CRONACA- Pagina 955

Veterinario getta siringhe usate nella spazzatura. Operatore ecologico si punge e finisce in ospedale

Siringhe usate, aghi, materiale sierologico, tutto riversato in comuni cestini dei rifiuti.

 

Una prassi quella di un medico veterinario del torinese, fino a quando un operatore ecologico non si punge con un ago e finisce in ospedale.

 

Per questa vicenda la Guardia di Finanza di Torino ha denunciato nei giorni scorsi il medico, colpevole, secondo la ricostruzione dei Finanzieri della Compagnia di Caselle Torinese, di aver riversato i rifiuti speciali sanitari nei cestini urbani come fosse normale immondizia.

 

Il veterinario gettava i sacchetti con all’interno siringe, liquidi sierologici provette, in alcuni cassonetti posti nelle adiacenze del proprio studio medico sito in un comune della cintura torinese, incurante delle possibili conseguenze.

Conseguenze che non sono tardate ad arrivare quando un operatore ecologico intento alla raccolta dei rifiuti si è ferito con un ago usato conservato dentro ad un sacchetto per la comune immondizia.

I Finanzieri hanno denunciato il medico alla Procura della Repubblica di Ivrea  per reati ambientali.

 

Alle Ogr guarito il 100° paziente covid

E’ stato dimesso ieri dal Covid Hospital delle Ogr, le Officine Grandi Riparazioni di Torino, il centesimo  paziente guarito.

Per questo i medici della Brigada cubana che lavorano nelle corsie allestite a tempo record nel polo culturale, all’apice dell’emergenza Coronavirus, hanno appeso ai rami di un alberello un nastro bianco con un filo rosso che lo attraversa ricamando il numero 100. I  primi pazienti sono giunsero lo scorso 19 aprile.

Nuovo dipartimento malattie ed emergenze infettive

Su proposta dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, la Giunta regionale ha istituito il Dipartimento sanitario interaziendale funzionale “Malattie ed Emergenze Infettive”, a valenza regionale, per il coordinamento delle diverse Unità operative delle Aziende sanitarie coinvolte nella gestione delle malattie infettive e delle relative emergenze.

Il Dipartimento è costituito dall’aggregazione dei Servizi di igiene e sanità pubblica (Sisp) dei Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie regionali (Asr); dei Servizi di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza e delle Unità di gestione del rischio sanitario istituiti presso le Asr; dei Servizi malattie infettive istituiti presso le Asr; del Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi) dell’Asl di Alessandria e del Servizio sovrazonale di Epidemiologia (Sepi) dell’Asl To3.

«A seguito dell’emergenza Covid-19 – osserva l’assessore Icardi –  si è posta l’indifferibile esigenza di garantire un livello di presidio adeguato alle emergenze di tipo infettivo, anche di carattere ricorrente, ad iniziare dalle sindromi influenzali, di possibile diffusione a livello nazionale e regionale in una società globale. Per questo si è ritenuto opportuno dare continuità e stabilizzare le specifiche azioni sviluppate, a livello regionale e aziendale sanitario, nell’ambito dell’emergenza Covid-19, acquisendo di fatto  l’esperienza dell’Unità di crisi per renderla strutturale come nuovo Dipartimento all’interno del Sistema sanitario regionale».

Il Dipartimento interaziendale “Malattie ed Emergenze infettive” avrà inizialmente sede nell’ex Ospedale Valdese, in capo all’Asl Città di Torino, già sede della Struttura complessa Malattie infettive a direzione universitaria e Centro di riferimento regionale per le attività di diagnosi e cura delle malattie infettive e per la diagnostica infettivologica.

Il nuovo organismo si farà carico delle iniziative necessarie alla gestione delle malattie infettive, raccordandosi con la Direzione sanità e welfare e i Settori regionali competenti per le attività di implementazione e evoluzione dei sistemi di monitoraggio ed informativi legati all’attuale situazione emergenziale per Covid-19 e disporrà di una Centrale operativa regionale. Quest’ultima assumerà, altresì, tutte le iniziative necessarie al coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali, così come implementate nei piani regionali, in raccordo con tutti i servizi ed il Sistema di emergenza-urgenza, anche mediante strumenti informativi e di telemedicina.

«Per quanto attiene alle attività afferenti all’area Sanità e Welfare – precisa l’assessore Icardi – il nuovo Dipartimento dovrà garantire il coordinamento nell’ambito della gestione dell’emergenza Covid-19, senza soluzione di continuità rispetto a quanto svolto dalle competenti aree funzionali dell’Unità di Crisi regionale, che, a sua volta, rimarrà attiva fino alla completa attivazione del nuovo Dipartimento».

Doppiofondo nell’auto per trasportare denaro

Aveva persino modificato gran parte dell’auto per creare quel doppiofondo dove trasportare l’enorme somma di denaro. Per questo motivo la Guardia di Finanza di Torino ha denunciato nelle scorse ore un trentenne, fermato alla guida della sua automobile alle porte di Torino.

 

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego Torino, impegnati nei consueti controlli di prevenzione generale, hanno fermato l’uomo nei pressi di Moncalieri, comune della cintura torinese, alla guida di un SUV.

 

Le troppe stranezze nell’atteggiamento dell’uomo portano i Finanzieri ad approfondire il controllo dell’autovettura anche con l’ausilio delle Unità cinofile.

 

Ed è proprio approfondendo la vicenda che viene alla luce “l’opera” di ingegno ideata dal torinese, che aveva creato un vero e proprio doppiofondo ad hoc di oltre 3 metri di lunghezza che si estendeva lungo tutto il pianale della macchina. Per fare ciò l’uomo aveva sfruttato le sue qualità professionali di carrozziere riuscendo a smantellare l’intera autovettura e modificando addirittura il serbatoio del carburante diminuendone la capacità.

 

Quest’ultima operazione, tra l’altro, lo costringeva, come hanno poi ricostruito gli inquirenti ad effettuare numerose soste durante il tragitto. 

 

Una volta “smantellata” l’auto, i Finanzieri hanno rinvenuto nel doppiofondo “fai da te”, una decina di involucri di cellophane all’interno dei quali erano custoditi oltre 60.000 euro in contanti e per i quali l’uomo non ha saputo fornire alcuna giustificazione circa il possesso.

 

Il trentenne torinese, già noto alle forze dell’ordine per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, è stato denunciato per ricettazione mentre l’auto e il denaro sono stati sequestrati.

La pioggia continua, il sole torna dopo il 18 giugno

 Allerta gialla in Piemonte per i temporali previsti anche nelle prossime ore. 

In questi giorni grandinate, allagamenti e piccole frane toccano tutte le zone di pianura della regione. Le condizioni di instabilità proseguiranno anche nei prossimi giorni  con frequenti rovesci e temporali. Il bel tempo stabile si avrà solo dopo il 18 giugno, secondo quanto indicato da Smi, la Società Meteorologica Italiana.

Preso con la droga in tasca

Aveva cocaina e 5 grammi di eroina in tasca, carabinieri arrestano pusher

Domenica pomeriggio, tra piazza Alimonda e Via Sesia, nel quartiere Barriera Milano, i carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Torino hanno sorpreso un senegalese di 30 anni, irregolare sul territorio nazionale, vendere due dosi di cocaina a un italiano di 45 anni.

Alla vista dei militari dell’Arma, il senegalese e il cliente hanno tentato di allontanarsi, ma sono stati raggiunti e bloccati con l’ausilio di una seconda “gazzella”. Il cliente ha consegnato due dosi di cocaina e il pusher è stato perquisito e in tasca teneva 36 dosi di cocaina e 5 grammi di eroina pronti per essere venduti nelle vie e giardinetti della zona.

Il pusher è stato arrestato e il cliente è stato segnalato alla Prefettura.

Il Poli scopre rivestimento antivirus

Grazie alla partnership industriale con l’azienda GV FILTRI verranno prodotti filtri per le mascherine FFP in grado di annientare il Coronavirus

 

 Un rivestimento applicabile su qualsiasi superficie con proprietà antibatteriche, antifungine e, soprattutto, antivirali in grado di annientare il Coronavirus. È questa la tecnologia inventata e brevettata dal gruppo di ricerca della professoressa Monica Ferraris del DISAT (Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia) del Politecnico di Torino.

Grazie ad un rivestimento a base di silice e nanoparticelle di argento a cui il team della professoressa Ferraris lavora da più di 10 anni, si potranno realizzare filtri più sicuri e più affidabili per l’eliminazione di eventuali patogeni esterni, tra cui il virus che provoca il Covid-19, come dimostrato dai test condotti dalla dottoressa Elena Percivalle presso Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia e in fase di pubblicazione sulla rivista Open Ceramics.

La tecnologia ed il brevetto più recente (PCT/IB2018/057639, Monica Ferraris, Cristina Balagna, Sergio Perero) ad essa correlato hanno trovato l’interesse della GV Filtri di Baldissero Torinese, un’azienda specializzata da 30 anni nello sviluppo e produzione di filtri industriali. La sinergia tra Università ed Impresa ha reso possibile valorizzare i risultati della Ricerca pubblica aprendo la strada alla realizzazione di un prodotto innovativo ad elevato impatto economico e sociale.

 

L’accordo raggiunto tra Politecnico di Torino e GV Filtri è fondamentale per il completamento del processo di trasferimento tecnologico dell’invenzione, in quanto consente a GV Filtri di industrializzare lo sviluppo applicativo del rivestimento sui propri filtri industriali, con l’obbiettivo di portare la tecnologia sul mercato introducendo una significativa innovazione nei prodotti esistenti o creando prodotti completamente nuovi.

Simili accordi” dichiara Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Torino, “rappresentano perfettamente gli esiti virtuosi di ciò che intendiamo per trasferimento tecnologico: il mondo della Ricerca deve dialogare con il tessuto imprenditoriale, in uno scambio continuo il cui risultato è molto di più della somma delle parti. L’innovazione ideata e sviluppata dentro l’Ateneo ha bisogno di essere accolta dalle aziende che hanno la costante esigenza di investire in soluzioni all’avanguardia: insieme infatti riescono ad ultimare un percorso che da soli non avrebbero avuto le forze di compiere. In questo senso, è particolarmente significativo il fatto che questo accordo sia stipulato con una PMI locale, che avrà modo di agire su svariati piani, dall’impiego di nuovo personale, all’attrazione di investimenti sul territorio e oltre”.

Marco Vicentini, Amministrato di GV Filtri aggiunge: “Il tessuto imprenditoriale Italiano, prevalentemente formato da micro e piccole imprese, da sempre ha difficoltà ad interfacciarsi con il mondo accademico. In questo percorso, a nostra opinione, l’impresa deve fare il primo passo. Noi ci siamo interessati ai lavori del Politecnico di Torino sui rivestimenti antibatterici e loro ci hanno prontamente accolti e supportati. Abbiamo il privilegio di lavorare con un gruppo estremamente competente e innovativo che sta portando un grande valore aggiunto alla nostra azienda. Crediamo profondamente nella collaborazione con il Politecnico di Torino e siamo certi che insieme potremmo generare un valore aggiunto per la città”.

“Lavoriamo a questo rivestimento da più di dieci anni” ha chiarito Monica Ferraris, Professoressa responsabile del gruppo di ricerca e co-inventrice del brevetto“Sono stati fondamentali i finanziamenti prima regionali, poi europei, ed infine l’iniziativa per il finanziamento dei ‘Proof of Concept’ sostenuta dal Politecnico insieme a Compagnia di San Paolo; ma è grazie all’aiuto e alla competenza dei colleghi dell’Area Trasferimento Tecnologico e Relazioni con l’industria che i nostri contatti con i soggetti interessati al brevetto, GV Filtri in particolare, sono proseguiti in maniera così efficace.”

La sorella “garante” di un debito a sua insaputa

I fatti accaduti in zona Madonna di Campagna

Martedì mattina gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato due cittadini
italiani, un uomo ed una donna di 35 e 27 anni, per tentata estorsione.
All’arrivo dei poliziotti, la coppia, dalla strada, stava minacciando una donna
affacciata dal balcone dello stabile. Accanto a loro un cassonetto della spazzatura
ribaltato, frutto di uno scatto d’ira del trentacinquenne.
“Quella mi deve 800 euro e li voglio” continua a gridare la ventisettenne. Nemmeno
l’intervento degli agenti riesce a mitigare l’atteggiamento violento dei due. Gli
operatori a questo punto raccolgono la testimonianza della condomina che dichiara
di aver già ricevuto la visita della coppia in mattinata. Dopo aver suonato
incessantemente Il campanello, erano passati a colpire con decisione la porta più
volte. La donna, non conoscendoli, decideva di non aprire e li avvertiva che se non
avessero smesso, avrebbe chiamato la Polizia. La coppia allora si era allontanata dal
pianerottolo, continuando a gridare che se non avessero avuto indietro i loro soldi,
sarebbero andati a cercarla anche sul luogo di lavoro. Il denaro di cui parlavano er un
debito contratto dal fratello della donna, che aveva nominato come “garante” per la
restituzione la propria famiglia.
Fermata, la coppia viene perquisita. All’interno della borsa della ventisettenne, gli
agenti trovano un coltellino a serramanico di 13 cm.
Da ulteriori accertamenti emerge che l’uomo ha precedenti di Polizia, così come la
donna.

Finito il lockdown stalker ricomincia a molestare la vittima

Le persecuzioni erano iniziate nell’autunno scorso e da allora era stato un crescendo che aveva trovato l’unico momento di tregua durante il lockdown dei mesi scorsi.

Dall’ottobre scorso, un italiano di 43 anni, inizia a recarsi in un negozio del centro città rivolgendo le sue attenzioni verso una ragazza che lavora nell’esercizio. Dopo un po’ di tempo, all’incirca a dicembre, il quarantatreenne entra in negozio con più frequenza, quasi una volta al giorno. A volte fa acquisti ma più spesso cerca sola di parlare con la ragazza e in sua assenza chiede di lei ai suoi colleghi. La situazione, però, peggiora: spesso l’uomo bivacca difronte al negozio cercando di attirare l’attenzione della giovane, fatto che le provoca uno stato di agitazione.

L’ultimo giorno del 2019, lo stalker le fa consegnare un mazzo di fiori, qualche giorno dopo è la volta di un biglietto di auguri accompagnato da un cioccolatino. L’uomo si fa incalzante: va in negozio, dice alla giovane che vuole parlare con lei, l’aspetta quando esce dal lavoro, conosce anche il suo nome. La vittima gli chiede di essere lasciata in pace. A nulla serve la sua richiesta, l’uomo continua nei suoi comportamenti persecutori che provocano sempre più ansia nella giovane che non lavora più con serenità, temendo di incontrarlo una volta fuori dal negozio. In una circostanza, il reo arriva a minacciare anche un amico che era in compagnia della vittima. Il giorno della festa della donna le invia ancheun mazzo di mimose.

Il lockdown e la chiusura degli esercizi fanno sì che i comportamenti persecutori non si compiano. Il primo giorno di riapertura, però, lo stalker si presenta puntualmente stazionando tutta la giornata dinanzi all’ingresso del negozio. A fine turno la ragazza va a prendere l’autobus, l’uomo la segue e le borbotta delle frasi. Il giorno successivo il quarantatreenne si posiziona di nuovo nei pressi del negozio e fissa la vittima minacciosamente. La donna contatta il 112 NUE ma quando le forze dell’ordine arrivano lo stalker si è già allontanato.

Nei giorni successivi, il quarantatreenne ricompare; diventa sempre più minaccioso e in una circostanza mentre la vittima è seduta in un dehor le lancia contro un mazzo di fiori e se ne va. Giovedì scorso, l’uomo si approccia nuovamente in modo molesto alla ragazza, la quale chiama la polizia. Intervengono gli agenti del commissariato Centro che arrestano lo stalker per atti persecutori. Una volta in auto, l’arrestato continua a minacciare la vittima battendo i pugni sul finestrino della volante. L’uomo, con diversi precedenti a carico, proseguirà poi nel suo atteggiamento aggressivo indirizzandolo verso i poliziotti, fatto che gli varrà anche la denuncia per violenza o minaccia a P.U.  

 

Blitz al campo nomadi di via Cuorgnè, sequestri e denunce

Blitz dei Carabinieri al campo nomadi di via Cuorgnè, sequestrati 3 abitazioni senza autorizzazioni,  denunciate 7 persone

 Tre abitazioni all’interno del campo nomadi di via Cuorgnè erano state realizzate su terreno agricolo senza alcuna autorizzazione urbanistica.
E’ quanto accertato ieri dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino in collaborazione con l’Ufficio Tecnico comunale. I militari dell’Arma hanno così denunciato 7 persone e hanno sottoposto a sequestro i 3 manufatti abusivi.  La successiva perquisizione dei Carabinieri della Stazione di Leini ha, altresì, fatto luce su una serie di furti avvenuti nei giorni scorsi ai danni di un noto supermercato di Volpiano. E’ stata, infatti, rinvenuta refurtiva del valore complessivo di 1000 euro che è costata la denuncia per ricettazione, a quattro delle sette persone già denunciate per abusivismo edilizio.