Cosa succede in città- Pagina 427

La vecchia Porta Susa ha ospitato 35 senzatetto nella notte gelida

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In 35 la scorsa notte si sono potuti riparare  dal freddo nella vecchia stazione di Porta Susa. Come abbiamo già scritto il Comune  ha allestito un punto temporaneo di accoglienza notturna per i senza dimora, rafforzando il sistema dei servizi per  contrastare il freddo. Nel vecchio edificio è stato potenziato l’impianto di riscaldamento. Il centro offre 40 posti letto e generi di conforto, dalle 20 alle 8. La struttura e’ gestita da Protezione Civile comunale e Croce Rossa Italiana, in collaborazione con gli assessorati al Welfare, all’Ambiente, alla Mobilità e alla Sicurezza urbana della Città e Gtt.

Fashion Art & Design, un nuovo concetto di opportunità creativa

Si svolgerà dall’1 al 4 marzo prossimi la terza edizione di San Salvario District che, dopo il successo delle passate edizioni, si espanderà nella Circoscrizione 1–Torino Centro e diventerà “OPEN DISTRICT.TO – FASHION ART & DESIGN”

Ideata dall’Associazione Golfart, con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e della Camera di Commercio di Torino, IREN e Azimut Capital Management come main sponsor, i patrocini della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino, della Città di Torino e delle Circoscrizioni 1 e 8, in collaborazione con Turismo Torino, il Circolo del Design, l’Associazione Torinese Tram Storici e con la sponsorizzazione tecnica di Sadem come mobility partner e di Electo Radio come media partner, la manifestazione focalizza la sua attenzione sull’ospitalità, la condivisione, l’appartenenza e l’incontro, perché l’arte, la moda e il design costituiscono una straordinaria occasione di progresso civile, economico ed occupazionale.

OPEN DISTRICT.TO è una manifestazione “multivalente”, una passeggiata attraverso alcune vie di due quartieri della città, San Salvario e il Centro, dove sarà possibile incontrare artisti, artigiani, designer e fashion designer giovani e meno giovani in gallerie d’arte, negozi, ristoranti, bar. Un’esposizione in cui sono coinvolte sedi Istituzionali (Camera di Commercio, dove saranno ospitati tre designer, uno stilista, una fashiondesigner e una artista; la sede di Torino Incontra dove sarà esposta, tra l’altro, una Mole Antonelliana realizzata con pezzi di LEGO e la Cripta di San Michele dove è stata organizzata una mostra di pittori e scultori di varia estrazione) e locali commerciali (gallerie d’arte, laboratori artigianali, ristoranti, bar, sartorie), che offriranno ospitalità ai creativi sia italiani che stranieri, creando inediti e originali momenti di visibilità.

 

Quasi tutte le location organizzeranno al loro interno un evento site-specific, che va dalla preparazione di uno shooting fotografico al racconto della moda attraverso le parole di alcune fra le più illustri protagoniste della vita culturale e letteraria italiana del Novecento; dall’incontro con uno stilista che illustrerà le infinite possibilità con cui la moda ci permette di giocare e valorizzarci al meglio, alla perfomance di due artisti che con violino e carboncino produrranno momenti di pura improvvisazione; dallo storytelling sugli agnolotti piemontesi al workshop per costruire il fiore personalizzato della primavera con filati e tessuti… Gli spostamenti tra le varie sedi saranno facilitati dall’Associazione Torinese Tram Storici che offriranno ai visitatori il trasporto all’insegna del “c’era una volta” e da Sadem che metterà a disposizione navette gratuite, mentre dalla postazione di Electo Radio si racconterà dal vivo la manifestazione, con interviste agli espositori e interventi in diretta del pubblico.

In occasione di OPEN DISTRICT.TO inoltre, l’Istituto Comprensivo Niccolò Tommaseo ospita – dal 19 al 24 febbraio – ventuno laboratori creativi rivolti a 520 bambini delle classi della scuola primaria, curati e coordinati da artisti e creativi che partecipano a OPEN DISTRICT.TO 2018. L’incontro tra questi operatori culturali e i “piccoli artisti” della scuola porrà al centro l’idea di realizzare opere originali con materiali poveri e riciclati e, soprattutto, con la fantasia. Le opere creative degli allievi saranno presentate in una mostra all’I.C. Tommaseo il 24 febbraio ed esposte nel corso di OPEN DISTRICT.TO in alcune location che aderiscono alla manifestazione. Nel corso dell’evento, infine, l’Associazione Accessibile a Tutti sarà presente con un infopoint istituzionale per sensibilizzare il pubblico sulle tematiche legate all’autonomia, all’inclusione e alla vita indipendente delle persone con disabilità e lancerà il nuovo sito con una sezione dedicata al servizio di Sharing Ausili, mettendo a disposizione handbike, carrozzine, bastoni ortopedici, deambulatori, supporti per la comunicazione (tastiere facilitate) e per l’uso degli spazi (utensili per la cucina adattata e vari altri strumenti), in modo che sia possibile prenotarli per un uso gratuito in maniera immediata e averli disponibili in brevissimo tempo.Quattro giorni di inediti e originali momenti di incontro dove la fantasia e la manualità dei creativi troverà lo spazio giusto per accogliere visitatori curiosi e appassionati.

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Per informazioni: Golfart, tel. 342 6081513,

email: associazionegolfart@gmail.com

 

Tumore al polmone, il robot “DaVinci” opera alle Molinette

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Primo intervento di asportazione robotica presso la Chirurgia toracica dell’ospedale torinese

E’ stato effettuato il primo intervento chirurgico mininvasivo di asportazione di un tumore polmonare con l’utilizzo del sistema robotico DaVinci Xi, presso la Chirurgia Toracica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Alberto Oliaro). Il rivoluzionario intervento, effettuato su una paziente di 49 anni di Torino, affetta da cancro al polmone sinistro, è stato eseguito dall’équipe di Chirurgia Toracica universitaria dell’ospedale Molinette, composta dai professori Alberto Oliaro ed Enrico Ruffini e dai dottori Paris Lyberis e Francesco Guerrera. “La paziente – dichiara il dottor Lyberis, che ha eseguito l’intervento – oltre ad essere affetta da un adeno Ca del polmone, è in lista d’attesa per un trapianto renale in dialisi quotidiana, e tale comorbidità ha reso l’intervento più complicato dal punto di vista gestionale e logistico”. “Con quattro piccole incisioni sul torace di circa un centimetro – precisa Lyberis – abbiamo portato a termine l’intervento di lobectomia polmonare, che è tra gli interventi più complessi, e che con le tecniche tradizionali avrebbe richiesto un taglio di circa dodici centimetri sul torace, e con un decorso post operatorio più lungo e doloroso”. Tale intervento mini-invasivo rispetto a quello tradizionale riduce sensibilmente i rischi di emorragie ed altre complicanze chirurgiche, tra cui in particolare il dolore postoperatorio, garantisce una più rapida dimissione e, non ultimo, ha un impatto estetico minimo. Questi interventi in passato erano effettuati con accessi chirurgici tradizionali, e quindi gravati da maggior rischio di complicanze, come la sezione parziale o totale dello sterno, con degenze post-operatorie più lunghe e più dolorose. Il sistema robotico Da Vinci XI consente più precisione, più flessibilità e controllo e più sicurezza, e minore invasività e minor trauma anche per interventi molto complessi come quello dell’asportazione del tumore del polmone. Sono queste le parole chiave per descrivere il processo in atto in ambito chirurgico. Un cambiamento che non è ancora molto conosciuto, ma che vede, in particolare, le Molinette di Torino a livelli di eccellenza nel Servizio Sanitario pubblico. “Usando la chirurgia robotica – conclude Lyberis – si riescono ad eseguire procedure delicate e complesse che, invece, potrebbero essere difficili, o addirittura impossibili, con l’applicazione di altri metodi”. La paziente ora sta bene e verrà dimessa nei prossimi giorni.

 

 

Over My Eyes, immagini dall’Iraq in mostra a Palazzo Lascaris

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27/01/2015 — Kirkuk, Iraq — Abdullah Hazbar from outside his tent. Abdullah was wounded by Iraqi war planes’ bombing when he left his village with his family.

Dal 1° marzo a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte (via Alfieri 15 a Torino), la mostra fotografica “Over My Eyes: una mappa di sfollamento”.

Dal 2014 in Iraq la guerra contro l’ISIS (Islamic State in Iraq and Syria) ha costretto alla fuga più di tre milioni di persone. La metà ha trovato rifugio nel Kurdistan iracheno, una regione autonoma nel nord del Paese abitata da circa cinque milioni di curdi e amministrata dal Governo Regionale del Kurdistan.

La mostra Over My Eyes presenta quaranta immagini di diverso formato, alcuni testi e due video. Attraverso lo sguardo di una giovane generazione di fotografi locali presenta frammenti della realtà quotidiana  degli Iracheni che spesso non sono documentati: dalle vaste montagne ai confini settentrionali del Paese, alle più disparate situazioni in ogni angolo dell’Iraq che raccontano le vite e le storie di chi vive da anni nei campi profughi, mentre la guerra continua a devastare la nazione.

Le fotografie sono il risultato di un anno di collaborazione tra un gruppo di fotografi iracheni e un team di editor, curatori e scrittori internazionali.

Le immagini esposte fanno parte di Darst Projects e sono state realizzate dai fotografi: Rawsht Twana, Bnar Sardar, Seivan M. Salim, Aram Karim, Hawre Khalid, Twana Abdullah, Sebastian Meyer e Ali Arkady.

Intervengono alla presentazione:

Francesca Cirilli, rappresentante Associazione Jest

Stefano Carini, fotografo ideatore del progetto

Rawsht Twana, fotografo del progetto

Younis Tawfik, giornalista e scrittore iracheno

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La mostra “Over My Eyes: una mappa di sfollamento” sarà aperta al pubblico a Palazzo Lascaris

dal 2 al 30 marzo 2018.

Orari: dal lunedì al venerdì 9 – 17

Ingresso gratuito

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Guttuso alla Gam – Un motivo in più per non votare Di Maio  – La Fondazione Cavour di Santena – Il questore di Fiume Palatucci Il ritorno di Ghigo

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Guttuso alla Gam
La mostra retrospettiva  di Renato  Guttuso alla Gam in occasione del cinquantenario del ’68 rivela il fiato corto delle iniziative proposte della Galleria torinese che non riesce a tenere il passo dei tempi di Patrizia Asproni che realizzò  mostre di livello internazionale che posero Torino al centro dell’interesse artistico. La scelta di Guttuso lo dimostra in maniera evidente. Guttuso è stato un pittore di strettissima osservanza marxista , un vero e proprio militante del Pci al cui servizio pose la sua arte. Il realismo socialista fu in larga misura il suo vangelo, pur con qualche strappo che rappresenta la parte migliore della mostra torinese.  In tutte le feste dell’”Unità” c’erano riproduzioni in vendita di sue opere. Ogni buon militante aveva in casa almeno una stampa del pittore. I funerali di Togliatti sono stati eternati ,si fa per dire, da una sua opera gigante in cui sono rappresentati tutti i capi comunisti, a partire a Lenin. Basterebbe l’esaltazione acritica di Togliatti a dimostrare che Guttuso sia stato, in primis, un gregario comunista. Mario Soldati lo disprezzava  proprio per queste sue chiusure e mi raccontò anche episodi che non gli fanno onore. Lui visse una vita alto borghese in contrasto con la sua militanza. Ovviamente, se fossimo in presenza di un grande artista, queste cose sarebbero delle inezie trascurabili. Ma Guttuso non fu un grande artista e neppure oggi  può essere rivalutato come tale.  Ebbe qualche simpatia per il ’68,manifestandola in una lettera a Giorgio Amendola. Rimase però saldamente legato al partito in cui venne eletto in Parlamento in tempi successivi. Quindi la mostra per il cinquantenario del ’68 appare immotivata. Ebbe anche un amore chiacchierato con la “contessa” Marzotto che ritrasse nuda. La Marzotto senza veli era  sinceramente molto meglio di Togliatti.   La Marzotto era una popolana che aveva sposato il conte Marzotto, ma che non disdegnava di distrarsi con altri uomini, specie se intellettuali, un po’ come la “marchesa” Ripa di Meana. Non credo che ci saranno le code per vedere Guttuso. E mi spiace per Torino e per la Gam, oggi in mano a persone che certo non brillano per capacità ed inventiva.

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Un motivo in più per non votare Di Maio

Il movimento grillino e’ una minaccia alla democrazia. E’ composto da gente improvvisata che non sa neppure scegliere i propri candidati come dimostrano, ad esempio, le numerose infiltrazioni massoniche malgrado il divieto di essere iscritti alla massoneria. I mancati rimborsi rivelano fatti e persone davvero indecenti. Il mito dell’onestà e’ stato infranto e la incompetenza ad amministrare le grandi e le piccole città da parte grillina rivela un dato preoccupante. Nel migliore dei casi i grillini sono degli improvvisatori ignoranti. C’è un motivo in più per non votarli, che si è aggiunto : la gaffe istituzionale di farsi ricevere al Quirinale per ottenere prima del voto un avallo presidenziale a possibili ministri. Una gaffe che rivela ignoranza delle regole ed anche arroganza perché Di Maio, un ragazzo impreparato e incolto, pensa di aver già vinto la partita. Il passo falso con Mattarella e’ rivelatore di un disprezzo più o meno inconsapevole per le Istituzioni repubblicane che rendono il grillino incompatibile con il ruolo di premier, che egli si illude di poter ricoprire. Un episodio rivelatore dei pericoli gravissimi di un voto ai 5 stelle.

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La Fondazione Cavour di Santena

La Fondazione Cavour di Santena, accusata di aver restaurato in modo maldestro degli scritti del Gran Conte, è una delle istituzioni più serie ed accreditate. Presieduta prima dal magistrato Mario Garavelli e poi dall’ex ministro Nerio Nesi rappresenta un’eccellenza italiana. Con Nesi, che si è dedicato con grande passione a valorizzare la Fondazone, essa ha raggiunto obiettivi impensabili. Attaccarla appare un atto strumentale che non si capisce da dove parta e chi intenda avvantaggiare.

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Il questore di Fiume Palatucci

Ho partecipato al Polo del ‘900 ad un dibattito promosso dalla Associazione Venezia Giulia-Dalmazia su Giovanni Palatucci questore di Fiume della RSI. E’ stato insignito dei maggiori riconoscimenti da parte della Comunità ebraica e dallo Stato di Israele per aver salvato moltissimi ebrei dallo sterminio. Il presidente Scalfaro gli conferì alla memoria la Medaglia d’oro al valor civile, la Chiesa cattolica l’ha proclamato Servo di Dio. Palatucci agì con coraggio ed abnegazione. Si preoccupò anche del fatto che Fiume dovesse restare italiana rispetto alle mire dei comunisti di Tito. Fu deportato dai tedeschi al campo di Dachau con l’accusa di cospirazione con il nemico e vi morì a pochi giorni dall’agognata liberazione. Adesso il centro americano intitolato a Primo Levi rimette tutto in discussione e sostiene che Palatucci non meritò i riconoscimenti, parlando addirittura di agiografia nei suoi confronti. La storia è sempre fatta di confronti e di riscontri, ma l’idea di trovare documenti attestanti quanto fece il questore di Fiume è un’idea piuttosto bislacca perché essi o non ci furono o vennero distrutti proprio per la delicatissima azione che egli svolse sotto gli occhi dei tedeschi. Esistono invece tante testimonianze di ebrei salvati da Palatucci e queste testimonianze non possono essere ignorate. In ogni caso egli fu un grande italiano che visse momenti tragici e convulsi con dignità. Merita tutto il nostro rispetto. L’idea di infangare tutto e tutti appartiene ad un revisionismo storico all’incontrario che non appare accettabile.

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Il ritorno di Ghigo

Lunedì 26 febbraio, il senatore Enzo Ghigo ritorna,pur non candidato, all’impegno politico,presentando i candidati di Forza Italia. Ghigo è stato Presidente della Regione Piemonte per dieci anni e parlamentare per due legislature. Ha dimostrato di saper governare il Piemonte con competenza,equilibrio,lungimiranza. E’ un fatto positivo che un uomo come lui,sia pure indirettamente,ritorni alla politica. Di lui può giovarsi molto la politica,elevando il suo tono,in verità mai così basso come in queste elezioni.

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Lettere     scrivere a quaglieni@gmail.com

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Se il Salone non paga

Ho  fatto dei lavori per il Salone del libro per due anni consecutivi senza mai essere stato pagato. Adesso mi dicono che con la liquidazione della Fondazione per il salone perderò i miei soldi. Non le sembra un’operazione ingiusta ?

Lettera firmata

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E’ sicuramente ingiusta, ma voglio approfondire e in via privata le scriverò quanto sarò riuscito a sapere. Ho fortissimi dubbi sulla gestione del Salone nel corso degli anni e temo che molte spese non fossero di per sé necessarie. Spero che i diritti di chi lavora vengano salvaguardati. Io nel 1994/96 scrissi molti articoli per un quotidiano romano che dichiarò fallimento. Presi un ottavo di quanto mi spettava. Liquidare la Fondazione non deve significare calpestare i diritti di chi ha lavorato. E spero che accadrà così.

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Antisemitismo all’Università

Ho notato che un documento di oltre cento professori e intellettuali, tra cui lei, che si rivolge al Rettore per chiedere provvedimenti atti ad impedire episodi gravi di antisemitismo nelle aule del campus Einaudi, non è stato pubblicato dal quotidiano “La Stampa”, ma solo dal “Corriere di Torino “ che ha dato ampio spazio anche al rettore Ajani. Due modi di intendere il giornalismo molto difformi. I giornali hanno il dovere di informare, non di scegliere le notizie a loro discrezione.

Giuditta Bajero

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Condivido le sue osservazioni, il lettore ha il diritto, comprando il giornale, di essere informato. I giornalisti non hanno obbligo di pubblicare tutto e devono necessariamente scegliere, specie quelli della carta stampata. Ma il silenzio su certe notizie non è giustificabile. Il fatto che ci siano più giornali a Torino è una garanzia di pluralismo che altrimenti sarebbe violata. La crisi di vendite è anche legata al fatto che i lettori non accettano più di subire le scelte discrezionali e i silenzi dei giornali. I giornali on line che sono molto più aperti e documentati hanno contribuito a metterli in crisi.

DOMENICA GRAN BALON SPECIALE PER LA FESTA DELL’ANTICO CARNEVALE

Domenica si terrà un’edizione straordinaria del mercato periodico tematico ‘Gran Balon’. L’iniziativa si inserisce nella due giorni di festa dell’Antico Carnevale del Balon (24 e 25 febbraio).​ Visto il successo ottenuto nel 2017 – ​la manifestazione è stata seguita da oltre 30mila visitatori – l’Associazione commercianti Balon, sempre con la finalità di valorizzare una delle zone più caratteristiche di Torino, ha riproposto l’evento. Come lo scorso anno si celebrerà lo storico Carnevale del Balon, un appuntamento legato alla tradizione che vuole diventare una ricorrenza fissa in città. Sono previste mini ambientazioni a tema carnevalesco, soprattutto in costume e, in collaborazione con la Famija Turineisa, con Gianduja e Giacometta, con la maschera del borgo, la “Rusnenta” e  i gruppi di rievocazione storica, sarà organizzata una sfilata per ‘raccontare’ un viaggio a ritroso nel tempo. Inoltre, a due passi dalla mongolfiera, il pubblico in maschera potrà partecipare a un contest fotografico. Nell’area mercatale invece, in collaborazione con l’associazione culturale due fiumi, ​saranno esposti oggetti in disuso, di cui si è quasi persa la memoria storica, ma ancora presenti solo sui banchi del Balon. Ad aprire l’evento, sabato 24 febbraio, la tradizionale consegna delle chiavi della città. La festa terminerà domenica sera con il gran ballo in Piazza Borgo Dora e la premiazione dei gruppi di rievocazione storica.

 

(lc – www.comune.torino.it)

 

(foto: il Torinese)

ERMAL META REDUCE DAL FESTIVAL INCONTRA I SUOI FAN A MONDOJUVE

Venerdì 23 febbraio dalle ore 17:30 Mondojuve – lo Shopping Center al confine con Torino, tra i Comuni di Vinovo e Nichelino che ha dato il via allo sviluppo del maggiore Parco Commerciale del Piemonte – ospiterà Ermal Meta, il cantautore reduce dal successo al 68esimo Festival di Sanremo 2018  in coppia con Fabrizio Moro


L’artista incontrerà i propri fan e sarà a disposizione per il firmacopie del nuovo album “Non abbiamo armi” – il terzo da solista per Ermal – che include anche “Non mi avete fatto niente”, il brano vincitore di Sanremo, nato dalla reazione che i fan di Meta e Moro hanno avuto dopo gli attentati di Manchester (al concerto della popstar americana Ariana Grande) e di Barcellona. Molte sono state le persone che hanno confessato ai due artisti di avere paura di partecipare ai concerti dopo questi sanguinosi attacchi. L’inedita coppia ha deciso così di scrivere una canzone per scacciare via gli incubi ed infondere coraggio. Obiettivo che i due cantanti hanno cercato di raggiungere anche con il video legato al brano, accompagnato da sottotitoli in svariate lingue per far arrivare il messaggio della loro canzone al maggior numero di persone possibile. Oltre ad incontrare l’artista, i clienti di Mondojuve avranno anche la possibilità di usufruire di un’interessante promozione sulla Gift Card, la tessera che permette di effettuare acquisti presso i negozi del Centro con validità di 12 mesi e senza costi aggiuntivi, che sarà acquistabile nel taglio da 50 Euro al prezzo di 35 Euro tutti i giovedì fino al 1 marzo.

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Per maggiori informazioni su questo evento e su tutte le attività del centro è possibile consultare il sito ufficiale: www.mondojuve.it o la pagina Facebook Mondojuve Shopping Center.

Porta Nuova nel caos: un guasto manda in tilt il sistema di circolazione

Alcuni treni coinvolti hanno portato un ritardo di oltre 60 minuti creando grossi disagi soprattutto per i numerosi pendolari che ogni mattina si spostano per lavoro.

Dalle 8e39 di questa mattina, tutti i treni in arrivo e in partenza da Porta Nuova hanno accumulato lunghi ritardi – anche oltre i 60 minuti – a causa di un guasto ai sistemi di regolazione automatica della stazione. Il guasto tecnico ha mandato completamente in tilt tutto il traffico dei treni presenti nella stazione centrale di Torino, coinvolgendo i convogli del trasporto regionale ma anche tutti quelli dell’alta velocità. Si sono verificati ritardi di oltre 60 minuti per Frecciarossa e Italo in arrivo (e partenza) da Milano, Roma, Venezia e Salerno, creando grossissimi disagi soprattutto per i numerosi pendolari che ogni mattina utilizzano il treno per spostarsi sul posto di lavoro. Trenitalia ha fatto sapere che i tecnici Rfi si sono da subito messi a lavoro per cercare di risolvere il problema e di ripristinare il corretto funzionamento del sistema ma purtroppo i grossi disagi continueranno nel corso della giornata a causa del numero molto elevato di treni coinvolti.

 

Simona Pili Stella

CURA, in mostra i racconti fotografici sulla Città della Salute

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E’ stata presentata presso il Palazzo della Regione Piemonte, nel corso di una conferenza stampa, la mostra ” CURA –  ” a cura di IED, l’Istituto Europeo di Design , realizzata grazie anche alla collaborazione con la Regione Piemonte e Roche. A illustrarne le particolarità sono intervenuti Bruna Biamino, Coordinatrice del Corso di Fotografia dello IED e Curatrice della mostra, Paola Zini, Direttore di IED, Giulio Fornero in rappresentanza della Città della Salute e della Scienza, l’ On. Antonio Saitta, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Dario Scapola, Direttore Market Access Roche. Dalla collaborazione tra lo IED e la Città della Salute e della Scienza è nato un inedito progetto di fotografia. ” Gli studenti – come ha spiegato la Docente Bruna Biamino, che li ha seguiti durante tutto l’iter progettuale – hanno vissuto per mesi tra i corridoi e nei vari reparti della Città della Salute per documentare e raccontare la buona sanità pubblica torinese”. “Alcuni studenti del Corso Fotografico IED – ha spiegato Paola Zini – hanno infatti lavorato per un anno ai rispettivi progetti di tesi aventi come focus la quotidianità che ruota intorno alla Città della Salute e della Scienza di Torino. I risultati di questo lavoro sono il cuore della mostra fotografica : una selezione di 150 scatti in esposizione presso il Palazzo della Regione Piemonte dal 19 febbraio al 13 marzo, tutti i giorni dalle ore 10 alle 18 con ingresso libero”. I progetti fotografici , oltre a raccontare storie di eccellenza sanitaria e professionale, mettono in luce un filo rosso che percorre corridoi, uffici, stanze e sale e che riguarda la dimensione umana. Dario Scapola di Roche ha poi messo in rilievo l’importanza della collaborazione fra pubblico e privato , collaborazione che può perfino fungere da acceleratore. ” E’ la prima volta – ha commentato Giulio Fornero – che abbiamo visto tutti gli ospedali di Torino raccontarsi tutti insieme in modo qualitativo ed efficace”. “Tradurre in immagini la malattia, con le goie, i dolori, la sofferenza che essa porta con sé,è stata una sfida molto complessa e importante”, ha concluso L’Assessore Antonio Saitta. La mostra consiste, oltre che nell’esposizione di pannelli fotografici, anche nella presentazione di alcuni video, uno dei quali molto particolare, che documenta un progetto , voluto e promosso dalla Prof.ssa Chiara Benedetto, Primario della Divisione di Ostetricia e Ginecologia del S.Anna e Presidente di Medicina a Misura di Donna Onlus, le “Vitamine musicali”. Dal 23 ottobre 2017 la Comunità di Jazz si è offerta al progetto ” Vitamine musicali ” del S.Anna, arricchendo così di jazz la densa programmazione della musica dal vivo in ospedale, in alleanza della cura al day hospital oncologico, nei reparti maternità e nei luoghi di attesa o transito. Un’operazione richiesta dallo stesso personale sanitario. L’invito alla Comunità degli Artisti Jazz di Torino da parte di Raimondo Cesa, regista teatrale ed esperto in arti performative, ha generato un’adesione valoriale con mobilitazione collettiva senza precedenti. Oltre sessanta artisti jazz con la loro generosità hanno già ampliato il programma di musica in ospedale. Nel video presentato alla mostra CURA possiamo vedere interventi di musicisti fra i quali Alfredo Ponissi, Fabio Giachino, Paolo Porta, Valerio Signetto, Pino Russo, Barbara Raimondi, Max Gallo, Ugo Viola, Fabio Gorlier, Enzo e Paolo Zirilli, Riccardo Ruggieri, Sergio Di Gennaro, Roberto Taufik, Gilson Silveira, Alberto Varaldo, Luigi Di Nunzio, Mario Tavella, Stefano Calcagno, Giulia Firpo, Sabrina Mogentale.

Helen Alterio

IL “POLI” RIQUALIFICA IL PATRIMONIO IMMOBILIARE MILITARE A TORINO

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Firmato un Accordo tra Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio, Politecnico di Torino e Città di Torino per trasformare le caserme dismesse in edifici sostenibili, energeticamente efficienti e aperti al territorio


Il patrimonio immobiliare pubblico e in particolare le numerose infrastrutture militari non più utili ai fini istituzionali costituiscono un valore sociale ed economico di fondamentale importanza per il Paese e, adottando strumenti e percorsi di valorizzazione adeguati, possono diventare un fattore di crescita economica e sviluppo del territorio, grazie a operazioni di riqualificazione, risparmio energetico, riduzione dell’impatto ambientale, riconversione ad altri usi.

Proprio con queste finalità è stato siglato quattro anni fa un accordo tra Ministero della Difesa e Politecnico di Torino, oggi rinnovato e ampliato grazie anche alla sottoscrizione di un nuovo accordo tra Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio, Politecnico e Città di Torino. A firmare gli accordi il Segretario Generale della Difesa Generale S. A. Carlo Magrassi, il Rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli, la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino, il Direttore dell’Agenzia del Demanio Regionale Piemonte e Val d’Aosta Luca Terzaghi, il Direttore dei Lavori e del Demanio della Difesa Generale di Divisione Massimo Scala.

La collaborazione quadriennale tra Politecnico e Difesa è stata estremamente proficua per l’incremento delle conoscenze sul patrimonio immobiliare in uso al Ministero della Difesa. In particolare, il Dipartimento di Architettura e Design in questi anni si è speso in un’importante attività formativa, grazie all’impegno dei professori Paolo Mellano e Gentucca Canella, negli Atelier di progettazione condotti insieme ai professori Carla Bartolozzi, Daniela Bosia, Cristina Coscia, Rossella Maspoli. 

 I primi studi realizzati in ambito didattico con i contributi progettuali degli studenti su ipotesi di riqualificazione di alcuni edifici militari torinesi e dell’area di Bolzano (in forza di una collaborazione tra Politecnico, Libera Università di Bolzano, Agenzia del Demanio, Difesa e Provincia Autonoma di Bolzano) in residenze universitarie, housing sociale e co-housing, servizi alle persone e alle imprese, attività culturali, parcheggi, spazi per il verde pubblico sono già stati oggetto di mostre e saranno presto pubblicati. Grazie al rinnovo di questo accordo, saranno quindi proposte nuove iniziative e progetti condivisi di ricerca, innovazione e formazione, eventi istituzionali di promozione della cultura scientifico-tecnologica, anche a livello locale.

La Città di Torino, con il nuovo accordo siglato oggi, si inserisce in questa collaborazione, partendo dalle esigenze di sviluppo del proprio territorio e tenendo conto di quelle che sono le esigenze del proprio “tessuto urbanistico”, con l’obiettivo di realizzare studi, analisi di fattibilità e possibili soluzioni per l’ottimizzazione, la razionalizzazione e la riqualificazione del patrimonio immobiliare militare presente sul territorio cittadino.