Cosa succede in città- Pagina 233

Rose bianche per Giovanna Cattaneo Incisa

 

Sabato 18 dicembre 2021

Ingresso gratuito alla GAM, MAO e Palazzo Madama. Arte, letture, musica e testimonianze.

 

Il 18 dicembre 2011 Giovanna Cattaneo Incisa, prima Presidente della Fondazione Torino Musei, lasciava per sempre i suoi collaboratori e i suoi musei, che aveva guidato fino all’ultimo istante per 13 anni.

 

A 10 anni esatti dalla scomparsa, la Fondazione dedica una giornata speciale alla sua Presidente che da protagonista della vita culturale di Torino seppe imprimere un segno indelebile al potenziamento e allo sviluppo dei musei della Città.

 

Per chi ha conosciuto e lavorato con la Signora Cattaneo rimane viva la memoria di una personalità unica, che coniugava acume, intelligenza e tenacia a una rara sensibilità e a un particolare rispetto per le persone che con lei collaboravano, valorizzandone le qualità e le competenze.

È per questo che ancora una volta vogliamo offrire a Giovanna Cattaneo Incisa i fiori che lei amava, un metaforico mazzo di rose bianche, insieme alla musica classica e alla lettura di brani di poeti e scrittori a lei cari.

 

Per tutta la giornata di sabato 18 dicembre la GAM, il MAO e Palazzo Madama apriranno gratuitamente al pubblico le collezioni permanenti e le mostre Una Collezione senza confini, Luigi Ontani, Alessandro Sciaraffa, Claudio Parmiggiani alla GAM, Kakemono e Hub India al MAO e Hub India a Palazzo Madama.

 

Il programma della giornata si articola in diversi momenti distribuiti nei tre musei: al mattino a Palazzo Madama un omaggio che vede protagonisti personalità e istituzioni del mondo della cultura cittadina, in un incontro che alterna letture a cura di Gian Luca Favetto a brani di musica classica; nel pomeriggio interventi musicali nelle sale della GAM e del MAO a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e attività per le famiglie che si svolgono nei Laboratori Didattici “Giovanna Cattaneo Incisa” della GAM.

 

 

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

Palazzo Madama 

Ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alla mostra Hub India.

 

ore 11:00 Gran Salone dei Ricevimenti

Apre Edoardo Lanzi, violino

Lo scrittore Gian Luca Favetto legge brani e poesie di autori amati da Giovanna Cattaneo, accompagnati da interventi musicali di Clara Piccoli, violoncello.

Intervengono:

Maurizio Cibrario, Presidente Fondazione Torino Musei

Mario Verdun, Presidente Onorario Amici Fondazione Torino Musei)

Piergiorgio Re, Presidente Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris

Introduce: Adriano Da Re

 

*Programma musicale a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino:

Pagine musicali per violino solo. Scuola di Violino di Piergiorgio Rosso

Johann Sebastian Bach, Suite per violoncello solo. Scuola di Violoncello di Dario Destefano

 

 

MAO – Museo d’Arte Orientale

Ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alle mostre Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese e Hub India.

 

ore 14:00 e ore 14:30

Interventi musicali nei Giardini Giapponesi di Angelica Merlo, flauto, e Linda Veo, arpa.

 

*Programma musicale a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino

Pagine musicali per Duo – Flauto e Arpa. A cura della Scuola di Arpa di Patrizia Radici

 

 

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Ingresso gratuito alle collezioni permanenti e alle mostre Una collezione senza confini. Arte internazionale dal 1990, Luigi Ontani. Alam Jiwa & Vanitas, Alessandro Sciaraffa. Sinfonia, Claudio Parmiggiani.

 

dalle ore 15:00 alle 17:00

Attività per famiglie Colori in Libertà nei Laboratori Didattici “Giovanna Cattaneo Incisa”

ore 15:30

Intervento musicale di Matteo Appendino, chitarra
nelle sale della mostra “Una collezione senza confini

ore 16:00

Intervento musicale di Matteo Appendino, chitarra

1° piano Collezione del ‘900, sala “Arte tra le due guerre”

ore 16:30

Intervento musicale di Matteo Appendino, chitarra
1° piano Collezione del ‘900, sala “Pop art”

*Programma musicale a cura del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino

Pagine musicali per chitarra solista. Scuola di Chitarra di Dora Filippone

 

La Fondazione Torino Musei ringrazia Gian Luca Favetto e il Direttore Maestro Francesco Pennarola, i Professori Valeria De Bernardi, Dora Filippone, Dario Destefano, Patrizia Radici, Piergiorgio Rosso e i musicisti Matteo Appendino, Edoardo Lanzi, Angelica Merlo, Clara Piccoli e Linda Veo, allievi del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino.

 

 

 

 

A Porta Nuova anche il mitico Harry’s Bar

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All’interno de Il Terrazzo, la nuova Food Lounge nella stazione di Porta Nuova, inaugurata da Grandi Stazioni Retail c’è anche l’elegante caffetteria  Harry’s Bar, simbolo degli anni della Dolce Vita romana

Il Terrazzo della stazione occupa un’area di 2.000 mq di nuove offerte commerciali Food&Restaurant, e rappresenta il coronamento dei lavori di riqualificazione. La spaziosa Food Lounge è ispirata al design e all’ambiente, alla socialità, ai sapori e al comfort.  Chef Express ha inaugurato anche un ristorante McDonald’s.

Per le feste Mole blu, rossa e bollicine

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Dopo la prima accensione l’8 dicembre, a partire da oggi e per tutto il periodo delle festività natalizie sarà possibile ammirare la Mole Antonelliana illuminata di blu, rosso o bollicine a seconda delle occasioni: blu dal 17 dicembre al 6 gennaio 2022; rosso nelle notti natalizie del 24, 25 e 26 dicembre e in una tonalità ispirata alle ‘bollicine’ il 31 dicembre dallo scoccare della mezzanotte. Un’illuminazione straordinaria che prenderà il via tutti i giorni alle 17.30 e realizzata con 2000 lampade stroboscopiche a led installate lungo la guglia e la cupola.

La magia del Natale a Eataly Lingotto

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Il meglio dell’enogastronomia a tavola e non solo: regali, golosità e il ritorno del Grande Circo del Mercato

Natale è in arrivo e Eataly Lingotto vuole festeggiarlo al meglio. Ecco allora l’appuntamento di venerdì 17 dicembre, dalle ore 19 con il ritorno del Grande Circo del Mercato! Una cena speciale con le proposte di straordinari artisti della cucina e con l’intrattenimento di artisti circensi, questa volta per festeggiare insieme la Magia del Natale. In menu alcuni dei cavalli di battaglia degli chef di Eataly: dalla pizza al padellino farcita con i prodotti freschi del Mercato al pesce freschissimo, alla costata di razza Fassona Piemontese Presidio Slow Food de La Granda, al gorgonzola al cucchiaio e poi il tiramisù Eataly, le frittelle di mele, il tris di cannoli di Marchese on Wheels e molto altro. In accompagnamento la ricca selezione di vini, birre e carta cocktail e i formati magnum selezionati dall’Enoteca. Intrattenimento con trampolieri, giocolieri, maghi e molto altro, per festeggiare insieme. Da provare assolutamente il Menu dello Chef, ideale per due persone: 7 piatti selezionati dall’Executive Chef di Eataly Lingotto Patrik Lisa, perfetti da condividere. Un percorso di degustazione fra le migliori proposte di pesce, carne e verdure, senza dimenticare la pizza al padellino e il dessert. In abbinamento, due calici a scelta fra i vini selezionati nella Grande Enoteca di Eataly. 70 € a coppia. Per prenotazioni:www.torino.eataly.it
Non può mancare anche a tavola il meglio dell’enogastronomia di alta qualità, che si può trovare tutta in un unico posto, naturalmente a Eataly Lingotto. Grande classico è rappresentato dalle confezioni regalo, che racchiudono il meglio della tradizione culinaria italiana: Eataly ha selezionato le eccellenze del Belpaese e le propone in confezioni regalo, in carta riciclata, a tema, dai grandi classici, agli indispensabili e poi le chicche, i dolci delle feste e molto altro! Anche quest’anno inoltre Eataly si impegna a sostegno del programma di Alimentazione Scolastica del WFP, il World Food Programme. Per ogni confezione natalizia venduta, Eataly dona l’equivalente di un pasto nutriente che il WFP fornisce ai bambini e alle bambine delle scuole più povere del mondo. Obiettivo: un mondo finalmente libero da fame e povertà.
E poi ci sono tutte le proposte dei banchi freschi per regalare e regalarsi un’esperienza di gusto. Ecco i salumi e formaggi, per compiere un viaggio da Nord a Sud, dalle principali denominazioni agli oltre 20 Presidi Slow Food, senza dimenticare le oltre 10 specialità di cotechini e zamponi. E poi i migliori tagli di carne di Razza Bovina Piemontese Presidio Slow Food de La Granda, dai pregiati tagli di bue grasso alle grandi costate frollate: un’associazione formata da oltre 90 famiglie di allevatori che lavorano con passione e rispetto portando avanti un modello virtuoso e sostenibile, per davvero. Le carni di suino nero dei Monti Reatini, il Cappone di Morozzo, anch’esso tutelato dal Presidio Slow Food dal 1999, zamponi e cotechini crudi legati a mano, polli e faraone ripieni preparati freschi tutti i giorni, le uova biologiche. Per chi preferisce il pesce, la Pescheria di Eataly propone una ricca selezione: il crudo del nostro Mediterraneo, dai gamberi viola di Sanremo, a quelli rossi di Mazara del Vallo, ma anche il pesce delle piccole cooperative di pescatori come quella della Laguna di Orbetello, Presidio Slow Food, pescato ancora come un tempo, esclusivamente con metodi tradizionali e sostenibili.  E poi il salmone selvaggio che arriva esclusivamente dai freddi mari tra Canada e Alaska durante le migrazioni dall’oceano verso fiumi e ruscelli incontaminati, la bottarga di muggine, oltre 10 varietà di ostriche e caviale 100% italiano.
Immancabile per le Feste la pasta fresca: agnolotti, plin, tortellini… preparati ogni giorno a partire da eccellenti materie prime dalle sfogline di Plin, il laboratorio di produzione dal vivo di Ugo Alciati, chef 1 stella Michelin con Guido Ristorante a Fontanafredda e che a Torino porta la tradizione della mamma Lidia, definita dal Los Angeles Times “Agnolotti Queen”.
E per chi preferisce avere già tutto pronto, la Gastronomia di Eataly è la soluzione giusta: ottime materie prime, cucinate con gusto dagli esperti chef, per portare a tavola anche durante le Feste i piatti della tradizione. Proposte ad hoc e menu sono stati pensati per l’occasione da Patrik Lisa, executive chef di Eataly Lingotto.
A tavola protagoniste sono anche le specialità dei maestri Panettieri di Eataly Lingotto, preparate con farine Bio macinate a pietra. Tante proposte dolci, come i pan brioche con cioccolato, la torta di mele, i cookie, ma anche taralli e altre proposte per un aperitivo sfizioso. Ma la grande novità di quest’anno è il Panettone di Eataly! Creato da Fulvio Marino, impastato e lavorato fresco a mano ogni settimana e prodotto con la farina buona del Mulino. Gli altri ingredienti sono il lievito madre della nostra panetteria, il burro da latte piemontese di alta qualità del Caseificio Fiandino, il mandarino tardivo di ciaculli, l’arancia e il limone canditi di Agrimontana, le uova fresche piemontesi dell’azienda agricola Tavernola, il miele millefiori italiano e la vaniglia del Madagascar. Oltre al Panettone Eataly c’è comunque l’imbarazzo della scelta, con una selezione di oltre 50 varietà tra Panettoni e Pandori, cui si aggiungono torroni e marron glacé, cioccolatini e tartufini, panforte e datteri, creme spalmabili e zabajone e molto altro.
Per il brindisi si scende nella Grande Enoteca di Eataly Lingotto, insignita da poco dei Tre Cavatappi della guida Berebene di Gambero Rosso. A scaffale oltre 5.000 etichette: dalle grandi denominazioni alle piccole produzioni locali, dalla rinomata cantina al vignaiolo indipendente che produce esclusivamente vino con le uve da lui coltivate, passando dal progetto del “Vivaio di Eataly”, nato per valorizzare attraverso la ricerca e visibilità giovani e piccoli produttori italiani di prima generazione. Tanti vini biologici e biodinamici, emblema del rispetto della terra. Dal vino sfuso all’Alta Langa Contessa Rosa Rosè di Fontanafredda. Oltre 400 grandi formati e 200 bollicine metodo classico, e ancora tanti distillati, birre e vini liquorosi.
Infine, qualche suggerimento per un regalo diverso dal solito? La Scuola di Eataly propone un’ampia selezione di corsi di cucina, per grandi e piccoli, degustazioni guidate, incontri di approfondimento sulle eccellenze italiane per neofiti e appassionati. O ancora, le Eataly Card: una carta speciale in diversi tagli che ti permetterà di effettuare la spesa in negozio, mangiare nei nostri Ristoranti tematici, acquistare i corsi e gli eventi in programma ogni mese nelle nostre sale e aule didattiche. E infine gli Eatinerari, i cofanetti marchiati Eataly per regalare e regalarsi un’esperienza enogastronomica.

“Luci d’artista”: il messaggio sociale dietro le luminarie natalizie

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Avete notato anche voi quanto brillano le stelle in questo periodo?

Ieri sera, mentre ero fuori, mi è capitato di sbirciare la luna oltre le case, mi è parsa quasi fluorescente, luccicava come un pezzo di “stagnola” sotto una lampadina. Un bianco freddo e brillante, come quello degli astri che spuntano con lei, appena il sole tiepido dell’inverno si accascia oltre l’orizzonte.

Sarà forse complice la neve caduta pochi giorni fa, quando i lattei fiocchi ghiacciati hanno ricoperto strade e marciapiedi, parchi e fontane, regalandoci un 8 dicembre di stereotipata felicità e rendendo l’atmosfera pulita e apparentemente priva di smog. Ma non è solo la natura circostante a brillare di luce propria nelle notti torinesi: le installazioni artistiche, tipiche di questo periodo festivo, stanno illuminando, ormai da più di un mese, il centro e alcune zone limitrofe. È ormai tradizione che diversi artisti, italiani e stranieri, si cimentino nel realizzare creazioni luminose, atte ad abbellire la città, rischiarando le vie del capoluogo durante le festose sere natalizie. Tuttavia, è bene precisare che esse non sono solo puri oggetti estetici, agghindi preziosi da mettere e togliere a seconda della moda della stagione, al contrario si tratta di opere d’arte, la cui funzione principale rimane quella di far riflettere l’osservatore, di porre questioni e pungolare costantemente la cittadinanza, anche su tematiche scomode e complesse. “Luci d’artista” è una manifestazione nata nel 1998, a seguito del successo, ottenuto l’anno precedente, dell’esposizione del “Presepe” di Emanuele Luzzati. L’opera del celebre scenografo, illustratore, animatore e ceramista genovese, scomparso nel 2007, è composta da novanta sagome in legno dipinte, raffiguranti i personaggi sacri della tradizione cristiana e i celebri protagonisti delle favole più conosciute. L’inaspettato connubio delle figure riconducibili ad emisferi differenti comporta il costituirsi di un’atmosfera magica e ludica, un mondo incantato dedicato ai più piccoli e a tutti coloro che ancora amano l’impattante innocenza del gioco.

Nel 1997 il “Presepe” viene esposto in piazza Carlo Felice, negli anni successivi invece è ospitato dapprima in piazza Castello, in seguito all’interno dei Laboratori di scenografia dell’Ente Lirico torinese e poi, a partire dal 2008, si colloca presso il Borgo Medievale. Un presepe – seppur unico nel suo genere – ha dunque dato vita ad una delle più attese ed apprezzate manifestazioni artistiche e culturali della città. Un presepe, simbolo per antonomasia della tradizione cattolico-cristiana, dimostra, attraverso un’abile rivisitazione artistica, che cosa sia in effetti la tanto chiacchierata “inclusione”: la tradizione si apre ad altri luoghi, si mostra per quel che è, ospita al suo interno i protagonisti dell’immaginario fiabesco, il sacro e il profano si mescolano, mentre le sagome religiose si accostano alle figure fantastiche. Luzzati, con il suo tocco geniale e fanciullesco, realizza un’opera che ci insegna la convivenza, attraverso il rispetto reciproco, che si può ottenere solo grazie alla conoscenza dell’altro, con l’accettazione di sé e con lo studio dei mondi stranieri con cui noi tutti condividiamo la medesima Terra.
Sono dunque più di vent’anni che Torino ospita questo percorso espositivo notturno, evento che coniuga arte e paesaggio urbano e promuove l’incontro tra il grande pubblico e l’affascinante ambito dell’arte contemporanea. La rassegna è comunque in costante mutamento, accanto ai grandi nomi che hanno fatto la Storia dell’Arte si esibiscono nascenti creativi, inoltre l’esposizione stessa è in continua evoluzione e ogni anno regala al capoluogo piemontese uno spettacolo scenografico nuovo e sorprendente.

Nella città sabauda quest’anno si collocano ben venticinque opere, tra cui le conosciute “Il volo dei numeri” di Mario Merz, visibile sulla Mole Antonelliana, “Amare le differenze”, eseguita da Pistoletto ed esposta in Piazza della Repubblica e “Tappeto Volante” di Daniel Buren in Piazza Palazzo di Città. Le installazioni vengono così distribuite: quattordici nel centro città e le restanti undici nelle altre circoscrizioni. Arte travestita da vacua estetica, ma in realtà ambasciatrice di messaggi di giustizia, uguaglianza e convivenza sociale.
In un momento storico in cui il “politically correct” sta sconquassando il passato, in nome di un futuro ricolmo di etichette, a favore di una tecnologia invasiva e di un’inclusione che si limita a distorcere la forma scritta, vorrei provare a rifarmi ad un altro linguaggio, quello dell’arte, per riflettere insieme, se vi sono altre vie, perché, a mio parere, non stiamo andando nella direzione più giusta. Avrei piacere, a questo punto, di approfondire con voi alcune di queste luminarie, riflettere sul significato che nascondono dietro l’aspetto luminoso e scintillante, in modo da poterne godere appieno la prossima volta che ci capiterà di visionarle da vicino, mentre il respiro forma nuvolette di fumo e il naso si fa rosso e freddo, appena al di sopra di sciarpe e sciarponi.
Partiamo da Porta Palazzo, zona cosmopolita per eccellenza, dove, quando c’è il mercato, il dialetto piemontese si perde tra le altre lingue parlate -e urlate – per richiamare l’attenzione dei compratori. Pistoletto esegue nel 2005 “Amare le differenze”, opera realizzata con luci al neon colorate che compongono la medesima frase in trentanove lingue differenti, dall’arabo all’inglese, dal cinese all’ebraico fino allo spagnolo. Un messaggio di pace significativo, evidente, chiaro ed esplicito, esposto nel cuore multietnico di Torino, sulla facciata del mercato di Piazza della Repubblica. Tale lavoro trae origine dal contributo che l’artista biellese aveva preparato per la Biennale di Venezia del 2003, quando era stato invitato a partecipare alla sezione “Stazione Utopia”, orientata sul rapporto arte-socialità. Pistoletto aveva proposto per l’occasione uno slogan “Love difference”: una frase semplice e diretta, fortemente significativa alla luce dei drammatici contrasti religiosi che ancora caratterizzano l’attuale fase storica. Quelle stesse parole continuano a gridare un messaggio di auspicio di coesistenza fra culture diverse, nello stesso tempo però, attraverso le tinte sgargianti dei neon, i termini richiamano alla memoria i molteplici e violenti contrasti a cui ancora assistiamo.

In via Monferrato, è invece visibile “Ancora una volta” di Valerio Berruti, altro lavoro che inneggia ad una Torino multietnica; si tratta di raffigurazioni di bambini che giocano con qualcosa che scorre sotto di loro, ossia la gente, i passanti, noi stessi, che li osserviamo dal basso verso l’alto. L’artista vuole che il pubblico si fermi a guardare “ancora una volta” quegli infanti che si accendono progressivamente e che, con la loro intermittenza, finalmente riescono a farsi notare da un mondo adulto, non sempre memore dei loro diritti. L’installazione volontariamente ricorda “Udaka – fango in zulu-”, videoanimazione proveniente dalla Fondazione Nirox e proiettata sul lago Nirox Sculpture Park (Johannesburg).
Ad illuminare via Po c’è Giulio Paolini, con la sua “Palomar”. Si tratta di una complessa struttura composta dal susseguirsi di sagome raffiguranti pianeti, orbite, corpi celesti, al cui termine vi è un funambolo in equilibrio su un cerchio. Siamo davanti ad un atlante cosmico che ci costringe a riflettere sull’ignoto e sul sapere e, soprattutto, ci invita a meditare sull’importanza dell’osservazione come momento di conoscenza. Il titolo stesso ci deve richiamare alla memoria l’omonimo romanzo di Italo Calvino, autore determinante per la storia della letteratura e della stessa Torino, in cui il protagonista “è come un palombaro che s’immerge nella superficie”. Ancora una volta un omaggio alle stelle, il “Planetario” di Carmelo Giammello, quest’anno esposto lungo via Roma, intrappola le costellazioni in reti metalliche, le trasforma in forme leggibili costituite da tubi luminescenti e sottili e le dona ai passanti. L’opera rende il pubblico astronauti improvvisati, inaspettatamente li fa fluttuare in una nebulosa metropolitana.

Siamo ora in piazza San Carlo, con l’installazione di Nicola De Maria “Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime”. Il titolo già di per sé esplicativo descrive l’intervento che ha tramutato i lampioni della piazza in un fantastico giardino d’inverno. I neon sono sintesi astratta di tratti spontanei, linee di matite colorate in mano a bambini: quello che ne viene fuori sono immagini semplici e sincere, la fantasia si concretizza in un avvolgente gioco di luci. Ancora una volta ci appigliamo all’intonso immaginario infantile.
In via Di Nanni Francesco Casorati ci invita a spiccare il volo, con la sua “Volo su…”, un “fil rouge” che si srotola sulla nostra Torino infreddolita, un invito a seguire uno dei tanti itinerari possibili che si prospettano davanti a noi. Degli uccelli geometrici con le ali spiegate ci incitano a unirci ai loro stormi, a farci leggeri e coraggiosi, con i loro becchi meccanici ci sfidano a essere felici, a dialogare tra noi, seguendo il filo rosso che simbolicamente unisce la condizione umana.Altri volatili, più seriosi stavolta, ci ammoniscono, nell’opera “Migrazione (Climate Change)” di Piero Gilardi, adibita presso la Galleria San Federico. Qui dodici sagome di pellicano, applicate ad una rete sospesa verticalmente, esortano i passanti a riflettere attivamente sulla questione climatica. Il riscaldamento globale costringe lo stormo di pellicani a migrare verso climi migliori, mentre il flusso consumistico dello shopping natalizio persiste a seguire la corrente della società, sordo al grido d’aiuto della Terra che ci ospita.

Lungo il ponte Vittorio Emanuele I è esposta l’opera permanente di Joseph Kosuth, titolata “Doppio passaggio (Torino)”, probabilmente la mia preferita rispetto a questa rassegna artistica.
L’installazione risale al 2001, ed è formata da due scritte luminose che riportano due frasi, di uguale estensione, una di Friedrich Nietzsche e l’altra di Italo Calvino. Le citazioni sono disposte simmetricamente e si specchiano a vicenda una sull’altra, complice l’acqua del fiume cittadino. “Doppio passaggio (Torino)” riporta tutte le caratteristiche della ricerca artistica di Kosuth, incentrata sull’utilizzo del testo scritto come veicolo concettuale, nonché sui giochi di specularità e simmetria ottenuti attraverso un abile utilizzo di riflessi e specchiamenti. In questo caso, l’artista cita volutamente due personaggi di estrema importanza per la letteratura torinese, inoltre, in questo lavoro, Kosuth accomuna lo scrittore ed il filosofo nell’uso della metafora del ponte come mezzo di comunicazione, trasmissione e osmosi tra spiriti e culture diverse. Non a caso l’installazione scorre lungo il Po, seguendo i Murazzi, dove l’anima sociale di Torino giace forzatamente addormentata. Inoltre l’opera si pone in relazione con la quotidianità dei cittadini, la costante azione di “attraversamento” del ponte come elemento architettonico, richiama i più alti concetti espressi nelle citazioni letterarie e filosofiche.

Come terminare questo breve giro panoramico senza soffermarci, seppur brevemente, sul lavoro di Merz? Sul monumento simbolo del capoluogo piemontese spicca il rosso intervento dell’artista milanese. “Il volo dei numeri” è un’installazione luminosa permanente, realizzata nel 1998; si tratta della raffigurazione in neon colorati, della sequenza di Fibonacci, celebre matematico vissuto in epoca medievale, a cui si deve l’introduzione dei numeri arabi in Italia; egli studiò la progressione che in natura determina la crescita e la proliferazione delle forme: nella progressione matematica ciascun numero è la somma dei due precedenti. Merz cita più volte nelle sue opere le scoperte del matematico toscano, così come ricorre quasi sempre all’uso del neon come metafora dell’energia; in questa specifica creazione la serie numerica è anche connessa alla curvatura della cupola dell’architettura e al monumento in quanto emblema della città subalpina.
“Luci d’artista” è una manifestazione sfavillante, illumina il buio della notte e sorregge i passi di chi si attarda nel ritorno a casa. L’arte ci sprona all’accettazione reciproca, invoca la bellezza della conoscenza, della scoperta, decanta il fascino dell’ignoto e, soprattutto, ci costringe a vedere, ad osservare e a ragionare.
“Non possiamo andare in giro a misurare la nostra bontà in base a ciò che non facciamo, in base a ciò che neghiamo a noi stessi, a ciò a cui rinunciamo e a chi respingiamo. Credo, forse, che dobbiamo misurare la bontà in base a chi abbracciamo, a ciò che creiamo e a chi accogliamo.” (“Chocolat”).

Alessia Cagnotto

 

Le Pigotte realizzate nel Carcere di Torino concorrono alla campagna vaccini dei Paesi poveri

La Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino , sezione femminile, ha avviato da alcuni anni, l’attività del laboratorio delle Pigotte, le bambole di pezza dell’UNICEF che salvano la vita dei bambini.

Quest’anno il ricavato per l’adozione della Pigotta è destinato alla campagna COVAX per l’acquisto di vaccini anti covid19 destinati ai Paesi poveri del Pianeta.

Preceduta da un’attività di informazione sul significato della Pigotta collegata alla missione dell’UNICEF, e da una formazione operativa per mostrare i vari passi necessari al suo confezionamento creativo, l’iniziativa dall’alto valore sociale, ha riscosso un vero e proprio successo.

Si tratta, infatti, di una importante attività di socializzazione che consente alle detenute di uscire dalle celle e lavorare in gruppo e contribuire, grazie al proprio impegno, a salvare la vita di tantissimi bambini lontani.

Il Laboratorio, promosso nell’ambito del progetto “Lavoro, Emancipazione e Inclusione” (LEI), è formato da gran parte delle detenute della sezione femminile della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino seguite dalle educatrici Jessica Filardo e Damaris Paolone di EssereUmani onlus di Torino e per l’UNICEF dalla Sig.ra Annamaria Pansera Referente dei laboratori “Pigotte” dell’UNICEF.

La nostra presenza, dichiara Antonio Sgroi Presidente Provinciale per l’UNICEF di Torino, ha portato una ventata di ottimismo, consentendo alle detenute di impegnarsi, diventando protagoniste nelle campagne umanitarie dell’UNICEF, tese alla difesa dei diritti dell’infanzia ed all’accoglienza dei bambini migranti.

La realizzazione delle “Pigotte” rientra nel progetto “Lavoro, Emancipazione e Inclusione” (LEI) che si pone gli obiettivi di consentire alle donne detenute di apprendere o affinare le competenze nella prospettiva dell’uscita dal carcere favorendone un reinserimento socio-lavorativo volto alla prevenzione della recidiva.

Le “Pigotte” realizzate presso i laboratori del Carcere, dell’UNITRE e dell’UNICEF possono essere adottate presso:

la sede dell’UNICEF in Corso Orbassano 215 dove è possibile acquistare anche prodotti ecosolidali;

la postazione UNICEF allestita in Piazza San Carlo nei giorni 18 e 19 dicembre;

InGenio Via Montebello, 28.

Progetto realizzato con il contributo finanziario di Compagnia di San Paolo, la partecipazione dell’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo nell’ambito del Progetto Logos, il co-finanziamento di Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, EssereUmani onlus, Cooperativa sociale Extraliberi, Cooperativa Sociale Patchanka, Cooperativa Sociale ImpattoZero, , e infine il contributo in kind di Intesa Sanpaolo S.p.A., in qualità di ente titolare del Museo del Risparmio , e di PerMicro S.p.A

“Sport in backstage”, storie di atleti e di persone

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LO SPORT RACCONTATO E FOTOGRAFATO DA UN PERSONAGGIO D’ECCEZIONE DEL GIORNALISMO PIEMONTESE

Antica Tettoia dell’orologio di Porta Palazzo: all’interno , nei corridoi che attraversano lo storico e tradizionale mercato coperto, in una saletta dedicata, Stefano Tallia – giornalista e neo presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte – ha presentato una personale raccolta fotografica, oggetto delle sue esperienze di viaggio e di lavoro in giro per il mondo, dal titolo “ Sport in backstage” : lo sport, tematica a lui molto cara, oggetto della sua attività passata e presente, narrata con le foto di persone e personaggi del mondo sportivo, di gesti atletici ma tutti accomunati dallo spirito di aggregazione e di sviluppo delle relazioni personali che la pratica sportiva, a qualunque livello, è in grado di apportare. E non è caso che questo aspetto emerga nel contesto urbano più significativo adatto a comunicare questa unione di intenti.

Gli attori coinvolti, Uisp Piemonte e Etica & Sport, hanno affiancato in maniera significativa la realizzazione della mostra, come racconta Patrizia Alfano, Presidente di Uisp Piemonte: “ Come Uisp Piemonte, siamo molto onorati di poter supportare questa splendida iniziativa di Stefano Tallia e Michele D’Ottavio, non solo per il tema trattato dalle foto esposte ma anche per le bellissime finalità dell’evento stesso. La prima a supporto della asd Atletico Balon, associazione che tramite le proprie attività propone la buona pratica sportiva attraverso le manifestazioni sportive di forte carattere multiculturale; la seconda invece, riguarda il contest fotografico “Cattura l’emozione dello Sport per Tutt@” aperto a tutte le associazioni piemontesi che operano sul territorio, che con un semplice “click” ci permetteranno di entrare in un altro tipo di backstage, ossia quello permeato dall’allegria e la gioia racchiusa nei tanti momenti che scandiscono le molteplici attività dello sport di base. La società vincitrice, selezionata da una giuria di esperti, attraverso un hastag su Instagram, potrà ricevere una dotazione sportiva riferita alla propria disciplina. Insomma questa mostra, abbinata al contest, possono continuare ad essere una cassa di risonanza per dar voce alle società dello sport di base.

Dalle parole di Stefano Tallia, si capisce la portata semplice ed efficace della mostra fotografica.

1. Qual è stata l’idea per mettere in campo il progetto “ Sport in backstage”?

Offrire la narrazione dello sport sotto vari punti di vista, sia come giornalista sia come appassionato e tifoso perché per molto tempo ho frequentato i campi sportivi e gli stadi. Ma sicuramente l’esperienza che più mi ha “segnato” e che mi ha dato l’input più significativo per realizzare la mostra sono state le esperienze da volontario in Bosnia Erzegovina e in altre località del Medio Oriente dove lo sport era il linguaggio universale utilizzato per raccontare quello spirito di aggregazione fra culture e tradizioni popolare diverse. Molto spesso questi momenti li ho ritratti con gli smartphone ma solamente per tenerne in quel momento un appunto o un piccolo ricordo della giornata trascorsa. Solo riguardandole mi sono reso conto che potevo realizzarne un racconto fotografico, con l’intento di esaltare quello stesso spirito che avevo trovato nei miei viaggi e che, attraverso questo mio contributo, possa essere di stimolo per ricreare una nuova cultura di sport

2. Proprio in virtù di quest’ultima affermazione, cosa manca allo sport locale ma in generale a quello nazionale?

Senza dubbio la promozione e la valorizzazione dello sport di base a partire dall’educazione sportiva dei bambini. Non smetterò mai di dire che rappresenta la migliore medicina per tutte quelle patologie infantili che se non curate sin da subito, saranno sempre più difficili da curare col passare degli anni, come ad esempio quelle legate all’obesità: l’Italia è il paese con il numero più alto di soggetti in età scolare che soffrono di queste problematiche con notevoli difficoltà anche nello sviluppo e nella maturazione dei rapporti sociali. Mi auguro che nel PNRR vengano stanziate risorse anche per supportare il reparto sportivo, che non è lo sport solo dei grandi campioni ma è lo sport di tutti.

3. Qual è la foto a cui sei più legato?

Si chiama “ Giochi senza frontiere”: l’ho scattata in un campo da calcio del Kurdistan iracheno, in occasione di un mio documentario dove ho incontrato migliaia di persone fuggite dalla guerra, e in quel campo vi erano tantissimi ragazzi che giocavano semplicemente a pallone…e lì capisci quanto lo sport nazionale, il calcio, parli davvero di aggregazione culturale.

Chiara Vannini

 

“Ricercatori alla Spina” Divulgazione scientifica e curiosità tra i tavoli di Off Topic

Le scienziate e gli scienziati diventano per una sera speciali camerieri, per servire succulente curiosità scientifiche e divulgare, fra un piatto e l’altro, pillole di fisica, diritto, ecologia, genetica o linguistica

Mercoledì 15 dicembre a partire dalle 20.30 presso il Bistro di Off Topic andrà in scena Ricercatori alla spina, un evento di divulgazione multidisciplinare organizzato in collaborazione con l’impresa sociale Psiquadro e i docenti di UniTo Claudio Forte, Chiara Opeddisano e Silvia de Francia, con CentroScienza Onlus e con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino da un’idea dello stesso Claudio Forte, professore con alle spalle un decennio di servizio in sala.

La serata sarà un’occasione per far uscire il dibattito scientifico da Università e Accademie e portarlo al ristorante, in uno spazio di condivisione, cultura e aggregazione come il Bistrò di Off Topic, in modo da avvicinare il grande pubblico e rendere accattivante e conviviale la discussione intorno a piccole e grandi questioni di fisica, farmacologia, medicina, informatica o diritto.

Una volta a tavola, le persone avranno a disposizione due menù, quello classico per ordinare i piatti della nuova proposta gastronomica del Bistrò – con gli irresistibili Bun di Angus o vegetali, le Focacce alla Pala con bufala di Battipaglia o crudo del Casentino o le Bowl con gamberi crispy, straccetti di pollo e bacon o stracciatella e verdure di stagione – e un altro, scientifico con undici microtematiche che spaziano dai problemi di vita quotidiana alle grandi domande esistenziali che toccano ognuno di noi. Una volta scelto il “piatto scientifico” da approfondire, un ricercatore si avvicinerà al tavolo per divulgare in modo originale e coinvolgente curiosità sugli argomenti più disparati.

L’appuntamento del 15 dicembre si spazierà dai fattori invisibili che ci fanno assomigliare ai nostri genitori fino alla smisurata ricchezza racchiusa nei dialetti della nostra Penisola, passando per i consigli dall’antica Grecia per combattere l’hangover e i postumi dopo una serata con gli amici, fino ad argomenti di estrema attualità come i rapporti tra il diritto alla libertà e il diritto alla salute.

PRENOTAZIONE TAVOLI OBBLIGATORIA
Contatta il Bistrò di OFF TOPIC scrivendo su Whatsapp al numero 388.446.3855
Inizio evento ore 20:30

Su Google Arts & Culture oltre 150 opere del Museo del Risorgimento

Disponibili su Google Arts & Culture oltre 150 opere, immagini Street View delle 30 sale che compongono il percorso di visita e le Storie che permettono di conoscere i tesori del Museo.

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino entra a far parte di Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per esplorare i tesori, le storie e il patrimonio di conoscenza di oltre 2.000 istituzioni culturali di 80 paesi nel mondo. In linea con la missione di Google di rendere l’informazione più accessibile, la missione di Google Arts & Culture è rendere la cultura mondiale accessibile a chiunque, ovunque. Con Google Arts & Culture si possono scoprire l’arte, la storia e le meraviglie culturali di tutto il mondo e da oggi anche del Museo Nazionale del Risorgimento.

Il visitatore potrà immergersi nella Collezione Digitale con oltre 150 opere, esplorare tutte le 30 sale che compongono il percorso di visita del Museo attraverso le immagini Street View e scoprirne i tesori nelle Storie.

 

La Collezione Digitale

La prima fase dei lavori ha portato alla digitalizzazione di oltre 150 opere tra le più significative della ricchissima collezione esposta nel Museo. Di queste 20 possono essere esplorate nei minimi dettagli grazie alla tecnologia Google Art Camera.

Tra le più importanti già online, i Cimeli del Re Vittorio Emanuele II, i dipinti Garibaldi a Marsala di Gerolamo Induno, La prima bandiera italiana portata a Firenze di Francesco Altamura e i grandi quadri che raccontano l’epica del Risorgimento. E poi ancora le fotografie che compongono l’album della Contessa di Castiglione, la copia miniata dello Statuto Albertino e il busto di Giuseppe Mazzini.

 

La visita virtuale con Street View

Utilizzando la tecnologia di Google Street View è possibile effettuare un tour virtuale a 360 gradi dell’intero percorso di visita del Museo: trenta sale che in ordine cronologico raccontano le tappe che hanno portato all’Unità nazionale, in Italia, ma anche in quegli altri Paesi europei che sempre nell’Ottocento hanno combattuto per la propria libertà ed indipendenza. Su tutte ricordiamo le due aule parlamentari autentiche ivi esistenti: la Camera dei deputati del Parlamento Subalpino, l’unica in Europa tra quelle nate dalle costituzioni del 1848 ad essere sopravvissuta integra, monumento nazionale dal 1898, e la grandiosa aula destinata alla Camera dei Deputati del Regno d’Italia, con le volte affrescate da Francesco Gonin, costruita tra il 1864 e il 1871.

 

Le Storie

Per approfondire alcuni contenuti e far meglio conoscere il patrimonio museale sono state realizzate anche sei Storie. Di particolare rilievo quella che permette di esplorare dall’interno la Camera dei deputati del Parlamento Subalpino e quella dedicata al dipinto Inaugurazione del Parlamento a Palazzo Madama il 2 aprile 1860, del pittore olandese Pierre Henri Théodore Tetar Van Elven

 

Da oggi, grazie a Google Arts & Culture lo straordinario patrimonio del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano diventa ancora di più patrimonio di tutti.

 

Gran Concerto di Natale con Filarmonica San Marco al Teatro Superga

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TEATRO SUPERGA

Mercoledì 15 dicembre, ore 21 

La Filarmonica San Marco è una delle più promettenti realtà musicali italiane guidata da Matteo Dal Maso. L’orchestra di fiati è composta da circa 50 musicisti: una formazione di grande respiro e innovativa che mantiene però tracce solide della tradizione orchestrale italiana.

La Filarmonica San Marco è riconosciuta come una delle più promettenti realtà musicali italiane. È un’orchestra di fiati nata nel 1983 a Buttigliera Alta in provincia di Torino per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di musica, con lo scopo di divulgare la cultura musicale fra i giovani del proprio territorio. Cresciuta nel corso degli anni, l’orchestra svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero ed è composta da circa 50 musicisti. Dal 2018 la direzione artistica è affidata a Matteo Dal Maso con l’obiettivo di delineare un progetto culturale di grande respiro attento alla professionalità e alla qualità musicale, elementi fondamentali del processo di crescita dell’orchestra che aspira ad essere una formazione sempre più innovativa pur mantenendo tracce solide della tradizione orchestrale italiana.

 

INFO

Mercoledì 15 dicembre 2021, ore 21

Gran Concerto di Natale

Con Filarmonica San Marco, diretta dal Maestro Matteo Dal Maso

TSN Teatro Superga Nichelino, via Superga 44, Nichelino

011.6279789 www.teatrosuperga.itbiglietteria@teatrosuperga.it

Biglietti: 15 euro

 

La stagione 2021-2022 del Teatro Superga è promossa dalla Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il sostegno di Fondazione CRT e Regione Piemonte, firmata dalla direzione artistica di Alessio Boasi, Fabio Boasi e Claudia Spoto, in collaborazione con Piemonte dal Vivo. Produzione esecutiva Reverse Agency.