Cosa succede in città- Pagina 231

Il Covid spegne la festa in piazza di Capodanno

La colpa è del Covid. Come è noto il Comune ha  annullato  lo spettacolo di luci e suoni di Capodanno. La Città ha infatti condiviso le richieste di questura e prefettura, annullando i festeggiamenti in piazza. Il sindaco Stefano Lo Russo ha confermato il countdown sulla Mole ma, ha detto, “abbiamo annullato il resto. Anche il budget non sarebbe sufficiente per le nuove misure di sicurezza necessarie. Ci dispiace ma viene prima la salute dei torinesi». Magari sarà una festa meno grandiosa ma più sentita, con i propri amici e i propri cari. Facendo comunque attenzione al distanziamento e a tutte le precauzioni necessarie per evitare i contagi.

Pattinare sul ghiaccio da Natale all’Epifania: gli orari degli impianti cittadini

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A Torino piste di pattinaggio aperte e pronte ad accogliere tutti coloro che vorranno fare attività sportiva durante le festività natalizie o semplicemente divertirsi con la famiglia o gli amici. Tra Natale e l’Epifania , infatti, il Palavela e i palaghiaccio Massari e Tazzoli non chiuderanno e adotteranno orari in grado di accontentare i torinesi.

 

Dalle 11 alle 13, dalle 15 alle 17, dalle 18 alle 20, gli orari per domenica 2 e giovedì 6 gennaio, mentre lunedì 3, martedì 4, mercoledì 5 e sabato 8 si potrà pattinare dalle 15 alle 17, dalle 18 alle 20 e dalle 21 alle 23. Domenica 9  l’apertura sarà dalle 15 alle 17, dalle 18 alle 20.

L’ingresso costa 9 euro, ridotto a 7 per over 65 e under 10,  mentre per il noleggio dei pattini se ne devono spendere altri 4.

Questi invece gli orari del Palaghiaccio Massari : il martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30; il venerdì dalle 14.30 alle 16.30 e dalle 21.30 alle 23.30, il sabato dalle 15 alle 17, dalle 17.30 alle 19.30 e dalle 21.30 e dalle 23.30. La domenica l’impianto sarà aperto dalle 15 alle 17 e dalle 17.30 alle 19.30.

Per tutti i giorni d’apertura l’ingresso è a 5 euro, il noleggio pattini a 4.

Il Palaghiaccio Tazzoli sarà disponibile al pubblico solo alla domenica dalle 13.30 alle 16 e dalle 17 alle 19.30. Nei giorni di domenica 2 e 9 gennaio e giovedì 6 si potrà invece pattinare dalle 13 alle 16 e dalle 17 alle 19.

Marco Aceto

Turin Confidential. Cosa succede a Torino: informazioni per chi arriva in città

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What’s on in Turin: events and attractions for tourists, occasional visitors and expats

 

We have survived the period before Christmas, all those social gatherings to greet boss, colleagues, friends at the gym, friends of your children and the parents of the friends of your children. Without forgetting the exhausting research for the perfect present. Or even a present, any present, for the aunt who has everything in at least three different colours. And finally, we have also survived Christmas with our family, including the aunt/sisterinlaw/motherinlow who has everything and is always ready to point out what you have not.  We definitely deserve to conclude the year with the friends we choose and beloved ones, dancing, drinking and partying all night.

Not according to Covid.

With the rise of the infection, the City of Turin has deleted the celebrations in the city centre in order to avoid huge gatherings. Our Mole Antonelliana will be lit with countdown and video mapping, but we have to find alternative solutions to celebrate. At least we are not locked down, so we can still enjoy many attractions of our lovely city.

 

 

Events and festivals

 

Have you considered the possibility to enjoy a guided tour organized by Turismo Torino? Many are the proposals, which also include the possibility to enjoy a “merenda” in a historical cafeteria.

 

Music

 

The Conservatory Giuseppe Verdi hosts Teatro Regio and its Orchestra for a concert directed by Michele Spotti.

 

Museums and Exhibitions

 

Note that, due to the last Covid-19 regulations, the entrance to museums is possible with Greenpass and FFP2 mask, children under 12 are not required to have the Green Pass.

 

The Cinema Museum hosts Photocall, dedicated to movie stars. Inside Mole Antonelliana, you can still find the lift to reach its top. A good idea is to go up at sunset, to enjoy the Christmass light from a very unusual perspective.

 

Until January 9, Palazzo Madama hosts an exhibition dedicated to the European Renaissance of Antoine de Lonhy and a section dedicated to India which is part of a project curated by Artissima and that finds space in other two locations Mao and Accademia Albertina. Several are also the guided tours that Palazzo Madama organizes to their permanent collection. And children can go star hunting in the museum by attending the workshop entitled Piccolo Atelier di Natale.

 

Many are the exhibitions at Gam. One is dedicated to Giovanni Fattori, an absolute master of the 19th century in Italy and another one to Luigi Ontani and his Wunderkammer. You can also enjoy the immersive and participatory installation entitled Sinfonia by Alessandro Sciaraffa.

 

Gam also opens its doors to children. From 3 to 5 January they can take part in a Winter Camp to discover the museum and its collection and take part in creative activities.

 

Musli, the museum dedicated to School and Book, has a programme full of workshops for children and families.

 

Children will certainly enjoy the exhibitions “Animals from A to Z” displayed at Galleria Sabauda.

OGR, until January 16 2022, visit Vogliamo Tutto, an exhibition about labour.

 

To fully enjoy the Christmas mood, why not taking advantage of the evening openings of La Venaria Reale?  The installations of lights at the entrance will welcome and plunge you in an enchanted atmosphere.

 

 

 

And for a moment of little pleasure…

 

I know just one solution to face the temperature going below zero: Zabaione. This cream prepared with egg yalks, sugar and wine, and served warm with biscuits, is one of the best comfort food you can find in Italy. In winter, many diners and restaurants include it in their menu. But you can easily find it in cafes too. I suggest you to choose one of the many beautiful historical cafeterias that pinpoint Via Po, Via Roma, Piazza Castello. Take a seat, maybe near the window, grab a book, if no one is with you for some chitchats, and enjoy a glass of Zabaione. Forget the time passing by. A new year is coming, you have a lot of projects and resolutions, but they can certainly wait tomorrow. Happy New Year!

 

Lori Barozzino

 

Take a look at the last articles HERE as many events are still taking place.

 

Lori is an interpreter and translator who lives in Turin. If you want to read more, here’s her blog.

Sorpresa in via San Tommaso

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni 

Sono affezionato al Convitto Nazionale Umberto I di Torino dove ho insegnato per breve tempo, e dove il direttore generale del Miur Romano Cammarata (che venne a Torino ad insignirmi della Medaglia d’oro di benemerito della scuola) avrebbe voluto affidarmi la direzione del nascituro e sperimentale liceo europeo che continua ad avere un grande successo.

I miei impegni erano incompatibili con quella allettante proposta e declinai il generoso invito. Anima del Convitto che ricreo’ dopo  un periodo di sbandamento, era il Rettore prof.  Giovanni D’Inca’ con cui naturaliter divenendo molto amici anche sul piano personale. In occasione di un anniversario einaudiano D’Inca’ volle scoprire all’ingresso di Via Bligny una grande lapide in ricordo del primo Presidente della Repubblica che fu convittore illustre. Tocco’ a me dettare l’iscrizione della lapide e feci venire a inaugurarla il figlio Mario Einaudi, tornato in Italia dopo un lungo insegnamento negli Stati Uniti. Non riuscii a trascinare il mio amico Valerio Zanone che allora era sindaco liberale di Torino, ma stava ormai pensando di tornare in Parlamento, commettendo un grave errore politico che gli fu fatale.
Fu una bella cerimonia. Si fecero anche tante belle iniziative con il centro Pannunzio nell’Aula Magna del Convitto. Poi persi i contatti e D’Inca’ lascio’ il rettorato per ritirarsi a Parma. Passando in via San Tommaso ho avuto la bella sorpresa di vedere che il logo attuale del Convitto che fu Regio, e’ tornato lo stesso delle sue origini storiche con tanto di scudo sabaudo. Una scelta coraggiosa in una città che ha perso il senso delle sue origini e che va ad onore di chi attualmente regge il Convitto che è in pieno sviluppo, fino ad occupare una succursale in via San Tommaso. Con quel logo il Convitto che fu inizialmente convitto militare, indica ai suoi allievi la strada della memoria storica, un insegnamento molto importante soprattutto nella classica modernità degli insegnamenti che si impartiscono in quelle aule.

Non profit, 246 progetti al via con Fondazione Crt

Verranno realizzati in Piemonte e Valle d’Aosta con 3,8 milioni di euro di contributi 

 

Le risorse sono assegnate alle istituzioni e agli enti non profit vincitori della seconda sessione di richieste “ordinarie”, ossia non rientranti in specifici bandi tematici.

 

Contribuire alla costruzione di reti, progetti e azioni sostenibili sul territorio, in linea con gli obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: lungo questa traiettoria la Fondazione CRT promuove la realizzazione di iniziative capillarmente diffuse, che rafforzano la capacità di resilienza delle organizzazioni del Terzo Settore e la tenuta stessa della comunità”, affermano il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia e il Segretario Generale Massimo Lapucci.

 

Welfare e Territorio
Per l’area Welfare e Territorio Fondazione CRT ha deliberato 118 contributi per complessivi 1,28 milioni di euro.
In particolare, in ambito di volontariato, la Fondazione CRT sostiene il progetto “Lanaterapia a supporto di pazienti oncologici” dell’Associazione Gomitolo Rosa di Biella, che unisce lo strumento terapeutico alla salvaguardia ambientale e alla solidarietà sociale: l’iniziativa prevede infatti di avvicinare al lavoro a maglia i pazienti oncologici e i malati di Alzheimer in sei ospedali piemontesi, recuperando lana italiana in esubero; i manufatti prodotti saranno destinati alle persone fragili, anziane o con disabilità.
Diverse iniziative messe in campo per gli adolescenti in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria: il progetto “Facciamo salotto” dell’Associazione di promozione sociale Teatrulla di Moncalieri che, con attività di doposcuola ed esperienze di residenzialità fuori casa, contrasta l’isolamento cresciuto tra i giovani con il lockdown; il progetto “Tangram” della Cooperativa sociale Frassati di Torino, che propone un servizio sperimentale professionale per il trattamento domiciliare/territoriale di minori con problemi psichiatrici, un corso di formazione sui disturbi mentali per operatori, insegnanti e genitori e la presa in carico di 20 ragazzi delle Valli Susa e Sangone.
In ambito sviluppo del territorio, Fondazione CRT ha assegnato contributi al progetto “Université d’été – Valorizzazione dei beni culturali del territorio per un turismo responsabile” dell’Associazione culturale Antonella Salvatico a La Morra e alla candidatura della Città di Valenza nella rete delle Città Creative Unesco.
E ancora, in ambito Protezione Civile sono stati selezionati progetti quali “Diffusione della Cultura della Sicurezza – la Casa degli Errori” dell’Associazione nazionale Vigili del Fuoco del Corpo nazionale – sezione di Torino – e l’iniziativa “Beni Culturali in area di crisi: Recupero e Protezione” del Coordinamento Protezione Civile ANC Regione Piemonte-Odv Torino.

 

Ricerca e Istruzione
Per l’area Ricerca e Istruzione sono stati approvati 93 contributi per 2,2 milioni di euro: circa 1 milione di euro agli enti del territorio e 1,2 milioni di euro a sostegno degli Atenei.
In particolare, sul fronte educazione, la Fondazione CRT sostiene iniziative per innovare e integrare la didattica, recuperando le lacune nell’apprendimento e nella socialità dei ragazzi a causa della lunga emergenza sanitaria. Di rilievo è il sostegno a una realtà di divulgazione scientifica per gli studenti, come Centroscienza.
Sul lato ricerca, la Fondazione CRT continua a sostenere il sistema degli Atenei del Piemonte e della Valle d’Aosta: i contributi allo sviluppo di progetti di eccellenza dell’Università degli Studi di Torino – dall’oncologia all’informatica, dalla neurologia all’ambiente, dalla veterinaria alla fisica, dall’economia alla psicologia – permettono a giovani scienziati di portare avanti la propria attività e, allo stesso tempo, contribuiscono all’avanzamento della conoscenza in numerosi campi del sapere. Da segnalare, tra le numerose attività di ricerca, la proposta dell’Istituto Zooprofilattico per studiare gli effetti inquinanti nelle acque causati dalla dispersione dei medicinali utilizzati in maniera massiccia nella cura del Covid-19. Confermato il supporto alla Fondazione Edo ed Elvo Tempia Valenta, importante riferimento nell’attività clinica e di ricerca sul territorio biellese.

 

Arte e Cultura
Nel campo dell’Arte e della Cultura la Fondazione CRT ha assegnato 35 contributi per oltre 300 mila euro destinati a festival cinematografici e culturali, premi, iniziative di audience engagement.
Dalla XXIV edizione del Premio letterario Esperienze in Giallo di Fossano, dedicato a racconti inediti di trama gialla o noir al Festival dell’Illustrazione, nell’ambito del “Progetto DI-SE disegnare il territorio”, a Domodossola: un’occasione per vedere all’opera alcuni professionisti dell’immagine. E ancora, il progetto di “rinascita” di Villa Caccia, a Romagnano Sesia, una delle location dell’innovativo progetto “CIAK! Piemonte che Spettacolo”, ideato e messo in campo da Fondazione CRT, Film Commission Torino Piemonte e Fondazione Piemonte dal Vivo, per promuovere le eccellenze del patrimonio storico, architettonico, paesaggistico e i talenti delle performing arts, attraverso la realizzazione di dieci clip e cortometraggi d’autore; il progetto “Pietre d’inciampo” del Museo Diffuso della Resistenza di Torino: piccole targhe d’ottone – creazione dell’artista tedesco Gunter Demnig – per non dimenticare le deportazioni nei campi di sterminio nazisti; il “ProgettoItalia” dell’Associazione torinese “Liberamenteunico”, un percorso di studio e ricerca, un viaggio trasversale e multigenerazionale lungo la penisola, con tappe in diverse regioni; MOM – Multimedia Outdoor Museum a Santo Stefano Belbo: un vero e proprio museo all’aperto, tra reale e digitale, in onore di Cesare Pavese e del territorio di Langhe-Roero e Monferrato. Fondazione CRT ha inoltre assegnato contributi al progetto “Riprendo la storia – José Domingo Molas, le guerre e la Resistenza nell’Astigiano” ad Albugnano, dedicato al missionario noto come «l’eroe del Chaco», e a “Donne forti – Racconto per immagini: le allevatrici ricordano Agitu Ideo Gudeta”: l’iniziativa, realizzata nell’ambito del Valsusa Filmfest di Condove, ripercorre la storia di 20 allevatrici valsusine e ricorda Agitu Ideo Gudeta, l’imprenditrice agricola e allevatrice etiope, fondatrice dell’azienda “La capra felice”, vittima di femminicidio.

Impariamo (giocando) l’intelligenza artificiale

Caro direttore, l’Università degli Studi di Torino ha lanciato, lo scorso primo dicembre, Funds Together, la sua prima campagna di crowdfunding per la ricerca.

Dei tre progetti proposti, quello del team di “Impar.IA.mo Giocando” mira a diffondere l’Intelligenza Artificiale (IA) nelle scuola primaria e secondaria di primo grado della provincia e delle periferie. Incontriamo Carlotta, Cristina, Elena, Elisa, Francesco e Vincenzo, ricercatori in Informatica e Psicologia che costituiscono il team del progetto.

Perché l’IA? Perché è sempre più pervasiva nella vita di tutti noi, molti dispositivi e strumenti che il
mondo del lavoro utilizzerà nei prossimi anni sarà diretta espressione di questo filone ed è
importante che i bambini imparino a conoscerla per diventare degli utilizzatori consapevoli.
Perché insegnare l’IA ai bambini? Sebbene l’IA sia una disciplina complessa sappiamo che per
comprenderla e utilizzarla con consapevolezza occorrono abilità cognitive di base, che noi tutti
possediamo fin da bambini. Per questo, integrando le nostre competenze di ricercatori in
Informatica e in Psicologia, abbiamo sviluppato attività giocose e a basso costo sull’IA che
vogliamo trasferire agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Sono attività
“unplugged”, cioè non richiedono l’utilizzo di dispositivi ma costituiscono un modulo che,
combinato con lezioni di coding, permette di imparare anche a programmare un piccolo robot.

Come strumento proponiamo un percorso formativo rivolto agli insegnanti, partecipando al quale
essi diventeranno i protagonisti di questa avventura. Crediamo infatti che la formazione degli
insegnanti sia uno strumento fondamentale per raggiungere in modo capillare diverse realtà
scolastiche. E crediamo nelle scuole, molte delle quali purtroppo sono spesso escluse dai progetti
più innovativi.

Perché la provincia e le periferie? Perché crediamo nel diritto ad una formazione di qualità per tutti
e sappiamo che molte scuole non sono raggiunte da programmi di didattica su tematiche avanzate.
Perché ci raccontate il vostro progetto? Perché per realizzarlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Il
crowdfunding è una raccolta fondi online a cui tutti possono partecipare, se credono nell’idea.
Dobbiamo raccogliere 4000€ entro il 15 gennaio. Se non ce la faremo le donazioni saranno restituite
ma se ce la faremo finanzieremo una borsa di studio per formare gli insegnanti sull’IA, supportarli
nell’applicazione delle attività e fornire una prima supervisione del lavoro svolto in classe.
Cominceremo dagli insegnanti di piccole realtà del Cuneese (le scuole di Cavallermaggiore,
Cavallerleone, Caramagna e Murello). A queste se ne potranno aggiungere altre indicate dai
donatori.

Dona ora (https://www.ideaginger.it/progetti/impar-ia-mo-l-intelligenza-artificiale-giocando.html) e
aiutaci a raggiungere il nostro obiettivo ricordando che ogni euro vale tre. Infatti il raggiungimento
dell’obiettivo attiverà il cofinanziamento dell’Università di Torino, che raddoppierà i fondi raccolti,
e quello di Compagnia di San Paolo. Finanzieremo così un’altra borsa di studio per svolgere attività
formative online e raggiungere altre realtà e supporteremo il Museo Piemontese dell’Informatica a
portare delle mostre sul territorio.

Con il vostro aiuto potremo contribuire a una formazione di qualità, per tutti!

Il Teampar.IA.mo

– Cristina Baroglio è professore associato all’Università di Torino, lavora nell’ambito dell’IA,
nella ricerca e nell’insegnamento.
– Elisa Marengo è assegnista di ricerca, ha esperienza decennale nella ricerca in ambito
informatico. Si occupa di IA e dei suoi ambiti di sviluppo e applicazione.
– Francesco Ianì è psicologo e ricercatore, si occupa di psicologia dell’apprendimento e
svolge attività di formazione negli istituti scolastici.
– Elena Gandolfi è assegnista di ricerca e psicologa dello sviluppo e dell’educazione e svolge
attività di ricerca e intervento nel contesto scolastico.
– Carlotta Parola è borsista di ricerca e laureata triennale in Informatica.
– Vincenzo Bellomo è ex logista, borsista di ricerca e laureato triennale in Informatica.
Impar.IA.mo è patrocinato dall’Associazione Italiana Intelligenza Artificiale (AIxIA), dal Museo
Piemontese dell’Informatica (MuPIn), dal centro Pensare in Granda (PINGcn), dall’associazione
“La Torre” di Caramagna, dalla Società Italiana per l’Etica e l’Intelligenza Artificiale (SIPEIA) e
dall’associazione “Gli amici della biblioteca” di Cavallermaggiore.

Da marzo 2022 un nuovo volo da Wizz Air Torino per Lamezia Terme 

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L’Aeroporto di Torino informa che Wizz Air aprirà una nuova rotta su Torino a partire dalla prossima stagione estiva. Il nuovo volo Torino-Lamezia Terme sarà operativo dal prossimo 28 marzo 2022, con 3 frequenze settimanali, il lunedì, mercoledì e venerdì.

Gli orari del nuovo volo saranno i seguenti:

– lunedì e venerdì: partenza da Lamezia Terme alle ore 17.00 e arrivo a Torino alle ore 18.55; partenza da Torino alle ore 19.30 e arrivo a Lamezia Terme alle ore 21.20;

– mercoledì: partenza da Lamezia Terme alle ore 13.05 e arrivo a Torino alle ore 15.00; partenza da Torino alle ore 15.35 e arrivo a Lamezia Terme alle ore 17.25.

I biglietti sono già in vendita su tutti i canali della compagnia aerea a partire da 9,99 euro.

Da gennaio 2022 Wizz Air aumenterà inoltre l’offerta di frequenze sulle altre 4 rotte domestiche già servite da Torino: Palermo, Catania, Napoli e Palermo.

L’offerta per queste destinazioni verrà rafforzata come riepilogato qui di seguito:

– Palermo passerà da 3 a 7 frequenze settimanali;

– Bari passerà da 4 a 7 frequenze settimanali;

– Catania passerà da 4 a 5 frequenze settimanali, che aumenteranno ulteriormente a 7 frequenze settimanali da febbraio;

– Napoli passerà da 4 a 5 frequenze settimanali.

La compagnia aumenta così gli investimenti sullo scalo torinese, da dove nell’estate 2022 opererà in tutto 13 rotte.

Lamezia Terme diventerà la quinta destinazione nazionale collegata da Torino, affiancandosi alle già servite Bari, Catania, Napoli e Palermo.

Nel 2022 il vettore da Torino servirà inoltre anche 8 destinazioni internazionali: Tirana in Albania; Bacau, Bucarest e Iasi in Romania; Chisinau in Moldavia; Skopje in Macedonia del Nord; Varsavia in Polonia; San Pietroburgo in Russia.

Ritorna “Scatta il tuo Natale”, il concorso fotografico per le scuole primarie

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Ritorna “Scatta il tuo Natale”, il concorso fotografico per le scuole primarie voluto dalla Regione per tenere vivo il sentimento delle tradizioni e riscoprire il significato delle radici del Piemonte.

Presepi, addobbi natalizi e lavoretti realizzati dai bambini hanno come vetrina d’eccezione il sito e i canali social della Regione, oltre ad una pagina apposita di Instagram dove vengono pubblicate le foto più belle.

Le immagini devono pervenire entro e non oltre il 10 gennaio 2022 a scattailtuonatale@regione.piemonte.it: a tutti i partecipanti sarà consegnato un attestato di partecipazione quale riconoscimento simbolico per impegno e creatività. Le tre classi che  avranno inviato l’immagine più significativa, selezionata da un’apposita commissione di valutazione, saranno premiate con una visita al Planetario di Pino Torinese da effettuarsi entro il 30 giugno 2022.

“Anche quest’anno abbiamo voluto proporre il concorso fotografico – evidenzia l’assessore all’Istruzione Elena Chiorino – per spiegare e ricordare, attraverso gli occhi dei più piccoli, l’importanza del Natale, cercando di tener vivo il sentimento delle tradizioni e scoprire insieme il significato profondo delle nostre radici. In un periodo particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo, dove purtroppo anche l’atmosfera del Santo Natale rischia di essere compromessa dagli assalti di chi chiede di cancellare le nostre tradizioni, tentando di imporre un concetto di politicamente corretto che neghi la nostra cultura quando invece, proprio valorizzare il Presepio è il primo simbolo di inclusività”.

“Un sorriso per i bambini del Regina Margherita” grazie al Rotary Club Torino Lagrange,

Continua anche questo Natale l’iniziativa “Un sorriso per i bambini del Regina Margherita”: il Rotary Club Torino Lagrange, per il settimo anno consecutivo, mantiene una bella tradizione alla quale ormai si sente profondamente legato.  

Nonostante il momento particolare che tutti stiamo vivendo, i Soci del Rotary Club Torino Lagrange hanno cercato di conquistare qualche sorriso tra i bambini del Regina Margherita donando loro giochi e, si spera, qualche momento di spensieratezza.

Come succede dall’inizio della pandemia, anche quest’anno i doni sono stati consegnati ai medici del Dipartimento per la Salute del Bambino, diretto dalla Professoressa Franca Fagioli, che li consegneranno ai bambini.

Il Presidente Yohan Berkol ha commentato così l’iniziativa: “Il Service dei doni al Regina Margherita è sostenuto dal Club fino dalla sua Fondazione; un progetto che mi sta particolarmente a cuore, che abbatte qualsiasi preconcetto, la rappresentazione dell’altruismo. Tendere la mano verso il prossimo, a chi ha meno di noi, a chi è in difficoltà regalando semplicemente un magico istante. Il regalo più grande ed importante non siamo noi a farlo ma a riceverlo: il sorriso di bimbi che, nonostante la malattia e le mille domande sui perché, sono grati ed in quel magico istante vivono il valore del Natale.
Da padre e da Presidente del Club non posso che essere orgoglioso.”

Anita e le altre. Storie di donne del Risorgimento

Nel bicentenario della nascita di Anita Garibaldi, il Museo del Risorgimento racconta storie e volti delle eroine del nostro Ottocento

Fino al 22 gennaio 2022

“Eroina dei due mondi”, il 30 agosto del 1821 nasceva in Brasile, a Morrinhos (frazione di Laguna, nello Stato di Santa Catarina), Ana Maria de Jesus Ribeiro da Silva, meglio conosciuta come Anita Garibaldi. Aninha, come la chiamavano in famiglia e il generale nizzardo (che invece la chiamò sempre  Anita) si videro per la prima volta il 22 luglio del 1939 nella chiesa di Laguna, dove il popolo si era radunato per rendere grazie al Signore dopo la riconquista della città a seguito della rivolta dei farroupilha (straccioni) contro il pugno duro dell’impero. Fu un autentico, come suol dirsi, coup de foudre. Bastò uno sguardo e un giorno ad intrecciare per sempre le loro vite. Da quel momento, dopo aver lasciato il marito molto più grande di lei e impostole dalla famiglia, Anita sarà la compagna, e dal 1842 la sposa, di Giuseppe Garibaldi, la madre dei suoi figli e presenza costante e partecipe di tutte le sue battaglie. Fino al 4 agosto del 1849, quando durante la fuga estenuante con il marito alla volta di Venezia (dopo la caduta della Repubblica Romana), incinta e stremata per la febbre, Anita gli morirà fra le braccia nella fattoria dei marchesi Guiccioli, presso Mandriole di Ravenna. Aveva soli 28 anni. E la Storia la ricorda proprio così. Grande donna, grande moglie e madre; ma anche pugnace combattente, infermiera, abilissima amazzone, audace e ribelle. Fra le pochissime figure femminili già allora all’avanguardia nella ferma volontà di rivendicare e ritagliarsi uno spazio pubblico al di fuori del privato. E proprio in questa veste, in occasione del bicentenario dalla nascita, il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino ha inteso dedicarle la mostra “Anita e le altre. Storie di donne del Risorgimento”, visitabile fino al 22 gennaio del prossimo anno. Anita e, con lei, altre 18 donne, scelte fra le figure femminili che più hanno contribuito a una nuova definizione del ruolo delle donne nel corso del Risorgimento. Figure talora distanti fra loro per ceto, per cultura o per educazione, ma sempre accomunate dalla volontà di “trasgressione” e superamento di ruoli sociali predefiniti, fermamente decise a lottare per l’affermazione di valori e ideali anche patriottici, in allora per il “gentil sesso” decisamente assai rari. E poco condivisi e apprezzati. Vite che ritroviamo narrate nei dipinti, nelle stampe e nelle fotografie esposte nel Corridoio della Camera Italiana e provenienti dalle Collezioni del Museo di piazza Carlo Alberto, così come dal Museo Glauco Lombardi di Parma, dall’Opera Barolo di Torino, dal Castello di Masino e dal Museo del Risorgimento di Milano. Ecco allora, accanto all’omaggio ad Anita, il ricordo, fra gli altri, di Luisa Sanfelice (icona della rivoluzione antiborbonica, giustiziata nel settembre del 1800 a Napoli), accanto a quello di Giulia Colbert Falletti di Barolo (benefattrice illuminata della migliore intelligentia torinese ottocentesca), insieme a Costanza Alfieri D’Azeglio. Per continuare con Cristina Trivuzio di Belgioioso, Olimpia Rossi Savio, Virginia Oldoini Verasis Contessa di Castiglione (la “divina Castiglione”, contesa fra intrighi amorosi e diplomatici e scomparsa  in un triste e volontario isolamento a Parigi nel 1899), accanto a Giuseppa Calcagno e alla regina Margherita di Savoia. E ad altre ancora. Vere chicche pittoriche, oltreché storiche, della mostra sono due ritratti di Anita, opere mai esposte finora a Torino e arrivate dal Museo del Risorgimento di Milano: “Anita morente” del milanese Pietro Bouvier (allievo di Francesco Hayez e fra i più prestigiosi interpreti del romanticismo lombardo), raffigurata esanime fra le braccia di Giuseppe Garibadi accanto al fido Giovanni Battista Culiolo, detto “Leggero”, e il ritratto – l’unico ripreso dal vivo e che dunque ci svela il vero volto di Anita – realizzato a Montevideo nel 1845 dal genovese, fervente mazziniano, Gaetano Gallino. La  mostra si chiude con il video “Il vero volto di Anita”, a cura della professoressa Silvia Cavicchioli, docente all’“Università degli Studi” di Torino che racconta la straordinaria storia dell’unico ritratto dal vero di Anita Garibaldi.

Gianni Milani

“Anita e le altre. Storie di donne del Risorgimento”

Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, piazza Carlo Alberto 8, Torino; tel. 011/5621147 o www.museorisorgimentotorino.it

Fino al 22 gennaio 2022

Orari da mart. a dom. 10/18, lun. chiuso

Nelle foto

–         Pietro Bouvier: “Anita morente”, olio su tela, 1864

–         Gaetano Gallino: “Ritratto di Anita Garibaldi”, olio su carta, 1843

–         Gioacchino Toma, copia di Silvio e Pio Eroli: “Luisa San Felice in carcere”, olio su tela, 1964