Cosa succede in città- Pagina 343

La nuova 500 elettrica debutta a Torino

La Nuova 500 elettrica è stata pensata, disegnata e ingegnerizzata a Torino: è un vero prodotto del ‘made in Fiat’ e del ‘made in Torino’, un eccellente esempio della capacità di creare e innovare di cui l’azienda e la città, dove nacque più di 120 anni fa, sono ricchi.

Non poteva dunque che svelarsi al pubblico a Torino la nuova 500 “La Nuova 500 “la Prima” cabrio è la prima open-air a quattro posti e zero emissioni di CO2 del Gruppo.

Martedì 14 Luglio il Mirafiori Motor Village, primo flagship store del Gruppo FCA, ospita il debutto torinese della nuova vettura, dopo la presentazione al Quirinale e a Palazzo Chigi del 3 Luglio. Un appuntamento unico per tutti gli appassionati di motori.

Sono passati 63 anni da quel lontano 4 luglio 1957 quando Fiat presentò al mondo una delle auto più amate: la 500. Il mitico “Cinquino” fin da subito ha saputo affermarsi come love brand, diventando un vero fenomeno di costume e ambasciatore del made in Italy nel mondo. Come negli anni 60 quando la 500 diede vita alla mobilità di massa esaltando il concetto di dolcevita e di spensieratezza, così oggi la Nuova 500 veicola di nuovo positività e ripartenza, diventandone la bandiera e, allo stesso tempo, regalando una nuova dimensione di mobilità urbana elettrica e sostenibile.

Dalle 18.30 del 14 Luglio il Mirafiori Motor Village di Piazza Cattaneo a Torino, ospiterà la presentazione ai clienti della vettura. A causa dell’emergenza sanitaria l’accesso del pubblico all’evento sarà possibile solo su prenotazione. Tel. 011 19620438

Lo “spaccio di cultura” apre a Porta Palazzo

Nuova vita per lex edicola-chiosco di Porta Palazzo in piazza della Repubblica 1/F.

 

Sarà la sede della Portineria di comunità “Lo Spaccio di cultura” che, da un lato, offrirà servizi in grado di far risparmiare tempo alle persone impegnate nella routine quotidiana e, dall’altro lato, aiuterà le persone a rischio di emarginazione sociale, offrendo un lavoro a uomini e donne in difficoltà, anche a causa di un contesto urbano che lascia poco spazio allincontro e alla socialità. Questo obiettivo, nel segno dell’innovazione sociale, è stato riconosciuto dall’Unione europea come buona pratica nei mesi di lockdown.

Il servizio di portineria era stato lanciato già a ottobre seguendo il modello francese di Lulù. I due portinai giravano per il centro di Torino su una bici a tre ruote per consegnare fiori, spesa, pacchi. Servizi a pagamento che continueranno a essere offerti insieme a servizi di sos tecnologia, commissioni in uffici pubblici, mini traduzioni, babysitting, dogsitting, consegna fiori. Ma la Portineria di comunità è anzitutto un luogo di cultura, dove molti gruppi di cittadinanza attiva si stanno organizzando con piccoli laboratori, concerti. Sarà anche punto informativo per le attività culturali e turistiche della città. Nei mesi primaverili ed estivi, inoltre, diverrà un punto di riferimento per studenti e adolescenti che potranno incontrarsi, studiare o passare del tempo all’aria aperta, grazie anche al Wi-Fi gratuito intorno allo spazio dell’edicola dove saranno sistemati alcuni tavolini.  Per far sì che tutto il territorio collabori, oggi alla presenza delle autorità e dei vecchi edicolanti, è stato anche firmato un Patto di comunità (in allegato), un documento nel quale si ribadisce l’idea di una società che vuole tornare a occuparsi concretamente delle persone. I firmatari si impegneranno, ciascuno con le proprie competenze, a fare crescere azioni di reciproco aiuto.

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Come richiedere i servizi della Portineria

La struttura è stata concessa dal Comune e resterà aperta per una prima fase dalle 9.30 alle 18, dal lunedì al sabato. Chi vorrà, potrà richiedere i servizi di portineria scrivendo alla mail info@spacciocultura.it, entrando nel sito www.spacciocultura.it, o chiamando il numero  3478788271.

Non solo servizi ma anche Spaccio di cultura

Lidea è di vendere i giornali dando supporto alledicola dallaltra parte della piazza, nel rispetto della vocazione originaria dello spazio. Inoltre, dal primo luglio la Portineria è anche diventata un punto verde, grazie al bando della Città. Quindi sono stati programmati laboratori, incontri, cinema, musica e teatri.

La Storia

 “Lo Spaccio di Cultura” La Portineria di Comunità è uno dei 15 progetti di innovazione sociale sostenuti dalla Città di Torino, attraverso il bando ‘Torino social factory, cofinanziati dal Pon Metro Programma Operativo Città Metropolitane 2014 – 2020 e ideato da Rete Italiana di Cultura Popolare in partenariato con Ufficio Pastorale Migranti e Nessuno è straniero.  I progetti della Rete per l’attivazione di comunità e la promozione di cultura e solidarietà sono sostenuti dalla Fondazione CRT che è anche partner di una comune iniziativa alle OGR per coinvolgere il tessuto sociale e produttivo attorno ai temi dell’innovazione e della creatività. L’edicola ha potuto godere di un restauro e una veste moderna Grazie al Bando Rincontriamoci della Fondazione Compagnia di San Paolo. Da due anni la Rete ha stretto un’alleanza anche con una delle più importanti aziende Made in Torino, Lavazza, con cui collabora a progetti sociali con ricadute sul territorio sostiene la portineria nei progetti contro la dispersione scolastica.

‘La Portineria di Comunità è un luogo dove offrire e ricevere servizi e informazioni, allacciare rapporti, scambiare fiducia e costruire microprocessi di reciproca conoscenza che rendano più vivibile la comunità per tutti”, afferma la sociologa e presidente della Rete italiana di cultura popolare, Chiara Saraceno.

Per quattro martedì “un’arena di cinema duro e puro” al “Circolo Arci Risorgimento” di Barriera

“Il Piccolo Cinema al Risorgimento. Documentari per vederci meglio”. Dal 14 luglio al 4 agosto

Partiamo dal titolo. “Il Piccolo Cinema al Risorgimento” già di per se’ ha un significato ben chiaro: “quello di tenere insieme – dicono gli organizzatori – la dimensione intima e domestica e il grande bisogno di ‘risorgimento’, di rinascita dopo lockdown e pandemia”. 

L’obiettivo è continuare ad offrire una proposta cinematografica gratuita e aperta a tutti, “per un mutuo soccorso cinematografico attraverso la grande capacità del cinema documentario indipendente di vedere nella realtà, insieme e dentro alla realtà”. L’appuntamento, davvero ghiotto per cinefili più o meno doc, è per quattro martedì (dal 14 luglio al 4 agosto, sempre alle 21,30) con quattro film che rappresentano, nella loro volontà di documentare realtà assolutamente concrete e scomode, quattro diversi sguardi sul mondo d’oggi. Ad ospitarli, la cornice a cielo aperto del cortile del “Circolo Arci Risorgimento”, nato nel ’45, al 16 di via Poggio, grazie al lavoro di operai e partigiani della Barriera di Milano: un autentico importante pezzo di storia di Torino e dell’Arci, un simbolo del quartiere, che in estate offre per l’appunto serate cinematografiche en plein air mirate a “proporre riflessioni, visioni e una nuova socialità che si nutre del cinema per comprendere meglio il mondo di oggi”. “Un’arena di cinema duro e puro”, spiegano i fratelli gemelli del cinema torinese, Gianluca e Massimiliano De Serio, fra i curatori della rassegna, fondatori nel 2012 del “Piccolo Cinema” e anime dell’“Associazione Antiloco”. “Siamo partiti – spiegano i De Serio – dalla collaborazione ludica e affettiva fra due associazioni storiche di Torino, ‘Antiloco’ e ‘Casetta Popular’, animatrici rispettivamente del ‘Piccolo Cinema’ di via Cavagnolo e del ‘Circolo del Risorgimento’ di via Poggio, latitudine nord di Torino. Abbiamo poi coinvolto le anime della formazione culturale cittadina Arci, ovvero ‘Altera’, che si propone da anni come luogo di comprensione e discussione critica dei mutamenti culturali e sociali della società, e ‘Babelica’, attiva nella formazione cinematografica. Ci siamo infine legati, per l’ultimo degli appuntamenti, alla navigata esperienza di scoperta del cinema doc indipendente svolta da tempo da ‘Arci Ucca’ con i film dell’Italia che non si vede”. E questi, dunque, i film pensati e programmati per i mesi di luglio e agosto, ad iniziare dal 14 luglio con  “Fuori Tutto” di Gianluca Matarrese, delicato ritratto della famiglia del regista, alle prese con la propria azienda indebitata: presente alla serata sarà la montatrice Cristina Sardo. Il film ha vinto il premio di miglior doc al “Tff 2019”. Il 21 luglio sarà la volta del “webdoc” sperimentale interattivo “Babel”, un viaggio all’interno di una comunità di richiedenti asilo in attesa del colloquio con la commissione,  insieme ai registi Manuel Coser, Andrea Grasselli e Guido Nicolas Zingari. Il 28 luglio arriverà a Torino il regista bergamasco Andrea Zambelli, con il suo film “Killing Time”, girato per 18 mesi all’interno di un campo profughi greco. Infine, il 4 agosto, all’ “arena” di via Poggio approderà il film vincitore del “David di Donatello” come miglior doc italiano “Selfie”, auto-ritratto in formato portatile di due ragazzi della periferia di Napoli, diretto da Agostino Ferrente. Appuntamento particolarmente atteso. Di sicuro interesse sul piano artistico e sociale.

 

Il museo Accorsi-Ometto riapre dopo il Covid con una mostra di sculture

La consolazione della bellezza

“Esiste un aspetto spirituale, legato indissolubilmente a ciascuno di noi: la ricerca consolatoria della bellezza” della quale “nonostante carestie, guerre e pestilenze, non abbiamo mai potuto fare a meno”, come scrive Bruto Pomodoro nella introduzione al catalogo della bella mostra “ Novecento in cortile” con  cui il museo  Accorsi-Ometto riparte dopo il Covid.

E di bellezza ce n’è tanta concentrata nelle undici sculture ospitate ( bronzi, acciai, terracotte ) nel  bel cortile di Palazzo Accorsi, in via Po, nel centro di Torino: opere di  sei  fra i maggiori interpreti internazionali della scultura del dopoguerra che mettono a confronto astrattismo e realismo.  In mostra si possono ammirare il monumentale Mercurio (anni ’80) di Arman, uno fra i massimi esponenti del nouveau réalisme, famoso per le sue accumulazioni, per gli strumenti musicali e per le sue frammentazioni; i bronzi patinati Tensione verticale  (1963-64) e Sole deposto (1982) di Gio’ Pomodoro, testimonianze di due diversi cicli produttivi del Maestro marchigiano; la grande terracotta Cavalcata interrotta (1990) di Paolo Borghi che ben rappresenta la sua poetica di rivisitazione dell’arte classica e di indagine sul mito; il maestoso acciaio satinato Asteroide (2017) di Riccardo Cordero in cui la forma plastica astratta è posta in dialogo con lo spazio circostante; i due grandi bronzi di Igor MitorajIcaro alato (2000) e Luci di Nara pietrificata (2014), che testimoniano la visione postmoderna dell’artista; infine, di  Ivan TheimerTobiolo (1999), Tartaruga con montagna (2004), Medusa (2005) e Obelisco ( 1993) quattro opere in bronzo di diverse dimensioni fra loro collegate da un unico denominatore: un  solido impianto classico che riecheggia ai miti rappresentati dalla scultura greca, alla simbologia egizia dei grandi Obelischi fino al manierismo toscano.

Una mostra, voluta dal direttore del museo Luca Mana ,  con l’organizzazione di Giuliana Godio. Allestimento a cura dell’Officina delle idee di Diego Giachello.

Con l’occasione il museo Accorsi-Ometto inaugura la nuova sala delle Arti del Barocco, con alcuni pezzi di gran pregio entrati recentemente nelle collezioni del museo.

Museo Accorsi-Ometto fino all’11 ottobre

Regole di accesso e informazioni tel. 011 837 688 int. 3 oppure biglietteria@fondazioneaccorsi-ometto.it

In mostra sono ammesse massimo 23 persone, ogni mezz’ora, per consentire il rispetto delle distanze di sicurezza . La prenotazione è vivamente consigliata, gradito il pagamento elettronico. È obbligatorio l’uso delle mascherine.

 

Caliendo alla guida del Museo del Risorgimento

Si rinnova il Consiglio di Indirizzo del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino. Nuovo presidente è l’avvocato Mauro Caliendo.

Si è insediato il nuovo Consiglio di Indirizzo del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, l’organo che ricopre funzioni di indirizzo e controllo anche di merito sulle attività del Museo. Ne fanno parte l’avvocato Mauro Caliendo, indicato dalla Regione Piemonte, l’architetto Francesca De Filippi, docente del Politecnico di Torino, e il manager internazionale Giorgio Piumetti, entrambi in rappresentanza della Città di Torino, il professor Umberto Levra e la professoressa Ester De Fort, designati dall’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.

Come da Statuto, nella prima seduta è stato eletto il presidente: è Mauro Caliendo che succede ad Umberto Levra che ha guidato il Museo per sedici anni.

Cultore di storia, il neo presidente Mauro Caliendo è un avvocato di Asti. Ha quarantasette anni ed è stato sindaco di San Damiano d’Asti. “Sono davvero onorato di aver ricevuto un incarico di così grande prestigio e ringrazio la Regione Piemonte e la Città di Torino per la fiducia accordatami –commenta il presidente Caliendo – Per me è un sogno che si realizza, amo la storia e in particolar modo quella Risorgimentale, da cui direttamente deriva la nostra Italia di oggi. Ringrazio il professor Levra per l’importante lavoro svolto in questi anni e per la disponibilità ad essere ancora presente nel ruolo di consigliere. Sono certo che con tutte le persone che compongono il Consiglio di Indirizzo si creerà una preziosa collaborazione che non potrà che portare nuova energia ed entusiasmo al Museo”.

Oltre ai cinque consiglieri nominati dagli Enti pubblici, sono stati cooptati Paola Gribaudo, Presidente dell’Accademia Albertina di Torino, Alain Lombard, già Segretario Generale dell’Accademia di Francia a Roma e Direttore Generale Amministrativo del Musées d’Orsay, e Michele D’Andrea, già dirigente del Quirinale ed esperto di Comunicazione Istituzionale.

Il Consiglio di Indirizzo resterà in carica per i prossimi tre anni.

Il Centro Interculturale riprende l’attività

Il Centro Interculturale della Città di Torino ha riaperto al pubblico  con i servizi di biblioteca (prestito e restituzione libri), ritiro attestati corsi e certificazioni linguistiche, iscrizioni esami CILS.

Sarà possibile prenotare testi, riviste, attestati/certificazioni, telefonando al numero 011 01129700, per poi concordare la data del ritiro con lo staff del Centro Interculturale. La struttura di Corso Taranto 160 sarà aperta dal lunedì al giovedì, in orario 9.30-17.00.

Inoltre, è prevista la somministrazione degli esami CILS (Certificazione di italiano come lingua straniera) e DITALS (Certificazione in didattica dell’italiano come lingua straniera) dell’Università per Stranieri di Siena.

Infine, per offrire un servizio alle famiglie del territorio, il Centro Interculturale propone, in collaborazione con l’Associazione ASAI, attività estive rivolte a bambini della scuola primaria e adolescenti della scuola secondaria di secondo grado. Uno spazio di aggregazione interculturale per la comunità dove ri-intrecciare le relazioni dopo il lockdown!

Per maggiori informazioni: Antonio Fiandaca – tel. 3474053658

INFO: T. 011 01129700;  email: centroic@comune.torino.it

www.interculturatorino.it; pagina FB @CentroInterculturaleTorino

Foto Alessandro Vargiu

Il Premio Flaiano a Valerio Binasco

Per la regia teatrale dello spettacolo RUMORI FUORI SCENA prodotto dal Teatro Stabile Di Torino – Teatro Nazionale

 

Ecco le motivazioni al premio

Da anni ormai Valerio Binasco spicca tra gli esponenti della migliore
tradizione di interpretazione amorevole e creativa dei testi, nel solco dei suoi
maestri Marco Sciaccaluga e Carlo Cecchi e, dietro di loro, dei riformatori del
teatro del dopoguerra, Visconti e Strehler. In una ricca carriera, Binasco ha
affrontato classici, dai greci a Shakespeare e Molière, e contemporanei come
l’irlandese Martin McDonagh o il norvegese Jon Fosse, ovvero come la sua
amata e assai congeniale Natalia Ginzburg, di cui il 15 giugno ha recuperato
“L’intervista”, primo spettacolo in sala post-pandemia presso lo Stabile di
Torino di cui è apprezzatissimo direttore artistico.

L’insolita alleanza fra l’ottico e le librerie uniti nella crisi

Idea di solidarietà fra commercianti torinesi: con l’occhiale da vista si può scegliere un libro in regalo

Sostegno reciproco tra negozianti al tempo della crisi e voglia di incentivare la lettura: queste le motivazioni alla base dell’iniziativa promossa dall’Ottica Tassoni di Torino, che ha deciso di regalare un libro in libreria a chiunque faccia l’occhiale da vista nel negozio a cavallo tra i quartieri San Donato e Campidoglio. Coinvolte nel progetto le librerie La Città del Sole in via Cibrario e La Libreria del Golem in via Rossini, in cui i clienti potranno andare a ritirare un libro a scelta in omaggio.

Dopo le difficoltà della quarantena sono tanti i negozianti costretti a rimboccarsi le maniche e a rimettersi in gioco per affrontare la crisi economica. Nasce da questi presupposti l’inedita collaborazione tra ottico e libraio: un modo originale per fare rete e sostenersi a vicenda. Un’idea nata dalla passione per la lettura, come spiega l’ottico Luca Trevisani di Ottica Tassoni: «Da lettore accanito e sostenitore delle librerie indipendenti ho pensato che potesse essere un bel modo di riaccogliere i clienti dell’ottica e allo stesso tempo una maniera di fare qualcosa di utile per sostenere i librai. La Città del Sole e La Libreria del Golem sono luoghi bellissimi che per fortuna resistono. E poi è anche un modo di farci conoscere tra di noi».

Una bella iniziativa e l’inizio di una collaborazione che si spera possa coinvolgere anche altri negozianti, per creare una solidarietà che molto spesso è l’unica àncora di salvezza in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo.

 

I nuovi voli da Caselle per Sicilia, Sardegna e Calabria

Con l’avvio dei nuovi collegamenti per Sicilia, Sardegna e Calabria salgono a 9 i voli firmati Volotea in partenza dallo scalo torinese

 Volotea, la compagnia aerea low-cost che collega tra loro città di medie e piccole dimensioni e capitali europee, ha inaugurato in questi giorni  le sue nuove rotte in partenza da Torino alla volta di Catania e Lamezia Terme, mentre è in calendario per domani, sabato 4 luglio, l’avvio del nuovo collegamento per Alghero. Oltre alle 3 nuove rotte, per la Summer 2020, l’offerta del vettore dallo scalo piemontese prevede collegamenti verso Cagliari, Lampedusa, Napoli, Olbia, Palermo e Pantelleria.

I nuovi voli in partenza da Torino rientrano in un progetto ampio che vede la compagnia impegnata nel consolidare il suo network 2020 con l’avvio di 40 nuove rotte nazionali, 15 delle quali in esclusiva, in Italia, Francia, Spagna e Grecia. In questi Paesi, inoltre, la compagnia punta a intensificare i collegamenti tra le isole e la terraferma, offrendo ai suoi passeggeri la possibilità di raggiungere ancora più comodamente alcune tra le più accattivanti mete vacanziere.

“Siamo molto felici di poter inaugurare le nuove rotte in partenza da Torino alla volta di Alghero, Lamezia Terme e Catania. Con l’avvio dei nuovi collegamenti, vogliamo potenziare il flusso di viaggiatori verso Torino, permettendo a chi ha amici o parenti che vivono in Piemonte di raggiungerli ancora più agevolmente. A bordo dei nostri aerei, poi, i vacanzieri piemontesi potranno volare, in modo comodo e veloce, verso alcune tra le più affascinanti località turistiche italiane, per concedersi una vacanza all’insegna di mare, divertimento e buon cibo” – ha commentato Valeria Rebasti, Commercial Country Manager Italy & Southeastern Europe di Volotea.

“Volotea si conferma uno dei vettori protagonisti della ripartenza dell’Aeroporto di Torino, continuando a credere nel nostro scalo e nel nostro territorio. Con l’aggiunta delle sue 3 nuove rotte verso Catania, Lamezia Terme e Alghero, da oggi i viaggiatori piemontesi dispongono di un’offerta ancora più ricca per volare verso il Sud Italia. Questi nuovi collegamenti permettono infatti di riavvicinare Torino a quelle che saranno tra le mete più desiderate per le vacanze di quest’anno. Qualche settimana fa avevamo previsto che la domanda di mobilità aerea da e per Torino sarebbe ripartita proprio dalle rotte nazionali, in particolare grazie ai collegamenti con il Sud Italia; l’impegno di Volotea su queste destinazioni conferma il graduale ritorno alla normalità e alla ripresa dei viaggi” – ha aggiunto Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport.

Volotea ha recentemente incrementato le sue misure igieniche e i protocolli di sicurezza per garantire un’esperienza di volo confortevole e sicura e tutelare la salute di passeggeri e dipendenti.

A Torino, l’offerta Volotea per il 2020 prevede collegamenti verso 9 destinazioni domestiche – Alghero (novità 2020), Cagliari, Catania (novità 2020), Lamezia Terme (novità 2020), Lampedusa, Napoli, Olbia, Palermo e Pantelleria, mentre 2 destinazioni all’estero – Mykonos e Skiathos – sono già in vendita per volare nel 2021.

I voli da e per Torino sono disponibili e prenotabili sul sito www.volotea.com o nelle agenzie di viaggio.

Fa tappa a Torino il nuovo “Premio Mario Lattes per la Traduzione”

Alla torinese Libreria “Belgravia” presentazione dei libri e delle finaliste in gara. Giovedì 9 luglio, ore 18

E’ un appuntamento di mezzo. Fra la selezione dei libri in gara, avvenuta nei mesi scorsi, e la cerimonia di premiazione di quello cui andrà la vittoria della prima edizione del “Premio Biennale Mario Lattes per la Traduzione” dedicato quest’anno alla Letteratura in ligua araba tradotta in italiano e che si terrà sabato 18 luglio prossimo, alle ore 18, al Castello di Perno, nel cuore delle Langhe cuneesi.

 

L’appuntamento di mezzo tutto torinese è, invece, per giovedì 9 luglio, alle ore 18,30, negli spazi della Libreria “Belgravia” (via Vicoforte 14/D),  con lo scopo di raccontare ai lettori proprio quei romanzi e quelle cinque finaliste traduttrici in gara, proponendo così un momento di riflessone sulla narrativa araba contemporanea.
L’appuntamento è a ingresso libero fino a esaurimento posti, nel pieno rispetto delle normative di sicurezza per l’emergenza Covid-19. La prenotazione è consigliata: libreria.belgravia@gmail.com.
All’incontro – condotto da Jolanda Guardi, docente di Letteratura Araba all’Ateneo torinese – parteciperanno, insieme a  Caterina Bottari Lattes ( presidente della Fondazione di Monforte d’Alba ) e a Mario Guglielminetti ( direttore marketing della stessa Fondazione ), alcuni membri della Giuria stabile che hanno selezionato i cinque libri finalisti, ovvero Anna Battaglia (docente di Lingua francese all’Università di Torino e traduttrice, tra le diverse opere, di “Oiseaux” di Saint-John Perse), Mario Marchetti (traduttore di lungo corso dal francese e dall’inglese per le case editrici “Einaudi” e “Bollati-Boringhieri”, nonché presidente del “Premio Italo Calvino” e autore di saggi e recensioni) e Antonietta Pastore (scrittrice e traduttrice dal giapponese, cui si deve la traduzione di numerose opere di Haruki Murakami e di autori come Soseki Natsume, Kobo Abe, Yasushi Inoue).
Cinque, si diceva, le traduttrici finaliste (podio tutto in rosa) selezionate dalla Giuria stabile del Premio: Maria Avino, traduttrice di “Morire è un mestiere difficile” del siriano Khaled Khalifa (Bompiani, 2019); Samuela Pagani, traduttrice di “Corriere di notte” della libanese Hoda Barakat (La nave di Teseo, 2019); Nadia Rocchetti, per il “Viaggio contro il tempo” della libanese Emily Nasrallah (Jouvence, 2018); Monica Ruocco, per “Il suonatore di nuvole” dell’iracheno Ali Bader (Argo, 2017) e Barbara Teresi per “Una piccola morte” del saudita  Mohamed Hasan Alwan (E/o, 2019).
“Con questo nuovo Premio, la Fondazione spiega Caterina Bottari Lattes – intende promuovere la conoscenza di culture e autori meno noti al pubblico italiano e incoraggiare la traduzione in italiano delle loro opere letterarie più significative per qualità letteraria e profondità di contenuti, riflessioni, testimonianze. Il tutto nella piena consapevolezza che la traduzione non si risolve in una semplice trasposizione di parole da una lingua all’altra e nello spostamento di un segno linguistico da un codice all’altro, ma è invece una disciplina che sa trasferire pensieri e concezioni tra culture diverse, con le quali il traduttore instaura un profondo legame”.
Realizzato dalla “Fondazione Bottari Lattes”, il “Premio biennale per la Traduzione” è dedicato sempre alla figura di Mario Lattes ( editore, pittore e scrittore scomparso nel 2001, che seppe confrontarsi con intellettuali di fama internazionale ) e vede la fattiva collaborazione dell’“Associazione culturale Castello di Perno”, del Comune di Monforte d’Alba, insieme al contributo di Fondazione CRC e Banca d’Alba e al patrocinio di Mibact, dell’Unione di Comuni “Colline di Langa e del Barolo” e di “S. Lattes & C. Editori”.

Info: tel. 011/19771755 – 0173/789282 – book@fondazionebottarilattes.it, eventi@ fondazionebottarilattes.it –
WEB fondazionebottarilattes.it | FB Fondazione Bottari Lattes | TW @BottariLattes | YT FondazioneBottariLattes

g. m.

Nelle foto
– I cinque libri finalisti
– Caterina Bottari Lattes