Cosa succede in città- Pagina 315

L’Istituto Europeo di Design presenta i nuovi Open Days

Una settimana di workshop per scoprire i percorsi di studio e la metodologia didattica IED. Si parte il 1° febbraio con cinque giornate dedicate ai Corsi Triennali

 

 

 Al via il nuovo format di digital Open Days organizzato dall’Istituto Europeo di Design per presentare l’offerta formativa delle sedi Italia di MilanoRomaTorinoFirenzeCagliari e dell’Accademia Aldo Galli di Como. Per il 2021 IED ha previsto un programma di appuntamenti non più di un solo giorno, ma della durata di una settimana e ciascuno dedicato ad una diversa tipologia: Corsi TriennaliMaster o di Formazione Continua in ambito DesignModaArti VisiveComunicazione, Arte e Restauro.

La formazione rimane un tema essenziale per costruire nuove opportunità per il nostro Paese. Come Scuola siamo chiamati a rinnovarci di continuo per mantenere attivo il dialogo con coloro che stanno scegliendo in questo momento storico quale percorso formativo intraprendere. – dichiara Fabrizia CapriatiResponsabile Comunicazione IED Italia. Per il 2021 abbiamo progettato un nuovo format per presentare l’offerta formativa dei corsi IED: una settimana intera con workshop molto pratici anche se a distanza nelle nostre aree di formazione, riproposta poi in diversi momenti dell’anno e ogni volta dedicata ad una tipologia di corso diversa”.

Si parte il 1° febbraio fino a venerdì 5 con la presentazione dei Corsi Triennali: ogni giorno della settimana sarà dedicato a più workshop di area per realizzare un progetto vero e proprio sotto la guida di un docente e sperimentare quindi in prima persona l’approccio formativo IED.

 

La settimana vedrà l’alternarsi di presentazioni e workshop come quello di fashion o jewelry sketch e fashion styling moodboard per l’area moda martedì 2; diario creativo per l’area comunicazione mercoledì 3; graphic design is everywhere o videogiochi per il cinema per l’area arti visive giovedì 4 e strategic design thinking per l’area design venerdì 5. Inoltre sono previsti due ulteriori appuntamenti verticali: lunedì 1 la presentazione dell’offerta formativa in lingua inglese, sempre dei corsi Triennali, per chi vuole intraprendere fin da subito un percorso di studio in lingua mentre mercoledì 3 ci sarà la presentazione dell’Accademia Aldo Galli di Como per tutti coloro che sono interessati all’Alta Formazione Artistica nei campi della moda, del design, delle arti visive e della conservazione e restauro dei beni culturali.

 

Durante la settimana di Open Days sarà possibile interagire con gli Advisor IED, le figure dello staff pronte ad accompagnare il potenziale studente nel processo di scelta, chiarire qualsiasi dubbio sui percorsi formativi e sul processo di ammissione e iscrizione. Inoltre per chi sente di avere già le idee chiare sul corso di studi da intraprendere, è possibile prenotare un colloquio motivazionale con il Coordinatore del corso e iniziare quindi fin da subito il processo di ammissione.

 

Per ulteriori informazioni e per registrarsi all’Open Day basterà accedere a: ied.it/openday.

L’associazione Torino Stratosferica  festeggia la città per il suo compleanno

Lo fa con un video omaggio che posterà oggi sui suoi canali social Facebook e Instagram.

Happy birthday Torino! Torino Stratosferica celebra il compleanno della Città di Torino omaggiando la ricorrenza con un contenuto speciale, un video con due ospiti d’eccezione. Il Professor Sandro Caranzano (archeologo) e la Professoressa Mariateresa Crosta (astrofisica) —autori della ricerca che ha datato la fondazione della città— ci portano indietro nel tempo per immaginare le forme di Augusta Taurinorum. Abbiamo chiesto ai due studiosi di raccontarci come sono riusciti a risalire alla data del 30 gennaio del 9 a.C, scoprendo la funzione della città nel suo periodo augusteo. Al sorgere del sole, ci siamo ritrovati sul ponte Regina Margherita, per ammirare la splendida vista sulla città in uno dei tratti più suggestivi del Precollinear Park, intervento di placemaking dell’associazione che ha riqualificato l’area e ha trasformato l’ex linea tramviaria in un parco lineare. Un modo per condividere l’amore per Torino e festeggiare la nostra città, in attesa di poterlo fare insieme dal vivo.”
Qui il link al video: https://youtu.be/POTecLLdSWQ

La Boheme del Regio in streaming

IL REGIO ONLINE 2021

Giacomo Puccini
LA BOHÈME

Classica HD – Sky Canale 136
sabato 30 gennaio ore 21:30
domenica 31 gennaio ore 15:00

Teatro Regio Torino – Streaming
lunedì 1 febbraio ore 20:00

#BOHÈME125

La bohème di Giacomo Puccini debuttò al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1896. Nel 125° anniversario della prima assoluta, quella Bohème torna al Regio in un nuovo allestimento che riprende fedelmente i bozzetti e le scene originali. Senza pubblico, l’opera viene proposta in prima visione esclusiva su Classica HD (Sky, canale 136) il 30 gennaio alle ore 21:30 e in replica il 31 gennaio alle ore 15:00, e in streaming sul sito del Teatro Regio (www.teatroregio.torino.it) l’1 febbraio alle ore 20:00.
Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio ci sarà il maestro Daniel Oren, che già aveva diretto nel 1996 l’edizione del “centenario”. Il nuovo allestimento, con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, le scene a cura di Leila Fteita e i costumi a cura di Nicoletta Ceccolini, riprende fedelmente i celeberrimi bozzetti che realizzò Adolf Hohenstein per la prima assoluta al Regio del 1896 (custoditi da © Archivio Storico Ricordi). Il Coro è istruito da Andrea Secchi. Rinaldo Rinaldi è pittore scenografo e le luci sono di Andrea Anfossi.
L’opera più amata di Giacomo Puccini sarà interpretata da un cast di voci fresche con Maria Teresa Leva nei panni di Mimì e Iván Ayón Rivas in quelli di Rodolfo, Hasmik Torosyan come Musetta e Massimo Cavalletti Marcello e poi Tommaso Barea (Schaunard), Alessio Cacciamani (Colline) e Matteo Peirone (Benoît e Alcindoro).
La nuova produzione degli allestimenti originali, eseguita dalle maestranze del Teatro Regio di Torino, è realizzata con il sostegno di Italgas, Socio Fondatore del Teatro Regio.
Da sempre l’Opera Italiana è l’evento di punta nella programmazione di Classica HD. Intesa Sanpaolo, che è anche Socio Fondatore del Teatro, è a fianco del canale nella valorizzazione e diffusione del patrimonio della grande lirica.
La bohème di Giacomo Puccini, dal Teatro Regio di Torino, è su Classica HD il 30 gennaio alle ore 21:30, in replica il 31 gennaio alle ore 15:00, e in streaming sul sito del Teatro Regio il 1° febbraio alle ore 20:00. I biglietti per assistere alla Bohème on line sono in vendita su www.teatroregio.torino.it al costo di € 5 e sono validi per lo streaming del 1° febbraio ore 20 e possono essere utilizzati fino all’8 febbraio.

Un treno delle meraviglie per collegare Torino al Nord Europa

NASCE A TORINO IL COMITATO “TRAIN D’UNION – IL TRENO DELLE MERAVIGLIE” PER LA PROMOZIONE DI UN ASSE FERROVIARIO DAL MEDITERRANEO AL NORD EUROPA ATTRAVERSO IL PIEMONTE

OBIETTIVO E’ CONTRASTARE L’ISOLAMENTO INFRASTRUTTURALE DELLA NOSTRA REGIONE E DEI TERRITORI ATTRAVERSATI DALLA FERROVIA RIVITALIZZANDO IL SISTEMA ECONOMICO

Lunedì 25 gennaio è nato ufficialmente a Torino il comitato “Train d’Union – Il Treno delle Meraviglie” che, raggruppando comunità di cittadini italiani e francesi sensibili alle esigenze economiche del territorio e realtà associative attente ai valori culturali e ambientali, si propone di porre rimedio all’isolamento infrastrutturale in cui oggi si trova il Piemonte mettendo in campo azioni volte a promuovere un asse ferroviario che, partendo dalla Riviera francese, attraverso la Liguria di Ponente, il Piemonte, la Svizzera, unisca il bacino mediterraneo con la Germania e le regioni del Nord Europa (vedi cartina allegata).

Come si evidenzia dal nome scelto per l’ente, che si innesta sull’esperienza di un comitato già operativo da qualche tempo denominato “Treno delle Meraviglie – Train des Merveilles”, presupposto di questo ambizioso progetto, che intende collegare in modo efficace il Piemonte e la Liguria di Ponente al nord Europa contribuendo ad attivare un sistema di “mobilità sostenibile” su rotaia, rispettoso dell’ambiente e della salute dei cittadini, è il potenziamento della storica tratta ferroviaria Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza, nota con l’appellativo di “Treno delle Meraviglie”.

I soci promotori del Comitato si prefiggono infatti di valorizzare questo percorso ferroviario non solo come asse di collegamento volto a servire i territori direttamente interessati, comprendenti in Francia la città di Nizza e la Région Sud o Paca (Provence-Alpes-Côte d’Azur) e sul versante italiano il Ponente ligure e il Piemonte, ma soprattutto concependolo come segmento di un corridoio ferroviario molto più esteso e di ampio respiro, capace di connettere l’area costiera della Francia sud-orientale, il Principato di Monaco e la Liguria di Ponente, in particolare l’importante scalo portuale di Vado-Savona, con le città di Berna e Basilea in Svizzera, Strasburgo in Alsazia (Région Grand Est) e il nord della Germania (Francoforte, Berlino, Amburgo), attraversando interamente da sud a nord il Piemonte e apportando quindi alla nostra Regione un significativo vantaggio infrastrutturale, logistico e economico.

Come attesta uno studio commissionato nel 2008 dalla Regione Piemonte al Politecnico di Torino nell’ambito del Progetto INTERREG IIIA Italia-Francia ALCOTRA denominato “CALIPSO – Miglioramento delle relazioni ferroviarie tra la stazione di Torino e Nizza”, la valorizzazione del “Treno delle Meraviglie”, straordinaria opera ingegneristica (che da Cuneo raggiunge il mare attraverso le valli Vermenagna e Roja) annoverata nel 2016 dalla rivista tedesca “Hörzu” tra le dieci linee ferroviarie più belle del mondo e eletta di recente dai sostenitori del Fondo Ambiente Italiano (FAI), in occasione del censimento “I Luoghi del Cuore”, quale bene di notevole rilevanza, costituirebbe il necessario presupposto per la creazione di un corridoio ferroviario internazionale, usufruibile non solo dai passeggeri, ma anche dal trasporto merci, in grado di mettere in connessione il porto di Vado Ligure, fra i più tecnologicamente avanzati del Mediterraneo, destinato ad acquisire crescente importanza perché è uno dei pochi terminal strutturati per l’attracco senza limitazioni di “grandi navi” di ultima generazione, con i centri produttivi della Germania e del Nord Europa.

Quanto illustrato, agevolmente realizzabile connettendo la ferrovia Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza alla linea Berna-Domodossola, denominata “Treno verde”, tramite la riattivazione e l’adeguamento agli standard attuali della tratta attualmente dismessa Arona-Santhià, consentirebbe di valorizzare anche l’area di Mondovì, individuata come retroporto di Vado-Savona, e lo snodo torinese, con l’Interporto di Torino-Orbassano e la possibilità di intercettare l’asse dell’alta velocità.

L’obiettivo che si è prefisso il comitato “Train d’Union – Il Treno delle Meraviglie” guarda al futuro del Piemonte, ma ha solide radici storiche perché l’attivazione di questo asse di comunicazione, che potrebbe rivelarsi determinante nel rivitalizzare l’economia del Piemonte e dei territori citati attraverso un corridoio ferroviario privilegiato e efficiente con il nord Europa, riporterebbe in auge e promuoverebbe lo sviluppo e l’estensione di un servizio di trasporto su rotaia già ampiamente utilizzato in passato.

Il collegamento ferroviario fra Torino e la città costiera di Nizza, concepito a partire dal 1854 al tempo del Regno di Sardegna e portato a compimento per fasi successive fino all’inaugurazione dell’intera tratta nel 1928, era infatti entrato storicamente in funzione come tassello di un percorso molto più ampio, di respiro europeo, che permetteva ai treni provenienti dal Nord Europa, attraverso la Svizzera e il Sempione, di raggiungere Torino, Cuneo e la Costa Azzurra, accorciando del 40% il precedente itinerario. Basti pensare che nel 1929 esisteva una relazione bisettimanale Nizza-Cuneo-Torino-Berlino, mentre “fino al 1940 un treno internazionale diretto collegava in 12 ore Berna a San Remo, proseguendo poi per Nizza, via Domodossola e Torino, sfruttando la ferrovia Arona-Santhià”.

Alla luce dei trascorsi storici in precedenza illustrati e delle attuali urgenze legate alle criticità del sistema economico piemontese, il Comitato si propone, avvalendosi di un supporto tecnico-scientifico propositivo, di sensibilizzare le istituzioni e le categorie interessate, promuovendo iniziative e azioni volte a sostenere la riattivazione di un asse ferroviario “dal Mediterraneo al Nord Europa” che potrebbe porre rimedio in modo risolutivo all’isolamento infrastrutturale del Piemonte, convogliando flussi importanti di passeggeri, turisti e anche di merci attraverso i nostri territori e quelli confinanti (ai quali verrà illustrata la proposta del Comitato).

Soci fondatori del Comitato “Train d’Union – Il Treno delle Meraviglie”, presieduto da Bruno Lianò Lanteri con vice-presidente Luca Valzano (referente tecnico), sono Daniele Cantore, Piera Levi Montalcini, Gian Furio Guslandi, Giancarlo Guslandi, Stefano Guslandi, Paolo Barosso (referente comunicazione), Pietro Endrizzi.

Con il Planetario la nuova versione digitale degli Astrotalk, conferenze-spettacolo

Appuntamento sabato 30 gennaio ore 18.00 sui canali social (Facebook e Youtube) di Infini.to – Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio – con la nuova versione digitale degli Astrotalk, conferenze-spettacolo che uniscono le ultime ricerche in campo astronomico e scientifico alle spettacolari immagini del Planetario digitale.

In questo primo appuntamento dell’edizione 2021, insieme al nostro Planetarista Emanuele, ospiteremo Daniele Gardiol, Primo Tecnologo Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) – Osservatorio Astrofisico di Torino e coordinatore nazionale della rete PRISMA.

Daniele Gardiol, primo tecnologo presso L’Osservatorio Astrofisico di Torino, racconterà il percorso che ha portato la rete PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera) all’individuazione e al recupero di due meteoriti sulla base delle osservazioni e del preciso calcolo del punto di caduta. Si tratta del primo ritrovamento italiano (e uno dei pochi nel mondo) ottenuto con un metodo sistematico, grazie a PRISMA, progetto coordinato dall’INAF – Osservatorio Astrofisico di Torino. Il pomeriggio del 1° gennaio 2020 un bolide – ossia una meteora particolarmente brillante – ha attraversato i cieli del Nord Italia. I calcoli della rete PRISMA hanno permesso di delimitare l’area di probabile caduta della meteorite confinandola in una zona tra Disvetro e Rovereto sulla Secchia, in provincia di Modena. I due frammenti sono effettivamente stati ritrovati nel luogo indicato dai calcoli.

 

COME SEGUIRE L’EVENTO

L’appuntamento sarà gratuito e sarà in diretta sulle due pagine ufficiali del Museo:

FACEBOOK – https://www.facebook.com/planetarioditorino

YOUTUBE – https://www.youtube.com/user/PlanetarioDiTorino

Sarà possibile porre domande all’ospite dell’evento tramite la chat di uno dei due social.

Foto: Prisma/Inaf

“Cento anni fa: luci ed ombre sulla scoperta dell’insulina”, all’Accademia di Medicina

Venerdì 29 gennaio alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “Cento anni fa: luci ed ombre sulla scoperta dell’insulina”.

Introduce l’incontro Paolo Cavallo Perin, professore di Medicina Interna all’Università di Torino e Presidente della Società Italiana di Diabetologia dal 2008 al 2010. Il relatore sarà Massimo Porta, anch’egli professore di Medicina Interna all’Università di Torino, già Segretario generale della “European Association for the Study of Diabets” (EASD) dal 1999 al 2001. Sia il prof. Cavallo Perin che il prof. Porta sono soci ordinari dell’Accademia di Medicina. Il 2021 inaugura il centenario dall’inizio degli esperimenti che portarono l’anno successivo a sviluppare estratti di “insulae” pancreatiche (insulina) che permisero di salvare, per la prima volta, la vita di persone, soprattutto bambini e giovani adulti, colpite da diabete di tipo 1, fino allora inesorabilmente mortale. Fu il primo miracolo della medicina moderna, con lo sviluppo di un nuovo farmaco per via razionale e non per serendipità (scoperta casuale in una ricerca scientifica volta ad altri obiettivi). Tuttavia, questo trionfo della scienza medica fu accompagnato da una serie di incomprensioni, approssimazioni ed anche omissioni che, a un secolo di distanza, dimostrano come anche i giganti della ricerca possano rivelarsi umanamente non all’altezza delle scoperte da loro stessi realizzate.

In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito

www.accademiadimedicina.unito.it.

Allasia: “Le pietre d’inciampo ridanno nome alle vittime del nazifascismo”

In occasione del Giorno della Memoria, il presidente del Consiglio Stefano Allasia ha partecipato ieri  alla celebrazione istituzionale in Sala Rossa, e il vicepresidente Mauro Salizzoni alla commemorazione al Cimitero Monumentale.

Entrambi presenti alle 15 davanti all’ex caserma dei Vigili del Fuoco in corso Regina Margherita per la posa degli Stolpersteine dedicati a Francesco Aime e Giovanni Bricco, due vigili del fuoco che aderirono alla Resistenza.
“Le pietre d’inciampo ci restituiscono la storia personale, ridanno nome a chi ne fu privato per via dell’applicazione dell’ideologia nazifascista, ricostruiscono la storia dei luoghi dove risiedevano, lavoravano o vennero arrestati. Oggi il compito di custodire e tramandare la memoria, attraverso un ponte con le nuove generazioni,  diventa determinante per evitare il rischio di nuove tragedie. Da parte delle istituzioni serve coraggio e determinazione, affinché la memoria diventi per tutti la bussola che orienta le nostre scelte ogni giorno”, spiega Allasia.
Per Salizzoni “mai come oggi abbiamo l’urgenza di non dimenticare ciò che è stato, di ‘commemorare’ ovvero condividere una comune Memoria. Lo dimostrano i recenti raid digitali antisemiti, la propaganda fascista e nazista fatta di gesti, parole e simboli che credevano appartenere al passato, il negazionismo basato sull’ignoranza che crede che Mussolini abbia fatto cose buone e che la Shoah sia un’invenzione. Lo dimostrano le donne, uomini e bambini in fuga tra i boschi dei Balcani, cacciati indietro a bastonate. Contro i fascismi di ieri e di oggi, contro l’intolleranza e il razzismo, siamo tutti chiamati ad un forte impegno culturale, educativo ed istituzionale.

Il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, grazie al sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale, e in collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino, l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) – sezione Torino e il Goethe Institut Turin, per il settimo anno porta a Torino gli Stolpersteine di Gunter Demnig, un progetto europeo ideato e realizzato dall’artista tedesco per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista.
Quest’anno, per la prima volta dal 2015, Demnig non è presente a causa delle limitazioni legate alla pandemia. In tutto sono otto le pietre posate ieri.

Come rimodulare i trasporti pubblici

Come intende rispondere la Regione alle problematiche di mobilità che i cittadini piemontesi stanno riscontrando e qual è la strategia alla base degli attuali tagli al trasporto pubblico locale?

Queste in sintesi le domande rivolte da Sean Sacco, capogruppo di M5s in Regione all’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, in un’interrogazione discussa nell’aula di Palazzo Lascaris riunita in videoconferenza. Sacco ha lamentato una riduzione del 40% delle corse nella provincia di Alessandria, in base a quanto denunciato da alcune sigle sindacali, ma con criticità estendibili anche ad altre aree del Piemonte. Tutto ciò nonostante le aziende di trasporto ricevano totalmente i compensi previsti dal contratto di servizio e il Governo nazionale abbia previsto dei ristori per compensare la riduzione delle entrate di queste aziende dovute alla mancata bigliettazione durante il lockdown.

L’assessore, precisando che i ristori previsti dal Governo per le aziende di trasporto pubblico locale sono ben lungi dal compensare appieno i mancati guadagni, ha spiegato come la Regione intende gestire il problema della mobilità. “L’obiettivo è quello di aggiungere servizi dove serve senza sprecare, monitorando la domanda. Da febbraio 2020 si è ridotto il numero delle corse per poi reintrodurle gradualmente in base all’utenza e così stiamo continuando a fare, confrontandoci anche con le sigle sindacali e le aziende di trasporto, inserendole laddove ci sia necessità”, dichiara Gabusi. “Tuttavia, siamo ancora ben lontani dalla situazione prepandemica per cui è possibile che qualche corsa con una domanda debolissima rimanga scoperta. Questa settimana siamo invece partiti bene con la ripresa del trasporto scolastico: tanti stanno guardando a noi, incluso il Ministero, per fare un caso studio di quale potrebbe essere il riverbero sui fondi nazionali. Le risorse del Ministero sono disponibili e il piano di intensificazione del servizio sta funzionando, anche grazie al lavoro svolto insieme con le aziende di trasporto e le prefetture”.

Primo Levi in piazza Castello

L’esposizione Primo Levi. Momenti si sposta nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte in piazza Castello 165 a Torino

 

Nell’ambito di Io so che cosa vuol dire non tornare, il ciclo di incontri dedicato alla Memoria e alla figura del grande scrittore, organizzato dalla Fondazione Circolo dei lettori in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, la mostra Primo Levi. Momenti si sposta nella Sala Trasparenza di piazza Castello 165 a Torino.

 

Realizzata in collaborazione con la Regione Piemonte, l’esposizione sarà allestita nella Sala Trasparenza di piazza Castello all’angolo con via Palazzo di Città, dalle ore 16 di mercoledì 27 gennaio, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria 2021. Dal momento che la mostra non sarà visitabile in presenza, il particolare allestimento in vetrina consentirà ai passanti di osservare la selezione di ritratti e gettare uno sguardo nella vita di Primo Levi.

 

Il percorso, curato da Guido Vaglio, presenta alcune significative immagini fotografiche di Primo Levi che rimandano alla sua quotidianità, alla testimonianza sul Lager, alla formazione e alle sue passioni: la chimica, la letteratura, la montagna, accanto al piacere del fantastico, l’umorismo, la curiosità per tanti e differenti campi del sapere. Questa sequenza di immagini si è voluta intitolare Momenti, a sottolinearne il carattere. Si tratta di frammenti, capaci di restituirci il senso di una vita, una storia, un’opera. Brevi testi tratti da romanzi, racconti, poesie, interviste di Levi che diventano una sorta di controcanto alle immagini capaci di rimandarci a un universo denso e multiforme, evocando la sua complessa figura.

 

In Primo Levi, tradotto in oltre 40 lingue, c’è molta Torino, la sua città natale, ma anche e soprattutto luogo di elezione di cui parla con convinzione, orgoglio e affetto.

Io so cosa vuol dire non tornare è un progetto di Fondazione Circolo dei lettori, realizzato con Centro Internazionale di Studi Primo Levi, in collaborazione con Regione PiemonteGiulio Einaudi EditoreTPE – Teatro Piemonte EuropaComitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della Nascita di Primo LeviMinistero dell’IstruzioneFondazione Leonardo SinisgalliComune di Novara e Comune di Settimo Torinese.

Politecnico e New York University alleati nella lotta al virus

Vincente la collaborazione del collaudato gruppo di ricerca del team del Politecnico di Torino insieme a quello della New York University

 

Lo studio dimostra che nonostante il vaccino il distanziamento sociale, le restrizioni alla mobilità e le altre misure preventive rimarranno strumenti fondamentali per combattere il virus

 

È ormai noto come di fronte all’emergenza causata dalla pandemia in atto tutta la comunità scientifica mondiale ha messo a disposizione le proprie conoscenze e condiviso risultati e scoperte superando campanilismi e confini per cercare di dare risposte rapide ed efficaci.

 

Un esempio è quello del gruppo di ricerca guidato da Maurizio Porfiri della New York University Tandon School of Engineering e supportato dalla National Science Foundation (CMMI1561134 and CMMI-2027990), dalla Compagnia di San Paolo, dal MAECI (“Mac2Mic”), dall’European Research Council, e dalla Netherlands Organisation for Scientific Research.

 

Del gruppo fa parte il team guidato da Alessandro Rizzo del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni del Politecnico di Torino, che collabora dal 2012 con la New York University come Visiting Professor lavorando allo sviluppo di modelli per la diffusione di malattie infettive che tengano conto delle variazioni di attività e del comportamento umano. Oltre a docenti e studiosi della New York University e della Northern Illinois University, sul versante italiano il gruppo è arricchito dalla collaborazione di Lorenzo Zino, ricercatore della University of Groningen ed ex-dottorando del Politecnico di Torino, e del dottor Emanuele Caroppo, psichiatra dell’Università Cattolica e della ASL Roma 2.

 

Questo progetto, ancora in corso, si è concentrato sullo studio sulla città statunitense di New Rochelle – uno dei primi importanti focolai di COVID-19 nello stato di New York – che porterà ad un modello utile a valutare l’efficacia di diverse strategie di contenimento del virus, quali ad esempio le modalità di testing “drive-through”.

In questa ricerca è stata elaborata una piattaforma di modellazione agent-based in cui viene simulato ogni singolo individuo della popolazione in un rapporto uno a uno finalizzata a simulare la diffusione del COVID-19 in piccole e medie città. La scelta della città di riferimento è ricaduta su New Rochelle non solo per la sua cronologia degli eventi legati al virus, ma anche perché la modellazione agent-based per città di piccola e media grandezza può dirsi ancora inesplorata, nonostante gli Stati Uniti siano largamente composti da simili realtà. Inoltre, anche la realtà italiana è costituita da città di piccole e medie dimensioni, pertanto la ricerca effettuata è particolarmente adatta anche per l’applicazione sul territorio italiano.

Supportato da conoscenze specialistiche e dai dati ufficiali sul virus, il modello incorpora elementi di dettaglio relativi alla sua diffusione in una popolazione statisticamente realistica. Insieme a variabili come test, trattamenti e opzioni di vaccinazione, il modello tiene conto anche dell’interazione di altre malattie con sintomi simili a quelli del COVID-19.

 

Una sua caratteristica unica consiste nella possibilità di sondare i differenti approcci relativi ai test – negli ospedali o nelle strutture percorribili in auto – e le svariate strategie di vaccinazione che potrebbero conferire priorità ai soggetti vulnerabili. I processi decisionali delle autorità pubbliche potrebbero dunque trarre vantaggio da tale modello data la sua risoluzione particolareggiata, la sua natura open-source e l’ampia gamma di funzionalità disponibili.

 

Lo studio ha portato ad alcune fondamentali conclusioni. I risultati suggeriscono infatti che dare priorità agli individui ad alto rischio abbia effetti marginali sulla riduzione dei decessi: per ottenere miglioramenti significativi servirebbe invece vaccinare un’alta percentuale della popolazione cittadina. È significativo, poi, che i benefici legati alle misure restrittive applicate durante la prima ondata superino largamente quelli di qualsiasi scenario in cui vengano applicate vaccinazioni selettive: nonostante la disponibilità di un vaccino il distanziamento sociale, le restrizioni alla mobilità e le altre misure preventive rimarranno strumenti fondamentali per combattere il virus.