CRONACA- Pagina 962

Con la scusa del bonus culturale lo picchiano e lo rapinano

L’acquisto dei “bonus” si trasforma in rapina

Vittima aggredita e malmenata, arrestato un diciottenne

 

Mercoledì pomeriggio, gli agenti del commissariato San Secondo vengono avvicinati da un cittadino che segnala la presenza di un soggetto ferito nei pressi dei giardini Caserma Lamarmora.

L’uomo, scosso e disorientato, ha il volto tumefatto e gli indumenti sporchi di sangue. Alla pattuglia del commissariato, racconta di essere stato picchiato e derubato di circa 1000 euro da due ragazzi, fuggiti poi in direzione grattacielo San Paolo. La vittima riferisce, inoltre, di conoscere uno degli aggressori, un diciottenne italiano di cui fornisce il nominativo, in quanto giorni prima era stato contattato dallo stesso per proporgli l’acquisto di un pacchetto di buoni culturali.

Organizzato l’incontro per formalizzare la vendita, il giovane chiede al suo acquirente di spostarsi in un luogo isolato e, dopo aver telefonato ad un suo amico, gli chiede la cortesia di attenderlo insieme. Pochi attimi dopo, un individuo si palesa agli occhi della vittima, minacciandolo di consegnargli tutto il denaro che aveva con sé. Nel frattempo il diciottenne, suo complice, lo immobilizza e, dopo avergli coperto gli occhi e messo le mani al collo, lo colpisce alla gambe sino a farlo cadere a terra. L’uomo cerca di difendersi, proteggendosi con il caschetto usato per spostarsi sul monopattino, ma gli aggressori se ne impossessano e lo utilizzano per colpirlo sul volto. All’ennesima richiesta di soldi, viene consegnato loro poco più di 200 euro ma i due gli sfilano il portafoglio dalla tasca e rubano la restante somma pattuita per l’acquisto dei buoni culturali.

I poliziotti, dopo aver eseguito una serie di accertamenti sul nominativo fornito, si recano rapidamente presso l’indirizzo di residenza del reo, che viene rintracciato sotto casa mentre scendeva dall’autobus. Durante la perquisizione viene rinvenuta parte della somma rapinata: 435 euro.

In seguito ad attività info-investigativa, gli agenti risalgono al nominativo del complice, cittadino italiano di 20 anni, nella cui abitazione viene sequestrata la restante parte di denaro.

Il diciottenne è stato arrestato per rapina e lesioni personali mentre, per gli stessi reati, il ventenne è stato denunciato in stato di libertà.

Per le contusioni riportate, la vittima è stata dimessa con una prognosi di 5 giorni.

Preso ricercato per 5 anni di carcere per tentato omicidio

Individuato dagli agenti del Commissariato Barriera Nizza

Aveva sporto denuncia di smarrimento del portafoglio presso gli Uffici del Comm.to Barriera Nizza nel Gennaio 2021. Lo scorso martedì, personale del medesimo Commissariato preposto al controllo dei soggetti sottoposti a misure di prevenzione – sicurezza e cautelari, viene a conoscenza che nei suoi confronti, cittadino rumeno di 31 anni, è appena stato emesso un ordine di carcerazione importante, per l’espiazione di una condanna a 5 anni, 1 mese e tre giorni di reclusione, per il tentato omicidio della compagna. I fatti risalgono al 2018. I poliziotti ricordano il particolare della vecchia denuncia e recuperano il fascicolo: nella pratica, gli agenti rinvengono alcuni dettagli della sua vita privata come il numero di telefono e un indirizzo di un amico che è solito ospitarlo, l’uomo li ha riferiti verbalmente all’Ispettore che ha raccolto la denuncia. Proprio grazie a questi elementi, gli agenti riescono a mettersi in contatto con lui. Per la cattura, ricorrono a uno stratagemma: gli riferiscono, infatti, che la sua carta bancomat è stata ritrovata e che è necessario si rechi presso gli uffici di Polizia per la riconsegna. L’uomo, intuito che probabilmente quella sera sarebbe stato arrestato, si presenta in Commissariato con un bel borsone capiente. Da lì a poco sarà tradotto in carcere.

Nasconde in casa oltre 9 mila euro in contanti e qualche grammo di cocaina

Denunciato dalla Polizia per detenzione di stupefacente 

L’attività info investigativa degli agenti della Squadra Volante ha consentito di indagare in stato di libertà, lo scorso lunedì sera, un cittadino tunisino di 47 anni per detenzione di sostanza stupefacente. Quando i poliziotti hanno raggiunto il suo appartamento nel centro di Torino il quarantasettenne non ha aperto subito la porta ma ha preso tempo, verosimilmente nel tentativo di occultare o gettare qualcosa. Gli operatori riuscivano a sentire che aveva tirato lo scarico per due volte. Giunti dentro, gli agenti hanno trovato un involucro di cocaina, diverse tracce di sostanza stupefacente, una busta con due confezioni di mannitolo, sostanza da taglio che aveva acquistato due giorni prima ed aveva già utilizzato in parte, un bilancino di precisione, diverso materiale per il confezionamento, 1 coltello, 1 forbice ed 1 piattino con tracce di cocaina, 6 smartphone e 2 telefoni cellulari di vecchia generazione, 9105 euro in contanti e 2 carte bancomat. Accertamenti su un telefono cellulare hanno permesso di recuperare alcune conversazioni inerenti la compravendita di droga. Anche all’interno della sua auto sono state trovate tracce di stupefacente.

Sito Atc bloccato, chiesto riscatto di 700 mila dollari

Nella notte un  hacker ha bloccato il sistema informatico di Atc del Piemonte centrale.

L’attacco è stato scoperto questa mattina dai server dell’Agenzia Territoriale per la Casa di corso Dante a Torino nella consueta attività di ispezione.

Gli esperti dicono che si tratta di un attacco di alto livello. Sono stati chiesti 700 mila dollari di “riscatto” per sbloccare il sito.

Sorvegliato speciale, litiga con la fidanzata  e dorme per strada

Arrestato dagli agenti del Comm.to Centro

Sono le 23 di domenica sera quando una pattuglia della Polizia di Stato del Comm.to Centro in servizio di Volante, transitando a passo d’uomo in via Lagrange, nota un soggetto appiedato, visibilmente trasandato nel vestire, con la barba incolta, che però non è noto alla pattuglia come clochard abituale della zona. L’uomo, 38 anni, risulta sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, disposta dal Tribunale di Bergamo per la durata di un anno, fino al dicembre 2021. Da 3 mesi sconta la misura presso l’abitazione della fidanzata, nel comune di Grugliasco. Ma il 31 Marzo l’uomo si allontana, a seguito di un litigio con la stessa, portando con sé la carta di credito della donna. L’indomani, la stessa si avvede che sono stati effettuati prelievi per un’ingente somma di denaro, circa 2600 €, l’uomo conosceva il pin della carta. Il trentottenne è stato arrestato dunque dagli agenti del Comm.to Centro per la violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale a cui era sottoposto ed è stato denunciato per il furto della carta di credito, a seguito della denuncia sporta dalla donna.

Andrea Polacchi riconfermato alla guida dell’Arci Torino

Il congresso ha approvato le linee guida future. Insieme alla storica tessera Arci, arriverà l’App, la prima del genere a Torino

62mila soci a Torino, 137 circoli  Più di 4mila eventi culturali l’anno 1400 famiglie in difficoltà seguite grazie a 150 volontari

Dopo cinque anni di rinnovamento, altri quattro nel segno dell’innovazione e della partecipazione. L’Arci Torino ha chiuso oggi il suo congresso, il primo di sempre in modalità interamente online, coinvolgendo 151 delegati, per 137 circoli della città metropolitana. Un appuntamento che è servito ad approvare le linee guida per il futuro e a rinnovare gli organismi dirigenti. Per altri cinque anni è stato confermato  presidente Andrea Polacchi, al secondo mandato. Insieme a lui, in ufficio di presidenza: Daniele Mandarano, Alice Graziano, Luca Bosonetto, Tatjana Giorcelli, Massimiliano Borella, Anna Maria Bava, Vito Buda, Lia Tomatis.

Nel precedente congresso, nel 2016, un giovane gruppo aveva portato Arci Torino fuori dalle secche di un lungo commissariamento. Da lì, un percorso di cinque anni che si è concentrato su alcune parole d’ordine: servizi alle associazioni e al terzo settore, contrasto alle povertà, produzione artistica popolare e d’avanguardia. Oggi quel percorso riparte, cercando di reggere l’urto della pandemia, e nel segno della partecipazione e della progettazione. «E’ stato un importante congresso giunto al termine di un anno difficilissimo per tutto il terzo settore. L’Arci è stata in prima linea nel supporto ai suoi circoli e alle associazioni provando a portare sollievo a un comparto tra i più penalizzati nella pandemia ma che è stato comunque fondamentale per la tenuta sociale: si pensi a tutte le azioni, dai corsi agli aiuti concreti, che sono state messe in atto durante questa emergenza» dice Polacchi. La rete associativa si è dimostrata importante per tenere in piedi i circoli in questi mesi di restrizioni che hanno fatto anche emergere il forte senso di comunità dell’associazione.

Al netto di quest’ultimo anno, il Comitato Arci Torino è arrivato al congresso con un bilancio fortemente positivo: gli aderenti sono cresciuti del 41 per cento (da 107 aderenti del 2016 ai 151 del 2020), e il tesseramento è stato costante, intorno ai 62mila soci a Torino. Uno dei risultati più importanti di questi cinque anni è stata certamente la creazione di un Centro Servizi per il non profit in via Verdi, il più grande a livello piemontese: uno sportello, ma anche un centro di formazione, per supportare associazioni e circoli in tutto: da questioni fiscali, contabili e legali, alla compilazione di qualsiasi pratica, al supporto concreto sulla progettazione sociale e culturale. E’ proprio a partire dai servizi e dal coordinamento della rete che Arci Torino ha valorizzato il suo ruolo di «corpo intermedio», azione percepita sempre più come centrale dal territorio: ciò ha portato, all’inizio del 2021, a sottoscrivere una convenzione quadro con la Città di Torino e a coordinare, regionalmente, in collaborazione con il Forum del Terzo Settore, il progetto di formazione sulla Riforma del Terzo Settore “CapacitAzione”.

Nel programma per i prossimi cinque anni, insieme al supporto e servizi per il terzo settore, c’è la promozione della cultura: in questi anni, Arci Torino si è messa in gioco, organizzando insieme a suoi circoli o associazione, un festival come Jazz Is Dead! o il Festival Matota, pensato per i bambini. I circoli rappresentano, poi, un cuore pulsante della città con le loro presentazioni di libri, i corsi, le serate di cinema, gli spettacoli teatrali, la musica. Ogni anno più di 4000 eventi culturali e quasi il 40 per cento della musica dal vivo a Torino viene proposta da circoli. Fanno parte di Arci Torino realtà attivissime, dal Magazzino sul Po al Circolo Sud, dal Bunker al Fringe Festival, da Casa Fools a La Cricca, dal Cinema Teatro Maffei al Cap10100, dallo Ziggy Club al Cafè Neruda, dal Circolo Margot a Deina, da Xplosiva a Balon Mundial, dal Circolo Risorgimento al Da Giau.

Non poteva non avere un ruolo centrale la tradizione mutualistica che ha trovato in questi anni una concretizzazione nel progetto Fooding, una rete di iniziative di solidarietà alimentare nella Città Metropolitana: mense per persone senza dimora nei circoli Arci, recupero delle eccedenze alimentari, distribuzione di panieri solidali. Un’attività che si è ampliata nell’ultimo anno, in risposta alla crisi sanitaria e sociale, con l’adesione alla rete Torino Solidale, mettendo Arci Torino in contatto con oltre 1.400 famiglie in difficoltà e creando una rete di 150 volontari.

E poi non mancherà il supporto all’autorganizzazione civica, nella speranza che seguendo il trend degli ultimi anni aprano nuovi circoli. «La vitalità della nostra associazione ci restituisce la fotografia di un territorio, di una città metropolitana, ricca di esperienze di partecipazione civica, le cui istanze dovranno essere supportate come meritano. La creazione di comunità solidali, dalle aree più centrali alle periferie, non può che avvenire che attraverso la valorizzazione delle esperienze associative e degli spazi di autorganizzazione civica e democratica, come i circoli, capaci di mettere al centro il benessere collettivo e rendere le persone protagoniste».

«E’ un congresso che ha guardato al futuro, con alcune parole d’ordine: in primis innovazione come strumento di inclusione, crescita e di partecipazione» conclude Polacchi. In questo solco, nasce “CèC – Comunità è Cultura”. Il Congresso 2021 è stata infatti l’occasione per presentare i primi passi per la smaterializzazione e la digitalizzazione della storica tessera socio Arci. Sarà testata in estate e arriverà a settembre: disponibile come app per smartphone iOS e Android, consentirà ai soci di migliorare il rapporto con il proprio circolo di appartenenza, a partire dalla semplificazione della procedura di iscrizione che sarà possibile finalizzare direttamente dal cellulare. Sarà poi possibile consultare tutte le attività Arci a Torino, conoscere Circoli e iniziative attive in tutti i quartieri della città, votare alle assemblee, prenotarsi, rispondere a call to action per il volontariato attivo. A tutti gli effetti, grazie ad Arci Torino, nasce a Torino la prima card app che promuoverà la cultura e la partecipazione civica e democratica: una svolta digital. La storica carta non andrà però in pensione: affiancherà l’app. Storia e innovazione, insomma, si incrociano da sempre nei circoli.

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I dati del Congresso Torinese 

Hanno partecipato al congresso e ai 3 gruppi di lavoro 151 delegati, per 137 circoli.

Documento programmatico: per la stesura si sono tenuti 4 riunioni del Consiglio Direttivo e 8 gruppi di lavoro ai quali hanno partecipato attivamente 41 circoli.

Arci è presente in 8 comuni su 9 sopra i 15mila abitanti.

Eventi culturali organizzati da circoli: 2017 (3706), 2020 (4227) eventi.

Nei consigli direttivi dei circoli sostanziale parità di genere (48% donne, 52% uomini).

Consiglio Direttivo ARCI Torino eletto è composto da 23 persone, 12 donne e 11 uomini.

Torino: controllo straordinario del territorio nel quartiere Aurora

Sequestrati complessivamente 80 grammi di sostanza stupefacente

 

Mercoledì pomeriggio gli agenti del Commissariato “Dora Vanchiglia” hanno effettuato un controllo straordinario del territorio nell’area di competenza. L’attività ha interessato principalmente le aree di Lungo Dora Savona angolo via La Salle e fronte giardini Schiapparelli nonché l’area di Lungo Dora Agrigento angolo piazza Borgo Dora. Durante il primo controllo, l’Unità Cinofila ha fiutato nella vegetazione lungo l’argine del fiume, nei pressi di alcune panchine, 27 grammi di marijuana, lo stupefacente è stato sequestrato a carico di ignoti. Gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine che hanno coadiuvato l’attività di controllo, hanno fermato un auto con a bordo 4 persone, all’interno del veicolo è stato rinvenuto un cubetto di hashish pari a 11 grammi. Lo stupefacente è stato sequestrato a carico del conducente, quest’ultimo è stato anche sanzionato amministrativamente per la detenzione della droga. La maggiore quantità di sostanza stupefacente è stata invece rinvenuta nello zaino di un cittadino senegalese che è stato notato nei pressi del Sermig. Questo deteneva 42 grammi di marijuana suddivisi in bustine termosaldate. L’uomo, con precedenti specifici, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Nuovi centri vaccinali anti-Covid a Volpiano e San Benigno Canavese

In campo Comuni, medici di medicina generale e volontari

Sabato 10 aprile a Volpiano sono entrati in funzione due centri vaccinali locali, nella sala polivalente e nel salone parrocchiale, gestiti attraverso i medici di medicina generale di Volpiano e San Benigno Canavese; un terzo punto è operativo a Villa Volpini a San Benigno Canavese. L’iniziativa è frutto della richiesta, rivolta dai sindaci di Volpiano e San Benigno Canavese alla Asl TO4, di aprire dei punti decentrati nei quali i medici di base possano somministrare i vaccini anti-Covid ai propri assistiti, secondo le priorità stabilite dalla legge; in base alle dosi di vaccini consegnate ai medici l’iniziativa verrà prossimamente ripetuta.

Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele de Zuanne: «Ringrazio i medici di medicina generale di Volpiano e San Benigno Canavese che si sono resi disponibili per iniziare le vaccinazioni e venire incontro alle persone più a rischio, evitando loro di doversi recare nei centri organizzati dalla Asl più distanti. Ringrazio la polizia municipale, i volontari della Protezione Civile e dell’Associazione nazionale carabinieri, la Croce Bianca, il personale sanitario che si è reso disponibile ad affiancare i colleghi, il parroco don Claudio Bertero per la disponibilità del salone parrocchiale; sono soddisfatto del lavoro di squadra che è stato fatto su un’attività che rende evidente il concetto di prossimità e consente di attuare un servizio vicino alla popolazione».

Torino. Controlli anti Covid dei carabinieri, 34 persone sanzionate 

Torino, 10 aprile. Nell’ambito dei servizi di controllo disposti dal Comando Provinciale per verificare il rispetto delle norme anti-covid, i militari dell’Arma hanno sanzionato 34 persone.

In particolare a Chivasso, i carabinieri della locale Compagnia hanno identificato e sanzionato 32 persone che in più occasioni hanno consumato all’interno di un bar del luogo, in contrasto con le attuali misure di restrizione finalizzate a contrastare la pandemia in atto. La titolare dell’esercizio commerciale è stata già più volte multata e per tale motivo è stata richiesta la sospensione della licenza commerciale alla Prefettura.
A Chieri, in piazza Duomo, i militari della locale Stazione hanno controllato un’attività di parrucchiere che nonostante la zona rossa era aperta con all’interno un cliente, che è stato sanzionato unitamente al titolare del salone.

A Rivalta le piante si adottano

Con il bando “Piantiamola a Rivalta” tutti possono adottare una delle 500
piante ornamentali e da frutto messe a disposizione dal Comune

LA SALUTE PUBBLICA PASSA ANCHE DAGLI ALBERI

Riempiamo Rivalta di alberi! Con questo obiettivo l’amministrazione comunale ha lanciato il
bando “Piantiamola a Rivalta” rivolto ai cittadini, ai condomìni e alle attività economiche
affinché adottino nei lori spazi privati nuove piante.

Per aderire all’iniziativa è sufficiente contattare il vivaio Il Filo d’Erba al numero 011-
904.73.53 o scrivere una mail a info@ilfiloderba.it, scegliere l’albero tra quelli disponibili e
sottoscrivere una “Dichiarazione d’Impegno” a prendersi cura della pianta nel modo
corretto. Poi si potrà ritirare l’albero scelto e metterlo a dimora a casa o in giardino.

Chi abita in una casa con giardino o ha un’attività economica può richiedere sino a due piante.
Anche i condomìni, per il tramite degli amministratori, possono richiederne due per ogni scala.
I costi per l’acquisto e per l’eventuale trasporto sono a carico del Comune.

Insieme alla pianta verrà consegnata anche la sua carta d’identità: caratteristiche, modalità
di cura, attenzioni particolari. L’Ufficio Ambiente verificherà l’andamento del progetto,
effettuando sopralluoghi per verificare lo stato di salute della pianta.

In questa fase iniziale del progetto gli alberi a disposizione dei rivaltesi sono 500, tra aceri
campestri, carpini, magnolie, tigli e vari alberi da frutta, tutti con un’altezza del fusto compresa
tra gli 1,5 e i 2 metri. Se l’iniziativa avrà successo ne verranno messi a disposizione altri.

«L’obiettivo è incrementare il polmone verde della nostra città e pensare agli alberi come una
vera e propria infrastruttura di salute pubblica in grado di aiutare il benessere fisico e mentale
dei cittadini, abbattere polveri e rumori, contenere l’effetto serra, migliorare la qualità
dell’acqua» spiega il vicesindaco Sergio Muro.

Una pianta adulta, infatti, è in grado di assorbire dai 20 ai 50 Kg di anidride carbonica e
catturare dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili all’anno. «Moltiplicate per 500 questi numeri
e scoprirete quanti benefici porteranno alla nostra Rivalta queste piante» aggiunge ancora il
videsindaco.

Tutte le informazioni sul progetto, l’elenco degli alberi in distribuzione e la “Dichiarazione
d’Impegno” sono disponibili sul sito internet della Città all’indirizzo www.comune.rivalta.to.it