Cosa succede in città- Pagina 328

Torino riparte con Palazzo Arsenale. Inaugurato il cortile restaurato e presentata l’opera monografica

/

Il Palazzo sarà aperto al pubblico con visite guidate.

Dopo un anno di lavori che hanno portato al rifacimento della pavimentazione con preziosa pietra “Luserna” e ad un nuovo sistema di illuminazione, è stato inaugurato stamattina il cortile di Palazzo Arsenale, imponente e maestoso, ed è stato presentato il libro che ne raccoglie la storia, le vicende e le curiosità. La cerimonia è avvenuta alla presenza di Autorità Civili, Militari e Religiose in aderenza alle norme anti-Covid 19.

Il progetto di restauro e valorizzazione, avvenuto in un ottica di riqualificazione ambientale, è stato possibile grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, di Intesa Sanpaolo e della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, che ne ha anche coordinato i lavori, e sotto la supervisione della Soprintendenza competente.

Il Generale di Divisione Salvatore Cuoci, Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, ha ringraziato gli Enti contributori per il decisivo apporto nel preservare la sede che ospita l’Istituto di Formazione Militare, che costituisce un’eredità culturale e storica per lacittà di Torino.

Nel 2018, è stato dato ulteriore impulso alla già stretta collaborazione tra i due Enti, tramite il Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Dott. Alberto Anfossi ed il Capo di Stato Maggiore dell’Istituto di Formazione, Generale di Brigata Roberto De Masi  è stato sviluppato il progetto che ha portato al  rifacimento e alla  valorizzazione del Cortile d’Onore ed alla realizzazione dell’opera editoriale dal titolo “PALAZZO  ARSENALE:  tradizione, modernità e futuro” con le belle immagini dell’Architetto Pino Dell’Aquila.

Nel corso della cerimonia il Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, Prof. Francesco Profumo ha sottolineato come, dal 1563, la fondazione si prenda cura del patrimonio culturale del territorio, a favore del bene comune, e perché anche le generazioni future possano beneficiare di questa ricchezza. Ha aggiunto poi come Palazzo ex Arsenale sia uno dei più imponenti edifici torinesi, unica testimonianza rimasta del complesso infrastrutturale “Regio Arsenale”, di cui costituiva il cuore e la cui erezione settecentesca, ispirata a planimetrie juvarriane, si è protratta per anni.

Il Presidente di Banca Intesa Sanpaolo, Prof. Gian Maria Gros-Pietro, ha commentato: “Il nostro contributo alla restituzione di questo luogo storico e artistico è un’ulteriore testimonianza dell’attenzione che la Banca rivolge alla promozione del patrimonio culturale e conferma la centralità del legame di Intesa Sanpaolo con Torino.

Il Presidente della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Dott. Giorgio Marsiaj ha proseguito affermando: “Il tempo che stiamo vivendo ci mette di fronte a sfide di portata storica: è evidente che sono le alleanze e il fare sistema che possono portare i migliori risultati. Vogliamo contribuire a diffondere sapere e bellezza nella consapevolezza che la cultura è leva economica di sviluppo e volano di inclusione sociale”.

Durante la cerimonia nel presentare il libro, il Prof. Walter Barberis, storico, docente universitario, Presidente della Giulio Einaudi Editore e curatore del testo, ha osservatocome ”La Scuola di alta formazione degli Ufficiali, prima piemontesi poi italiani, fin dai suoi esordi, si è illustrata per la qualità scientifica dei suoi insegnanti e la severa selezione dei suoi allievi. Oggi come ieri, rimane uno degli Istituti più reputati a livello internazionale, orgoglio di Torino e dell’Italia

Maria La Barbera 

Dal 7 maggio è prevista l’apertura al pubblico del Cortile d’Onore da via Arsenale 22 mercoledì, sabato e domenica con orario 18.00 – 20.00

Ingresso libero.

Mercato immobiliare, a Torino boom di compravendite concluse da single e separati

/

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate attraverso le agenzie attive nelle grandi città italiane nel 2020. L’obiettivo è stato quello di stilare una classifica con le percentuali di acquisto da parte di single. La componente “single” è composta dalle compravendite concluse da single, divorziati, separati e vedovi.

Dalle analisi emerge che le prime tre città per compravendite di single sono Milano, Bologna e Torino, tre realtà in cui la popolazione single è cresciuta molto nel corso degli ultimi anni. Sono città con un’elevata attrattività lavorativa e la presenza di importanti atenei, con una forte prevalenza di studenti universitari e di lavoratori fuori sede che, quasi sempre, dopo un periodo in affitto acquistano l’abitazione.

Anche nel 2020 Milano si conferma la città con la percentuale più alta di acquisti da parte di single, arrivando al 46,5% sul totale delle compravendite. Si tratta di una quota in crescita rispetto al 2019 quando si fermava al 41,5%. Il capoluogo lombardo, durante l’anno della pandemia, ha registrato una perdita di abitanti ma le famiglie monocomponenti sono aumentate.

Al secondo posto si piazza Bologna con il 41,5%, sul podio anche Torino con il 38,9%.

Le grandi città del Nord primeggiano in questa classifica, eccezion fatta per Roma che si inserisce al quarto posto con il 37,6% di compravendite concluse da single. A seguire Genova, Verona e Firenze che evidenziano percentuali comprese tra il 37,0% ed il 34,9%.

Chiudono la lista tre città del Sud Italia: Bari con il 32,5%, Palermo con il 26,4% e Napoli, dove solo il 25,1% delle compravendite è stato concluso da acquirenti single e si nota una prevalenza di acquisti da parte di famiglie/coppie.

 

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Incontro web dell’Ars Pallium Accademy: “Non ho un tumore, ma ho bisogno di cure palliative”

Giovedì 6 maggio 2021 | ore 17.30 – 19.00 Piattaforma Webex

“NON HO UN TUMORE, MA HO BISOGNO DI CURE PALLIATIVE: SOLO TEORIA O QUALCUNO MI CURA?”

 Si terrà giovedì 6 maggio il primo appuntamento promosso dall’Ars Pallium Accademy, dedicato al tema “Non ho un tumore, ma ho bisogno di cure palliative: solo teoria o qualcuno mi cura?”. L’evento si terrà sulla piattaforma Webex, dalle ore 17.30 alle 19, con ingresso libero e gratuito previa registrazione (per info e iscrizioni: anemosformazione@gmail.com).

Nei Paesi occidentali l’aumento dell’aspettativa di vita, nonostante i tragici eventi dell’ultimo anno, ha determinato un incremento dell’incidenza delle patologie cronico-degenerative non oncologiche. Se la parola cancro assume simbolicamente un valore di drammatica correlazione con la sofferenza e la morte, molte altre patologie sono altrettanto in grado di penalizzare la qualità di vita delle persone che ne sono affette.

I bisogni di chi è affetto da patologie cronico-degenerative sono di grande complessità, necessitano di un approccio specialistico multidisciplinare e possono essere soddisfatti dai servizi di cure palliative, come facilmente riscontrabile nella letteratura scientifica nazionale e internazionale. Purtroppo, però, le cure palliative stentano a diffondersi nelle discipline non oncologiche, forse perché malattie come lo scompenso cardiaco, la BPCO, la cirrosi epatica, solo per citare alcuni esempi, hanno un andamento clinico peculiare e non sempre prevedibile, pur conducendo inevitabilmente, prima o poi, all’exitus.

La prima iniziativa di APA è dedicata proprio alle patologie cronico-degenerative in fase avanzata. La tavola rotonda virtuale sarà moderata da Marina Sozzi, filosofa e tanatologa. L’introduzione è affidata a Oscar Bertetto, presidente di APA, sul tema: “Perché un’accademia di cure palliative in Piemonte”. Interverranno la presidente della Federazione Cure Palliative, Stefania Bastianello, e il presidente della Società Italiana di Cure Palliative, Gino Gobber. Seguiranno le relazioni di Simone Veronese, responsabile dell’Area Ricerca in Fondazione FARO (“Quante persone senza tumore hanno bisogno di cure palliative e perché”?); Luciano Orsi, direttore scientifico della Rivista italiana di Cure Palliative (“Gli operatori davanti a limiti e sfide decisionali”); Claudio Ritossa, vicepresidente di Luce per la Vita (“Dalle conoscenze alla pratica quotidiana per aver cura dello spirito”). Le conclusioni, dopo il dibattito con il pubblico, saranno a cura di Eugenia Malinverni, vicepresidente di APA.

Nel corso dell’incontro verrà posto l’accento sulla dimensione epidemiologica del problema, sulla complessità dei bisogni e sulle potenzialità delle cure palliative nel soddisfarli, nonché sulle implicazioni etiche e spirituali che rappresentano dimensioni dell’esistenza umana in particolar modo emergenti alla fine della vita.

La partecipazione è libera e gratuita previa registrazione: per iscriversi e ricevere le credenziali di accesso è sufficiente inviare una mail ad anemosformazione@gmail.com con il proprio nome e cognome e indirizzo di posta elettronica entro il 5 maggio 2021.

ARS PALLIUM ACADEMY

Ars Pallium Academy nasce per promuovere la cultura e la diffusione delle cure palliative. È una rete costituita da quattro enti fondatori: ANEMOS Curando s’impara, Fondazione F.A.R.O., IUSE, Luce per la Vita. APA ha come mission la promozione della conoscenza e della diffusione delle cure palliative in ambito scientifico e sociale, mettendo al centro del proprio progetto i curanti e la cittadinanza, perché attraverso azioni formative e informative possano tutti contribuire allo sviluppo delle cure palliative.

Per ulteriori informazioni: giulia.dallaverde@fondazionefaro.it |

No alla violenza di genere e domestica. Siglato il protocollo “Codice rosso”

Nella Sala “Aldo Faraoni”, il Questore della Provincia di Torino,  Giuseppe De Matteis, la Direttrice della Casa Circondariale di Torino, Rosalia Marino, e il Direttore della Casa Circondariale di Ivrea, Alberto Valentini, hanno sottoscritto un protocollo di intesa in materia di codice rosso.

L’iniziativa, che si inserisce nella campagna di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e domestica promossa dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, permetterà alla Questura di conoscere in anticipo la data di scarcerazione delle persone detenute per reati di violenza di genere, così da  tutelare al meglio le vittime.

Inoltre, il protocollo mira a rafforzare la sinergia tra le istituzioni firmatarie al fine dell’adozione di misure di prevenzione personali nei confronti dei soggetti più pericolosi.

“Sugar, Salt & Pepper Robot umanoidi per l’autismo”, un progetto di Paideia

È il laboratorio sviluppato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, Fondazione Paideia, Jumple e Intesa Sanpaolo Innovation Center che ha l’obiettivo di mettere a sistema le competenze legate alla robotica educativa e sociale con ibisogni dei bambini e ragazzi con disabilità.

La sperimentazione, iniziata a fine febbraio nel contesto delle attività di Fondazione Paideia, si basa su di un laboratorio terapeutico settimanale per lo sviluppo delle autonomie nei bambini con una diagnosi di disturbo dello spettro autistico (Livello 1 di supporto DSM 5), attraverso l’utilizzo del robot umanoide Pepper fornito da Intesa Sanpaolo Innovation Center. Per la realizzazione del laboratorio, la società del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicata all’innovazione e alla ricerca applicata contribuisce inoltre alla definizione e allo sviluppo degli scenari che vengono proposti durante le sessioni, mettendo a disposizione il knowhow acquisito con l’utilizzo di Pepper in diversi contesti.

 

Nelle attività di laboratorio che attualmente coinvolgono quattroragazzi dagli 11 ai 14 anni vengono osservati e analizzati gli scambi e le interazioni in un contesto riabilitativo, con un focus sul linguaggio, la comunicazione, le emozioni e il potenziamento delle abilità sociali. Il tutto avviene utilizzando il robot Pepper come assistente degli operatori psicologi, neuropsicomotricisti, educatori, logopedistimentre seguono le attività in cui sono autonomamente impegnati i ragazzi.

Il laboratorio si sviluppa intorno a un contesto realizzato dai terapeuti che ha l’obiettivo di migliorare le capacità di interazione e le competenze motorie (coordinazione oculo-manuale, pianificazione ideo-motoria e controllo esecutivo) e gestionali dei bambini nelle principali attività della vita quotidiana, come la preparazione della merenda, la gestione della cucina e il controllo dei compiti scolastici. Il setting individuato permette di ricreare il più possibile una situazione ambientale generalizzabile e simile ai contesti di vita dei ragazzi. In questo scenario il robot Pepper, pur facendo da spalla all’operatore, risulta essere uno strumento motivante e in grado di tarare le attività a seconda delle risposte e dei risultati ottenuti dai ragazzi.L’attività consente inoltre di poter osservare in maniera puntuale dati ambientali o interpersonali dei soggetti coinvolti e di approfondire meglio il profilo di ogni bambino analizzando il contatto visivo, le iniziative di comunicazione, le richieste di aiuto, gli stati emotivi e le preferenze: tutte caratteristiche che prima venivano registrate in modo soggettivo.

Per poter raggiungere questi risultati innovativi, i ricercatori e le ricercatrici del Dipartimento di Informatica di UniTo stanno lavorando per arricchire il robot Pepper con il supporto di molteplici strumenti esterni di intelligenza artificiale come il tracker oculare e il rilevamento di emozioni, al fine di poter migliorare la capacità del robot di adattarsi ed essere adattato al contesto terapeutico e alle reazioni dei ragazzi.

L’utilizzo dei robot sociali – come evidenziato dalla letteratura di riferimento – può rappresentare uno stimolo utile e attrattivo nel rapporto con bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, che possono trovare in Pepper un soggetto “facilitatore” per la relazione con gli operatori, verso cui dovranno essere poi gradualmente direzionate le azioni comunicative.

“L’innovatività del progetto risiede nel particolare contesto di utilizzo di Pepper, ossia accogliere i bambini per lavorare sulla formazione della loro autonomia”, spiega la Professoressa Cristina Gena, docente del Dipartimento di Informatica e coordinatrice del progetto. “L’interesse scientifico della ricerca risiede anche nel fatto che il contesto sperimentale non è un laboratorio o un centro riabilitativo, bensì un contesto domestico e accogliente, in the wild. Pepper raramente è stato utilizzato nella terapia per l’autismo, ma il target di riferimento sono ragazzi della media inferiore, per cui l’utilizzo di robot più piccoli non sarebbe stato appropriato.”

“Sugar, Salt & Pepper – racconta Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia è l’insieme degli ingredienti che abbiamo scelto per dare vita a questo progetto. Sugar è il pizzico di zucchero che mettiamo nel nostro lavoro, che si accompagna alla nostra competenza professionale, Salt è la fatica dell’altro che può addolcirsi in compagnia dello zucchero, mentre Pepper, il nome del robot che ci accompagna nella sperimentazione, è l’ingrediente che dà un sapore particolare al tutto. Fatta questa premessa di ‘significato’, siamo felici di mettere a disposizione le nostre competenze per questa sperimentazione innovativa, che speriamo possa permettere ai ragazzi partecipanti di migliorare le abilità di socializzazione e potenziare l’acquisizione di strategie utili nella vita di tutti i giorni”.

“L’esperienza che abbiamo maturato in questi anni in Intesa Sanpaolo Innovation Center nell’ambito della robotica umanoide ci ha permesso di comprendere la maturità, lo stato dell’arte e l’evoluzione di questa tecnologia” – afferma Luigi Ruggerone, Responsabile Trend Analysis and Applied Research di Intesa Sanpaolo Innovation Center. “Oggi siamo maggiormente consapevoli circa i contesti nei quali può essere utilmente applicata e come può contribuire a migliorare le nostre vite. Il laboratorio Sugar, Salt & Pepper, sviluppato insieme a Paideia e all’Università di Torino, ricade proprio in questo tipo di scenario e incarna perfettamente l’idea di innovazione del team AppliedResearch dell’Innovation Center, vale a dire l’applicazione di tecnologie di frontiera, come la robotica e l’intelligenza artificiale, a contesti reali. Nel fare questo, insieme ai nostri partner scientifici e sociali sviluppiamo soluzioni mirate a supporto dello svolgimento di attività ben individuate, con la consapevolezza che solo l’esperienza sul campo, supportata dalla conoscenza scientifica specialistica, può indirizzare al meglio l’applicazione dell’innovazione. Il nostro auspicio, sostenuto anche dagli incoraggianti risultati ottenuti, è che questo laboratorio possa contribuire fin da subito a migliorare le vite dei partecipanti e delle loro famiglie e che possa dare inizio a un percorso che in futuro porti a soluzioni sempre più efficaci.”

La Fondazione Paideia opera ogni giorno per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero,Paideia si impegna per costruire una società più inclusiva, responsabile e attenta ai bisogni di tutti. Perché nessuna famiglia possa sentirsi sola e nessun bambino escluso.

E’ Torino il luogo di Marc Augé

Se oggi abbiamo imparato a osservare con occhi diversi la società attraverso il concetto di ‘nonluogo’ dove si insinua un deficit di identità soggettiva e di relazioni umane significative, effetto di straniamento psicologico, dalle stazioni della metropolitana agli aeroporti o i magazzini Walmart, spazi sociali dove  il cittadino contemporaneo subisce un deficit di relazioni umane significative, questo lo si deve al professor Marc Augè, antropologo della surmodernità e del rimpatrio dello sguardo etnografico.

E il professor Augè dal 2013 ha scelto Torino come ‘’buen ritiro accademico’’ dopo aver passato una vita tra i villaggi della Costa d’Avorio e la Ecole des Hautes Etudes en Sciences sociales transalpina, trovando nella nostra città sono le sue parole, ‘’una piccola Parigi’’. Un luogo dove fare tutto ‘’con più razionalità e meno dispersione di tempo’’, dall’andare al teatro Regio, al Cinema Centrale, al fare una passeggiata ai murazzi o al Valentino, percorrendo via Po o sostando davanti alle  librerie antiquarie, recandosi all’Università a chiacchierare con il suo amico il filosofo Federico Vercellone o alla casa editrice Bollati Boringhieri, che ha pubblicato in Italia alcune sue opere più recenti. Ha detto che a Torino ha trovato sostanzialmente inalterato il rapporto tra le rimanenze palatine del castra romano, l’occupazione francese e il tessuto urbanistico nato dalla rivoluzione industriale dei primi del novecento. Una città dove ci si è curati negli anni più che nella Ville Lumiere, di preservare il centro storico dalla mutazione ininterrotta generata dai flussi migratori e dalla pervasività del mondo-fabbrica degli anni 50’ e 60’ senza una ricerca ossessiva di qualche soluzione di continuità forzatamente iperfunzionale. Da piazza Carlo Alberto dove abita a un passo dalla Biblioteca Nazionale e da Palazzo Carignano dove vede le punte delle alpi Cozie e Graie. Oggi ci mette in guardia ‘’dalla solitudine dell’homo cyber’’ dai pericoli che genera e ‘’pensa che la rivoluzione telematica debba rimettere al centro non  l’individuo, ma la persona, non il consumismo ma l’attività creativa là dove il mondo del bit globale e dei social ‘’ha trasformato l’intero pianeta in un nonluogo dai confini liquidi e immateriali  ’’dove il tempo planetario viene percepito in accelerazione e ridotto a puro presente condannandoci all’ostentazione superficiale e all’oblio immediato’’ dove ‘’l’ordine sequenziale delle nostre esistenze risulta frammentato e confuso’’. Una sensazione come quella del viaggiatore d’affari che passando da un albergo all’altro, sente che la vita vera avviene altrove. Nella passiva ricezione del consumo di notizie, immagini e oggetti, la persona nella realtà della mondializzazione della Rete vive in una ‘’solitudine vertiginosa’’, all’interno della quale si è prodotta una crisi relazionale e per conseguenza diretta, umana e sociale. La strada terapeutica sta nel rafforzamento delle strutture interattive e dei rapporti di fraternità polverizzati dall’homocyber, per ricostruire la ‘’devastazione ecologica territoriale e mentale’’ introdotta dalla filologia del web e per far che tutto questo abbia  il respiro della profezia. Riconoscenti al dottor Augè per aver fatto di Torino il  suo luogo dal quale ancora riparte per il mondo. Campo base per un nuovo illuminismo.

Aldo Colonna

Per raggiungere i centri vaccinali 130 mila tratte gratuite a Torino con il monopattino Link

Micromobilità: Superpedestrian regala 1 milione di corse


Per proteggere le comunità e sostenere il lancio dei programmi di vaccinazione Covid-19 in Italia, LINK – azienda di monopattini elettrici in sharing nata presso il MIT di Boston – ha annunciato 1 milione di corse gratuite per consentire ai cittadini di raggiungere i centri di vaccinazione in sicurezza.
Il servizio sarà disponibile in tutte le città europee in cui LINK è attivo. In particolare, in Italia, verranno offerte: 130.000  corse su Torino, 450.000  su Roma e 105.000 su Palermo. A beneficiare maggiormente di tale programma sarà chi vive nelle zone periferiche, non sempre ben collegate dalla rete di trasporto pubblico ma tuttavia coperte – in modo capillare – dalla flotta dei monopattini LINK, come dimostrano i dati di utilizzo di Seattle dove, stando al Seattle Department of Transportation, il 15% di tutte le corse effettuate con i monopattini LINK sono iniziate o terminate nelle aree più periferiche, 10 volte la percentuale di un qualsiasi altro competitor.

“Attraverso questa iniziativa, vogliamo ringraziare nuovamente la determinazione e il coraggio del personale medico sanitario che continua a lavorare instancabilmente per salvaguardare i cittadini”
 – ha detto Haya Verwoord Douidri, VP (EMEA) di Superpedestrian“Stiamo già fornendo numerose corse gratuite a questi “eroi”, quindi ora è il momento di aiutare anche i residenti a fare la loro parte, garantendo loro un’alternativa al mezzo pubblico per raggiungere i punti vaccinali. La nostra campagna rappresenta un investimento significativo, a seguito di un’iniziativa simile nel mercato USA, e mi auspico che aiuterà a proteggere la salute di tanti cittadini in Italia”.

“La portata totale delle corse gratuite è stata calcolata valutando il numero di persone in ogni città aventi diritto alle vaccinazioni e disposte a scegliere un monopattini elettrico in sharing come mezzo di trasporto per una tratta breve” – ha spiegato Maurizio Pompili, LINK Operation Manager Italia“Le corse gratuite verso i centri di vaccinazione sono disponibili per chiunque, nelle città servite dai nostri veicoli. Gli utenti dovranno semplicemente scaricare la nostra app LINK – disponibile negli app store di Apple e Android – e compilare un semplice modulo online per avere subito 10 euro caricati sul proprio account”.

 

 

 

Nella Cappella del Guarini  il 4 maggio si festeggia la Sindone

/

Una bella notizia per i cattolici torinesi. Dopo anni, per la prima volta, la Messa nella festa liturgica della Sindone viene celebrata nella Cappella del Guarini.

L’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia celebra la funzione martedì 4 maggio alle ore 18. A causa della pandemia non ci sarà la gente ma la celebrazione sarà presente in rete, sul sito ufficiale www.sindone.org, sulle pagine Facebook e YouTube della Sindone. In cattedrale è consentito l’accesso a poche decine di persone e ci si può prenotare dal sito www.sindone.org fino a esaurimento dei posti disponibili. La Cappella del Guarini è stata riaperta dopo il lungo restauro successivo al drammatico incendio del 1997. ìIn occasione della Messa celebrata dal Custode pontificio del sacro telo la grande vetrata della Cappella che dà sul Duomo resterà aperta. Costruita a Torino alla fine del XVII secolo, la Cappella della Sacra Sindone o Cappella del Guarini è opera dell’architetto Guarino Guarini ed è un capolavoro del barocco italiano. Nella drammatica notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 nella cappella del Guarini si sviluppò un incendio. Intervenuti subito in forze, i Vigili del Fuoco riuscirono a mettere in salvo il Lenzuolo nel quale, secondo la tradizione cristiana, è stato avvolto il corpo di Gesù dopo la crocifissione.

Conad Nord Ovest regala 8 smart TV all’Ospedale Infantile Regina Margherita

Dopo la donazione di 55mila euro, un piccolo gesto per essere vicini ai bambini ricoverati

La donazione si inserisce nell’ambito dell’iniziativa Con tutto il Cuore che in sette edizioni ha permesso di donare complessivamente 2,55 milioni di euro a favore di importanti realtà pediatriche del territorio di competenza di Conad Nord Ovest

 La solidarietà può davvero fare la differenza. Lo sa bene Conad Nord Ovest che dopo aver contribuito alla ristrutturazione del Reparto di Nefrologia e Gastroenterologia dell’Ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino ha deciso di intervenire con un ulteriore donazione a favore dell’ospedale regalando 8 smart TV al nuovo reparto che serviranno ad allietare la degenza dei bimbi ricoverati che, a causa della pandemia, sono impossibilitati a recarsi presso l’area giochi del reparto.

Le 8 televisioni sono state installate nelle nuove stanze del reparto di Nefrologia, inaugurate di recente nell’ambito di un importante progetto di ristrutturazione a cura della Fondazione Forma che ha coinvolto l’intero reparto. In quest’occasione Conad Nord Ovest ha contribuito con una donazione di 55.000 euro, interamente devoluta grazie alla campagna solidale Con tutto il Cuorel’iniziativa lanciata in occasione delle festività natalizie avviata da Conad Nord Ovest all’inizio di novembre e conclusa a fine dicembre, coinvolgendo i clienti nell’acquisto di decorazioni solidali per l’albero di Natale.

La donazione sarà destinata alla ristrutturazione dell’area dedicata alla dialisi e alle attività diurne dell’Ospedale, tassello fondamentale del progetto di rinnovamento, in quanto terapia attualmente disponibile unicamente presso l’Ospedale infantile di Torino e che diventerà un punto di riferimento per tutti i piccoli pazienti della Regione. I lavori di ristrutturazione della Sala Dialisi si concluderanno già entro il mese di luglio.

 

“Responsabilità e vicinanza alle nostre comunità sono i valori che guidano il nostro lavoro. Per questo siamo convinti che la solidarietà può davvero fare la differenza, soprattutto in un periodo così difficile per il Paese – ha dichiarato Massimo Galvan, Vice Presidente di Conad Nord Ovest – Sapere che il nostro sostegno potrà contribuire a rendere migliore il futuro di tanti piccoli pazienti dell’Ospedale Regina Margherita è per noi motivo di grande orgoglio e ci sprona a continuare in questa direzione. Questo importante risultato è stato raggiunto grazie all’impegno dei nostri Soci e alla grande partecipazione dei nostri clienti che hanno scelto di condividere con noi questa responsabilità sostenendo il progetto “Con tutto il Cuore”. A loro va il nostro ringraziamento più sincero perché ogni giorno contribuiscono a rendere sempre più virtuosa la nostra comunità”

 

“Conad Nord Ovest ha dimostrato, ancora una volta, di avere un “cuore enorme” – ricorda Antonino Aidala, Presidente Fondazione Forma – e, in questa difficile situazione di crisi collettiva, si tratta di una risposta che ci ha molto colpito per la sua forza e per lo spirito di collaborazione. La nuova veste del reparto di Nefrologia e Gastroenterologia, simbolicamente, rappresenta una speranza e un auspicio di ricostruzione per tutti, a partire dai piccoli degenti per cui questi spazi sono stati ridefiniti e “cuciti” su misura. Voglio quindi ringraziare con affetto Conad Nord Ovest per aver sostenuto la nostra iniziativa e tutti i cittadini che con grande generosità sono diventati parte attiva del nostro popolo solidale”.

 

Giunta quest’anno alla settima edizione, la campagna Con tutto il Cuore vede da tempo impegnata Conad Nord Ovest a fianco di importanti ospedali pediatrici italiani, tra cui l’Ospedale Pediatrico Regina Margherita di Torino. Grazie alla generosità dei numerosi clienti che hanno scelto di acquistare le decorazioni natalizie legate alla campagna, solo nell’ultima edizione sono stati donati complessivamente 400.000 euro a favore di importanti realtà pediatriche del territorio di competenza di Conad Nord OvestIn sette edizioni la campagna ha donato complessivamente ben 2,55 milioni di euro a favore dei più importanti ospedali pediatrici italiani.

 

——————————–

“Con tutto il Cuore” – la campagna solidale che sostiene gli ospedali pediatrici

 

Giunta con successo alla settima edizione, “Con tutto il Cuore” di Conad Nord Ovest è la campagna solidale che sostiene i piccoli pazienti e le strutture pediatriche di eccellenza delle regioni in cui opera la cooperativa. In sette edizioni della campagna sono stati raccolti e devoluti ben 2,55 milioni di euro a favore di: Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Ospedale pediatrico Microcitemico e Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, Azienda ospedaliero universitaria Meyer di Firenze, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio di Pisa e Fondazione Santa Maria Nuova di Firenze a cui si sono aggiunti l’Istituto Giannina Gaslini di Genova (dal 2019), il Policlinico Sant’Orsola di Bologna e la Fondazione Ospedale Regina Margherita di Torino (dal 2020).

Conad Nord Ovest è una delle maggiori imprese italiane della distribuzione associata, con un giro di affari di oltre 4 miliardi di euro. I territori in cui opera con 369 soci imprenditori e oltre 18 mila addetti sono Piemonte e Valle d’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna (province di Modena, Bologna e Ferrara), Toscana, Lazio (province di Roma, Viterbo), Lombardia (provincia di Mantova) e Sardegna. Conad Nord Ovest conta 600 punti di vendita, in cui sono presenti tutti gli attuali format distributivi.

Sono 25.342 i vaccinati contro il Covid comunicati oggi all’Unità di Crisi della Regione

COMPRESI 5.694 OVER80, 7.396 SETTANTENNI E 6.511 ESTREMAMENTE VULNERABILI. IL TOTALE È 1.604.216, L’84,6% DI 1.895.410 DOSI COMPLESSIVE RICEVUTE

Sono 25.342 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 18.30). A 10.716 è stata somministrata la seconda dose.

Tra i vaccinati di oggi in particolare sono 5.694 gli over80, 7.396 i settantenni (di cui 617 vaccinati dai propri medici di famiglia) e 6.511 le persone estremamente vulnerabili.

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 1.604.216 dosi (di cui 482.869 come seconde), corrispondenti all’84,6% di 1.895.410 finora disponibili per il Piemonte.

Prosegue intanto la preadesione dei soggetti fragili tra 16 e 59 anni con esenzione per patologie. Ad oggi sono 27.381 quelli che hanno già fatto richiesta di aderire alla campagna di vaccinazione sul portale www.ilPiemontetivaccina.it