Cosa succede in città- Pagina 339

Terra Madre Salone del Gusto: buona la prima!

Cinque giorni di eventi fisici e digitali per riscoprire lo spirito di Terra Madre in tutto il mondo, nonostante il Covid-19

Dalla sede storica di Torino la kermesse si è ampliata al mondo


Alimentare la rete di Terra Madre in tutto il mondo, riunendo delegati, soci e attivisti intorno ai progetti più importanti di Slow Food, e mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sui temi per i quali l’associazione si batte, a maggior ragione in questo momento in cui i riflettori sono quasi del tutto puntati sulla crisi sanitaria: i primi cinque giorni di questa tredicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, al tempo del Covid, hanno confermato la bontà dell’intuizione degli organizzatori – Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino – che hanno accettato la sfida di sperimentare un evento rivoluzionato nei tempi, nei luoghi e nei format proposti. Questo esordio conferma che, anche nella nuova formulazione, l’evento riesce a conservare lo spirito che nelle passate edizioni lo ha reso unico al mondo e la capacità di trattare, con la voce autorevole di ospiti internazionali, temi quali la biodiversità agroalimentare come unica via per garantire il diritto a un cibo buono, pulito e giusto per tutti, e per affrontare la crisi climatica e ambientale, le storture dell’attuale sistema di produzione e distribuzione del cibo, le disuguaglianze economiche e sociali da esso causate.

Inoltre, questa formula ci permette di raggiungere un pubblico più vasto in ogni Paese del mondo grazie a contenuti online, in italiano e in altre lingue, sempre a disposizione dei visitatori della piattaforma www.terramadresalonedelgusto.com, senza vincoli di tempo e spazio.

Tutti i format sono fruibili gratuitamente. A sostegno di Terra Madre, ma soprattutto dei progetti che Slow Food porta avanti giorno dopo giorno in ogni angolo del pianeta, è stata lanciata la raccolta fondi Agire insieme per il bene comune.

«Questi primi giorni della manifestazione hanno costituito un banco di prova molto importante: abbiamo testato i format digitali, verificato la possibilità di organizzare eventi fisici in piena sicurezza e – soprattutto – confermato la nostra capacità di mantenere integra “l’anima” di Terra Madre. Durante le passate edizioni, grazie al dialogo diretto, gli abbracci e le ore trascorse fianco a fianco nei luoghi in cui si è sempre svolto l’evento, era facile respirare nell’aria quella magia che ha consentito la nascita di tanti progetti, tante relazioni, e ha garantito il consolidamento della stessa rete di Slow Food. I riscontri ricevuti in questi primi giorni ci confermano che abbiamo preso la strada giusta: l’energia che scorre dentro Terra Madre riesce a superare il distanziamento fisico e ci promette sei mesi di eventi che lasceranno il segno» commenta Paolo Di Croce, segretario generale di Slow Food.

Un esempio è l’alleanza contro la povertà alimentare fra tre grandi città del Nord Italia (Milano, Torino e Genova), lanciata dal sindaco meneghino Giuseppe Sala e subito accolta da Chiara Appendino e Marco Bucci, basata su progetti concreti, quali le azioni contro lo spreco, il recupero delle eccedenze e l’educazione alimentare. O il Manifesto del vino buono, pulito e giusto, lanciato da Slow Wine in trasferta al Sana di Bologna, che riunirà in una comunità Slow Food tutti i vignerons del mondo che producono il vino garantendo una crescita culturale, economica e sociale, etica e armonica sul loro territorio.

Significative le parole dei protagonisti della Staffetta intorno al mondo. «In India dove vivo e lavoro ben si vede l’impatto del cambiamento climatico sulle nostre vite. Colpisce i più poveri, i più marginalizzati. E questo nonostante tutti sappiano che sono il nostro modello di sviluppo, la nostra crescita, le nostre emissioni le cause della nostra autodistruzione. Diciamolo: oggi le vittime del cambiamento climatico sono i poveri ma domani lo saranno anche i ricchi» ci ha ricordato Sunita Narain, ambientalista e attivista indiana, direttrice generale del Centro per la scienza e l’ambiente, che ha partecipato alla puntata asiatica.

«L’umanità ha sempre considerato il cibo un elemento prezioso e poi all’improvviso gli ha tolto valore. Anzi oggi al cibo viene richiesto solo che sia economico e pronto, facile da mangiare. Ed è da qui che parte la nostra rivoluzione del cibo lento, un cibo che riacquista valore e si fa forte di principi di tutela, nutrimento, uguaglianza e rispetto della diversità. Non c’è un posto migliore del sistema scolastico pubblico per diffondere questi principi e su questo dobbiamo continuare a lavorare» ha rilanciato Alice Waters, cuoca e saggista statunitense, attivista per l’educazione alimentare, durante la puntata nordamericana.

«Dobbiamo ripensare al più presto questo modello di società, perché siamo tutti d’accordo sul fatto che il piatto più buono e nutriente sia quello più ricco di varietà e colori; però poi non si adotta lo stesso principio anche sul piano sociale. E noi abbiamo paura della monocoltura. E della “monoculturazione”. Perché ogni tipo di monocoltura uccide» sottolinea Célia Xakriabá, capa indigena del popolo Xakriabá, intervenuta nella puntata sudamericana.

Ma questa edizione di Terra Madre Salone del Gusto sono anche le centinaia di bambine e bambini che per la prima volta in tutta Italia hanno la possibilità di usufruire delle attività sulla biodiversità, grazie allo streaming del laboratorio organizzato per poter “entrare in classe” e ai kit didattici dedicati all’Arca del Gusto che decine di insegnanti stanno continuando a scaricare.

E se il sentimento di fraternità che lega delegati e attivisti, fondato sulla condivisione di idee e visioni, problematiche comuni e possibili soluzioni che superano lingue e confini, ha viaggiato attraverso la rete digitale nei forum, nelle parole degli esperti dei Food Talk, della Staffetta e delle conferenze, una Terra Madre inedita si è vissuta anche a Torino e in Piemonte. Qui la chiocciola ha raccontato i propri progetti attraverso gli orti urbani della periferia operaia di Torino, che la Comunità Slow Food Mirafood sta contribuendo a recuperare; le attività per le famiglie sulla gestione agroecologica degli orti nella stupenda Reggia di Venaria Reale e i percorsi ideati dai musei cittadini; il dialogo fra tradizioni gastronomiche lontane unite dagli stessi ingredienti e gli stessi principi che abbiamo visto nei Laboratori del Gusto a Eataly Lingotto e alla Piazza dei Mestieri. All’estero, nei giorni scorsi, i temi di Terra Madre Salone del Gusto hanno toccato, tra gli altri, la Gran Bretagna dove si è tenuto il Fringe festival; la Germania che ha dato il via alle attività sensibilizzando la cittadinanza sull’impatto della Pac sulle nostre tavole; le Filippine che hanno inaugurato i sei mesi di eventi fisici e on line sui temi della sicurezza alimentare in situazioni di crisi; il Montenegro con il Mercato della Terra dei prodotti tradizionali e dell’artigianato locale con oltre 40 espositori a Bijelo Polje; il festival Rebato a Castielfabib, in Spagna, un’esperienza di dialogo tra i contesti urbani e la natura.

«L’innalzamento della curva dei contagi, che proprio in questi giorni ha interessato tutto il mondo, Italia compresa, ha confermato la bontà della decisione che abbiamo preso in primavera: ospitare migliaia di delegati provenienti da ogni angolo del mondo sarebbe stato impossibile, e anche formule ridotte, con delegati ed espositori europei se non addirittura solo italiani, non sarebbero state realizzabili in condizioni di sicurezza. E nemmeno avrebbero avuto l’efficacia attesa. Nei format e le attività diffuse a cui abbiamo assistito in questi primi cinque giorni abbiamo invece trovato nuovi strumenti e linguaggi per raggiungere gli obiettivi di Terra Madre e già da queste ore siamo al lavoro per arricchire il palinsesto dei sei mesi. Intanto il calendario per i prossimi giorni è già ricco di appuntamenti: Terra Madre Salone del Gusto comincia oggi!» prosegue Di Croce.

Il viaggio di Terra Madre continua infatti con eventi fisici da vivere e digitali da rivivere comodamente da casa propria. Ecco i principali appuntamenti da non perdere nelle prossime settimane:

  • la Conferenza 20 anni in nome della biodiversità (sabato 17 ottobre alle 11 in presenza a Torino presso Nuvola Lavazza e in streaming sulla piattaforma) in cui Slow Food fa il punto su Presìdi e Arca del Gusto: numeri, protagonisti e prospettive future. La conferenza sarà l’occasione per lanciare il nuovo logo dei Presìdi Slow Food e per annunciare il millesimo prodotto dell’Arca del Gusto italiana. A raccontare il futuro dei progetti di tutela di Slow Food, le testimonianze di cinque produttori under 30 da diverse regioni italiane, la seconda generazione di custodi della biodiversità impegnata a salvare razze animali, varietà vegetali e tradizioni gastronomiche.
  • Domenica 18 ottobre in tutta Italia c’è la prima edizione di Presìdi aperti con decine di produttori che aprono le porte delle proprie aziende e laboratori di trasformazione per accogliere i consumatori e condividere una parte della loro quotidianità. Ecco qui i produttori che organizzano degustazioni e visite.
  • Sempre domenica 18, nell’ambito della quinta edizione del Festival della Partecipazione (a Bologna), Slow Food Italia anima due appuntamenti. Un hackaton dal titolo Noi giovani immaginiamo un mondo nuovo dedicato alla progettazione delle politiche necessarie per giungere allo scenario futuro auspicato, con premiazione delle proposte vincitrici. Il panel dal titolo La doppia crisi delle e degli invisibili: le distorsioni della filiera alimentare ai tempi di Covid-19 che indaga il rapporto tra partecipazione e filiera agroalimentare per capire come il coinvolgimento di lavoratori e lavoratrici, delle associazioni e dei consumatori può rendere equa la filiera agroalimentare.
  • Il 23 e 24 ottobre si parla di food policies con gli amministratori delle città che hanno firmato il Milan Urban Food Policy Pact, o che sono in via di adesione, e i delegati Slow Food riuniti per Terra Madre Bergamo. Due giorni, organizzati dal Comune di Bergamo, la Città di Milano e la Regione Lombardia, in cui verranno raccontati i migliori progetti su come nutrire le grandi città senza depauperare le risorse del pianeta. Al confronto tra i delegati – riuniti in laboratori tematici che seguono i percorsi indicati da Terra Madre Salone del Gusto 2020: Terre Alte, Terre Basse, Terre d’Acqua e Terre e città, con l’intento di elaborare gli impegni da raggiungere su ciascuna tematica – si affiancano appuntamenti e incontri rivolti alla cittadinanza tra i quali il Mercato della Terra di Bergamo.
  • Per uno sguardo all’estero ci soffermiamo sulla terza edizione di Terra Madre Brasile dal 17 al 22 novembre. Agli incontri virtuali partecipano agricoltori, attivisti, pescatori artigianali, casari, apicoltori, quilombolas (discendenti e testimoni delle comunità di ex schiavi), popolazioni indigene, giornalisti e cuochi che compongono la grande rete di Slow Food. Tre i temi principali: cultura alimentare e biodiversità, educazione al cibo e sicurezza alimentare, in particolare nelle scuole, impatto politico e mobilitazione della società civile.

La più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte con il patrocinio di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto è possibile grazie al sostegno delle aziende che credono nel progetto. Tra tutte citiamo i Platinum partner: Pastificio Di Martino, Unicredit, Lavazza, Acqua S.Bernardo, Quality Beer Academy; i Gold partner: Agugiaro&Figna, Astoria, BBBell. Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il contributo di IFAD, UE. In collaborazione con SANA e Turismo Torino e Provincia.

Con “Quartieri solidali” un aiuto alle famiglie in difficoltà

In questo periodo di grave crisi per molti, la Fondazione Cascina Roccafranca, in collaborazione con la Circoscrizione 2, ha attivato il progetto “Quartieri solidali”con lo scopo di sostenere le famiglie in difficoltà a Mirafiori.

In questa fase del progetto l’aiuto sarà dedicato in particolar modo alle famiglie con bambini piccoli da 0 a 6 anni. A questo scopo si sta lavorando su due fronti, da un lato una raccolta fondi per acquistare prodotti per la prima infanzia, dall’altro una raccolta di prodotti per bambini che si realizza in Cascina.


In 13 anni di attività la Cascina Roccafranca è diventata il cuore del quartiere di Mirafiori Nord. Un centro culturale, un luogo di aggregazione, un contesto per sviluppare forme di cittadinanza attiva e un centro civico innovativo. Il ruolo che svolgiamo per il quartiere è importante e, anche in questo momento di difficoltà per tutti, la Cascina Roccafranca vuole essere presente e sostenere la comunità.

Come funziona “Quartieri solidali”?

La donazione di prodotti per bambini

COSA PUOI DONARE:

– Pannolini

– Libri e giocattoli prima infanzia in buono stato

– Album in bianco e da disegnare

– Pennarelli, matite, colori, ecc.

Puoi portarli in Cascina Roccafranca, via Rubino 45, Torino: lunedì e giovedì ore 9,30 – 12 martedì e mercoledì ore 15,30- 18

La donazione in denaro

Puoi fare una donazione sul conto corrente che Fondazione Cascina Roccafranca ha appositamente attivato e ci occuperemo noi di acquistare i prodotti necessari alle famiglie in difficoltà del quartiere.

Dona sul conto corrente è intestato a Fondazione Cascina Roccafranca

IT 94M0501801 000000016976318

Per informazioni: Cascina Roccafranca, via Rubino 45 – Torino

Tel. 011 01136250 – mail: inforoccafranca@comune.torino.it

Opening doors alla Holden

Torna il 13, 14 e 15 ottobre presso la scuola Holden Opening Doors, l’evento in cui gli allievi della Scuola Holden che stanno per diplomarsi presentano in anteprima i loro progetti migliori a un pubblico di professionisti del mercato editoriale,  di produzione TV e cinematografica, che lavorano nel mondo dell’informazione o in campo aziendale.

Ogni giornata è dedicata a un settore diverso della narrazione: martedì 13 ottobre verranno presentate le storie per il cinema e la TV; mercoledì 14 ottobre si potrà ascoltare un assaggio di racconti e romanzi; giovedì 15 ottobre sarà il giorno dedicato alle idee per brand, web e giornalismo

Tra gli ospiti della giornata dedicata ai progetti editoriali quest’anno sono attesi i rappresentanti di Einaudi, Garzanti, Marsilio, NN editore, Feltrinelli, Mondadori, Salani, Rizzoli, MalaTesta Literary Agency, Alferj e Prestia e The Italian Literary Agency. Ad ascoltare i pitch cinematografici e televisivi, invece, arriveranno case produttrici come LaEffe, Rai Pubblicità, Cattleya, Sky Tv, Lotus Production, Film Commission Torino e Aurora Tv. Nella giornata dedicata a web, brand e mondo dell’informazione saranno ospitati, tra gli altri, Barabino, il Museo Egizio di Torino, Aliverti & Associati, Eggers, Il Post, Il Messaggero, Sony, Luz, Alchemy, Domino e Leo Burnett

 

Micol e Andrea, gli acrobati torinesi incantano in tv

Oltre 4 milioni di spettatori hanno assistito su Canale 5 all’adagio acrobatico dei giovani artisti piemontesi vedette di grandi produzioni internazionali

A Tu si que vales gli acrobati torinesi Micol Veglia e Andrea Cerrato, incantano tutti con una intensa performance

I due acrobati hanno conquistato l’unanimità della giuria e la quasi totalità del pubblico nella puntata di Tu si que vales in onda sabato 11 ottobre con una inedita performance di Roue Cyr in coppia realizzata durante il lockdown, sfruttando la pausa forzata delle rispettive tournée internazionali

La puntata di Tu si que vales di sabato 10 ottobre si è aperta con l’esibizione di una coppia di acrobati torinesi: Micol Veglia e Andrea Cerrato, insieme anche nella vita che hanno incantato i giudici e il pubblico con un emozionante numero di Roue Cyr, l’ormai nota ruota canadese inventata da Daniel Cyr.

Andrea, 31 anni, è uno dei massimi interpreti italiani di questa disciplina con cui fino a prima del lockdown era impegnato in grandi produzioni internazionali come “Le Cirque With The World’s Top Performers” e “Circo Zoè” condividendo il palco con artisti di fama mondiale come Anatoly Zalievsky, Viktor Kee e Yves Decoste. Due anni fa si aggiudicò un Guinness World Record nel programma condotto da Enrico Papi, compiendo in 30 secondi 48 giri consecutivi sul pavimento, realizzando la figura nota in gergo tecnico come “la moneta”, battendo il precedente primato (45 giri in 30 secondi) detenuto da un collega cinese. La compagna Micol, 29 anni, è una acrobata aerea con una lunga formazione nell’ambito nella ginnastica artistica, prima di entrare a far parte dei Sonics e successivamente della compagnia svizzera Finzi Pasca con cui era in tournée fino a febbraio scorso.

“Questo numero è nuovo per noi, l’abbiamo creato grazie al lockdown. Nonostante siamo fidanzati da due anni ci vediamo poco durante l’anno, siamo sempre in tournée, magari in nazioni diverse, riusciamo a trascorrere poco tempo insieme – spiegano Micol e Andrea – Il lockdown è stata l’occasione per creare un numero insieme, allenarci insieme e sviluppare esercizi e figure in coppia. La proposta di Tu si que vales ci ha dato lo stimolo per intensificare gli allenamenti e creare un numero nuovo che ora è all’inizio ma che ci piacerebbe perfezionare e migliorare. Il buon riscontro del passaggio televisivo ci incoraggia a portare avanti questo progetto in coppia”.

Il numero di Micol e Andrea, che porta in scena la loro relazione, il sentimento che li unisce, la passione che li ha fatti incontrare, è stato il primo della serata, una puntata che ha vinto la battaglia dell’audience con le reti concorrenti, registrando un 24,52 % di share per un totale di 4.357.000 spettatori. Una performance intensa ed emozionante che ha convinto i quattro giudici Maria De Filippi, Gerry Scotti, Rudy Zerbi e Teo Mammuccari (4 i “vale” ottenuti) oltre che il pubblico in studio, con il 99% in loro favore. I giudici hanno speso parole di elogio nei loro confronti, non solo rispetto alla tecnica portata in scena, ma anche e soprattutto alle emozioni trasmesse.

Per Micol, abituata a volare, a compiere evoluzioni vertiginose a grande altezza, è stata una nuova sfida quella di cimentarsi con la ruota canadese, sfida doppia considerando un recente infortunio occorsole in Messico durante uno spettacolo a seguito del quale si ruppe i legamenti. Dopo lo scoramento iniziale Micol non si è data per vinta, ha fatto riabilitazione e poi ripreso gli allenamenti per tornare in scena prima possibile e lanciandosi in questa nuova impresa.

Oggi Micol e Andrea risentono come la quasi totalità degli artisti impegnati nello spettacolo dal vivo, degli effetti devastanti della pandemia: “La partecipazione allo show di Canale 5 ci ha dato l’opportunità di tornare in scena – raccontano Andrea e Micol – ne avevamo bisogno, per lo spirito e per il fisico. Per effetto del virus ci sono saltati tutti i contratti per i prossimi mesi, le tournée sono interrotte e rinviate alla primavera, gli spettacoli annullati. Sfruttiamo questo periodo per proseguire gli allenamenti, lavoriamo sulle prossime creazioni, sperando di poter quanto prima presentare ad un pubblico numeroso dal vivo. Abbiamo tanti progetti e nuove idee che aspettano solo di poter vedere la luce”.

A Torino – Lingotto nuovo posto di controllo delle ferrovie

Avviati gli interventi per un investimento di 15 milioni di euro

Al via gli interventi di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) per la realizzazione del nuovo Posto Centrale di controllo della circolazione ferroviaria a Torino.

Il nuovo edificio tecnologico collocato nella zona di Torino Lingotto ospiterà la nuova sala di comando e controllo della circolazione ferroviaria del Piemonte e della Valle d’Aosta e sarà costruita con tecnologie e apparati ferroviari di ultima generazione.  La posizione del fabbricato è strategica, al centro del nodo ferroviario di Torino, nel cuore delle principali linee piemontesi dal Sistema Ferroviario Metropolitano ai collegamenti in direzione Modane, Genova e Milano.

Le attività del cantiere, già avviate, avranno la durata di 30 mesi per un investimento di Rete Ferroviaria Italiana di 15 milioni di Euro.

CARATTERISTICHE DEL NUOVO EDIFICIO:

  • 30.000 metri quadrati studiati integrando l’edificio al contesto urbano in cui è inserito,
  • progettato con giochi di linee, lucernari e sistemazioni a verde che rendono piacevole l’estetica ben visibile dalla vicina Passerella Olimpica
  • sostenibilità dal punto di vista del risparmio energetico con una riduzione dei consumi e anidride carbonica emessa grazie alla razionalizzazione delle tecnologie, unita ai più avanzati sistemi di distribuzione dell’energia e del condizionamento degli ambienti.

Tutte le attività del personale che gestirà il traffico ferroviario all’interno del nuovo edificio, in una sala di oltre mille metri quadrati, saranno così accentrate e ottimizzate presso un’unica sede con molteplici vantaggi:

  • migliore coordinamento,
  • facilità di comunicazione ed una maggiore tempestività in caso di criticità alla circolazione ferroviaria,
  • riduzione dei tempi di intervento
  • migliori standard di puntualità e regolarità del servizio

Gli appuntamenti al Centro Congressi dell’Unione industriale

UNO SPETTACOLO D’AUTUNNO

L’appuntamento successivo cadrà nuovamente di lunedì 12 ottobre, sempre alle ore 15.00, e l’ospite sarà Serena Uccello, vicecaposervizio al Sole 24 Ore, attualmente lavora per la redazione online: scrive di Cultura ed è social media editor. Con lei Filomena Greco, un’altra giornalista de Il Sole 24 Ore. Il libro che sarà al centro della chiacchierata pomeridiana sul palco di Via Vela, è “La nostra casa felice”, edito da Perrone Editore. Da sempre sensibile a temi di carattere sociale, il romanzo di Serena Uccello parla di violenza, di crimine e di un inestricabile intreccio tra mondi diversi, quello della polizia e quello della malavita.
Argentina è una poliziotta in servizio alla squadra mobile di Reggio Calabria e si occupa di intercettazioni. Ascolta parole ma soprattutto silenzi, li interpreta, coglie le connessioni, sviluppa indagini. Assegnata al gruppo ricerca latitanti entra nelle case, nelle vite. A un tratto nelle indagini di Argentina entra Nunzia. Quasi coetanee, Nunzia è infatti la figlia di Gregorio boss della Piana di Gioia Tauro. Argentina ha partecipato alle indagini che hanno portato alla cattura di Gregorio e alla fuga di Domenico, fratello di Nunzia. Così, per inseguire quest’ultimo Argentina comincia ad “ascoltare” Nunzia. Impara a conoscerla. In progressione le domande di Nunzia cominciano a essere i dubbi di Argentina. Le incertezze dell’una diventano parte dell’altra. Argentina entra in Nunzia, Nunzia entra in Argentina. Nunzia dopo l’arresto del padre e la latitanza del fratello viene risucchiata dagli affari della famiglia e si rende conto che rischia di perdere i figli. Ed è proprio la figlia Miriam con il suo comportamento “puro” a mettere in crisi la madre. Più cresce la crisi di Nunzia, più matura l’inquietudine di Argentina. Prima piccoli segnali, poi quasi certezze. Chi è realmente l’uomo che le sta affianco? Nunzia deve salvare i figli dalla contaminazione nel momento in cui Argentina sente che la contaminazione sta entrando nella sua casa, nella sua vita.
Ma quando la violenza, criminale, permea ogni aspetto del vivere, quale salvezza può esserci?

I MARTEDI’ SERA

Il secondo incontro, martedì 13 ottobre sempre alle ore 21.00, vedrà protagonista Chicco Testapseudonimo di Enrico Testa, dirigente d’azienda, dirigente pubblico e politico italiano a colloquio con Paolo Griseri – vicedirettore La Stampa -, interviene Silvio Marioni, presidente del Gruppo Gomma Plastica UI To e CEO di Tekspan, del gruppo Sogimi. Con l’occasione presenterà il suo nuovo libro dal titolo “Elogio della crescita felice. Contro l’integralismo ecologico”, edito da Marsilio Editore. Da sempre sensibile a temi di carattere ambientale, ha ricoperto il ruolo prima di segretario nazionale e successivamente di presidente nazionale di Legambiente dal 1980 al 1987, oltre ad aver contribuito a fondarla.

Che sia in parlamento, sui social o a cena tra amici, oggi tutti si dichiarano convintamente «ambientalisti». Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi imposta un’unica narrazione, che vede nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e come unica soluzione per evitare l’estinzione quella di rallentare la corsa del progresso, e decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. È la stessa ideologia che, sull’esempio di Greta Thunberg, ha portato migliaia di giovani in piazza al grido di «la nostra casa è in fiamme!», o che ha spinto eminenti intellettuali a domandarsi se in tempi di pandemie globali e deforestazioni selvagge non fossimo diventati «noi il virus della Terra». A queste teorie spesso infondate Chicco Testa, che di temi ambientali si è occupato prima come presidente di Legambiente e poi di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà.

MEZZ’ORA CON…
Il secondo incontro, mercoledì 14 ottobre alle ore 15.30, vedrà ospite l’Ing. Paolo Gay, professore Ordinario di Meccanica Agraria presso il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino, in cui è vicedirettore. In questo colloquio si analizzeranno le modalità di nascita e sviluppo, nell’esperienza dell’intervistato, delle fruttuose collaborazioni di ricerca tra enti di ricerca & università, PMI e/o grandi imprese. Dalle consulenze, a progetti di ampio respiro, di “filiera”, co-finanziati da enti territoriali nazionali (Poli Innovazione, POR-FESR ecc.) o dalla comunità europea. Saranno discusse le dinamiche di interazione, di coordinamento e di gestione dei risultati, il tutto basato su esempi e aneddoti attinti da alcuni esempi di progetti condotti dall’unità di ricerca dell’intervistato.

I biglietti d’ingresso gratuiti potranno essere scaricati dal sito www.centrocongressiunioneindustriale.it

Gli incontri si terranno presso il Centro Congressi, Via Vela 17 –  Torino.

Per informazioni è possibile telefonare allo 011/57.18.277

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Un tasto italiano. Remington e Cesare Verona all’Officina della Scrittura

Fino al 31 dicembre 2020, presso Officina della Scrittura, una mostra che ripercorre la storia delle macchine da scrivere

 

Officina della Scrittura Strada Comunale da Bertolla all’Abbadia di Stura 200 Torino. Lunedì, martedì, giovedì, venerdì dalle 9 alle 18, l’ultimo weekend del mese dalle 10 alle 19. Biglietto 8 Euro

 

Testo alternativo
Testo alternativo

UN TASTO ITALIANORemington e Cesare Verona a Torino è una mostra che raccoglie oggetti e documenti legati alla storia delle macchine da scrivere Remington, di cui Cesare Verona Sr è stato concessionario unico per l’Italia. Si tratta del primo vero avvicinamento della famiglia Verona nei confronti della scrittura.

 

La mostra resterà allestita fino al 31 dicembre 2020 ed è aperta al pubblico nei giorni lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 18 (ultimo ingresso alle 17) e l’ultimo weekend di ogni mese dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18).

 

L’esposizione si snoda nel percorso espositivo di Officina della Scrittura e dialoga con la collezione permanente, in uno scambio continuo che ha come filo conduttore il segno.

 

Si possono ammirare macchine da scrivere che hanno segnato un’epoca, dalla Sholes che ha inventato la macchina da scrivere come la conosciamo oggi, introducendo il layout QWERTY e Glidden, la prima macchina industriale al mondo, che aveva caratteristiche ancora oggi in uso su ogni singola tastiera di computer, la Remington 1, fino ad arrivare alle più moderne portatili passando per la N.5, la prima venduta da Cesare Verona.

 

La Remington ha il primato di essere la società che ha creato la prima macchina da scrivere industriale nel 1873. Uno dei primi utenti delle macchine da scrivere prodotte dalla società era nientemeno che Mark Twain il primo scrittore a produrre un manoscritto dattiloscritto. Su molte macchine troviamo la cosiddetta chiocciola “di internet” e l’invito al visitatore è quello di riconoscerla fra le tante Remington esposte.

 

In mostra si possono ammirare le macchine della collezione Verona e della collezione di Domenico Scarzello, fondatore del Museo della Scrittura Meccanica di Bra e Presidente di CompuItalia, Collezionisti Macchine per Ufficio.

 

“Un tasto Italiano è un tributo alla fantasia, alla perseveranza, alla determinazione e alla tenacia di mio bisnonno Cesare” commenta Cesare Verona Jr.

 

La prima sala, di introduzione all’esposizione, raccoglie esempi di altri oggetti commercializzati da Cesare Verona, come le macchine da scrivere MonroeCoronaSmith PremierMonarch, i mimeografi Edison, i calcolatori KuhrtFacitMonroeGardnerAlfa-InzadiFriden… e tanto ancora, allargando la propria attività in tutte le direzioni attinenti agli strumenti di scrittura, aprendo più di cento filiali e laboratori in tutte le maggiori città italiane.

 

“La mostra rende omaggio ad un personaggio fondamentale per la scrittura a macchina in Italia, che merita di essere ricordato e valorizzato” aggiunge Valentina Lombardo, curatrice della mostra.

 

All’interno del percorso, il visitatore è accompagnato in un viaggio nel tempo, alla scoperta, non solo delle macchine da scrivere, ma anche di tutti gli oggetti ad essa collegati, come i nastri dell’inchiostro, i manuali di funzionamento e soprattutto pubblicità, cartoline d’epoca e documenti commerciali strettamente legati alla Remington e alla figura di Cesare Verona Sr.

 

La mostra è realizzata con il patrocinio della Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Circoscrizione 6, Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino.

 

Officina della scrittura. E’ il primo Museo al mondo dedicato al Segno e alla Scrittura.

 

Inaugurato nel 2016 grazie all’associazione Aurea Signa e con il sostegno della Comunità Europea e di numerosi contributi privati è oggi una vera e propria “Cittadella della conoscenza” un luogo in cui viene raccontato e valorizzato tutto ciò che è legato alla cultura della scrittura e al segno dell’uomo.

 

Un museo unico nel suo genere che presenta un perfetto equilibrio fra tecnologia e tradizione attraverso un percorso organico che, con le sue diverse anime, racconta, emoziona ed informa il pubblico di ogni età.

 

Officina della Scrittura, che si trova all’interno della Manifattura Aurora e si sviluppa su una superficie di oltre 2.500 metri quadrati, propone un percorso che parte dalle origini del segno alla prima macchina da scrivere Remington, dagli strumenti di scrittura antichi alla selezione dedicata alla storia delle penne stilografiche che include una selezione di penne iconiche del XX secolo di differenti marche e designer tra cui la celebre Hastil di Aurora, esposta al MoMA di New York.

 

Officina della Scrittura, oltre all’esposizione permanente, ospita mostre temporanee, promuove numerose attività tra cui corsi di calligrafia, grafologia e psicologia, attività per le famiglie e workshop.

 

Per le scuole propone alternanza scuola/lavoro, visite a tema e laboratori quali: “Segui il segno”; “Segui la storia del segno”; “Laboratori del fare segno”.

Il ritorno di Flor nel centro di Torino: un tuffo nella natura

Flor20 autunno Sabato 10 e Domenica 11 ottobre 2020

TORINO SI RITUFFA NELLA NATURA

Fiori e piante invaderanno, in totale sicurezza e nel rispetto delle misure anti Covid19, la centralissima Via Roma e le sue piazze. Un ricco programma culturale completerà il quadro, grazie alle collaborazioni con Fiorfood, Torino Film Festival e Giardino Forbito.

 

Dopo un anno esatto dalla sua ultima edizione, e in un 2020 che ha visto la cancellazione di quasi tutti gli eventi floreali italiani, torna FLOR in centro a Torino. E lo fa in grande stile per soddisfare le attese di un pubblico di appassionati e green lovers sempre più attento e cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni.

Sabato 10 e domenica 11 ottobre, dalle 9 alle 19, tutta la centralissima Via Roma, così come Piazza San Carlo, Piazza CLN e Piazza Carlo Felice si trasformeranno in un immenso giardino ricco di profumi e colori, ospitando oltre 80 vivaisti, nel pieno rispetto delle restrizioni imposte per contrastare COVID19. La mostra – mercato si svolgerà all’aperto e sarà garantito un ampio distanziamento tra un banco e l’altro per evitare assembramenti.

E se gli appuntamenti mensili di Agriflor hanno ospitato (e continueranno ad ospitare) il meglio del florovivaismo piemontese, FLOR, come da tradizione, allarga i propri confini, accogliendo nel cuore del capoluogo piemontese eccellenze provenienti da tutta Italia e qualche chicca dall’estero: dai bulbi olandesi alle tillandsie della Slovenia, passando per le rose di Firenze, gli agrumi siciliani e quelli toscani, le orchidee dalla Lombardia, i bonsai della Liguria solo per citarne alcune.

Spazio, poi, a piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, bonsai, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclamini, peperoncini di ogni genere, settembrini e rose rifiorenti; i caldi e vivaci colori autunnali saranno protagonisti anche nelle foglie di ortensie, aceri giapponesi e cornioli. Un insieme di proposte affascinanti per abbellire spazi urbani, giardini, terrazzi e balconi e stuzzicare la curiosità degli esperti di giardinaggio e di tutti gli appassionati che stanno affinando il loro pollice verde.

Non solo piante, ma anche un’ampia proposta gastronomica proveniente da tutta Italia che sarà possibile scoprire presso i Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice, in collaborazione con Giardino Forbito.

 

“Con questa prima edizione post-lockdown, anche noi di Flor ci siamo posti il problema di imprimere una svolta al nostro operato, consapevoli del fatto che nulla potrà essere come prima – Spiega Giustino Ballato, Organizzatore di FLOR e Presidente di Orticola Piemonte – In particolare, abbiamo scelto di farlo andando oltre la semplice Fiera e inaugurando un lungo anno di eventi culturali che ruoteranno attorno al tema di una possibile rivoluzione che passi proprio attraverso l’insegnamento che l’uomo può trarre dalle piante. Quello che auspichiamo, infatti, è la costruzione di un futuro diverso, in cui l’uomo possa trovare un nuovo modo di stare al mondo e di rapportarsi con la natura in maniera non invasiva, nel segno di una vera e propria alleanza con le piante. Questo futuro possibile, cui tendere idealmente, lo chiamiamo “plantropocene”.”

Accanto alla mostra -mercato florovivaistica, come sempre FLOR proporrà un ricco calendario culturale, in diversi spazi cittadini e grazie alla collaborazione con diverse realtà partner, che sposano la filosofia green della manifestazione torinese.

Lo Spazio Lux di Fiorfood in Galleria San Federico ospiterà presentazioni di libri a tema ambientale:

 

 

Durante i giorni di FLOR, inoltre, il bistrot di Fiorfood presenterà menù tematici, in collaborazione con Gli Orti di Venezia e i loro fiori edibili. Il fiore diventa dunque un’esperienza sensoriale completa a tutti gli effetti: dall’estetica del colore, dall’aroma al gusto, passando per il benessere (Prenotazione obbligatoria allo 011 51171).

 

Anche il Torino Film Festival parteciperà a FLOR20 con un’anteprima floreale in attesa della manifestazione in programma a fine novembre. Presso la Galleria San Federico, nel dehor di Fiorfood, infatti, durante i due giorni di FLOR saranno proiettati 5 cortometraggi realizzati da altrettanti studenti che seguono il corso “Regia di cinema fiction e documentario e montaggio” tenuto dal Maestro del cinema russo contemporaneo Alexandr Sokurov presso l’Università Statale di San Pietroburgo. I cortometraggi raccontano il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, partendo tutti dallo stesso tema che ha in oggetto un campo di grano.

 

Presso i Giardini Sambuy in Piazza Carlo Felice, proprio davanti alla stazione di Porta Nuova, un’edizione speciale del “Giardino Forbito”, a cura dell’Associazione omonima, ospiterà un insieme di iniziative dedicate alla biodiversità e alla sostenibilità (per tutti gli appuntamenti prenotazione obbligatoria a giardinoforbito@gmail.com)

  • Sabato 10 ottobre alle ore 11, la chef circolare Maria Zingarelli commenta il libro di Carla Cerati “Un uovo…una frittatona”. Dal quaderno di cucina del tempo di guerra 121 ricette antispreco e un racconto. Blu Edizioni;

 

  • Sabato 10 ottobre alle ore 15, Sara Loffredi presenta “Fronte di scavo”. Un romanzo ambientato negli anni ’60 per raccontare la storia delle centinaia di uomini impegnati nella più grande operazione di “chirurgia geografica del secondo dopoguerra: Il traforo dal Monte Bianco. Giulio Einaudi Editore;
  • Domenica 11 ottobre alle ore 12, Claudia Bordese presenta “Vivere a spese degli altri. Elogio del parassitismo”. Un saggio nato con l’intento di portare alla ribalta il parassitismo e le sue preziose ricadute sociali. Blu Edizioni.

 

Ai Giardini Sambuy spazio anche all’enogastronomia con specialità piemontesi e provenienti da altre regioni, alla musica con i busker Andrea Ciuchetti, Anthony Linch e Felix Nascimento, per calcare la postazione Arthecity e ricordare a tutti che l’Arte è un’esigenza, e alla lettura insieme a Book Silent Torino che, approfittando dall’atmosfera bucolica, offrirà speciali momenti di lettura in giardino. Lo staff di Snuffit, poi, continuerà l’azione di comunicazione e invito alla raccolta del “littering”, il temibile piccolo rifiuto urbano di cui il mozzicone di sigaretta è capobanda.

Una collaborazione, quella tra FLOR e Il Giardino Forbito, destinata a rinnovarsi e a crescere in futuro per offrire a Torino un calendario di appuntamenti verdi sempre più ricco e interessante.

Spazio infine ad alcuni piccole iniziative OFF in altre parti del centro cittadino.

I commercianti di Via San Francesco da Paola (nella parte di strada da poco pedonalizzata) aderiscono a FLOR 20 sotto il cappello VivilaVia: lo spazio urbano diventerà condiviso in modo vivibile, verde e sostenibile, per favorire comportamenti sempre più virtuosi da parte dei cittadini, creando storie da raccontare, mentre le piante aromatiche saranno le protagoniste nei dehors e i ristoranti proporranno menù a base di fiori.

In Via dei Mercanti, invece, il negozio Bonsaito partecipa a FLOR20 organizzando una grande esposizione di bonsai da interno ed esterno, comprendendo alberi di mele, di fichi, aceri e promuovendo la cultura dei bonsai.

 

Chiusa l’edizione torinese, FLOR si sposterà a Milano, per la sua prima storica edizione meneghina, in programma sabato 17 e domenica 18 ottobre, davanti al Castello Sforzesco nel cuore del capoluogo lombardo.

Organizzata dall’Associazione Società Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it), Flor è un appuntamento consolidato nei calendari delle mostre mercato italiane e rientra tra le dieci manifestazioni floro – vivaistiche nazionali per quantità e qualità degli espositori.

 

 

Flor20 autunno

10-11 ottobre 2020

Ingresso libero

www.orticolapiemonte.it

 

Orari

sabato 10 ottobre dalle 9 alle 19

domenica 11 ottobre dalle 9 alle 19

 

Nella Torino d’altri tempi quando Barriera era una città

Per me il freddo di Gennaio era il freddo della latteria sotto casa. Mia mamma mi ci trascinava sfoderando il suo perfetto torinese

Lei da nubile faceva Borletti, Maria Borletti, più che torinese non poteva essere

I lattai arrivavano da Viù (valli di Lanzo, giusto per chi non conosce) bianchi in volto facevano pendant con muri rivestiti di mattonelle bianche. In bella vetrina, non mancavano mai la gorgonzola, la fontina ed il Berna svizzero. Con il burro di montagna nei fuiot, tagliato in panetti. Cosa che i Nas di oggi, entrando sarebbero svenuti. Inizio anni ’60. Verso le 5 arrivava il camion della Centrale del Latte con il suo inconfondibile rumore di ferro e di vetro che sbattono. Tappo rosso per il latte intero e tappo blu per il parzialmente scremato. Litro e mezzo litro. Le scatole di cartone sarebbero arrivate dopo, molto dopo. Almeno si evitava di rompere il vetro, ancorché se ti cadevano il disastro era assicurato.

L’ emancipazione avvenne verso i sei anni. Dopo tre mesi alla prima elementare potevo andare da solo? Allora potevo andare a comprare il latte da solo. Prezzo pattuito per i servigi, un cono di panna montata. Per accedere al negozio si facevano tre scalini e poi aspettavo diligentemente il mio turno. Conto aperto e alle fine della settimana passava la mamma a saldare.

Vicino c’ era tutto. Macelleria, drogheria, panetteria, l’ osteria per il vino sfuso e dalle 17 in poi Vermut e Punt e mes. L’ odore dei chiodi di garofano misto al vino aspro dei Barbera e dei dolcetti… li’ ci si andava ogni 15 giorni con mio padre. Pintone (2 litri) e poi mi padre passo’ ad imbottigliarsi il vino. Ricordo solo il profumo, anche perché troppo piccolo. La cantina era proprio cantina.

Grandi botti dove si spillava il vino in contenitori da un quarto, mezzo e litro. L’ ultimo il più gettonato. Piccole botti facevano da tavolino. Gli avventori prima passavano in latteria per comprare la gorgo e poi il pane. Il torinese di mio padre si confondeva con il monferrino dei presenti. Tutti a dirgli tastelu (assaggialo) ma lui, uomo tutto d’un pezzo: grazie ma non bevo fuori pasto. Ed allora taste’ la gorgo, sorrideva , ringraziava: non mangio fuori pasto. un sabato sì e un sabato no. Ogni 15 giorni. E poi le commissioni dal calzolaio, dal ferramenta e nel colorificio.

Con una capatina al negozio di elettrodomestici che più che venderli li riparava. Sempre con la cicca in bocca per l’ ultimo tiro di sigaretta. Tutto a portata di mano, tutto sotto casa. S’intende, sabato pomeriggio, visto che al mattino si lavorava alla Feroce (Fiat). E mia madre, non contenta, lo metteva sotto per fare la spesa al mercato di Piazza Foroni. Un chilometro buono a piedi ad andare ed uno a tornare. Niente auto, niente patente. Allora mi stufavo, e poi ho invece capito che il miglior modo di pensare è quello di camminare. Potenza della maturità… quando si è giovani si è stupidi davvero.

Persino il ricordo è maturo.

L’idea che avevamo di ciò che è stato rimbalza nella nostra memoria. Magari non tutto è andato così. Magari i ricordi si mischiano con altri ricordi di altre persone. La forma onirica diventa realtà viva nei nostri racconti. Per me via Cherubini era il centro  di una città che si chiamava Barriera di Milano. Cosi sicuramente in altre parti di Torino. Ora non c’è rifugio che tenga.

Vero, via Cherubini continua a stare lì, non si è mossa come non si è mosso il mercato di Piazza Foroni. Ma è un’altra cosa. In piazza Foroni dove c’era l’Osteria ora c’è un caffè pasticceria. Nulla di male, si intende, ma un’altra cosa. Sul banco non ci sono più le uova sode ed il sale. Ora gli stecchini, e il vino non è più quello rosso spillato. Vino da bottiglia sicuramente più altolocato, ma un’altra cosa. Corre l’obbligo della memoria per capire da dove arriviamo.

 

Patrizio Tosetto

Festival dell’innovazione e della scienza a Settimo dal 10 al 16 ottobre

 La IV edizione del Festival della Scienza di Settimo Torinese si rinnova e pensa, in particolare, ai ragazzi dagli 8 ai 14 anni con laboratori sul tema della sostenibilità a cura di Engie Italia e Lego Education.

Visto che gli adulti non sono riusciti a salvare e riequilibrare l’ambiente l’idea è l’occasione di provarci con quelli che saranno gli uomini e le donne di domani proponendo loro di trovare una soluzione.

Per lanciare tale proposta prima li si educa, facendoli esercitare in laboratori di coding creativo e problem solving sul tema della sostenibilità e dopo aver fatto disseminazione culturale saranno loro quelli che domani risolveranno meglio di chi li ha preceduti i problemi del Pianeta che non è casa nostra, ma in cui siamo solamente ospiti.

Siamo nell’era Covid, ci siamo addormentati in un modo e ci siamo svegliati in un altro. Disney non è più la casa della magia. La magia sarebbe uscire fuori dal Coronavirus.

Intanto, a Settimo Torinese, i laboratori continuerannopresso la Biblioteca Archimede in Piazza Campidoglio – con tutte le cautele Covid oltre a quelli di sabato 10 e domenica 11 ottobre alle ore 16:00, in occasione dell’evento “Science Square”, giovedì 15 e venerdì 16 ottobre dalle 16:00 alle 18:00

Le idee restano sepolte nella nostra mente finché non troviamo l’occasione per farle uscire allo scoperto. Nei bambini il pensiero creativo è fortemente più sviluppato che negli adulti, ma bisogna tenerlo allenato per poterlo conservare come dote. Giocare con la sostenibilità significa far nascere nuova consapevolezza, con questo spirito i ragazzi si cimenteranno nei percorsi innovativi dei laboratori, per essere anche loro per un giorno “Inventori di Sostenibilità”

I bambini parteciperanno all’attività presentandosi alla Biblioteca, il laboratorio è a flusso continuo e si trova in uno spazio appositamente allestito con supporti tecnologici (iPad), e Kit individuali LEGO Education. Lo spazio dedicato avrà una capienza di circa 20 persone. L’attività prevede che si possano svolgere più turni. Si stima quindi di poter coinvolgere durante il Festival fino a 200 bambini.

I laboratori sono aperti a tutti e rappresentano la fase pilota di un progetto più ampio: ENGIE BY LEGO EDUCATION: SMART CITY LAB, che ENGIE porterà all’attenzione di 20 classi delle scuole primarie sul territorio coinvolgendo circa 500 bambini a partire dal mese di novembre.

ENGIE, player globale dell’energia, con l’ambizione di accelerare la transizione verso un’economia carbon neutral, promuove per il quarto anno consecutivo il Festival dell’Innovazione e della Scienza al fine di incoraggiare le nuove generazioni a dare il proprio contributo prendendosicura del pianeta.

L’umanità ha bisogno di menti agili e innovative per salvaguardare il nostro pianeta.

TOMMASO LO RUSSO