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Per recuperare il tempo perduto e favorire nuovamente l’incontro con il pubblico, la nuova Stagione TPE riparte con ampio anticipo rispetto alle precedenti e già lunedi 13 settembre affida l’apertura del proprio cartellone settembre-dicembre al talento di Massimo Popolizio con “Furore” tratto dall’omonimo romanzo di John Steinbeck. Lo spettacolo, una produzione Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma – Teatro Nazionale, è un one man show lirico ed epico, realista e visionario, in cui l’attore, partendo dalla rielaborazione drammaturgica di Emanuele Trevi – recente vincitore del Premio Strega 2021 con il romanzo “Due vite” – dà corpo e voce all’esodo dei braccianti sospinti in California dalle regioni centrali degli Stati Uniti negli anni della Grande Depressione in cui crisi agricola, economica e sociale attanagliavano il paese. Popolizio, narratore d’eccezione, dispiega, solo in scena, un vitale e più che mai attuale racconto del fenomeno migratorio, amplificato dalle musiche e suggestioni sonore di Giovanni Lo Cascio.
La genesi di quello che diventerà un capolavoro della narrativa americana risale all’estate del 1936 quando il San Francisco News commissiona all’autore una serie di articoli sulla condizione del proletariato rurale immigrato in California. Sono americani del Midwest, provenienti soprattutto dall’Oklaoma e dall’Arkansas, colpiti dalla crisi e costretti a fuggire dalle tempeste di sabbia della Dust Bowl e dalla conseguente siccità che aveva reso sterili quelle terre coltivate a cotone. Steinbeck sale su un furgone da panettiere e inizia il suo viaggio fra le vallate della California. Osserva le strade riempirsi di camioncini sgangherati, carichi di fantasmi vestiti di stracci e diretti alle piantagioni di uva, mele e cotone. Si imbatte in un’umanità prostrata, sfinita dal lavoro, umiliata. Riporta sui suoi taccuini gli scenari di una vita fragile e penosa trascorsa in baraccopoli di latta abitate da famiglie un tempo orgogliose ma scivolate nella povertà più amara e progressivamente pervase da un’apatia senza ritorno.
Lo scrittore traccia così un negativo fotografico del mito della frontiera, dove all’epopea del pioniere si sostituisce il destino tragico di un popolo, senza terra e in continuo viaggio verso la speranza, verso l’ambita e sognata California. Uno spaccato umano eternamente immortalato anche dalle fotografie di Dorothea Lange e Walker Evans. Il risultato di quell’indagine sfocerà nel romanzo Furore. L’opera conoscerà un immediato successo di pubblico tanto che, a un anno dalla pubblicazione, nel 1939, varrà a Steinbeck il Premio Pulitzer e concorrerà, insieme alla successiva produzione letteraria dell’autore, alla conquista del Premio Nobel nel 1962.
Osserva Emanuele Trevi: «Forse non c’è un attore, nel panorama teatrale italiano, più in grado di Massimo Popolizio di prestare a questo potentissimo, indimenticabile “story-teller” un corpo e una voce adeguati alla grandezza letteraria del modello. Leggendo Furore, impariamo ben presto a conoscerlo, questo personaggio senza nome che muove i fili della storia. Nulla gli è estraneo: conosce il cuore umano e la disperazione dei derelitti come fosse uno di loro, ma a differenza di loro conosce anche le cause del loro destino, le dinamiche ineluttabili dell’ingiustizia sociale, le relazioni che legano le storie dei singoli al paesaggio naturale, agli sconvolgimenti tecnologici, alle incertezze del clima. Tutto, nel suo lungo racconto, sembra prendere vita con i contorni più esatti e la forza d’urto di una verità pronunciata con esattezza e compassione. Più che a una “riduzione”, riteniamo che un progetto drammaturgico su “Furore” debba tendere a esaltare le infinite risorse poetiche del metodo narrativo di Steinbeck, rendendole ancora più evidenti ed efficaci che durante la lettura. Raccontando la più devastante migrazione di contadini della storia moderna, sempre sorprendente per la sua dolorosa, urgente attualità”.
Aggiunge Popolizio, aggiudicatosi due anni fa il Premio Ubu per lo spettacolo dell’anno con “Un nemico del popolo”: «Non è un monologo né teatro narrazione. È un racconto commovente di gente disperata che scappa dalla polvere e finisce per morire nelle alluvioni, esattamente come oggi migliaia di persone arrivano dal deserto e muoiono in un mare che non hanno mai visto prima. Non è per fare per forza l’attualità, ma è davvero la stessa storia di schiavi accolti nelle baracche finché devono raccogliere pesche, pere, o pomodori, poi allontanati, o ributtati in mare. “Furore”, col linguaggio di Steinbeck, epico, forte, omerico, ci mette di fronte a queste contraddizioni».
Foto di Federico Massimiliano Mozzano
“Il Pop non è mai morto. È ancora vivissimo nel mondo che ci circonda. Come un vino corposo, decantato in una botte di rovere, acquista nuovi sapori e sparge nuove fragranze”. Magari un Pop rivisitato, che con benefici scossoni ha attraversato le stagioni e le generazioni, che quasi obbligatoriamente porta con sé delle “variazioni”, un guardare indietro alle radici e ai primi sconvolgimenti, “il ritorno al figurativo che si porta addosso le scorie del concettuale”. E allora vai con il Pop nelle trentadue stampe, tutte rigorosamente in bianco e nero (la presentazione in catalogo la si deve a Francesco Poli), “con particolari valenze sperimentali e metalinguistiche”, ospitate da sabato 11 – inaugurazione alle ore 18 – nelle sale della Galleria Biasutti & Biasutti di via Bonafous 7/L sino al 9 ottobre.
L’autore è Enrico Vanzina, pupillo d’oro del cinema italiano, classe 1949, primogenito del regista Steno, cresciuto tra quei profumi di pellicola e di immagini che gli invadevano casa, un baccalauréat al romano liceo Chateaubriand e una laurea nel ’70 in Scienze politiche alla Sapienza, un apprendistato all’ombra del padre, poi la sensazione sempre più concreta che la regia non fa per lui e che il mestiere di sceneggiatore è quello che gli occuperà la vita. A partire dal 1976 nascono progetti e soggetti che prendono forma nella pagina scritta, un lavoro continuo che arriva a superare il centinaio di titoli, affidati ancora al padre e al fratello Carlo – scomparso tre anni fa, al quale Enrico ha dedicato un affettuoso romanzo di ricordi, “Mio fratello Carlo” – come a tanti altri volti del nostro cinema da Lattuada a Flavio Mogherini, da Dino e Marco Risi a Cesare Ferrario, da Neri Parenti a Christian De Sica. Sarebbero sufficienti pochi titoli, a cominciare da “Febbre da cavallo” (1976), a “La patata bollente”, da “Sapore di mare” alle varie “Vacanze di Natale”, dal “Commissario Lo Gatto” a “Tre colonne in cronaca” a “Mai Stati Uniti”. Ha descritto i tanti decenni di vivere italiano, ha analizzato storia dopo storia il cambiamento di una società, le sue risate e i suoi turbamenti, le meschinità e le piccole grandezze, ha inventato facce e storie, ha dato corpo a filoni e a personaggi, magari all’epoca guardati con sufficienza dalla critica ma applauditi dal pubblico e oggi anche rivalutati, ha divertito e nel divertimento ha rimescolato la nota profonda, il cenno di costume mai banale. L’anno scorso, sembra aver buttato all’aria la convinzione di una vita e s’è fatto regista, con
“Lockdown all’italiana” è andato a mettere le mani – con qualche critica – nel periodo buio della pandemia e della necessità di forzate unione all’interno delle case con le tante “debolezze e miserie”.
All’attività di sceneggiatore, ha unito quella di scrittore con una dozzina di titoli, dalla metà degli anni Ottanta, e oggi lo scopriamo fotografo innamorato immancabilmente del pop e della cultura americani degli anni Sessanta e Settanta, che con l’occhio preciso del cineasta continua ad indagare sull’area di quel mondo artistico, sul cinema e sulla musica, sulla letteratura dei grandi nomi. Incastona nelle immagini i rimandi a Hopper e a Warhol, il sorriso di Marilyn e i Blues Brothers, i “Quarantanove racconti” di Hemingway e le pagine di Nabokov, gli eterni graffi di Truman Capote e i ricordi autobiografici di Woody Allen, senza dimenticare i tratti sulfurei del nostro Flaiano. Uomo abituato da sempre a catturare immagini, collega in un gioco raffinato differenti materiali iconici, in qualche modo legati “alla tradizione dei foto-collage d’avanguardia (dadaisti e pop) ma sostituendo la forbice e la colla con interventi digitali”.
Elio Rabbione
Nelle immagini:
Enrico Vanzina, “Variazione America”, 2020, foto in bianco e nero, cm. 60 x 85
Enrico Vanzina, “Variazione Letteratura”, 2020, foto in bianco e nero, cm. 55 x 75
Enrico Vanzina, “Variazione Phone”, 2020, foto in bianco e nero, cm. 40 x 60
Galleria Biasutti & Biasutti, via Bonafous 7/L – Torino
Enrico Vanzina – Variazioni Pop
dall’11 settembre al 9 ottobre 2021
orario: 10 – 12,30 / 15,30 – 19,30. Chiuso domenica e lunedì
Dal 10 al 19 settembre 2021
Palcoscenico di questo grande spettacolo naturale sarà la magnifica Reggia di Venaria, grandioso complesso monumentale barocco alle porte di Torino con i suoi incantevoli giardini e i suoi maestosi saloni.
Questa è Corollaria, in programma dal 10 al 19 settembre 2021, la prima rassegna italiana dedicata all’arte floreale e al giardino. Un grande evento ideato per sostenere un comparto, quello florovivaistico, particolarmente colpito dalla crisi dovuta alla pandemia, e allo stesso tempo, per far scoprire e riscoprire a professionisti, flower designer, fioristi, scuole, appassionati, turisti e semplici curiosi le ultime tendenze del settore e tutto l’incanto e la bellezza del mondo floreale, con un focus particolare sul “fiore reciso”.
Durante i dieci giorni della manifestazione, Corollaria animerà la Reggia di Venaria con mostre, installazioni originali e creative, momenti di incontro tra esperti del settore, convegni, laboratori, workshop per adulti e con eventi diurni e serali dove la bellezza prenderà forme e declinazioni sempre nuove e fantasiose.
Corollaria si svilupperà in due diversi momenti, arricchendo giorno dopo giorno i saloni e i giardini dell’incantevole Reggia
Da venerdì 10 a giovedì 16 settembre la Reggia inizierà ad animarsi con le prime spettacolari installazioni firmate dalla flower designer Cecilia Serafino e realizzate dai fioristi del “M.I.F. Mercato Ingrosso Fiori” in collaborazione con Federfiori Confcommercio, la Federazione Nazionale dei Fioristi italiani, donando un ulteriore tocco di colore ed emozione a luoghi da sempre simbolo di eleganza e bellezza. Presso la Cappella di Sant’Uberto sarà possibile ammirare una nuvola floreale di oltre 30 metri quadrati sospesa sotto la cupola. Una scenografica composizione floreale composta da migliaia di rametti di Gypsophila, conosciuta anche come “fiore della nebbia”, legati a fili cascanti, che andranno a ricreare il volume, la forma e la leggerezza ottica di una nuvola in perfetta armonia con l’architettura della Chiesa. Nel Rondò Alfierano, invece, a prendersi la scena sarà una vera e propria cascata colorata, composta da innumerevoli frutti di lunaria e foglie di liquidambar che, appoggiandosi al suolo, darà vita a intriganti giochi cromatici con i disegni e le grafiche dei sontuosi pavimenti della sala.
A partire da martedì 14 settembre, Il Gran Parterre esterno accoglierà l’eccellenza del florovivaismo, in collaborazione con Asproflor, l’Associazione di Produttori Florovivaisti italiani: oltre 30 tra i migliori produttori di piante in vaso e per giardini provenienti da tutta Italia esporranno le proprie creazioni in un contesto d’eccezione, dove da secoli la natura si incontra e si abbraccia con l’arte umana.
Questa prima settimana sarà una vera e propria anteprima per avvicinarsi al secondo, ancora più ricco, week-end di manifestazione. Un primo assaggio di meraviglia che offrirà ai visitatori l’opportunità di scoprire le diverse forme d’arte floreale e di assistere in tempo reale alla nascita delle nuove installazioni.
Da venerdì 17 a domenica 19 settembre Corollaria vivrà, infatti, il suo clou. Altri eleganti saloni della Reggia entreranno nello spettacolo, andando a completare uno scenario sempre più scenografico: l’Anticamera dei valletti a piedi ospiterà un gigantesco anello di fiori lavorato e decorato a Grottesche. I disegni e le volute di questa installazione saranno realizzati con fiori e rami freschi che si avvilupperanno, intrecciandosi e rincorrendosi in un gioco cromatico di straordinario effetto; la Sala di Diana, invece, sarà la dimora dei quattro giganti del bosco che proteggono idealmente la natura: quattro strutture floreali di oltre 3 metri composte da rami, bacche e fiori, simboli della caccia e della stagione autunnale.
In questo secondo week-end spazio anche ad un ampio programma culturale che animerà gli spazi esterni e interni della Reggia con un palinsesto di incontri, laboratori, proiezioni cinematografiche, aperitivi e dimostrazioni artistiche, tutti gratuiti e tutti a tema green.
Questa prima edizione di Corollaria è organizzata da Associazione Società Orticola del Piemonte, che dal 2009 organizza a Torino la mostra florovivaistica Flor, Consorzio “M.I.F. Mercato Ingrosso Fiori”, Asproflor, l’associazione di produttori florovivaisti italiani, e Federfiori Confcommercio, la Federazione Nazionale dei fioristi italiani.
Si avvale della collaborazione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude che gestisce la Reggia di Venaria, residenza sabauda e sito UNESCO, cornice d’eccellenza per raccontare il fiore e tutte le sue declinazioni.
Per maggiori informazioni sull’evento, sulle prenotazioni e sulle modalità di partecipazione consultare il sito www.corollaria.it
L’accesso alla manifestazione è subordinato al possesso del green pass e al rispetto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-Cov-2/ COVID 19.
Torino, sabato 11 e domenica 12 settembre
Nell’edizione 2020, raccolti oltre 10mila prodotti scolastici del valore di 45mila euro
Settembre è il mese di rientro a scuola e ogni studente attende quel momento per mostrare ai compagni il diario nuovo o l’astuccio pieno di penne e colori. Ma non tutti i bambini hanno l’opportunità di ricominciare la scuola con tutto ciò di cui hanno bisogno.
La Fondazione Mission Bambini ha quindi pensato a questi piccoli studenti, dai 3 ai 14 anni, che vivono in contesti disagiati e in situazioni familiari complesse dal punto di vista educativo ed economico. Bambini e ragazzini che, ancor più in questo anno segnato dalla pandemia, hanno sofferto della mancanza di materiale scolastico adeguato per seguire in maniera costante le lezioni online ma anche in presenza e che ora desiderano tornare a scuola e condividere con i propri compagni quei momenti di socialità che tanto sono mancati.
Nel fine settimana 11-12 settembre torna la terza edizione del “Banco dei Desideri”: due giornate in cui in tutte le 116 librerie laFeltrinelli presenti in 70 città italiane, tra cui Torino, sarà possibile acquistare materiale scolastico per i propri figli o nipoti e, contemporaneamente, comprare libri (tra cui anche atlanti e dizionari), giochi educativi e vari prodotti di cartoleria da donare a bambini che vivono in contesti di povertà economica e disagio sociale.
“Dopo questo lungo periodo in cui molti bambini e ragazzi che vivono in contesti difficili hanno rischiato di rimanere indietro nell’apprendimento anche per la mancanza del materiale necessario a seguire le lezioni, torniamo insieme a laFeltrinelli con il Banco dei Desideri. Vogliamo dare un contributo concreto e garantire a ogni studente l’opportunità di tornare sui banchi di scuola con tutto ciò che serve per affrontare il nuovo anno scolastico, con le stesse opportunità degli altri compagni.” Così, Sara Modena, Direttore Generale di Mission Bambini, racconta come nasce l’iniziativa.
“Per il terzo anno consecutivo rinnoviamo la nostra adesione all’iniziativa ‘Banco dei Desideri’ di Fondazione Mission Bambini”, dichiara Alessandro Monti, direttore business Librerie Feltrinelli. “Un’iniziativa che ribadisce il valore dei libri per la formazione delle nuove generazioni, e che è capace di fare doppiamente bene: alla persona a cui è indirizzato il regalo e alla causa sostenuta da Mission Bambini, impegnata da oltre 10 anni nello sviluppo di servizi alla prima infanzia altamente inclusivi e accessibili. Senza dimenticare che il dono rende felice anche chi lo fa.”
La Fondazione Mission Bambini si occuperà poi di distribuire tutti questi beni scolastici raccolti a 70 tra scuole elementari e medie e centri per l’infanzia distribuiti in tutta Italia che accolgono questi studenti meno fortunati. Solo nello scorso anno sono stati raccolti oltre 10mila prodotti scolastici per un valore di circa 45mila euro.
A Torino l’iniziativa si terrà nei punti vendita di: Via Nizza 2, P.za castello 19, Piazza C.L.N. 251 e al C.Comm. Lingotto in Via Nizza 262.
Per trovare l’elenco completo delle librerie in cui è possibile aderire al “Banco dei Desideri” consultare il sito www.missionbambini.org/banco-dei-desideri e www.lafeltrinelli.it
Le immagini dovranno rilevare le inesattezze presenti in città su targhe stradali, lastre marmoree, insegne e segnaletiche turistiche che identificano vie, corsi, piazze, viali, giardini, personaggi ed eventi della città, evidenziando gli errori riguardanti località, nomi, cognomi, titoli professionali, date di nascita e morte e quanto altro.
Molte date di nascita o morte delle vie sono errate. Ecco una breve lista per fare qualche esempio: Giovanni Amendola (errata nascita 1886 anziché 1882), Eleonora d’Arborea (errata nascita 1355 anziché 1340), Giovanni Botero (errata nascita 1533 anziché 1544), via Giovanni Battista Viotti (errata nascita 1753 anziché 1755), Carlo del Prete (errata morte 1929 anziché 1928 come riporta la targa), Via Antonio Fontanesi (errata nascita 1818 anziché 1820), Via Michele Buniva (errata nascita 1761 anziché 1762).
Via Gaspare Gozzi è errata: il vero nome del letterato veneziano era Gasparo.
Via Giovanni Napione (errata nascita 1745 anziché 1748) e il vero nome è Gian Francesco.
Via San Remo anziché via Sanremo e corso Spezia anziché corso La Spezia sono ambedue errati.
Non è errata invece via Sagra di San Michele (anziché Sacra), così come credono molti torinesi. Infatti la Treccani equipara i due termini Sacra e Sagra corretti in egual modo per indicare l’Abbazia in Val di Susa.
L’analisi fotografica non vuole generare inquisitori sapientoni pronti a puntare il dito contro qualcuno, ma è concepita come una divertente “caccia agli strafalcioni” presenti nel territorio, al fine di mappare una Torino ignota a sè stessa, regno fantastico che ci farà sorridere per i suoi arbitri storici e geografici e forse anche sintattici e grammaticali.
Il fine è quello stimolare l’interesse dei cittadini a documentarsi, investigando le esatte fonti, per poter finalmente contare su indicazioni viabili credibili e corrette! Insomma, un esercizio per aguzzare la vista in una “errata corrige Maps” che ciascun candidato inanellerà in una carrellata fotografica condita da titoli ironici e divertenti.
Il concorso fotografico “via DA QUI” non prevede alcuna quota d’iscrizione, è completamente gratuito e non offre premi in danaro ai vincitori.
La scadenza per l’invio degli elaborati è il 31 ottobre 2021.
Esempi e bando concorso sui link:
https://www.caus.it/concorso-fotografico-via-da-qui/
https://caus-ufficiostampa-torino.weebly.com/
Per informazioni: info@caus.it – Telefono: 339.60.57.369
Presente! Festival del Reale, dal 9 al 11 settembre 2021, metterà in scena tra le vie di Barriera di Milano il rapporto sinergico tra ambiente urbano, tessuto sociale e il mondo economico locale. Creare percorsi alternativi per esplorare e sviluppare artisticamente e poeticamente il senso di comunità.
Riconoscere agli esercizi commerciali il ruolo di incubatori sociali di prossimità. Presente! Festival del Reale è organizzato da Neutopia e Teatri in Rivolta con il patrocinio della Circoscrizione 6 e dell’Accademia Albertina di Torino, il sostegno della Città di Torino, Casa Bottega e la Rete Italiana di Cultura Popolare.
9 SETTEMBRE 2021 – PIAZZA BOTTESINI – H.18
Speaker’s Corner
IVAN FASSIO
BEATRICE SACCO
Lo Speakers’ Corner è uno spazio aperto permanente, da collocarsi nel contesto di Piazza Bottesini, nel quale ogni persona possa liberamente esprimere il proprio pensiero, in forma discorsiva, lirica o artistica. Il più famoso speakers’ corner è indubbiamente quello presente nel parco londinese di Hyde Park, ma non è il solo: in Australia, Canada, Malaysia e altri paesi del mondo esistono luoghi di questo tipo; in Italia, l’unico presente è situato in provincia di Pisa. Presente affida all’artista Beatrice Sacco la realizzazione dello Speakers’ Corner in piazza Bottesini, che sarà dedicato alla memoria di Ivan Fassio, poeta, performer e voce viva.
Zona Traffico Liminale
La scimmia in tasca – Vernissage mostra Z. T. L. Zona a Traffico Liminale a cura di Davide Galipò con opere di Francesco Aprile, Andrea Astolfi, Cristiano Caggiula, Gianluca Garrapa, Antonio Francesco Perozzi, Alessandro Mangiameli, Elena Cappai Bonanni, Marco Cubeddu presso il circolo La scimmia in tasca in via Montanaro, 16. Presentazione del Manifesto del Liminalismo. Presentazione della nuova saracinesca di MisterCaos. Performance a cura di Marco Cubeddu, Ninelevetion di Bill Sick. Dalle 20:30: Lorelies Live.
10 SETTEMBRE 2021 H.16-20 PERFORMANCE ITINERANTI
Artisti in vetrina
Dieci performer in vetrina di altrettante realtà di Barriera di Milano in un percorso itinerante tra le vie del quartiere. In vetrina differenti tematiche, dalla denuncia di una società attuale spersonalizzante di InCorporea alla commistione tra strumento scientifico, parole e colore di Al microscopio. La sovrapposizione dello spettatore e dell’artista, un’unione difficile e la singolarità che preme in Occidente. Le parole di Ivan Fassio rivivono nell’installazione Lavanderia delle parole, il processo creativo artistico in divenire in Partiamo da zero, l’identità con i suoi pregi e suoi difetti si mostra nello specchio di (Ti) Rifletto. Dai like dei social ai voti reali dell’artista che si espone in Da 1 a 5, l’atto performativo e poetico si fa reale e visibile in Colazione.
Una vetrina separa l’artista imbavagliato e un foglio sul quale imprimere i gesti non gesti del performer in Comunicazione silenziosa, lo studio dell’artista si tinge di rosso per riportarci nei vicoli dell’Amsterdam in plexiglass in A luci rosse.
InCorporea di e con Cetty Di Forti e Helen Esther Nevola ai Bagni Pubblici Via Agliè.
Al microscopio di e con Francesco Raffaelli da Pietra Tonale.
Occidente di e con Barbara Giuliani a La scimmia in tasca.
Lavanderia delle parole di Laura Callari con Ivan Fassio presso Ventunesimo.
Partiamo da zero di e con Romina Di Forti da Hub culturale da Baffo.
(Ti) Rifletto di e con Manuela Marascio presso Amerio Costumi.
Da 1 a 5 di e con Cordelia Stagno D’Alcontrès da Sanatex.
Colazione di e con Chiara Fiorano al Bar edicola Doc
Comunicazione silenziosa di e con Fabiana Borgna da Materassaio Polvere,
A luci rosse di e con Lucia Falco feat. Alessandro Rivoir in Via Baltea.
I tour saranno tre con i seguenti orari: 16,17,18 con partenza dai Bagni Pubblici di Via Agliè. La prenotazione per partecipare si effettua tramite mail all’indirizzo: festivalpresente@gmail.com
11 SETTEMBRE 2021 H. 20-23.59 PARCO AURELIO PECCEI
Premio Roberto Sanesi di poesia e musica
Finale Premio Roberto Sanesi di poesia in musica al Parco Aurelio Peccei. Con Somma Zero, Ambra Drius, Mohamed Amine Bour, Kosmonavt. Special guest Federico Sanesi e Nuria Sala Grau ft. Pietra Tonale, La voce da una riva all’altra, Alessandra Greco, Nodi e Ascending Roots, Max Collini in Hai paura dell’indie? Dalle ore 20:00 alle ore 23:59.
Tutti gli appuntamenti di Presente ! Festival del Reale sono gratuiti e si svolgeranno in ottemperanza alle attuali normative europee anti-Covid19.
Il Campione Italiano di Magia Luca Bono torna a Moncalieri con gli artisti del Circolo Amici della Magia per un caleidoscopico cabaret magico tra illusionismo, manipolazione e comicità. Ingresso libero sino a esaurimento posti. Prenotazione consigliata.
Torna la magia alla Cascina Le Vallere (Corso Trieste, 98, Moncalieri) nell’ambito della Rassegna Moncalieri Summer Experience 2021, cartellone di eventi a cura dell’Assessorato alla Cultura della Città di Moncalieri, con la collaborazione di Pro Loco Moncalieri e dell’Ente di Gestione delle Aree Protette del Po Piemontese! Venerdì 10 settembre alle 21.00 sarà la volta di Magic Show, caleidoscopio di illusioni portate in scena da un cast di artisti del Circolo Amici della Magia di Torino guidati da Luca Bono Campione Italiano di Magia laureato a Parigi con il Mandrake d’Oro.
L’illusionista Luca Bono, che calca le scene nazionali e internazionali ormai da anni nonostante la giovane età, torna alla Cascina Vallere di Moncalieri con un speciale show di emozioni e illusioni in compagnia di Sabrina Iannece, sua inseparabile assistente e co-protagonista. Al suo fianco Diego Allegri popolare illusionista youtuber che stavolta stupirà live con le sue performance di manipolazione e ombre cinesi e i mentalisti Beppe Brondino & Madame Zorà, protagonisti di istanti di grande suspense ed esperimenti di telepatia.
Un viaggio tra fantasia e realtà. Lo stupore dell’illusione, la poesia della grande magia. Gesti e parole tra meraviglia e incredulità per tornare a incontrarsi dal vivo condividendo l’emozione della magia e dell’illusionismo declinati in mille forme e sfaccettature.
“Con molto piacere abbiamo confermato in cartellone per il secondo anno lo show di Luca Bono, che avevamo già proposto alle Vallere con grandissimo successo la scorsa estate con un altro spettacolo – dichiara soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – L’iperbolico illusionismo di Luca è un elemento di forte attrazione, in particolare per i più piccoli e le famiglie e anche nello show di quest’anno saprà sorprenderci con i suoi artisti. Ricordo in proposito che questo mese sono ancora davvero tanti alle Vallere gli appuntamenti per grandi e piccoli presenti nel nostro cartellone. Per ritrovarci poi in biblioteca il 25 per un’intera giornata sorprendente dedicata ai lettori”.
L’evento si svolgerà nel rispetto dei protocolli sanitari vigenti. L’ingresso sarà libero fino all’esaurimento dei posti disponibili. E’ consigliata la prenotazione ai seguenti contatti della Pro Loco Moncalieri: prolocomoncalieri@gmail.com; Tel. 011/6407428.
LUCA BONO
Luca Bono è considerato dai media tra i talenti magici più interessanti della sua generazione. Il suo primo importante riconoscimento lo conquista infatti a soli 17 anni con la vittoria al Campionato Italiano di Magia (2010) e due anni dopo si aggiudica il Mandrake d’Or (2012), riconosciuto come l’Oscar dell’illusionismo assegnato ogni anno ai più promettenti talenti internazionali. Da allora i successi si susseguono: fa televisione e gira il mondo con Arturo Brachetti, anche suo direttore artistico e regista nello spettacolo L’illusionista, prendendo parte al tour di Brachetti and Friends e agli spettacoli Comedy Majik Cho e Brachetti che sorpresa! portati in scena per 450 date in Canada e in Europa (Francia, Belgio).
Luca è stato protagonista di The illusionist – La grande magia (Canale 5), primo talent dedicato all’illusione in cui Bono è stato l’unico italiano ad arrivare in finale. È stato insegnante di Marco Columbro e Catherine Spaak nella prima edizione di Si può fare (Rai Uno).
Sito ufficiale www.lucabono.com
(foto Paolo Ranzani)
TORNA ALLA RIBALTA LA CERIMONIA DEL “RINNOVO DEI VOTI” DI SUPERGA E LA FESTA NAZIONALE DEGLI STATI DI SAVOIA
SABATO 11 SETTEMBRE APPUNTAMENTO A VENARIA REALE E DOMENICA 12 A SUPERGA CON L’ARCIVESCOVO CESARE NOSIGLIA E I GRUPPI STORICI PIEMONTESI
Sabato 11 e domenica 12 settembre nella duplice cornice di Superga (Torino) e di Venaria Reale torneranno protagoniste storia, identità e tradizioni del Piemonte con l’edizione 2021 del “Rinnovo dei voti – Arnovassion dij vot” e della “Festa nazionale degli Stati di Savoia“.
L’importante evento, organizzato con il sostegno della Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte, si collega alla vittoria conseguita il 7 settembre 1706 dall’esercito austro-sabaudo, guidato dal duca Vittorio Amedeo II di Savoia e dal cugino, principe Eugenio di Savoia-Soissons, contro l’armata franco-ispanica, forte di 45.000 soldati, che dal mese di maggio cingeva d’assedio la città di Torino, capitale degli Stati di Savoia, nel quadro del conflitto di portata europea conosciuto come “Guerra di Successione Spagnola” (1701-1714).
Il lungo assedio, segnato da continui bombardamenti sulla città con palle di pietra e bombe incendiarie, ebbe termine con la battaglia del 7 settembre, che obbligò i franco-ispanici alla ritirata: negli anni successivi alla grande impresa si affermò, a Torino e nell’intero territorio degli Stati Sabaudi, la consuetudine di celebrare la ricorrenza della vittoria e della liberazione dall’assedio come una grande festa nazionale, e questa gloriosa tradizione, interrotta per un lungo periodo, è stata in tempi recenti riportata in auge, coinvolgendo gruppi e delegazioni provenienti da tutte le province storiche degli antichi Stati, in particolare Nizza e Savoia.
La manifestazione di quest’anno si articolerà in due giornate, con una serie di iniziative culturali, storiche, identitarie e religiose che si svolgeranno nella duplice prestigiosa cornice di Venaria Reale, città che ospita la celebre Reggia, e del colle di Superga, con la splendida Basilica juvarriana.
Si inizierà a Venaria Reale nel pomeriggio di sabato 11 settembre a partire dalle ore 15.30, presso lo spazio all’aperto della Biblioteca Civica “Tancredi Milone” (via Giuseppe Verdi 18), con la conferenza sul tema “Il Piemonte e gli Stati di Savoia: memoria e identità di ieri, tradizioni di oggi e prospettive future“, organizzata grazie al sostegno del Comune, che ha concesso la disponibilità del palco, e con la collaborazione della Pro Loco. Dopo i saluti degli organizzatori e delle autorità e con la partecipazione di Paola Meliga in veste di moderatore, si succederanno gli interventi di Mauro Tosco, docente all’Università di Torino, Giorgio Enrico Cavallo, giornalista, scrittore e storico, Francesco Cordero di Pamparato, storico e scrittore, e Fabrice Dugerdil, esponente di spicco dell’associazionismo storico e identitario della Savoia.
Al termine della conferenza, vi sarà la possibilità, per i partecipanti che ne faranno richiesta, di visitare la Reggia sabauda di Venaria Reale e a seguire, nel tardo pomeriggio, di prendere parte all’apericena presso il centro di formazione Formont-La Mandria (viale Carlo Emanuele II 256). La giornata si concluderà alle ore 21 con il concerto gratuito della fisorchestra “Pietro Deiro” presso la chiesa parrocchiale di San Lorenzo (via San Marchese 10), promosso dal comitato organizzatore con la collaborazione della Pro Loco in concomitanza con i festeggiamenti del patrono di Altessano, San Marchese.
Cuore pulsante dell’evento, come da tradizione, sarà poi, nella giornata di domenica 12 settembre, la solenne cerimonia del “Rinnovo dei voti – Arnovassion dij vot”, in programma presso la Basilica di Superga, che perpetua la memoria del voto fatto dal duca Vittorio Amedeo II per la liberazione della capitale sabauda dall’assedio del 1706. Salito il 2 settembre, in compagnia del cugino principe Eugenio, sulla cima del colle, punto di osservazione ideale per concertare il piano di battaglia, il duca Vittorio Amedeo II, come racconta la tradizione, si raccolse in preghiera dinnanzi all’effigie della Madonna nel piccolo oratorio di Santa Maria sub pèrgolam, implorandone l’intercessione e facendo voto, in caso di vittoria, di patrocinare l’edificazione sulla vetta della colle di una grande chiesa dedicata alla Vergine, di cui si posò la prima pietra già nel 1717 e che giunse a compimento nel 1731 con l’inaugurazione del tempio sacro, progettato dal messinese Filippo Juvarra, regnante Carlo Emanuele III.
Le celebrazioni del “Rinnovo dei voti” avranno inizio domenica mattina alle ore 9 con l’intrattenimento musicale a cura della Banda “Santa Cecilia” di Trofarello e la sfilata dei gruppi storici che hanno aderito all’iniziativa, qui di seguito elencati: “Duchessa Anna Maria d’Orléans e Duca Vittorio Amedeo II di Savoia” di Verrua Savoia, “Andrea Provana” di Leynì, “Aj Sciapa-suc ed Baudisè” di Baldissero Torinese, “Conte Occelli” di Nichelino, Gruppo storico “della Fenice”, “La Corte”, “Carlo Emanuele II e il Reggimento delle Guardie della Venaria Reale” e “Conte di Cremieu” di Venaria Reale, “Cojtà Grugliascheisa” di Grugliasco, “Dragoni Rossi SAR” di Rivoli e “Armata del Duca – Reggimento Kalbermatten” del Comitato Rievocazioni Storiche 1600-1700, “Castellano e Castellana della Famija Setimeisa” di Settimo Torinese, “Amedeo VI” di Rivoli, “La Bela Rosin e la soa Gent” e “Tradizioni Sabaude” di Torino, “Conti di Bardassano” di Bardassano (Gassino), “Folclore delle valli cuneesi” di Busca, “Famija Turinèisa” sede di Torino e Venaria Reale.
Seguirà alle ore 11.30 la celebrazione della Santa Messa del Rinnovo dei Voti, officiata dall’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, e l’omaggio alla Beata Vergine di Superga presso la cappella della Madonna delle Grazie interna alla Basilica, e alle ore 12, alla conclusione della funzione religiosa, lo storico rito dell’alzabandiera e l’esecuzione degli inni dei territori rappresentati. Il programma della giornata si concluderà, per chi lo desidera, con la possibilità di partecipare alla visita guidata delle Tombe Reali e del complesso della Basilica.
La manifestazione, che intende rinnovare la tradizione storica e religiosa del “Rinnovo dei voti” e rinsaldare sempre di più i legami culturali e identitari che uniscono il Piemonte ai territori costitutivi degli antichi “Stati di Savoia”, è organizzata dal movimento culturale Croce Reale – Rinnovamento nella Tradizione con il sostegno e l’adesione di Laboratorio Piemonte, Gioventura Piemontèisa, Accademia San Pietro, Comunità Nuova Piemontese/Comunità Neuva Piemontèisa, CIVESS (Corpo Italiano Volontari Emergenze Soccorso e Solidarietà), Direction aux Affaires Savoisiennes, PLS pour la Savoie, gruppi storici “Tradizioni Sabaude” e “Carlo Emanuele II”, comitato “Piemonte da Salvare”, comunità Piemonteis.org, comitato “Personaggi Storici e Folcloristici del Piemonte”, associazione musicale Armonia, associazione “La Bela Rosin e la soa Gent”, Piemunt – Companìa dij Cavajer ëd le Tradissiun, “Ordine di Parte Guelfa” – luogotenenza del Piemonte e Valle d’Aosta.
RINNOVO DEI VOTI DI SUPERGA E FESTA NAZIONALE DEGLI STATI DI SAVOIA
Per informazioni sull’evento e prenotazioni scrivere a: superga1706@gmail.com
“Oggi 7 settembre ricorre il 315° della battaglia che concluse vittoriosamente l’assedio franco-spagnolo che aveva stretto Torino per 117 giorni e che aveva visto la cittàe il Piemonte, Vittorio Amedeo II, i governanti, l’amministrazione, i religiosi, l’esercito e la popolazione tutta come determinati e determinanti protagonisti dellaresistenza. La vittoria meritò l’elevazione del ducato a regno, riconosciuto tra le potenze d’Europa e credibile riferimento militare e politico per guidare il Risorgimentonazionale” ricorda il generale Franco Cravarezza, direttore del museo Pietro Micca, nel presentare i prossimi appuntamenti di questo anno speciale che a maggio ha festeggiato anche il 60° di nascita del museo.
Per questo, proprio nella data e l’ora in cui 315 anni fa il principe Eugenio di Savoia e il duca Vittorio Amedeo IIsbaragliavano in battaglia gli assedianti in quello che ora è Borgo Vittoria, il museo Pietro Micca ha deciso di rievocarel’anniversario nel Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, ricordando l’evento come simbolica Aurora d’Italia.
Infatti, il museo del Risorgimento dedica la prima sala del percorso di visita al 1706 ed ai suoi protagonisti ricordati con le statue di Vittorio Amedeo II e del Principe Eugenio di Savoia e con il grande dipinto (645 x 427 cm) della battaglia di Torino del 7 settembre.
Il dipinto è stato realizzato nel 1938 dai due pittori torinesi Luigi e Antonio Rigorini che si ispirarono alla grande tela di Ignace Jacques Parrocel (1667 – 1722) conservata allaresidenza viennese del principe Eugenio. Era stata commissionata espressamente per il nuovo allestimento del Museo del Risorgimento a simboleggiare il valore pre-risorgimentale della battaglia per gli effetti che ebbe sulla storia nazionale.
La rievocazione della battaglia e del suo valore storico, dopo i saluti delle autorità istituzionali, è condotta delDirettore del museo Pietro Micca Gen. Franco Cravarezza insieme a Carla Amoretti, presidente dell’Archivio Amoretti,e allo storico Gustavo Mola di Nomaglio, vicepresidente del Centro Studi Piemontesi.
Al termine dell’approfondimento storico, l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv conferirà al museo Pietro Micca e alla memoria del generale Guido Amoretti il PREMIO INTERNAZIONALE PER IL PATRIMONIO,riconoscimento a Enti, Nazioni e Istituzioni per la tutela di tutti i patrimoni, in particolare quello storico.
Per chi non potrà assistervi in presenza, sarà disponibile dalle ore 18 dello stesso giorno la registrazione sul sitowww.museopietromicca.it.
Un altro prestigioso riconoscimento, il PREMIO GIOVANNI GRAGLIA, sarà consegnato al museo Pietro Micca il giorno 8 settembre alle ore 18 presso L’accademia Albertina di Belle Arti, via Accademia Albertina 6.
Giunto alla sedicesima edizione, il premio, presieduto dalla scrittrice Sabrina Gonzatto, è inserito all’interno del Festival Nazionale Luigi Pirandello e del ‘900. “Dedicare il premio al Museo Pietro Micca – spiega la Presidente – è un atto dovuto nei confronti di una realtà museale che ha visto crescere anno dopo anno un grande interesse da parte del pubblico, non solo di studiosi che provengono da tutto il mondo, ma anche studenti di ogni ordine e grado”.
Per informazioni e prenotazioni: Tel. 3356299996 e info@linguadoc.it
La celebrazione rievocativa pubblica della battaglia avverrà sabato 11 settembre dalle 15,30 alle 18 con vari appuntamenti con i rievocatori in divisa d’epoca del Gruppo Storico Pietro Micca della Città di Torino.
Il primo alle 15,30 al museo Pietro Micca e subito dopo al Monumento all’eroico minatore davanti al Maschio della Cittadella.
Un momento di particolare spettacolo alle 16,30 nei Giardini Reali dove il Gruppo Storico effettuerà tiri a salve di cannone e fucileria davanti alla rinnovata fontana del Tritone e dove sono visibili le fortificazioni perimetrali delle città nel 1706 con la porta da cui uscirono gli eroici difensori superstiti per concorrere alla battaglia e da dove entrarono il Principe Eugenio di Savoia e il duca Amedeo II dopo la vittoria per il Te Deum in Duomo.
Seguiranno alle ore 17 la cerimonia istituzionale in piazza Palazzo di Città con la deposizione di corona al Principe Eugenio di Savoia e alle 18 in Duomo la messa di suffragio per i Caduti dell’assedio e di ringraziamento.
Le celebrazioni del 315° anniversario si concluderanno nella stessa serata di Sabato 11 settembre alle ore 21 con ilconcerto della Fanfara della Brigata Alpina Taurinensecon una carrellata di musiche militari dal XVIII secolo ad oggi.
Si svolgerà nella Corte di Palazzo Reale, accesso gratuito dalle ore 20 e inizio concerto alle ore 21.
Prenotazione obbligatoria all’email eventi@museopietromicca.it, necessari Green Pass e mascherina
Per quella sera, in sinergia con le celebrazioni cittadine ed il concerto, anche i Musei Reali offriranno una apertura straordinaria con ingresso dalle ore 19,30 alle 23:30 (ultimo ingresso ore 22:30). Accesso ai percorsi di visita con tariffa speciale e green pass.
Torino ogni anno e in particolare in questo doppio e importante anniversario ricorda e si stringe con affetto al suo museo e ai Rievocatori del Gruppo Storico Pietro Micca e della Città di Torino che ne ricordano Storia e Patrimonio.
A tutti gli interessati punta il dito di invito personale la nuovaMascotte del museo, realizzata per l’occasione da Vittorio Pavesio, cofondatore di Torino Comics, che stringe nella mano la speciale penna “Aurora d’Italia” delle Collezione Torino, dedicata all’anniversario e che gli interessati potranno trovare al museo Pietro Micca con le suggestive gallerie sotterranee.