Sogno, emozioni, il tentativo riuscito di conciliare il mondo dei bambini e quello degli adulti, l’inclusione dei meno fortunati: tutto questo e molto altro é andato in scena questa mattina nell’aula del Consiglio regionale con “Processo a Pinocchio”, uno spettacolo realizzato dall’UNICEF e interpretato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo di Santena per riflettere sulla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Pinocchio, il burattino lacerato dal desiderio di entrare nel mondo dei grandi e, al tempo stesso, dal bisogno di restare lontano dalle responsabilità e dai vincoli imposti dalla società si trova, suo malgrado, ad affrontare un processo con tanto di avvocato accusatore, di difensore, di giudice e giuria che dibattono sulla sua colpa di essersi sottratto ai doveri di ogni bambino, marinando la scuola, vendendo l’abbecedario che il povero babbo Geppetto gli aveva comprato a prezzo della propria unica casacca, scegliendo di credere agli imbonitori, a quel Gatto e a quella Volpe che, ingannandolo, gli avevano promesso alberi grondanti zecchino d’oro.
I personaggi del capolavoro intramontabile di Carlo Lorenzini, in arte Collodi, sono sfilati davanti agli occhi dello spettatore, spiegando, uno dopo l’altro, gli articoli di una convenzione che ormai ha raggiunto i 30 anni, ma che in tante parti del mondo e, purtroppo anche in Italia è ignorata, negata, svilita. Il diritto a vivere, a essere protetto, ad avere genitori, a non essere trattato da nessuno diversamente da un altro per il colore della pelle, la nazionalita’, il sesso, la religione, la lingua, perché disabile, ricco o povero, il diritto ad essere ascoltato: quanti diritti approvati da tante nazioni vengono quotidianamente disattesi.
Sono stati i personaggi di Pinocchio, oggi, a ricordarcelo con la semplicità della fiaba, processando il burattino colpevole di avere sognato una realtà che non esiste perché gli zecchini non si seminano né si raccolgono, perché non ci si deve fidare della prima Volpe che si incontra, perché il Paese dei balocchi è avvelenato e nasconde dietro a lecca-lecca e allo zucchero filato pene indicibili, ma anche figura che ci ricorda che i grandi devono comprendere le inclinazioni, i dubbi, le insicurezze dei bambini, devono capire prima di giudicare, hanno il dovere di indirizzare e non di punire, di garantire il gioco, di difendere il sogno, di costruire un adulto che domani sarà in grado di creare una società più giusta, perché, citando Antoine de Saint-Exupery “tutti i grandi sono stati bambini, ma pochi di essi se ne ricordano”.
Naturalmente il processo è terminato con l’assoluzione del burattino che, sicuramente, diventerà un bravo bambino e un adulto responsabile, anche se l’augurio è che conservi sempre dentro di sé quel fanciullino innocente di pascoliana memoria che lo aiuterà a non perdersi nei momenti più difficili della vita.
Agli spettatori resta una lezione difficile da dimenticare perché lo spettacolo ha parlato al cuore, ci ha mostrato l’inclusione di chi è meno fortunato, coinvolgendo una bambina disabile che ha sfidato l’impossibile e si è chiuso con l’inno di Mameli, interpretato anche con la lingua dei segni perché potesse arrivare anche a chi non può sentire, abbattendo le barriere.
Il burattino si è allontanato saltellando, accompagnato dai consigli della sua coscienza, quel Grillo che spesso sembra parlare poco al cuore, ma che, nostro malgrado, ci guida nel cammino dell’esistenza.
Barbara Castellaro
Venerdì 15 novembre nell’Aula del Consiglio regionale del Piemonte si tiene lo spettacolo teatrale – riservato alle scuole – Processo a Pinocchio, con gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Santena. Un progetto di UNICEF Italia ispirato alla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui quest’anno si celebrano i 30 anni dall’approvazione.
Partecipano: il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia, la Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Rita Turino, la Vicepresidente di UNICEF Italia Carmela Pace, l’ideatrice dello spettacolo e Past president del Comitato UNICEF Caserta Emilia Narciso, la Presidente del Comitato Regionale UNICEF Piemonte Maria Costanza Trapanelli, il sindaco della città di Santena Ugo Baldi.
Al termine del Processo a Pinocchio il Procuratore del Tribunale dei Minori di Torino Emma Avezzù leggerà la sentenza finale.
L’evento è organizzato dal Comitato Regionale UNICEF Piemonte in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Piemonte, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Istituto Comprensivo di Santena (TO).
“Mi auguro che attraverso lo spettacolo teatrale Processo a Pinocchio venga rafforzata la consapevolezza generale della centralità della difesa dei diritti di ogni bambino – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia – attraverso un personaggio come Pinocchio, il bambino di legno che reclama con forza i suoi diritti: il diritto alla vita, a una casa, alla famiglia, al gioco, all’istruzione, alla giustizia. Ritengo quindi particolarmente significativa questa iniziativa, che vuole essere l’occasione per richiamare l’attenzione sui diritti dell’infanzia, perché solo mettendo al centro i diritti dei più piccoli sarà possibile lasciare un mondo migliore alle generazioni che verranno”.
“Quest’anno la Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza compie 30 anni, ma non tutti i bambini ancora oggi vedono attuati i propri diritti. Lo spettacolo Processo a Pinocchio vuole essere un modo diverso, alternativo, per spiegare la Convenzione proprio a loro, ai più piccoli, coinvolgendoli in prima persona. Solo rendendo i bambini consapevoli potremo avere domani degli adulti che opereranno scelte più eque e giuste per il bene comune – ha dichiarato Carmela Pace, Vicepresidente di UNICEF Italia – Processo a Pinocchio, per noi dell’UNICEF rappresenta anche un esempio di impegno sul territorio che unisce volontari UNICEF, associazioni, insegnanti e genitori nello sforzo collettivo di avvicinare i bambini e le bambine alla pratica quotidiana dei diritti e dei valori civili. Sono contento che il viaggio del nostro Pinocchio per l’Italia, dopo la rappresentazione alla Camera dei Deputati lo scorso maggio, sia arrivato in Piemonte”.
“Questo spettacolo si inserisce nell’ambito delle manifestazioni per il trentesimo anniversario dell’approvazione della convenzione per i diritti del fanciullo e della collaborazione che abbiamo avviato con Unicef nello scorso mese di marzo con la firma di un protocollo d’intesa. – afferma la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Rita Turino – Mette l’accento sulla necessità di costruire reti e relazioni per migliorare ogni giorno le condizioni di vita, non solo materiali, dei bambini e degli adolescenti di tutto il mondo. Pinocchio è una storia dell’800, come qualcuno l’ha definita, ‘alla conquista dell’umanità’, evidenzia alcuni dei diritti fondamentali da riconoscere ai bambini e ai ragazzi: il diritto ad avere una famiglia, il diritto a non essere discriminati perché diversi, il diritto a non subire alcun tipo di violenza, il diritto ad essere istruiti. Ma c’è un diritto straordinariamente importante quello di ogni bambino ad essere tale e a vivere la propria infanzia con serenità”.
“Pinocchio è una metafora di quanto i bambini, le bambine e tutti i giovani abbiano bisogno di attenzione, di essere ascoltati e di partecipare alla vita delle nostre comunità e la rappresentazione di oggi è un esempio concreto del percorso che come UNICEF svolgiamo qui in Piemonte – ha dichiarato Maria Costanza Trapanelli, Presidente UNICEF Piemonte – Ringrazio il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Piemonte, gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Santena, la Dirigente Scolastica Giovanna D’Ettore e la regista Fulvia Niggi per il lavoro straordinario, il grande impegno e la passione che hanno reso possibile tutto questo”.
Lo spettacolo PROCESSO A PINOCCHIO liberamente ispirato alle avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, è un progetto dell’avvocato Emilia Narciso, già Presidente del Comitato UNICEF di Caserta, impegnata nel mondo del volontariato da oltre 30 anni, realizzato dall’UNICEF con studenti delle scuole del territorio di Caserta per riflettere sulla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Mercoledì 20 novembre – nell’anniversario dell’approvazione della Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo – si svolgerà la tradizionale Marcia dei Bambini che farà tappa anche a Palazzo Lascaris.
Dalla Mongolia alla Polonia
Un incontro al MAO di Torino
In occasione della visita ufficiale, in questi giorni, a Torino della delegazione mongola di Kharkhorin, antica capitale della Mongolia, per siglare il rinnovo del Patto di Collaborazione (sul piano di progetti di valorizzazione turistico-culturale e interreligiosa) , fra la città mongola e le Istituzioni torinesi, si è tenuto al MAO – Museo d’Arte Orientale di via San Domenico a Torino (insieme al Centro Scavi scelto fra gli interlocutori più accreditati per uno scambio e una collaborazione scientifica ad ampio raggio), un incontro di particolare interesse fra Paola Giacomini e il Sindaco di Kharkhorin, Enkhbat Lamzav. Incontro avvenuto senza particolari clamori e squilli di trombe – nella compostezza di gesti, comunque, di grande portata umana – come obiettivo preparato e portato a termine con ostinata tenacia, a significare la riconsegna di un testimone che ha cavalcato migliaia di chilometri, inneggiando pace universale fra i popoli.
Paola Giacomini, scrittrice, guida e cavallerizza originaria della Val Susa, è infatti partita il 10 giugno 2018 da Kharkhorin, diretta a Cracovia (Polonia) per un viaggio in solitaria in sella ai suoi cavalli: la meta designata è stata raggiunta lo scorso 16 settembre, dopo oltre 9mila chilometri di cammino.
A muovere la Giacomini non è stata semplicemente l’idea di “compiere un’impresa”, ma piuttosto la volontà di farsi “veicolo di un messaggio di pace”: per tutto il viaggio infatti, Paola ha portato con sé una freccia consegnata proprio dal sindaco di Kharkorin, Enkhbat Lamzav, e creata da uno degli ultimi artigiani della tradizione mongola in ricordo della leggenda dell’ “hejnał”, simbolo musicale di Cracovia che risuona ancora oggi ad ogni ora, giorno e notte, dalla torre più alta della Chiesa di Santa Maria per ricordare l’ attacco dei Tartari del 1241.
“La sua è stata per davvero – ha sottolineato Marco Guglielminotti Trivel, direttore del MAO – un’avventura carica di poesia e umanità”. Celebrata a ragione in un Museo d’arte antica come il MAO, che non “non vuol essere soltanto un contenitore o espositore di begli oggetti, ma un luogo di incontro e di cultura viva, dove passato e presente possono e devono colloquiare”. “Ben vengano quindi – ha proseguito Guglielminotti Trivel – le storie dei viaggiatori di oggi come di ieri, a ricordarci che anche nell’era digitale si può continuare a sognare avventurandosi nel mondo fisico. Tanto più se a raccontarcelo è una donna che da sola ha portato a compimento un’impresa eccezionale, da vera ‘guerriera’, che si collega alle imprese vere o leggendarie di cui tratta la mostra che abbiamo attualmente in corso al MAO”.
g. m.
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Inaugura mercoledì 13 novembre 2019 a Palazzo Civico, in piazza Palazzo di Città 1 a Torino, la mostra di pittura “Torino solidale con…” promossa dall’Associazione Aderenza Artistica Culturale Vanchigliese onlus, con il patrocinio del Comune di Torino.
Alle ore 11.00, nella Sala Colonne, al primo piano del Municipio, è prevista la conferenza stampa. Interviene, in rappresentanza della Città di Torino, il vicepresidente vicario del Consiglio Comunale, Enzo Lavolta. All’incontro, moderato dal critico d’arte Michele Franco, partecipano la presidente dell’associazione Daniela Bruno e il presidente onorario Pier Carlo Merlone.
A seguire, dopo la consegna di una pergamena agli artisti che espongono, sarà possibile visitare la mostra, esposta sino al 22 novembre 2019 nel Loggiato antistante Sala Marmi, composta da 12 opere sul tema della solidarietà a Torino. Ingresso libero. Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle 17.00; sabato dalle ore 9.00 alle 12.00.
Si è concluso a Torino il congresso di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta con l’elezione dei nuovi dirigenti regionali: Giorgio Prino presidente, Alice De Marco direttrice, Sergio Capelli amministratore, Angelo Porta vicepresidente
“Oggi l’emozione e l’entusiasmo sovrastano la stanchezza. Ritrovarsi in famiglia, in compagnia dei tanti soci e delle belle storie che racconta la nostra associazione, ci dà l’energia per iniziare a scrivere questa nuova pagina, di un libro già ricco e che continua. Una RiEvoluzione che ci dà la spinta per affrontare i tanti temi che ci stanno a cuore, per essere consapevoli che è il tempo del coraggio, il tempo di essere pronti a fare la nostra parte per Cambiare il Cambiamento Climatico”. Sono queste le prime parole pronunciate dal neo eletto presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Giorgio Prino al termine del congresso interregionale dell’associazione ambientalista che ha visto la partecipazione al Sermig – Arsenale della Pace di Torino di oltre 150 delegati dei circoli territoriali, e che ha portato al completo rinnovo delle cariche statutarie: a fianco del presidente guideranno l’associazione nei prossimi quattro anni Alice De Marco, direttrice, Sergio Capelli, amministratore, Angelo Porta, vicepresidente.
“In questi giorni più di 11000 scienziati, oltre 250 che lavorano in enti e accademie italiane, hanno firmato un documento che evidenzia come oggi il tema non sia più il cambiamento climatico, ma l’emergenza climatica -ha dichiarato ancora il neo presidente Prino-. E hanno indicato delle soluzioni. Soluzioni che passeranno giocoforza da un Green New Deal, tappa obbligata di un percorso che ci porti fuori dalla drammatica situazione attuale. La sfida per tutti noi è declinare localmente le soluzioni globali. A partire dalla campagna associativa Change Climate Change, lo faremo!”.
“#RIEVOLUZIONE: il tempo del coraggio” è il titolo della plenaria da cui sono emerse analisi e priorità associative. Il Piemonte è un territorio complesso, terra di acqua e di montagne che si dimostra sempre più fragile e bisognoso di attenzioni. Attenzioni che non possono non essere una delle priorità di Legambiente per i prossimi anni. A partire dalle città -in cui si concentrano quasi la metà dei residenti regionali- e dall’ecologia urbana. Il costante stato emergenziale sull’inquinamento atmosferico, una Regione che supera di poco il 60% di raccolta differenziata a fronte di obblighi di legge del 65%, la necessità di una nuova mobilità leggera e meno impattante, l’inquinamento elettromagnetico e la nuova sfida del 5G sono solo le punte avanzate dei problemi che affliggono il tessuto urbano. Attenzioni che si devono riversare sul territorio tutto, fortemente colpito dal dissesto idrogeologico, tragicamente evidente negli ultimi avvenimenti che hanno interessato il basso Piemonte. A partire dalla tutela dei corsi e specchi d’acqua per arrivare allo stop al consumo di suolo, al recupero, rinnovo, rigenerazione del già costruito. Attenzioni che non possono non comprendere il trasporto ferroviario, positivo per ambiente e pendolari, per il quale l’associazione chiede la riapertura delle linee ferroviarie sospese, strumento fondamentale anche per il contrasto all’inquinamento atmosferico.
Al congresso interregionale del Cigno Verde sono intervenuti anche rappresentanti del mondo politico, culturale, associativo e delle imprese: Alberto Unia, assessore all’Ambiente della Città di Torino; Angelo Robotto, Direttore Generale Arpa Piemonte; Massimo Aghilar, consigliere Arci Servizio Civile Piemonte; Ernesto Bertolino, Amministratore Ri-Generation; rappresentanti dei Fridays For Future. Le conclusioni sono state affidate a Nunzio Cirino Groccia, amministratore nazionale di Legambiente.
Il congresso di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta ha salutato e ringraziato per il lavoro svolto negli ultimi otto anni i dirigenti uscenti dell’associazione: Fabio Dovana, presidente, Francesca Gramegna, direttrice, Fabrizio Bo, amministratore, Federico Vozza, vicepresidente, Francesca Galante, responsabile campagne. “Gli anni che stiamo vivendo segnano un momento storico senza precedenti: la consapevolezza che la lotta ai cambiamenti climatici debba essere messa al centro di ogni politica sembra essere un’idea condivisa da tutti. Le piazze di tutto il mondo si riempiono di persone, spinte dall’entusiasmo dei più giovani, che rivendicano un nuovo paradigma, una vera e propria rivoluzione –ha dichiarato il presidente uscente Fabio Dovana-. Tutti noi, cittadini, imprese, amministrazioni, dobbiamo essere in grado di cogliere questa sfida, passando dalle parole ai fatti. E’ giunto il tempo della concretezza. Proprio per questo auspichiamo che chi amministra i nostri territori, a partire dalla Regione Piemonte, dia segnali forti e concreti in questa direzione, che abbandoni quindi idee di sviluppo novecentesche per politiche più sostenibili ambientalmente, economicamente e socialmente”.
A questo link “#RIEVOLUZIONE: il tempo del coraggio”, il documento programmatico approvato dal Congresso di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta: https://bit.ly/2qGnUYc
Un film lungo un anno
TORINO CITTÀ DEL CINEMA 2020
www.torinocittadelcinema2020.it – #ToCinema2020
Si è tenuta ieri, 9 novembre alle 12,30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana, la conferenza stampa di presentazione di “ TORINO CITTA’ DEL CINEMA 2020 – UN FILM LUNGO UN ANNO “, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino, media partner Rai. Si tratta di un importante e nutrito programma di attività ed eventi culturali volto a celebrare e promuovere Torino come Città del Cinema, che durerà un intero anno. L’evento inaugurale sarà il 21 novembrealle ore 19 con il taglio del nastro dell’installazione dedicata a “ TorinoCittà del Cinema “, che rimarrà esposta in piazza Castello per tutto il 2020. Dalle ore 21 il Teatro Regio ospiterà il prestigioso concerto “ Prendete posto, inizia il film”, diretto dal Maestro Alessandro Molinari, L’orchestra del Teatro Regio eseguirà brani delle colonne sonore dei film che hanno fatto la storia del cinema italiano. Le musiche saranno accompagnate dalle più belle immagini dei film protagonisti della serata. L’evento – ideato dalla Città di Torino e realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino in collaborazione con il Teatro Regio, l’Associazione Compositori Musica per Film e il Museo del Cinema, partner Intesa San Paolo – anticipa la 37° edizione del Torino Film Festival che prenderà il via il giorno successivo, venerdì 22 novembbre. Durante tutto il 2020 ci saranno anteprime nazionali, installazioni multimediali, masterclass nell’Aula del Tempio della Mole, feste come la “ Notte bianca del cinema” nel mese di luglio, che anticipa di una settimana i due party per festeggiare i compleanni del museo del Cinema e di Film Commission Torino piemonte, spettacoli teatrali e musicali e molto altro. A fine anno, inoltre, per il TorinoFilm Industry si svolgerà un convegno sul Cinema del futuro. “ Un evento reso possibile – ha dichiarato Chiara Appendino – dall’esistenza di un vero e proprio sistema. E’ una grande opportunità per il territorio e ci aspettiamo che porti Torino nel mondo “.
Mauro Reverberi
Una domenica di festa in via Stradella
Open day oculistico al Koelliker
Ospedale Koelliker di Torino partecipa alla Campagna “LA VISTA TI SALVA LA VITA”, promossa da Fondazione Insieme per la Vista con il patrocinio di SOI (Società Oftalmologica Italiana), che mira a combattere l’emergenza visiva garantendo a tutti il diritto alla corretta e necessaria prevenzione e cura.
Indebolimento della vista o leggera distorsione delle immagini… sintomi comuni, spesso trascurati o semplicemente “sopportati” da chi ne è affetto che nascondono invece patologie debilitanti e fastidiose, importanti da diagnosticare e curare per tempo.
Per questa ragione Koelliker apre le porte a tutti coloro che non hanno mai effettuato una visita oculistica nell’ultimo anno con una giornata interamente dedicata alla prevenzione. Il focus dell’open day sarà su due importanti patologie oculistiche: glaucoma e maculopatia, spesso asintomatiche, che colpiscono milioni di persone.
Il glaucoma, che affligge il 3-4 % della popolazione mondiale al di sopra dei 40 anni, è la prima causa di cecità irreversibile al mondo ma circa il 50% dei pazienti glaucomatosi non sa di essere malato e scopre di esserlo solo quando il danno è ormai irreversibile; non a caso è soprannominato il “Ladro silenzioso della vista”.
La maculopatia è invece una patologia che porta ad una progressiva perdita della visione centrale, spesso bilaterale, che limita fortemente la funzione visiva. In entrambi i casi la prevenzione è fondamentale.
Il reparto oculistica dell’ospedale Koelliker è tra i più all’avanguardia e altamente specializzato nella cura di tali patologie. Tutto il team oculistico, guidato dal Dott. Fausto Raveggi, sarà impegnato il prossimo 9 novembre in un appuntamento libero e gratuito dedicato alla prevenzione e alla cura dei disturbi legati alla vista. Per tutto il giorno i medici saranno a disposizione dei partecipanti: illustreranno sintomi, rimedi e cure ed effettueranno visite specialistiche gratuite con attrezzature all’avanguardia.
La partecipazione all’evento è gratuita previa prenotazione obbligatoria all’indirizzo eventi@osp-koelliker.it indicando nome, cognome e recapito telefonico.
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OSPEDALE KOELLIKER
C.so Galileo Ferraris, 247 – 255 | 10134, Torino
Open Day Sabato 9 novembre dalle ore 08:30 alle ore 16:30
PREVENZIONE MACULOPATIE E GLAUCOMA
Visite specialistiche gratuite
L’appuntamento fa parte della Campagna “La Vista ti salva la Vita” di Fondazione Insieme per la Vista e SOI (Società Oftalmologica Italiana)
Il week-end del muro
7/8/9/10 novembre, al Polo del ‘900
Al Polo del ‘900, momenti di riflessione e festa, a trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino. In programma letture e performance per bambini; testimonianza diretta di Sebastian Schwartz; presentazione in anteprima di una singolare esperienza di gioco a tema muro di Berlino; concerti e spettacoli
La sera del 9 novembre del 1989, migliaia di persone varcano il Muro di Berlino, accolti dall’abbraccio fraterno di una città in festa. A trent’anni da quel giorno il Polo del ‘900 e gli Enti partner rivivono la caduta del Muro, in un lungo week end – da giovedì 7 a domenica 10 novembre – con dibattiti, flashmob, testimonianze, concerti, attività performative e didattiche.
Si comincia giovedì 7 novembre con il concerto, fra musica e storia: Così vicino, così lontano in collaborazione con la Fondazione Istituto piemontese A. Gramsci e l’Associazione Xenia Ensemble (ore 19); venerdì 8 novembre, attività performative e flash mob artistico a cura della Rete Italiana di Cultura Popolare, in collaborazione con musicisti, il Cohousing di Via delle Orfane 15 e i coristi dell’Associazione Cantabile Onlus (dalle ore 16.30 alle 20).
La giornata di sabato 9 novembre prende il nome di We can be heroes just for one day: in mattinata, attività dedicate a bambini e ragazzi grazie alla collaborazione del Dipartimento Educativo del Castello di Rivoli (ore 10.30) e delle Biblioteche Civiche (ore 11).
Nel pomeriggio ospite atteso Sebastian Schwartz, Sovrintendente e Direttore artistico del Teatro Regio di Torino, testimone all’età di 15 anni della caduta del Muro, in un’intervista di Letizia Tortello (ore 17); a seguire Dopo il muro. Senza il muro, conferenza su cause e conseguenze del crollo del blocco sovietico, a cura del Centro Einstein di Studi Internazionali sul Federalismo, in collaborazione con Goethe Institut-Turin, con l’intervento diretto degli studenti dei licei Spinelli, Gioberti, Cattaneo, Einstein di Torino e Newton di Chivasso coinvolti in un laboratorio didattico sullo stesso tema.
In serata, fra contaminazioni jazz, elettro music e visual art: concerto-spettacolo I muri sono solo idee, produzione di Nina Simmons e High Files, in collaborazione con Fondazione Nocentini (ore 21). Durante lo spettacolo un muro di fumo verrà attraversato dal pubblico, mentre risuoneranno le musiche di Mstislav Rostropovich l’artista, applaudito nei cinque continenti, che l’11 novembre 1989 suono’ il violoncello davanti al muro di Berlino che crollava, per festeggiare la fine di un’epoca.
Il 10 novembre, il week-end dedicato al trentennale del Muro di Berlino si conclude con la presentazione in anteprima di una singolare esperienza di gioco, “Wer Ist Wer” tradotto Chi è chi, un’escape room a tema Germania ’89. Attraverso arte, performance e intrattenimento, il gioco mira a coinvolgere i giovani su questioni di rilevanza storica e d’attualità. L’escape room ideata dal duo di game designer We Are Müesli, vincitore del bando Bando “ORA! Produzioni di cultura contemporanea” della Compagnia di San Paolo sarà aperta in Sala Voltoni al Polo del ‘900 fino all’8 dicembre. Prenotazioni: projects@wearemuesli.it
Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900: “Per riflettere, assieme alla cittadinanza, su un avvenimento importante come la caduta del muro, ci siamo affidati alle suggestioni del mondo del teatro, della performance, dell’arte, della musica e del gioco, pensando alle varie iniziative in modo che fossero alla portata di bambini, ragazzi, adulti e famiglie, avvicinandoli ai grandi eventi del passato per riflettere sulle sfide del presente. Per attualizzare la riflessione, abbiamo assecondato la natura più sperimentale del Polo che ha portato alla realizzazione di un’escape room sul tema muro di Berlino, un’esperienza di gioco unica che apre nuovi sviluppi per il coinvolgimento dei giovani su temi storici e d’attualità”.
Marco Brunazzi, direttore dell’Istituto Salvemini: “Sono passati trent’anni dall’abbattimento del muro di Berlino e quell’evento ricordato un po’ in tutto il mondo ha suggerito al Polo di dare vita a un progetto integrato, della durata di un anno, in collaborazione con gli importanti istituti del Polo del ‘900 e coordinato dall’Istituto Salvemini. Il senso di tutto ciò è che, nonostante il muro di Berlino sia caduto, altri muri perlopiù invisibili – e talora anche visibili come il muro che in Europa taglia in due Nicosia, la capitale di Cipro – continuano a separare e creare problemi e tensioni nella nostra società”.
Il week-end del Muro fa parte del progetto Berlino 89. Muri di ieri, Muri di oggi, avviato all’inizio del 2019, coordinato dall’Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini, in collaborazione con il Polo del ‘900 e gli Enti partner. Il progetto si concluderà nel 2020 con un viaggio fra Danzica e Berlino dedicato ai ragazzi di scuola superiore. Tutti gli appuntamenti sul sito del Polo del ‘900.