Cosa succede in città- Pagina 348

L’inciviltà viaggia in monopattino

FRECCIATE   A centinaia sfrecciano in città. Complice la paura del Covid che fa diffidare dei mezzi pubblici, la moda del monopattino si consolida. Peccato che molti utenti viaggino sui marciapiedi e sotto i portici. Volteggiano noncuranti dei pedoni e mollano l’aggeggio a due ruote nel bel mezzo dei marciapiedi stessi creando un ostacolo per i disabili che così restano bloccati. Qualcuno vuole intervenire?

L’arciere

Anche il Politecnico controllerà la sicurezza delle infrastrutture

Un network di nove università ed enti di ricerca fornirà supporto tecnico e scientifico per il monitoraggio delle infrastrutture sul territorio

 

È stato formalizzato il 22 luglio a Pisa il Consorzio Fabre – Consorzio interuniversitario di ricerca per la valutazione e monitoraggio di ponti, viadotti e altre strutture: tra i fondatori il Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Pisa, Università di Padova, Università di Perugia, Università di Camerino, Università della Campania e Università di Messina oltre all’ENEA.

 

Attualmente sono nove le università italiane che hanno aderito al consorzio, pensato per evitare che tragedie come quella del crollo del viadotto Polcevera a Genova, appena ricostruito, possano ripetersi. Il Consorzio metterà in campo gli esperti più qualificati e le tecnologie più avanzate per monitorare e valutare lo stato di salute delle infrastrutture stradali del nostro Paese e promuovere e coordinare le attività che riguardano la classificazione del rischio strutturale e ambientale. In particolare, i consorziati svilupperanno metodologie ad elevato contenuto tecnico-scientifico per valutare i diversi rischi (statico, fondazionale, sismico e idrogeologico) e promuovere la verifica, il controllo e il monitoraggio delle infrastrutture, oltre allo sviluppo e l’utilizzo di tecniche innovative negli interventi di riparazione e/o miglioramento di ponti, viadotti e altre strutture esistenti.

In questo caso si avrà un unico interlocutore che permetterà agli enti gestori quali Ministero delle Infrastrutture, ANAS, Ferrovie dello Stato, i gestori delle autostrade e gli enti locali di avviare procedure più snelle e veloci per effettuare la valutazione di diversi rischi (statico, fondazionale, sismico e idrogeologico) e promuovere la verifica, il controllo e il monitoraggio delle infrastrutture disponendo di tecniche innovative negli interventi di riparazione e consolidamento delle strutture esistenti.

 

“L’Italia ha un patrimonio infrastrutturale abbastanza datato che purtroppo nel corso degli scorsi decenni non è stato sufficientemente attenzionato e mantenuto. Esso viceversa risulta vitale per l’economia e la società. Garantire la cui efficienza e sicurezza rappresentano priorità strategiche per il Paese. In particolare i crolli di ponti negli ultimi anni, susseguitisi con una frequenza crescente, hanno avuto un notevole risalto a livello di media. Tali infrastrutture oggi sono esposte a rischi di varia natura, tra i quali l’invecchiamento e il degrado dei materiali costituenti e i rischi legati a fenomeni e calamità naturali, quali ad esempio i terremoti e frane”, spiega Giuseppe Andrea Ferro, professore ordinario di Scienza delle Costruzioni e Direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica, nonché referente del Politecnico di Torino per il Consorzio “Al fine di dare risposte concrete a problemi molto complessi, peraltro in un contesto generale di invecchiamento di buona parte della rete infrastrutturale Italiana, progettata e costruita in alcuni casi ben oltre 50 anni fa, occorrono strumenti ingegneristici e approcci tecnico-scientifici avanzati che attengono alla ricerca scientifica e tecnologica nel campo dell’Ingegneria Civile e in particolare dell’Ingegneria delle Strutture” aggiunge Ferro.

 

Il consorzio “FABRE” si pone l’obiettivo di dare impulso a tale necessaria attività di ricerca con un approccio “ingegnoso”, come suggerito dal nome stesso del consorzio e come si addice alle discipline ingegneristiche.

 

Il Comune taglia 500 posti auto per destinarli a bici e monopattini

Il timore della sindaca Chiara Appendino è che alla ripresa dopo le ferie e con la riapertura delle scuole ancora pochi torinesi si fideranno ad usare i mezzi pubblici. 

Il rischio è che troppe auto intasino la città con ingorghi e code.

Per questo l’obiettivo della Giunta a breve è di tagliare 500 unità dei posti auto presenti nelle diverse zone di Torino per destinarli agli stalli per  le biciclette e i monopattini.

Ecco i nuovi collegamenti estivi di Flixbus da Torino per la Liguria

Al via collegamenti speciali con 20 località balneari. Operativi da giovedì 30 luglio, per tutta l’estate

La Riviera delle Palme e la Riviera dei Fiori collegate comodamente e senza cambi

 

A poche settimane dalla riattivazione delle rotte con il Piemonte, FlixBus si focalizza sui collegamenti con la Riviera di Ponente, per offrire ai bagnanti in partenza dal capoluogo una soluzione di viaggio sostenibile e per tutte le tasche per raggiungere alcune delle mete balneari più rinomate della Riviera delle Palme e della Riviera dei Fiori.

Da domani, giovedì 30 luglio, fino alla fine della stagione, saranno infatti operativi collegamenti straordinari fra Torino e 20 località ponentine lungo il tratto di costa fra Savona e Ventimiglia, con partenza sia dal terminal di Corso Vittorio Emanuele che dalle fermate di Torino Lingotto e Torino Stura.

 

Riviera delle Palme e Riviera dei Fiori: 20 località raggiungibili tutta estate

Oltre a Savona, già raggiungibile dal capoluogo piemontese, sono 12 le destinazioni della Riviera delle Palme interessate dai collegamenti straordinari operativi da domani: nell’ordine, gli autobus verdi di FlixBus fermeranno a SpotornoNoliVarigottiFinale LigurePietra LigureLoanoBorghetto Santo SpiritoCerialeAlbengaAlassioLaigueglia e Andora.

Lungo la Riviera dei Fiori, alle fermate di ImperiaSanremo e Ventimiglia, già collegate con Torino, si affiancano invece quelle di Diano MarinaSan Lorenzo al Mare, Arma di Taggia e Bordighera.

Le tratte per il Ponente Ligure si aggiungono a quelle operative da Torino verso varie altre località turistiche italiane: tra le mete balneari collegate con il capoluogo piemontese si possono citare località chiave della Riviera Romagnola come Rimini, Milano MarittimaCervia e CesenaticoMonopoliPolignano a MareOstuni e Otranto in Puglia e Cariati e Cirò Marina in Calabria. Chi alla vivacità delle spiagge preferisce la montagna può sfruttare invece le corse verso Aosta e Courmayeur in Val d’Aosta o TrentoRoveretoBolzanoMerano e Lana in Trentino-Alto Adige.

Igiene e sicurezza a bordo: tutte le misure prese da FlixBus

Tutte le misure di sicurezza implementate da FlixBus sono elencate in dettaglio nella sezione dedicata sul sito.

L’applicazione di misure di sicurezza più stringenti della media e la collaborazione continuativa con le istituzioni e le autorità sanitarie costituiscono per FlixBus prerequisiti fondamentali nella fase di rilancio, nell’ottica di garantire ai passeggeri un’esperienza quanto più piacevole possibile. Allo stesso tempo, la società si appella al loro senso di responsabilità perché supportino gli sforzi messi in campo per tutelare la salute propria e del personale di bordo osservando un atteggiamento coscienzioso.

 

Gli edifici culturali si fanno il “lifting”. Al via la manutenzione di Mole e Gran Madre

La Giunta comunale su proposta degli Assessori Francesca Leon e Antonino Iaria, ha approvato il progetto esecutivo relativo alla manutenzione straordinaria di alcuni edifici cittadini di interesse culturale che rientrano nelle competenze del Servizio Edilizio per la Cultura della Città di Torino.

Nello specifico i lavori interessano la Mole Antonelliana, la Basilica del Corpus Domini, la Chiesa della Gran Madre di Dio, la Biblioteca Civica Centrale, il Parco d’Arte Vivente (Via Giordano Bruno n. 31 – Circoscrizione 8) e i magazzini dell’ex fabbrica Superga (Via Verolengo n. 28 – Circoscrizione 5).

Sono inoltre previsti interventi minori presso la Biblioteca Civica Villa Amoretti, Parco Rignon, e la Chiesa di San Massimo Vescovo.

Gli interventi di manutenzione straordinaria, che inizieranno presumibilmente entro la primavera del 2021, sono finalizzati alla conservazione, restauro e messa a norma dei siti oggetto della delibera.

Il costo complessivo per l’esecuzione delle opere di manutenzione è di 1.000.000 di Euro che verrà finanziato con apposito mutuo a medio/lungo termine.

Il progetto di manutenzione straordinaria è stato sottoposto all’esame preventivo della Soprintendenza Archeologica, Bella Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana che ha espresso parere favorevole.

Metropolitana, primo giorno di stop con qualche bus sostitutivo troppo pieno

Da lunedì 27 luglio fino al 31 agosto la metropolitana di Torino non sarà in funzione da Porta Nuova al Lingotto.

Ieri, primo giorno di stop, il servizio bus sostitutivo ha funzionato piuttosto bene, grazie a frequenti mezzi messi a disposizione. Alcuni bus, però, erano troppo affollati, in particolare nelle ore di punta

La sospensione si è resa necessaria per i lavori che dovrebbero consentire il prolungamento della linea 1 fino a piazza Bengasi, in aprile.

In superficie funzionano i bus 1 e 35 per sostituire il métro’.

I treni della metropolitana sono regolarmente in servizio da Porta Nuova a Fermi e viceversa.

Sms Gtt, un altro servizio perso?

“GTT, anche il servizio informazioni via SMS verso la soppressione: gli anziani sono passeggeri di serie B?”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere Magliano

Solita dinamica: un “problema tecnico” diventa pretesto per la probabile eliminazione di un servizio. Non è questo il concetto di innovazione che sostengo: l’innovazione non può lasciare indietro chi ha più difficoltà ad adeguarsi, in questo caso soprattutto nonne e nonni. Preoccupazione dopo la discussione in Consiglio Comunale della mia interpellanza sul tema: mi auguro che qualsiasi ipotesi di decisione sia preventivamente sottoposta al Consiglio Comunale.

Il solito pretesto d’ordinanza, quello relativo a un problema tecnico, e via: ecco l’occasione per cancellare un altro servizio. Accade, questa volta, al servizio “informazioni via SMS” di GTT, da tempo non funzionante e oggetto di una mia interpellanza appena discussa in Sala Rossa.

Rispondendo alla mia interpellanza sul tema, l’Assessora Lapietra butta lì, incidentalmente, che, dopo gli interventi resisi necessari lo scorso 6 aprile, “GTT sta valutando l’ipotesi di non riattivare il servizio”. Due indizi che fanno una prova quasi certa: prendo atto che, grazie al lockdown, si decide di eliminare un altro servizio, utilizzato soprattutto dalle fasce meno giovani della popolazione torinese. Spero davvero che ogni decisione definitiva sia preventivamente sottoposta al giudizio del Consiglio Comunale.

Mi chiedo come questa Amministrazione – che dimostra ancora una volta di non pensare alle esigenze dei torinesi più anziani – possa ancora parlare di un “rapporto che funziona tra cittadinanza e GTT”:. In questi anni ho capito che,statisticamente, un problema tecnologico è spesso prodromico alla cancellazione di un servizio: vedremo se sarà così anche questa volta. A fronte di un risparmio economico modesto, la scelta di cancellare il servizio porterà con sé l’esigenza di intervenire sulla grafica di tutte le paline.
La mia visione dell’innovazione non coincide con quella della Giunta, per la quale evidentemente chi non si adegua può tranquillamente rimanere indietro.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino

Con Alliance Française corsi intensivi a distanza

Corsi collettivi intensivi di francese, quest’estate a distanza in videoconferenza. Per migliorare rapidamente il livello di lingua da casa, con i nostri insegnanti madrelingua e una classe virtuale di studenti. E se porti un amico, sconto del 10% per te e per lui! La promozione è valida anche per studenti universitari e componenti della stessa famiglia.*

I corsi di francese collettivi dedicati ad adulti e adolescenti rappresentano uno strumento fondamentale per l’apprendimento della lingua. Classi e obiettivi sono definiti dai 6 livelli previsti dal QERL (da A1 a C2). I programmi prevedono lo studio approfondito del francese e la preparazione alle certificazioni ufficiali per ogni livello di conoscenza.

Nel periodo estivo proponiamo corsi intensivi, occasione per immergersi nello studio del francese con appuntamenti quotidiani da 3 ore che permettono di avanzare rapidamente nell’apprendimento. Quest’anno, a causa dell’emerngenza Covid-19, i corsi si terranno a distanza in videoconferenza e con una bella sorpresa: se porti un amico, ricevete entrambi il 10% di sconto sul costo del corso! Lo sconto del 10% è valido anche per studenti universitari e membri della stessa famiglia*.

CALENDARIO E ORARI

Prime conoscenze – Competenze elementari  | A1.1 – A1.2 – A2.1 – A2.2
Sessioni: 29 Giugno – 10 Luglio / 13 – 24 Luglio / 14 – 25 Settembre
Dal Lunedì al Venerdì | Orario 8.00 – 11.00 / 18.00 – 21.00

Livello intermedio – Utilizzatore indipendente | B1.1 – B1.2 – B2.1 – B2.2 | 45 ore
Sessioni: 11 Giugno – 2 Luglio / 6 – 24 Luglio / 7 – 25 Settembre
Dal Lunedì al Venerdì | Orario 8.00 – 11.00 / 18.00 – 21.00

MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEI CORSI A DISTANZA

  •  In videoconferenza tramite ZOOM (da scaricare gratuitamente cliccando qui) o altri strumenti, in base a quanto concordato dal gruppo con il singolo insegnante. A livello tecnico si richiede: una connessione internet; un computer /notebook/ smartphone; webcam e audio del dispositivo funzionanti.
  • Tenuti dai nostri insegnanti madrelingua certificati, i corsi si svolgono in videoconferenza con interazione in gruppi da 6 a 10 persone. I nostri insegnanti, con strumenti diversi, stimolano il lavoro di gruppo (anche con suddivisione della classe in piccoli gruppi per determinati progetti) e la partecipazione attiva di ciascuno studente, con le modalità più adatte ai singoli partecipanti.
  • La modalità in videoconferenza offre strumenti aggiuntivi rispetto al corso in presenza, permettendo una forte personalizzazione del percorso, grazie a un dialogo continuo con il docente, alla condivisione del materiale pedagogico ricco ed eterogeneo che ogni insegnante prepara in base alle esigenze del gruppo, alla possibilità di registrare la lezione, all’accesso ai documenti prodotti durante il corso e agli approfonimenti suggeriti sulla base delle carenze di ciascuno studente.
  • Ogni docente mette a frutto la propria esperienza per strutturare un percorso pedagogico di alto livello su misura per i propri studenti:  scopri nel dettaglio, direttamente dalle parole dei nostri insegnanti!

TARIFFE, PROMO E ISCRIZIONE

  • Corso da 30 ore (livelli A): prima iscrizione € 340,00 | tariffa scontata seconda iscrizione € 312,00
  • Corso da 45 ore (livelli B): prima iscrizione € 464,00 | tariffa scontata seconda iscrizione € 420,00
  • * Sconto 10% per: Studenti universitari (presentando tessera universitaria), Membri della stessa famigliaDue amici nell’ambito della promozione “porta un amico” (per accedere alla promozione è necessario effettuare entrambe le iscrizioni e i pagamenti nello stesso giorno. Tutti e due gli iscritti accedono alla tariffa scontata). Lo sconto del 10% non è cumulabile con la tariffa scontatata seconda iscrizione.
  • Se non hai già la nostra tessera, associati all’Alliance Française Torino al costo di 20,00 € (tessera trimestrale) o 35,00 € (tessera annuale) e scopri tutti i vantaggi, tra cui l’accesso gratuito a Culturethèque!
  • Richiedi un test di livello gratuito a corsi@alliancefrto.it. Ci è necessario per permetterci di inserirti nel corso più adatto a te, ma sostenerlo non ti obbliga all’iscrizione
  • Le iscrizioni chiudono una settimana prima dell’inizio dei corsi!
  • Per informazioni e iscrizioni: corsi@alliancefrto.it

Il Poli studia le alluvioni degli ultimi 500 anni

Il Politecnico di Torino partecipa al progetto di ricerca internazionale condotto dall’Università Tecnica di Vienna (TU Wien) che dimostra per la prima volta che le caratteristiche delle piene fluviali degli ultimi decenni sono diverse da quelle dei secoli precedenti

 

 Le piene fluviali possono causare problemi enormi: in tutto il mondo, il danno annuale causato dalle alluvioni è stimato in oltre 100 miliardi di dollari e continua a salire. Finora non è stato però possibile dimostrare scientificamente, secondo una prospettiva a lungo termine, se l’Europa sia attualmente in un periodo particolarmente ricco di piene fluviali.

Il professor Günter Blöschl della Università Tecnica di Vienna (TU Wien), esperto austriaco di rischio idraulico, ha condotto un ampio studio internazionale che ha coinvolto un totale di 34 gruppi di ricerca tra i quali quello del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino. Lo studio dimostra chiaramente come gli ultimi tre decenni siano stati tra i periodi più ricchi di alluvioni in Europa negli ultimi 500 anni. Lo studio mostra, inoltre, come questi ultimi tre decenni differiscano dagli altri periodi ricchi di piene fluviali in termini di durata, estensione spaziale, temperatura dell’aria e stagionalità delle alluvioni. Rispetto al passato, il periodo presente è più esteso, la stagionalità delle piene è variata e il rapporto tra occorrenza delle alluvioni e temperatura dell’aria si è invertito: in passato, i fenomeni alluvionali si verificavano più frequentemente in decenni caratterizzati da basse temperature, mentre oggi il riscaldamento globale è uno dei motori del loro aumento. I risultati dello studio sono stati pubblicati oggi sulla rivista Nature.

Mezzo millennio di dati storici

“Avevamo già rilevato l’influenza del cambiamento climatico sulle alluvioni in Europa negli ultimi 50 anni”, afferma Alberto Viglione del Politecnico di Torino, uno dei principali autori della pubblicazione. “Tuttavia, è anche importante capire se quanto visto negli ultimi 50 anni è una situazione completamente nuova o se si tratta solo di una ripetizione di qualcosa che si è già verificato in passato. Finora, i dati disponibili non erano stati sufficienti a dare una risposta alla questione. Grazie al lavoro fatto in questo studio possiamo ora dire con fiducia che sì, le caratteristiche delle alluvioni degli ultimi decenni sono diverse da quelle dei secoli precedenti”.

Per lo studio, sono state analizzate decine di migliaia di documenti storici coevi alle alluvioni dal 1500 al 2016. Il team alla TU Wien ha lavorato con storici provenienti da tutta Europa. “La sfida di questo studio consisteva nel rendere comparabili testi molto diversi tra loro per tipologia, datazione e aree di provenienza”, spiega Andrea Kiss dell’Università Tecnica di Vienna, lei stessa ricercatrice e storica, nonché uno dei principali autori della pubblicazione. “Siamo riusciti a raggiungere questa comparabilità contestualizzando tutti i testi nei relativi periodi storici, con un’attenta cura ai dettagli.”

Freddo prima, caldo ora: le piene fluviali adesso avvengono in un contesto diverso

L’analisi dei dati ha identificato nove periodi ricchi di alluvioni e le regioni ad essi associate. Tra i periodi più rilevanti spiccano il 1560–1580 (Europa occidentale e centrale), il 1760–1800 (la maggior parte dell’Europa), il 1840–1870 (Europa occidentale e meridionale) e il 1990–2016 (Europa occidentale e centrale). Il confronto con i dati ricostruiti di temperatura atmosferica ha mostrato che questi periodi alluvionali sono stati sostanzialmente più freddi dei periodi intermedi. “Questa scoperta sembra contraddire l’osservazione secondo cui, in alcune zone, come nel nord-ovest dell’Europa, il recente clima più caldo sia associato ad alluvioni più estese”, afferma Günter Blöschl“Il nostro studio mostra per la prima volta che i meccanismi sono cambiati: mentre in passato le alluvioni si sono verificate più frequentemente in condizioni di maggior freddo, ora è il contrario. Le condizioni idrologiche del presente sono molto diverse da quelle del passato”.

Anche la stagionalità delle alluvioni è cambiata. In precedenza, il 41% delle piene fluviali dell’Europa centrale avveniva in estate, rispetto al 55% di oggi. Anche nell’Europa meridionale, dove le piene autunnali sono le più frequenti, la loro proporzione è passata dal 42% al 54% del totale. Questi mutamenti sono connessi a mutamenti nelle precipitazioni, nell’evaporazione e nello scioglimento delle nevi e sono un indicatore importante per distinguere il ruolo del cambiamento climatico rispetto a quello di altre cause come la deforestazione e la regimazione dei fiumi. Queste scoperte sono state rese possibili grazie al nuovo database creato dagli autori dello studio, che include la datazione esatta di quasi tutti gli eventi alluvionali riportati dalle fonti negli archivi storici. Lo studio è il primo al mondo a valutare i periodi storici ricchi di alluvioni per un intero continente in maniera così dettagliata.

 

Dati migliori, previsioni migliori

A causa del cambiamento nei meccanismi di formazione delle alluvioni, Günter Blöschl sostiene sia necessario l’uso di strumenti per la valutazione del rischio alluvionale basati sui meccanismi fisici coinvolti e strategie di gestione che possano tenere conto dei recenti cambiamenti nel rischio. “Nonostante gli sforzi necessari per mitigare i cambiamenti climatici, vedremo comunque gli effetti di questi cambiamenti nei prossimi decenni”, afferma Blöschl, che conclude: “La gestione delle alluvioni deve adattarsi a questa nuova realtà”.