Cosa succede in città- Pagina 40

“Ciarlatani” di Pablo Rémon, con Silvio Orlando al Carignano

Ha debuttato al teatro Carignano lo scorso martedì 14 maggio, alle 19.30, lo spettacolo intitolato “Ciarlatani”, scritto e diretto dal drammaturgo e regista spagnolo Pablo Rémon, con Silvio Orlando nel ruolo del protagonista, insieme a Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi. Le scene sono di Roberta Crea, le luci di Luigi Biondi, i costumi di Ornella e Marina Campanale.

“Ciarlatani – spiega Pablo Rémon- racconta la storia di due personaggi legati al mondo del cinema e del teatro.

Anna Velasco è un’attrice la cui carriera è in fase di stallo. Dopo aver recitato in piccole produzioni di opere classiche, ora lavora come insegnante di platessa e dà lezioni di teatro ai bambini nei fine settimana. Tra soap opere e spettacoli alternativi Anna è alla ricerca del grande personaggio che la farà certamente trionfare. Intanto Diego Fontana è un regista di successo di film commerciali che si sta imbarcando in una grande produzione, una serie da girare in tutto il mondo con star internazionali. Un incidente lo porterà ad affrontare una crisi personale e a ripensare la sua carriera. Questi due personaggi sono strettamente legati dal padre di Anna, Eusebio Velasco, regista di culto degli anni Ottanta, isolato ormai dal mondo”

Ciarlatani sono diverse opere in una. Ognuno di questi racconti ha uno stile, un tema e una forma particolari. Il racconto di Anna ha uno stile prettamente cinematografico, in cui sogno e realtà si confondono e un narratore che ci guida. La storia di Diego è un’opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. Infine, quasi fosse una parentesi, è presente un’autofiction in cui l’autore si difende dalle opere di plagio.

Queste vicende sono narrate in parallelo, si alimentano a vicenda e sono specchi degli stessi temi. L’insieme è costruito con capitoli in parte indipendenti, che formano una struttura più vicina al romanzo che al teatro. Ciarlatani vuole essere una narrazione eminentemente teatrale, ma con un’ispirazione romanzesca e cinematografica.

Solo quattro attori compongono Ciarlatani. Essi viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi, compiendo una satira del teatro e dell’audiovisivo, una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che si ricoprono dentro e fuori della finzione.

Teatro Carignano, piazza Carignano 6.

Orario spettacoli martedì giovedì sabato ore 19.30, mercoledì e venerdì ore 20.45. Domenica ore 16. Lunedì riposo.

Biglietteria Teatro Stabile tel. 011 5169555.

 

Mara Martellotta

Quattrocento vitamine Jazz al Sant’Anna


Dal 2016 esisteva un progetto di musica varia dal vivo:“Vitamine Musicali”, avviato all’Ospedale S. Anna dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna per merito di Catterina Seia.

Nell’estate del 2017 la Prof.ssa Chiara Benedetto (Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna) chiese a Raimondo Cesa di provare a organizzare dei concerti jazz per la Fondazione all’interno dell’Ospedale.

Era il 23 ottobre 2017 quando nascevano le “Vitamine Jazz” e per la prima volta al Sant’anna si ascoltavano le note e si vivevano le emozioni suscitate dai loro creatori.

Si è pensato di celebrare la ricorrenza del superamento delle 400 “Vitamine Jazz” nell’Aula Dellepiane dove 7 anni or sono si erano esibiti i primi jazzisti.

Le “Vitamine Jazz” hanno visto la partecipazione di oltre 300 jazzisti di fama nazionale e internazionale. Le note del jazz abbracciando l’ingresso, hanno dato il benvenuto alle nuove vite nei reparti maternità (oltre 7000 ogni anno, da genitori provenienti da oltre 80 paesi), hanno accompagnato i pazienti al day hospital oncologico durante le cure chemioterapiche e hanno ingannato il tempo dell’attesa nelle sale d’aspetto e al pronto soccorso.

Molti fra il pubblico frequentano i social fruendo e commentando le registrazioni video dei concerti visti in ospedale che vengono regolarmente postate. La diffusione di Vitamine Jazz sui social è arrivata a contare più di un milione di visualizzazioni, annoverando anche molte utenze estere.“Attendiamo gli appuntamenti con curiosità e meraviglia. Siamo ogni giorno parte di una lotta. La musica ci stimola. Ci ha aperto personalmente nuovi mondi. Le note rimangono nelle stanze, con le pazienti, anche dopo il saluto dei musicisti”, affermano le infermiere intervistate segnalando anche il cambiamento e la crescita del loro consumo culturale nel tempo libero.

Gli stessi musicisti definiscono l’ospedale “un grembo armonico”, una “scuola di empatia” e considerano che l’esperienza dell’esecuzione ad personam generi un arricchimento personale e professionale.

Di “Vitamine Jazz“ si sono occupate autorevoli riviste nazionali (quali Musica Jazz) e numerosi quotidiani. Già due “Vitamine Jazz Festival” si sono tenuti al Teatro Juvarra, i sold-out di pubblico hanno testimoniato la popolarità dell’operazione.

Sono gìà stati donati 4 pianoforti, l’ultimo dei quali a coda (donato dalla Sig.ra Cristina Betti) è posizionato al terzo piano della Clinica Universitaria, nell’emiciclo della sala d’attesa della Maternità.

Il pubblico sara’ ricevuto dalle note della chitarra di Gregorio Fracchia e

dalle arie brasiliane di Gilson Silveira, Sabrina Mogentale e Giulia Firpo per poi passare al terzo piano a deliziarsi delle melodie create dalle mani dei maestri Emanuele Sartoris e Federica Bertot.

Durante l’incontro sarà proiettato il video contenente le bellissime fotografie scattate da Stefano Barni e da Carlo Mogavero al Teatro Juvarra durante il II° Vitamine Jazz Festival il 3 dicembre 2023.

La Gypsy Academy compie i suoi primi venti anni con 160 spettacoli prodotti

Centinaia gli ex allievi oggi impegnati sui palchi più famosi del mondo.

 

Anche Torino ha la sua Broadway. Compie vent’anni la Gypsy Academy, una delle più importanti accademie del panorama nazionale ( In Italia c’è ne sono due di quel livello).

Oggi la sua sede è in via Pagliani 25 ed è diventata in Piemonte e in tutto il Paese un punto di riferimento fondamentale per i giovani professionisti che desiderano specializzarsi nel musical e nello spettacolo ad ampio raggio, attraverso un corso intensivo della durata di tre anni, oppure attraverso corsi specifici con programmi molto articolati come quelli rivolti alla danza, al canto pop rock e R &B, alla produzione musicale, alla recitazione teatrale e cinematografica.

Era l’aprile del 2004 quando, in via Stellone, una giovanissima attrice di Torino, cresciuta presso la storica Accademia del Laboratorio teatrale di Arte drammatica di Carla Pescarmona, ebbe il coraggio di aprire una realtà unica sotto la Mole dedicata al musical.

Neva Belli realizzò il sogno suo e di tanti altri alla “Saranno famosi” formando una scuola in grado di preparare i giovani talenti al loro ingresso nel mondo dello spettacolo in maniera concreta. Accanto a loro i nomi storici di Margherita Fumero e Giovanni Fiscella.

“Sono stati anni meravigliosi, non ci aspettavamo un successo così immediato. Già dopo il primo anno abbiamo dovuto cambiare sede per motivi di spazio. La nostra sembrava una sfida impossibile, quella di creare un’accademia con l’obiettivo di formare professionisti di alto livello all’interno di un clima familiare ricco di energia e passione. Il sogno è ben presto diventato realtà facendo della Gipsy un luogo stabile e vincente a Torino, un punto di riferimento come lo fu il laboratorio teatrale di Carla Pescarmona. A lei dobbiamo tanto. La famiglia Gipsy si è allargata non solo per quanto riguarda lo staff, ma anche gli allievi, molti dei quali diventati professionisti a livello internazionale, sparsi in tutto il mondo e pronti ad aiutare i più giovani. Il motto della Gypsy è “Non si vince mai da soli”. Il segreto del successo della Gypsy è la sinergia tra allievi e docenti. I ragazzi e le loro famiglie, nel corso degli anni, ci hanno affidato i propri sogni più grandi, spingendosi a fare sempre di più il nostro meglio” spiega Neva Belli.

Applausi scroscianti anche da parte di Arturo Brachetti, a sorpresa in platea, per l’ultimo spettacolo andato in scena, “The producers”, lo scorso 10 marzo presso il Teatro Juvarra di Torino. Per non parlare di Enzo Iacchetti, che ha definito la Gypsy “la migliore Academy per il musical, la numero uno”.

Per chi lo desidera sono aperte le audizioni dedicate al corso accademico.

MARA MARTELLOTTA

Brachetti ripercorre i suoi ricordi nello spettacolo dei record, con oltre 600 repliche: “Solo”

Torna sul palco del teatro Alfieri il trasformista più geniale al mondo, Arturo Brachetti, in scena con lo show ‘Solo’, da stasera 14 maggio a domenica 19 maggio prossimo.

L’artista apre la casa dei suoi ricordi, dei suoi sogni e delle sue paure, introducendo lo spettatore in un luogo magico dove il sopra diventa il sotto e si scendono le scale per salire.

Le stanze saranno sette e in esse prenderanno vita sessanta personaggi. Brachetti sarà Biancaneve e Peter Pan, Freddy Mercury e il lupo cattivo, Batman e la Signora in giallo, Fonzie, Madonna, tutti e quattro i Beatles, Elvis Presley, Michael Jackson, Cenerentola, Aladino e tanti altri inediti personaggi ideati per questo show.

Nei novanta minuti di spettacolo Brachetti sorprenderà il pubblico, utilizzando anche la tecnica del sand painting, creando quadri con la sabbia. Utilizzando la chapeaugraphie trasformerà una sorta di falda di cappello in numerosi copricapo. Con il raggio laser evocherà atmosfere fantascientifiche.

Arturo Brachetti, l’uomo dai mille volti, è uno dei pochi artisti ad essersi affermato a livello internazionale e a diventare molto noto al di fuori del nostro Paese. Si è esibito un po’ in tutto il mondo, in diverse lingue e in centinaia di teatri. Il suo precedente One man show, l’uomo dai mille volti, è stato visto da oltre 2 milioni di spettatori. Nel 2002 è stato inserito nel guinness dei primati e ha ricevuto anche il Premio Molière e un Lawrence Olivier Award.

 

Mara Martellotta

Torino: 600 infermieri in piazza per il valore delle professione

Il 12 maggio, in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino ha organizzato un evento di piazza che ha coinvolto attivamente la cittadinanza e ha messo in luce l’importanza degli infermieri nel sistema sanitario. L’evento ha visto la partecipazione di diverse istituzioni, ed è stato organizzato da OPI Torino con il supporto di Azienda Sanitaria Zero e il Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università di Torino, e ha ricevuto il patrocinio della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche.
L’evento si è svolto a Torino in via Roma, tra piazza San Carlo e piazza Castello, ed è stato un’opportunità unica per celebrare l’impegno degli infermieri italiani sui temi dell’agire competente e responsabile e dell’alleanza con i pazienti e le loro famiglie. Gli slogan proposti negli anni hanno ribadito la scelta dei professionisti sanitari di stare “dalla parte del cittadino”, un messaggio che continua a essere centrale nel lavoro degli infermieri.
«La Giornata Internazionale dell’Infermiere è un’occasione importante che ogni anno ci permette di promuovere il benessere e celebrare il ruolo degli infermieri nella nostra società – ha dichiarato Ivan Bufalo, Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino e del Piemonte – Siamo grati a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito al successo di questo evento, dimostrando il loro impegno e dedizione alla salute pubblica».
L’evento 2024 ha superato ogni aspettativa sia per il numero degli aderenti, che dei cittadini  coinvolti. Sono stati infatti allestiti 90 gazebo distinti in 63 aree di attività  suddivisi tra strutture sanitarie, aziende, enti, società scientifiche e associazioni professionali attivamente coinvolte
Sono staticoinvolti 600 infermieri e 100 studenti dei corsi di laurea, impegnati in attività educative e informative.
Circa 400 sono stati i bambini premiati per aver superato 9 tappe dell’educazione sanitaria, promuovendo la consapevolezza del benessere in tutte le sue forme fin dalla giovane età. Gli stand dedicati alle attività per i bambini hanno offerto un ambiente interattivo e divertente per imparare l’importanza della salute in modo ludico. E’ stato realizzato un flashmob per sensibilizzare sulla violenza di genere.
Oltre 1000 è il numero di persone formate alle manovre salvavita del massaggio cardiaco e della disostruzione delle vie aeree e 3000 le rilevazioni dei parametri vitali effettuate durante la giornata offrendo un servizio essenziale per monitorare e promuovere la salute tra la popolazione di tutte le età, consolidando l’impegno degli infermieri nella promozione della salute pubblica.

Voci Nascoste. Le lingue che resistono

Speciale Mercoledì in CAMERA

 

 

 

Incontro con i fotografi Arianna Arcara, Antonio Ottomanelli e Roselena Ramistella, in dialogo con Mario Calabresi, Walter Guadagnini
e Giangavino Pazzola

 

con Chora Media, in partnership culturale con Lavazza

 

Mercoledì 22 maggio 2024, ore 18.30, Gymnasium di CAMERA

 

 

 

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
via delle Rosine 18, Torino
www.camera.to

ph. Antonio Jordan

Mercoledì 22 maggio alle 18.30 CAMERA è lieta di presentare un incontro dedicato alla mostra Voci Nascoste. Le lingue che resistono, realizzata con Chora Media in partnership culturale con Lavazza, in occasione di EXPOSED Torino Foto Festival.

 

Visitabile nei nostri spazi in Via delle Rosine 18 fino al 2 giugno, l’esposizione è il risultato di un lavoro di ricerca multidisciplinare che ha visto tre fotografi – Arianna ArcaraAntonio Ottomanelli e Roselena Ramistella – impegnati a documentare sul campo altrettante comunità dell’entroterra italiano, con lo scopo di indagare il ricco patrimonio di alcune minoranze linguistiche del nostro Paese. Attraverso fotografie, testi, video e installazioni, la mostra registra suoni, atmosfere e relazioni che caratterizzano alcuni dei momenti principali della vita di queste comunità, unendo all’indagine sulla marginalità linguistica una riflessione sugli affascinanti e complessi processi di coesistenza tra tradizione popolare e contemporaneità.

 

In compagnia di Mario CalabresiWalter Guadagnini e il curatore Giangavino Pazzola, con un intervento di Francesca Lavazza, l’incontro sarà un’occasione per avvicinarsi alle storie, alle persone e ai luoghi raccontati dalla mostra attraverso le voci dei suoi autori: delle comunità francoprovenzali nell’Alta Valle d’Aosta ritratte da Arcara ai gruppi parlanti il griko salentino in Puglia fotografati da Ottomanelli, passando per il racconto della Settimana Santa dell’Eparchia (la Pasqua Albanese) in Sicilia, realizzato da Ramistella. Un mondo nascosto di conoscenze e di storie in continua trasformazione, dove si incrociano in continuazione il passato e il presente, oggi peraltro messo a rischio dallo spopolamento e dall’invecchiamento della popolazione, dal turismo di massa e da una faticosa riconversione economica.

 

Il progetto prende forma anche in una serie podcast  – presente in mostra e sulle principali piattaforme – realizzata da Chora Media, raccontata da Mario Calabresi e scritta da Valerio Millefoglieche in tre episodi esplora il paesaggio visivo, morfologico e sonoro intorno a queste comunità, dalle voci nascoste tra le montagne ai canti tradizionali delle feste popolari, fino ai giovani che arricchiscono il vocabolario di queste lingue antiche con le parole del contemporaneo.

Intervengono:

Arianna Arcara, fotografa

Antonio Ottomanelli, fotografo

Roselena Ramistella, fotografa

Mario Calabresi, giornalista e direttore di Chora Media

Walter Guadagnini, direttore artistico di CAMERA

Giangavino Pazzola, curatore della mostra

Francesca Lavazza, consigliera di Lavazza Group

 

È consigliato prenotare per l’incontro sul sito di CAMERA.

Il biglietto d’ingresso per l’incontro ha un costo di 3 Euro.

Dialoghi tra Scienza e Arte: il Campus INRiM si svela

Visite guidate ai laboratori di ricerca, talk e attività ludico-scientifiche, visita alla Mostra “Connessioni Astrali: 7 alfabeti tra la terra e le stelle” di Riccardo Cordero

Campus INRiM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica

Strada delle Cacce 91 – 10135, Torino

Domenica 19 maggio 2024, dalle 14:00 alle 18:00, l’INRiM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica – apre le porte della sua sede di Strada delle Cacce 91, a Torino, per l’evento “Dialoghi tra Scienza e Arte: il Campus INRiM si svela”.

Nell’aprire il Campus, l’Ente dimostra la volontà di far conoscere al pubblico le proprie attività di ricerca scientifica e il desiderio di interagire con la cittadinanza.

L’evento, ad accesso gratuito, prevede un ricco programma di iniziative, tra visite guidate ai laboratori di ricerca, talk e attività ludico-scientifiche, e la visita libera alla mostra Connessioni Astrali: 7 alfabeti tra la terra e le stelle”, dello scultore torinese Riccardo Cordero, con la curatela di Silvana Nota.

La mostra, che vede l’installazione di 7 opere, 7 come le unità di misura di base del Sistema Internazionale (SI), è l’evento inaugurale di un progetto più ampio, dedicato alle relazioni tra Arte e Scienza in una visione al cui centro vi è l’inclusione come valore fondamentale di crescita e di progresso.

La manifestazione culturale, promossa e organizzata dall’INRiM, è solo uno degli eventi con i quali l’INRiM celebra la Giornata Mondiale della Metrologia, che in tutto il mondo ricorda la firma della Convenzione del Metro avvenuta a Parigi il 20 maggio 1875.

PROGRAMMA COMPLETO

Una Notte all’INRiM. Per la prima volta, le porte della sede storica dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Corso Massimo d’Azeglio 42, Torino) si aprono per un appuntamento serale in collaborazione con Club Silencio. Gli ospiti potranno ripercorrere la storia dell’Istituto in un itinerario interattivo tra gli spazi aulici dell’Istituto: dall’atrio monumentale in marmo bianco e nero, trionfo di geometrie, disegnato da Ballatore di Rosana, alla Biblioteca, ristrutturata nel 2014 su progetto di Emilio Cagnotti e Paola Corvetti. Una serata unica in cui scoprire il ruolo della metrologia accompagnati da musica, attività interattive, food & drink. Per l’occasione sarà anche possibile visitare il Laboratorio di Alte Tensioni e Forti Correnti (visita guidata, posti limitati).

Sabato 18 maggio 2024, dalle 19:00 alle 24:00

Per partecipare è necessario accreditarsi sul www.clubsilencio.it a partire da venerdì 10 maggio.

Dialoghi tra Scienza e Arte: il Campus INRiM si svela. L’evento prevede un ricco programma di iniziative, tra visite guidate ai laboratori di ricerca, talk e attività ludico-scientifiche in compagnia delle ricercatrici e dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.

Domenica 19 maggio 2024, dalle 14:00 alle 18:00.

Ingresso gratuito con prenotazione consigliata online su www.ticket.it.

Mostra “Connessioni Astrali: 7 alfabeti tra la terra e le stelle”. La mostra celebra il connubio tra la scienza e l’arte, due discipline solo apparentemente lontane ma unite dalla creatività propria di entrambe, che diventa così sia il ponte che collega l’immaginazione con la conoscenza, che lo strumento di espressione e indagine.

Domenica 19 maggio 2024, dalle 14:00 alle 18:00.

Ingresso libero e gratuito.

Misuriamo oggi per un domani sostenibile. Conferenza per fare il punto sulla sostenibilità, tema individuato per la Giornata Mondiale della Metrologia 2024, per la sua rilevanza rispetto alle varie opportunità di misurazione cruciali per promuovere un’economia e un ambiente globale sostenibili: misurazione del consumo energetico nelle industrie, negli edifici e nei trasporti, gestione delle risorse in agricoltura, l’identificazione delle fonti di inquinamento, definizione di obiettivi per la protezione ambientale.

Lunedì 20 maggio 2024, dalle 09:00 alle 13:00.

Ingresso su invito.

Il Public Program di Luci d’Artista 26: incontro con i Poeti

ACCADEMIA DELLA LUCE

Lunedì 13 maggio, ore 16:30

Salone del Libro – Stand Città di Torino

Lingotto Fiere. Padiglione 1

 

 

Lunedì 13 maggio al Salone del Libro l’Accademia della Luce promuove un incontro con i poeti alle 16.30 al Salone del Libro, Stand Città di Torino, Lingotto Fiere, Padiglione 1.

Interverranno Francesco Balsamo, poeta e artista catanese, Allison Grimaldi Donahue, poeta e critica d’arte che vive a Bologna e Antonio Poppe, poeta e artista portoghese, che vive a Lisbona. A moderare Antonio Grulli, curatore di Luci d’artista.

Come annunciato lo scorso autunno in occasione dell’inaugurazione della XXVI edizione di Luci d’artista, le attività dell’Accademia della Luce, il Public Program della manifestazione, sono proseguite per tutti i mesi successivi l’accensione delle luci e si concluderanno con un grande evento finale il prossimo giugno.

Lunedì 13 maggio alle 16.30 nello Stand della Città di Torino e Città Metropolitana del Salone del Libro, l’Accademia della Luce organizza un incontro con I poeti Francesco Balsamo, Allison Grimaldi Donahue e Antonio Poppe.

Nato nel 2018 il Public Program come programma didattico e di eventi volto alla cittadinanza torinese con lo scopo di rafforzare l’inclusività e allargare la platea dei fruitori, da questa edizione prende il nome di ‘Accademia della Luce’ e con la sua nascita si è deciso di impostare tutte le sue attività educative intorno a una precisa politica e visione curatoriale. Per l’edizione 26 il tema individuato è stato “Luce e parola poetica”.

Luci d’Artista è un vero e proprio museo di luci, con la sua collezione a cielo aperto fatta di installazioni luminose, come ogni istituzione di arte contemporanea da quest’anno trascende i classici confini natalizi e invernali per durare tutto l’anno. Così come l’evento invernale è definito da una dimensione notturna (luce elettrica, presenza di opere fisicamente imponenti) le altre attività in primavera e estate sono definite da concetti diametralmente opposti, legati a una dimensione diurna e a interventi il più possibile effimeri e immateriali come possono essere le performance poetiche.

Per questo si è deciso di coinvolgere un gruppo di poeti chiamati a lavorare sul tema della luce, preparando nuovi componimenti e performance che avranno luogo al momento del solstizio d’estate, a fine giugno.

L’incontro del 13 maggio rappresenta il momento per riassumere il lavoro fin qui svolto, insieme ai poeti, anticipando la giornata di giugno nei suoi contenuti e nelle sue modalità di presentazione. I tre poeti, in accordo con il tema generale della Città di Torino, saranno chiamati a ripensare una vita immaginaria delle luci d’artista attraverso la parola.

Accademia della Luce è sviluppato insieme ai Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni per l’arte contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM, ao e PAV, Parco di Arte Vivente che, grazie ai loro dipartimenti educazione, promuovono occasioni di dibattito e azioni con le scuole del territorio cittadino e con le famiglie e con gli abitanti delle circoscrizioni periferiche.

Mara Martellotta

Dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi a Parigi: il ritratto con la racchetta

Il ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia con la racchetta da tennis sarà esposto alla mostra “Les défis du corps” all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi

 

 

Dopo l’esposizione straordinaria per la ATP Finals 2021 e 2022 alla Palazzina di Caccia di Stupinigi del Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia con la racchetta da tennis, la FOM – Fondazione Ordine Mauriziano concede in prestito l’opera alla mostra “Le défis du corps” in programma all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi per “Passion Olimpiques 2024” dal 15 maggio al 6 settembre 2024. La mostra esamina la straordinaria dimensione del corpo umano proiettata nell’arena sportiva o nell’astrazione della danza, ripercorrendo il rapporto tra arte e sport nel corso dei secoli.

Il Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele di Savoia è uno dei rari casi che documenta l’importanza del gioco nella formazione dei piccoli principi. Il gioco della pallacorda (jeu de paume in Francia), antenato del tennis, viene adottato presso le corti europee nei primi passi della formazione dei piccoli principi. L’esercizio corporale è infatti ritenuto fondamentale per la costruzione del valore militare e le attività atletiche, tra cui i giochi con la palla si affiancano ai tradizionali apprendimenti dell’arte equestre e del maneggio delle armi. L’uso della palla ha un doppio valore pedagogico: è esercizio fisico per la sanità del corpo unito alla prontezza della mente (destrezza) ed è anche svago lecito sotto il profilo morale perché insegna ad elaborare strategie e a rispettare le regole.

Il dipinto ritrae due dei figli del duca Vittorio Amedeo I di Savoia e di Cristina di Francia: Francesco Giacinto, nato nel 1632 e morto nel 1638 e il fratello minore Carlo Emanuele, nato nel 1634. I due bambini posano accanto a un seggiolone rosso e mostrano i loro passatempi preferiti: il più grande una pallina e racchetta da pallacorda, che si può considerare l’antenata del tennis, e il più giovane un uccellino legato con una cordicella. La racchetta cordata non è solo un giocattolo, ma è uno strumento da impiegare per l’apprendimento di gesti che gioveranno al coordinamento dei movimenti e alla destrezza del tiro.

 

INFO

Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II

Pittore attivo alla corte sabauda

1636-1637

Olio su tela, 140 x 115 cm

Fondazione Ordine Mauriziano, Palazzina di Caccia di Stupinigi

www.ordinemauriziano.it

“Late Spring Music Festival”, da Vivaldi a Steve Reich

La grande musica internazionale torna alla Reggia di Venaria

 

La seconda edizione del “Late Spring Music Festival”, rappresenta un innovativo progetto musicale ideato con Claudio Pasceri, tra i più apprezzati violoncellisti italiani nella veste di artista in residence. La rassegna, con vari appuntamenti musicali nel corso delle giornate, durerà da giovedì 30 maggio a domenica 2 giugno 2024. L’intento è quello di promuovere una pacifica invasione in musica con artisti di prestigio internazionale, coinvolgendo le suggestive Sala di Diana e Cappella di Sant’Uberto, oltre ai grandiosi giardini e alla maestosa Galleria Grande.

“Con soddisfazione possiamo annunciare che con il “Late Spring Music Festival – spiegano Michele Briamonte e Guido Curto, Presidente e Direttore Generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude – la musica internazionale torna alla Reggia di Venaria. Si tratta di un evento innovativo e ambizioso al tempo stesso, che contribuisce a posizionare la nostra realtà tra le principali mete culturali che non solo ospitano, ma anche organizzano eventi specifici di musica. Puntiamo a coinvolgere un pubblico ampio e eterogeneo perché, con Claudio Pasceri, ideatore del festival e artista in residence, condividiamo una visione consapevole e inclusiva del valore della musica”.

“Oggi un artista o un musicista che abbia la possibilità di frequentare la Venaria – commenta Claudio Pasceri – ha una doppia e rara fortuna: vive al contempo i luoghi dell’artista di corte settecentesco e gode della libertà creativa dell’individuo contemporaneo. L’artista in residence è chiamato a un senso di condivisione e scambio in un simile contesto, affinché pubblico, visitatori e musicisti possano partecipare tutti insieme a una entusiasmante festa in musica. Il “Late Spring Music Festival vuole sprigionare i suoni della Reggia”.

Ad aprire la manifestazione sarà la Filarmonica TRT con il percussionista Andrei Pushkarev nelle “Quattro Stagioni” di Vivaldi, presentate per la prima volta in Italia in questa funambolica versione il 30 maggio alle 21 presso la Cappella di Sant’Uberto.

Da Parigi giungerà il ricercato coro femminile Ensemble Sequenza 9.3, diretto da Catherine Simonpietri, che sarà protagonista di un programma costruito attorno ai magnifici canti popolari corsi, il primo giugno alle ore 11 presso la Cappella di Sant’Uberto.

Dal brano di Steve Reich “Different Trains” nasce un evento che, sotto lo stesso titolo, coinvolge diversi artisti, all’interno di un percorso sonoro che parte dalla Galleria di Diana. Qui il primo giugno alle 21 è atteso il celebre Quartetto Prometeo, per il ciclo “I suoni della sera”. Il pubblico sarà quindi accompagnato verso la Sala di Diana grazie a u ‘installazione sonora “Different Trains”, curata dal compositore Gianluca Verlingeri, per connettere i sentieri diversi della musiche di Reich e Bach.

Nell’ultima tappa di questo percorso fra la musica e la bellezza, gli spettatori incontreranno il pianoforte solo dell’affermato musicista francese Wilhelm Latchoumia, che nella Sala di Diana eseguirà “L’arte della fuga” di J.S. Bach. Si concluderà così un piccolo viaggio straordinario lungo i binari della musica degli ultimi tre secoli.

Il pianista Herbert Schuch proporrà due recital dedicati a Mozart e Beethoven.

Il Gropius Quarte t affronterà i capolavori di Haydn e Mendelssohn, con un’incursione nella musica di oggi, ironica e raffinatissima. Ancora le percussioni di Pushkarev, in duo con Pavel Beliaev, che dall’incandescenza sonora di Astor Piazzolla approderanno alle melodie di Arvo Part il primo giugno alle 17.30 presso la Cappella di Sant’Uberto.

L’oboe solista di Francesco Pomarico accompagnerà il pubblico attraverso le fantasmagoriche sei metamorfosi da Ovidio, presso la Fontana dell’Ercole, nei giardini della residenza, il 31 maggio alle 17.30.

Continua il contributo del Late Spring Music Festival alla relazione tra le architetture della splendida residenza e la musicacon la nuova commissione affidata a Vittorio Montalti. Per l’edizione 2024 la manifestazione ha scelto Ivan Fedele, tra i massimi compositori contemporanei. Il suo brano è dedicato alla Reggia di Venaria e sarà eseguito in prima mondiale da Claudio Pasceri e dal coro dell’Ensemble Sequenz 9.3, il 31 maggio alle 21 presso la Sala di Diana. La nuova composizione si intitola “LouLa sonnets”, ed è ispirata ai versi della poetessa francese Louise Labé, vissuta nel Cinquecento.

Ogni mattina saranno i cori da caccia dell’equipaggio della regia Venaria, con la loro forza evocativa, a preannunciare le attività musicali della manifestazione. Gli appuntamenti del Festival sono accessibili con il biglietto d’ingresso alla Reggia.

Tra i momenti di confronto tra pubblico e ospiti ricordiamo l’appuntamento con la vera e propria leggenda vivente di Salvatore Accardo, che sarà presentato alla Reggia di Venaria per raccontarsi e dialogare con il pubblico di una vita nella musica, il primo giugno alle ore 19 nella Sala di Diana. Protagonisti degli in contri il musicologo Guido Barbieri, il filosofo giornalista Filippo La Porta, il saggista Angelo Foletto e Felix Heri, Direttore del prestigioso Lucerne Festival Contemporary.

 

 

Mara Martellotta