CRONACA- Pagina 982

POLIZIA MUNICIPALE, SEQUESTRATO UN TAXI ABUSIVO

Gli Agenti del Reparto Sicurezza Stradale Integrata della Polizia Municipale hanno individuato stamane, martedì 21 maggio, a seguito del monitoraggio di alcune località segnalate per la presenza di taxi abusivi, un veicolo, Dacia Duster di colore bianco, che con il suo comportamento insospettiva gli operanti. Gli Agenti decidevano di seguirlo

Su via Bologna il conducente è stato contattato da una cliente che, dopo breve colloquio, è salita a bordo. L’auto ha proseguito fino in zona Vanchiglia dove ha terminato la corsa.

Gli Agenti hanno identificato la donna che ha confermato di aver pagato per il trasporto 5 euro.

Un’altra pattuglia di Vigili, nel frattempo, ha fermato il veicolo che, poi, è stato sottoposto a sequestro e fermo per essere stato adibito a taxi senza la prescritta autorizzazione (art. 86 Codice della Strada) e il conducente, 40enne italiano, è stato inoltre sanzionato per aver svolto il servizio sprovvisto del prescritto Certificato di Abilitazione Professionale.(art. 116 Codice della Strada). 

Salvato uomo con il cuore trapassato da una freccia

Stanotte è stato salvato un uomo con il cuore ed un polmone trapassati da parte a parte con un dardo con un intervento senza precedenti, presso la Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino Un caso di eccezionale rarità. Un 47enne era giunto in Pronto Soccorso dell’ospedale di Aosta dopo l’impiego di una balestra. Nella pratica, l’uomo è stato trafitto da un dardo di oltre 30 cm nel proprio torace per ragioni ancora in corso di accertamento. Ancor più incredibilmente, il corpo contundente ha trapassato, oltre alla parete toracica, il ventricolo sinistro – la più importante delle camere cardiache – con un punto di entrata e uno di uscita, per poi conficcarsi nel polmone sinistro senza che ciò determinasse il decesso immediato. Il paziente è sempre stato sveglio. Una rimozione del dardo dalla sua sede avrebbe potuto disinnescare un’emorragia incontrollabile. I responsabili della centrale operativa del 118 piemontese hanno coordinato un trasporto in elisoccorso all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove l’équipe di Cardiochirurgia universitaria diretta dal professor Mauro Rinaldi, preventivamente allertata e attivata, ha condotto un intervento cardiochirurgico salvavita. Dopo l’instaurazione di una circolazione extracorporea d’emergenza per supportare le funzioni cardio-respiratorie, è stato possibile estrarre il dardo dal cuore e riparare le lesioni cardio-polmonari. L’intervento è perfettamente riuscito ed il paziente è stato già estubato e svegliato poche ore dopo.Un caso simile è da ritenersi eccezionale in particolare per il coinvolgimento delle strutture più critiche del cuore, ma altrettanto è da ritenersi il risultato, legato ad una sinergia tra équipe multidisciplinari della Città della Salute di Torino, che consentono l’ottimizzazione di tempi di intervento ed attivazione di risorse del servizio sanitario regionale, con specifico riferimento a centri di eccellenza e all’alta specialità della moderna cardiochirurgia.

Stacca il dito con un morso ad un poliziotto, il Siulp: "leggi più severe e strumenti più adatti"

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni del Segretario Generale Siulp Torino Eugenio Bravo, a seguito dell’aggressione ad un poliziotto da parte di un extracomunitario irregolare Nigeriano, che ha strappato a morsi una falange del dito al poliziotto, per non farsi fotosegnalare.

Rabbia, sofferenza e una sorta di ineluttabilità verso questi eventi.

Non è la prima volta che assistiamo ad aggressioni di questo genere ma non ci rassegniamo a chiedere con forza tutela per gli operatori delle forze dell’ordine che passa inevitabilmente attraverso leggi più severe e strumenti più adatti per la difesa come il taser.

E poi ci scandalizziamo, aggiunge provocatoriamente Eugenio Bravo, quando per ragioni di sicurezza la polizia è costretta a sedare il criminale per fotosegnalarlo per prendergli le impronte digitali, per identificarlo.

Inutile sottolineare come le condizioni economiche del nostro paese non siano in grado di accogliere è integrare questi soggetti ma solo espellerli.

Lavoratori in nero nel ristorante giapponese gestito da cinesi

Un fuggi fuggi di camerieri e cuochi quello che è successo, nei giorni scorsi, nel corso di un controllo della Guardia di Finanza di Torino in un ristorante del capoluogo. All’arrivo dei Finanzieri del Gruppo Torino, alcuni lavoratori hanno tentato, inutilmente, di far perdere le loro tracce prima di essere fermati dai militari nei pressi del locale. Erano 4 i Lavoratori “in nero”, impiegati in un ristorante giapponese sito nei pressi di corso Cosenza; tra di essi, anche un trentenne sprovvisto di permesso di soggiorno.  Il personale irregolare, di nazionalità filippina, cinese e pakistana, veniva impiegato in varie mansioni: cameriere, cuoco e lavapiatti ma prestava la sua opera totalmente “in nero” esposto, in tal modo, ad elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali. Oltre alle gravi responsabilità dovute all’assunzione “in nero” del personale, sono state riscontrate anche anomalie contabili ed amministrative, ora al vaglio dei militari. L’imprenditore, titolare del ristorante, un quarantenne di origini cinesi, rischia ora sanzioni per circa 10.000 euro oltre alla sospensione dell’attività. L’intervento della Guardia di Finanza ha indotto, infine, il titolare del locale alla regolarizzazione dei dipendenti i quali hanno quindi potuto beneficiare, così come previsto dalla legge, di una regolare assunzione e di un’adeguata copertura assicurativa. Le attività delle Fiamme Gialle, attraverso la prevenzione e la repressione di ogni forma di concorrenza sleale, come quella dell’utilizzo di lavoratori “in nero”, che spesso vengono esposti a elevati rischi in termini di sicurezza e di garanzie assistenziali, vogliono tutelare tutti quegli imprenditori che operano nel pieno rispetto delle regole.

Al via da dicembre 2019 la ski route da Copenhagen”

Il nuovo volo verrà operato ogni sabato a partire dal prossimo 21 dicembre 2019, sino al 21 marzo 2020

La compagnia aerea SAS Scandinavian Airlines annuncia il nuovo collegamento diretto settimanale Torino-Copenhagen.

Il nuovo volo verrà operato ogni sabato a partire dal prossimo 21 dicembre 2019, sino al 21 marzo 2020. La programmazione prevede partenza da Copenhagen alle ore 8:25 e arrivo a Torino alle ore 10:30; la partenza da Torino è invece prevista alle ore 11:30, con arrivo nella destinazione danese alle ore 13:35.

Il collegamento è pensato in ottica incoming per il target degli sciatori scandinavi e contribuirà ad aumentare il numero di appassionati di sport invernali provenienti da Danimarca e penisola scandinava, che raggiungono le destinazioni sciistiche delle Alpi del Nord Ovest.

Il nuovo volo sarà a disposizione anche dei piemontesi che decideranno di cogliere questa opportunità del servizio diretto su Copenhagen per visitare una destinazione di consolidato appeal turistico: la capitale danese è da sempre un importante polo culturale, artistico e universitario e il suo centro storico è tra i più interessanti del Nord Europa.

Da Copenhagen, inoltre, è ampia la scelta per i passeggeri che intendono proseguire il proprio volo verso altre destinazioni: dallo scalo danese sono particolarmente interessanti le possibili coincidenze verso l’intera penisola scandinava, servita con orari facilmente accessibili.

Il nuovo collegamento Torino-Copenhagen di Scandinavian Airlines verrà reso possibile grazie alla consegna in corso del nuovo Airbus A320neo, impiegato sulla rotta per Torino, che dispone di 180  posti a sedere ed è il velivolo più moderno ed efficiente dal punto di vista del mercato, che riduce le emissioni di CO2 fino al 18%.

Le vendite sono aperte a partire da oggi, 20 maggio, con tariffe da 62 euro, disponibili sul sito internet della compagnia flysas.com e nelle agenzie di viaggio.

 
(foto: il Torinese)

Bonificata la bomba aerea da da 500 libbre

Sono terminate domenica a Fossano le operazioni di bonifica della bomba sganciata nel 44. Le procedure di despolettamento e il successivo trasporto in cava e brillamento hanno rispettato le tempistiche previste. Sono servite solo un paio d’ore agli artificieri del 32º reggimento genio guastatori delle Brigata “Taurinense” per eliminare le spolette dalla bomba e trasportarla nella cava. Con il trasporto si è concluso il blocco presente su Fossano e le circa 250 famiglie allontanate dalle loro case hanno potuto fare ritorno nelle loro abitazioni. Anche le operazioni di brillamento hanno seguito il programma è si sono conclusi in poco più di un’ora con la definitiva distruzione dell’ordigno.

Falsi avvocati truffavano gli anziani. Decine i casi scoperti

Vercelli: emerse nuove responsabilità a carico dei due truffatori seriali napoletani arrestati l’estate scorsa dai Carabinieri
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vercelli hanno deferito
all’Autorità Giudiziaria i due truffatori napoletani, G.M. 48enne e D.A. 20enne, già arrestati
dagli   stessi   militari   lo   scorso   luglio   perché   ritenuti   responsabili   di   associazione   per
delinquere finalizzata alla truffa, concorso in tentata truffa e sostituzione di persona.
Le indagini dei Carabinieri, condotte con determinazione e senza posa anche negli ultimi
mesi e dirette dal Dottor Davide Pretti della Procura della Repubblica di Vercelli, hanno
consentito di attribuire ulteriori episodi di truffa a carico dei due malviventi, commessi in
tutto il nord Italia con la medesima consolidata tecnica del “falso avvocato”.
Una nuova tegola per i due malfattori e di peso non indifferente, trattandosi di ulteriori
43 episodi   di   raggiro   scoperti,   eseguiti   con   un   copione   sempre   uguale   a   sé   stesso,   ma decisamente efficace. Due complici, dalla Spagna, contattavano in Italia svariate utenze
fisse, per la maggior parte in uso a persone anziane e sole, qualificandosi avvocati e
richiedendo un cospicuo contributo economico per fornire assistenza ed aiuto ad un loro
parente, responsabile di un sinistro stradale, che stava rischiando l’arresto. Non appena la
vittima cascava nel tranello, la truffa veniva portata a pieno compimento dai due trasfertisti,
che andavano a raccogliere al domicilio del malcapitato e direttamente dalle sue mani
denaro ed oggetti preziosi, illudendolo che l’esborso avrebbe aiutato il parente in grave
difficoltà che in quel momento era trattenuto in uffici giudiziari e poteva finire in carcere.
Gli investigatori hanno raccolto nuovi copiosi elementi ed hanno ricostruito i movimenti dei
due napoletani, che avevano stabilito la loro base in un hotel di Lodi e si spostavano con
grande frequenza e rapidità in tantissime località del nord del Paese con un’auto a noleggio.
Con impegno certosino sono stati elaborati dagli investigatori innumerevoli dati, che hanno
restituito un ulteriore quadro indiziario di assoluto rispetto: nei 6 mesi a cavallo tra il 2017
ed il 2018 sono emerse altre 43 truffe, tra tentativi ed episodi portati a termine (la stragrande
maggioranza), per la quasi totalità perpetrate ai danni di persone anziane, in particolare di
età compresa tra i 70 e i 90 anni, spinte ad aderire alle richieste dei truffatori in nome dei
buoni sentimenti verso i propri congiunti, una leva efficacissima che li ha portati in tanti
casi ad anteporre l’affetto per i propri cari alla difficoltà di fornire un elevato esborso
economico. Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria e Piemonte sono le regioni in
cui i trasfertisti hanno colpito nel periodo oggetto delle nuove indagini, mettendo a segno i
loro   colpi   nelle   province   di   Venezia,   Padova,   Treviso,   Vicenza,   Pordenone,   Milano,
Bergamo, Brescia, Pavia, Mantova, Varese, Lodi, Genova, Imperia, Savona ed anche nelle
provincie piemontesi di Asti, Torino, Verbania e in due casi nel novarese, riuscendo ad
accumulare un bottino che, seppure per difetto, è stato quantificato in
oltre 40.000 euro in contanti ed almeno 60.000 euro in oggetti preziosi
Pertanto, i truffatori sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria vercellese per i medesimi
reati che ne avevano determinato l’arresto nel luglio scorso, ovvero per associazione per
delinquere finalizzata alla truffa, concorso in tentata truffa e sostituzione di persona.
È un ulteriore contributo dell’Arma vercellese al contrasto ed alla lotta al fenomeno delle
truffe, ancor più odioso quando colpiscono le persone anziane, vittime particolarmente
vulnerabili che subiscono da questo reato non solo un evidente danno economico ma anche
un contraccolpo psicologico vissuto come un forte senso di colpa per essersi lasciati
ingannare.

Stalker tenta di rubare le carte di credito della ex

Gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti in uno stabile del quartiere Parella per la segnalazione di un furto nelle cantine del palazzo. Al loro arrivo, però, una donna, lì residente, ha riferito ai poliziotti che il suo ex compagno dal quale si era separata da tempo aveva tentato di impossessarsi delle sue carte bancarie. L’uomo aveva poi desistito e si era allontanato dall’alloggio.

Dal racconto della donna è emerso un vissuto di atti persecutori. Quest’ultima era intimorita, uno stato di paura alimentato da violenze e minacce attuate dallo stalker. La donna ha raccontato delle violenze fisiche subite, anche dopo l’interruzione del rapporto, e dei comportamenti persecutori di cui è stata oggetto da parte del suo ex compagno, un cittadino marocchino di 38 anni irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia a carico. In più circostanze, infatti, l’uomo si era introdotto nell’abitazione della donna dalla finestra e in altre lo aveva sorpreso a girovagare nei pressi del proprio domicilio.

Dopo aver raccolto il racconto della vittima, i poliziotti sono riusciti a rintracciare l’uomo che si aggirava nella notte per le vie del quartiere. Alla luce dei fatti, il trentottenne cittadino marocchino è stato arrestato per atti persecutori e tentato furto in abitazione

Indossa le scarpe, mette quelle vecchie nella scatola e tenta di uscire dal negozio

Un cittadino marocchino di 38 anni, con precedenti penali è stato arrestato per rapina dagli agenti della Squadra Volante. Il cittadino straniero, dopo essere entrato in un negozio di calzature di via Orvieto, ha dapprima provato delle scarpe, e poi successivamente le ha sostituite con le sue riponendo queste ultime nella scatola, cercando di allontanarsi dal negozio. Una dipendente si è accorta del raggiro e ha avvisato un addetto alla sicurezza che ha fermato il reo appena uscito dal negozio. Qui il trentottenne ha minacciato e spintonato l’addetto, lanciando in direzione del vigilante proprio una delle scarpe che aveva poco prima indossato furtivamente. Il cittadino marocchino, prima dell’arrivo della Polizia, è andato anche a riprendersi le proprie scarpe continuando a litigare con il vigilante fino a che non sono arrivati gli agenti della Squadra Volante. 
 

Grave bimbo di cinque anni caduto nel laghetto

Un bimbo di 5 anni è  in gravi condizioni all’ospedale di Novara dopo essere finito in un laghetto vicino a un ristorante, a Soriso. Ieri in serata, il piccolo è sfuggito ai  genitori, è uscito dal locale che si affaccia su un laghetto ed è scivolato in acqua. I soccorsi sono stati immediati e i sanitari hanno provveduto a rianimare il bambino e a portarlo all’ospedale di Borgomanero, dal quale, nel corso della notte è stato trasferito all’ospedale di Novara.