Cosa succede in città- Pagina 233

Maria Adelaide d’Asburgo Lorena: “Un angelo sul trono di Sardegna”

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Venerdì 1° aprile, primo incontro di approfondimento

Scrisse di lei Costanza d’Azeglio, scrittrice, animatrice di salotti frequentati da vari patrioti (fra cui Cavour e Pellico) e sposa di Roberto Taparelli d’Azeglio, fratello di Luigi e del più celebre Massimo: “Principessa che tutti ammiravano per la sua bellezza e che conquistava i cuori per qualche cosa di angelico negli sguardi, nei gesti e nelle parole che ne rivelavano l’animo”. Profondamente colta, caritatevole e devotissima alla Vergine Consolata (all’interno del Santuario un grande monumento in marmo bianco di Carrara opera di Vincenzo Vela, la raffigura inginocchiata al fianco della suocera Maria Teresa mentre il Comune di Torino le dedicò la piccola via a fianco dello stesso Santuario) a Maria Adelaide d’Asburgo Lorena – passata alla storia come la “non regina d’Italia”, in quanto sposa di Vittorio Emanuele II che divenne Re d’Italia solo nel 1861, sei anni dopo la sua prematura scomparsa, a soli 32 anni – la “Palazzina di Caccia” di Stupinigi dedica una mostra di grande interesse in occasione del bicentenario della nascita. L’esposizione (inaugurata lo scorso 25 marzo), organizzata dal “Centro Studi Vittorio Emanuele II”, è allestita nella “Galleria di Ponente” e rientra nel percorso di visita alla Palazzina, dove potrà essere visitata fino a domenica 1° maggio. In mostra troviamo oggetti, fotografie storiche, abiti, a cui si affiancano gli approfondimenti a cura di Maura Aimar con il “Centro Studi Principe Oddone”. In particolare, venerdì 1° maggio si terrà il primo approfondimento (obbligatoria la prenotazione)  dal titolo “Maria Adelaide: famiglia e figli” in cui si racconterà attraverso curiosità e aneddoti, la vita di Maria Adelaide e del suo matrimonio con Vittorio Emanuele II da cui nacquero otto figli: la primogenita Maria Clotilde, serva di Dio (la “santa” di Moncalieri); Umberto I Re d’Italia dal 1878 al 1900 (ucciso a Monza, il 29 luglio); Amedeo I Re di Spagna; Oddone Eugenio, nato con una grave malattia genetica e posto ai margini della vita di corte di casa Savoia; Maria Pia, regina del Portogallo dal 1862 al 1889 e altri morti in tenera età. Figlia secondogenita dell’arciduca Ranieri d’Asburgo (viceré del Lombardo-Veneto) e di Maria Elisabetta di Savoia-Carignano, sorella di re Carlo Alberto, Maria Adelaide nacque a Milano il 3 giugno 1822. Adele, come veniva chiamata in famiglia, ricevette un’ottima educazione, studiò diverse lingue, amava la lettura, ricamare e lavorare a maglia, ma anche – si dice – ballare. Come era consuetudine nella case regnanti, fu destinata, insieme alle sorelle, al matrimonio col cugino principe Vittorio Emanuele che, come allora si vociferava, avrebbe preferito la sorella maggiore Maria Carolina. Nell’agosto del 1840 fu organizzato a Racconigi l’incontro. Il fidanzamento, a causa di una lunga negoziazione, durò due anni. Il matrimonio fu celebrato a Stupinigi il 12 aprile 1842. Alcune curiosità: il suocero Carlo Alberto era anche suo zio, fratello della madre. La suocera, Maria Teresa d’Asburgo-Toscana, era anche sua cugina di primo grado. Maria Adelaide era inoltre pronipote di Maria Antonietta, ultima regina di Francia. Nel 1849, dopo l’abdicazione del suocero, Maria Adelaide divenne regina di Sardegna. Gentile e premurosa, adempì sempre con scrupolo ai doveri di sovrana, anche se il marito, pur stimandola, la tradiva ripetutamente, in particolare con Rosa Vercellana, la “Bela Rosin”, che poi, rimasto vedovo, sposò morganaticamente. Mite e remissiva, Maria Adelaide soffrì in silenzio, sostenuta da una fede profonda e dedicandosi all’educazione dei figli e alle opere di carità. Le continue gravidanze ne minarono in pochi anni il fisico. L’8 gennaio 1855, alla sua ottava tormentata gravidanza, diede alla luce un figlio che ebbe pochi mesi di vita. Qualche mese prima era morto, a tre anni, un altro figlio. Tutto ciò la minò profondamente nel fisico, finché un’ improvvisa e violenta gastroenterite la colpì – era il 16 gennaio – mentre in carrozza rientrava a palazzo dopo aver assistito al funerale della suocera che per lei era stata quasi una madre. Morì, assistita dal marito, il 20 gennaio 1855. Il funerale fu celebrato nella Chiesa di San Lorenzo, e fu poi sepolta nella Basilica di Superga.

  1. m.

“Maria Adelaide d’Asburgo Lorena”

Palazzina di Caccia, piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (Torino); tel. 011/6200634 o www.ordinemauriziano.it

Fino al 1° maggio

Orari: dal mart. alla dom. ore 10/17,30

Nelle foto:

–       “Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide” (Gruppo Storico del Pozzo della Cisterna di Reano)

–       “Maria Adelaide d’Asburgo Lorena”

 

In mostra i migliori vivai d’Italia, a Stupinigi arriva Floreal

ANTEPRIMA FLOREAL: ALLA PALAZZINA DI CACCIA  DUE GIORNI DI FIORI, CULTURA GREEN E TANTA BELLEZZA

 

Sabato 2 e domenica 3 aprile 2022

 

ANTEPRIMA FLOREAL – In mostra i migliori vivai d’Italia è l’anticipazione di primavera, ricca di fiori e colori, della II edizione d’autunno di FLOREAL, storica mostra florovivaistica torinese ormai fra le principali d’Italia, per quantità e qualità di espositori.

Attesi i migliori 35 vivai selezionati dalla “Guida ai Vivai d’Italia”, edita da Add Editore e curata da Giustino Ballato e Rossella Vayr. L’unica roadmap ai vivai della Penisola oggi esistente, in un affascinante viaggio nel verde di 300 vivai d’Italia, per scoprire storie, curiosità e conoscere le diverse tipologie di piante che li contraddistinguono, e acquistabile nei giorni della manifestazione.

Due giorni per celebrare la bellezza dell’arrivo della primavera: orchidee, peonie, rose, bonsai, cactus e anche veri gioielli da collezione con le varietà di viola “Cool Wave” e le “Radiance”, ma anche verbene, petunie e piante aromatiche e medicinali. Un tripudio di fiori, verde e natura, nel segno della sostenibilità e del rapporto sempre più importante fra uomo e piante nei giardini della magnifica residenza Sabauda settecentesca della Palazzina di Caccia di Stupinigi, Patrimonio Unesco situato alle porte di Torino.

 

Novità di quest’anno, all’insegna della qualità della manifestazione che cresce di anno in anno, è la presentazione di FLOR Academy, una scuola per ogni coltivatore di piante, con la possibilità di confrontarsi con i migliori esperti d’Italia che, oltre ad esporre le proprie piante, organizzeranno workshop, approfondimenti, laboratori e lezioni, per tutti i visitatori della mostra-mercato.

Un momento dedicato volto a informare, divulgare e promuovere la cultura e la conoscenza delle piante in ambito green, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’ambiente.

 

Un intero week end all’insegna della valorizzazione dell’eccellenza, quindi, in presenza della top list degli esperti vivaisti per inondare di profumo e colori gli scenografici giardini della Palazzina di Caccia di Stupinigi, fra tante nuove attività e laboratori che ruotano intorno all’evento, fra cui sabato dalle 15 alle 17 un evento dedicato ai più piccoli e le loro famiglie, con il laboratorio a cura di Agroinnova, per imparare a conoscere e riconoscere i semi che danno vita alla pianta.

Alle ore 18, per i più grandi è invece in programma una ‘Flower Hour’ all’orario dell’aperitivo, in compagnia di Gramaglia. Dall’arquebuse al vermouth, fra erbe e liquoristica, una panoramica dell’apporto aromatico delle piante impegnate nella produzione di liquori, amari, vermouth e anche alcuni distillati.

Fra i tanti appuntamenti, nella giornata di domenica, da non perdere il laboratorio ADIPA per adulti e piccini a cura dell’illustratrice Rossana Bossù e tratto dal libro “Come un albero”, con un parallelismo fra albero e ritratto e analogie legate alle illustrazioni.

Per due giorni sarà inoltre possibile ricevere in ogni momento suggerimenti per le proprie piante, con i preziosi consigli di Giampiero del vivaio Isola Larga.

 

Un’occasione unica per trascorrere un week-end all’aria aperta con tutta la famiglia ed immergersi nella bellezza della natura, con la possibilità di visitare anche la splendida Palazzina di Caccia di Stupinigi, che in questi giorni ospita in contemporanea due grandi mostre internazionali, prodotte da NEXT EXHIBITION. Nelle antiche cucine il legame indissolubile uomo-animale con “STEVE McCURRY – Animals”; in Citroniera di Ponente “FRIDA KAHLO – Through the Lens of Nickolas Muray”. Frida, icona dei tempi, che fece dei fiori e dei colori sua immensa passione, come si potrà vedere nelle sue fotografie più iconiche. Per il grande afflusso di pubblico in mostra nel fine settimana, si consiglia, per evitare code, la prenotazione biglietti sui siti ufficiali www.mostramccurry.com e www.fridatorino.it

 

L’accesso ad ANTEPRIMA FLOREAL è consentito con green pass, secondo le normative che saranno vigenti al momento della manifestazione. Il programma completo è on line sul sito www.orticolapiemonte.it e su Facebook.

www.orticolapiemonte.it

 

PROGRAMMA COMPLETO DI ANTEPRIMA FLOREAL ON LINE SUL SITO ORTICOLA PIEMONTE E SU FACEBOOK

 

Informazioni utili

 

SITO ORTICOLA PIEMONTE: www.orticolapiemonte.it

FACEBOOK: www.facebook.com/FLOR.di.ORTICOLA.PIEMONTE

 

ANTEPRIMA FLOREAL si svolgerà dal 2 al 3 aprile dalle h. 10 alle 19, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi.

 

L’accesso è consentito con green pass, secondo le normative che saranno vigenti al momento della manifestazione. L’ingresso è di 5 euro (6 euro in prevendita, maggiori informazioni al sito www.orticolapiemonte.it). L’incasso sarà devoluto come contributo al progetto di riforestazione urbana FORESTOPIA.

 

ANTEPRIMA FLOREAL è organizzata dall’Associazione Società Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it) in collaborazione con Fondazione Ordine Mauriziano, Associazione Stupinigi è. Ha ottenuto il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Nichelino, Distretto Reale di Stupinigi.

www.orticolapiemonte.it

Emergenza climatica, alla Cavallerizza la proiezione del documentario Legacy 

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Il Glasgow Climate Pact e gli aggiornamenti scientifici dal VI Assessment Report dell’IPCC

 

Università di Torino, Aula Magna della Cavallerizza Reale Venerdì 1° aprile 2022, ore 16:00-19:45

INCONTRO E PROIEZIONE DEL FILM LEGACY
ALL’INTERNO DELLA ‘NOTTE DELLA GEOGRAFIA’

 

Il Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Torino – Corso di Laurea Magistrale in Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio e il Green Office di Ateneo UniToGO, in collaborazione con il Festival CinemAmbiente, organizzano, venerdì 1° aprile, dalle 16 alle 19.45, presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale, un incontro di discussione interdisciplinare sull’emergenza climatica, che si concluderà con la proiezione del documentario Legacy di Yann Arthus-Bertrand, proiettato a Glasgow in apertura della 26° Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. …

Un concerto in Duomo per le vittime del ponte Morandi

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Concerto dedicato alle vittime del Ponte Morandi, in anteprima assoluta nel Duomo di Torino, sabato 2 aprile, presentato dall’Accademia Corale Stefano Tempia e dall’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, con il patrocinio del Rotary Club Torino Duomo

 

Il Ponte Morandi e la sua caduta. Una tragedia da non dimenticare, le cui vittime riceveranno un omaggio da parte della musica.

L’Accademia Corale Stefano Tempia e l’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, il Comitato  Ricordo Vittime Ponte Morandi e il Rotary Club Torino Duomo presentano, infatti, in anteprima nazionale, il 2 aprile prossimo alle 21 il concerto del ricordo e della speranza dedicato alle vittime del Ponte Morandi.

Il concerto, in programma in anteprima nazionale nella Cattedrale di San Giovanni Battista in piazza San Giovanni, con il sostegno del Rotary Club Torino Duomo, presenta un programma che abbina tre brani commissionati per l’occasione alla “Pastorale d’ete’” per Orchestra di Honegger e al tenero brano del “Siegfried-Idyll”di Richard Wagner.

I brani commissionati per l’occasione sono il “14 agosto” per mezzosoprano, coro e orchestra di Giuliana Spalletti (è stata il 14 agosto 2018 la tragica data in cui si verificò  il crollo del ponte Morandi di Genova), “Disoriente”, per mezzosoprano e orchestra,di Marco Sinopoli e “Vele di luce”, per mezzosoprano e orchestra,di Giancarlo Zedde.

L’evento, realizzato con il patrocinio del Comune di Genova  e dell’Arcidiocesi  di Genova, oltre  a celebrare la memoria di questa spaventosa tragedia, consentirà al pubblico di  ascoltare in prima esecuzione assoluta tre opere di autori contemporanei, che risultano di ampio respiro, nell’esecuzione della mezzosoprano torinese Laura Capretti e dell’Orchestra e Coro dell’Accademia Stefano Tempia, diretta dal maestro Luigi Cociglio. Dopo la dura fase della pandemia, finalmente Coro e Orchestra tornano a realizzare una grande produzione sotto la direzione del maestro Antonmario Semolini, nuovo direttore musicale. I brani di Spalletti, Zedde e Sinopoli, composti su testi poetici di Bottino, sono in prima esecuzione assoluta.

“14 agosto” risulta la presa d’atto e di coscienza della tragedia avvenuta con il crollo del Ponte Morandi, oltre che una progressiva consapevolezza del fatto che  tale cafastrofe, inizialmente assolutamente incredibile, abbia generato una sorta di dolore cosmico, senza, comunque, mai perdere il contatto con la realtà della cronaca e della storia umana.

Il brano “Vele di luce”  rappresenta un vero e proprio inno alla città di Genova, alla sua anima che è  stata ben descritta dal poeta Anton Cechov con le seguenti parole “Per le strade di Genova  cammina una folla meravigliosa. Quando si esce, di sera, tutta la strada è  colma di gente. Poi te ne vai a zonzo, senza una meta, tra quella folla; vivi della sua vita, ti confondi a lei nell’anima; e cominci a credere che possa esistere una sola anima universale”.

“Disoriente” rappresenta una riflessione sui segni dei tempi che stiamo vivendo, sullo spaesamento,  il disorientamento, lo smarrimento dei punti cardinali tradizionali e sulla necessità  del recupero del senso dell’umanità come bussola per ristabilire una piena alleanza con la natura e una direzione per l’esistenza.

La “Pastorale d’ete’” venne composta da Arthur Honegger nel 1920, appena tre anni prima del “Pacific 231”, la musica delle macchine. Ispirata alla poesia di Arthur Rimbaud, mantenne una provocazione a livello di soluzioni strutturali, in cui la partitura risulta per archi, fiati singoli e corno. È  stata ispirata al compositore anche da un soggiorno sulle Alpi Svizzere sopra Berna e rappresenta il suo primo lavoro  di rilevante importanza prima dell’”Horace vittorieux”, che scrisse nell’inverno del 1920/21.

L’Idillio di Sigfrido è  una composizione per orchestra da camera che Richard Wagner scrisse nel 1870, nata quale regalo di compleanno per sua moglie Cosima, figlia del compositore Liszt, sposata il 25 agosto. La sua prima esecuzione si tenne, infatti  in forma privata nella mattina di Natale di quello stesso anno presso la villa dei Wagner. I due temi principali sono il tema iniziale della Pace, anche chiamato tema dell’”amata immortale”, che evoca, molto probabilmente, la serenità della vita domestica e familiare del compositore in quel periodo, e il tema rappresentante il personaggio di Siegfried. L’orchestrazione originale prevedeva flauto, oboe, due clarinetti, fagotto, due corni, tromba e archi.

Il concerto vuole esprimere una nuova idea di Umanesimo, capace di porre, più che l’uomo, il rapporto uomo-natura al centro di una nuova cosmologia. Questo progetto memoriale dedicato alle vittime del Ponte Morandi segue una costellazione di fatti e stati d’animo, a partire dal crollo, attraverso la lacerazione, la tragedia, quindi il soccorso, la solidarietà,  la rinascita spirituale e il desiderio di riconciliazione e di redenzione, di rinnovamento dell’alleanza tra l’uomo e la natura.

Un sottile fil rouge accomuna i cinque brani proposti nel concerto; si tratta, infatti, di cinque “isole” di un arcipelago il cui centro è costituito dall’impulso, dallo slancio vitale, nonostante tutto, e soprattutto dalla speranza, nonostante l’irrompere del male nella quotidianità.

Si tratta di un’alternanza di forme creative e stilistiche che rappresenta uno degli assi portanti dello spirito e della progettazione dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, che costituisce il centro di irradiazione culturale e artistica del Duomo di Torino.

Il concerto verrà  poi eseguito il 3 aprile, sempre alle 21, in prima esecuzione nazionale assoluta, a Genova, presso la Basilica della Santissima Annunziata del Vastato, in piazza Nunziata 4, con ingresso libero.

Per informazioni dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 scrivere a

segreteria@stefanotempia.it oppure telefonare  al numero 3899117174.

 

Mara Martellotta

Svelato il mistero della scritta comparsa in Piazza San Carlo

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Si tratta di un “flash mob”, un’azione corale organizzata dagli Eugenio in Via Di Gioia, band torinese che fece parlare di sè con un brano dedicato a Chiara Ferragni e all’Eurovision. 

Questa la dichiarazione della band:

“Qualcuno ha urlato allo scandalo contro la città.

Qualcuno non vedeva l’ora di puntare il dito contro i soliti vandali.

Qualcuno ha ipotizzato che fosse un’operazione di marketing di un grosso marchio.

Non è niente di tutto questo.

È la dichiarazione d’amore di oltre 150 persone che questa notte hanno condiviso 6 ore di partecipazione collettiva, di presidio artistico, di vita vera in una delle piazze più belle di Torino per fare esplodere il proprio sentimento d’amore. Con gessetti da scuola elementare. Scotch di carta e un metro da sartoria.

Ti amo ancora. Una dichiarazione d’amore sincera. Una presa di coscienza proattiva verso una Terra che va curata. Verso un mondo economico, sociale e ambientale che va rivoluzionato.

La pioggia, domani, laverà la scritta in pochi minuti.

L’aria irrespirabile della nostra città, il consumo disastroso del nostro pianeta, l’inconsistente progetto di futuro per le nuove generazioni resteranno lì, sotto gli occhi di tutti, come da sempre, invisibili. Tutto questo non è più possibile.

Siamo stati noi a gridare: ti amo ancora.”

Nessun atto vandalico, ma un’azione ben studiata e dal tempismo perfetto.

Con il Brano per l’Eurovision (che trovate qui) gli Eugenio in Via di Gioia ci avevano fatto ridere, cantare e ballare. Ora ci danno un buon motivo per riflettere.

 

Lori Barozzino

Foto dalla pagina Facebook degli  Eugenio in Via di Gioia / Nicolò Roberto Roccatello

Da Le Gru a Le Gru…di domani

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Partito il restyling del mall di Grugliasco, con un investimento di 8milioni di euro per la prima fase dei lavori di Piazza Nord

Venerdì 1° aprile, via ai festeggiamenti con il vernissage della mostra di Donato Sansone e la musica di Boss Doms

Apriva il 9 dicembre 1993. Dunque, quasi trent’anni di frenetica attività. E qualche ruga allora ci sta. Ed é ben giustificata ed ammissibile, se si pensa ai milioni di clienti passati nei suoi lunghi corridoi e nelle sue molte imprese commerciali, con una media di circa 50mila persone al giorno. Di qui la partenza, lo scorso gennaio, dei lavori di restyling (strutturale e culturale) che porteranno la shopville Le Gru di via Crea a Grugliasco alla ridefinizione di spazi e percorsi assolutamente rinnovati e avveniristici. Tre mesi, finora, di lavoro, curato dagli architetti statunitensi dello “Studio H2G” specializzati in retail design, che in questa prima fase dell’opera (fino al prossimo autunno) riguarderà la Piazza Nord completamente trasformata secondo i progetti in corso. Ben 8 i milioni di euro investiti in questa prima fase di lavori  da parte di “Klepierre”, leader europeo nella proprietà, gestione e sviluppo dei centri commerciali, per un grande cambiamento che consoliderà il ruolo di leadership di Le Gru in Piemonte. La nuova Piazza Nord si presenterà completamente trasformata, sull’esempio delle più prestigiose e storiche gallerie commerciali cittadine, aperta ai colori del cielo attraverso una nuova copertura vetrata fatta di grandi cupole organiche in vetro e acciaio di oltre 1.000 mq. e diventerà un luogo non solo bello, ma funzionale, carico di modernità e innovazione, attraverso processi certificati e alte garanzie anche sul piano della “sostenibilità”. I lavori, inoltre, portati avanti durante la notte ( quindi ininfluenti sulla fruibilità degli spazi e soprattutto sugli accessi ai negozi e ai servizi), saranno programmati su più fronti: non solo strutturali ma anche di sviluppo – spiegano i responsabili – dal punto di vista del ‘retail’ per potenziare ulteriormente la ‘customer experience’ ed offrire i migliori ‘retail brand’ italiani”. I primi risultati sono già visibili: negli ultimi mesi, infatti, sono ben 12 i nuovi brand  sbarcati a Le Gru e altrettanti hanno aperto in una nuova location della shopville o hanno puntato su un radicale restyling. La scorsa settimana hanno inaugurato “Flying Tiger” “NYX”, mentre sono in arrivo anche “Signor Vino”“Falconeri” e altri importanti marchi, culminando in autunno con l’apertura, nella rinnovata Piazza Nord di “Primark”.

Dal punto di vista della customer experience, un forte sviluppo viene anche da servizi come  l’ “Amazon Hub” e la stazione di ricarica per veicoli elettrici “Tesla Supercharger”. Parola d’ordine: il presente coniugato al futuro. E soprattutto “futuro green”, tengono a precisare i responsabili. A partire dai rifiuti che si produrranno durante i lavori: verranno demoliti 2.600 mq di controsoffitti, 2.300 di pavimentazioni, 700 di solai e 300 dell’attuale lucernaio. Ebbene questi rifiuti, in conformità al protocollo “Breeam”, verranno differenziati con l’obiettivo di riutilizzarne o riciclarne almeno il 75%.  La nuova copertura vetrata di 1.000 mq sarà dotata di vetri ad alte prestazioni in termini di isolamento termico e trasmissione del calore, consentendo una riduzione dell’impatto energetico in fase di raffrescamento pari al 30%. È stato inoltre firmato un importante accordo con “Iren”: dal prossimo ottobre Le Gru passerà al teleriscaldamento. Il calore prodotto da cogenerazione e da processi di economia circolare permetterà di azzerare i consumi diretti di gas metano (pari a circa 300mila metri cubi all’anno) e di ridurre le emissioni totali di anidride carbonica. Lavori e progetti, insomma, in piena corsa. Intorno ai quali si comincerà a far festa, all’insegna dell’arte, venerdì prossimo primo aprile, a partire dalle 19,30, con l’esposizione, in Piazza Nord, di otto gigantesche opere di Donato Sansone, fra gli artisti “più visionari, innovativi e inquietanti” dell’attuale panorama artistico italiano. Il vernissage sarà accompagnato dall’esibizione di Boss Doms, dj musicista e produttore discografico, compagno di incursioni provocatorie e “un po’ situazioniste” di Achille Lauro. La festa continuerà anche il giorno dopo, con una intera giornata musicale: sabato 2 aprile, dalle 12.30 alle 20.30, saranno infatti di scena i dj Luca Vacchero, Daniele Fini, Pier Manganuco e Alessandro Costa. E di notte, gli operai torneranno al lavoro. Per Le Gru di domani. Sempre più vicine 

g.m.

Nelle foto:

–       Le Gru: Progetto “North Court”

–       Donato Sansone “Green”

–       Dj Boss Doms

“Una Mole di colombe”. Una trentina di Maestri pasticceri e fornai fra i migliori d’Italia

Il 2 e 3 aprile all’Hotel Principi di Piemonte

 

Si potrà degustare e acquistare una selezione delle produzioni artigianali di alta qualità, fra tradizione e creatività. 

 

Il 2 e il 3 aprile l’Hotel Principi di Piemonte ospita la IV edizione di “Una Mole di colombe”. Una trentina di Maestri pasticceri e fornai fra i migliori d’Italia presenteranno le loro creazioni, oltre 150 colombe tradizionali e creative. Sono stati selezionati da Dettagli, la società organizzatrice dell’evento, tra gli artigiani che rispettano rigorose regole di qualità: l’utilizzo di lievito madre e l’esclusione di conservanti, emulsionanti, additivi chimici, aromi artificiali e semilavorati.

La due giorni all’insegna del gusto, dedicata a golosi, gourmet, esperti e curiosi, si concluderà con il concorso a porte chiuse che si svolgerà domenica 3 aprile e che assegnerà 2 premi: la targa di migliore colomba tradizionale e la targa di migliore colomba creativa, sulla scorta del giudizio di una giuria composta da tecnici e addetti ai lavori di alto profilo.

Il pubblico potrà degustare e acquistare al prezzo speciale di 30€ al Kg l’elegante protagonista dei dolci di Pasqua, declinato nelle preparazioni classiche con glassa, granella di zucchero, mandorle o nocciole armelline e in quelle dai ripieni più creativi.

Secondo gli ultimi dati di vendita, la colomba conquista sempre nuovi estimatori, soprattutto quella artigianale che, grazie al talento dei maestri pasticceri, si arricchisce di un caleidoscopio di profumi e sapori tipici delle varie regioni italiane.

“La filosofia di Dettagli – affermano le due fondatrici, Laura Severi e Matilde Sclopis di Salerano – ha come obiettivo la valorizzazione dei grandi lievitati di eccellenza artigianale”. Prima del Covid, dal 2012 al 2019, “Una Mole di…” ha registrato in ogni edizione un incremento di pubblico di circa il 30%. Nata nel 2012 con “Una Mole di panettoni”, la manifestazione è ormai diventata un appuntamento fisso degli eventi enogastronomici torinesi. Dal 2020 è sbarcata sul web (www.unamoledi.it) con l’obiettivo di riunire produttori italiani selezionati per l’eccellenza delle loro proposte.

Guida agli spirits e ai vini buoni d’Italia

IL PRIMO APRILE , AL TEATRO VITTORIA DI TORINO, LA PRESENTAZIONE 

I territori sono portatori di storie di vita, di lavoro di persone che, attraverso la passione coltivata giorno dopo giorno, hanno dato vita a realtà aziendali che hanno dato identità a quei luoghi.  Distillati, liquori di pregio, amari antichi. Pezzi di Storia del buon bere italiano che, ormai da qualche tempo, stanno attraversando un entusiastico Rinascimento. Studio, ricerca e riscoperta delle ricette tradizionali, sviluppo e valorizzazione dei prodotti, delle piante e dei profumi che raccontano i territori, fino a rendere i luoghi di produzione vere e proprie attrazioni dedicate al racconto e alla promozione. Il pubblico nel tempo ha imparato ad apprezzare il buon bere, quello che lascia inebriati ma con consapevolezza : ed è per questo che, come tutte le guide gastronomiche, anche quelle dedicate alla liquoristica italiana rappresenta un ” faro ” nel consigliare gli appassionati e nell’educare i nuovi, alla scoperta e alla conoscenza delle grappe, delle nuove gamme di gin – per i quali l’attrazione a distillare è sempre più evidente – , degli storici e rinnovati bitter e i rinomati vermouth, prodotti di punta di aziende radicate sul territorio e che ne hanno fatto un marchio distintivo.  Dopo l’esordio del 2021 torna, per Touring Club Editore, a Torino il 1 aprile al Teatro Vittoria,  “Spirito Autoctono – La Guida”, non più solo un inserto, ma un vero e proprio volume che guiderà il pubblico più appassionato e attento alla scoperta e alla fruizione di tutti quei prodotti che nascono in connessione spirituale, emotiva e culturale con un luogo e un territorio.Un lavoro certosino di ricerca svolto regione per regione da undici commissioni (un coordinatore regionale più un parterre di tecnici e appassionati per commissione), che ha mutuato dall’edizione 2021 gran parte del regolamento: l’obiettivo sarà quindi quello di individuare ancora una volta i prodotti che meritano l’Ampolla d’Oro, massimo riconoscimento di SPIRITO AUTOCTONO – La Guida.

Il viaggio è il grande tema del 2022 di Spirito Autoctono La Guida. Infatti, ilCuratore nazionale e ideatore del progetto, Francesco Bruno Fadda e il Commissario del Lazio Paolo Campana, infatti, proprio in questi giorni stanno girando l’Italia di distillatori e liquorifici per raccontarla in un’inedita serie televisiva presto su tutti gli schermi.

 “Quello che presentiamo oggi è il risultato di un lavoro di squadra” sottolinea Francesco Bruno Fadda. “durato molti mesi. Tutti i Responsabili delle Undici Commissioni Regionali e i loro commissari, insieme alla redazione centrale, si sono spesi con energia ed entusiasmo affinché fosse portato a termine quello che è, da sempre, il fine ultimo di questa guida: fotografare l’Italia”. Non una fotografia fredda, precostituita, che poco interessa alla gente, bensì viva, appassionata. Che possa essere realmente utile. Nel volume, totalmente rinnovato per questa seconda edizione,  presentata a gennaio 2022, c’è tutto il senso dell’ultimo anno passato a esplorare in lungo e in largo l’Italia per scoprire distillerie e assaggiare nuovi prodotti. Vogliamo che non ci si limiti a sfogliare questa Guida come si fa ormai con tanti prodotti simili, ma che la si legga e soprattutto la si usi. Quando si entra in enoteca, quando si gira su internet, anche e soprattutto quando si viaggia. E siccome ogni nuova avventura deve pure avere un punto di partenza, abbiamo scelto di iniziare in grande puntando il riflettore sulle nostre punte di diamante, le Ampolle d’Oro. I premi più importanti. Speriamo piacciano a voi come sono piaciute a noi”.

Il primo grande appuntamento sarà all’ombra della Mole Antonelliana e al debutto della nuova guida si unirà la terza tappa delle premiazioni di Vinibuoni d’Italia, la guida dedicata ai vini da vitigno autoctono, per un incontro di eccellenze. Il Save the Date è quindi per il 1 Aprile 2022 al Teatro Vittoria di Torino, dalle ore 17.30.

 Sul palco verranno premiate per Spirito Autoctono le Ampolle d’Oro e le Ampolle d’Oro Special Award di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna, e per Vinibuoni d’Italia Corone e Golden Star di Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria. Alla presentazione e premiazione seguirà una grande degustazione di tutte le etichette premiate dalle due guide, accompagnate da Salumi Levoni e Grana Padano, storici partner di Vinibuoni d’Italia.

Chiara Vannini

“Ti amo ancora”, scritta gigante in piazza San Carlo: chi è l’autore?

Aggiornamento: la scritta è una iniziativa promozionale autorizzata (verrà  pagata l’Amiat per la cancellazione) riconducibile al gruppo musicale Eugenio in via di Gioia


Il sindaco Lo Russo ha chiesto una relazione alla polizia municipale e, al momento, non si sa chi ci sia dietro la scritta gigante in gesso bianco, apparsa questa mattina su tutta l’area di piazza San Carlo.

Si pensava fosse una iniziativa autorizzata di una associazione ambientalista, ma la stessa associazione ha smentito.

“Ti amo ancora”, questa  la dedica  caratteri cubitali con la vernice  accanto al Caval ‘d Brôns, il monumento equestre a Emanuele Filiberto di Savoia.

Ultimi giorni: alla Biblioteca Nazionale i terribili “Anni di piombo” che violentarono la città

“Torino ferita 11 dicembre 1979”

Fino al primo aprile

Anche queste sono immagini di “guerra”. Insensata, come tutte le guerre. Violenta e vigliacca. Che dal 1969 al 2003 ( i cosiddetti “Anni di piombo”) insanguinò e terrorizzò l’Italia. E non solo. Immagini fotografiche ancor più terribili se si accostano a quelle sconcertanti e atroci, moltiplicate per mille, che oggi ci arrivano dal fronte bellico internazionale su cui Russia e Ucraina si massacrano in nome di un sacrosanto diritto alla democrazia e alla libertà dalla Russia negato e coraggiosamente, a prezzo altissimo di vite umane, dai “fratelli” ucraini rivendicato. Anche per l’Occidente. Il tributo pagato dagli Italiani agli “Anni di piombo”, perpetrati dal Terrorismo eversivo di estrema destra e sinistra (Brigate Rosse e Prima linea, in primis), fu di 360 morti, di miglia di feriti invalidati e di innumerevoli attentati violenti dimostrativi.

Anche Torino pagò in quel periodo un prezzo di sangue elevatissimo. Fra il 1975 e il 1982, per attentati terroristici, in città furono uccise 22 persone e oltre 70 furono gli invalidati per tentato omicidio. Nel solo 1979, il capoluogo piemontese pianse ben 5 omicidi, tutti ad opera di Prima Linea: da Giuseppe Lorusso (agente di custodia a “Le Nuove”), al giovane diciannovenne (studente all’Istituto “Carlo Grassi” ) Emanuele Iurilli, ucciso accidentalmente in uno scontro a fuoco fra le Forze dell’Ordine e terroristi di Prima Linea in un bar di via Millio, al vigile urbano Bartolomeo Mana (assassinato a Druento durante un assalto alla locale Cassa di Risparmio), fino a Carmine Civitate, proprietario del “Bar dell’Angelo” di piazza Stampalia, anche lui rimasto a terra durante uno scontro a fuoco fra polizia e terroristi e a Carlo Ghiglieno, dirigente Fiat, ucciso in via Petrarca mentre si recava in ufficio. Ma bisogna arrivare e soffermarci all’11 dicembre del 1979, quarantatre anni fa, per addentrarci nel capitolo forse più teatralmente eclatante, vergognosamente firmato ancora una volta in città da Prima Linea. E’ un martedì. Nell’aria si respira già il clima festoso dell’imminente Natale. In via Ventimiglia, nella sede della “SAA-Scuola di Amministrazione Aziendale” (la prima business school italiana, fondata negli anni Cinquanta e specializzata nella formazione manageriale) sono le 15 del pomeriggio e si fa normale lezione nelle varie aule, quando la “normalità” viene bruscamente interrotta dall’irruzione di un commando di terroristi appartenenti a Prima Linea. Loden. Eskimo. Da sotto spuntano fucili, pistole e perfino un kalashnikov. In poco più di mezz’ora, la lettura di un delirante comunicato contro la “scuola dei padroni” e la selezione di dieci “nemici di classe”, 5 studenti del Master e 5 docenti, portati a dimostrazione in corridoio, legati, imbavagliati e brutalmente gambizzati. Ventidue colpi di pistola. Sono la loro firma e l’immagine cruenta della mattanza compiuta. Nel corridoio un fiume di sangue.

Racconterà Luciano Borghesan su “La Stampa”: “Se dovessi disegnare la copertina di un album di quegli anni, metterei una foto della SAA”. Momenti terribili, ancora vivi nella memoria storica dei torinesi con qualche anno sulle spalle e ricordati nella suggestiva mostra fotografica “Torino ferita 11 dicembre 1979”, organizzata, fino al primo aprile (ore 10/16), alla “Biblioteca Nazionale Universitaria” (piazza Carlo Alberto, 3) dall’Associazione “La Porta di Vetro”, presieduta dal giornalista Michele Ruggiero, e curata da Tiziana Bonomo (“ArtPhotò”), ex studentessa della “SAA”, fra gli ostaggi lei stessa, quel terribile pomeriggio, dei criminali terroristi. In mostra (realizzata con il sostegno del Consiglio Regionale, oltreché dell’“Associazione Amici della Biblioteca Universitaria”, e inaugurata in occasione della “Giornata europea in memoria delle vittime del terrorismo”, venerdì 11 marzo scorso) troviamo 30 scatti fotografici, in maggior parte provenienti dagli Archivi de “La Stampa” e della “Gazzetta del Popolo” e conservati dall’“Archivio Storico” della Città di Torino.

Quattro le sezioni in cui si articola l’iter espositivo: l’“Assedio”, che descrive le fasi della “militarizzazione”, soprattutto durante i processi alle Brigate Rosse, in cui si ritrovò catapultata la città: gli “Attentati”, dominati da escalation che dalle minacce verbali alle auto bruciate, dalle aggressioni e ai sequestri di persona, portarono alle cosiddette “gambizzazioni” e agli omicidi; il “Dolore” immenso e inevitabile, per concludere con l’“Attacco” terribile alla SAA. Le immagini sono accompagnate dai testi di Michele Ruggiero, autore del libro “Pronto qui Prima Linea” e da quelli di Paolo Turin, all’epoca fra i docenti alla SAA, anche lui vittima della brutale esecuzione terroristica.

Gianni Milani

Per info: “La Porta di vetro”, laportadivetro@gmail.cominfo@artphotobonomo.it; tel.335/7815940

Nelle foto:

–       Padre Ruggero Cipolla dinanzi al cadavere di Giuseppe Lorusso, Archivio “La Stampa”

–       Scritta al “Carlo Grassi” VII Itis, per ricordare Emanuele Iurilli, Archivio “La Stampa”

–       Bambini depongono fiori accanto alle foto dei carabinieri Lanza e Porceddu, vittime delle BR, Archivio “La Stampa”

–       SAA: studenti soccorrono una delle vittime, Archivio “La Stampa”