Va in scena domenica 17 ottobre la prima edizione del raduno “Giro delle Langhe in 124”, ritrovo dedicato agli appassionati proprietari di Fiat e Abarth 124 Spider.
Gli oltre 40 partecipanti trascorreranno una giornata all’insegna della passione e dell’italianità condividendo esperienze e divertimento a bordo delle loro amate 124.
La partenza dal Mirafiori Motor Village di Torino, luogo simbolo per l’auto, sarà la giusta base per iniziare l’esplorazione delle Langhe, caratterizzate in questa stagione dai suggestivi colori e da temperature che permettono di vivere l’esperienza ancora a “cielo aperto”. Nella terra del vino sarà d’obbligo un passaggio nelle storiche cantine di Carlin de Paolo, azienda vinicola che vanta un’esperienza di ben quattro generazioni.
Da qui si entrerà nel vivo del “Giro delle Langhe in 124”, guidando le auto attraverso vigneti, paesi e tutto quello che offrono questi territori. Il Castello di Govone ospiterà le 124 per una scenografica sessione di foto, cui seguirà la pausa pranzo nella Trattoria “I Pautassi”, luogo di convivialità tipica piemontese.
Il “Giro delle Langhe in 124” ringrazia la fondamentale presenza dei partner: Mirafiori Motor Village, Idee Sfuse, Carlin de Paolo SNC, Graphic Studio SRL e il Comune di Govone.
In esposizione troviamo una cinquantina di opere di grande formato, spesso e con originalità presentate nella formula del dittico o del trittico, realizzate negli ultimi vent’anni e in cui il celebre fotografo altoatesino intende approfondire e documentare con strabiliante esattezza di particolari il tema dei cambiamenti (di qui il titolo della rassegna) dello spazio ambientale. Sia esso naturale, alpino soprattutto, ma anche specchio di architetture urbane in cui non manca di interagire l’uomo, causa concreta degli stessi mutamenti narrati da Niedermayr. Mutamenti spaziali, climatici, ma anche mentali, determinati dal rapporto ambiguo fra uomo e natura che il fotografo pare voler sottolineare attraverso tonalità quasi sempre poco contrastate e neutre, volte a muovere riflessioni morbide (mai impositive) su comportamenti che sarebbe giusto modificare o, per lo meno, limitare per non snaturare l’ambiente, trasformandolo in “altro”, quasi sempre di danno all’immagine originale e all’uomo stesso. “Le sue fotografie – racconta Walter Guadagnini, direttore di CAMERA e curatore della mostra insieme a Claudio Composti e Giangavino Pazzola – si fondano infatti sulle mutazioni che il paesaggio alpino ha subito e continua a subire e trovano la loro ragion d’essere e la loro identità proprio in questo elemento, nella presenza di qualcuno o qualcosa che ha cambiato, e continua a cambiare, l’elemento naturale”. L’interesse dunque di Niedermayr per l’indagine dei luoghi, del classico armonioso paesaggio dell’ambiente alpino- naturale, non è solo interesse di carattere geografico, ma anche e soprattutto di tipo sociale. “Per il fototografo altoatesino – sottolineano ancora i curatori– lo spazio fisico appare come perno di una relazione trasformativa tra ecologia, architettura e società”. Così, ad esempio, la presenza dell’uomo, in alcuni lavori della serie “Alpine Landschaften” (“Paesaggi Alpini”) è interpretata “come un parametro di misurazione delle proporzioni dei panorami alpini e al tempo stesso come metro politico del suo intervento nella metamorfosi degli equilibri naturali”. Intenzioni rimarcate anche nella serie “Portraits” dove i cannoni sparaneve ripresi durante la stagione estiva – quindi inattivi e coperti da teli– diventano ambigue surreali presenze che abitano il paesaggio. In mostra sono esposte anche due dittici inediti realizzati a seguito di una committenza che ha permesso a Niedermayr di scattare, a inizio anno, nel cantiere di Palazzo Turinetti a Torino che diventerà la quarta sede delle “Gallerie d’Italia” di Intesa Sanpaolo in Piazza San Carlo. In apertura, nei primi mesi del 2022, il Museo sarà dedicato prevalentemente a fotografia e a videoarte.