CRONACA- Pagina 937

Controlli in zona Aurora Un indagato e due locali sanzionati

Gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia, del Reparto Prevenzione Crimine e delle Unità Cinofile, coadiuvati da personale della Polizia Locale della VII Circoscrizione, hanno controllato uno stabile di via Bra.

Un cittadino palestinese di 37 anni è stato indagato per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio poiché trovato in possesso di oltre 50 grammi di hashish.

Due soggetti sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria da parte degli operatori della Polizia Locale per allaccio abusivo alla rete elettrica.

Sanzioni amministrative sono state elevate a due esercizi commerciali, tra cui un negozio di parrucchiere, per le carenze igienico-sanitarie riscontrate all’interno.

I carabinieri scoprono la sostituzione di antiche opere d’arte

Quindici dipinti di Pier Francesco Guala (1698-1757) e una pala d’altare attribuita ad Aimo Volpi (1491-1528) sono stati recuperati, a conclusione di un’articolata attività investigativa, dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vercelli.

I dipinti, che ritraggono i maggiori esponenti della famiglia Scarampi, erano in origine incassati nelle pareti e assicurati a esse con apposite cornici di stucco del salone d’onore del castello di Camino (la prima costruzione risale all’XI secolo).

Gli ultimi intestatari però, prima di vendere la proprietà, li hanno sottratti e scambiati con fotografie ad alta definizione e di pari dimensione, tanto da indurre in inganno gli ignari visitatori della prestigiosa dimora nobiliare, sottoposta a vincolo amministrativo dal 1937, in quanto di interesse storico e artistico particolarmente importante.

I Carabinieri, in collaborazione con i funzionari della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti e Paesaggio delle Province di Alessandria, Asti e Cuneo, oltre a rivelare la sostituzione delle opere, hanno documentato la violazione delleprescrizioni inerenti il vincolo di legge sull’immobile, poiché le opere pittoriche, inscindibili dal contesto architettonico, in particolare dalla sala di cui erano parte integrante e principale attrattiva, non potevano essere distaccate senza autorizzazione.

Le tele originali, di notevole valore storico-artistico ed economico, sono state rinvenute nel corso delle indagini all’interno di un’abitazione privata di Milano e sequestrate su decreto emesso dall’Autorità Giudiziaria vercellese.

Anche la pala d’altare, attribuita ad Aimo Volpi, è stata sostituita con una pittura raffigurante l’Assunzione della Vergine.

Il trittico raffigura la Crocifissione di Cristo: sin dal 1950 è inseparabile dall’edificio e definita “immobile per destinazione. Nel 2014 è stata sottoposta a procedimento individuale per il riconoscimento dell’interesse storicoartistico, essendo tra lepoche opere a testimoniare la modernità e la ricchezza delle scelte artistiche durante il Cinquecento nel Monferrato.

L’opera è stata rimossa dall’altare della cappella gentilizia del castello senza l’autorizzazione della Soprintendenza e venduta, nel 2017, a un acquirente svizzero al prezzo di 100.000 euro. Il tempestivo intervento dei Carabinieri ne ha consentito il ritrovamento in un laboratorio di restauro lombardo da dove, smembrata, era in procinto di essere trasportata all’estero.

Su disposizione del Tribunale di Vercelli, le quindici tele sono state confiscate e restituite alla Soprintendenza, che effettuerà gli opportuni interventi di tutela e valorizzazione.

Ballavano in 40, locale chiuso

Dopo molte segnalazioni pervenute da parte dei residenti, gli agenti della Polizia Commerciale della Polizia Municipale hanno effettuato un controllo in un Circolo privato in via Trecate. 

Il Circolo, già in periodo pre pandemico, proprio in funzione delle numerose lamentele, era già stato oggetto di attenzioni da parte dei ‘civich’.

Gli agenti, intervenuti in abiti civili, hanno accertato la presenza di 40 clienti che ballavano in pista, attività tuttora vietata dalle norme per il contrasto alla diffusione del Coronavirus, completamente inosservanti dell’obbligo di distanziamento interpersonale.

All’interno del locale non era nemmeno presente il registro delle presenze previsto dalle linee guida governative.

Il responsabile del Circolo è stato sanzionato ai sensi della normativa per il contenimento del Covid-19 ed il locale chiuso per 5 giorni.

(foto archivio)

Preso lo spacciatore di via Boston

Fermato dagli agenti del Commissariato di zona

Dopo alcune segnalazioni pervenute al Commissariato Mirafiori, sono stati intensificati i controlli di polizia nel quartiere.

Nel pomeriggio di lunedì personale in borghese del Commissariato, perlustrando la zona con attenzione, ha notato un SUV parcheggiato davanti ad un passo carrabile e, nonostante i vetri oscurati, si accorgeva della presenza di un soggetto sdraiato sui sedili posteriori.

I poliziotti, a questo punto procedevano al controllo, visto l’insolito atteggiamento del giovane. Quando gli agenti si sono qualificati, il ragazzo tentava la fuga, ma veniva subito bloccato. L’uomo, un ventenne cittadino della Mauritania, irregolare in Italia, nascondeva in bocca 9 palline termosaldate di cocaina e crack; altre 45 dosi sono state trovate nella tasca dei pantaloni.

Dalla ricostruzione degli investigatori, lo spaccio avveniva in auto, proprio per dare meno nell’occhio. Gli acquirenti salivano in auto e ricevevano le dosi richieste. Lo straniero è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio.

Arrestato pusher con 6 chili di cocaina per oltre 10 mila dosi

La Guardia di Finanza di Torino ha arrestato un trentaduenne di origini albanesi, domiciliato nel capoluogo piemontese, con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

I finanzieri, nel corso della quotidiana attività di controllo del territorio, hanno fermato, nei pressi di corso Moncalieri, il soggetto albanese a bordo di un veicolo. Insospettiti dall’atteggiamento insofferente dell’uomo, hanno approfondito rinvenendo, all’interno di un borsone posto sul lato passeggero dell’autovettura, 5 panetti contenenti circa 6 chilogrammi di cocaina, occultati in confezioni recanti anche il logo di una nota griffe.

La perquisizione è proseguita presso l’abitazione dell’uomo con l’ausilio di Loca, il pastore belga addestrato alla ricerca di sostanze stupefacenti in forza alle unità cinofile dei Baschi Verdi, il cui infallibile fiuto ha permesso agli inquirenti di rinvenire un ulteriore chilo di sostanza da taglio, unitamente a un bilancino di precisione, un apparecchio per il sottovuoto e a tutto il materiale necessario al confezionamento delle dosi di droga.

La cocaina sequestrata avrebbe consentito di preparare oltre 10.000 dosi, per un valore superiore a 500.000 euro.

L’uomo, è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di Torino ove è tuttora a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

Denunciati in due per violazione di domicilio

Notati da un agente libero dal servizio

Non proprio l’immagine evocativa della poesia di Bertold Brecht, sebbene anche in questo caso i ciliegi giochino un ruolo centrale nei fatti.

Giovedì sera, libero dal servizio un poliziotto vede due persone accedere nel cortile di un istituto scolastico “Costantino Nigra” di via Montano. L’agente riesce a fermare uno dei due. Gli agenti della Squadra Volante intervenuti, con la collaborazione del loro collega, fermeranno poi anche il secondo intruso. I due, entrambi cittadini rumeni, di 39 e 30 anni, sono stati denunciati per violazione di domicilio.

Il custode della scuola nel corso dell’intervento racconta agli agenti di aver notato negli ultimi giorni la presenza di alcuni individui che cercavano di accedere al tetto dello stabile per poter raccogliere le ciliegie dai grandi alberi ubicati tra il cancello della scuola e la struttura scolastica.

Scalcia i poliziotti e gli aizza contro il cane

Arrestata dagli agenti della Squadra Volante

Lo scorso mercoledì, intorno alle 3 di notte gli agenti della Squadra Volante intervengono in via Cibrario per la lite tra un ragazzo e una ragazza. Al loro arrivo, i poliziotti trovano il giovane a torso nudo con la maglietta stracciata e numerosi graffi sul corpo, la ragazza, invece, è seduta con un cane di grossa taglia al guinzaglio. Alla richiesta dei documenti, il ragazzo si mostra subito collaborativo, altrettanto non accade con la donna la quale si rifiuta di fornire le generalità. Non solo, prima colpisce un calcio e una ginocchiata i due agenti e poi gli aizza contro il cane, invitandolo ad attaccare, cosa che l’animale fa senza successo vista la reattività del poliziotto che riesce ad allontanarsi.

Una volta fermata, la donna continua a insultare i poliziotti e a opporre resistenza, comportamenti violenti proseguiti in Questura dove colpisce nuovamente un agente al volto.

Alla fine la donna è stata arrestata per resistenza e lesioni a P.U., denunciata per il rifiuto di fornire le sue generalità e sanzionata per ubriachezza. Entrambi i poliziotti feriti sono stati giudicati guaribili in 7 giorni.

 

Commissariato Barriera Milano sequestra 25 chili di hashish

4 le persone arrestate

Alcune settimane fa gli agenti del Commissariato Barriera Milano notano un’auto parcheggiata in corso Giulio Cesare con due giovani a bordo residenti nel biellese che, di lì a breve, vengono raggiunti da un cittadino straniero il quale, dopo una stretta di mano e due parole, si allontana.

La cosa insospettisce gli agenti che iniziano a monitorare cosa sta accadendo. Infatti, il cittadino straniero, di lì a poco, fa ritorno con una borsa e sale a bordo dell’auto che a questo punto si mette in marcia. Dopo un breve tragitto l’auto blocca la sua marcia in via Alimonda e i poliziotti fermano i suoi occupanti. Sia il passeggero un italiano di 32 anni, sia lo straniero, un marocchino di 35 anni vengono trovati in possesso di un chilo di hashish suddiviso in 10 panetti. La ragazza alla guida, invece, una ventiduenne italiana, ha con sé oltre 4300 euro in contanti.

Le chiavi in possesso allo straniero permettono ai poliziotti di accedere a uno stabile del quartiere Aurora dove nel cortile è parcheggiato uno scooter. All’interno del vano sottosella della moto, i poliziotti ritrovano altri 11 chili della stessa sostanza stupefacente.

Mentre gli agenti stanno sequestrando lo stupefacente, nel cortile passa una donna che gli agenti scopriranno poi ritratta in una foto con il cittadino straniero. La perquisizione nell’alloggio della donna, una quarantatreenne italiana, porterà poi al rinvenimento di ulteriori 12 chili di hashish, quest’ultimo occultato all’interno di un mobiletto. Complessivamente vengono sequestrati 25 chilo di hashish. Tutte e quattro le persone coinvolte nell’operazione vengono arrestate per la detenzione della sostanza stupefacente.

Al via il processo Eternit bis

DAL PIEMONTE/ È iniziato il processo “Eternit bis” il 9 giugno 2021 a Novara, nell’aula magna del Campus Perrone dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale.

Sono 392 le vittime che attendono giustizia dalla Corte di Assise di Novara, presieduta da Gianfranco Pezone: si tratta di 62 lavoratori e di 330 cittadini, persone inermi che non hanno mai messo piede nello stabilimento Eternit, ma che si sono ammalate a causa dell’amianto respirato nella Città di Casale Monferrato (Alessandria) e nei Comuni limitrofi.
Unico imputato è il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale, che non si è presentato in aula.
Durante l’udienza, il giudice ha emesso un’ordinanza che prevede il dibattimento a porte chiuse per evitare possibili assembramenti, anche considerando che lo stato di emergenza Covid19 è stato prorogato sino al 31 luglio 2021. Giornalisti e operatori dell’informazione saranno comunque sempre ammessi (massimo 15 persone) e saranno consentite le riprese audio-video.
Dopo la pausa estiva potrebbero però essere permesso l’accesso a più persone.
Durante il dibattimento, l’avvocato della difesa Guido Carlo Alleva ha contestato la correttezza delle traduzioni in tedesco fornite all’imputato e ha chiesto di escludere le associazioni come parti civili nel processo. La Corte si è riservata di decidere nella prossima udienza.
Sono numerosi gli enti e le associazioni che si sono presentati: Sicurezza e Lavoro, Afeva, Ona onlus, Alca Cub, Associazione Italiana Esposti Amianto, Medicina Democratica, Inail Roma, Cgil Roma, Alessandria e Piemonte, Cisl Alessandria e Piemonte, Uil Piemonte, Pro Natura, Legambiente, Anmil, Anpana, Nogez, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione Piemonte, Provincia di Alessandria e vari Comuni, tra cui quello di Casale Monferrato, i cui vertici erano presenti in aula (sindaco, vicesindaco e assessore all’ambiente).
“A Casale Monferrato e in Italia la ferita dell’amianto è ancora aperta – ha dichiarato Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – con decine e decine di persone che ancora oggi muoiono ogni anno di mesotelioma e malattie asbesto correlate. Dopo la sentenza della Cassazione del 19 novembre 2014 che ha dichiarato prescritto il reato di disastro ambientale doloso, per il quale Schimdheiny era stato condannato a 18 anni di reclusione e al pagamento di oltre 90 milioni di euro di danni, ora la giustizia italiana ha un’altra chance per recuperare la fiducia di cittadine e cittadini. Speriamo non vada sprecata: il prezzo pagato da vittime, familiari, enti e istituzioni è già stato troppo alto e il problema amianto è ancora tragicamente sottovalutato in Italia”.

Tenta il furto nei box di via Fea, sorpreso da un affittuario

Denunciato dagli agenti del Commissariato Barriera di Milano

Si è introdotto all’interno dell’area box di uno stabile di via Fea scavalcando il cancello principale. La scena è stata notata da un ragazzo che ha subito avvertito un suo conoscente, sapendo che aveva in uso un box proprio lì. Quest’ultimo, constatata la presenza di un giovane all’interno delle pertinenze condominiali, ha contattato le Forze dell’Ordine. Il giovane stava provando ad allontanarsi, uscendo dal portone principale, quando è stato fermato e trattenuto in attesa della Polizia. Gli agenti del Commissariato Barriera Milano hanno riscontrato il parziale danneggiamento della serranda di un box auto e della porta in metallo di una delle cantine. Il ragazzo, un 17enne romeno, ha confessato che era alla ricerca di qualcosa di valore. Il giovane, con precedenti per reati contro il patrimonio, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per tentato furto.