CRONACA- Pagina 956

Topo d’appartamento arrestato dalle Volanti: si era nascosto sotto il letto

Domenica  pomeriggio, arriva al 112 NUE la segnalazione di un furto in un’abitazione.

L’inquilino di uno stabile in zona Santa Rita riferisce alla Volante giunta sul posto di aver visto un soggetto arrampicarsi sul balcone del palazzo di fronte e, dopo aver alzato la tapparella, era riuscito ad accedere all’interno forzando la finestra.

Gli agenti bloccano ogni possibile via di fuga ed iniziano a seguire lo stesso percorso effettuato dal malvivente, arrampicandosi sul terrazzino per poi entrare nell’abitazione indicata.

Durante la perlustrazione, i poliziotti avvertono dei fievoli rumori provenire dalla camera da letto. All’interno della stanza, completamente a soqquadro, viene scoperto il reo, cittadino italiano di 51 anni, nascosto sotto il letto.

Perquisito, il cinquantunenne viene trovato in possesso di due orologi ed un cellulare, provento dell’azione delittuosa. Inoltre, nelle tasche dei pantaloni, l’uomo aveva occultato un paio di tenaglie ed un multiuso.

Con numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato per furto aggravato e la refurtiva restituita al legittimo proprietario.

La casa del Mah Jong, sequestrato denaro e materiale da gioco

Nei primi giorni di luglio gli agenti del commissariato Barriera Milano sono venuti a conoscenza di una casa adibita a luogo dove praticare il gioco d’azzardo in zona, riservata a cittadini di origine cinese.

Nel corso dell’attività info-investigativa avvenuta pochi giorni dopo, i poliziotti hanno perlustrato dall’esterno l’appartamento segnalato, notando le gelosie delle finestre serrate ma potendo udire distintamente una serie di rumori inconfondibili, come il rotolamento di dadi lanciati su una superficie piana ed il mescolamento di piccoli oggetti di materiale plastico, compatibili con il gioco d’azzardo.

Quello stesso giorno, nella tarda serata, i poliziotti hanno fatto accesso nell’abitazione, sorprendendo 4 persone sedute intorno ad un tavolo da gioco, intente a giocare a Mah Jong, il gioco d’azzardo più diffuso tra i componenti della comunità cinese. Gli agenti hanno sequestrato circa 288 tessere, esattamente quelle previste dalla regola del gioco, e denaro contante, contenuto all’interno di alcune ciotole posizionate intorno al tavolo, per un totale di 90 euro.

Nella stanza attigua è stata riscontrata la presenza di un altro tavolo da gioco, allestito come il precedente. Inoltre, gli operatori, osservando una serie di post-it presenti sui muri, intuiscono come precedentemente fossero installati una serie di dispositivi per il gioco online a disposizione dei clienti della casa.

All’interno di un terzo vano, gli agenti hanno scoperto del mobilio vario accatastato, verosimilmente proveniente dalle altre stanze, svuotate per far posto ai tavoli da gioco. In un uno degli armadi è stato trovato un taccuino dove erano state annotate una serie di vincite.

L’ultima camera era stata adibita a punto di ristoro, rifocillato con prodotti di vario genere.

Un quinto soggetto presente è risultato essere colui il quale deteneva le chiavi dell’abitazione in assenza del proprietario, all’atto del controllo lontano dal territorio italiano. Perquisito personalmente, questi viene trovato in possesso di circa 400€, un promemoria con segnate coordinate bancarie di un conto corrente a lui intestato ed uno smartphone, nella cui galleria è stato individuato numeroso materiale video e foto a testimonianza dell’attività clandestina svolta, molto spesso durante i weekend.

Le persone identificate all’interno dell’alloggio sono state denunciate per partecipazione a gioco d’azzardo in casa da gioco mentre il quinto individuo, “gestore” dell’appartamento, è stato deferito per istituzione e tenuta di casa da gioco d’azzardo clandestina.

“Nasi” in cemento per evitare incidenti stradali

Magliano: “Corso Unione Sovietica 221, perché da tempo chiediamo i “nasi”? Per evitare incidenti come quello di ieri”


Con questo elemento di protezione in cemento e asfalto, la vettura che nelle scorse ore ha perso il controllo non avrebbe rischiato di travolgere, all’angolo con via Rosario di Santa Fè, Volontari o pedoni, né di danneggiare le ambulanze in sosta della Confraternita Misericordia di Torino. La Giunta intervenga immediatamente realizzando i “nasi” prima che si verifichi un incidente con conseguenze più gravi di quello di oggi. Non si perda altro tempo.

Il bilancio avrebbe potuto essere peggiore: solo per caso la vettura che, ieri, ha perso il controllo in corso Unione Sovietica 221 angolo via Rosario di Santa Fè non ha travolto persone né ha danneggiato i mezzi di soccorso della Confraternita Misericordia di Torino, per fortuna soltanto sfiorati. Ma se si fossero trovati in quel punto pedoni o Volontari o se la dinamica dell’incidente fosse stata leggermente diversa (questione di pochissimi metri) le conseguenze sarebbero state ben più gravi.

Questa Giunta ha bisogno di altre prove per capire che realizzare “nasi” in quel tratto di marciapiede, come richiesto alla Giunta dal 2017 e come da noi ribadito con un’interpellanza discussa il mese scorso, è necessario e urgente? Si trovino immediatamente le risorse economiche necessarie e si intervenga. O forse i fondi ci sono solo per realizzare piste ciclabili?

Con un “naso” in asfalto e cemento, elemento peraltro previsto dalle planimetrie dell’Ufficio Tecnico per quel tratto di controviale, l’auto fuori controllo si sarebbe fermata prima. Dopo la conferma da parte della Giunta del progetto di “controviale Zona 20”, urge ora garantire la sicurezza dei mezzi posteggiati anche alla luce dell’intenzione di non trasformare la configurazione degli stalli da “spina di pesce” a perpendicolari alla carreggiata. Al civico 221 di corso Unione Sovietica ha sede la Confraternita Misericordia di Torino, i cui mezzi di soccorso, con la loro delicata e preziosa attrezzatura, sono di norma posteggiati proprio su quegli stalli.

Silvio Magliano – Capigruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

I residenti del Quadrilatero e l’annoso problema dei parcheggi

Qualche novità potrebbe arrivare già dopo l’estate, relativamente al problema dei parcheggi per i residenti sollevato da 450 abitanti del “Quadrilatero romano” con una petizione al Consiglio comunale.

Un quartiere affascinante, divenuto uno degli epicentri della vita serale e notturna di un gran numero di torinesi, ma che per la sua struttura urbanistica di impianto difetta di spazi pubblici e quindi anche di posti auto disponibili. Addirittura, quelli censiti dai servizi di viabilità del Comune sono poco più di una cinquantina nell’area di Quadrilatero compresa tra via della Consolata , via Corte d’Appello, via Sant’Agostino e piazza Emanuele Filiberto: quest’ultima poi, come hanno sottolineato i rappresentanti dei firmatari della petizione durante una riunione con la II commissione, presenta particolari criticità dato l’elevato afflusso di auto all’ora dell’aperitivo. Insomma, per i residenti – che lamentano anche i molti posti riservati alle forze dell’ordine e all’ASL – il parcheggio risulta non solo problematico ma pressoché impossibile.
Il codice della strada prevede la possibilità di riservare ai residenti posti auto contrassegnati da strisce gialle e blu, nella misura del 50% e in tempi abbastanza ristretti, anche già in settembre hanno spiegato gli uffici, specificando che si potrebbe verificare, con più tempo, la possibilità di estendere ulteriormente la quota riservata.
Anche i consiglieri Petrarulo e Scanderebech sono intervenuti a sostegno delle richieste dei residenti, mentre il presidente di commissione Malanca ha evidenziato l’opportunità, data l’oggettiva carenza di spazi di sensibilizzare i frequentatori del Quadrilatero all’uso del trasporto pubblico. L’assessora Lapietra, presente alla riunione, ha anche spiegato come i nuovi impianti di sorveglianza ora in via di appalto, controllando il traffico anche in uscita, consentiranno di sanzionare più efficacemente le condotte irregolari.
In sostanza, l’atteggiamento dell’Amministrazione verso le richieste dei firmatari della petizione si è rivelato positivo. I portavoce dei residenti hanno ricordato che il tema viene periodicamente sollevato da una quindicina d’anni e auspicato passi concreti e a breve termine.
Claudio Raffaelli (CittAgorà)

Trasformano box auto in centrale dello spaccio

Torino. Controlli antidroga dei carabinieri: sequestrati 1,2 chili di droga, tra ecstasy, marijuana e hashish, un arresto e due denunce

Torino, 19 luglio Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare lo spaccio di stupefacenti, i carabinieri hanno arrestato uno spacciatore e denunciato due presunti complici.

A Orbassano, avevano trasformato un garage in via Cavour in una piccola centrale di spaccio e stoccaggio, dove nascondere e preparare le dosi di hashish, marijuana ed ecstasy. Ma ai carabinieri della locale Stazione di Orbassano non sono sfuggiti alcuni movimenti sospetti e così, venerdì pomeriggio, è scattato il blitz antidroga, che ha portato all’arresto di un 26enne e alla denuncia di due presunti complici e al sequestro di oltre 1,2 chili di droga, tra ecstasy, marijuana e hashish. A dare il via all’operazione è stata una favorevole coincidenza: il 26enne è andato in caserma per denunciare il danneggiamento della propria autovettura. Dopo aver finito la stesura della denuncia, i carabinieri gli hanno detto che lo avrebbero perquisito perché sospettato di portare con sé e in macchina della droga. Le perquisizioni hanno dato esito negativo, ma a casa dell’uomo, i militari dell’Arma hanno identificato altre due persone, probabilmente rimaste in casa a presidiare il “fortino della droga” e sospettate di essere i suoi complici e soci, e hanno trovato lo stupefacente. In un mobile del soggiorno 5,30 grammi di ecstasy, 15 grammi di hashish, 12 grammi di marijuana e sul tavolo della cucina un bilancino di precisione e un coltello con tracce di stupefacente. Su una mensola in soggiorno sono state trovate le chiavi del box auto nella disponibilità del proprietario di casa. La perquisizione del garage ha permesso di trovare 12 panetti di hashish, per un peso complessivo di 1,175 kg, un bilancino di precisione e 93 grammi di mannite. Il 26enne è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga e le due persone trovare in casa sua sono state denunciate per concorso in spaccio di droga.

Alla Reggia di Venaria la prima consegna del Drapo’, la bandiera dei piemontesi

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È ufficialmente partito questa mattina, dalla Reggia di Venaria, il giro nelle province piemontesi del Consiglio regionale, per consegnare ai 1.181 comuni del Piemonte il Drapò, emblema di una regione ma anche un simbolo di appartenenza e riconoscimento di tradizione e valori.  

Ad accogliere i sindaci della provincia di Torino, sul palco allestito nel Gran Parterre dei Giardini della Reggia di Venaria, il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia e i componenti dell’Ufficio di presidenza, i vicepresidenti Francesco Graglia e Mauro Salizzoni e i consiglieri segretari Giorgio Bertola, Michele Mosca e Gianluca Gavazza.

“Questa iniziativa si sarebbe dovuta svolgere lo scorso anno, in occasione del 50esimo anniversario della Regione Piemonte, ma l’arrivo di questa terribile pandemia ha purtroppo posticipato la cerimonia – ha esordito sul palco il presidente Stefano Allasia– Oltre alla rete delle istituzioni, dallo Stato alla Regione, alle Province, che hanno saputo lavorare in sinergia seppur tra tante difficoltà, un ruolo fondamentale  lo hanno avuto le comunità locali, realtà coese tra loro che – lo dimostra la storia piemontese – sono da sempre capaci di far valere la propria lungimiranza, forza e laboriosità. Il Drapò è il vessillo di tutti i piemontesi, sotto il quale il Consiglio regionale, insieme con ciascun Comune, intende affrontare le molteplici sfide del futuro. L’auspicio  – conclude – è che, attorno al nostro storico Drapò, ogni piemontese possa rafforzare il valore dell’identità e l’orgoglio di appartenere ad una regione con una storia plurisecolare e che ogni sindaco, nel proprio Comune, si faccia “custode” della nostra bandiera, e con essa, di quei sentimenti di amore e gratitudine per il nostro grande e bel Piemonte”.

“I nostri sindaci possono dirsi orgogliosi di vivere in un luogo eccezionale, pieno di bellezze come il Piemonte – ha dichiarato il vicepresidente della giunta regionale Fabio Carosso –  Mai come in questo periodo abbiamo avuto dimostrazione di come  i sindaci siano sempre in prima linea, compiendo sforzi enormi per salvaguardare i cittadini in questo anno di pandemia. Abbiamo ancora bisogno del loro sforzo e del loro  lavoro. L’augurio che dobbiamo forci è quello di tornare ad essere primi, come è stato in passato, grazie al sacrificio e alla serietà degli  uomini  e delle donne che amministrano le nostre città. I sindaci sono di fatto i primi a poter migliorare la qualità della vita dei cittadini. Consegnare loro la bandiera del Piemonte, è un gesto importante, perché ci accomuna e ci rende tutti fieri di appartenere a questa regione che ha fatto la storia e, insieme, continueremo a farla”.

“Sono onorata di essere oggi qui per ricevere, in rappresentanza di tutti i sindaci della nostra regione, la storica bandiera del Piemonte, il “drapò” del Piemont – ha dichiarato Il sindaco metropolitano, Chiara Appendino – Ogni comunità, da sempre, si riconosce nei propri simboli come la bandiera, lo stemma, alcuni fatti e frasi storiche, perché sono elementi che, di generazione in generazione, trasmettono il senso di identità, di orgogliosa appartenenza, e, non di rado, rendono bene l’idea del carattere di un territorio e della sua gente”.

“La cerimonia di consegna della bandiera del Piemonte è l’occasione per un richiamo alla necessaria coesione fra le istituzioni”, ha affermato Fabio Giulivi, sindaco di Venaria Reale. “Stiamo affrontando una delle crisi più drammatiche dal dopoguerra ed è quindi fondamentale unire le forze fra le istituzioni di ogni livello per saldare quel fronte comune che sappia affrontare la sfida della ripartenza. Il luogo dove siamo oggi racconta come lo sforzo comune e la sinergia fra enti diversi possa infatti permettere di raggiungere traguardi impensabili, un’azione che si è concretizzata con il restauro della Reggia e dei giardini di Venaria, avviato nel 1999. Il Piemonte ha la capacità politica e gli anticorpi morali per far sì che le risorse che atterreranno sul territorio non vadano sprecate”.

A fare da sfondo alla cerimonia, occasione in cui sono stati ricordati i cinquant’anni della Regione Piemonte, che si sarebbero dovuti celebrare nel 2020,  la proiezione della mostra fotografica “Piemonte cinquant’anni”, un racconto per immagini di mezzo secolo di storia, a cura dell’agenzia Ansa e il sostegno della Fondazione Crt. Le note di brani appartenenti alla tradizione  piemontese, eseguiti dai maestri Loris Gallo e Valerio Chiovarelli, hanno accompagnato la consegna delle bandiere sul palco della Venaria.  A simbolo del passaggio nella  provincia di Torino del Consiglio regionale, questa sera, la facciata di palazzo Madama a Torino,  sarà illuminata con l’immagine del Drapò.

 

Ruba in una pizzeria e si rifugia in commissariato

Viene  riconosciuto dalle vittime

Per scappare si rifugia all’interno del Commissariato Barriera Nizza

TORINO / Ha solo 17 e anni e mezzo ma vanta una discreta esperienza nei furti all’interno di esercizi commerciali: l’ultimo, in ordine di tempo, avviene  domenica notte ai danni di una pizzeria in via Genova. Il diciassettenne, di nazionalità marocchina, si introduce nel locale alle prime ore dell’alba forzando la serranda esterna e ruba il denaro lasciato in cassa, un cellulare ed un tablet di servizio. Tutto viene nitidamente ripreso dalle immagini di videosorveglianza della pizzeria. I proprietari si accorgeranno del furto in mattinata, attorno alle 10 e, dopo aver visionato i filmati, si recano a fare denuncia nel vicino commissariato di Barriera Nizza; ma all’angolo fra via Ventimiglia e Corso Spezia si imbattono proprio nell’autore del furto. Anche il giovane li riconosce e si dà alla fuga. Suona al citofono della polizia  asserendo che dei malintenzionati lo stanno inseguendo; non intende, però, aspettare davanti agli uffici l’arrivo della volante. E’ così spaventato che fa il giro della struttura e in corrispondenza del passo carraio su via Nizza, con un balzo fulmineo, scavalca la recinzione e si introduce all’interno dell’edificio. Ovviamente, dall’altra parte, i poliziotti lo fermano immediatamente e chiedono contezza del gesto. Il ragazzo, visibilmente alterato dall’assunzione di bevande alcoliche, sostiene che degli uomini lo inseguivano senza motivo: pochi istanti dopo, giunge presso gli  uffici di polizia il proprietario della pizzeria, in compagnia del padre, che spiegherà quanto accaduto. Il giovane, che ha numerosissimi precedenti specifici, è stato denunciato per furto aggravato e per ingresso arbitrario in luoghi ove l’accesso è vietato nell’interesse militare dello Stato.

(foto archivio il Torinese)

Lite tra vicini di casa: muore accoltellato

DAL PIEMONTE/ E’ morto il sessantenne accoltellato  ieri a Novara in via Valsesia

L’aggressore è un vicino di casa coetaneo della vittima.

Il movente del delitto sarebbe  da attribuire a questioni condominiali

 Si avventa su cani e auto in sosta: denunciato

Venerdì pomeriggio una cittadina segnala al 112 NUE la presenza di un soggetto molesto in lungo Dora Firenze.

Alla pattuglia del commissariato Dora Vanchiglia giunta sul posto, la donna racconta di un uomo che poco prima, senza apparente motivo, aveva iniziato a prendere a calci il cane di una passante, urlando frasi incomprensibili. Non pago, aveva poi rivolto la propria attenzione verso alcune auto in sosta, colpendole a più riprese.

Grazie alla descrizione fornita, il reo, cittadino nordafricano di 35 anni, viene rintracciato all’altezza di lungo Dora Siena. Durante la perquisizione, gli operatori rinvengono un taglierino occultato nella tasca dei pantaloni.

Da ulteriori accertamenti è emerso come il trentacinquenne non fosse nuovo a questo tipo di episodi.

L’uomo è stato denunciato per maltrattamento di animali e porto di oggetti atti ad offendere.