Cosa succede in città- Pagina 16

La Festa della Nascita alla Reggia di Venaria

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Dopo il notevole successo delle tre precedenti edizioni con oltre 2500 partecipanti, domenica 15 settembre prossimo, nello scenario dei Giardini della Reggia di Venaria, torna la “Festa della nascita”, un gioioso evento di benvenuto alla vita, organizzato per celebrare ed accogliere in comunità l’arrivo dei nuovi nati e delle nuove nate nel 2023 e 2024.

Un’intera giornata dalle 10 alle 19 all’insegna del relax e della bellezza che quest’anno presenta molte novità.  Il numero dei Comuni che promuove la festa sale  a 31, nuovi partner, un’ampia mobilitazione del mondo della salute e un’area dedicata al rapporto con la natura.

La Festa è  rivolta aTutte le famiglie con bambini e bambine nati nel 2023 e 2024, percorrere l’opportunità di far conoscere le offerte da parte dei servizi locali, del mondo della cultura, della Sanità e dell’educazione.

Nei giardini saranno allestite isole dedicate a vari temi e scopo della festa è  quello di far conoscere le opportunità legate ai servizi locali, al mondo della cultura, della Sanità  e dell’educazione. Si svolgeranno laboratori, attività ludico ricreative e  formative e i genitori avranno l’occasione di vivere momenti emozionanti, scattare immagini indimenticabili e incontrare esperti, confrontarsi con loro sulla genitorialità, sul “ben-essere” dei bambini e delle bambine e su quello della famiglia.

Anche quest’anno il programma prevede una tappa musicale di MiTo per la Città,  estensione del cartellone principale di Mito Settembre Musica all’intero tessuto urbano, che spesso era fuori dai confini cittadini, diffondendo il ben-essere attraverso l’ascolto di buona musica.

Le esperienze culturali e nella natura vissute dalle famiglie sono riconosciute da un corpus crescente di ricerche scientifiche come risorse determinanti per lo sviluppo sociale e biologico già dai primi mille giorni, il periodo che prende avvio dal concepimento è tra i più importanti sotto il profilo della crescita del patrimonio neurale e rimane una risorsa per tutta l’esistenza.

All’iniziativa partecipano i Comuni di Alpignano, Avigliana, Beinasco, Borgaro Torinese, Brandizzo, Bruino, Carmagnola, Chieri, Chivasso, Cirié,  Collegno,  Cuorgnè,  Druento, Foglizzo, Grugliasco  La Cassa, La Loggia, Leinì,  Moncalieri, Piacenza, Pinerolo, Rivoli, Rosta, San Gillio, San Maurizio Canavese e San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Torino, Venaria Reale, Volpiano. Queste città hanno adottato,  come segno di attenzione verso la prima infanzia, il “passaporto culturale #nati con la cultura”, ideato dalla Fondazione Medicina a misura di donna, che consente il libero accesso alle famiglie in oltre 45 musei FAMILY AND KIDS FRIENDLY dell’abbonamento Musei nel primo anno di vita dei bambini e delle bambine. Il Passaporto è consegnato alla nascita dalle strutture sanitarie o inviato dalle amministrazioni cittadine aderenti ed è scaricabile per tutti i nati anche dal sito web naticonlacultura.it

L’appuntamento è curato dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con CCW Cultural Welfare Center ETS e la Rete delle Donne.

In occasione della Festa della nascita viene lanciato dalla Regione Piemonte il progetto sperimentale “Nati con la natura”, sviluppato dal tavolo “Primi 1000 giorni nell’ambito del piano regionale di prevenzione”.

Il format Festa della Nascita è patrocinato da CSB- Centro per la Salute del Bambino, Fondazione Medicina a Misura di Donna UNICEF.

Il progetto rientra nell’azione del sistema ”Milleculle: nutrirsi di cultura”, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo con il bando Cultura per crescere,  che pone in rete i principali progetticulturali dedicati alla prima infanzia in cooperazione con i mondi della sanità e dell’educazione , “Nati per leggere” ( biblioteche), “Nati con la cultura” (musei) “Nati per la musica” che abbracciano il mondo sanitario, sociale, educativo a favore delle famiglie.

 

Mara Martellotta

Il Circolo dei Lettori diventa maggiorenne

Parte la nuova stagione 2024-2025 del Circolo dei Lettori che quest’anno compie 18 anni. La direttrice Elena Loewenthal, ha presentato il programma nella sede torinese di via Bogino e per quelle di Novara, Verbania e per il Circolo della Musica di Rivoli. A inaugurare la nuova stagione ieri pomeriggio, la lezione di Viola Ardone seguita dal collegamento con lo scrittore premio Pulitzer Hisham Matar in dialogo con Antonella Lattanzi. Nei prossimi giorni arriverà Chiara Valerio e Anita Raja (giovedì alle 18) per una riflessione su“La Metamorfosi” di Kafka. Tra settembre e ottobre arriveranno autori come Sandro Veronesi, Chiara Gamberale, Marta Aidala Fernando Aramburu e tanti altri. Il 5 ottobre giornata interamente dedicata alla festa per i diciotto anni con il progetto della scuola Holden Abracabook e poi alla sera con un party aperto al pubblico con musica e dj set. Parte anche il progetto sul Ferrante Aporti e le Biblioteche Civiche Torinesi e la novità di collaborazione con “Micromega”. Riconfermati i festival Scarabocchi (a Novara dal 13 al 15 settembre), Torino Spiritualità (25-29 settembre), il Festival del Classico (dal 28 novembre al primo dicembre) e la seconda edizione di Radici dal 24 al 27 ottobre curata da Giuseppe Culicchia.

Pier Luigi Fuggetta

Torino over: dal centro alla periferia a caccia di spettacoli

TORINO OVER

C’è fermento nelle sale teatrali torinesi, prossimo all’avvio delle stagioni teatrali.
Dal centro alla periferia si fa a gara a presentare cartelloni con nomi illustri a volte solo più conosciuti per passaggi televisivi, ma è bello poi scoprire nomi sconosciuti ma veri artisti.Si può scegliere tra i titoli di opere storiche o copioni mai messi in scena ..non ci rimane che  documentarci e scegliere il meglio per le nostre serate culturali.
La musica di nicchia e non solo allo storico  FolkClub via Perrone 3 dove si inizia il 19  settembre con  Rhiannon Giddens e Francesco Turrisi, in un doppio appuntamento unico in Italia, prosegue il 27 con Preston Reed, maestro della chitarra percussiva.  A ottobre sul palco del FolkClub: comincia Peppe Voltarelli che il 4 ottobre presenterà il nuovo album La grande corsa verso Lupionòpolis accompagnato dal violinista Luca Ciarla. Il 5 ottobre sarà la volta di Fabio Treves, il ‘Puma di Lambrate’ che celebrerà i suoi 70 anni e 50 anni di carriera della Treves Blues Band con un viaggio musicale nella storia del blues, accompagnato da Alex ‘Kid’ Gariazzo. Fra i ritorni più significativi quello delle Buscadero Nights, i concerti di grande musica americana (e non solo) con la direzione artistica del Buscadero, il magazine che dal 1980 resiste nelle edicole e promuove musica e cultura, l’11ottobre  Eric Andersen le cui canzoni sono state cantate da artisti come Lou Reed, The Grateful Dead, Joni Mitchell, John Denver, Linda Ronstadte perfino Bob Dylan, il 17, apre la quindicesima edizione di Radio Londra, una delle rassegne jazz più amate della città, con I Tre Tenori, i sassofonisti Gilad Atzmon, Tony Lakatos e Johannes Muller accompagnati da un trio italiano capitanato  da Enzo Zirilli. Il 24 ottobre, la storica collaborazione con EstOvest Festival presenta”La disfida dei violoncelli di Francia”, incontro musicale tra Éric-Maria Couturier e Renaud De Jardin. Il 25 ottobre Celia Reggiani porterà per la prima volta in Italia lo spettacolo “Dove vai d’où tu viens” con il Festival della Canzone d’Autore Italiana a Parigi.
Novembre ci porta il ritorno di Egberto Gismonti, figura di primissimo piano della musica e della cultura mondiale degli ultimi 50 anni. Il 30 novembre una serata dedicata al flamenco in collaborazione con l’associazione Arte Y Flamenco.L’ingresso al Folkclub è riservato ai soli soci , quota €10 vitalizia.
Sabato 28 settembre al Teatro Massaia di via Sospello  ingresso gratuito pre la  prenotazione  della stagione è obbligatoria la prenotazione.
Notevoli le proposte nel cartellone del Teatro Baretti tra cinema, teatro,  danza biglietti scontati per over a €10 e l’innovativa iniziativa del biglietto sospeso.
Mentre si spera che in Sala Rossa venga discussa l’ interrogazione per ottenere sconti per gli over per il Teatro Regio, ancora trascurati da questa amministrazione, attendiamo fiduciosi un ripensamento
da parte del primo cittadino dal momento che lo slogan del Teatro è
”  Regio è di tutti ” ma gli sconti sono solo per under 30.

GABRIELLA DAGHERO

Una mostra organizzata dall’istituto Confucio nella galleria Umberto I spiega le origini della scrittura cinese

 

Dal 12 al 28 settembre  i curiosi e gli appassionati di cultura cinese e quanti passeggeranno nella galleria Umberto I di Torino potranno scoprire l’affascinante storia della nascita della scrittura in Cina, grazie alla mostra organizzata dall’Istituto Confucio dell’Università di Torino.

Diciassette pannelli, in italiano e in cinese, raccontano le origini dei caratteri cinesi, i cosiddetti ideogrammi. Pochi sanno che sono in connessione con le pratiche divinatorie dell’antica Cina. Le prime testimonianze di scrittura sono state rinvenute sulle “ossa oracolari”, gusci di tartarughe e ossi di animali su cui erano incise le domande da porre alle potenze dell’Aldilà.

La mostra si integra nella quotidianità della galleria Umberto I, coinvolgendo attivamente le attività commerciali che espongono nelle loro vetrine riproduzioni di frammenti di ossi e di gusci di tartaruga. Tre eventi speciali attendono il pubblico della galleria: dopo l’inaugurazione che si terrà giovedì 12 settembre alle ore 18.30, alla stessa ora lunedì 16, in occasione della Festa di Mezz’Autunno, si terranno delle dimostrazioni di calligrafia cinese, per introdurre il pubblico all’affascinante universo dei caratteri, dalle forme più arcaiche a quelle più  moderne. Venerdì 27 settembre,  alle 18.30, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici si tenterà di rispondere alla domanda “La scrittura è  magica” un incontro con la professoressa Stefania Stafutti dell’Università di Torino.

 

Mara Martellotta

 

Mauto: la McLaren di Senna esposta in Piazza San Carlo

Una  navetta gratuita dal centro città al Museo.

In occasione del Salone Auto Torino, in programma dal 13 al 15 settembre 2024, il Museo Nazionale dell’Automobile partecipa alla parata inaugurale di venerdì 13 settembre con la vettura FIAT 12hp del 1902 appena restaurata ed è presente in Piazza San Carlo, per l’intera durata della manifestazione, con un proprio stand nel quale è esposta la vettura McLaren MP4/6-Honda del 1991 che fa parte della mostra AYRTON SENNA FOREVER. 

Inoltre, il MAUTO consente l’accesso gratuito a tutti i visitatori muniti di Free Pass: grazie a un servizio di navetta con partenza da Piazza Castello, gli appassionati possono raggiungere gratuitamente il Museo che organizza speciali visite guidate alla mostra AYRTON SENNA FOREVER, attività per famiglie e, domenica 15 settembre, la proiezione del Gran Premio di Azerbaigian con il commento in diretta di Davide Valsecchi (la gara viene proiettata su un ledwall posizionato nella grande Piazza del Museo e i visitatori possono seguirla comodamente seduti su poltrone Sparco; l’evento è gratuito su prenotazione).

Il servizio di navetta, gratuito e fino a esaurimento posti, è disponibile da venerdì 13 a domenica 15 settembre nei seguenti orari: da Piazza Castello al MAUTO: 14:00, 15:00, 16:00, 17:45; dal MAUTO a Piazza Castello: 14:30, 15:30, 17:15, 19:00.

Per info e prenotazioni agli eventi in calendario: www.museoauto.com

La berlina carrozza di gala di Napoleone è tornata restaurata alla palazzina di Caccia di Stupinigi

È ritornato in loco, nel suo luogo originale, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la berlina di gala napoleonica recentemente restaurata.

Il manufatto, appartenuto anche a Gustavo Rol, rappresenta una testimonianza significativa della presenza napoleonica in Italia, che verrà narrata da due appuntamenti promossi dalla Fondazione Ordine Mauriziano.

Domenica 15 settembre, alle 15.45, è in programma un viaggio nel periodo napoleonico con “life istantanee di corte” , l’evento d Living History che rievoca la vita quotidiana di quel momento storico particolare in cui la Palazzina era luogo di svago della Corte Imperiale di Napoleone e della sorella Paolina Borghese Bonaparte. Sarà  possibile per il pubblico interagire con i figuranti.  Giovedì 17 ottobre, alle 16, si terrà una visita guidata a cura di Alessia Giorda, che indagherà il rapporto tra Napoleone e il Piemonte, seguita da una conferenza di Paolo Palumbo, che narrerà le vicende di Camillo Borghese, cognato di Napoleone, e il cerimoniale legato a Stupinigi.

La carrozza fu fatta costruire intorno al 1805/10 e realizzata dal carrozziere Jean Ernest Auguste Getting, uno dei massimi fornitori delle scuderie imperiali napoleoniche.

È probabile che la carrozza abbia fatto parte del corteo che condusse Napoleone a Milano per l’incoronazione a Re d’Italia, con tappa intermedia a Stupinigi. La carrozza passò poi alla seconda moglie di Napoleone, Maria Luigia d’Austria, dal 1816duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla. Fu nel 1845 che la  carrozza venne acquistata dal farmacista Antonio Delavo, che la inserì in un museo fatto allestire nella sua villa dedicato alla battaglia di Marengo. Alla vendita della villa, nel 1947, la carrozza fu lasciata senza particolari cure in un magazzino dell’antiquario di Novi Ligure Edilio Cavanna. Venne poi acquistata da Gustavo Rol e il 3 giugno 1955, per intervento della Sovrintendenza alle Gallerie del Piemonte nella persona di Noemi Gabrielli, passò di proprietà all’Ordine Mauriziano e fu destinata alla Palazzina di Caccia di Stupingi. Di recente è stata restauratanel 2021dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

 

Mara   Martellotta

Freedom Sonata apre Torinodanza Festival

Fonderie Limone di Moncalieri – 12, 13, 14 settembre 2024, ore 20.45

Prima nazionale

L’edizione 2024 di Torinodanza Festival, diretto da Anna Cremonini e realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, si terrà dal 12 settembre al 26 ottobre 2024. L’inaugurazione del Festival, in programma giovedì 12 settembre alle ore 20.45, alle Fonderie Limone di Moncalieri, sarà affidata a Emanuel Gat e alla sua Compagnia con lo spettacolo Freedom Sonata. Dopo il successo di Lovetrain2020, un vero e proprio musical dall’inconfondibile atmosfera anni ’80, questa nuova produzione ci guida in una miscellanea di note tra la musica di Beethoven e il rap di Kanye West. Lo spettacolo sarà in scena anche il 13 e il 14 settembre, uniche date italiane del tour, sempre alle 20.45 presso le Fonderie Limone.

Con Freedom Sonata Emanuel Gat dà vita a una composizione coreografica, musicale e drammatica in tre movimenti: un viaggio fantastico immerso nella luce, tra il bianco e il nero, che fa da contrappunto alla musica e alla danza. La coreografia, caratterizzata dalle inconfondibili composizioni di Gat, è un ritratto immaginario e delicato della luce del Mediterraneo, il cui fluire costante e la cui particolare bellezza raccontano un modo di vivere insieme: una speciale alchimia umana trascesa dalla danza e dalla musica. La relazione tra individuo e collettività e l’erosione della nozione di libertà sono il cuore di questa nuova pièce, con cui Gat celebra, insieme ai suoi danzatori, trent’anni di creazione coreografica ed esplorazione musicale.

«Freedom Sonata – dichiara il coreografo nelle sue note – è un’interpretazione libera e contemporanea della sonata classica, che si evolve in tre distinti movimenti coreografici.

La colonna sonora del lavoro è la giustapposizione di due fonti musicali: l’album del 2016 di Kanye West The life of Pablo, nella sua interezza, e il secondo movimento dalla sonata n. 32 di Beethoven, eseguita da Mitsuko Uchida e registrata nel 2006. La coreografia, così come la musica, è libera dal bisogno di basarsi su temi e concetti esterni. A mio giudizio, il lavoro coreografico non dovrebbe riguardare nessun tema in particolare, in quanto richiede un vuoto che non dovrebbe essere riempito con lo scopo di affrontare degli argomenti specifici o diventare portatore di significati.

Freedom Sonata è un ulteriore capitolo di uno studio che sto portando avanti sulle modalità in cui i gruppi, e gli individui che li costituiscono, funzionano, si comportano e si adoperano per raggiungere uno stato di equilibrio e realizzazione. In questo senso, è un modo di osservare la modalità in cui la società – per come la conosciamo – si organizza in vari contesti e, perciò, può essere vista come l’esplorazione di possibili modelli alternativi.

La Libertà, in quanto termine e concetto, è probabilmente la parola più abusata e incompresa che esista. La verità è che niente è più semplice di spogliare le persone da ogni tipo di libertà o diritto naturale. La creazione di una coreografia può servire come spazio per capire come risolvere la tensione interna fra l’individuale e il collettivo, quale tipo di autorità può servire come forza motrice e quale come forza distruttiva. E quindi, quando mi viene chiesto se il mio lavoro è politico, rispondo che il mio lavoro non è politico, ma lo è il modo in cui lavoro».

Rock Jazz e dintorni a Torino. L’omaggio della PFM a De Andrè

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Allo Ziggy suonano i Twin Tribes.

Mercoledì. Al teatro Alfieri la PFM rende omaggio a De Andrè. All’Osteria Rabezzana si esibiscono Erene Mastrangelo e Becca Stabile.

Giovedì. Al Sound Garden dell’Hiroshima Mon Amour, Hip Hop con Rancore. Al Cafè Neruda si esibisce il quartetto della cantante Sonia Schiavone per un tributo a Wayne Shorter.

Venedì. Allo Ziggy suonano gli Space Paranoids preceduti dai Blue Lies. Al Blah Blah sono di scena i Kairoskiller e i The Black Armadillos.

Sabato. Al Sound Garden dell’Hiroshima si esibiscono i Mon-Key’s. Al Blah Blah suonano i Mr Sleazy.

Pier Luigi Fuggetta

“Le ossa della Terra. Primo Levi e la montagna”

 

Al “Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi”, una mostra dedicata al grande cantore della Shoah e al suo profondo amore per la montagna

Dal 26 gennaio al 13 ottobre

La montagna come totale libertà. Come luogo miracoloso capace di darti forza, ancor più forza, dopo l’ennesima caduta. Di spingerti a ignorare e a sfidare le più terribili ingiustizie e nefandezze concepite dal genere umano. Libertà che in pianura te la sogni, manco a pagarla a peso d’oro. Eppure sarà proprio fra le tanto amate montagne della Vallée che il grande Primo Levi, dopo l’armistizio dell’8 settembredel ’43, perderà la sua libertà. Una trappola mortale che lo segnerà per tutta la vita. “In montagna – annotava il chimico-scrittore in “Piombo” da ‘Il sistema periodico’è diverso, le rocce, che sono le ossa della terra, si vedono scoperte, suonano sotto le scarpe ferrate ed è facile distinguere le diverse qualità: le pianure non fanno per noi”. Parole di totale abbandono e confessione d’amore per quelle “terre alte”, che Primo Levi (Torino, 1919 – 1987) continuerà a frequentare e a raccontare fino agli ultimi suoi giorni in terra.

 

Una passione narrata oggi, con saggia intelligenza, nelle sale del “Museomontagna” di Torino, in una rassegna (programmata fino a domenica 13 ottobreprossimo) con cui la struttura museale di Piazzale Monte dei Cappuccini inaugura insieme due importanti eventi: la celebrazione dei suoi primi 150 anni di vita e la “Giornata della Memoria”, in calendario, come ogni anno, il prossimo 27 gennaio. Il percorso espositivo (a cura di Guido Vaglio con Roberta Mori e sviluppato in collaborazione con il torinese “Centro Internazionale di Studi Primo Levi”) invita a scoprire il legame ancora poco conosciuto tra lo scrittore torinese e la montagna, nato negli anni dell’adolescenza e tragicamente legato al destino dello scrittore. Fu infatti in Valle d’Aosta, nel villaggio di Amay sul Col de Joux, che fu arrestato dalla milizia fascista, insieme ad altri due compagni della piccola banda di “Giustizia e Libertà”, nel dicembre del ’43, per essere  trasferito, come ebreo e partigiano, nel Campo di Fossoli prima e successivamente ad Auschwitz, in Polonia. All’indomani dell’8 settembre 1943, l’espressione “andare in montagna” era infatti diventata sinonimo di una precisa scelta di campo, quella di aderire alla “lotta partigiana”. Sopravvissuto al lager (in quella perfetta tempesta di improbabile “casualità” raccontata nell’iconico “Se questo è un uomo”) e tornato a Torino nell’ottobre del ’45, sarà ancora una volta la montagna a favorire e a consolidare l’amicizia di Levi con altri due protagonisti del nostro Novecento: Mario Rigoni Stern e Nuto Revelli, testimoniata in mostra dalla “pietra” con incisione della poesia“A Mario e a Nuto”, proveniente dalla “Fondazione Nuto Revelli” di Cuneo.

Levi fece incidere la poesia su una pietra di fiume per suggellare una sorta di patto “di cui la montagna, da cui quella pietra veniva, costituiva in qualche modo il testimone – scrive Marco Revelli nel catalogo della mostra –come se la montagna rappresentasse l’occasione di un nuovo inizio”. Particolare curioso, troviamo anche in mostra, per la prima volta esposto al pubblico – fra fotografie storiche, oggetti, documenti, volumi,manoscritti ed estratti video provenienti da archivi pubblici e privati, oltre che dai familiari dello scrittore, dal “Centro Primo Levi” e dallo stesso “Museo” – un paio di sci di Primo Leviche testimonia la sua breve esperienza partigiana, lasciati dallo scrittore ad Amay e poi utilizzati dal partigiano Ives Francisco per fuggire in Svizzera.

I documenti “Le cronache di Milano” eI Libri segreti” provenienti dall’archivio di Massimo Gentili-Tedeschi forniscono invece uno spaccato inedito del 1942, periodo in cui Levi trovò un impiego alla fabbrica “Wander” di Crescenzago e si trasferì a Milano, ospite della cugina Ada Della Torre. Qui trascorse, con altri sei giovani torinesi, un breve ma intenso periodo di vita in comune, testimoniato da disegni, caricature, filastrocche e vignette che raccontano la vita di quel periodo con leggerezza e ironia, pur nella consapevolezza della situazione in cui si viveva, il cui esito tragico non avrebbe tardato a manifestarsi.

Esemplari anche le “Citazioni” di Levi che accompagnano in mostra il visitatore. Otto parole-chiave in cui si traduce perfettamente l’essenza dell’amore dello scrittore per la montagna che era e sarà sempre per lui: Natura, Materia, Letteratura, Trasgressione,Riscatto, Amicizia, Scelta e Liberazione. In un’unica espressione: la “carne dell’orso”, di cui parla nel bellissimo capitolo “Ferro” da “Il sistema periodico”, quale frase a lui rivolta dal grande amico di vita e di scalate, Sandro Delmastro, durante un rischioso bivacco in quota in pieno inverno. “Il peggio che ci possa capitare – così Sandro – è di assaggiare la carne dell’orso”. Quella carne, molti anni dopo, rimpianta da Levi “poiché, di tutto quanto la vita mi ha dato di buono, nulla ha avuto, neppure alla lontana, il sapore di quella carne, che è il sapore di essere forti e liberi, liberi anche di sbagliare, e padroni del proprio destino”.

Gianni Milani

“Le ossa della Terra. Primo levi e la montagna”

Museo Nazionale della Montagna, Piazzale Monte dei Cappuccini 7, Torino; tel. 011/6604104 o www.museomontagna,org

Fino al 13 ottobre

Orari: dal mart. al ven. 10,30/18; sab. e dom. 10/18

Nelle foto, da “Centro Studi Primo Levi”, “Fondazione Nuto Revelli” e “Famiglia Levi”: “Prmo Levi sul tetto del Rifugio Sella” (Cogne, aprile 1940), “Sci”, “Pietra di fiume Po” e “Primo Levi al Pian de la Tornetta” (31 luglio 1983)

 

In piazza San Carlo le note di Ludovico Einaudi risuonano per MiTo

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Le note di Ludovico Einaudi risuoneranno in piazza San Carlo domenica 8 settembre per Mito Settembre Musica

Sabato 7 settembre al teatro Carignano alle ore 17 si è tenuto per Mito Settembre Musica “Drink Jazz Suite, una mitologia alcoolicaMartini & Rossi, di e con Stefano Massini, accompagnato da Emanuele Cisi al sassofono, Eleonora Strino  alla chitarra, Marco Micheli al contrabbasso e Enzo Zirilli alle percussioni. Stefano Massini, scrittore, drammaturgo e narratore,  è l’unico autore italiano ad aver vinto un Tony Award, premio Oscar del teatro americano. i suoi testi sono tradotti in più  di trenta lingue e sono messi in scena dalla Cina alla Corea, dal Sud Africa al Cile, l’Iran, l’Austria. Lo spettatore italiano lo ha scoperto in TV a Piazzapulita e in altri programmi televisivi come Ricomincio daRai tre, che ha condotto  per due stagioni sulla RAI. Emanuele Cisi, nato a Torino nel 1994, è stato al primo posto nella categoria “Nuovi talenti” nella top Jazz di Musica Jazz, Eleonora Strino è membro dei quartetti di Dado Moroni e Emanuele Cisi, del trio di Greg Cohen e del gruppo The Great Guitarist con Ulf Wakenius e Martin Taylor. Mentre Marco Micheli si è diplomato in contrabbasso al Conservatorio di Lucca, Enzo Zirilli, nato a Torino, studia pianoforte e percussioni nel conservatorio subalpino, ma il suo percorso inizia  con il jazzofonista Larry Nocella.

Importante appuntamento domenica sera, alle ore 21, in piazza San Carlo, con “ In a time reimagened” con Ludovico Einaudi al pianoforte.

“Ho pensato in a Time Lapse – spiega Ludovico Einaudi- un po’ per il decennale1994ena festeggiato e un po’ perché credo sia un progetto ancora molto attuale, con diversi brani diventati miei classici, come “Experience” che suono spesso. A seconda dell’organico con cui scelgo di suonare, lo ricucio e lo reinventoogni volta “ afferma il compositore.

Suonare in piazza San Carlo assumerà un  significato particolare per Ludovico Einaudi perché questa piazza fa parte della storia del suo rapporto con Torino. È una delle sue piazze preferite per quanto riguarda l’architettura pulita e lo stile. Ludovico Einaudi è  un artista fra i più pop di Mito Settembre Musica,  ma ha sempre mantenuto ottimi rapporti con la musica classica, in particolare barocca e non è  da escludere che un suo prossimo progetto sia quello di suonare lungo le rive del Po.

Mara Martellotta