Cosa succede in città- Pagina 313

A Pasqua uova made in Torino

Da TUOvo di Davide Appendino alle uova Faberge’ prodotte da Pfatish le varie proposte torinesi per la Pasqua 2021

 

TUOvo è la novità dell’uovo di Pasqua 2021 creata dell’artigiano del cioccolato torinese Davide Appendino. Si tratta di un kit personalizzato cui viene inserita al proprio interno la sorpresa preferita o, in alternativa,  un sacchetto di dragees compreso nel kit. L’azienda si trova nel cuore del Piemonte a Cervere, in un territorio molto ricco e fertile, anche noto per la sua tradizione dolciaria e la produzione di cioccolato di alta qualità.

L’uovo di Pasqua viene realizzato da Davide Appendino per la Pasqua 2021 in tre diverse proposte: l’Uovo alla canapa piemontese, prodotto con l’olio di canapa del Piemonte; Cuba 69+, realizzato con il 69% del cacao monorigine cubano di canna grezza biologica, e il cosiddetto Uovo di Colombo. Un viaggio mentale e anche aromatico verso Paesi lontani viene suggerito da Davide Appendino attraverso la proposta dell’uovo realizzato con cacao monorigine Venezuela Sur del Lago superior e zucchero grezzo di canna, decorato con cannella di nocciola Piemonte IGP.Anche la proposta pasquale di Pfatish, nota cioccolateria e pasticceria storica torinese in via Sacchi, vede le uova quali protagoniste assolute, in particolar modo le uova Faberge’, nella versione classica, al cioccolato fondente o al latte, oppure croccanti e rivestite di granella di nocciole, tutte confezionate in passamaneria sospese in stile macrame’ e ispirate ai disegni più antichi, costellati da gemme.

L’Uovo al Latte Granellato è una delle diverse proposte pasquali di Guido Gobino, altro celebre nome tra i produttori di cioccolato torinese, che si affianca al “N Uovo”, uovo Pasquale dalla forma inimitabile. Un’altra sua proposta è quella dell’Uovo fondente a base, appunto, di cioccolato fondente con il 63% di cacao aromatico, impreziosito da rilievi in oro, realizzati completamente a mano.

Le origini dell’uovo di cioccolato sono da ricondurre al re Sole che, per primo, nella Francia di inizio Settecento, fece realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte, anche se l’usanza di regalare uovo pasquali risale già al Medio Evo. Fin dall’antichità  questo alimento aveva ricoperto un ruolo simbolico enorme, tanto che alcune culture ritenevano che cielo e Terra, unendosi, formassero proprio un uovo, simbolo di vita. Gli antichi Egizi consideravano l’uovo origine di tutto e fulcro dei quattro elementi del creato (aria, acqua, terra e fuoco). Anche gli stessi Persiani, al rinascere della primavera, amavano scambiarsi, come dono, delle uova, simbolo di nuova vita. Il Cristianesimo avrebbe affiancato queste tradizioni e le avrebbe reinterpretate alla luce della Nuova Scrittura, considerando l’uovo il simbolo capace, meglio di ogni altro, di cogliere il significato del miracolo della Resurrezione di Cristo.

La tradizione delle uova, che già risale in Germania al Medio Evo, approdo’ in seguito anche nella Russia degli Zar, nell’Ottocento, con lo sviluppo di un’inimitabile arte, merito dell’orafo di corte Peter Carl Faberge’, incaricato dallo Zar Alessandro III di preparare per la zarina delle meravigliose uova decorate. Il primo suo uovo fu realizzato in platino smaltato di bianco. La collezione imperiale ne vanta 52 esemplari.

Mara Martellotta 

Pasqua solidale per le famiglie in difficoltà

Caro direttore, è stata completata  la raccolta solidale di uova di  Pasqua, organizzata dall’associazione Sol.Id. Onlus, destinate ai bimbi  torinesi le cui famiglie sono in difficoltà economica.

“Oltre al consueto pacco alimentare che consegniamo ogni mese alle
famiglie meno abbienti, con l’avvicinarsi delle feste pasquali abbiamo
deciso di organizzare una raccolta di Uova di Pasqua – annunciano i
volontari di Sol.Id – che verranno regalate ai bambini delle famiglie
che sosteniamo sabato 3 aprile.”

“Nonostante il Piemonte sia una delle regioni più colpite dalla pandemia
e l’umore collettivo non sia dei migliori, speriamo con questo piccolo
gesto di donare un sorriso ai piccoli e alle loro famiglie. – continuano
i volontari – Molti genitori infatti non possono permettersi di
acquistare le uova di cioccolato poiché da troppo tempo sono costretti a
lavorare a singhiozzo e devono centellinare ogni singolo euro per
arrivare a fine mese.”

“In un momento come questo, dove i più piccoli sono costretti in DAD e i
parco giochi sono stati chiusi – conclude l’associazione – il nostro
piccolo dono farà brillare di nuovo i loro occhi. Non permetteremo che i
nostri bambini si scordino le piccole gioie dell’infanzia.”

La colomba Galup per Fondazione Paideia ha il sapore della solidarietà

Un regalo che fa del bene, per sostenere i bambini con disabilità seguiti da Paideia

Quest’anno la Pasqua ha il sapore della solidarietà: nasce la colomba Galup per Fondazione Paideia, per sostenere i bambini con disabilità e le famiglie seguite dalla Fondazione. La colomba sancisce la nuova partnership tra la storica azienda piemontese, punto di riferimento internazionale nel mercato dolciario d’eccellenza, e la Fondazione, impegnata da quasi trent’anni nella promozione di iniziative di solidarietà sul territorio.

Parte dei ricavi derivanti dalla vendita sarà devoluta a sostegno dei bambini e delle famiglie che Paideia supporta attraverso attività di terapia, sostegno psicologico, interventi economici straordinari e attività di socializzazione.

La classica e iconica colomba Gran Galup sarà acquistabile presso la Bottega Paideia (Via Villa della Regina 9/D a Torino) e presso i Galup store di Pinerolo – Via Fenestrelle 34 – e Torino – Via Andrea Doria 7; inoltre online su bottegapaideia.it

“Ogni giorno – dichiara Fabrizio Serra, direttore di Fondazione Paideia – incontriamo famiglie con bambini con disabilità che sono particolarmente provate da questa situazione. Una fatica che prima di tutto è psicologica ed è affiancata, in alcuni casi, da situazioni di difficoltà economica generate dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. La collaborazione con Galup, che ringraziamo per essere al nostro fianco, ci permetterà di rendere ancora più concreto il nostro impegno. L’iniziativa, per chi sceglierà di aderire in un momento così particolare come quello che stiamo vivendo, rappresenterà un dolce pensiero che fa del bene a tanti bambini e alle loro famiglie”.

“Nel percorso di crescita e nell’evolversi della propria storia, Galup ha sempre prestato attenzione al sostegno del territorio in cui vive e opera quotidianamente. Ed è con questo spirito che si realizza la collaborazione con Fondazione Paideia: un impegno buono e solidale” – dichiara Giuseppe Bernocco, Presidente Galup
Un gesto buono tre volte: un regalo da regalare, da regalarsi e prezioso per chi sarà sostenuto grazie all’acquisto della colomba.
Presso la Bottega Paideia si possono scoprire tante idee originali e di qualità per uno shopping solidale: articoli per la casa, gadget e accessori per la persona, prodotti di design e arredo, giochi per i bambini e proposte regalo per la Pasqua, tra cui le uova di Pasqua Paideia e tanti altri prodotti golosi. La Bottega Paideia è aperta, nel rispetto delle normative sanitarie, fino al 2 aprile (dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13,30 e dalle 15 alle 19) e attiva anche online, grazie all’e-commerce su www.bottegapaideia.it.
Un acquisto solidale consente di stare vicino ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, offrendo loro un aiuto concreto.
bottegapaideia.it
fondazionepaideia.it

La Fondazione Paideia opera ogni giorno per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, Paideia si impegna per costruire una società più inclusiva, responsabile e attenta ai bisogni di tutti. Perché nessuna famiglia possa sentirsi sola e nessun bambino escluso.
Galup è molto più di un marchio, è una bella e importante realtà della storia italiana che, nel suo settore, ha modificato e fatto la storia di un prodotto nazionale: 1922 Pietro Ferrua inventa il panettone che non c’era. Innovazione e tradizione è la combinazione equilibrata e vincente che guida le scelte di Galup in un percorso di continua crescita che rende il brand un’eccellenza italiana conosciuta e riconosciuta nel mondo.

 

Istituto Fellini di Torino: al via la campagna di crowdfunding “Per una scuola inclusiva”

Con la convinzione che la crescita dei più giovani oggi appartenga all’intera comunità, oltre che alla famiglia e alla scuola, Rete del Dono insieme all’Istituto Fellini di Torino ha attivato la campagna di crowdfunding Per una scuola inclusiva:

https://www.retedeldono.it/it/progetti/scuola-fellini/per-una-scuola-inclusiva

L’obiettivo è attivare borse di studio per ragazzi meritevoli e in difficoltà economica, che possano frequentare una scuola che garantisca uno sbocco professionale importante. Ogni 10.000 euro raggiunti permetteranno di erogare ben 4 borse di studio. Se l’obiettivo di 30.000 euro verrà raggiunto, significherà contribuire al futuro di 12 ragazzi.

L’Istituto Fellini è un Istituto paritario unico nel suo genere, in quanto interpreta sia il ruolo di scuola sia quello di centro di produzione audiovisiva, traendo, dalla sinergica compresenza di tali attività, una metodologia didattica realmente attenta alle esigenze educative e finalizzata all’orientamento professionale di ogni singolo studente.

Rete del Dono è la piattaforma leader in Italia per l’ideazione e lo sviluppo di campagne di raccolta fondi online con modalità di tipo crowdfunding donation based e personal fundraising. In 10 anni di attività ha raccolto oltre 13.800.000 euro, con un totale di 206.700 donatori e 12.500 personal fundraiser, mentre nel solo 2020 ha toccato i 4.200.000 euro. Rete del Dono nasce con l’intento di aiutare il singolo individuo, gli enti territoriali e le aziende a dare forma al proprio impegno solidale, dalla scelta dell’organizzazione non profit alla definizione della campagna di raccolta fondi. La mission di Rete del Dono è la diffusione della Cultura del Dono e del Personal Fundraising, come espressioni di impegno civile e di cittadinanza attiva.

Addio al prof. Melotti, apprezzato critico e appassionato di arte

Il 31 marzo  è morto il Professor Massimo Melotti, intellettuale e critico d’arte di grande spessore, acuto osservatore ed interprete dei fenomeni contemporanei, apprezzato docente dell’Accademia Albertina dal 2009.

Direzione, Presidenza, , Consiglio Accademico, corpo docente, personale e studenti dell’Accademia Albertina ne piangono la scomparsa, “certi che il suo magistero abbia lasciato una traccia profonda che ci impegniamo a ricordare ora ed in futuro.”
Note biografiche
Massimo Melotti, nato a Vercelli il 4 aprile 1950, è critico d’arte e sociologo. Dal 1980 la sua ricerca verte sui processi creativi, sui rapporti tra arte e nuove tecnologie e, in particolare, sul ruolo etico-sociale dell’arte. Come critico d’arte ha curato una trentina di mostre in musei e istituzioni pubbliche, in Italia e all’estero di artisti come Piero Gilardi e Michelangelo Pistoletto.
Ha curato e condotto dal 1979 al 1989 rubriche radiofoniche settimanali di cultura e arte per la RAI Radiotelevisione Italiana, sede di Torino.
Dal 1990 al 2017 lavora con la qualifica di Consulente di Direzione al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea dove viene assunto ricoprendo negli anni l’incarico di Responsabile dell’organizzazione interna, Responsabile della comunicazione e Responsabile delle Relazioni Esterne. Oltre alla conduzione dei rispettivi incarichi, in particolare, partecipa all’organizzazione delle mostre: Un’avventura internazionale:
Torino e le arti 1950-70, Keith Haring, La regina. Enrica Borghi (con testo critico), Helmut Newton per la Manica Lunga (con testo critico).
E’ stato ideatore e responsabile del Corso Accademia Albertina – Castello di Rivoli e del Workshop Virtual Design Politecnico Torino – Castello di Rivoli.
  Dal 2012 gli è affidata la realizzazione del New Media Center per il quale cura la collezione permanente e una serie di mostre tra cui
  KACK, installazione nella Manica Lunga.
Il Museo della pubblicità, rassegna dalla collezione permanente, Castello di Rivoli, 2012.
Videocontaminazioni. Fiction / Reality. Video e net.art: Vuk Ćosić.
Video e cinema: Gianluca e Massimiliano De Serio. Video e realtà
aumentata: Coniglioviola. Video e cultura pop e rave: Diego Scroppo, 2015.
Fabio Mauri. Etica e estetica. Video-rassegna in collaborazione con l’Archivio Fabio Mauri. Teatro del Castello di Rivoli, 2015.
L’Italia della ricostruzione nelle immagini della pubblicità (1950-1970) Castello di Rivoli e Casa del Conte Verde Rivoli, 2016 Francesco Jodice. American Recordings. Videoinstallazione multimediale, Castello di Rivoli, 2016.
In ambito accademico dal 2000 al 2009 è stato docente a contratto di
Teorie e Strategie dei Beni Culturali, Comunicazione e Organizzazione dei Beni Culturali e Marketing dell’arte alla Facoltà di  Lettere, Scienze della Comunicazione, Università di Torino .
Dal 2009 al 2011 ha insegnato Storia dell’arte contemporanea alla I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino Sociologia dei processi culturali , Etica e Museologia.
Dal 2014 insegna Antropologia culturale all’Accademia Albertina.
Ha collaborato alla fondazione di Unidee Università delle Idee Cittadellarte Fondazione Pistoletto.
Ha fatto parte di RESò International Network for Artist Residences Fondazione CRT e della Commissione Scientifica Residenze Reali Regione Piemonte.
Ha curato numerose edizioni di storia dell’arte, tra le altre, il volume Il Fronte Nuovo delle Arti di G.Marchiori (1979), presentato nella mostra storica organizzata dalla Biennale di Venezia.
E’ autore di numerosi testi critici e libri tra cui ricordiamo:
  Arte surreale e fantastica a Torino, Ed, Tacchini, Vercelli,1980.
  Il libro d’artista nell’arte contemporanea, F.Angeli editore, Milano,
1994
  Tempo, Spazio, Oggetto nel XX secolo, Castello di Rivoli,Torino, 1999.
Sul simbolo, (testo e a cura di) Luca Sossella editore, Roma, 2004;
Il Terzo Paradiso, conversazione con Michelangelo Pistoletto, Venezia 2005;
Pistoletto Opere, Allemandi e Cittadellarte editori, Torino, 2011;
Vicende dell’arte in Italia. Dal dopoguerra agli Anni Duemila, Franco Angeli Editore, Milano, 2017. Nel 2018 Bollati Boringhieri Editore pubblica la terza edizione riveduta, ampliata e aggiornata de L’età della finzione, arte e società tra realtà e estasi, con un’introduzione di Marc Augè.

Lavori in corso: quasi mille cantieri a Torino nel 2021

Nel corso del 2021 saranno complessivamente quasi mille, 925 per la precisione, i cantieri cittadini (tra quelli ad oggi già avviati o chiusi perché i lavori sono terminati oppure il cui allestimento è previsto prossimamente) aperti per la realizzazione di opere infrastrutturali o per interventi di manutenzione di strade e marciapiedi.

Da marzo fino a settembre il loro numero  aumenterà considerevolmente e questo avrà un impatto particolarmente significativo sul territorio cittadino.

Informarsi sui lavori sarà ora possibile collegandosi alla pagina web dedicatadove si potranno conoscere, anche con ampio anticipo, tutti i dettagli dei cantieri, dal committente al tipo di lavoro e, soprattutto, la durata. Spostandosi con il mouse sui diversi quartieri del capoluogo appariranno infatti gli interventi programmati per quella zona dal Comune, ma anche GTT, Iren e Smat.

“Una delle prime richieste alla Città – sottolinea la sindaca Chiara Appendino – era avere migliori coordinamento e comunicazione sui cantieri. Questo progetto ha un valore aggiunto duplice, ci permette di essere più trasparenti e corretti nell’informazione e ci aiuta nel coordinarci, oltre ad essere uno strumento importante anche per la programmazione”.

La Sindaca e l’Assessora alla Mobilità Maria Lapietra hanno poi evidenziato che “aver approvato il Bilancio nei termini ci permette di pianificare meglio e investire di più. Se nel 2015 c’erano 5 mln per le manutenzioni oggi sono tra gli 11 e i 12 (senza considerare l’intervento delle partecipate).

“Un progetto – conclude l’assessore al Commercio Alberto Sacco – che esaudisce una richiesta molto sentita dal mondo del commercio e dai cittadini”.

Un crowdfunding per il nuovo cortile della scuola Sabin

Architettura Senza Frontiere ha avviato un crowdfunding per la riqualificazione del cortile della scuola Sabin a Torino, un progetto nato e sviluppato insieme ai bambini dell’istituto per uno spazio di comunità e di apprendimento bello, accogliente e oggi più che mai necessario

Sito di ASF: www.asf-piemonte.org – crowdfunding online in www.ideaginger.it/progetti/riprendiamoci-il-cortile-con-il-colore.html
Scuola primaria Albert Sabin   Corso Vercelli 157, Torino

Attraverso laboratori partecipativi e collaborativi su tematiche ambientali e sui beni comuni, la Onlus torinese ha sensibilizzato i bambini e li ha coinvolti nel ripensare il cortile della loro scuola, con l’obiettivo di renderlo un luogo bello e accogliente che possa rispondere alle loro necessità e ai loro desideri.

In un quartiere periferico come Barriera di Milano, molti bambini hanno solo il cortile della scuola per giocare all’aperto e oggi più che mai, in relazione alla pandemia da Covid-19, è necessario avere spazi capaci di accoglierli in totale sicurezza per poter offrire loro nuove esperienze e stimoli.

I fondi raccolti verranno utilizzati per riorganizzare il campetto da gioco e per realizzare un’aula per la didattica all’aperto di cui potranno usufruire più di 500 bambini.

Dal 2015, chiamata dalla direzione scolastica della scuola Albert Sabin di Torino, Architettura Senza Frontiere Piemonte Onlus (ASF) ha sviluppato attività di coesione sociale e di sensibilizzazione su tematiche ambientali e beni comuni rivolte agli allievi, ma anche attività aperte al quartiere. Insieme ad alunni, insegnanti, genitori e associazioni, ASF ha disegnato, dipinto, recitato, filosofeggiato, organizzato feste, creato piccoli giardini in cassetta e perfino scritto un libro con i bambini per bambini ambientato nel giardino della scuola.

Un percorso che ha portato a “Sabin Pocket Garden”, progetto per la riqualificazione del cortile dell’istituto.

Il cortile di una scuola è un bene comune, dei bambini, degli insegnanti e della comunità. Un bene importante per la socializzazione e la crescita soprattutto in un quartiere periferico come Barriera di Milano, in cui molti bambini hanno solo il cortile della scuola per giocare all’aperto, e oggi più che mai, in relazione alla pandemia, per avere spazi capaci di accoglierli in totale sicurezza e poter offrire loro nuove esperienze e stimoli.

Il cortile di 4.850 mq della scuola Sabin è però poco accogliente, degradato dal tempo e dalla poca manutenzione. Attraverso laboratori partecipativi e collaborativi, ASF ha quindi ripensato il cortile insieme ai bambini, per renderlo un luogo bello e accogliente che possa rispondere alle loro necessità e desideri.

Finalmente, dopo anni di progettazione, di sensibilizzazione, di confronti con le istituzioni e di raccolta fondi, ASF è riuscita ad ottenere dei finanziamenti, sufficienti però solo a coprire le spese che riguardano il verde: piantumazione di nuovi alberi, aiuole colorate e sensoriali e orto didattico.

Sono necessari altri interventi fondamentali per poter vivere pienamente il cortile. È necessario riorganizzare il campetto da gioco, che a oggi si presenta con una pavimentazione dissestata e pericolosa, e realizzare un’aula per la didattica all’aperto di cui potranno usufruire più di 500 bambini durante le giornate calde, ma non solo.

ASF ha quindi deciso di avviare una campagna di crowdfunding sulla piattaforma ideaginger.it, reperibile a questo indirizzo www.ideaginger.it/progetti/riprendiamoci-il-cortile-con-il-colore.html insieme a informazioni dettagliate sull’intero progetto di riqualificazione. Un progetto ambizioso che ASF ha deciso di perseguire per step: con i fondi che si raccoglieranno attraverso questa campagna di crowdfunding verrà realizzato il primo obiettivo, ovvero la nuova pavimentazione del campetto da gioco.

Il contesto e l’importanza del cortile scolastico

Cuore del progetto è la scuola primaria Albert Sabin, costruita nel 1964 nella periferia di Torino e frequentata da 517 alunni, di cui 354 stranieri. Il progetto di riqualificazione del cortile parte dal principio della scuola come spazio pubblico e dalla convinzione che spazi di qualità possano condurre ad un maggior rispetto dei luoghi, facilitando la didattica e favorendo l’integrazione.

Il cortile della scuola è il luogo in cui l’alunno diviene cittadino e l’educazione incontra la Città: i cittadini di domani avranno negli occhi quello che i bambini di oggi stanno vedendo e vivendo.

Questo ruolo è ancora più significativo in una scuola di una periferia multietnica, dove spazi marginali e conflittualità possono aggravare situazioni di disagio e dove gli spazi pubblici sono ridotti e spesso poco curati.

C’è necessità di spazi di incontro, di verde e di bellezza, c’è bisogno di integrazione, educazione ambientale, partecipazione, visione.

I bambini potranno stare più tempo all’aria aperta, a contatto con la natura in uno spazio ampio e ben organizzato che garantisce maggiore sicurezza anche in relazione alla pandemia in corso.

Gli insegnanti avranno la possibilità di proporre attività didattiche outdoor e coinvolgere gli studenti in esperienze innovative e sorprendenti, avvicinandoli anche a un rapporto di armonia con la natura.

Gam, Mao, Palazzo Madama: Aprile, tempo di gioco!

I musei sono chiusi, ma le attività non si fermano! Lo staff Education di GAM, MAO e Palazzo Madama ha continuato la progettazione di laboratori per famiglie da seguire online: divertenti cacce al dettaglio, enigmi da risolvere, collage primaverili per bambini e genitori.
Di seguito le proposte per il mese di aprile:

MAO | SULLE TRACCE DEI SAMURAI
dal 2 al 7 aprile
Sei un appassionato di Giappone? Vuoi scoprire alcune curiosità sui celebri guerrieri giapponesi? Ecco come: acquista online e guarda il video Dalla spada al pennello. Invia la ricevuta d’acquisto a maodidattica@fondazionetorinomusei.it: riceverai le indicazioni per procedere con l’attività in autonomia.
ATTENZIONE: il video rimarrà a disposizione per 48 ore dall’acquisto. Costo: € 3,5
Info: maodidattica@fondazionetorinomusei.it
Maggiori info

PALAZZO MADAMA | BIANCO SU BIANCO
6 aprile ore 17 – su Zoom
25 aprile ore 11 – in presenza a museo aperto, online a museo chiuso
Non sempre il bianco è uno spazio vuoto, a volte basta mettere a fuoco e nel bianco appaiono mondi inaspettati dove vivono figure silenziose. È quello che accade nel Rilievo con San Giovanni Battista di Pietro Paolo Olivieri, dove i bambini scoveranno molte specie di animali nascosti all’interno di una natura rigogliosa. Una “caccia al dettaglio” per analizzare l’opera usando i concetti spaziali di vicino/lontano, davanti/dietro, sinistra/destra e trovare tanti suggerimenti per rappresentare uno spazio immaginario creando una scultura di carta.
Prenotazione obbligatoria. Costo: 5€ online – 7€ in presenza.
Info e prenotazioni  madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
ACQUISTA IL LABORATORIO
Maggiori info

GAM | IL MISTERO DEL QUADRO SCOMPARSO
10 aprile al 2 maggio
Vi piacciono gli enigmi? Vi proponiamo una nuova sfida: collegandosi a questo link (attivo a partire dal 10/4) potrete partecipare ad una ESCAPE ROOM virtuale davvero unica! Dovrete aiutare l’ispettore Lucio Machiavelli a riportare l’opera rubata in GAM e incastrare il famoso ladro Nero di Marte. Per farlo, sarà necessario acquistare il video “I materiali dell’arte” al seguente link e guardarlo attentamente per scovare tutti gli indizi!
ATTENZIONE: il video rimarrà a disposizione per 48 ore dall’acquisto. Costo: 3,5€.
Info: infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it o tel 011 4429630
Maggiori info

GAM |SEMPLICEMENTE CARTA
11 aprile ore 15 – su Zoom
Un’attività per scoprire la magia dell’opera di Luigi Nervo, figura poliedrica del panorama artistico torinese, impegnata nella scultura, nella pittura con acquerelli e nella creazione di opere in carta. Il suo gusto per il magico, la fiaba e il sorprendente sarà lo spunto per l’attività: dopo aver visitato la mostra, con materiali vari si costruiranno ingegnosi marchingegni semimobili che ricorderanno gli automi o le macchine gioco che Nervo costruiva per i suoi racconti teatrali e per i bambini delle scuole.
Costo: 5€. Prenotazione obbligatoria entro il 9/4.
Info: infogamdidattica@fondazionetorinomusei.it o tel. 0114429630
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MAO | FIORI TRA LE NUVOLE
domenica 18 aprile ore 17 – su Zoom
Collegati online su Zoom, scopriremo insieme le meravigliose ceramiche islamiche del MAO: piatti e piastrelle con decorazioni floreali dai colori caratteristici. Durante l’attività, ispirati dalla primavera, realizzeremo insieme delle decorazioni su cartoncino con fiori, foglie e rametti veri.
Prenotazione obbligatoria. Costo: 5€.
Info e prenotazioni tel. 0114436928 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it
Prenotazione entro venerdì 16 aprile alle ore 13 (al momento della prenotazione verrà inviato l’elenco con i materiali necessari).
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Stazione San Paolo SFM5 : “linea in funzione nel 2024”

L’assessore Antonino Iaria ha risposto,  in Consiglio Comunale, all’interpellanza generale (primo firmatario Stefano Lo Russo – Pd) in merito ai tempi di realizzazione della modifica al Piano Regolatore per la collocazione della stazione San Paolo della linea 5 del Servizio Ferroviario Metropolitano.

L’assessore ha riepilogato i passaggi amministrativi: a ottobre 2020 Rfi ha inviato domanda al Ministero dei Trasporti che, a sua volta, ha dato incarico al Provveditorato dei lavori pubblici.

Quest’ultimo ha richiesto alla Regione la convocazione della conferenza dei servizi (avvenuta ad inizio gennaio) in seguito alla quale è stata richiesta la variante urbanistica alla Città

Entro due mesi, ha annunciato l’assessore, la variante sarà al vaglio del Consiglio Comunale mentre nel 2024 dovrebbe entrare il servizio la linea SFM5.

Stefano Lo Russo (PD) ha spiegato la necessità dell’interpellanza per accendere un faro su un’opera che è prioritari e strategica per l’area metropolitana, incalzando sulla necessità di avere tempi certi per l’approvazione della variante, da parte della Sala Rossa.

Anche Francesco Tresso (Lista civica per Torino) ha evidenziato la necessità di approvare la variante, approfittando del prolungamento a ottobre della fine del mandato amministrativo mentre per Roberto Malanca (M5S) ha espresso rammarico per i rinvii del passato dell’inaugurazione della SFM5 e si augura che la data di inizio servizio, nel 2024, non sia più procrastinata.

La Banda Cavallero, ricordi di una brutta storia in Barriera

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COSA SUCCEDEVA IN CITTÀ

Il 28 settembre del 1967 ci svegliammo  in Barriera di Milano con la consapevolezza che dei mostri abitavano nelle nostre vie

A 10 anni e vedendo il telegiornale conobbi l’esistenza di Pietro Cavallero. Si autodefiniva comunista.
Guardai mio padre che non ebbe dubbi nel rispondermi: un poco di buono,  ed abbiamo fatto bene buttarlo fuori dal Partito. Molto conosciuto in Barriera.  Soprattutto tra piazza Crispi e le case Snia a ridosso della ferrovia. Per tutto corso Vercelli. Via Desana , in particolare. Solo anni dopo ho capito fino in fondo. C’era chi diceva che era solo un semplice iscritto,  chi segretario della sezione 32 o 9,  e chi addirittura funzionario di Partito. Nessuno ne parlava volentieri. Tanta era la vergogna perché qualcuno sapeva o perlomeno sospettava. La banda Cavallero operò per almeno 5 o 6 anni. Romoletto ex partigiano,  tanto fegato e cervello da gallina.
Alla sua prima rapina fu preso il minorenne Lopez. Sante Notarnicola che per tutta la vita cerco’ di darsi un alibi di rivoluzionario. Diventantando in qualche modo un’icona del terrorismo rosso. Dimostrazione che la stupidità umana non ha colore politico. Considerato un povero disgraziato raccontava di quanto rubo’ un camion di scarpe solo sinistre. Un’allegoria per significare la sua nullità. Capo indiscusso Pietro Cavallero. Cinico,  indubbiamente intelligente,  sicuramente un esaltato.
17 rapine con tanti, troppi morti,  sono tante, sono troppe. Cosa faceva la polizia?  Non capiva da dove arrivassero le armi. Già,  proprio cosi , da dove arrivavano le armi per fare le rapine?
Raccontata oggi può sembrare l’uovo di Colombo, ma non lo era 60 anni fa. Pietro Cavallero raccoglieva soldi tra i compagni di Barriera. Compero’ armi per i patrioti algerini contro l’occupazione Francese. Effettivamente consegno’ le armi , tenendosene una minima parte per se’. Dunque? Qualcuno sapeva e tacendo ne è  diventato in qualche modo complice. Sapeva tutto? Forse no, anzi quasi sicuramente no,  ma era ed è altrettanto chiaro che qualcosa non tornava.
Orbene,  non credo di aver letto o sentito tutto ciò che è stato raccontato sulla banda Cavallero. Nessuno,  che io sappia ha raccontato,  ad esempio,  questo episodio sulle armi. Poi nessuno,  sempre che io sappia,  di Barriera,  nato e/o vissuto in Barriera ha scritto della Banda. Niente da dire se non che , si tende a raccontare ciò che è bello. La Storia della Banda Cavallero non ha nulla di bello  e Barriera solo la vergogna di aver dato i natali a queste persone. Ma anche questa è Storia. Ed anche ricordarcelo fa parte delle nostre Vite. Della nostra memoria,  del nostro voler sapere per potere capire fino in fondo. Il più delle volte il male è limitrofo al bene. Saperlo non è cosa da poco per essere,  ancora,  dei genitori,  che hanno ancora qualcosa da raccontare ai propri figli.
Anche le cose brutte,  anche il male,  per poter essere  sempre  dalla parte del giusto.

Patrizio Tosetto