Martedì 11 alle 20.30 parte la nuova stagione di LingottoMusica. All’Auditorium Agnelli Les Concerts des Nations, diretti da Jordi Savall eseguiranno musiche di Schubert. Mercoledì 12 alle 20.30 al Conservatorio G. Verdi, debutto della nuova stagione dell’Unione Musicale.

Il pianista Vadym Kholodenko eseguirà musiche di Prokof’ev e Schubert. Sabato 15 alle 18 al Teatro Vittoria, Francesco Parodi e Michel Chenuil percussioni, presentano “In Principio era il Ritmo” primo episodio con Antonio Valentino. Domenica 16 alle 16.30 al Teatro Vittoria, per l’Unione Musicale, Clarissa Bevilacquaviolino e Yu Nitahara pianoforte, eseguiranno musiche di Prokof’ev, Mozart, Brahms, e Saint-Saens. Lunedì 17 alle 20 al Teatro Vittoria, il Quartetto Altemps eseguirà musiche di Onslow e Schubert. Mercoledì 19 alle 20.00 e giovedì 20 alle 20.30, all’Auditorium Toscanini debutto della Stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Fabio Luisi dirigerà l’Orchestra Rai. Verrà eseguita la sinfonia n.2 “Resurrezione” di Mahler. Sempre mercoledi 19 alle 20.30 al Conservatorio, per la stagione dell’Unione Musicale, il Trio Karènineeseguirà musiche di Schubert, Ravel e Schumann. Sabato 22 alle 20 al teatro Vittoria, il Quartetto Esmè eseguirà musiche di Debussy e Cajkovskij.

Mercoledì 26 alle 20.30, l’Unione Musicale presenta al Conservatorio Diana Tishchenko al violino e Josè Gallardo al pianoforte, impegnati ad eseguire musiche di Ravel, Ysaye e Schubert. Venerdì 28 alle 20.30 all’Auditorium Toscanini per Rai Nuovamusica, l’Orchestra Rai diretta da Gergely Madaras, eseguirà musiche di Schonberg, Nono e Carter. Sabato 29 alle 20 al teatro Vittoria, il Trio Debussy, con Andrea Chenna alle programmazioni, presenta il progetto “Lili”.
Pier Luigi Fuggetta
Recita, da sempre, il claim: la Fiera “dove l’arte è tutta contemporanea”, sia essa appartenente al passato più passato, sia essa immersa nelle sperimentali bizzarrie del contemporaneo più contemporaneo. Manifestazione che lega cultura e mercato, è stata presentata nei giorni scorsi la X edizione di “Flashback Art Fair”. Un decimo compleanno festeggiato alla grande, con l’apertura (dopo le precedenti ospitate al “Pala Alpitour” e alla “Caserma” di via Asti) della nuova sede in corso Giovanni Lanza 75 (Borgo Crimea) a Torino. In quella che nell’Ottocento fu la villa del noto banchiere Luigi Marsaglia, utilizzata, in seguito ad un consistente ampliamento, come orfanotrofio per essere poi occupata dagli uffici della Provincia, e che, finalmente, dal 3 al 6 novembre prossimi, accoglierà l’attesa “Fiera d’Arte” ideata da Ginevra Pucci e Stefania Poddighe: location ideale – “Flashback Habitat”– grande hub culturale, aperto tutto l’anno (e questo conta!), rinato grazie allo strumento urbanistico dell’uso temporaneo deliberato dal Comune di Torino e all’accordo dell’“Associazione Flashback” con il “Gruppo Cassa Deposito e Prestiti” cui appartengono i 20mila metri quadri dell’area. Dieci anni e un titolo ch’è tutto un programma: “he.art”, con l’immagine guida realizzata da Alessandro Bulgini, direttore artistico della Fiera, e termine che nasce dall’elaborazione di “heart/cuore” e che contiene magicamente al suo interno la parola “arte”. Arte, dunque, come “cuore pulsante”. Che ben “rappresenta – sottolineano i responsabili – la complessità del ‘mondo Flashback’ che individua proprio nell’arte il motore del cambiamento, ponendo l’accento anche sulla necessità di ripensare la relazione centri/periferie”. Una trentina abbondante gli espositori (gallerie fra le più significative sul piano internazionale), tutti selezionati sulla base di un impegno
comune nella ricerca e volontà di riscoprire tecniche, opere, artisti e provenienze sempre attuali. Nove quelli torinesi. Protagoniste assolute saranno le opere, che vanno a coprire circa duemila anni di storia dell’arte. Opere che pulsano e navigano tra sacro e profano: dalla luminosa “Fanciulchiara” di Giacomo Balla, ritratto della figlia Elica, presentata da “Aleandri Arte Moderna” di Roma alla cinquecentesca “Predella” (raffigurante “L’Adorazione del Bambino”, “Adorazione dei Magi” e “Fuga in Egitto”) di Bernardino Lanino (1523 – 1583) di “Flavio Pozzallo” di Oulx Torino); dal “Senza Titolo” ( “Il sogno” ) del 1950 di Carol Rama, presentata dalla “Galleria Del Ponte” di Torino, “dove l’artista è ancora giovane eppure già matura, morbosa e anomala”, fino all’emblematico “Habitat” di Stefano Di Stasio (“Galleria Alessandro Bagnai”, Foiano della Chiana – Arezzo), fra i protagonisti indiscussi del ritorno alla pittura d’immagine che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni del secolo scorso. E l’iter prosegue senza soluzione di continuità. E di forti emozioni. Sotto l’intesa (principio di base, sempre) che “l’arte è tutta contemporanea”. Interessante è anche ricordare che per il suo decennale, “Flashback Art Fair” ha in agenda (con il titolo di “Flashback exhibition”) un’articolata proposta di mostre, video, talk e laboratori didattici. Tre, soprattutto, le mostre da segnalare, all’insegna dell’internazionalità. La prima, “Opera viva Barriera di Milano, il Manifesto”, progetto ideato da Alessandro Bulgini, raccoglie le immagini di sette artisti islandesi selezionati dal curatore Jón Gnarr. La seconda, “Cuba introspettiva”, è un progetto espositivo ideato e curato da Giacomo Zaza con venti artisti contemporanei, attivi dalla metà degli anni Settanta all’ultimo ventennio, protagonisti delle più recenti ricerche “intermediali” dentro e fuori dell’isola. La terza, con la curatela di Michela Casavola, vede il coinvolgimento dell’ONG indipendente “WeWorld”, impegnata a garantire i diritti di donne e bambini in 27 Paesi del mondo, e raccoglie, in un percorso immersivo, le fotografie di Davide Bertuccio e Camilla Milani realizzate in Benin e Mozambico, con le immagini di un’umanità ritratta nelle sue estreme condizioni di precarietà, in luoghi spesso soggiogati dagli inarrestabili disastri del terrifico cambiamento climatico.
