Cosa succede in città- Pagina 180

“Il barbiere di Siviglia” di Rossini inaugura la Stagione d’Opera del Teatro Regio di Torino

Allestimento di Pierre-Emmanuel Rousseau

 

La Stagione d’Opera 2023 del Teatro Regio si aprirà martedì 24 gennaio prossimo alle ore 20:00 con “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, per la prima volta a Torino nella brillante versione firmata da Pierre Emmanuel Rousseau che, in un’atmosfera briosa e al contempo onirica e poetica, mantiene l’ambientazione andalusa e propone costumi vivaci ispirati ai quadri di Francisco Goya.

Atteso ritorno al Teatro Regio del Maestro Diego Fasolis, da sempre riconosciuto esperto del repertorio del Settecento e del primo Ottocento, che dirigerà un cast giovane e ricco di talenti. Tra i protagonisti Santiago Ballerini, Leonardo Galeazzi, Josè Lo Monaco e John Chest. L’allestimento è a cura dell’Opéra National di Rhin, in coproduzione con l’Opéra de Rouen Normandie.

Il coro del Teatro Regio è preparato dal Maestro Andrea Secchi. Al fortepiano Carlo Caputo.

Il capolavoro di Rossini, composto a 24 anni, fu capace di lasciare un segno indelebile nel campo dell’opera buffa, trasmettendo quella freschezza e giovialità tipiche della gioventù, che inondano la partitura del compositore.

“Il barbiere di Siviglia” – afferma il regista Pierre-Emmanuel Rousseau, al suo debutto al Regio -rappresenta, a parer mio,l’istantanea di un’era tramontata. Beaumarchais dipinge una società dalle forti disuguaglianze sociali e ormai moribonda. I suoi personaggi danzano su un vulcano, e è proprio questa aspra critica della società ad aver ispirato la mia messinscena. Il Conte d’Almaviva rappresenta un nobile cinico e stanco, ma ben cosciente della propria posizione sociale dominante. Il personaggio di Rosina, una giovane ragazza rinchiusa in una casa governata da vecchi, mi riporta alla mente quello di Tristana, nell’omonimo film del regista Buñuel. Figaro è, secondo me, una sorta di autoritratto di Beaumarchais e diventa sovversivo in quanto uomo libero; per questo motivo ho tratteggiato un personaggio che sta a metà tra Arthur Rimbaud e Marlon Brando in ‘Fronte del porto’ “.

“Il barbiere di Siviglia” è un’opera in due atti, su libretto di Cesare Sterbini, tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais. Titolo originale dell’opera era “Almaviva, o sia l’inutile precauzione”. Dieci anni prima della nascita di Rossini, nel 1782, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo “Barbiere di Siviglia”, riscuotendo uno dei maggiori successi della sua fortunata carriera.Sembrava improbabile che Rossini, un compositore di appena 23 anni, per quanto dotato, potesse sfidare uno dei maggiori rappresentanti dell’opera napoletana, com’era Paisiello. In realtà la scelta del soggetto non dipese da Rossini, ma dall’impresario del Teatro Argentina di Roma, il Duca Francesco Sforza Cesarini, che voleva commissionare a  Rossini un’opera per l’imminente Carnevale. L’impresario propose, per aggirare la censura pontificia, come soggetto “Il barbiere di Siviglia”, che fu subito approvato. La sua prima rappresentazione ebbe luogo il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina di Roma e terminò tra i fischi, in un clima generale di totale boicottaggio, dovuto ai sostenitori dell’opera di Paisiello e favorito anche dell’improvvisa morte dell’impresario Sforza Cesarini. Tuttavia, già a partire dallaseconda recita, il pubblico avrebbe acclamato l’opera di Rossini, portandola ad oscurare la precedente versione di Paisiello efacendola diventare una delle opere più rappresentate al mondo.

I biglietti possono essere acquistati direttamente alla biglietteria del Teatro Regio e presso i punti vendita Vivaticket, oppure online su www.teatroregio.torino.it

MARA MARTELLOTTA

 

Biglietteria Teatro Regio: Piazza Castello, 215

Telefono 8815241 / 8815242

Orario: da lunedì a sabato 11:00/19:00

Domenica 14:00/18:00

E un’ora prima degli spettacoli

Informazioni: info@teatroregio.torino.it

Torna la gara mondiale tra barman acrobatici di diverse generazioni

Unico, tra i contest di settore, aperto al pubblico oltre che agli operatori

Tra le novità di quest’anno
l’introduzione della categoria semi-pro, gli ospiti  e un momento speciale con Max Casacci che ha realizzato un brano con i suoni della mixologia per la fase finale della gara.

lunedì 23 gennaio 2023 dalle 20:00 alle 2.00

Eataly Lingotto
Via Fenoglietti,14 – Torino
primo piano (Sala 200 e Sala Punt e Mes)

ingresso gratuito

Torna a Torino la “Jurassic Flair Competition”, una delle più prestigiose gare mondiali tra i migliori barman acrobatici di diverse generazioni.

Unica gara di settore che non si rivolge solo agli operatori ma anche al pubblico, dopo la prima edizione nel 2022, l’appuntamento per quest’anno è in programma lunedì 23 gennaio, dalle 20.00, ad Eataly Lingotto (primo piano, presso “Sala 200″ e “Sala Punt e mes”) per godersi non solo la sfida, i drink e le tapas, ma anche dj set, musica dal vivo e gli ospiti, tra cui Max Casacci che ha realizzato un brano senza strumenti musicali, ma solamente con i suoni della mixologia.

L’evento, aperto al pubblico ad ingresso gratuito con prenotazione consigliata, è organizzato da Barz8 Cocktail Bar, uno dei luoghi più simbolici della mixologia di nuova generazione a Torino, negli spazi di Eataly Lingotto, primo centro gastronomico italiano dove comprare, mangiare e studiare le eccellenze made in Italy, con il patrocinio della Torino Cocktail Week.

Il programma della serata nel dettaglio

Alle 20.00, dopo le sfide diurne a porte chiuse, ha inizio il main event con un aperitivo di benvenuto, i dj set di Andrea Bonato, in arte “Next” e Leo Mayhem e la musica dal vivo della band Inerba. A seguire il musicista, sperimentatore e produttore Max Casacci, chitarrista e co-fondatore dei Subsonica, racconta come è nato “Mixology”, brano musicale realizzato esclusivamente con i suoni della mixologia registrati al Barz8 e che verrà utilizzato per le fasi finali della gara. Il ghiaccio usato dai baristi, il liquido che vola da uno shaker all’altro, il tintinnare di un glass shaker, la lavabicchieri, i tappi di sughero e i misurini per restituire il suono della mixologia in questa traccia che fa parte dell’ultimo album del musicista torinese “Urban Groovescapes” (42 Records/35mm), una collezione di brani composti esclusivamente a partire dai suoni delle città e senza l’uso di strumenti musicali. Mezzi di trasporto, ambienti stradali, la voce di una diva (Monica Bellucci), oggetti di consumo, sport in questa ricerca e manipolazione delle infinite fonti sonore urbane per svelare il groove nascosto della città e invitarci a rileggere il nostro rapporto con essa.

Ascolta il suono della mixologia nel brano di Max Casacci

Si prosegue alle  21.00 con l’inizio della gara che decreta il nuovo campione di Flair Bartending tra 14 finalisti e che vedrà i competitors esibirsi davanti al pubblico e ad una giuria composta da 3 sezioni: giuria tecnica (con ex campioni nazionali e mondiali), una giuria del gusto (formata da esponenti della Bar industry e giornalisti di settore) e una giuria di artisti e vip che, al di là della tecnica, valuteranno il bartender che offrirà lo show migliore nel suo complesso.
A presentare la sfida, lo speaker radiofonico Carmelo Brescia, in arte Melo, e l’attrice, speaker, e doppiatrice Rai, Michela Martino.

Intorno a mezzanotte la premiazione e poi la festa continua con dj e musicisti alla consolle per un imperdibile after party che andrà avanti fino alle ore 2.00.

Guarda qui il video di presentazione dell’evento: https://www.instagram.com/tv/CeBGjf3LimN/?utm_source=ig_web_copy_link

L’idea di questa manifestazione – racconta l’organizzatore Salvatore Romano, fondatore del Barz8 – è nata dal desiderio di creare un momento di condivisione e confronto tra diverse generazioni accomunate dalla passione per il Flair Bartending.

Tra i nomi in gara, spiccano quelli di Roman Zapata (attuale numero 1 al mondo), Michael Moreni (attuale numero 2 al mondo), Denis Trivanovs (attuale numero 3 al mondo nonchè ex numero 1), Ciro Marino (tra i primi 3 assoluti italiani), Alessandro Pizzari (tra i primi 3 assoluti italiani), Stefania Pastore (tra le miglior donne a livello internazionale), Luana Cerami (tra le miglior donne a livello italiano).

Anche nella giuria non mancano nomi di rilievo come Giorgio Chiarello, Flair Bartender Italiano con il maggior numero di gare vinte, tra i più forti al mondo, che ha partecipato a diverse trasmissioni televisive tra cui “Tu si que vales” su Canale 5, “Si può fare” su Rai 1 e molte altre; Marco Corgnati, pluripremiato, che ha fondato a Firenze una delle scuole di American Bar più importanti a livello nazionale; Stefano Rimoldi, ex campione europeo di Flair in tandem, vincitore di diverse gare nazionali e fondatore del cocktail bar Mago di Oz a Torino; Matteo Melara, vincitore di svariate competizioni a livello italiano e attualmente Brand Ambassador di Brugal Rum.

L’evento è ad ingresso gratuito. Per chi desidera provare le proposte a cura di Barz8 Cocktail Bar è possibile acquistare online il Carnet dal costo di 20 euro, comprensivo di 3 consumazioni a scelta tra cocktail e tapas e valido per una persona al seguente link bit.ly/JFCEatalyTO oppure presso l’info point di Eataly Lingotto. Inoltre è possibile acquistare la sera stessa dell’evento i cocktail o le tapas singole a 8 euro l’una.


Per qualsiasi informazione o per comunicare eventuali intolleranze e allergie alimentari, scrivere alla mail eventitorino@eataly.it.

Capodanno cinese, film d’animazione “I am what i am” di Sun Haipeng

Istituto Confucio: proiezione gratuita lunedì 23 al Cinema Nazionale

 

In occasione del tradizionale Capodanno cinese, che quest’anno cade il 22 gennaio e che dà il benvenuto all’Anno della Lepre, l’Istituto Confucio dell’Università di Torino ha organizzato la proiezione gratuita del film d’animazione, non ancora distribuito in Italia, “I am what I am”(“Giovani Leoni” dal titolo originale Xiongshi shaonian, 《雄狮少年》), diretto da Sun Haipeng.

L’appuntamento è lunedì 23 gennaio alle 20.30 al Cinema Nazionale, in via Pomba 7, a Torino(prenotazioni entro giovedì 19 gennaio, via mail a segreteria@istitutoconfucio.torino.it). Il film è in lingua cinese con sottotitoli in italiano e cinese.

«Quest’anno per la Cina, il Capodanno tradizionale coincide con un momento di grave preoccupazione per le condizioni sanitarie determinate dalla recrudescenza della pandemia». commentaStefania Stafutti, direttrice di parte italiana dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino e docente ordinaria di Lingua e Letteratura cinese del Dipartimento di Studi Umanistici. «Sappiamo tutti quanto possano essere profonde le preoccupazioni per parenti e amici in situazioni difficili quando ci si trova in luoghi lontani – aggiunge la direttrice -. Per questa ragione l’Istituto Confucio dell’Università di Torino ha deciso di offrire ai concittadini di origine cinese e a tutti i torinesi interessati la visione di unfilm che parla di speranza, con l’augurio che questi tempi difficili possano presto diventare un ricordo».

La pellicola, realizzata alla fine del 2021 e presentata con successo dalla Tiger Pictures Entertainment al “Far East Film Festival” di Udine la scorsa primavera, «racconta una storia adatta al pubblico più giovane e, nel contempo, per la straordinaria bellezza del lavoro di animazione, cattura anche l’interesse degli adulti– spiega Stafutti -. Il film non è ancora distribuito nel nostro Paese, pertanto abbiamo deciso di presentarlo con la traduzione del titolo originale che ci pare più evocativo: è la storia del riscatto di tre giovani, Ajuan, Agou e, Amao, Gattina o Katthie, la sola ragazza del gruppo»

La straordinaria efficacia del sontuoso lavoro di animazione porta con sé una storia a lieto fine che riecheggia tuttavia un problema sociale di rilievo. La grande migrazione interna che ha caratterizzato la Cina a partire dalla fine degli anni Ottanta, con una impennata al volgere del millennio, ha avuto un ruolo non secondario nel rapidissimo sviluppo del Paese, ma ne ha cambiato il volto, determinando nel 2011 un sorpasso storico: gli abitanti delle città hanno superato quelli delle campagne.

Ciò è avvenuto anche a prezzo di enormi sacrifici da parte della gente comune, soprattutto nelle aree rurali. Nasce in quegli anni il fenomeno noto con l’espressione inglese left behind children: impegnati allo stremo nel cercare di assicurarsi un maggiore benessere economico e di garantire ai figli un futuro migliore, gli adulti lasciavano le campagne, affidando i ragazzini alla cura dei nonni o di altri parenti. Il fenomeno, ora in fase di assorbimento, ha naturalmente causato una serie di conseguenze sul piano sociale e ha dato origine a nuove forme di disagio tra i giovanissimi.

«Sappiamo che l’affido dei figli a parenti più o meno prossimi – sottolinea la direttrice dell’Istituto Confucio – è stata una scelta dolorosa che ha caratterizzato moltissime ondate migratorie, non solo in Cina. Il film che presentiamo però è una favola a lieto fine, in sintonia con l’atmosfera festosa del Capodanno».

I tre ragazzini protagonisti del film vengono da un villaggio sperduto delle campagne meridionali del Guangdong e soffrono del disagio della propria condizione di giovani “lasciati indietro” dai genitori che lavorano in città. Decidono di cimentarsi in un’impresa all’apparenza impossibile: vincere la grande competizione indetta ogni anno a Canton tra squadre di “danzatori” della Danza del Leone – una danza propiziatoria parte delle celebrazioni tradizionali del Capodanno -: le squadre provengono da tutto il Paese e loro non sono certo i favoriti. Ma a volte la sorte riserva delle sorprese.


Proiezione film
“Giovani leoni” (Xiongshi shaonian, 《雄狮少年》), regia di Sun Haipeng, lingua cinese, con sottotitoli in cinese e italiano.

Dove e quando

Cinema Nazionale, via Pomba 7, Torino.
Lunedì 23 gennaio, ore 20:30.

Ingresso libero, prenotazione obbligatoria solo via mail:
segreteria@istitutoconfucio.torino.it
(la conferma dovrà essere mostrata all’ingresso del cinema)

Informazioni

Istituto Confucio dell’Università di Torino

segreteria@istitutoconfucio.torino.it

011 670 3913

 

Rock Jazz e dintorni a Torino: Raiz e gli Statuto

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Mercoledì. Al Blah Blah si esibiscono i Creepin’ Death. Al Lambic è di scena Giovanni Battaglino. Al Cafè Neruda si esibisce il folksinger Terje Nordgarden.

Giovedì. Al Dash blues con Soul Sarah e Gaetano Pellino. Al teatro Alfieri concerto di Raiz a tema dal titolo “Lechaim” con l’Auditoriumband. All’Hiroshima Mon Amour suonano i Lab Graal. Al Maffei si esibisce Naska. Al Blah Blah sono di scena gli ArtemiXia Cor. Al Magazzino sul Po si esibiscono gli Al Doum & The Faryds. Allo Spazio 211 è di scena Claudio.

Venerdì. Al Magazzino sul Po suonano i Materazi Future Club. Al Folk Club si esibisce Eileen Rose accompagnata da Rich Gilbert e dal duo Musica da Ripostiglio. Al Blah Blah suonano i Temple of Deimos. Al Magazzino di Gilgamesh si esibisce Grayson Capps. Al Bunker suonano i Crummy Stuff, Dalton e DiscoMostro.

Sabato. Al Jazz Club si esibisce il quartetto di Max Gallo e Sabrina Mogentale. Al Cap 10100 gli Statuto festeggiano 40 anni di carriera. Al Circolo della Musica di Rivoli, fiabe in musica con il sestetto Cattivi Bambini. Al Magazzino sul Po è di scena la cantautrice Giove. Allo Ziggy si esibiscono i Corpus Delicti. A El Paso suonano per la causa Mapuche : Fukuoka, Bobson Dugnutt e Deriva e la Casa del Boia.

Domenica. Il pianista Emanuele Sartoris suona con l’armonicista Alberto Varaldo al Jazz Club.

Pier Luigi Fuggetta

“Lechaim”, concerto per il “Giorno della Memoria” Al Teatro “Alfieri” con Raiz e “AuditoriumBand”

Nella prima esecuzione pubblica a Torino

Giovedì 26 gennaio, ore 21

Scelta di memoria e scelta di speranza, già nel titolo del concerto dedicato al “Giorno della Memoria”, promosso dal “Polo del ‘900” di Torino e dalla “Fondazione Musica per Roma”, per giovedì 26 gennaio (ore 21) al Teatro “Alfieri” di piazza Solferino 4, a Torino. Titolo che recita “Lechaim”, dal brindisi ebraico che inneggia “alla Vita”, attraverso un’accurata, e dall’approccio rinnovato, scelta musicale a ricordo della “Shoah”, affidata all’“AuditoriumBand”, una delle orchestre residenti in “Auditorium Parco della Musica” di Roma, che insieme al cantante Raiz o Rais o Raiss (al secolo Gennaro Della Volpe, ex voce e leader, fino al 2003, degli “Almamagretta”) affronta – insieme a musicisti talentuosi operanti nei generi più diversi come Gigi De Rienzo, Franco Giacoia, Osvaldo Di Dio e Claudio Romano – brani legati all’Olocausto e ai nefasti orrori delle persecuzioni naziste.

La prima esecuzione pubblica a Torino, presso il Teatro “Alfieri”, si aprirà con un intervento video dell’Onorevole Furio Colombo, estensore della “Legge della Repubblica n. 211” del 2000 che ha istituito il “Giorno della Memoria”, e con la presenza di Lidia Maksymowicz, sopravvissuta al Campo di Concentramento di Auschwitz. Un momento collettivo aperto al pubblico gratuitamente (su prenotazione), nato dalla collaborazione tra “Polo del ‘900” “Città di Torino” con il sostegno del “Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana del Consiglio Regionale del Piemonte”.

Il concerto si muove su differenti piani narrativi. Il primo, quello più direttamente legato alla “Shoah” con brani di DylanCohenGucciniBattiatoJoy Division ma anche di Hannah Senesh giovane eroina di guerra autrice di versi struggenti, o attraverso la sorprendente versione country blues che il polistrumentista americano Mark Rubin fa di un classico come “Es Brent” o “It’s Burning”, testimonianza di una “cultura cosmopolita che sa ibridarsi e sopravvivere in ogni condizione”. L’altro, quello della persecuzione di tutte le minoranze e qui troviamo De André e “The Indigo Girls” tra gli altri. E, infine, il piano più contemporaneo dove la band aggiunge una “sfumatura nuova”: ricordare l’orrore nazista perché non accada più e celebrarne il fallimento attraverso la musica di Paul SimonGene Simmons dei “Kiss”, Bestie BoysDavid Lee RothAmy WinehouseDonald FagenBilly JoelJoey RamoneRobby Krieger dei “Doors”.

L’ingresso al Teatro “Alfieri”, come detto, è libero ma con prenotazione obbligatoria: tel. 011/5623800 o biglietteria@fdfgestioniattivitateatrali.com

Il giorno successivo al concerto di Torino, venerdì 27 gennaio (sempre alle ore 21), “Lechaim” si sposterà all’ “Auditorium Parco della Musica” di Roma, in via Pietro de Coubertin, al numero 10.

Anche nella Capitale, ingresso libero con prenotazione obbligatoria: tel. 06/802411 o www.auditorium.com

g.m.

Ciclabile umana torinese: un flash mob per strade sicure e sane per tutte e tutti

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Riceviamo e pubblichiamo

Appuntamento martedì 24 gennaio, ore 7.30 – 9.30

Largo Vittorio Emanuele II, Torino (lato portici)

 

La nostra città, Torino, vanta tristi primati: l’aria più inquinata d’Italia e il numero di auto per 1000 abitanti tra i più alti in Italia: è il doppio di quello medio europeo. Nonostante questo, pedalare e muoversi con mezzi a basso impatto ambientale, che dovrebbero essere valorizzati, premiati e sostenuti, continua ad essere pericoloso, soprattutto in quelle strade dove non ci sono ancora – o non è possibile realizzare – piste ciclabili separate dai veicoli a motore.

 

Ma le strade sono di tutte e tutti: dovrebbe essere sicuro e rispettato chi usa la bicicletta e gli altri mezzi sostenibili anche in assenza di infrastrutture.

 

Le principali città europee sono già diventate Città 30. Anche in Italia le Amministrazioni di alcune città si stanno muovendo in questo senso, a partire da Olbia, Cesena, Bologna, Parma, Bergamo e recentemente Milano. Circa un mese fa anche il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una mozione per ridurre a 30 km/h la velocità sulle strade senza diritto di precedenza. Ma è solo l’inizio, perché mancano ancora tempi e progetti certi per vedere realizzata questa mozione.

 

La riduzione della velocità incentiva la mobilità attiva e riduce il rischio di collisioni e danni letali.

 

Cambiare abitudini di mobilità, rinunciando all’uso dell’auto privata a beneficio di una mobilità attiva, richiede interventi strutturali e una comunicazione chiara.

 

Per mostrare che ogni giorno sono tante le persone, di ogni età, che già ora pedalano e si muovono con mezzi sostenibili e che molte di più potrebbero farlo se le strade fossero sicure, organizziamo anche a Torino, dopo le iniziative di Milano, Roma, Genova, Lecce e altre città italiane e contestualmente a Firenze, Milano, Roma, Treviso, una ciclabile umana. È un flash mob per rivendicare il rispetto e la sicurezza sulle strade, a beneficio di tutta la collettività, per chiedere più infrastrutture per la ciclabilità e una campagna di sensibilizzazione per disincentivare l’uso dell’auto privata.

 

L’appuntamento è per martedì 24 gennaio, al mattino, dalle ore 7.30 alle 9.30, in Largo Vittorio Emanuele II (lato portici), dove ci si disporrà in una lunga fila indiana a ridosso della linea bianca della corsia ciclabile verso corso Vittorio Emanuele II, per proteggere con i propri corpi e le proprie bici chi pedalerà in quel tratto di strada.

 

L’invito a partecipare all’iniziativa pacifica e dimostrativa è rivolto a tutte e tutti, non solo a chi ha una bici, anche chi è a piedi. Anche le famiglie con bambine e bambini sono invitati a partecipare e ad usare la ciclabile umana.

 

La manifestazione è promossa da un gruppo di persone e associazioni, accomunate dall’idea che una città a misura di persona, con meno auto, è una città più sicura per tutte e tutti, meno inquinata, più sana e più bella.

Il memorial in ricordo di Sergio Ramella al Conservatorio di Torino

Un concerto con borsa di studio in programma sabato 21 gennaio 

 

Una vita per il jazz, il memorial in ricordo di Sergio Ramella, si terrà sabato 21 gennaio alle 20.30 al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, per ricordare il musicista a dieci anni dalla sua scomparsa.

Uomo del jazz, contribuì a portare in Italia, e a Torino in particolare, alcuni dei più grandi nomi del jazz mondiale. Agli anni Sessanta e Settanta risale la fondazione dello Swing Club, il primo jazz club torinese. A lui si devono la promozione delle stagioni dei Punti Verdi alla Pellerina e dei concerti Jazz per il cartellone di jazz di Torino, dell’Eurojazz Festival di Ivrea fino ai grandi festival jazz estivi torinesi, che si tenevano ai Giardini Reali e in Piazzetta Reale, dove aveva luogo l’International Jazz Festival Torino. Fu anche il padre del Torino JVC Newport Jazz Festival, gemellato con il più importante festival jazz americano di Newport, e unico in Europa con la sponsorizzazione JVC.

La musica e l’organizzazione di eventi costituivano una passione che lo portò a incontrare e diventare amico di quasi tutti i musicisti internazionali e nazionali, quali Dizzie Gillespie, Art Blakey, Tito Puente, Manhattan Transfer, Sarah Vaughan, Miles Davis, Pat Metheny, Mc Coy Tyner, Chick Corea, BB King, Enrico Rava, Gianni Basso, Micheal Petrucciani, Toots Thielemans, Philip Catherine, Massimo Urbani, Tullio De Piscopo, fino all’indimenticabile Chet Baker. Ramella è stato un grande organizzatore, un Maestro con cui sono cresciuti e hanno studiato artisti del calibro di Franco Mondini, Furio Di Castri, Massimo Faraò e Fabio Boltro. È stato, inoltre, dirigente nazionale e torinese dell’AICS, contribuendo per oltre trent’anni all’organizzazione di eventi, progetti, manifestazioni e la conseguente promozione di locali, teatri e circoli che hanno reso Torino una città importante e riconosciuta nell’ambito della Cultura. A condurre lo spettacolo saranno Daniele Lucca e il giornalista Marco Basso. Tutti gli intervenuti si esibiranno a titolo gratuito e i biglietti d’ingresso a prezzo calmierato serviranno a coprire parte delle spese organizzative e contribuiranno a istituire una borsa di studio triennale intitolata a Sergio Ramella per uno studente della Scuola di jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, con reddito famigliare basso. Nell’arco dei prossimi mesi verranno avviate le selezioni per individuare il destinatario della borsa di studio, che sarà conferita durante un evento pubblico di prossima programmazione.

MARA MARTELLOTTA

Rally Talk: riparte il ciclo di incontri con i protagonisti del mondo dei rally

 

Il 25 gennaio al MAUTO Lancia 037 vs Audi Quattro: l’epica sfida nel Mondiale 1983

 

Mercoledì 25 gennaio si riaccendono i riflettori sulle grandi sfide dell’epoca d’oro dei rally con Rally Talk, il ciclo di incontri realizzato al Museo Nazionale dell’Automobile e promosso dalla Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica in occasione della mostra “The Golden Age of Rally”. Attraverso le voci e i volti di alcuni dei protagonisti, questo nuovo appuntamento permetterà di rivivere uno dei confronti passati alla storia, quello del Mondiale Rally del 1983, che vide Lancia 037 contro Audi Quattro.

 

Tante sono state le battaglie epiche in questa disciplina, ma poche hanno lasciato il segno come quella dell’undicesimo WRC. Uno scontro Italia vs Germania, le due ruote motrici della casa torinese vs trazione integrale della casa di Ingolstadt, Walter Röhrl, Markku Alén e Attilio Bettega vs Hannu Mikkola, Michèle Mouton e Stig Blomqvist. Un testa a testa che tenne tutti gli appassionati con il fiato sospeso fino alla tappa di Sanremo dove, Lancia si aggiudicò il campionato costruttori. A Mikkola, la vittoria del mondiale piloti. Un’auto a due ruote motrici era riuscita a battere lo strapotere del 4WD: nessun’altra in futuro ci sarebbe più riuscita.

 

A far rivivere le emozioni di questa sfida leggendaria, dalle ore 17,30 presso l’Auditorium del MAUTO, saranno Cesare Fiorio, Team Principal Lancia nel WRC 1983, Carlo Cavicchi, giornalista e scrittore, Sergio Limone, ingegnere che lavorò allo sviluppo della Lancia 037, Tonino Tognana, campione italiano rally 1982, e Fabrizia Pons, navigatrice di Michèle Mouton nella squadra Audi. Modera Luca Pazielli, navigatore, team manager rally e giornalista.

 

Il programma Rally Talk proseguirà nei mesi successivi con altri tre appuntamenti, mercoledì 15 febbraio, giovedì 23 marzo e giovedì 20 aprile, e con altrettanti approfondimenti sui grandi temi legati alla disciplina. Un ciclo dedicato a The Golden Age Of Rally, l’inedita esposizione che, fino 2 maggio 2023, propone un viaggio nelle grandi sfide di questa disciplina, dagli anni Sessanta agli anni Novanta, attraverso i mitici esemplari della Fondazione Gino Macaluso.

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

AGENDA 

20-26 gennaio 2023

VENERDI 20 GENNAIO

 

Venerdì 20 gennaio ore 18

GIANMARCO PORRU

MAO – inaugurazione della nuova installazione nel t-space X MAO

Il canto del capro è un’opera installativa concepita da GianMarco Porru per gli spazi del MAO di Torino, a seguito dell’invito di t-space per la realizzazione di un’opera inedita in dialogo con la collezione del museo. L’opera prolunga una serie di riflessioni già presenti nel lavoro dell’artista ed espande una mitologia mediterranea attraverso una riflessione sulla presenza di un certo sincretismo religioso tra le diverse aree geografiche presenti – e non – all’interno delle collezioni del museo.

Il canto del capro è la ricostruzione fantastica e una visualizzazione tridimensionale di una narrazione che si innesta nel processo di interpretatio religiosa: la ricezione di influssi e, in alcuni casi, l’assimilazione e reinterpretazione del pantheon di ciascuna componente etnica e culturale presente in una determinata area geografica. In alcuni casi le diverse versioni di “credo” si sono amalgamate, in altri casi è sopravvissuta la versione pagana. Dalla versione pagana risulta in modo non trascurabile quanto fosse radicato il culto delle acque e come gran parte delle ritualità fossero destinate a propiziarsi la divinità responsabile dei temporali.

Come di consueto, nello spazio del t-space i visitatori potranno anche servirsi una tazza di tè giallo, selezionata per l’occasione da Claudia Carità (The Tea Torino).

Ingresso libero.

 

 

SABATO 21 GENNAIO

 

Sabato 21 gennaio ore 11 e ore 15

MARGHERITA IN MUSICA

Palazzo Madama – il concerto del sabato con l’orchestra del Liceo Classico Musicale Cavour

Nell’ambito del progetto Quattro scuole per una Regina, ideato dai Servizi Educativi di Palazzo Madama in occasione della mostra Margherita di Savoia, Regina d’Italia, le classi della sezione musicale del Liceo C. Cavour di Torino propongono una serie di concerti che immergerà il pubblico nelle musiche più amate dalla Regina Margherita, grande appassionata di musica fin dalla giovinezza: per tutta la sua vita praticò quest’arte e promosse in Italia la conoscenza della musica da camera e sinfonica, e di Beethoven in particolare, come testimonia questa sua frase: “Ho un culto per Beethoven, è così grande e sempre nuovo, mi sembra proprio di stare presso Dante e Shakespeare!”.

Il programma presenterà ascolti tratti dalla musica europea, in un excursus che va dal Barocco all’Ottocento.

Ultimo appuntamento

 

28 gennaio 2023 ore 15

Info: tutti i concerti si terranno al primo piano del museo, nella Sala Feste

Ingresso gratuito

Prenotazionemadamadidattica@fondazionetorinomusei.it ; 0114429629

DOMENICA 22 GENNAIO

 

Domenica 22 gennaio ore 15

FILI-FORME

GAM – attività per famiglie (bambini dai 6 anni in su)

La GAM propone alle famiglie un’attività in cui tutti, bambini e genitori, saranno coinvolti in un laboratorio a tema, un’occasione per lavorare con la stessa tecnica, ciascuno secondo le proprie attitudini.

Il percorso di visita porterà i partecipanti alla scoperta di opere in cui la forma si riduce in una semplice linea, curva o spezzata, chiusa o aperta: una sorta di filo che si allunga e si assottiglia creando percorsi ricchi di significato. Presso l’Educational Area genitori e figli lavoreranno in spazi dedicati, per creare originali sculture filiformi, rievocazioni di artisti come Fausto Melotti e Alexander Calder.

Al termine dell’attività le famiglie potranno unire le loro opere nella ricomposizione di un’unica installazione.

Costo: 7€ a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

LUNEDI 23 GENNAIO

Lunedì 23 gennaio ore 17

LE PIANTE NELLA STORIA DEL GIARDINO: AGRUMI

Palazzo Madama – conferenza botanica con Edoardo Santoro, curatore del Giardino Botanico Medievale di Palazzo Madama

Limoni e aranci, pompelmi e mandarini sono solo alcuni dei frutti appartenenti alla famiglia degli agrumi che conta centinaia di specie in tutto il mondo. Sono coltivati da secoli in Italia, pur essendo originari di zone geograficamente molto lontane dalla nostra. Oltre agli impieghi alimentari ed erboristici (ad esempio di bergamotto, chinotto, lime e cedro), ne scopriremo l’uso ornamentale, iniziato in epoca romana e ancora oggi in voga in molti ambienti mediterranei.

L’appuntamento fa parte del ciclo di conferenze Le piante nella storia del giardino, volto ad approfondire aspetti storici e botanici, officinali e alimentari di piante che nei secoli hanno avuto un ruolo fondamentale nel giardino ornamentale e nell’orto, nei parchi e giardini pubblici.

Prossimi appuntamenti

 

Lunedì 20 febbraio 2023 ore 17: Pomacee – Pero e Melo

Lunedì 20 marzo 2023 ore 17: Rose

Costo: €15

Prenotazione obbligatoria: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00)

oppure madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Per motivi organizzativi, il pagamento della quota dovrà essere effettuato tramite bonifico bancario. Non è consentito il pagamento in biglietteria.

 

MARTEDI 24 GENNAIO

 

Martedì 24 gennaio ore 18.30

DIASPORAS NOW: RIEKO WHITFIELD + MICAELA TOBIN (WHITE BOY SCREAM). Conversazioni e narrazioni alternative su identità migranti, background intersezionali, decolonizzazione, self-empowerment, cura e supporto reciproco.

MAO – rituale sonoro + talk nell’ambito della mostra Buddha10

Il termine diaspora è usato in relazione all’arte per parlare di artisti emigrati di prima o successive generazioni, che riprendono e utilizzano le proprie diverse esperienze culturali e identitarie, spesso creando nelle loro opere narrazioni alternative in contrasto a idee e strutture consolidate. Mai prima d’ora è stato così importante per gli artisti raccontare le loro storie alle proprie condizioni, quindi mettiamoci in ascolto!

In questo pomeriggio molto speciale accoglieremo due ospiti: Rieko Whitfield, artista, scrittrice e musicista giapponese-americana di base a Londra, una delle fondatrici di Diasporas Now, piattaforma di solidarietà diasporica che si occupa di discorsi contemporanei sulle identità migranti; e Micaela Tobin, soprano e sound artist, filippina-americana di prima generazione di base a Los Angeles.

Le due artiste presenteranno due dei loro più recenti lavori: due film/opere musicali che partono da mitologie speculative per togliere centralità alle traiettorie storiche del colonialismo eurocentrico.

In parte rituale sonoro, in parte narrazione diasporica, “BAKUNAWA: Opera of the Seven Moons” di Micaela Tobin è un’opera sperimentale e coinvolgente basata sull’omonimo album acclamato dalla critica di Tobin, che rivendica la mitologia pre-coloniale delle Filippine dopo secoli di violenta cancellazione culturale.

Raccontando la storia di Bakunawa, un drago simile a un serpente della mitologia filippina, Tobin porta la sua voce al di fuori delle mura imperialistiche del teatro dell’opera e sulla Costa della California di fronte all’Oceano Pacifico – creando un ponte sonoro verso le isole delle Filippine in un atto di guarigione.

“Regenesis: An Opera Tentacular” di Rieko Whitman è una storia sui cicli della vita, sulla morte, sull’importanza della comunità ambientata in un mondo post apocalittico e narrata in modo non lineare tramite l’impersonificazione di avatar soprannaturali. La narrazione in tre atti è ispirata a Izanami, dea shintoista della creazione e della distruzione, che brucia fino a morire per dare vita al mondo. “Regenesis” mette in scena una mitologia speculativa evocando esseri soprannaturali che guariscano il corpo sofferente della terra, attraverso l’utilizzo di metodi di collective care e creando al contempo prototipi alternativi di futuri sostenibili.

Lo screening delle due opere musicali sarà seguito da una talk su temi diasporici in cui interverranno le due artiste, moderato da Ilaria Benini, editor della collana Asia di Add editore, ed esploratrice della scena culturale asiatica contemporanea.

*L’incontro si svolge in inglese

 

MERCOLEDI 25 GENNAIO

 

Mercoledì 25 gennaio ore 18.30

CHINABOT: JPN KASAI & NEO GEODESIA. Una serata con Chinabot, collettivo che vuole cambiare la discussione sulla musica asiatica. Canti Khmer, samples di karaoke, musica popolare giapponese, juke e batteria metal.

MAO – concerto + talk nell’ambito della mostra Buddha10

Sin dal suo lancio l’etichetta-collettivo londinese Chinabot ha ampliato e demistificato la percezione pubblica delle scene musicali sperimentali asiatiche pubblicando opere bizzarre, imprevedibili e innovative di artisti provenienti da varie regioni dell’Asia. Ogni uscita è stilisticamente varia e significativamente concettualizzata attraverso riferimenti culturali locali, esperienze di ascolto immersive che sono più adatte per il teatro d’avanguardia che per i club.

L’etichetta lavora per dare spazio alle varie unicità del continente asiatico a livello di culture, tradizioni e generi (sia musicali che identitari) e per dare spazio agli artisti provenienti dai paesi in via di sviluppo dell’Asia. Ciò include come parte del suo modus operandi uno sforzo per l’ampliamento della conoscenza del continente che vada al di là delle scene giapponesi e cinesi, che ormai da tempo rappresentano la produzione creativa dell’Asia sulla scena mondiale, e la rappresentazione di temi di attualità e politica asiatica. Gran parte della produzione di Chinabot è infatti tematica, incentrata su governi, geopolitica e ambiente nel tentativo di stimolare la discussione e far luce su questioni sottorappresentate con artisti le cui opere abbracciano argomenti come disordini nazionali, decolonizzazione, femminismo, fluidità di genere e futurismo cyborg.

Per questa serata speciale ospiteremo una selezione di videoclip di artisti Chinabot e una talk con Saphy Vong, fondatore dell’etichetta, e Giulia Mengozzi, assistente curatrice presso il PAV Parco Arte Vivente, parte di ALMARE, collettivo dedicato alle pratiche contemporanee che usano il suono come mezzo espressivo, e di AWI – Art Workers Italia.

A seguire il concerto in streaming da Kyoto di JPN Kasai, che abbina musica popolare giapponese Ondo e Minyo a juke e footwork minimali, ed un live dello stesso Vong che mixa samples di canti Khmer, karaoke e batteria metal sotto lo pseudonimo di Neo Geodesia.

*L’incontro si svolge in inglese

Costo per i due eventi del 24 e 25 gennaio: 15 € | ridotto studenti 10 €.

Info e prenotazionieventiMAO@fondazionetorinomusei.it

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

“Fraternità in economia: una via per la pace” Decennale Aipec al Sermig

EVENTO PER IL DECENNALE AIPEC

TORINO 28 GENNAIO 2023

Si terrà presso l’Arsenale della Pace del Sermig un importante evento organizzato dall’Associazione Imprenditori per un’Economia di Comunione, con la partecipazione degli economisti Stefano Zamagni, Luigino Bruni, Leonardo Becchetti e con il fondatore di Slow Food Carlo Petrini

Per celebrare il proprio decennale di vita, AIPEC – Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione, organizza un importante evento per la giornata di sabato 28 gennaio a Torino presso il SERMIG, dal titolo “Fraternità in economia: una via per la pace”.

«Questo evento cade in un periodo storico delicato e particolare – sottolinea il presidente AIPEC Livio Bertola –. La pandemia, per quanto in una fase più gestibile, non è ancora risolta e ci lascia una sofferenza economica e sociale importante; la crisi energetica che pesa su lavoro e impresa; il conflitto bellico che, avviato con l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, non ci fa purtroppo ancora intravedere la prospettiva imminente di un cessate il fuoco e, tanto meno, l’apertura di trattative per la pace, tanto invocate da Papa Francesco e da noi tutti. Come AIPEC, sentiamo una doppia responsabilità: da una parte sostenere chi fa più fatica e, dall’altra, offrire speranza di futuro attraverso semi di Economia Civile e di Comunione.  Stiamo preparando al meglio l’evento confrontandoci anche con personalità e realtà che con noi agiscono e lavorano. Vorremmo che il convegno fosse una giornata di festa, ma anche un’occasione per fare il punto sulla nostra esperienza e rilanciare la nostra azione».

L’evento ha l’obiettivo di essere dinamico e coinvolgente, con interviste ad imprenditori e changemakers organizzate in panel talks tematici. Parteciperanno in presenza i soci onorari di AIPEC Stefano Zamagni, presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali; Luigino Bruni, economista e storico del pensiero economico, Ordinario di Economia Politica alla Lumsa; Leonardo Becchetti, professore Ordinario di Economia Politica Università Tor Vergata di Roma; Carlo Petrini, fondatore di Slow Food. A moderare la giornata sarà Eugenia Scotti, giornalista, conduttrice ed autrice di TV2000.

La scelta del Sermig Arsenale della Pace di Torino, quale location dell’evento, rafforza l’idea che un’economia di pace è possibile, a partire da oggi. Una nuova economia improntata allo sviluppo della sostenibilità sociale e ambientale ancora più nel profondo, che mette al centro la persona attraverso l’Economia Civile e di Comunione.

La partecipazione all’evento è libera e gratuita, previa iscrizione tramite il sito aipec.it. Per ulteriori informazioni contattare la segreteria organizzativa all’indirizzo segreteria@aipec.it