CRONACA- Pagina 967

Finge di non essere in casa e si nasconde nel vano del letto

Era destinataria di un Ordine di Carcerazione

Giovedì pomeriggio gli agenti del Commissariato San Donato dovevano notificarle un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere, quando hanno citofonato alla porta del suo appartamento. A rispondere è stata un’amica la quale dichiarava ai poliziotti che la donna ricercata non era in casa; ma il comportamento vago e l’evidente stato di agitazione della ragazza hanno fatto insospettire gli operatori, che hanno proceduto ad un accurato controllo. In effetti la ricercata era in casa, si era nascosta all’interno del vano contenitore del letto.

La donna, un’italiana di 43 anni, a febbraio aveva tentato un furto in concorso con un’altra persona ai danni di un bar in via Antica di Rivoli. Nello specifico la quarantatreenne aveva fatto da palo mentre il complice aveva infranto con un tombino la vetrata del locale nel tentativo di asportare il registratore di cassa. I due, in quella circostanza, erano stati arrestati ed a seguito di convalida la donna era stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

Qualche giorno fa, durante un servizio di controllo del territorio, gli agenti del Commissariato San Donato hanno intercettato la donna in corso Vercelli. Erano passate le 23 e stava passeggiando in compagnia di un uomo, non solo incurante delle attuali disposizioni in materia di contenimento della pandemia ma anche evadendo dagli arresti domiciliari. Nel pomeriggio della stessa giornata non era stata trovata in casa durante un controllo di Polizia e anche due giorni prima non si era fatta trovare dagli agenti che dovevano accompagnarla in Tribunale per l’udienza. La donna è stata, pertanto, arrestata per evasione. La sua amica è stata denunciata per favoreggiamento personale

 

Invasione di struttura comunale, denunciato dalla Polizia municipale

 

Nel fine settimana agenti del Comando Territoriale II – Santa Rita, Mirafiori Nord, Mirafiori sud  della Polizia Municipale hanno effettuato un sopralluogo per verificare la veridicità di una segnalazione che denunciava la presenza di siringhe all’interno della recinzione di una struttura comunale ubicata in via Chevalley n°5, denominata “Arcipelago”, normalmente affidata in concessione dalla Circoscrizione 2 alle Associazioni culturali per utilizzi vari, tra cui la realizzazione di corsi di danza e teatro.

Da circa un anno, a causa della pandemia e delle restrizioni dettate dalle misure di contenimento del contagio, tutte le attività svolte abitualmente nella struttura sono state sospese, per cui l’immobile risulta chiuso e non utilizzato dallo scorso anno.

Durante l’ispezione i ‘civich’ hanno notato il cancello aperto e, all’interno della recinzione, hanno trovato un uomo che aveva arredato un angolo della struttura con mobili e altri oggetti per creare, a suo dire, un ‘parco giochi per i bambini’.

L’uomo, un quarantaseienne di nazionalità rumena, regolarmente residente in un appartamento nelle vicinanze della struttura comunale, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per invasione di edificio pubblico (art. 633 e 639 bis CP).

Sul posto sono intervenuti anche i Servizi Tecnici della Circoscrizione per la chiusura della cancellata, mentre l’uomo ha provveduto a traslocare gli arredi e tutti gli oggetti depositati.

Moncalieri sottoscrive il Manifesto della comunicazione non ostile

“Basta alla violenza e all’odio via social”


Dieci principi, uno stile di vita: Moncalieri ha aggiunto la sua firma alle 300 già presenti sotto il Manifesto della comunicazione non ostile. Un’iniziativa di sensibilizzazione contro la violenza delle parole nei social network partita dall’associazione Parole O_Stili, a cui stanno aderendo centinaia di città in tutta Italia e diversi esponenti della politica nazionale. “L’intento è quello di fornire agli utenti dei social un’occasione per riflettere sullo stile con cui stanno sul web – spiega l’assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità Laura Pompeo – responsabilizzandoli nella scelta delle parole che utilizzano, partendo dal presupposto che in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, non sono un porto franco, ma il centro in cui si incontrano persone reali. L’invito alla correttezza e all’educazione è ovviamente contenuto nel manifesto è ovviamente allargato anche alla vita reale, non solo sul web”.

Anche Moncalieri ha dunque colto l’invito, “frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e utenti e appassionati della rete. Diffonderemo sul nostro territorio il contenuto del manifesto. Il tutto va a inserirsi in un grande e articolato lavoro che realizziamo per le Pari Opportunità”.

Tra le altre cose, verrà fissata nei prossimi giorni una data per una diretta facebook sulla pagina della Biblioteca civica Arduino con Laura Pompeo e con i responsabili dell’associazione.

Al centro dello stile comunicativo proposto stanno questi dieci principi:

  1. Virtuale è reale: Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
  2. Si è ciò che si comunica: Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.
  3. Le parole danno forma al pensiero: Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.
  4. Prima di parlare bisogna ascoltare: Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.
  5. Le parole sono un ponte: Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.
  6. Le parole hanno conseguenze: So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.
  7. Condividere è una responsabilità: Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.
  8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare: Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.
  9. Gli insulti non sono argomenti: Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.
  10. Anche il silenzio comunica: Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

La protesta degli ambulanti

Questa mattina a Torino si è tenuta  una nuova manifestazione degli ambulanti, con decine di furgoni e auto che si sono dati appuntamento in piazza Vittorio.

La partenza del corteo dall’Allianz Stadium e poi in corso Grosseto e corso Giulio Cesare.

I mercatali chiedono di riaprire il settore extra alimentare “ormai al collasso”.

(Foto archivio)

Comitato Dora Spina Tre: “Ex Paracchi, via l’amianto ma non basta”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata all’Assessore all’Urbanistica e al Presidente della Circoscrizione 4

 

Apprezziamo l’effettuazione della bonifica amianto dei tetti dell’edificio in via Pianezza angolo via Pessinetto, di fronte al comprensorio abitativo Paracchi di Spina 3. Un intervento, annunciato in questi giorni dal Comune e sollecitato da un decennio dai cittadini e anche dal nostro Comitato.

Ci chiediamo ancora perché questo lavoro indispensabile debba essere infine eseguito a spese della collettività (il Comune di Torino risulta essere ancora proprietario dell’edificio, seppur alla ricerca di acquirenti) e non dell’ex proprietà.

Per le potenzialità che l’edificio offre, continuiamo a pensare che l’ex Paracchi di via Pessinetto non sia solamente un problema di alienazione a fini bilanciali e che restino aperte alcune questioni:

– sono arrivate offerte di acquisto?- se sì. per quali scopi?

– si è tenuto conto dei “vincoli sociali” apposti in merito all’uso civico di alcuni locali?

Riprendiamo a questo proposito quanto scritto nella nostra lettera del gennaio 2019: :

“Ricordiamo che la stessa documentazione allegata al bando di vendita precisa, tra le vincolanti prescrizioni ministeriali (decreto 102/2015) che autorizzano l’alienazione dell’edificio, che “in considerazione della situazione conseguente alle precedenti destinazioni d’uso, dovrà essere garantita, particolarmente in occasioni finalizzate alla conoscenza del territorio, la pubblica fruizione del bene”. La nostra interpretazione di quanto sopra chiaramente descritto (lo si evince dall’utilizzo del termine “particolarmente” e non “esclusivamente”) continua ad essere che una parte dell’edificio, non solamente in occasione delle, supponiamo, rare visite culturali, debba essere destinata a fini sociali di quartiere. Se ciò non si verificherà, la vendita dell’ex Paracchi, che peraltro risulterebbe avvenire a prezzi di saldo di fine stagione, rappresenterebbe un perdita per la collettività”.

In attesa di una vostra cortese risposta, chiediamo che i cittadini siano informati sull’evolversi della vicenda e che siano tutelate le legittime aspettative di un utilizzo  parzialmente civico di questo edificio. Questione che si pone anche per altri immobili dismessi in Spina 3, un quartiere dove è forte la necessità di luoghi di aggregazione culturale.

Cordiali saluti

COMITATO DORA SPINA TRE

comitatodoraspina3@tiscali.it

www.comitatodoraspina3.it

Arrestato dopo aver scippato il cellulare a una donna

Il fatto è accaduto nel centro di Torino

 

Un cittadino algerino del 1980, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, è stato arrestato mercoledì pomeriggio in centro città per furto con strappo e false attestazioni sull’identità personale.

Intorno alle 19.30, gli agenti della Squadra Volante odono le urla di una donna provenire da via Garibaldi. Quest’ultima è stata appena scippata del cellulare, mentre stava parlando al telefono con un’amica, da un uomo che sta fuggendo lungo via XX Settembre in direzione di corso Regina Margherita. Inseguito dalla polizia, il reo getta il cellulare in un cestino dei rifiuti, poco dopo viene anche fermato dai poliziotti che lo arrestano per il furto appena perpetrato.

Spacciatore di lungo corso arrestato dalla Squadra Volante

Aveva in casa della cocaina purissima

Il sessantaduenne, che si trovava a casa nel suo appartamento in Piazza della Repubblica insieme a moglie e figlio,  è stato controllato la scorsa domenica da personale della Squadra Volante che aveva fondato motivo di ritenere che nell’alloggio in questione passassero ingenti quantitativi di cocaina. In effetti, all’interno di un borsone nella camera da letto, gli agenti hanno rinvenuto la somma di denaro contante di 2130 €, 8 involucri termosaldati “a paracadute” contenenti cocaina,  una busta di grosse dimensioni contenente 86 grammi del medesimo stupefacente, materiale vario utile al confezionamento, 2 cellulari e 1 scheda sim.  L’uomo, che ha numerosi precedenti specifici proprio per droga, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Manifestanti no vax e no mask: 49 multe

DA PALAZZO CIVICO – La Sala Rossa ha discusso oggi pomeriggio della manifestazione dei ‘no task’ e ‘no vax’ in piazza Castello dello scorso 20 marzo. Il consigliere Francesco Tresso (Lista civica per Torino) ha chiesto le comunicazioni in Aula della Giunta per avere notizie sulla posizione della Giunta riguardo l’accaduto. 

La sindaca Chiara Appendino ha condannato con una presa di distanza netta dell’Amministrazione comunale lo svolgimento della manifestazione e ha ringraziato le forze dell’ordine per l’operato. “Si tratta di comportamenti oltraggiosi verso chi combatte la pandemia” ha detto per poi ricordare che i partecipanti erano duecentocinquanta e che sono state elevate quarantanove sanzioni: ventotto per assenza di mascherina, ventuno per spostamenti al di fuori del Comune di residenza, oltre a un indagato per resistenza a pubblico ufficiale.

Francesco Tresso (Lista civica per Torino) ha espresso soddisfazione per la condanna da parte della Giunta. “Credo siano manifestazioni da stigmatizzare per un doppio motivo; sono occasioni di contagio e hanno la pretesa di convincere a sproposito altri delle loro posizioni quando invece occorrono dei luoghi di discussione in sicurezza. Bene le sanzioni comminate, sono giusti il rigore e la non tolleranza visto anche il rischio di possibili emulazioni.” 

Lorenza Patriarca (Pd): “Apprezzo la condanna della sindaca; per uscire dalla pandemia le soluzioni non sono molte – la vaccinazione e il rispetto severo delle prescrizioni – e ogni manifestazione senza le misure di sicurezza previste dalle norme anti covid non va autorizzata.” 

Raffaele Petrarulo (Forza Italia): “Va conciliata la normativa anti covid con quanto sta succedendo alle attività commerciali. Non sono opportune autorizzazioni alle manifestazioni pubbliche quando poi si chiede alla popolazione il rispetto severo delle norme e, allo stesso tempo, si chiudono gli esercizi pubblici.”

Andre Russi (M5S): “Condivido quanto detto dai consiglieri e stigmatizzo queste manifestazioni di cialtroni che esprimono idee senza prove scientifiche. In un momento così difficile mi appello al ruolo determinante dei sistemi di informazione per evitare il sensazionalismo di eventi avversi alla distribuzione dei vaccini. Sarebbe molto meglio rimarcare il buon andamento della campagna vaccinale.”

I controlli anti-Covid dei carabinieri forestali

Proseguono i controlli sulle misure volte a prevenire il fenomeno epidemico da Covid-19 da parte dei Carabinieri Forestali.

I militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) del Gruppo Carabinieri Forestale di Torino ha eseguito mirate verifiche sullo svolgimento delle attività di caccia esercitata nei Comprensori Alpini della Città Metropolitana di Torino.

In deroga alle misure restrittive sugli spostamenti disposte a livello governativo, per il prelievo di alcune specie di animali (cinghiale, capriolo, cervo, cornacchia nera e grigia, gazza volpe e minilepre) in zona arancione è consentito svolgere l’attività venatoria al di fuori del proprio comune purché si resti all’interno dell’Ambito Territoriale di Caccia e Comprensorio Alpino di residenza venatoria (ATC o CA in cui si è ritirato il tesserino venatorio) o nel Azienda Faunistica Venatoria o Agrituristico venatoria di appartenenza, come chiarito da apposita circolare interpretativa della Direzione della Giunta Regionale Piemontese.

La verifica effettuata nel mese di gennaio da parte dei Carabinieri Forestali ha però evidenziato che decine di cacciatori, pur ammessi all’esercizio venatorio, provenivano da comparti e ambiti territoriali di caccia diversi da quelli di residenza, in alcuni casi addirittura da fuori regione, violando le norme antiCOVID ed aumentando quindi i connessi rischi di contaminazione e diffusione del virus e delle sue varianti.

All’esito delle verifiche sono state elevate, nei confronti dei cacciatori,sanzioni amministrative per complessivi 6.800 Euro per il mancato rispetto del divieto di spostamento dal Comune di residenza giustificato da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità ovvero per motivi di salute

Incendi boschivi: scattata la “massima pericolosità”

Assessore Gabusi: «Grazie ai 1.200 volontari degli Antincendi Boschivi, che con il loro impegno e il loro coraggio stanno salvando i nostri boschi da danni di incalcolabile portata»

  

La Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile Trasporti e Logistica della Regione Piemonte ha dichiarato lo stato di massima pericolosità incendi boschivi su tutto il territorio da venerdì 26 marzo, sulla base del livello di pericolo e dei prodotti forniti dal Centro funzionale regionale di Arpa Piemonte.   

Fondamentale per la prevenzione degli incendi è prestare la dovuta attenzione e rispettare le regole richiamate nel provvedimento.

Nei periodi di massima pericolosità sono infatti vietate, entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, le azioni determinanti anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, quali: accendere fuochi, accendere fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale combustibile o compiere ogni altra operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio; è vietata qualunque generazione di fiamma libera non controllabile nel tempo e nello spazio. Le violazioni dei divieti e l’inosservanza delle prescrizioni comportano l’applicazione di sanzioni amministrative da un minimo di euro 200 a un massimo di euro 2.000, oltre alle sanzioni penali.

«Il Sistema antincendi boschivi regionale – evidenzia l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi – è impegnato ormai da due settimane nello spegnimento degli incendi che si sono purtroppo sviluppati in molti territori. Un ringraziamento particolare va al piccolo ma fortissimo esercito dei Volontari Antincendi Boschivi: 1.200 uomini e donne instancabili, che con il loro impegno e il loro coraggio stanno salvando i nostri boschi da danni di incalcolabile portata. Il Piemonte vanta un Sistema che raccoglie apprezzamenti da ogni parte; da quasi 30 anni la Regione Piemonte può infatti contare su Volontari Antincendi Boschivi organizzati secondo un modello unico in Italia per l’originalità, la dimensione e la competenza territoriale. Ma anche i cittadini possono fare molto, segnalando tempestivamente le situazioni pericolose e aiutando così ad evitare lo sviluppo di incendi devastanti».

Tutti i cittadini, infatti, possono difendere il territorio in caso di incendio segnalando tempestivamente al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise si contribuisce in modo determinante a limitare i danni all’ambiente, consentendo a chi dovrà operare sul fuoco di intervenire con tempestività e prima che l’incendio aumenti di forza e di capacità distruttiva.

Il Sistema antincendi boschivi della Regione Piemonte è attualmente pienamente operativo e la fine dello stato di massima pericolosità sarà stabilita dalla Direzione Opere Difesa del suolo, Protezione civile, Trasporti e Logistica quando cesseranno le condizioni meteorologiche di rischio.