Cosa succede in città- Pagina 318

Cashback anche su bus e metro: con la card rimborso del 10%

La sindaca Chiara Appendino annuncia su Facebook “Una bella novità su cui abbiamo lavorato a lungo e che adesso possiamo dire essere ufficiale.

In sintesi, chi pagherà il biglietto sui mezzi pubblici di superficie o in metropolitana attraverso carte di pagamento si vedrà accreditato un 10% del costo, così come previsto dal cashback di stato.”
La prima cittadina di Torino afferma che “Questo è possibile grazie a un altro risultato che ha molto facilitato la vita degli utenti. Ovvero l’arrivo del pagamento contactless nella metro e su molte linee di superficie (che aumenteranno). Torino è stata la prima città in Italia a offrire questo tipo di servizio.

Infrastrutture digitali, Torino al 5° posto per “efficienza e maturità”

Il nuovo report “EY Digital Infrastructure Index” analizza il livello di efficienza e maturità delle infrastrutture digitali delle 107 province italiane, prendendo in considerazione sia la diffusione delle infrastrutture TLC e broadband, sia il grado di digitalizzazione delle altre infrastrutture presenti su un territorio.

In particolare dall’analisi emerge che:

  • Assenza di una spaccatura Nord-Sud: la «sofferenza digitale» è presente dappertutto, non solo al Sud (in particolare Sardegna, Sicilia, Calabria), ma anche al Nord (Piemonte soprattutto, con zone penalizzate che si ritrovano anche in Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia), e soprattutto al Centro (bassa Toscana, Lazio al di fuori di Roma, Marche e Abruzzo).
  • Diffuso ritardo della dorsale adriatica, che sconta una tradizionale minore priorità da parte degli operatori TLC, ed un sistema di utilities locali meno sviluppato rispetto al resto del Paese: Marche, Abruzzo, Molise, fino alla Puglia del Nord, sono tutti territori con indice di infrastrutturazione digitale di molto inferiore alla sufficienza.
  • Disomogeneità di territori anche molto vicini tra di loro. Quasi ogni regione ha al proprio interno almeno un’area in forte ritardo, con l’eccezione di Emilia-Romagna, Umbria, Liguria e le piccole regioni alpine, dove prevale il colore verde.
  • Il livello di infrastrutturazione digitale delle filiere produttive in Italia è assai disomogeneo: sette filiere superano il valore medio nazionale di infrastrutturazione digitale (Milano, Torino, Bologna, Roma).
  • Le filiere meno infrastrutturate sono l’Agrifood ed il Retail Food, che scontano una certa concentrazione nelle aree rurali, dove le infrastrutture digitali risultano meno diffuse. Tra le più infrastrutturate quelle che hanno retto maggiormente alla pandemia di COVID-19: Technology&Telco, Media&Entertainment, Farmaceutico e Dispositivi Medici.
  • Classifica: tra le prime posizioni nella top 20 troviamo Genova, Miano, Roma, Bologna, Torino, Firenze, Napoli, La Spezia, Ferrara, Parma, Prato, Cagliari, Reggio Emilia, Modena, Monza e Brianza, Trento e Brescia. Tra le ultime Nuoro, Isernia, Macerata, Pesaro Urbino, Carbonia Iglesias, Crotone, Rovigo, Vibo Valentia, Enna e Fermo.

 

Commenta Andrea D’Acunto, Med Telco, Media & Technology Leader di EY: “È ormai assodato che l’Italia per il rilancio economico debba accelerare sulla digitalizzazione, a partire dagli investimenti sulle infrastrutture digitali, che non si limitano solo a Banda Ultralarga e 5G, ma devono comprendere anche cloud computing, reti IoT e sensoristica. L’accelerazione deve avvenire sulla base dei business needs delle imprese, con una definizione delle priorità che metta in relazione la localizzazione del sistema produttivo italiano con la diffusione delle infrastrutture digitali sul territorio. Parte del supporto economico agli investimenti digitali necessari ai territori, che si trovano oggi in una condizione di gap infrastrutturale, può venire dal Recovery Fund e dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, con le opportune differenze: nel caso delle PMI per la modernizzazione dell’impresa, nel caso delle aziende più grandi per costruire o rafforzare l’ecosistema di filiera”. 

Oggi 6818 vaccinati contro il Covid nella nostra regione

IL TOTALE DIVENTA  55.075 (66,5% DELLE DOSI DISPONIBILI)

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.30) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 6.818.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 55.075 dosi, corrispondenti al 66,5delle 82.810 finora consegnate al Piemonte.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.

Alle Poste disponibili i dati per la richiesta Isee

Nei 420 Uffici Postali della provincia di Torino è possibile richiedere i dati dei rapporti intercorrenti con Poste Italiane relativi all’anno 2019 e necessari per la presentazione dell’attestazione ISEE (indicatore della situazione economica equivalente).

Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario, è la sintesi dei prodotti in possesso del cliente, in particolare riporta saldo e giacenza media dei conti attivi/estinti nel corso d’anno 2019, dei libretti di risparmio, dei Buoni Fruttiferi Postali, delle Postepay nominative e delle Carte Enti Previdenziali, il valore nominale dei Fondi di Investimento, la posizione dei Deposito Titoli nonché l’attestazione dei premi versati per Polizze Assicurative.

Tali informazioni sono utili per accedere alle prestazioni sociali agevolate quali il bonus bebè, il bonus elettrico o idrico, l’iscrizione dei figli ai servizi di prima infanzia, i libri di testo gratuiti, gli assegni di maternità e le forme di sostegno al reddito previste dall’attuale normativa.

La certificazione sarà disponibile in tempo reale; per poterla ottenere sarà necessario richiedere all’operatore di sportello l’apposito modulo “Richiesta Attestazione a fini ISEE” e restituirlo compilato.

Fondazione Crt recupera 135 beni storici

135 “gioielli” artistici e architettonici del Piemonte e della Valle d’Aosta potranno rinascere con i 2,4 milioni di euro di contributi assegnati da Fondazione CRT tramite il bando “Restauri Cantieri Diffusi”.

Obiettivo di questa progettualità è recuperare beni immobili e mobili – campanili, facciate, pavimentazioni, tele, statue, libri, arredi lignei – sottoposti a tutela, e promuovere la conoscenza e la piena fruizione dei luoghi da parte di fasce sempre più ampie di pubblico. Le risorse della Fondazione CRT renderanno possibile anche il restauro conservativo della facciata lato sud della Palazzina di Caccia di Stupinigi, dell’altare maggiore della Real Chiesa di San Lorenzo a Torino e della pavimentazione della Sala delle Grottesche del Castello della Manta nel Cuneese.

Saranno quindi aperti nei prossimi mesi 135 cantieriche coinvolgeranno oltre 250 imprese medio-piccole del territorio.

“La tutela del patrimonio storico, artistico e architettonico nel contesto paesaggistico e ambientale ha un ‘senso contemporaneo’, un legame identitario con la vita della comunità: per i mecenati del XXI secolo come le Fondazioni, salvare la memoria e la bellezza dei luoghi, in linea con i principi stessi della Costituzione, significa lavorare concretamente per il bene comune – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia–. Il progetto ‘Restauri’ unisce al valore culturale anche quello economico-occupazionale, particolarmente significativo in questo momento di estrema difficoltà per il Paese, restituendo fiducia, speranza e una prospettiva di ripartenza: l’apertura dei cantieri per il recupero delle opere, infatti, creerà nuove opportunità di lavoro sul territorio funzionali alla ripresa, rafforzando la capacità di ‘resilienza’ dell’intera comunità”.

“Oggi più che mai, a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, si comprende cosa significa non poter fruire della bellezza del patrimonio artistico-culturale e l’importanza di tutelarlo nel tempo – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Grazie anche ai meccanismi di detrazione e agevolazione fiscale dell’Art bonus, il contributo di Fondazione CRT per la rinascita della ‘grande bellezza’ diffusa a livello locale ma di rilevanza anche nazionale, attiva un doppio circolo virtuoso: ridà fiato a molte imprese nel nord Ovest e mette a disposizione del territorio ulteriori risorse – 730mila euro nell’ultimo anno – concretizzando il ruolo strategico della filantropia per garantire che l’arte sia, al tempo stesso, una ricchezza da valorizzare nel presente, ma anche un’eredità per il futuro”.

Salgono a oltre 2.700 i beni fatti rinascere da Fondazione CRT, nell’ambito di Restauri Cantieri Diffusi, con un investimento di oltre 45 milioni di euro.

I vaccinati in Piemonte sono più di 42 mila

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17:31) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 5.564.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto alla somministrazione di 42.090 dosi, corrispondenti al 50,8% delle 82.810 finora consegnate al Piemonte.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.

Samuel e Federico Sacchi chiudono “Natale solidale”

Sono la voce di Samuel e quella di Federico Sacchi a chiudere gli ultimi appuntamenti online de ’L’anno che verrà’’, un’iniziativa curata da Arci Torino,  inserita all’interno del più ampio progetto del Natale Solidale della Città di Torino, che conta sulla consulenza artistica di Irene Dionisio, la regia Nicolò Roccatello e vede impegnata nella produzione e post produzione SweetLife Factory.

Moltissime le personalità della città che, dal giorno di Natale a oggi, sono state coinvolte nella produzione: tra i tanti, Eugenio in Via di Gioia, Bandakadabra, Stefano Francia, Nicola La Gioia, Guido Costa, Valentina Lacinio, Paola Cereda, Mariangela Gualtieri e tanti altri. Ogni pillola è stata girata in uno spazio simbolo della cultura e del’arte torinese: la messa in onda è sulle sui canali YouTube e Facebook del Comune di Torino e sui canali social e YouTube di Torino Creativa e TorinoGiovani, oltre che sulle piattaformi aderenti al programma “Torino Solidale”.

 Sabato 9 gennaio ore 22
“Samuel per Torino Solidale” 

A Torino abbiamo fatto la storia della musica italiana. E’ giusto dirlo ad alta voce. Tra le nostre punte di diamante c’è Samuel che ha prestato la sua voce per la causa di Torino Solidale a supporto delle numerose famiglie colpite dalla crisi socio-economica aggravata dalla pandemia, ospitandoci nel suo studio, Golfo Mistico. Con lui i musicisti Ale Bavo, Gianluca “Cato” Senatore e Christian Montanarella.

Domenica 10 gennaio ore 21,30

 “FEDERICO SACCHI PER TORINO SOLIDALE

una produzione originale di Federico Sacchi, musictellerfeat. Kiol
Un’esperienza d’ascolto del musicteller torinese dedicata a DonnyHathaway, geniale compositore afroamericano che negli anni ’70 scrisse veri e propri inni all’amicizia solidale e all’autodeterminazione.
Ad accompagnare Sacchi nel suo racconto il cantautore Kiol. Girato ai Magazzino del Po.

Nella storia della musica molti artisti hanno cercato di fissare in una composizione il valore della solidarietà. In alcuni casi l’artista viene toccato dal genio e scrive una canzone atemporale, capace di emozionare e di ispirare quel valore anche alle generazioni che verranno. Il musicteller Federico Sacchi racconta la storia del genio interrotto DonnyHathaway, il “maestro” di Stevie Wonder, uno dei più grandi cantanti e compositori afroamericani degli anni ’70. Un’esperienza d’ascolto che fonde storytelling, musica, teatro e video, un viaggio nelle canzoni di Hathaway dedicate alla solidarietà, all’amicizia e all’autodeterminazione, reinterpretate con personalità dal giovane cantautore Kiol.

 Info:www.nataleatorino.it

CREDITS DAVIDE DE MARTIS

Oltre 4700 vaccinati, il 43,5% delle dosi disponibili in Piemonte

4.765 LE PERSONE VACCINATE CONTRO IL COVID OGGI IN PIEMONTE.  IL TOTALE DIVENTA 35.999 (43,5% DELLE DOSI DISPONIBILI)

 

L’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.30) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 4.765.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 35.999 dosi, corrispondenti al 43,5% delle 82.810 finora consegnate al Piemonte.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.

 

Occupazioni abusive: cosa cambia dopo la firma del protocollo tra Regione, Comune e Prefettura

Ad oggi gli immobili abitati illegalmente sono solo 134, ma si teme che gli effetti della grave crisi che stiamo vivendo potrebbero fare aumentare a dismisura i casi. Per questo lassessore al Welfare, Chiara Caucino, ha siglato un Protocollo dintesa con Prefettura, Comune di Torino e Agenzia Territoriale per la Casa con lobiettivo di prevenire e contrastare il fenomeno, con interventi mirati e coordinati.


«Situazione sotto controllo: ma occorre assolutamente, allo stesso tempo, mettere un freno allillegalità e tutelare le fasce più deboli della popolazione e i nuovi poveri, vittime della pandemia. Nessuno deve essere lasciato da solo».

Obiettivo: prevenire e contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive delle case Atc, destinato inevitabilmente a crescere a causa della crisi legata al Covid19 e all’emergere delle «nuove povertà». Proprio per questo è stato siglato ieri pomeriggio dall’assessore al Welfare, Chiara Caucino, nella sede della Prefettura di Torino in Piazza Castello, un Protocollo d’intesa con Prefettura, Comune di Torino e Atc per la prevenzione e il contrasto alle occupazioni abusive degli alloggi di edilizia residenziale pubblica». Si tratta, infatti, di un fenomeno che potrebbe in un prossimo futuro preoccupare non poco, dal momento che già oggi, le case «popolari» occupate abusivamente sono 134, numero che però – visti anche gli effetti deleteri della crisi legata al Covid19 – sembra destinato ad aumentare esponenzialmente nei prossimi mesi.

Su un patrimonio che conta almeno 50.779 appartamenti in tutto il Piemonte tra Atc Nord, Centro e Sud, gli appartamenti sfitti sono 3.368 di cui 1.999 nell’area della Città Metropolitana di Torino (per la precisione, 1201 a Torino e 798 nell’area metropolitana). E in quelli occupati regolarmente circa il 35 per cento degli inquilini non paga affitto o bollette.

Il protocollo prevede quindi che gli Enti coinvolti, effettuino una costante ricognizione delle condizioni di disagio e insicurezza abitativa, coordinino le operazioni di censimento degli insediamenti a rischio, riducano il numero degli alloggi vuoti al fine di evitarne

l’occupazione abusiva, programmino e coordinino le azioni di recupero degli alloggi occupati sine titulo e assicurino il coordinamento con i Servizi sociali del Comune di Torino per l’accompagnamento di nuclei in reale stato di necessità. Inoltre è prevista l’adozione di le procedure di assegnazione degli alloggi secondo la normativa regionale, definendo modalità stabili di collaborazione tra l’Atc del Piemonte Centrale, il Comune di Torino e le Forze dell’Ordine.

Ma quale sarà il meccanismo d’azione previsto dal protocollo? Innanzi tutto l’Atc, ricevuta una segnalazione di occupazione abusiva, provvederà a comunicarlo alla polizia municipale, che effettuerà subito l’accertamento. Se l’alloggio risulterà libero da persone, si procederà al recupero immediato dell’unità abitativa, chiedendo ad Atc l’intervento di un fabbro per metterla in sicurezza. Se l’alloggio risulterà invece occupato, scatterà la denuncia alla Procura e si procederà allo sgombero. Qualora però venga verificata la presenza di persone in condizioni di fragilità economico sociale, lo sgombero verrà rinviato e verranno informati tutti gli Enti preposti per valutare la possibilità di reperire temporaneamente soluzioni alternative.

«Si tratta di una situazione sotto controllo ma che potrebbe peggiorare in brevissimo tempo – spiega Caucinoe che quindi necessita di un intervento coordinato e mirato: da un lato a prevenire fenomeni di illegalità come loccupazione abusiva degli alloggi e dallaltro a sostenere, allo stesso tempo, le famiglie più fragili e le vittime delle nuove povertà, ovvero tutte quelle persone che la pandemia ha ridotto letteralmente sul lastrico».

D’altronde le occupazioni abusive sono un fenomeno che minaccia la sicurezza degli inquilini, rischia di vanificare le attività di riqualificazione dei quartieri poste in essere dalla Regione Piemonte in collaborazione con l’Atc del Piemonte Centrale ed i Comuni della provincia ed ostacola, di fatto, l’attuazione dei programmi di ristrutturazione degli immobili, mettendo a rischio la disponibilità di risorse sia a livello nazionale che regionale.

«Per questo – prosegue Caucinoil tavolo regionale ha lavorato sia sulle misure di prevenzione e contrasto di questo fenomeno, ma anche sulla verifica di possibili modifiche normative e regolamentari alla legislazione regionale in materia, per agevolare possibili soluzioni al problema. Il nostro obiettivo è combattere lillegalità, ma anche essere vicino ai più fragili e ai più deboli. Nessuno deve essere lasciato indietro o solo».

Finalità importante del tavolo – che avrà cadenza mensile – è infatti la riassegnazione, con procedure rapide, degli alloggi. Le case che necessitano di lavori minimi dovranno essere ripristinate da Atc entro 30 giorni. Sarà poi compito del Comune di Torino emettere i decreti di assegnazione. A quel punto Atc stipulerà il contratto e consegnerà le chiavi non appena saranno disponibili le certificazioni di sicurezza degli impianti.

Sarà possibile segnalare e denunciare le occupazioni abusive attraverso il numero verde Atc, 800301081, operativo 24 ore su 24 oltre ovviamente il numero unico dell’emergenza 112.

Covid, oltre 30.600 vaccinati

LE PERSONE VACCINATE CONTRO IL COVID IN PIEMONTE SALGONO A 30.602 (49,4% DELLE DOSI DELLA PRIMA FORNITURA E DELLA PRIMA TRANCHE DELLA SECONDA)


TL’Unità di Crisi della Regione Piemonte comunica che oggi (dato delle ore 17.30) le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid sono state 4.640.

Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 30.602 dosi, corrispondenti al 49,4% di quanto ricevuto finora. La percentuale è inferiore a quella di ieri, perchè il calcolo è stato fatto tenendo conto anche delle prima tranche della seconda fornitura, che ha portato il totale di quanto ricevuto dal Piemonte a 61.360 dosi.

Nella mattinata, intanto, sono arrivate le 25.740 dosi mancanti al completamento della seconda fornitura settimanale di 40.000, che sono state distribuite alle Asl “Città di Torino” e To5 e alle aziende ospedaliere “Città della Salute” di Torino, “Maggiore della Carità” di Novara, “San Luigi” di Orbassano e “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria