Cosa succede in città- Pagina 231

Caselle, ripartono i charter della neve: oltre 50 mila sciatori nelle prime 9 settimane

Il settore in ripresa grazie a nuovi collegamenti e all’allentamento delle restrizioni ai viaggi

Entra nel vivo la stagione invernale 2021/2022 dell’Aeroporto di Torino, grazie al ritorno dei voli dedicati agli sciatori dal Nord ed Est Europa.

Nelle prime nove settimane di operatività dei voli dedicati al target neve l’Aeroporto di Torino ha già movimentato circa 56mila sciatori stranieri.

Il settore si riavvia all’insegna di nuove ski-route e nuove compagnie aeree che si aggiungono a quelle già tradizionalmente operanti sull’Aeroporto di Torino.

Con la stagione invernale 2021/2022 hanno infatti preso il via cinque nuove ski-route servite da Ryanair: Birmingham, Bristol, Edimburgo, Londra Luton e Shannon. Vi si aggiunge il rafforzamento su Dublino, servita anch’essa da Ryanair, che passa da 1 a ben 3 frequenze a settimana. Si noti inoltre che le rotte per Dublino ed Edimburgo verranno operate anche nella stagione estiva 2022.

Si riconfermano, tra le rotte di linea, Varsavia, in Polonia, di Wizz Air; Birmingham, Edimburgo e Manchester nel Regno Unito, servite da Jet2.com; Bristol, Londra Gatwick, Londra Luton e Manchester operate da easyJet.

Sul fronte charter, le mete collegate sono Birmingham, Bristol, Glasgow, Londra Gatwick, Manchester e Newcastle, in Gran Bretagna; Gotheborg, Malmo e Stoccolma, in Svezia; Copenhagen, in Danimarca; Dublino, in Irlanda; Helsinki, in Finlandia; Varsavia, in Polonia.

Si confermano dunque in tenuta i mercati principali di riferimento del segmento neve di Torino Airport, ovvero Gran Bretagna (dalla quale proviene il 74% degli sciatori), Irlanda (14%); Scandinavia (10%, tra Danimarca, Finlandia e Svezia) e Polonia (2%), grazie anche al fatto che alcuni Paesi hanno allentato le restrizioni, consentendo dunque una più rapida ripresa del traffico legato al turismo dello sci.

Venendo alle destinazioni montane per chi sceglie un viaggio organizzato, si diversificano a seconda dei Paesi di provenienza: se i Britannici prediligono Sauze d’Oulx, Cervinia e Sestrières, seguite da Bardonecchia, Clavière, La Thuile e Pila, gli Scandinavi optano per Cervinia, Sauze d’Oulx, Champoluc e Courmayeur. Inoltre, una quota interessante di passeggeri si dirige oltralpe verso le più vicine destinazioni sciistiche francesi.

Dopo due stagioni di temporanea sospensione dovuta al dilagare della pandemia da Covid-19, il traffico della neve a Torino Airport riparte con cifre incoraggianti.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato: “Siamo molto felici che le Alpi del Nord Ovest confermino tutto il loro appeal turistico e auspichiamo che si definiscano con rapidità regole chiare e comuni, che permettano di viaggiare facilmente tra un paese e l’altro, così come esortato ieri anche da ACI Europe, l’associazione europea degli aeroporti di cui Torino Airport è membro, e IATA, l’associazione internazionale del trasporto aereo”.

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

4 – 10 febbraio 2022

 

SABATO 5 FEBBRAIO

Sabato 5 e domenica 6 febbraio

PRO-FILI di donne

GAM – progetto educativo

Il progetto PRO-FILI, fa parte delle iniziative promosse dall’Associazione L’Altra Riva Onlus nell’ambito dell’iniziativa FaRete Arte, finalizzate alla prevenzione della violenza nelle relazioni affettive e destinato a piccoli gruppi di donne, con il contributo dalla Città di Torino Divisione Servizi Sociali. Condotto da Stefania Como, direttrice dello Studio EducArte, Scuola di counseling artistico di Torino in collaborazione con il Dipartimento Educazione GAM il percorso ha visto la partecipazione di sei gruppi di donne ed è iniziato nel dicembre 2019; ha avuto come punto di partenza la mostra di Primo Levi e le Collezioni Permanenti della GAM. Le suggestioni della visita al museo hanno introdotto le partecipanti al tema dell’autoritratto e del ritratto legati in maniera inseparabile da quello dell’identità della persona. La fase conclusiva del progetto prevede l’integrazione e l’unione di tutti i lavori delle partecipanti in un’istallazione nell’Area Educational GAM nei giorni 5 e 6 febbraio 2022. Dalla riflessione individuale, attraverso il confronto nel gruppo e il “fare” insieme con l’obiettivo di creare un oggetto artistico che rappresenti concretamente la possibilità di un incontro e di una crescita comune tra le donne.

Info https://www.gamtorino.it/it/eventi/pro-fili-di-donne

Sabato 5 febbraio ore 16

NATURA IN MINIATURA: I BONSAI. L’ARTE AL SERVIZIO DELLA NATURA

MAO – incontro nell’ambito della mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

Incontro con Massimo Bandera, esperto bonsaista.

Ingresso libero

 

 

GIOVEDI 10 FEBBRAIO

Giovedì 10 febbraio

CARLO LEVI. VIAGGIO IN ITALIA: LUOGHI E VOLTI

10 febbraio – 8 maggio 2022

GAM – Apertura nuova mostra

a cura di Elena Loewenthal e Luca Beatrice In collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori

In occasione dei centoventi anni dalla nascita di Carlo Levi, la GAM di Torino, in collaborazione con la Fondazione Circolo dei lettori, dedica all’artista una mostra che si inserisce all’interno di un articolato progetto di incontri, riflessioni e approfondimenti per rileggerne la figura di pittore, scrittore, intellettuale, giornalista, protagonista della vita culturale e sociale per buona parte del Novecento italiano. La complessità di Carlo Levi riemerge attraverso “Tutta la vita è lontano” la rassegna a cura della Fondazione Circolo dei lettori con GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia, Museo Nazionale del Cinema tra pittura, letteratura, narrativa, fotografia e cinema. Con 30 dipinti realizzati da Carlo Levi tra il 1923 e il 1973 la mostra allestita negli spazi della Wunderkammer della GAM si focalizza sulla geografia complessiva dell’esistenza dell’artista, tra Nord e Sud dell’Italia.

Info: www.gamtorino.it

 

Giovedì 10 febbraio ore 17

ORIGAMI IN MOSTRA

MAO – attività per famiglie nell’ambito della mostra Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponese

La passeggiata nella mostra temporanea Kakemono. Cinque secoli di pittura giapponeseLa collezione Perino accompagna adulti e bambini all’esplorazione dei soggetti rappresentati sui kakemono, gli affascinanti dipinti su rotolo giapponesi, in un viaggio tra animali, piante, fiori e i loro significati simbolici. Dopo la visita alla mostra, in laboratorio si realizzeranno soggetti a tema con la tecnica dell’origami.

Età consigliata da 6 anni in su.

Costo: bambini € 7; adulti ingresso ridotto in mostra € 8 (gratuito con Abbonamento Musei)
Prenotazione obbligatoria tel. 011.4436927/8 oppure maodidattica@fondazionetorinomusei.it

Giovedì 10 febbraio ore 19.30

LE MILLE E UNA DECLINAZIONI DELL’AMORE NELLE OPERE DEL MAO

MAO – visite guidate a cura di Theatrum Sabaudiae

Il percorso di visita condurrà i partecipanti alla scoperta delle opere d’arte del museo accomunate dal tema amoroso e sessuale in ambito buddhista e induista. L’apprezzamento dell’estetica delle opere del Subcontinente indiano e della Regione himalayana andrà di pari passo con l’approfondimento di tematiche connesse alla sfera amorosa nelle sue innumerevoli sfumature, dalla castità al tantra.

Costo: 6€ a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto d’ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei.

Info 011.5211788 –  prenotazioniftm@arteintorino.com  (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

 Le modalità di accesso ai Musei sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Alda Besso.“Balda” in arte… e di fatto

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In mostra  al “Collegio San Giuseppe” di Torino, i saggi d’Accademia realizzati dall’artista nei primi decenni del Novecento

Fino al 12 febbraio

Gli anni vanno dal 1923 al 1928. Sono gli anni della formazione artistica, severa ed organica, di Alda Besso (Genova, 1906 – Torre Pellice, 1992) pittrice di prim’ordine, ma anche colta e intuitiva designer, nonché progettatrice d’arredi e raffinata maestra di grafica.

Anni di studio alla torinese Accademia di Belle Arti, quando la Besso non era ancora ufficiamente “Balda”, anche se in taluni disegni della metà degli anni Venti già amava firmarsi con quella simpatica crasi di cognome e nome B(esso) Alda, che si ritroverà anche più avanti nella sua carriera artistica e professionale. E neppure era ancora “Giò” come “gioia”, come “gioventù”, com’era solito chiamarla il grande Eugenio Colmo, in arte “Golia” (soprannome simpaticamente affibbiatogli, per la sua notevole statura, da Guido Gozzano negli anni trascorsi al liceo “Cavour”), genio dell’arte del design, che la Besso conobbe negli anni di attività alla gloriosa “Gazzetta del Popolo” e con cui condivise vita e lavoro dal 1942 al 1967, anno della scomparsa di “Golia”.

Anni di fervente comune attività, nello studio “GoBes” al civico 101 di corso Regina Margherita a Torino, in cui giungevano (eccome!) voci, suoni e gesti delle nascenti Avanguardie (dal Secondo Futurismo torinese – illuminante per la Besso l’Esposizione del ’28 – alla Scuola Casoratiana, così come alla straniante magia dell’arte surrealista), annusate e avvicinate e manipolate dalla pittrice con interesse e felici risultati, senza mai dimenticare però le solide basi scolastiche apprese nei cinque anni trascorsi all’Accademia.

E su questo vuole proprio porre l’accento la mostra oggi, e fino al 12 febbraio, dedicata dal “Collegio San Giuseppe” di via San Francesco da Paola, ormai fra i più significativi centri di cultura della città, agli anni di studi formativi di Alda Besso. Curata da Francesco De CariaDonatella Taverna e Fratel Alfredo  Centra (direttore dell’Istituto) e corredata da un quaderno – catalogo con contributi dei curatori e di Pino Mantovani, la rassegna espone una quarantina abbondante di opere, materiali d’Accademia degli anni a cavallo dei decenni Venti e Trenta, pervenuti alla morte della Besso alla “Raccolta d’Arte De Caria Taverna”.

Si tratta di disegni a matita da protomi in gesso classiche e rinascimentali (di cui l’Accademia vanta una ricca collezione) o da elementi di ornato e architettonici con relative proiezioni, non meno che tratti dalla statuaria classico-ellenistica e rinascimentale. Perfetto nel segno già maturo e nei contrasti di luci e ombre il disegno di “Gastone di Foix”, dal “Monumento funebre” del generale francese realizzato (fra il 1515 e il 1523) dal lomabardo Agostino Busti, detto il “Bambaia”. Non mancano, datati negli ultimi anni di studio, alcuni oli (esemplare nella libertà formale coniugata pur sempre alla lezione classico-accademica, la composizione con “torso di Venere”) e tempere. E poi ritratti, che paiono ambire a personali e singolari, ma pur sempre tenute a freno, libertà gestuali, come quello notevole di “Michelangelo Monti” del ’26, visionato e firmato da Luigi Onetti, docente di disegno, ornato e pittura.

E infine paesaggi, in cui s’avvertono, nell’essenzialità linguistica e nelle campiture nette e geometriche dei colori e degli sfumati gli echi accesi di quel “Secondo Futurismo”, che forte presa ebbe sulla Besso, così da indurla nel ’32 a dipingere proprio, e in modo esplicito, una significativa “Natura morta futurista”. Sottolinea Francesco De Caria: “Il materiale artistico e documentale che proponiamo al pubblico consente di seguire – attraverso l’esperienza di Alda Besso – le tappe del percorso di formazione artistica all’‘Albertina’ di Torino, dalle prime prove al diploma superiore, in un periodo – gli anni Venti – in cui all’Accademia torinese insegnavano personalità di altissimo livello. Molti di loro – Giacomo Grosso, Cesare Ferro, Giulio Casanova, Luigi Onetti, Edoardo Rubino e altri – fanno parte del panorama artistico torinese e nazionale e le loro firme, apposte sui saggi della Besso, compaiono in vari documenti esposti, tra altre firme purtroppo non decifrabili”. Firme di illustri artisti e docenti a comprovare la visione di compiti  in aula, con tanto di sigilli in ceralacca a retro, in cui scorrono progressi o tentennammenti o “pericoli” di fuga in avanti, dov’è facile riconoscere la “baldanza” della giovane Besso. Ma anche la positiva forza di insegnamenti mai dimenticati e che saranno, negli anni, scuola-guida del suo lavoro d’artista. Pur libera e vera.

Gianni Milani

“La formazione dell’artista nei primi decenni del Novecento: saggi d’Accademia di Alda Besso”

Collegio “San Giuseppe”, via San Francesco da Paola 23, Torino; tel. 011/8123250

Fino al 12 febbraio

Orari: lun. – ven. 10,30/12,30; 16/18,30; sab. 10,30/12

Nelle foto:

–         Disegno da protome di Gastone di Foix, 1924

–         Ritratto di Michelangelo Monti, 1926

–         Composizione con torso classico di Venere, 1928

–         Disegno da gesso di testa muliebre

Febbraio al Circolo dei lettori è un mese intenso

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Febbraio al Circolo dei lettori è un mese intenso, tanti gli ospiti invitati a raccontare, riflettere e dialogare, a trasmettere cultura e passione.

 

Si parte con Fabio Geda in dialogo (1/2) con il co-fondatore di people Stefano Catone per presentare Il mondo salvato dagli ingenui: un confronto sui liberi e incondizionati pensatori. Titti Marrone (2/2), nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria, racconta con Elena Loewenthal Se solo il mio cuore fosse pietra (Feltrinelli) l’incredibile storia vera di una grande villa di campagna diventata una residenza per i piccoli reduci dai campi di sterminio. Alessandro Forgione (3/2) dopo Napoli mon amour e Giovanissimi (candidato al premio Strega 2020), torna con un folgorante romanzo di fallimenti e conquiste, in dialogo con Marta Barone. Antonio Manzini e Tullio Sorrentino (3/2) daranno voce al nuovo racconto inedito dell’autore di Rocco Schiavone, Le ossa parlano (Sellerio). L’America è un esperimento (La nave di Teseo) è l’analisi dell’autore e giornalista Enrico Rotelli (4/2) che ne parla con Francesca Pellas.

 

La poesia di Franco Arminio (4/2) è protagonista con Studi sull’amore(Einaudi): una voce in versi nuova per indagare il coraggio di essere fragili. Torna Piergiorgio Odifreddi (7/2) questa volta a raccontarci storie straordinarie di animali, scrittori e scienziati descritte in Sorella scimmia, fratello verme (Rizzoli). La mitica Enrica Tesio (8/2) è la voce del suo diario, quello di chi, per riposarsi, si deve concentrare: lo racconta a Torino e in Tutta la stanchezza del mondo(Bompiani).

 

Parte il 9 febbraio “Tutta la vita è lontano. Riscoprire Carlo Levi a 120 anni dalla nascita”. Il progetto della Fondazione Circolo dei lettori realizzato con GAM, Camera e Museo del Cinema che prevede incontri, lezioni, dialoghi, mostre e proiezioni con: Francesco Piccolo, Claudia Durastanti, Filippo La Porta, Mario Desiati, Nicola Lagioia e tanti altri interventi cruciali per studiare la vita di questo straordinario protagonista del Novecento.

 

Si prosegue con una nuova avventura di Maurizio de Giovanni (15/2), una narrazione sul dolore e sull’umanità approfondita in L’equazione del cuore(Mondadori). Alberto Melloni (18/2) ragiona con Enzo Bianchi, Luca Ferracci, Sergio Mainoldi e Letizia Tomassone su L’unità dei cristiani (il Mulino). Il prof di filosofia di BarbaSophia, Matteo Saudino (18/2) ci accompagna a scoprire con i grandi filosofi il coraggio di pensare. Il dialogo tra Gianni Oliva e il giornalista Fausto Biloslavo (21/2) è incentrato sul tema dell’esodo istriano e del suo rapporto con la nostra memoria.

 

È con Giorgio Cuscito, Fabrizio Maronta e Lorenzo Pregliascol’appuntamento mensile con LIMES (23/2): si analizzano gli impatti geopolitici dei nuovi steccati alzati dal Covid-19 tra e negli Stati. Il romanzo di Nina Zilli (24/2) L’ultimo di sette (Rizzoli), è una storia fuori tempo d’amore e passione. Costanza DiQuattro (24/2) invita a sfogliare un nuovo album di famiglia descritto in Giuditta e il monsù (Baldini+Castoldi).

 

Torna la rassegna stampa del Post (26/2): i giornali, spiegati bene da Francesco Costa e Luca Stofri. È a cura dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte il progetto “Zone cieche e punti di luce”, un itinerario fra romanzi e saggi alla scoperta di origini, difficoltà e promesse dell’atto creativo. Si parte con Il grembo paterno(Feltrinelli) di Chiara Gamberale (28/2) in dialogo con Riccardo Bernardini e con le letture di Elettra Mallaby, si prosegue a marzo con Emanuele Trevi e i suoi Viaggi iniziatici (UTET).

 

Febbraio chiude con l’intrigante segreto di quattro ex detenuti fuggiti dalla Francia descritto da Enrico Pandiani (28/2) in Fuoco (Rizzoli): un passato che irrompe nel presente trascinando i protagonisti in una storia pericolosissima.

 

L’ingresso agli incontri al Circolo dei lettori è libero con prenotazione obbligatoria scrivendo a info@circololettori.it, con la Carta Plus è possibile prenotare il posto nelle prime file dedicate.

Too short to wait: torna in sala la rassegna del corto piemontese

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anteprima Spazio Piemonte  21° GLOCAL FILM FESTIVAL 4 – 6 febbraio 2022  Cineteatro Baretti, Torino

50 CORTOMETRAGGI PER RACCONTARE IL CINEMA IN PIEMONTE

Torna in sala TOO SHORT TO WAIT – anteprima Spazio Piemonte, rassegna dedicata ai cortometraggi piemontesi che segna la prima fase della 21ª edizione del GLOCAL FILM FESTIVAL, diretto da Gabriele Diverio e in programma dal 10 al 14 marzo 2022 al Cinema Massimo MNC di Torino.

In attesa del festival, da venerdì 4 a domenica 6 febbraio, i 50 corti che hanno risposto alla call della storica sezione competitiva del Glocal “SPAZIO PIEMONTE” si mostreranno al Cineteatro Baretti (Via Baretti 4, Torino) suddivisi in 10 appuntamenti: venerdì e sabato alle ore 19.00, 20.30 e 22.00, mentre le proiezioni domenicali saranno alle 16.30, 18.30, 20.30 e 22.30 (ingresso 5 euro, ridotto 3 euro).

Dopo la versione online dello scorso anno, nella sua 10a edizione TOO SHORT TO WAIT porta nuovamente sul grande schermo il cinema breve prodotto nel 2021, restituendo l’espressione della creatività della settima arte regionale, grazie alla presenza in programma di corti da tutte le 8 province del Piemonte.

Dei 50 corti proiettati in questa 3 giorni, per la prima volta tutta incentrata sul formato breve di fiction, solo 15 accederanno alla fase finale del festival di marzo, attraverso il voto del pubblico e la selezione dei curatori Chiara Pellegrini, Roberta Pozza e Dario Cerbone, con la collaborazione di Ottavia Isaia.

In palio il PREMIO TORÈT Miglior Cortometraggio (1.500 €), il Premio ODS – Miglior Attore, il Premio ODS – Miglior Attrice e il Premio Pantaleon – Miglior Corto d’Animazione assegnati dalla giuria composta da Daniela Scattolin (attrice, protagonista della serie Netflix Zero), Claudio Di Biagio (regista tv, cinema e web, autore e speaker radiofonico e youtuber) e Matevž Jerman (responsabile della programmazione del festival sloveno FeKK Ljubljana short film festival), oltre ai premi speciali dei partner Machiavelli Music – Miglior Colonna Sonora e Scuola Holden – Miglior Sceneggiatura, e il Premio del Pubblico – Santa Clelia.  

I 665 minuti di proiezione – frutto del lavoro di 67 registi e registe – affrontano un ampio spettro di tematiche. Non manca l’apertura alla leggerezza con commedie, satira e l’esplorazione del genere horror che da sempre contraddistingue molti corti della rassegna, ma il contesto attuale lascia inevitabilmente traccia in molti dei lavori in programma, dove la pandemia si insinua nelle vite di personaggi che si muovono in rapporti di coppia complicati, contesti famigliari tossici, violenza di genere e relazioni generazionali complesse.

Anche quest’anno il pubblico di TOO SHORT TO WAIT potrà riconoscere alcuni volti noti del cinema e della comicità, come quello di Hal Yamanouchi – protagonista di Dharma Bums di Francesco Catarinolo – attore e doppiatore giapponese naturalizzato italiano che conta nella sua filmografia 61 titoli girati in Italia e all’estero e che ha dato la voce a Ken Watanabe in L’ultimo samuraiBatman BeginsInceptionGodzillaPokémon: Detective PikachuGodzilla II Massimiliano Loizzi attore, scrittore e stand-up comedian – volto del Terzo Segreto di Satira – protagonista di Cadde la notte su di me di Riccardo Menicatti e Bruno Ugioli.

Anche il territorio si fa protagonista di alcune storie, come ne La Vera Storia della Partita di Nascondino Più Grande del Mondo di Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando, mockumentary ambientato a Serravalle Langhe, in cui i luoghi nascondiglio dei concorrenti rimandano ai rifugi dei partigiani; Colli Novesi di Riccardo Bruno, con le colline di Novi Ligure a fare da sfondo a una gara ciclistica organizzata da Costante Girardengo; Il Tesoro di Monticchio di Giuseppe Varlotta, che segue la graduale scoperta del territorio locale da parte del protagonista; La Leggenda di Stinky-Puzzone di Carlo Ghioni, immerso tra i boschi di Mayne Island, British Columbia, in Canada; Il filo della vita di Maurizio Pellegrini, in cui una giovane si immerge nel territorio biellese di Miagliano tra magia e tradizione.

Tra i 50 corti in programma 18 sono in anteprima assoluta, mentre altri hanno avuto modo di partecipare a importanti festival, come Lui di Federico Mottica che ha debuttato ad Alice nella città – sezione parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni; Damua – La solitudine ai tempi del virus di Marzio Bartolucci e Washing Heart di Pietro Pedrazzoli presentati la prima volta al Paris Lift-Off Film FestivalI miei occhi di Tommaso Acquarone al Festival Européen du Film Court de BrestCortinametraggio e al Corto Dorico Film Festival.

Anche in questa 10ª edizione di Too Short To Wait è presente il cinema d’animazione con 8 titoliUn corpo di Milena Tipaldo; Promised Land di Andrea Pierri; Favole dal Mondo Nuovo di Fulvio Nebbia; Qualcuno ha detto mostro? di Francesco Forti e 4 corti degli studenti del CSC Animazione, Il granaio di Arianna Binaghi, Gabriele Bollassa, Irene Frizzera e Gaia Rizzi; Princess di Lorenzo Bosi, Gabriele Scudiero, Alessandra Piras e Andrea Filippetti; Underwater Love di Veronica Martiradonna, Andrea Falzone e Cristina Fiore; Lucerna di Giorgia Ubaldi, Alessandra Quaroni, Luca Passafaro e Alessandro Spedicato.

Oltre ai 50 corti di fiction, altri 25 lavori sono arrivati dagli istituti scolastici della regione e al festival di marzo uno tra questi riceverà il Premio Miglior Corto Scuole; mentre i 24 film di durata inferiore ai 30’ in forma di documentario iscritti al festival, concorreranno nella nuova categoria DOC SHORTS del concorso Panoramica Doc per il Premio Cinemaitaliano.info – Miglior Corto Documentario, che cresce e si rafforza grazie al gemellaggio con il Toscana Filmmaker Festival, offrendo al corto vincitore e al suo autore o autrice la partecipazione anche dal festival toscano, in programma a Prato a giugno.

Ognuna delle proiezioni domenicali si aprirà con un episodio della mini-serie POST SCRIPTUM – UNO SGUARDO OTTIMISTA DALLA FINE DEL MONDO diretta dal duo torinese Elena Beatrice e Daniele Lince.

La docu-serie – presentata fuori concorso e per la prima volta integralmente in sala – mescola atmosfere sci-fi al racconto di quattro storie attuali raccontate da un futuro immaginario: sfide quotidiane, individuali e collettive, di persone che hanno vissuto una situazione unica tra pandemia e lockdown, e ne sono uscite rafforzate, con una nuova visione orientata al futuro. Protagonista è il “divulgatore del web” Barbascura X, che in Post Scriptum veste i panni di Alex, archeologo del futuro in missione per cambiare il mondo, che ci racconterà il 2020 con uno sguardo ottimista e con la sensibilità tipica di uno dei più brillanti YouTuber in circolazione, che unisce comedy e divulgazione. Il progetto è prodotto dalla torinese Grey Ladder Productions insieme a Infinity Lab, e distribuito in esclusiva da Infinity+.

TSTW – Glocal Film Festival è organizzato da Associazione Piemonte Movie in sinergia con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival, con il contributo di Regione Piemonte e di Fondazione CRT, con il patrocinio di Città di Torino e Città Metropolitana di Torino. Main Partner ODS. Main Sponsor Compagnia dei Caraibi. 

TOO SHORT TO WAIT :: anteprima Spazio Piemonte :: Glocal Film Festival  

4 – 6 febbraio 2022 :: CineTeatro Baretti, Torino :: Ingresso 5 euro, ridotto 3 euro.

INFO: www.piemontemovie.com – info@piemontemovie.com – 328.845.82.81 

www.facebook.com/PiemonteMovieGlocalNetwork / www.instagram.com/piemontemovie

Manca il personale nella ristorazione. Ne parliamo con lo chef Nicola Batavia

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DEL RISTORANTE “ ‘L BIRICHIN “ DI TORINO

Il problema è ormai davanti agli occhi di tutti, soprattutto per gli operatori del settore gastronomico e della ristorazione : manca personale competente nelle brigate di sala e di cucina.

Le motivazioni sono varie,non solo economiche, non solo derivanti dalla pandemia, sia da una parte che dall’altra. I primi rilevano un’incapacità del governo a fornire adeguate misure assistenziali per agevolare le assunzioni e perfezionare i contratti con stipendi adeguati, i secondi – ” coccolati ” , nella maggior parte delle situazioni, dal reddito di cittadinanza e da altre misure di sostegno alla disoccupazione, non trovano motivazioni a rimettersi in gioco per una professione che prevede molta fatica fisica e mentale. Ma anche tanta passione. E forse è proprio questa che manca.

Ho chiesto quale fosse la reale situazione, per ciò che rileva nel suo ristorante, ‘L BIRICHIN a Torino, a uno chef di lungo corso nella ristorazione torinese, nazionale ed europea, Nicola Batavia, definito dai più lo “chef internazionale” proprio per questo suo bagaglio culturale eno gastronomico proveniente da più parti del mondo e che esprime nei suoi ristoranti. Il suo punto di vista, paragonandolo anche con il modello inglese che conosce bene, l’ho ascoltato con interesse.

 

1.Da quanto tempo il ristorante è aperto?

Il 4 marzo sono ben ventinove anni. Sono stati anni di grandi soddisfazioni personali ma anche della clientela soprattutto. Il mio modo di fare cucina nel tempo si è adeguato alle loro esigenze che, inevitabilmente, si sono modificate. In questo processo, le mie attività di consulenza in numerose attività ristorative in giro per il mondo, mi hanno aiutato molto nella diversificazione delle mie proposte culinarie. 

2.Quanto ricambio di personale ha subito la sala e la cucina?

Poco. Le figure responsabili, soprattutto in cucina, tendenzialmente rimanevano per cinque o sei anni. In sala, per almeno quattro anni, ho fatto crescere parecchi ragazzi.

In un ristorante ” gastronomico ” come il mio, dove i piatti che propongo partono da una base di studio e di approfondimento della materia che si trova nel piatto, non ho – ad esempio – bisogno di un sommellier: colui che gestisce la sala si attiva anche in quel ruolo. In sala, le persone che rispettano i turni del pranzo e della cena sono due, più qualche figura extra che richiedo quando il weekend è particolarmente impegnativo. In cucina,invece, siamo quattro comprensivo di uno stagista: io stesso sono molto presente in cucina e spesso mi occupo anche della sala. Le modalità nel godersi la sosta al ristorante è cambiata molto, il cliente ama trascorrere più ore seduto, essendo limitate numerose attività per il dopo cena. E così mi piace chiacchierare coi clienti e spiegare loro cosa stanno mangiando. Loro apprezzano e io vengo ripagato dalle fatiche, non solo in termini economici ….

3.Che tipo di caratteristiche deve avere, al di là della qualifica che ricerchi, il personale che ricerchi?

Sicuramente deve avere esperienze nelle tipologie di ristorante come il mio. Non svaluto in alcun modo i curricula che descrivono precedenti lavorativi nelle pizzerie, anzi, ascolto sempre tutti i candidati volentieri e, spesso trovo skills interessanti ma quasi mai in linea con ciò che ricerco. Ad esempio, io ricerco persone che si sappiano rivolgere al cliente in maniera elegante e che sappia spiegare in maniera pulita e tranquilla le portate. Diversamente, snaturo tutto il lavoro che c’è dietro ogni preparazione.

E’ molto difficile la selezione, soprattutto di questi tempi, perchè mi accorgo, leggendo le candidature ( centinaia al giorno,numero molto emblematico della situazione lavorativa attuale) che il problema maggiore per i ragazzi è leggere attentamente gli annunci di lavoro e rendersi conto se si è davvero in grado di proporsi o se si ha voglia di rimettersi in gioco.

4.Quali sarebbero le soluzioni principali da adottare per migliorare la situazione?

Bisognerebbe partire proprio dalle basi che ci proiettano nel mondo del lavoro, e cioè la scuola. Sarebbe utile rivedere tutto il sistema di organizzazione di inserimento lavorativo post diploma fin dal quarto anno e trovare un modus operandi efficace fra presidi, mondo della gastronomia e della ristorazione; così da da attivare stages formativi e tirocini in grado di capire sin da subito se vi siano le potenzialità o meno. E, per quelli selezionati, creare dei percorsi privilegiati.

Ad oggi, in questo particolare momento storico ed economico, ritengo non vi sia interesse, nonostante abbiamo creato le basi per diventare il reparto lavorativo che più alimenta la ricettività turistica e l’attenzione dei media e ha dimostrato di avere le potenzialità alla creazione di nuovi posti di lavoro, non abbiamo un vero e proprio inquadramento legislativo; con tutte le tutele che spetterebbero, sia agli uni che agli altri, ovviamente.

Troppe volte i ragazzi che seleziono mi chiedono in quali orari dovrebbero svolgere l’attività: per me è impensabile inserire negli annunci part time. Il lavoro nella ristorazione è full time, 6 ore al mattino e 6 ore la sera. Gli straordinari – se richiesti, io di solito non ne chiedo mai se non in occasioni particolari – sono regolarmente pagate, come da contratto. Per altro, il part time che intendiamo noi , in Gran Bretagna- ad esempio- non è contemplato.

La questione degli orari è legittima, ma penso che, se all’inizio della carriera di commis o di cuoco, non viene fatto un minimo di investimento su sé stessi, la famosa ” gavetta” di cui io stesso ne vado fiero, di questo mestiere non si avrà mai più passione, ma sarà considerato come un modo per “arrotondare” per arrivare a fine mese.

E anche il grido di allarme innalzato soprattutto dai candidati, rappresentato dagli stipendi inadeguati è sacrosanto; però c’è anche da dire che ogni salario dev’essere commisurato al grado di esperienza e all’ambiente in cui ci si propone. Ma è così non solo nel mio ristorante, ma anche in quello di livello superiore.

5.Perchè un ragazzo dovrebbe essere convincersi a mandare il curriculum al Birichin?

Semplicemente perchè, percentualmente, chi ha avuto esperienze lavorative da me, ha una probabilità maggiore di essere assunto o, per lo meno, di fa sì che il suo cv venga messo in cima alla lista di quelli pervenuti.

Nel mio ristorante si respira serietà, eleganza – quella giusta, senza eccessi che poi ” spaventa” gli ospiti – e amore per il cibo. Una volta percepite e fatte proprie queste caratteristiche che ogni figura lavorativa nell’ambiente della ristorazione di un certo tipo è richiesta, si è maturi per questa professione.

Io consiglio sempre, agli aspiranti commis o chef, di fare sempre qualche anno di esperienza all’estero:le difficoltà di carattere anzitutto linguistico e poi di adattamento ai diversi stili di vita, creano una ” corazza” che difficilmente, una volta rientrati in Italia, non potrà essere notata.

Chiara Vannini

Felice Anno della Tigre. Un augurio dalla Mole

Un video augurale e un’esposizione di “carte intagliate” a cura dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino

 

Il 1° febbraio inizia l’Anno della Tigre, secondo il Calendario tradizionale della Cina e di tutti i paesi dell’Asia orientale.

 

L’Istituto Confucio dell’Università di Torino ha fornito la grafica per la realizzazione dell’immagine augurale per il Capodanno Cinese che comparirà sulla Mole la sera del 31 gennaio, vigilia di Capodanno. L’iniziativa, lanciata e patrocinata dalla città di Torino, vede collaborare con la Città l’Istituto Confucio del nostro Ateneo e le Associazioni cinesi della città.

 

L'”ideogramma” cinese che sarà proiettato, FU, è un augurio di felicità per il Capodanno, altrimenti conosciuto come Festa di Primavera. La ricorrenza è condivisa da cinesi, giapponesi, coreani, vietnamiti, thailandesi, e questo simbolo è riconoscibile da chiunque appartenga a una di queste popolazioni. Come vuole la tradizione, l'”ideogramma” di FU sarà proiettato a rovescio. In cinese, l’espressione “il fu – ovvero la felicità – è al rovescio” si pronuncia come “il fu – ovvero la felicità – è arrivata”.

 

Inoltre, in occasione del Nuovo Anno della Tigre, l’Istituto Confucio ha realizzato un breve video che pone in scherzoso dialogo due giganti delle culture italiana e cinese, Dante e Tao Yuanming, salutando così anche la conclusione dell’anno dantesco. Il filmato sarà proiettato sulle piattaforme di carattere educativo in Cina, e in particolare sul sito della Fondazione per la Diffusione della Lingua e della Cultura Cinese.

 

Il video è pubblicato su sito web, canale YouTube e canali social dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino:

 

Sito web Istituto Confucio: https://istitutoconfucio.torino.it/capodanno-cinese-tra-dante-e-taoyuanming/

Canale Youtube:

Facebook:

.       versione cinese https://fb.watch/aKpF3e1nSL/

 

A completare le iniziative per il Capodanno Cinese, l’Istituto Confucio ha realizzato una esposizione temporanea presso Torino Outlet Village; l’iniziativa è patrocinata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino.

 

A partire da martedì 1 febbraio, primo giorno del nuovo anno, e per le prime due settimane successive, sarà esposta presso l’InfoPoint di Torino Outlet Village una selezione di “carte intagliate”, una antica forma di artigianato la cui ricchezza iconografica si esprime con particolare vivacità nelle immagini augurali dedicate al Capodanno Cinese.

 

Questi manufatti dall’aspetto apparentemente ingenuo e naïf testimoniano di una pratica artigianale antichissima, talvolta di straordinaria raffinatezza, che nel 2006 è stata inclusa tra le forme di arte popolare riconosciute come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

 

Per l’occasione, l’Istituto Confucio ha realizzato un breve video esplicativo che sarà proiettato negli spazi dell’Outlet e che è anche visibile sul canale YouTube e sui canali social dell’Istituto.

 

In collaborazione con l’Aula Confucio del Liceo Linguistico Internazionale Grazia Deledda di Genova, affiliata all’Istituto Confucio dell’Università di Torino, il filmato sarà visibile sul quotidiano digitale genovese www.fivedabliu.it e proiettato nel corso di una intervista online dedicata al Capodanno cinese, in onda il 31 gennaio. L’iniziativa si estenderà anche alla Sicilia, dove, in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università UniKore di Enna, il video sarà proiettato presso l’Ateneo e presso l’Aeroporto di Catania-Fontanarossa.

Bennato re del rock di scena al Colosseo

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Nel 2020 si sono festeggiati i 40 anni del leggendario “Sono solo canzonette”, l’album che consacrò il successo di Bennato portandolo, come primo italiano, a riempire gli stadi con i suoi concerti.

 

EDOARDO BENNATO 

PETER PAN 

ROCK ‘N’ ROLL TOUR 

Il re italiano del rock

torna a teatro per un nuovo tour

LUNEDì 7 FEBBRAIO – TEATRO COLOSSEO

Via Madama Cristina, 71 – Torino

 

La pandemia non ha permesso la realizzazione del tour, che si sposta direttamente al 2022, con ancora maggiore energia, maturata in due anni, dell’artista.
Edoardo si prepara quindi a tornare sul palco con due ore di pura energia.
Con grinta, passione e tanta voglia ancora di trascinare il pubblico, sarà la volta di “PETER PAN ROCK’N’ROLL TOUR”, nei teatri più prestigiosi d’Italia.
Un concerto ad alto contenuto rock & blues: dai brani dell’album “Solo solo canzonette” ai grandi classici di Bennato.
On stage la Be Band, la formazione ormai consolidata, formata da Giuseppe Scarpato (chitarre), Raffaele Lopez (tastiere), Gennaro Porcelli (chitarre), Arduino Lopez (basso), Roberto Perrone (batteria). E a completare il quadro di grande musica il Quartetto Flegreo.
Bennato arriva a Torino in data lunedì 7 febbraio alle ore 21 al Teatro Colosseo per una data che si prospetta ennesimo SOLD OUT come tutte le date di Bennato organizzate da Dimensione Eventi.

I biglietti di tutte le date sono in vendita:
Per maggiori informazioni contattare
on-line su www.ticketone.it
la produzione Dimensione Eventi al
in tutti i punti vendita affiliati Ticket One
numero 011/19214730, dal lunedì al venerdì,
on-line su www.teatrocolosseo.it
dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30
e presso la biglietteria del teatro

Che pizza! Al taglio e al padellino ecco 5 pizzerie torinesi top

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Vi riproponiamo una selezione di pizzerie torinesi pubblicata tempo fa dal nostro giornale. Che ne direste di aggiornarla indicandoci i vostri locali preferiti? 

Rotonda, a tranci, a fette, a spicchi, in piedi o a tavola, fuori o a casa, purché sia ottima: la pizza è un piatto universale. A Torino la scelta tra i locali è davvero ampia perchè la vera pizza è alimento povero e nobile, simbolo e rito, momento di aggregazione e di golosità.

Daniela Roselli

Rock Jazz e dintorni Ludovico Einaudi e Claudio Chiara quartet

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Jazz Club suona il sassofonista Fuat  Sunay con il chitarrista Gianluca Palazzo.

Mercoledì. Al Magazzino di Gilgamesh è di scena la cantante Arianna Cibonfa con il chitarrista Maurizio Malano. Al Jazz Club suona l’armonicista Big Harp con il duo Dodo &Charlie.

Al Teatro Erba tributo ad Astor Piazzolla con i Magasin Du Cafè e la violinista Sara Cesano.

Giovedì. Al Dash si esibisce il duo The Damn Swing. Al Jazz Club suona il quartetto The Hot Pots.  Al Cafè Neruda si esibisce il quartetto di Claudio Chiara.

Venerdì. Al Magazzino di Gilgamesh sono di scena gli The Hot Dogs. Tributo a Bill Evans al Jazz Club con il pianista Emanuele Sartoris accompagnato dal contrabbassista Marco Bellofiore.

Sabato. All’Arteficio suona il quartetto Boogie Bombers. Al Jazz Club tributo a Jimi Hendrix con Fast Frank. Ludovico Einaudi inizia  con 2 concerti consecutivi la tournèe per presentare il nuovo lavoro “Underwater”. Al Magazzino di Gilgamesh è di scena Paolo Demontis & The Good Gheddo. Al Folk Club suonano i Birkin Tree con il  cantante scozzese Tom Stearn.

Domenica. Al Jazz Club si esibiscono i KoriShanti. Al Blah Blah suona il trio Tin Woodman. All’Arteficio è di scena il cantante e chitarrista Stef Rosen.

Pier Luigi Fuggetta