Cosa succede in città- Pagina 450

Tutti a testa in giù alla Festa dell’acrobatica

La quarta” Festa dell’Acrobatica – Una domenica a testa in giù” della stagione apre anche al mattino per bambini dagli 8 ai 12 anni di età

 Questi appuntamenti stanno accogliendo centinaia di piemontesi, e persone provenienti anche da altre regioni, con full immersion di sport, circo e cultura ad ingresso gratuito in cui è possibile sperimentare tutta l’acrobatica possibile e numerose tecniche circensi. La Reale Società Ginnastica, la società sportiva più antica d’Italia in cui ha sede anche la FLIC Scuola di Circo, sarà aperta dalle ore 10 alle ore 12 per bambini dagli  8 ai 12 anni in acrobatiche aeree e trampolino elastico, dalle  ore 16 alle ore 19 per adulti e ragazzi dai 16 anni di età in discipline aeree e a terra e dalle ore 19 alle ore 20 per un pubblico di tutte le età con “Palco Aperto”, esibizioni di circo contemporaneo che si concluderanno in un momento conviviale di condivisione e dialogo.

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Per ulteriori informazioni: Tel. 011 530217 – segreteriaflic@realeginnastica.it

Domenica 13 gennaio 2019
Reale Società Ginnastica di Torino e FLIC Scuola di Circo, via Magenta 11, TORINO

>   dalle ore 10 alle 12 attività per bambini dagli 8 a 12 anni di età in acrobatiche aeree e trampolino elastico
>   dalle ore 16 alle 19 attività per adulti e ragazzi dai 16 anni di età in acrobatiche aeree e a terra
>   dalle ore 19 alle 20 “Palco Aperto” con performance e momenti conviviali per un pubblico di tutte le età

Le sculture di ghiaccio dell'Albertina conquistano la Cina

La Scuola di Scultura dell’Accademia delle Belle Arti di Torino, su iniziativa del Direttore, Salvo Bitonti, è stata invitata a partecipare alla competizione internazionale per  realizzazioni  di  sculture di ghiaccio durante l’annuale Festival che si svolge in questi giorni ad Harbin nel nord della Cina, denominato ” China Harbin Ice and Snow World” E’ la prima volta che a questa competizione viene invitata a partecipare un’Accademia di Belle Arti italiana, in una gara che vede impegnati partecipanti provenienti da tutte le parti del mondo. Il team, capitano dalla docente Maria Claudia Farina, si avvale di due studenti del corso di Tecniche del marmo scelti appositamente, Francesca Malvaso e Andrea Catolino. La squadra artistica si trova già da diversi giorni nella freddissima città di Harbin, dove le temperature possono toccare facilmente i meno 30 gradi di temperatura. Qui la squadra dell’Albertina ha avuto modo di sperimentare la creazione artistica su ghiaccio, realizzando tre sculture di stile realistico, ( una grande poltrona, un accendino e un estintore)  in rappresentanza dell’Italia, per la Mable Leaf Exhibition, una rassegna parallela al grande Festival del ghiaccio; la grande kermesse   si è aperta ufficialmente il 5 gennaio  e  vede attrarre migliaia di visitatori per ammirare le   incredibile architetture di ghiaccio alte come interi palazzi alcune di fantasia altre   che riecheggiano edifici artistici da tutti i continenti. Quest’anno si potrà vedere anche una porzione del Colosseo romano e la facciata del Duomo di Milano. L’idea della scultura che rappresenterà l’Accademia Albertina a questo concorso è una alta scala a gradini che si affaccia su una finestra aperta e sarà intitolata “Una finestra verso il futuro”. Realizzata con blocchi di ghiaccio provenienti dal fiume della città, impegna i realizzatori in una   performance   non solo artistica ma anche fisica per via del lavoro svolto all’aperto con temperature proibitive. La città di Harbin vanta anche un accordo di cooperazione con la Città di Torino da diversi anni.

Le sculture di ghiaccio dell’Albertina conquistano la Cina

La Scuola di Scultura dell’Accademia delle Belle Arti di Torino, su iniziativa del Direttore, Salvo Bitonti, è stata invitata a partecipare alla competizione internazionale per  realizzazioni  di  sculture di ghiaccio durante l’annuale Festival che si svolge in questi giorni ad Harbin nel nord della Cina, denominato ” China Harbin Ice and Snow World” E’ la prima volta che a questa competizione viene invitata a partecipare un’Accademia di Belle Arti italiana, in una gara che vede impegnati partecipanti provenienti da tutte le parti del mondo. Il team, capitano dalla docente Maria Claudia Farina, si avvale di due studenti del corso di Tecniche del marmo scelti appositamente, Francesca Malvaso e Andrea Catolino. La squadra artistica si trova già da diversi giorni nella freddissima città di Harbin, dove le temperature possono toccare facilmente i meno 30 gradi di temperatura. Qui la squadra dell’Albertina ha avuto modo di sperimentare la creazione artistica su ghiaccio, realizzando tre sculture di stile realistico, ( una grande poltrona, un accendino e un estintore)  in rappresentanza dell’Italia, per la Mable Leaf Exhibition, una rassegna parallela al grande Festival del ghiaccio; la grande kermesse   si è aperta ufficialmente il 5 gennaio  e  vede attrarre migliaia di visitatori per ammirare le   incredibile architetture di ghiaccio alte come interi palazzi alcune di fantasia altre   che riecheggiano edifici artistici da tutti i continenti. Quest’anno si potrà vedere anche una porzione del Colosseo romano e la facciata del Duomo di Milano. L’idea della scultura che rappresenterà l’Accademia Albertina a questo concorso è una alta scala a gradini che si affaccia su una finestra aperta e sarà intitolata “Una finestra verso il futuro”. Realizzata con blocchi di ghiaccio provenienti dal fiume della città, impegna i realizzatori in una   performance   non solo artistica ma anche fisica per via del lavoro svolto all’aperto con temperature proibitive. La città di Harbin vanta anche un accordo di cooperazione con la Città di Torino da diversi anni.

La bellezza degli animali a "GiovedìScienza"

In collaborazione con il Goethe Institut. 10 Gennaio 2019, ore 17.45

TEATRO COLOSSEO TORINO

Gli uomini trovano bellissimi i colori, le livree e i canti degli animali, quasi come si trattasse di opere d’arte, dipinti e musica. L’arte è creata dagli umani per gli umani ma che dire delle meravigliose opere della natura, degli ornamenti e dei suoni degli animali? Perché e per chi esistono? Da dove nascono? Ce lo racconta il premio Nobel Christiane Nüsslein-Volhard che sarà la relatrice del quarto incontro diGiovedìScienza. Il modo in cui insetti, mosche e farfalle sviluppano i loro colori è abbastanza noto, ma nei vertebrati molte cose sono ancora oscure. In mammiferi e uccelli, i passaggi critici nello sviluppo di schemi di colore sono nascosti nel ventre della madre o nell’uovo dell’uccello. Su questi processi nei pesci di recente si sono fatti grandi progressi, e questa sarà l’occasione per scoprirli. In un appuntamento gratuito e aperto, la biologa e biochimica, pluripremiata per la scoperta dei geni che controllano lo sviluppo negli animali e nell’uomo, svelerà tutti i segreti della bellezza degli animali e dei loro ornamenti a partire dal suo ultimo studio dedicato ai ‘pattern’ di colore nei pesci.

La bellezza degli animali a “GiovedìScienza”

In collaborazione con il Goethe Institut. 10 Gennaio 2019, ore 17.45

TEATRO COLOSSEO TORINO

Gli uomini trovano bellissimi i colori, le livree e i canti degli animali, quasi come si trattasse di opere d’arte, dipinti e musica. L’arte è creata dagli umani per gli umani ma che dire delle meravigliose opere della natura, degli ornamenti e dei suoni degli animali? Perché e per chi esistono? Da dove nascono? Ce lo racconta il premio Nobel Christiane Nüsslein-Volhard che sarà la relatrice del quarto incontro diGiovedìScienza. Il modo in cui insetti, mosche e farfalle sviluppano i loro colori è abbastanza noto, ma nei vertebrati molte cose sono ancora oscure. In mammiferi e uccelli, i passaggi critici nello sviluppo di schemi di colore sono nascosti nel ventre della madre o nell’uovo dell’uccello. Su questi processi nei pesci di recente si sono fatti grandi progressi, e questa sarà l’occasione per scoprirli. In un appuntamento gratuito e aperto, la biologa e biochimica, pluripremiata per la scoperta dei geni che controllano lo sviluppo negli animali e nell’uomo, svelerà tutti i segreti della bellezza degli animali e dei loro ornamenti a partire dal suo ultimo studio dedicato ai ‘pattern’ di colore nei pesci.

"Torino – Matera 2019: un dialogo culturale"

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Se ne parla alla “Fondazione Giorgio Amendola”
L’appuntamento é per giovedì 10 gennaio, a partire dalle ore 18,30, presso la Fondazione Giorgio Amendola – Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi ed é inserito nell’ambito della retrospettiva “Carlo Levi e la Basilicata: dal confino a Italia ‘61”, ospitata sempre nelle sale della Fondazione in via Tollegno 52, a Torino, fino al prossimo 28 febbraio. Mostra perfettamente in linea e a tema con un dibattito che al centro vedrà proprio la discussione su quel “rapporto antico” fra Torino e la Basilicata cui molto contribuì l’impegno letterario ed artistico di Carlo Levi, durante e dopo i mesi del confino politico trascorsi ad Aliano, modesto centro in provincia di Matera, e teatro per lui di un’esperienza fortemente toccante sul piano umano, da cui nascerà, a metà degli anni ’40, il suo “Cristo si è fermato a Eboli”, appassionato e suggestivo diario intimo al pari dei quadri in cui il Levi-pittore seppe mirabilmente tradurre la cruda realtà di terre e uomini e donne “invisibili” al mondo in pagine di graffiante e vigoroso realismo. “Difficile pensare – sottolinea in proposito Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Giorgio Amendolache ci sarebbe stata Matera ‘Patrimonio dell’Unesco 1993’ e ‘Capitale Europea della Cultura 2019’, senza l’impegno di Levi, indomito e convinto ‘torinese del Sud’”. Su questi concetti – ricordiamo che Matera sarà ufficialmente proclamata Capitale Europea della Cultura il 19 gennaio prossimo – si confronteranno nell’incontro di domani, Antonella Parigi, assessora alla Cultura della Regione Piemonte e Roberto Cifarelli, assessore alla Cultura della Regione Basilicata. A introdurre l’incontro, Domenico Cerabona (Fondazione Giorgio Amendola); moderatore, Daniele Valle, presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale del Piemonte.

g.m.

 
Carlo Levi: “Autoritratto”, olio su tavola, 1935 

“Torino – Matera 2019: un dialogo culturale”

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Se ne parla alla “Fondazione Giorgio Amendola”

L’appuntamento é per giovedì 10 gennaio, a partire dalle ore 18,30, presso la Fondazione Giorgio Amendola – Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi ed é inserito nell’ambito della retrospettiva “Carlo Levi e la Basilicata: dal confino a Italia ‘61”, ospitata sempre nelle sale della Fondazione in via Tollegno 52, a Torino, fino al prossimo 28 febbraio. Mostra perfettamente in linea e a tema con un dibattito che al centro vedrà proprio la discussione su quel “rapporto antico” fra Torino e la Basilicata cui molto contribuì l’impegno letterario ed artistico di Carlo Levi, durante e dopo i mesi del confino politico trascorsi ad Aliano, modesto centro in provincia di Matera, e teatro per lui di un’esperienza fortemente toccante sul piano umano, da cui nascerà, a metà degli anni ’40, il suo “Cristo si è fermato a Eboli”, appassionato e suggestivo diario intimo al pari dei quadri in cui il Levi-pittore seppe mirabilmente tradurre la cruda realtà di terre e uomini e donne “invisibili” al mondo in pagine di graffiante e vigoroso realismo. “Difficile pensare – sottolinea in proposito Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Giorgio Amendolache ci sarebbe stata Matera ‘Patrimonio dell’Unesco 1993’ e ‘Capitale Europea della Cultura 2019’, senza l’impegno di Levi, indomito e convinto ‘torinese del Sud’”. Su questi concetti – ricordiamo che Matera sarà ufficialmente proclamata Capitale Europea della Cultura il 19 gennaio prossimo – si confronteranno nell’incontro di domani, Antonella Parigi, assessora alla Cultura della Regione Piemonte e Roberto Cifarelli, assessore alla Cultura della Regione Basilicata. A introdurre l’incontro, Domenico Cerabona (Fondazione Giorgio Amendola); moderatore, Daniele Valle, presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale del Piemonte.

g.m.

 

Carlo Levi: “Autoritratto”, olio su tavola, 1935 

Alla Gam vita e miracoli d’arte di Apollinaire

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Un racconto “parlato e cantato” di Luca Scarlini. Mercoledì 9 gennaio, ore 18

Proseguono nella Sala Uno della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino (via Magenta, 31) gli incontri organizzati dall’Associazione Amici della Biblioteca d’Arte aventi al centro la Biblioteca della Fondazione Torino Musei e il suo ricco patrimonio di libri, documenti e fotografie, strumenti fondamentali per comprendere “come nascono le mostre, ricerche, archivi e confronti”. Il prossimo appuntamento è per mercoledì 9 gennaio, a partire dalle ore 18 (ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili) e verterà sulla presentazione della mostra “Apollinaire e l’invenzione ‘surréaliste’”, in corso presso la “Wunderkammer” della GAM fino al prossimo 24 febbraio e dedicata al poeta scrittore e drammaturgo francese nel centenario della morte. Curata da Maria Teresa Roberto con Virginia Bertone, Franca Bruera e Marilena Pronesti, la rassegna s’incentra sulla prima rappresentazione nel 1917 del dramma “sur-réaliste” “Les Mamelles de Tirésias”, ricostruendo (attraverso opere, lettere ed edizioni originali) la rete di rapporti che univa scrittori e pittori vicini ad Apollinaire, come i cugini di origine russa Serge Férat e Hélène d’Oettingen insieme al critico d’arte André Salmon: un incrocio di destini d’arte fra Francia e Italia, fra Cubismo, Futurismo, de Chirico e Savinio che verrà sagacemente raccontato – e posto al centro di un confronto sicuramente interessante – nell’incontro del 9 gennaio condotto da Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo, performance artist e docente di tecniche narrative presso la “Scuola Holden” di Torino. Fiorentino di nascita, Scarlini ha al suo attivo numerose collaborazioni con istituzioni teatrali italiane ed europee e ha pubblicato vari saggi dedicati alla “letteratura di viaggio” e sulla relazione fra la moda e le arti. Scrive inoltre per la musica e per la danza e vanta un’intensa attività come storyteller in assolo o al fianco di musicisti, danzatori e attori.     

g.m.

I prossimi appuntamenti in programma:

Mercoledì 23 gennaio

Vivere di (storia dell’) arte. Professioni, temi, strumenti

“La cornice come ornamento e decorazione”

Orso Maria Piavento, “Decorazioni barocche per altari rinascimentali”

Aurora Laurenti, “Funzione e modelli delle cornici rococò”

 

Mercoledì 30 gennaio

Esercizi di lettura. Libri, album, cataloghi

Presentazione del volume di Dieter Roth, “Pages”, a cura di Elena Volpato, FLAT 2018

 

Mercoledì 6 febbraio

Come nascono le mostre. Ricerche, archivi, confronti

Presentazione della mostra “Madame Reali: cultura e potere da Parigi a Torino. Cristina di Francia e Giovanna Battista di Savoia Nemours (1619-1724)”

Intervengono: Clelia Arnaldi di Balme e Paola Ruffino con Alessandra Giovannini Luca

 

Mercoledì 13 febbraio – presso Palazzo Madama

Vivere di (storia dell’) arte. Professioni, temi, strumenti

“Gli oggetti d’arte dalle botteghe al museo”

Giampaolo Distefano, “Gli smalti medievali: uso e riuso”

Luca Giacomelli, “Le ceramiche ottocentesche di Palazzo Madama”

 

Per informazioni: amicibibliogam@gmail.com

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Nelle foto
– “Les Mamelles de Tirésias”
– Luca Scarlini

 

Befana con "Spikisi", lo spettacolo ideato da Brachetti

Ultimi giorni sul palco del teatro delle varietà Le Musichall fino al 6 gennaio 2019.  Ideato da Arturo Brachetti, scritto e diretto da Stefano Genovese, SPIKISI è l’appuntamento imperdibile delle feste, in cui musica, comicità e follia si mescolano perfettamente per 90’ di divertimento garantito

Benvenuti in un palazzo d’epoca, senza alcuna insegna. Guardatevi intorno con aria vaga e, se nessuno vi osserva, girate a destra, scendete le scale e infilatevi giù nel tunnel. Non chiedete informazioni, potrebbero sospettare di voi. Alla fine della galleria blu trovate una porta e delle persone molto rispettabili. Acquistate qualunque cosa vi propongano senza fare domande: può essere un’orzata, un lavoretto fatto a maglia, una parola d’ordine, una cartella della tombola, una barretta di cioccolata. Qualunque cosa sia vi servirà per entrare in questo SPIKISI !  Ancora una volta a Le Musichall niente è come sembra: tutto può accadere dentro uno speakeasy e tutto quello che accade resta lì dentro, al riparo da sguardi indiscreti.  Il nuovo spettacolo firmato da Arturo Brachetti e Stefano Genovese conduce il pubblico in una festa sfrenata anni ‘30, fatta di satira tagliente e gambe lunghe in calze a rete, eclettici Maestri di Cerimonia e Chanteuse d’altri tempi, parodie contemporanee e seducenti ballerinicomici strampalati, swing, poetiche visioni e sferzanti trasgressioniSPIKISI è un viaggio all’indietro di quasi 100 anni, in un tempo passato che, a guardarsi bene intorno, è molto attuale. 
Che cosa erano gli speakeasy? 
Gli speakeasy (letteralmente parlar pianosottovoce) erano dei locali clandestini degli anni ’20 in cui la gente andava a bere whisky, cocktail e a far baldoria nell’epoca del Proibizionismo, quando l’alcol era bandito. Erano luoghi nascosti, bisognava sapere dove fosse l’ingresso, conoscere una parola d’ordine da comunicare a un citofono o da una piccola fessura di un’anonima, rispettabilissima porta. 
Il 16 gennaio del 1920 negli Stati Uniti iniziava ufficialmente il Proibizionismo: al bando tutti gli alcolici. Quella notte, nella sola New York, chiusero circa 15.000 bar. Ma qualcosa non funzionò in quella legge perché nell’arco di qualche mese sorsero ovunque nella stessa New York circa 32.000 speakeasy, tutti gestiti dalla criminalità organizzata che su quella legge fece la propria fortuna. Nel 1933 il Presidente Roosevelt decretò la fine del Proibizionismo: in un colpo solo annientò gli affari della criminalità organizzata, fece impennare le entrate del Governo grazie alle tasse sull’alcol e creò un milione di posti di lavoro nell’industria degli alcolici. Non ultimo, rese l’alcol molto meno interessante per giovani e meno giovani. 

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BIGLIETTI (acquisto online su www.lemusichall.com)

Intero platea: 20 € + 1.50 di prevendita

Ridotto platea: 18 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

Intero balconata: 17 € + 1.50 di prevendita

Ridotto balconata: 15 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati (Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

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Le Musichall, Corso Palestro 14, 10122 Torino
Biglietti a partire da Euro 15 su www.lemusichall.com

Befana con “Spikisi”, lo spettacolo ideato da Brachetti

Ultimi giorni sul palco del teatro delle varietà Le Musichall fino al 6 gennaio 2019.  Ideato da Arturo Brachetti, scritto e diretto da Stefano Genovese, SPIKISI è l’appuntamento imperdibile delle feste, in cui musica, comicità e follia si mescolano perfettamente per 90’ di divertimento garantito


Benvenuti in un palazzo d’epoca, senza alcuna insegna. Guardatevi intorno con aria vaga e, se nessuno vi osserva, girate a destra, scendete le scale e infilatevi giù nel tunnel. Non chiedete informazioni, potrebbero sospettare di voi. Alla fine della galleria blu trovate una porta e delle persone molto rispettabili. Acquistate qualunque cosa vi propongano senza fare domande: può essere un’orzata, un lavoretto fatto a maglia, una parola d’ordine, una cartella della tombola, una barretta di cioccolata. Qualunque cosa sia vi servirà per entrare in questo SPIKISI !  Ancora una volta a Le Musichall niente è come sembra: tutto può accadere dentro uno speakeasy e tutto quello che accade resta lì dentro, al riparo da sguardi indiscreti.  Il nuovo spettacolo firmato da Arturo Brachetti e Stefano Genovese conduce il pubblico in una festa sfrenata anni ‘30, fatta di satira tagliente e gambe lunghe in calze a rete, eclettici Maestri di Cerimonia e Chanteuse d’altri tempi, parodie contemporanee e seducenti ballerinicomici strampalati, swing, poetiche visioni e sferzanti trasgressioniSPIKISI è un viaggio all’indietro di quasi 100 anni, in un tempo passato che, a guardarsi bene intorno, è molto attuale. 

Che cosa erano gli speakeasy? 
Gli speakeasy (letteralmente parlar pianosottovoce) erano dei locali clandestini degli anni ’20 in cui la gente andava a bere whisky, cocktail e a far baldoria nell’epoca del Proibizionismo, quando l’alcol era bandito. Erano luoghi nascosti, bisognava sapere dove fosse l’ingresso, conoscere una parola d’ordine da comunicare a un citofono o da una piccola fessura di un’anonima, rispettabilissima porta. 
Il 16 gennaio del 1920 negli Stati Uniti iniziava ufficialmente il Proibizionismo: al bando tutti gli alcolici. Quella notte, nella sola New York, chiusero circa 15.000 bar. Ma qualcosa non funzionò in quella legge perché nell’arco di qualche mese sorsero ovunque nella stessa New York circa 32.000 speakeasy, tutti gestiti dalla criminalità organizzata che su quella legge fece la propria fortuna. Nel 1933 il Presidente Roosevelt decretò la fine del Proibizionismo: in un colpo solo annientò gli affari della criminalità organizzata, fece impennare le entrate del Governo grazie alle tasse sull’alcol e creò un milione di posti di lavoro nell’industria degli alcolici. Non ultimo, rese l’alcol molto meno interessante per giovani e meno giovani. 

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BIGLIETTI (acquisto online su www.lemusichall.com)

Intero platea: 20 € + 1.50 di prevendita

Ridotto platea: 18 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

Intero balconata: 17 € + 1.50 di prevendita

Ridotto balconata: 15 € + 1.50 di prevendita (over 65, under 12 e convenzionati (Abbonamento Musei, Torino+Piemonte card e Torino+PiemonteContemporary card)

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Le Musichall, Corso Palestro 14, 10122 Torino
Biglietti a partire da Euro 15 su www.lemusichall.com