Cosa succede in città- Pagina 416

Parte il primo treno di «Promemoria Auschwitz»

Dei 1600 giovani che partono e aderiscono a livello italiano, 650 sono piemontesi

Parte giovedì 31 gennaio il primo treno di «Promemoria_Auschwitz», progetto organizzato congiuntamente da Deina e Arci: propone un percorso d’educazione alla cittadinanza che vede il suo apice proprio nel viaggio a Cracovia e nella visita agli ex lager di Auschwitz e Birkenau. Il secondo treno partirà invece l’8 febbraio.

Dei 1600 giovani che partono e aderiscono a livello italiano, 650 sono piemontesi. «Anche quest’anno 650 ragazzi, 650 nuovi soci, partiranno da tutto il Piemonte verso Cracovia, come epilogo di un lungo percorso formativo organizzato dall’associazione Arci Deina» dice Andrea Polacchi, presidente Comitato territoriale ARCI Torino che ricorda una celebre frase scritta in un campo di concentramento “Chi non conosce la memoria è condannato a ripeterla”. «E’ una frase che riassume lo spirito con il quale abbiamo deciso di sostenere questa importante esperienza formativa. La storia come maestra di vita per evitare di ripetere gli orrori del passato e, soprattutto, saper identificare e combattere oggi ogni forma di discriminazione, razzismo, intolleranza e xenofobia. E di questi tempi crediamo ce ne sia veramente bisogno – spiega il presidente – L’antifascismo è da sempre un valore fondante dell’ARCI, oltre che della nostra Costituzione, ed è la lente con la quale crediamo che i giovani di oggi debbano diventare i cittadini di domani».

GLI INCONTRI

I partecipanti si sono preparati al viaggio con incontri di formazione in cui è stato approfondito il contesto storico della Seconda Guerra Mondiale e della deportazione. Con cineforum, laboratori di scrittura creativa e workshop interattivi, il gruppo ha cominciato a conoscersi, dialogare e confrontarsi. La formazione prevede inoltre un approfondimento sulla storia locale gestito con incontri tematici e visite ai musei e ai luoghi storici più significativi.

IL VIAGGIO

Il primo viaggio inizierà il 31 gennaio e si concluderà il 6 febbraio.

Il secondo s’inizierà l’8 febbraio e si concluderà il 14 febbraio.
I partecipanti al progetto, provenienti da nove regioni italiane, viaggeranno tutti insieme in treno.

A Cracovia i giovani vivranno un intenso percorso che li guiderà attraverso le fasi storiche che hanno preceduto la deportazione. Con l’affiancamento di guide specializzate, visiteranno alcuni luoghi fondamentali per ripercorrere quel periodo storico: l’ex ghetto ebraico di Cracovia, la Fabrika Emalia Oskara Schindlera, la fabbrica-museo dedicata alla vita di Oskar Schindler e all’occupazione nazista della città di Cracovia, e il quartiere ebraico di Kazimierz. Una intera giornata sarà dedicata alla visita degli ex lager di Auschwitz e Birkenau, dove hanno perso la vita oltre un milione di persone.  Nel corso del viaggio i giovani scriveranno le proprie emozioni e rifletteranno sulle conoscenze acquisite, si confronteranno, vedranno film e spettacoli teatrali e infine con una grande assemblea plenaria avranno la possibilità di confrontarsi su temi di attualità, e di riflettere sul loro ruolo di cittadini del presente.

PARTNER

Il progetto è organizzato grazie alla collaborazione e il sostegno di numerosi enti territoriali e gode del patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e del sostegno e/o patrocinio di oltre 50 tra province e comuni. Dei giovani che partono e aderiscono a livello italiano, 650 sono piemontesi.

 

I PARTECIPANTI PIEMONTESI

Dal Piemonte partecipano giovani provenienti dai seguenti comuni:

Alba, 265 giovani

Bra, 52 giovani

Cuneo, 32 giovani

Torino, 75 giovani

Grugliasco, 25 giovani

Moncalieri, 55 giovani

Nichelino, 35 giovani

Novara 55, giovani

Orbassano, Pinerolo, Leinì, Volvera: 20 giovani

Università degli Studi di Torino, 42 giovani

Gli enti finanziatori sono la Regione Piemonte, Fondazione CRT, l’Università degli Studi di Torino e i comuni di: Torino, Alba, Bra, Cuneo, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Novara, Orbassano, Pinerolo, Volvera, Leinì e le circoscrizioni 1, 2, 3, 4 e 5 della Città di Torino.

Venerdì 8 febbraio, alle 8,30 nell’Aula 3 della Palazzina Einaudi dell’Università di Torino in corso Regina Margherita 60 si terrà l’Assemblea di partenza degli studenti provenienti dalla Provincia di Torino. Interverranno l’assessore Leon della Città di Torino e il professor Enrico Pasini per l’Università degli Studi, che saluteranno i ragazzi prima della partenza.

I giovani della città di Alba si riuniranno invece alle 8,30 dell’8 febbraio, al Teatro sociale Giorgio Busca in Piazza Vittorio Veneto 3. È previsto un saluto da parte dell’amministrazione del Comune di Alba e dei presidi delle scuole coinvolte rivolto agli studenti in partenza. Tutti i giovani si ricongiungeranno al Brennero dove saliranno sul treno e partiranno alla volta di Cracovia.

 

  • (foto Simone Cargnoni)

Tutto esaurito per Ute Lemper a Torino

La presenza a Torino dell’artista internazionale Ute Lemper ha riscosso un fortissimo interesse fin dall’annuncio.

Per il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti, “La risposta dei cittadini con il tutto esaurito al Conservatorio in brevissimo tempo è la conferma che l’arte e la musica sono straordinari strumenti per trasmettere valori e ideali. Come Comitato Resistenza e Costituzione siamo orgogliosi di ospitare a Torino Ute Lemper, nei cui spettacoli dimostra come si possa fare memoria arrivando al cuore delle persone. Rimane il rammarico per i cittadini che non riusciremo ad accogliere al Conservatorio, ma ricordo che l’artista sarà presente il giorno seguente al Polo del ‘900”. Venerdì 1 febbraio, alle ore 11.30, presso il Polo del ‘900, in via del Carmine 14, Ute Lemper incontrerà il pubblico intervistata dal giornalista e critico musicale de La Stampa Sandro Cappelletto.

***

“Come tedesca, nata dopo la Guerra, sposata ad un uomo ebreo, a New York da 20 anni, sono da sempre legata alla storia, terribile, dell’Olocausto. E’ mia responsabilità e dovere etico onorare la cultura del popolo ebreo e stimolare il dialogo su questo orribile passato.” : così la grande cantante ed artista tedesca Ute Lemper spiega le motivazioni che sono alla base di “Songs for Eternity”, spettacolo costruito sulle canzoni scritte nei ghetti e nei campi di concentramento da musicisti ebrei deportati, molti dei quali morirono nelle camere a gas. Nel mese di gennaio Ute Lemper porterà “Songs for Eternity” a Torino e a Cuneo, nell’ambito delle iniziative del Giorno della Memoria 2019. Giovedì 31 gennaio, “Songs for Eternity” andrà in scena al Conservatorio Statale “Giuseppe Verdi”, in piazza Bodoni, a Torino, alle 20.30. Ute Lemper presenterà questo affascinante repertorio, accompagnata da quattro straordinari musicisti: Vana Gierig pianoforte, Daniel Hoffman violino, Gilad Harel clarinetto, Romain Lecuyer contrabbasso. L’evento è organizzato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte e dal Polo del ‘900, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e della Fondazione CRT, in collaborazione con il Goethe-Institut Turin e con il patrocinio della Città di Torino e della Comunità Ebraica di Torino. L’ingresso al concerto è gratuito, fino ad esaurimento dei posti. Ute Lemper incontrerà il pubblico intervistata dal giornalista e critico musicale de La Stampa Sandro Cappelletto. Sempre venerdì 1 febbraio, “Songs for Eternity” andrà in scena al Teatro Toselli di Cuneo, alle 21 (via Teatro Giovanni Toselli, 9). Il concerto, ad ingresso gratuito, è organizzato dall’Anpi di Cuneo, con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, della Città di Cuneo, della Fondazione CRC, dell’Associazione partigiana Ignazio Vian e il patrocinio dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo. Ritiro biglietto presso: URP, via Santa Maria 1, Cuneo, tel. 0171444229, urp@comune.cuneo.it “Il 27 gennaio 2015, a 70 anni dalla liberazione di Auschwitz, sono stata invitata a cantare canzoni del ghetto ebraico e dei campi di concentramento per commemorare l’Olocausto di Roma – racconta Ute Lemper – ed è in quell’occasione che ho conosciuto Francesco Lotoro, musicista che ha dedicato la sua vita alla ricerca delle canzoni e delle musiche scritte nei campi di concentramento: ne esiste una collezione enorme ed è importante che sia ricordata per l’eternità. È un impegno che ho assunto già nel 1987 quando sono stata protagonista di una grande serie Decca dal titolo “Entartete Musik”, che presentava i compositori ebrei e la loro musica bandita dai nazisti. Con “Songs for Eternity”continuo questa missione. Sono stata catturata da queste canzoni e dalle storie che si celano dietro a ognuna di esse. Ho studiato così un libro unico nel suo genere, una raccolta di canzoni di Vevel Pasternak del 1948, che raccoglie canzone dei Ghetti e dei campi di concentramento così come il canzoniere di Ilse Weber, pubblicato in Israele negli anni ‘90, dal marito sopravvissuto ad Auschwitz. Entrambe le raccolte mi sono state donate dalla mia amica Orly Beigel che è per metà messicana, metà israeliana ed è figlia di un sopravvissuto all’Olocausto.” Dichiara Nino Boeti, presidente del Consiglio regionale del Piemonte e consigliere delegato al Comitato Resistenza e Costituzione: “La Shoah costituisce la tragedia più grande del XX secolo, i campi di sterminio sono il pozzo più nero della storia umana. Anche in quei campi è stata composta musica, anche lì sono state cantate canzoni. Classica, canti, canzonette, musica sacra, cabaret, come forma di resistenza, per non arrendersi, per continuare a vivere e sperare. Come ha detto Francesco Lotoro “se questa musica non viene fatta conoscere al mondo, è come se non fosse mai uscita dal lager. E suonarla anche solo una volta significa riscattarla e ottenere quella giustizia che non è stata concessa al compositore”. Abbiamo fortemente voluto commemorare il Giorno della Memoria proponendo il progetto di Ute Lemper, “Songs for Eternity”, quasi a suggello ideale del lavoro svolto dal Comitato Resistenza in questi 5 anni a fianco del Polo del ’900, degli istituti storici della Resistenza, della Comunità ebraica, dell’Anpi, delle associazioni dei deportati. Nella convinzione che attraverso la musica si possa far comprendere ai più giovani cosa è stato lo sterminio nazi-fascista e perché la libertà deve sempre essere difesa”. Dichiara Sergio Soave, presidente della Fondazione Polo del ‘900: “Ancora una volta abbiamo il piacere di aver contribuito ad un momento importante per la cittadinanza. La prestigiosa presenza di Ute Lemper si inserisce in un ventaglio di eventi dal grande spessore culturale, tessuti fra Enti ed associazioni diverse, con l’obiettivo comune e il dovere civile di ricordare quel che è stato in passato, per evitare che preziose testimonianze vadano perdute”. Commenta Alessandro Bollo, direttore della Fondazione Polo del ‘900: “Siamo orgogliosi di poter accogliere al Polo del ‘900 Ute Lemper che con “Songs for Eternity” si aggiunge al coro di eventi realizzati per dar voce alle vittime dell’olocausto. Ventotto sono gli eventi realizzati grazie allo straordinario lavoro di tutti gli Enti del Polo. Ventotto momenti diversi di narrazione dei fatti e di riflessione comune fra dibattiti, proiezioni, mostre e letture per bambini, che rispecchiano la varietà di pubblico cui sono rivolti, con particolare attenzione alle scuole e ai giovani”.

All’Arsenale della Pace: “Perché ieri? Ancora oggi?”

“Perché ieri? Ancora oggi? Ottant’anni dalle leggi razziali. Settant’anni di Costituzione” è il titolo del laboratorio di cittadinanza attiva per le scuole che si svolgerà Martedì 29 gennaio alle 10.00 al SERMIG – Arsenale della Pace di Piazza Borgo Dora, 61 a Torino

L’evento, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e dal Comitato Resistenza Colle del Lys in collaborazione con la Comunità ebraica di Torino, in occasione del Giorno della Memoria, rappresenta un’occasione per riflettere su passato e presente. Dopo il saluto del presidente del Consiglio regionale e del Comitato Resistenza e Costituzione Nino Boeti intervengono la presidente del Comitato Resistenza Colle del Lys Amalia Neirotti sul tema “Fare cittadinanza” e Claudio Vercellidell’Università Sacro Cuore di Milano su “Integrare e disintegrare: alcune considerazioni sui temi del progetto”. Per approfondire la parte riservata al passato – “Perché ieri?” – sono previsti una serie di spunti di riflessione da parte dei rappresentanti delle istituzioni regionali e cittadine e delle Comunità ebraiche. Tra essi, quelli della presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, del presidente della Comunità ebraica di Torino e del Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah (Meis) Dario Disegni e del presidente dell’Ordine dei giornalisti del PiemonteAlberto SinigagliaLa parte riservata all’attualità – “Ancora oggi?” – prevede invece interventi, letture, immagini e considerazioni degli studenti che hanno partecipato ai laboratori coordinati da Elena Cattaneo del Comitato Resistenza Colle del Lys.

All'Arsenale della Pace: "Perché ieri? Ancora oggi?"

“Perché ieri? Ancora oggi? Ottant’anni dalle leggi razziali. Settant’anni di Costituzione” è il titolo del laboratorio di cittadinanza attiva per le scuole che si svolgerà Martedì 29 gennaio alle 10.00 al SERMIG – Arsenale della Pace di Piazza Borgo Dora, 61 a Torino

L’evento, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e dal Comitato Resistenza Colle del Lys in collaborazione con la Comunità ebraica di Torino, in occasione del Giorno della Memoria, rappresenta un’occasione per riflettere su passato e presente. Dopo il saluto del presidente del Consiglio regionale e del Comitato Resistenza e Costituzione Nino Boeti intervengono la presidente del Comitato Resistenza Colle del Lys Amalia Neirotti sul tema “Fare cittadinanza” e Claudio Vercellidell’Università Sacro Cuore di Milano su “Integrare e disintegrare: alcune considerazioni sui temi del progetto”. Per approfondire la parte riservata al passato – “Perché ieri?” – sono previsti una serie di spunti di riflessione da parte dei rappresentanti delle istituzioni regionali e cittadine e delle Comunità ebraiche. Tra essi, quelli della presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, del presidente della Comunità ebraica di Torino e del Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah (Meis) Dario Disegni e del presidente dell’Ordine dei giornalisti del PiemonteAlberto SinigagliaLa parte riservata all’attualità – “Ancora oggi?” – prevede invece interventi, letture, immagini e considerazioni degli studenti che hanno partecipato ai laboratori coordinati da Elena Cattaneo del Comitato Resistenza Colle del Lys.

Conversazioni sul Collezionismo

Il calendario da gennaio a marzo degli appuntamenti dedicati al collezionismo, alla scoperta dei protagonisti di questa particolare forma di raccolta e tutela di oggetti legati all’arte, alla moda e alla grafica. Primo appuntamento Martedì 29 gennaio 2019, ore 18.30 Collezionare manifesti Marta Mazza dialoga con Olimpia Soleri. Modera Domitilla D’Angelo. La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli avvia per il 2019 il calendario del primo trimestre delle Conversazioni sul Collezionismo, il programma di incontri riservati a un tema fortemente sentito dall’istituzione. Ogni incontro è dedicato a una specifica forma di collezionismo e, durante ciascun appuntamento, due personalità legate al mondo del collezionismo dialogheranno degli oggetti scelti per le proprie personali raccolte e, raccontando al pubblico la nascita di questa passione, si confronteranno sul ruolo dei collezionisti ai giorni nostri, nel pubblico e nel privato. Il primo appuntamento in calendario è per martedì 29 gennaio alle ore 18.30 presso la Sala di Consultazione della Pinacoteca Agnelli e sarà dedicato alle collezioni di manifesti. In questa occasione Marta Mazza, storica dell’arte e dell’architettura contemporanee e direttrice della Collezione Salce, dialogherà con Olimpia Soleri, egittologa, figlia di Elvio Soleri, uno dei maggiori collezionisti italiani di affiches, e direttrice dell’omonima collezione, accompagnate di Domitilla D’Angelo, direttrice di Il Collezionista. Pensati come catalizzatori di attenzione e strumenti di informazione rivolti al grande pubblico, i manifesti pubblicitari si sono diffusi nell’800 su tutti i muri delle più importanti città. La loro natura è effimera: creati in numero limitato, una volta assolta la loro funzione, sono strappati dal muro per essere sostituiti da altri annunci. Ed è proprio questa difficoltà a reperire copie originali di manifesti ad alimentare la passione dei grandi collezionisti di affiches pubblicitarie. Nasce così la grande passione di Elvio Soleri (1944-2015), padre di Olimpia Soleri: da semplice hobby, Soleri, con l’assidua frequentazione di mercati e librerie antiquarie, aste specializzate, collezionisti, mostre e biblioteche, ha trasformato la propria raccolta in una delle più preziose collezioni di manifesti pubblicitari e di grafica, incentrati in particolare intorno a tre grandi temi: la montagna la storia dell’automobile e il territorio piemontese. La stessa passione ha animato l’attività di Ferdinando Salce (1877 – 1962) che ha dedicato tutta la propria vita alla ricerca e alla collezione di manifesti e che fin dall’inizio ha espresso un precoce segnale di consapevolezza critica che ha poi connotato il suo intero impegno. La collezione di Ferdinando Salce è conservata oggi nel Museo Nazionale Collezione Salce, inaugurato nel 2017, e raccoglie gli oltre 45 mila manifesti, affermandosi così come più ampia raccolta di manifesti in Italia.

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Contatti Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli | Via Nizza, 230/103, 10126, Torino | www.pinacoteca-agnelli.it Info: 011.0062713 | segreteria@pinacoteca-agnelli.it Da martedì a domenica dalle 10 alle 19, orario continuato

Settimana fredda con pioggia e (sulle Alpi) un po' di neve

E’ la perturbazione numero 10 del mese, quella di passaggio sul nostro Paese, che a inizio settimana porterà  un po’ di piogge, con nevicate  sulle zone montuose. Dopo un  lieve miglioramento martedì  il tempo tornerà a peggiorare  mercoledì, quando sono attese nevicate anche a quote di pianura al Nord e freddo in aumento sulla Penisola. Poi un parziale miglioramento giovedì ma una nuova ondata di maltempo è prevista anche a Torino nell’ultima parte della settimana, con pioggia e neve.
 
(foto archivio – il Torinese)

Settimana fredda con pioggia e (sulle Alpi) un po’ di neve

E’ la perturbazione numero 10 del mese, quella di passaggio sul nostro Paese, che a inizio settimana porterà  un po’ di piogge, con nevicate  sulle zone montuose. Dopo un  lieve miglioramento martedì  il tempo tornerà a peggiorare  mercoledì, quando sono attese nevicate anche a quote di pianura al Nord e freddo in aumento sulla Penisola. Poi un parziale miglioramento giovedì ma una nuova ondata di maltempo è prevista anche a Torino nell’ultima parte della settimana, con pioggia e neve.

 

(foto archivio – il Torinese)

Domeniche in Pinacoteca: dipinti a grande velocità

Il calendario da gennaio a marzo delle speciali iniziative domenicali dedicate ai bambini dai 4 ai 12 anni e alle loro famiglie

 La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli presenta anche per quest’anno un nuovo e ricco calendario di proposte dedicate ai piccoli visitatori: le Domeniche in Pinacoteca, appuntamento settimanale riservato ai bambini dai 4 ai 12 anni. Ogni domenica alle 16.00, i bambini e le loro famiglie sono invitati a prendere parte alle speciali attività proposte: i partecipanti potranno scoprire attraverso una breve visita guidata la collezione permanente a cui farà seguito un laboratorio tematico dedicato ai bimbi. Gli incontri, della durata di 90 minuti, sono l’occasione per esplorare insieme il prezioso patrimonio della Pinacoteca Agnelli e trarre ispirazione per giochi educativi e creativi con il coordinamento degli educatori museali specializzati presenti. Nel mese di gennaio sono previsti i primi tre incontri durante i quali i bambini, anche in compagnia delle loro famiglie, potranno sperimentare nuovi linguaggi figurativi. L’ultimo appuntamento accompagnerà i piccoli partecipanti alla scoperta delle modalità di rappresentazione del movimento e della velocità sulla scia delle grandi sperimentazioni novecentesche.
Domenica 27 gennaio 2019, ore 16.00
Dipinti a grande velocità
Come si può rappresentare il movimento? Quali forme e quali colori evocano la velocità e il
dinamismo? Dopo un’introduzione alle tematiche principali della poetica futurista di inizio Novecento, attraverso una lettura delle opere di Giacomo Balla e Gino Severini e con riferimenti alle sperimentazioni dell’epoca in ambito fotografico e cinematografico, i bambini individueranno forme capaci di evocare il movimento. Alle forme ritenute più significative saranno associati colori con interventi pittorici volti ad enfatizzare il senso di moto dato dalla forma stessa.
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Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli | via Nizza 230/103 – Torino | www.pinacoteca-agnelli.it

Gli alpini bonificano bomba da 100 chili a Caselle

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A pochi giorni dalla riuscita operazione di domenica scorsa conclusasi con il brillamento di una bomba da aereo di 1000 libbre a Valenza, gli artificieri del 32° reggimento genio guastatori della Brigata Alpina Taurinense hanno terminato alle ore 11 di venerdì 25 gennaio le operazioni di bonifica della bomba d’aereo da 100 kg ritrovata nei pressi della pista dell’aeroporto di Caselle,

rinvenuta la settimana scorsa durante alcuni lavori di allungamento della pista. A partire dalle ore 7.30, gli operatori del nucleo EOD (Explosive Ordnance Disposal) hanno dapprima predisposto l’ordigno alla movimentazione in sicurezza per poi procedere al caricamento su un autocarro. Sotto la scorta di una pattuglia della Polizia di Stato, la bomba è stata quindi trasportata in una cava a San Carlo Canavese, già predisposta nei giorni scorsi dai genieri per il brillamento.  L’intervento del personale specializzato dell’Esercito è stato condotto in una fascia oraria libera da traffico aereo, riducendo così al minimo i disagi per l’attività dell’aeroporto e per i cittadini.  Le operazioni si svolte celermente in quanto la bomba mancava di spoletta, essendo stata interrata dagli stessi militari italiani nel corso della guerra e, insieme a simili ordigni già rimossi nel corso degli anni, predisposta alla distruzione della pista in caso di attacco alleato, non consentendo così l’utilizzo del campo volo militare da parte delle forze nemiche. Gli specialisti del 32° reggimento  genio guastatori – che vantano una preziosa esperienza maturata anche nelle missioni all’estero – nel solo 2018 hanno effettuato 110 interventi, bonificando, tra le altre, bombe d’aereo di grandi dimensioni tipo quelle rinvenute presso il Lingotto di Torino, a Casale Monferrato e, appunto, pochi giorni fa a Valenza, e rendendo inoffensivi oltre 300 residuati bellici inesplosi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. A fianco della propria attività prettamente militare, il reggimento interviene, su richiesta delle Prefetture competenti, in attività a supporto della popolazione in caso di calamità, come in Liguria lo scorso novembre o in Abruzzo a seguito dei noti eventi sismici e climatici.   L’Esercito Italiano è sempre più frequentemente chiamato ad un impiego poliedrico e duale, confermando una elevata disponibilità di uomini e donne, mezzi ed equipaggiamenti in grado di operare ed essere utilizzati anche in favore della popolazione, sul territorio nazionale.

Massimo Iaretti

"Generazione H" apre il 2019 di Leggermente

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Dopo un inizio intenso che ha visto ospiti del calibro di Maurizio Maggiani, Madeleine Thien, Laura Morante, il 2019 apre con un argomento di grande attualità: la continua “connessione” degli adolescenti. Temo, per la Generazione Z, a rischio Hikikomori che chiamerò, sinteticamente, Generazione H, il Destino che la mancanza di limiti del mondo virtuale potrebbe preparare, proporre e, soprattutto, imporre loro”, questo l’incipit del libro della nota psicoterapeuta Maria Rita Parsi.  Non è un grido di allarme ma, al contrario, l’invito a farsi carico della necessità di padroneggiare uno strumento che, in caso contrario,  potrebbe rivelarsi pericoloso.Comprendere quindi e riconnettesi con gli adolescenti sperduti nel web tra Blue whale, Hikikomori e sexting.

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‘GENERAZIONE H’

Non c’è genitore o educatore che non si sia scontrato con bambini e adolescenti catturati da un cellullare o da un computer e con la mente altrove. Senza, non riescono a stare. Vivono immersi nello schermo dello smartphone, o in quello del pc, perennemente connessi tra loro e con il mondo, ma spesso sconnessi dalla realtà. Sono le nuove generazioni, dai Millenials in poi, “nativi digitali” e cittadini virtuali del mondo intero. A tavola, a scuola, al cinema, al bar, non se ne separano mai, e il timore più grande è non avere campo o credito. La psicologa Maria Rita Parsi indaga sulla “Generazione H”, la generazione di ragazzi esposti sin dalla più tenera età alla seduzione del web. La facilità di accesso, le soluzioni immediate a ogni problema, da quelli scolastici a quelli esistenziali, la semplificazione delle relazioni fanno di internet il mondo parallelo perfetto, al cui confronto quello reale appare faticoso e deludente. Per questo gli adolescenti ci passano tanto tempo, come qualunque genitore sa bene. E pur senza arrivare agli estremi della sindrome di Hikikomori, la H del titolo − quel fenomeno nato in Giappone che riguarda ragazzi che si chiudono nella loro stanza e vivono solo in rete, senza lavorare, né studiare, completamente staccati dai genitori, dagli amici, dalla realtà −, la pervasività del virtuale nella vita dei giovani pone qualche dilemma su come relazionarsi con questi alieni. E vigilare affinché i limiti non vengano superati. Le storie di ragazzi che hanno rischiato di perdersi nel mondo virtuale mostrano i pericoli dell’uso incontrollato del web, ma dimostrano anche che affrontarli senza demonizzarlo è possibile, e indispensabile. Con il contributo di genitori, insegnanti ed educatori, per proteggere il capitale più grande di ogni società: il benessere psicofisico dei giovani.

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MARIA RITA PARSI – BIOGRAFIA

Psicologa, psicoterapeuta e scrittrice, svolge da anni un’intensa attività didattica e di formazione presso università, istituti specializzati, associazioni private. Docente di Psicologia Generale 2 all’Università telematica Uniecampus. Nei corsi post-laurea, è docente del modulo tematico sulla Pedofilia nel master di Scienze Forensi Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; nel Master in “Metodologie e Tecniche della Creatività” dell’Università degli Studi di Cassino, insegna metodologie e tecniche di Psicoanimazione; nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia a orientamento umanistico “Psicoumanitas” è coordinatrice e didatta. Durante il suo percorso di crescita personale e professionale che l’ha portata a essere docente, psicopedagogista, psicoterapeuta e saggista ha potuto studiare, formarsi, collaborare e lavorare a lungo con grandi maestri italiani della sociologia, della Pedagogia, della antropologia, della psicologia, della neuropsichiatria infantile, della psicanalisi, della sessuologia, della psicoterapia, e anche con stranieri. Grazie all’ampio bagaglio di esperienze, ha elaborato la metodologia psicologica della “Psicoanimazione”, ha fondato e dirige la SIPA (Scuola Italiana di Psicoanimazlone). Negli ultimi trent’anni, ha formato migliaia di persone con la metodologia a mediazione creativo-corporea (da lei stessa ideata e messa a punto) per lo sviluppo del potenziale umano: da psicologi a insegnanti, da manager a professionisti, da genitori a persone spinte dal desiderio di migliorare la propria vita. Nel 1991 ha dato vita alla fondazione Movimento Bambino che conta quattro centri (Roma, Milano, Cosenza e San Vendemmiano) e fulcri in tutta Italia e nella Svizzera Italiana, per la diffusione del pensiero e dell’arte dei bambini contro gli abusi e i maltrattamenti, e per la tutela giuridica, sociale, culturale dei ragazzi. L’ingresso all’incontro di venerdì 25 gennaio è libero fino a esaurimento posti.

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Venerdì 25 gennaio, ore 18, Fondazione Cascina Roccafranca, via Rubino 45