CRONACA- Pagina 937

Topo d’auto arrestato per l’autocertificazione del proprietario

I fatti accaduti in zona San Salvario

 

Venerdì notte gli agenti della Squadra Volante, durante un posto di controllo, fermano un uomo a bordo di un’autovettura, privo di documenti al seguito.

Nervoso ed evasivo rispetto alle domande poste dai poliziotti, questi, cittadino italiano di 32 anni, fornisce una serie di versioni che appaiono sin da subito poco veritiere. Anche sulla proprietà del veicolo da lui in uso al momento del controllo, il soggetto non è in grado di fornire indicazioni al riguardo, ne’ esibire un certificato di guida. Gli operatori, in seguito, scopriranno che il trentaduenne non aveva mai conseguito la patente di guida, motivo per cui sarà sanzionato.

Temendo che l’automobile sia provento di furto viene effettuata una perquisizione all’interno del mezzo, rinvenendo un’autocertificazione intestata ad un soggetto sconosciuto. L’italiano a questo punto dichiara di aver scoperto la macchina con la relativa chiave inserita nel nottolino della portiera, e di aver così deciso di appropriarsene per fare ritorno al suo comune di residenza, in provincia di Torino.

L’uomo, con numerosi precedenti di Polizia, è stato arrestato per furto aggravato, denunciato per aver violato il divieto di ritorno nel comune di Torino, valido per i prossimi due anni, e sanzionato in quanto inottemperante alle vigenti misure adottate per il contrasto all’epidemia da covid19.

Tradito dal forte odore di droga emanato dalle serre artigianali

46enne incensurato arrestato

Venerdì scorso una pattuglia della Squadra Volante, transitando nei pressi di una scuola nel quartiere Nizza Millefonti, avverte un forte odore di marijuana. I poliziotti effettuano diversi passaggi nei pressi dell’edificio scolastico, sincerandosi che nessuno in quel momento stava consumando della sostanza stupefacente. L’odore persiste e si fa sempre più intenso, gli operatori intuiscono possa trattarsi di una cospicua quantità di sostanza ad emanare quell’aroma così forte. Decidono così di percorrere i marciapiedi limitrofi, al fine di avvicinarsi a quella che probabilmente è la finestra di una casa al cui interno è contenuta della droga. Dopo alcune ricerche, individuano l’appartamento di loro interesse e vi fanno accesso. E’ un cittadino italiano di 46 anni ad aprire la porta. Una volta dentro gli operatori vengono investiti dall’odore di marijuana all’interno dell’abitazione. Sottoposti a perquisizione proprietario e dimora, trovano in quella che originariamente veniva usata come camera da letto, due serre artigianali complete di lampade, temporizzatori, deumidificatore, filtri e termometri elettronici, contenenti dodici rami con infiorescenze di marijuana appesi, in fase di essiccazione, per un peso di circa 4 kg. Rinvenuti inoltre una serie di fertilizzanti, una bilancia elettronica con residui di stupefacente sul piatto di pesata ed una decina di barattoli al cui interno era stata precedentemente conservata della droga.

L’uomo, incensurato, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente.

Chieri si mobilita sulla crisi umanitaria nei Balcani

Il Consiglio Comunale approva un ordine del giorno presentato in merito

Avviare corridoi umanitari, soccorrere i profughi della “Rotta Balcanica” ( migranti e richiedenti asilo – sono migliaia – provenienti per lo più da Afghanistan, Pakistan, Siria e Iraq in fuga da violenze e conflitti per raggiungere l’Unione Europea), supportare le realtà del volontariato e del Terzo Settore del Piemonte, che si sono mobilitate per fornire aiuti, sollecitare le istituzioni regionali, nazionali ed europee ad adoperarsi per trovare soluzioni durature basate sul rispetto dei diritti umani: è quanto previsto nell’Ordine del Giorno sulla “Crisi umanitaria in Bosnia Erzegovina”, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Chieri (tre voti contrari e due astenuti), primi firmatari i consiglieri FrancoBosco (Sicchiero per Chieri Si), Manuela Olia (Partito democratico) e MariellaTagliavia (Chieri Ecosolidale).
“Ringrazio il Consiglio comunale, i consiglieri di maggioranza e di minoranza, che hanno approvato questo Ordine del Giorno che assume una posizione netta e chiara commenta il sindaco Alessandro Sicchiero – sul dramma che si sta consumando al confine tra Croazia e Bosnia, coerente con la tradizione di solidarietà e di aiuto umanitario che contraddistingue Chieri e il Piemonte. Siamo di fronte a una drammatica emergenza umanitaria e ad una sistematica violazione dei fondamentali diritti umani di migliaia di persone, che sta avvenendo nel cuore dell’Europa. Non possiamo restare indifferenti di fronte a donne, uomini e bambini braccati nei boschi, presi a bastonate, derubati, torturati, violentati. Credevamo che uomini armati in divisa nera che inseguono con i cani, tra la neve, altri uomini, fossero scene di un’epoca lontana”.
g. m.

Fattorino della droga preso con 50 chili di amnesia

 

 Sequestrata amnesia purissima 

Il 23 febbraio scorso, la Squadra Mobile di Torino ha sequestrato oltre 50 chilogrammi di sostanza stupefacente occultati in due garage sotterranei del comprensorio residenziale di Largo delle Alpi di Nichelino (TO) e nella disponibilità di un giovane che è stato arrestato in flagranza.

Gli investigatori erano stati allertati dalle segnalazioni ricevute in merito ad un fattorino, dipendente di una nota azienda privata del settore, che durante le ore di lavoro, oltre alla corrispondenza, avrebbe effettuato consegne di droga nei comuni di Nichelino e Moncalieri.

Identificata la vettura utilizzata dal giovane, una Fiat Panda a noleggio, grazie ad una serrata attività di pedinamento, gli investigatori appuravano che la presunta base operativa era situata nei garage sotterranei di Largo delle Alpi di Nichelino.

Proprio in quel comprensorio, nel pomeriggio del 23 febbraio scorso, gli agenti decidevano di fermare il sospettato mentre si accingeva ad uscire da uno dei due box di cui era risultato avere la disponibilità ed in cui veniva rinvenuta e sequestrata sostanza ad effetto stupefacente per un peso complessivo di oltre 50 chilogrammi, (20 di hashish e oltre 32 di marijuana), nonché bilance elettroniche, macchine per sottovuoto, sacchetti per il confezionamento e circa 7.000 euro in contanti.

La marijuana sequestrata era di diverse tipologie e su ogni sacco era riportata la denominazione corrispondente; su alcuni erano stati applicati adesivi con le caricature dei noti calciatori “Maradona” e “Cassano”. La maggior parte della sostanza era del tipo “Amnesia”, negli ultimi tempi molto ricercata tra gli assuntori.

L’arrestato è un cittadino italiano di 29 anni, incensurato, residente a Moncalieri (TO)

Scoperto il casolare della droga

Torino: all’interno circa 600 piante di cannabis

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale per contrastare la produzione e la vendita di sostanze stupefacenti, i carabinieri hanno arrestato 4 persone e sequestrato un casolare adibito alla coltivazione della cannabis.
Il sequestro è stato operato a Brozolo, nell’hinterland torinese, da parte dei militari delle Stazioni di Cavagnolo e Verolengo. Le circa 600 piante rinvenute, alte oltre 1,5 metri, erano coltivate in un fabbricato di campagna che 4 cittadini, un italiano e tre albanesi, avevano trasformato in una “fabbrica della marijuana”. All’interno erano state allestite sei stanze con lampade UV, impianti di aerazione, condizionatori e umidificatori per la coltivazione intensiva della cannabis, oltre ad essiccatori e materiale per il confezionamento dello stupefacente. Nelle fasi del controllo gli uomini dell’Arma hanno anche accertato che tutte le apparecchiature installate erano alimentate con energia elettrica rubata dalla rete pubblica.

Torino, festeggiano incuranti delle norme anti Covid: multati

Sospese dalla Polizia due feste private

Diverse le persone sanzionate amministrativamente

In sette stavano mangiando e grigliando carne all’interno di un’area privata di un complesso abitativo in via Bibiana quando sono stati sorpresi dagli agenti del Commissariato Madonna di Campagna giunti sul posto a seguito di una segnalazione. Stavano festeggiando la guarigione di uno dei partecipanti violando l’attuale normativa sugli assembramenti e per questo motivo sono stati sanzionati amministrativamente. È accaduto martedì e durante la contestazione da parte degli operatori uno degli ospiti, una cinquantaduenne italiana, è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria per oltraggio a Pubblico Ufficiale. La donna ha più volte inveito nei confronti dei poliziotti nonostante fosse stata più volte redarguita in merito.

Un’altra festa privata è stata invece interrotta sabato sera in via Stradella. Anche in questa occasione gli agenti delle volanti sono giunti a seguito di segnalazioni. La musica era davvero alta ed anche gli schiamazzi associati. In effetti, all’interno del locale, erano presenti una trentina di persone, bambini compresi. Stavano festeggiavano un compleanno incuranti delle norme anti Covid-19.

Taxi abusivi, la Polizia municipale sequestra un’auto e sanziona il conducente

Martedì mattina, nell’ambito di un’attività territoriale di monitoraggio e controllo – che si protrae ormai da alcuni mesi – volta al contrasto dell’esercizio abusivo del trasporto di persone tramite i cosiddetti “black taxi”, gli agenti del Comando di Porta Palazzo e del Reparto Sicurezza Stradale Integrata della Polizia Municipale hanno effettuato un servizio mirato in piazza della Repubblica.

All’altezza del civico n° 9, i ‘civich’ hanno notato una donna di nazionalità nigeriana avvicinarsi e parlare con il conducente di uno dei veicoli già oggetto di attenzione durante gli appostamenti effettuati dagli agenti del Comando Territoriale. Dopo un breve scambio di battute, dovute con molta probabilità alla trattazione del prezzo della corsa, la donna ha fatto caricare alcune cassette di frutta ed è salita a bordo del veicolo che si è poi allontanato dalla piazza.

Senza farsi notare, una pattuglia della Municipale ha seguito il veicolo da distante per tutto il percorso, fino alla destinazione finale. Giunti in via Venasca, l’auto sospetta ha arrestato la sua corsa e il conducente ha iniziato a scaricare le cassette. A quel punto gli agenti si sono avvicinati per chiedere spiegazioni di quanto stesse accadendo e la signora, per eludere l’accertamento degli agenti, ha risposto di essere un’amica del conducente.

Trovandosi di fronte a uno dei veicoli monitorati da mesi, non poteva che trattarsi dell’ulteriore conferma di un’attività abusiva di tassista e quindi il conducente, un cittadino nigeriano di 62 anni, regolare sul territorio nazionale, è stato contravvenuto ai sensi dell’art. 86 del Codice della Strada e il veicolo è stato posto sotto sequestro finalizzato alla confisca e alla sospensione della patente di guida da 4 a 12 mesi.

Inoltre, lo stesso conducente, è stato contravvenuto ai sensi dell’art. 116 del Codice della Strada con una sanzione pari a 408 euro e con il fermo amministrativo del veicolo per 60 giorni, perché sprovvisto di Certificato di Abilitazione Professionale.

Il pusher nascondeva 25 mila euro e tre chili di marijuana

Rivoli: Operazione  “Verde Rafforzato”

Sequestrati a giovane incensurato 3 kg di marijuana purissima e oltre 25 mila euro, a nulla solo valsi gli allarmi delle vedette poste a presidio dell’abitazione.

Lo scorso venerdì sera, gli agenti del Commissariato di Rivoli, nel corso dell’operazione “Verde Rafforzato”, hanno sequestrato circa 3 kg di marijuana presso l’abitazione di un giovane italiano, classe 1997, disoccupato, convivente con  la madre e l’anziano nonno. Il nome dell’operazione si deve alla tipologia di droga sequestrata meglio nota come “amnesia”, una specie caratterizzata da un alto livello di THC, con effetti molto potenti.

L’organizzazione del ragazzo era meticolosa e variava in ragione delle limitazioni imposte dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria: a ridosso del week end, l’abitazione del ragazzo vedeva un continuo via vai di giovanissimi di Giaveno e Coazze. Ma è nell’ultima settimana, stante l’incombere della zona “arancione” che i “rifornimenti” diventano più frequenti, con un notevole aumento degli introiti per lo spacciatore.

Il servizio di vigilanza del fortino della droga era organizzato sul modello delle grandi piazze di spaccio: all’esterno dell’abitazione vigilavano alcune “vedette”, sempre ragazzi sui 20 anni, per mantenere il monopolio dello spaccio e soprattutto prevenire gli interventi delle forze dell’ordine. All’arrivo dei poliziotti, infatti, le vedette, colte di sorpresa, hanno iniziato a dare l’allarme: “arrivano i carabinieri”; ma erano gli agenti di polizia del Commissariato di Rivoli che, in velocità, sono riusciti ed entrare nell’abitazione e a trarre in arresto il giovane spacciatore.

I poliziotti scoprono che dietro le apparenze di una normale abitazione familiare, con giardinetto, pulita ed in ordine, al piano di sopra si cela una centrale di spaccio organizzata . All’interno di un armadio, chiuso con catena, un ingente quantitativo di sostanza stupefacente: circa 3 kg di marijuana purissima, dal valore di mercato di circa 35 mila euro, accompagnata da tutta la strumentazione utile al relativo confezionamento, tra cui la macchina termosaldatrice. Oltre alla sostanza gli agenti del Commissariato di Rivoli hanno trovato anche circa  25 mila euro, sottoposti a sequestro, provento dell’attività di spaccio già svolta dal ragazzo.

La sostanza era destinata al week end di movida, ultimo in zona gialla per i piccoli comuni di Giaveno e Coazze. Il giovane italiano, subito tratto in arresto e tradotto in carcere, è al suo primo arresto. Privo di precedenti e di buona estrazione sociale, aveva iniziato l’attività di spaccio da non troppo tempo, probabilmente ingolosito dal facile guadagno,  riuscendo a mettere su un’organizzazione capace di “muovere” decine di migliaia di euro a carico, destinato ad una platea di giovani e giovanissimi dei comuni limitrofi. La sostanza spacciata era tutta di tipo marijuana, trovata dagli Agenti di Rivoli in buste di plastica ammassate nell’armadio, trasparenti in modo da evidenziarne l’intenso colore verde.

Torino: un amore non corrisposto. Arrestato dalla Polizia per atti persecutori

Si tratta di un 50enne marocchino con precedenti di Polizia

Sottoposto alla misura cautelare del Divieto di Dimora nel Comune e nella Provincia di Torino della durata di 5 anni e già denunciato all’Autorità Giudiziaria per tentata violenza sessuale, continua a perseguitare quell’amica che non aveva contraccambiato le sue avance.

Si conoscono da circa due anni, lei occasionalmente lo ha ospitato in casa essendo un ragazzo bisognoso di aiuto offrendogli pasti caldi e compagnia. Negli ultimi mesi però il suo atteggiamento è cambiato, è diventato possessivo e insistente nella richiesta di prestazioni sessuali nonostante la donna si fosse più volte rifiutata ribadendo che il loro era un rapporto di sola amicizia. A fine febbraio ha sporto denuncia nei suoi confronti a seguito di un tentativo di violenza. Ciononostante le chiamate sono comunque insistenti, anche da numero privato, si presenta in tutti i luoghi frequentati dalla donna, anche sul posto di lavoro, dove la stessa per evitare di farsi notare prova anche a non posteggiare la macchina in posti troppo visibili, fino a ieri quando lo ha sorpreso per l’ennesima volta. Era lì che la osservava mentre era a pranzo con una sua amica. Esausta e molto provata ha contattato la Polizia. Gli agenti delle volanti hanno arrestato l’uomo, un cittadino marocchino di 50 anni con diversi precedenti di Polizia, per atti persecutori.

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Due ragazze in manette per possesso di documenti falsi e furto

A seguito di numerose segnalazioni pervenute da parte dell’ufficio ‘Sicurezza’ di una nota catena di negozi, nella quale si denunciava di come i propri esercizi commerciali fossero diventati oggetto di furti frequenti, gli agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale hanno effettuato per alcuni giorni un servizio di monitoraggio in abiti civili presso il punto vendita di via Roma.  

Ad attirare l’attenzione degli agenti, infiltratisi tra i clienti del negozio, è stata la presenza di due giovani donne che si aggiravano in mezzo alla gente tra i vari capi di abbigliamento.

I ‘civich’ si sono avvicinati alle sospettate e, identificandosi, hanno richiesto i documenti. Senza alcuna esitazione le due giovani hanno fornito i documenti d’identità di nazionalità croata che, tuttavia, non hanno convinto gli agenti che hanno preferito approfondirne la regolarità.

Pertanto, sono state accompagnate al Comando di Polizia Municipale di via Bologna dove gli specialisti del Reparto Investigazioni Tecnologiche del Corpo hanno accertato che i documenti delle donne erano falsi.

Le due ragazze, sulle quali gli accertamenti hanno evidenziato numerosi precedenti per furto, sono state tratte in arresto per possesso di documenti di identificazione falsi, ai sensi dell’art. 497 Codice Penale, e successivamente trasferite alla casa circondariale “Lorusso e Cutugno”.

Gli stessi agenti hanno poi associato il volto delle due donne alle immagini ritratte dalle telecamere di sicurezza di un condominio durante un tentato furto in appartamento avvenuto qualche giorno prima in zona Crocetta.  A seguito di ulteriori indagini sono state riconosciute grazie a un video in possesso della Polizia Municipale e conseguentemente indagate per tentato furto in abitazione ai sensi degli artt. 56 – 624 bis Codice Penale.