C’è tempo fino al 10 febbraio 2023 per presentare domanda di partecipazione a uno dei progetti di servizio civile universale da realizzarsi in un’associazione Anpas del Piemonte. Un’opportunità per ragazze e ragazzi di età compresa fra i 18 e i 28 anni, spendibile in un eventuale futuro professionale in campo sanitario. In Piemonte le associazioni Anpas mettono a disposizione dei giovani in totale 375 posti e nello specifico 162 posti disponibili nelle associazioni della provincia di Torino.
L’attività prevede soprattutto servizi di trasporto sanitario di emergenza/urgenza 118 in ambulanza e trasporti sanitari di accompagnamento per esami clinici o terapie continuative. Anpas Comitato regionale del Piemonte avvierà infatti i propri progetti di servizio civile negli ambiti del trasporto infermi per i servizi di tipo socio sanitario, del soccorso in emergenza 118 e nel settore educazione e promozione culturale.
Elenco Associazioni Anpas della provincia di Torino (totale 162 posti disponibili)
Croce Verde Bricherasio (12 posti); Volontari Soccorso Sud Canavese di Caluso (4 posti); Vasc Volontari Assistenza Soccorso Caravino (3 posti); Croce Verde Cavour (6 posti); Croce Verde Cumiana Onlus (6 posti); Anpas Comitato Regionale Piemonte Onlus (3 posti); Associazione di Volontariato Ivrea Soccorso (6 posti); Croce Verde None (10 posti); Croce Bianca Orbassano (12 posti); Croce Verde di Perosa Argentina Onlus (6 posti); Croce Verde Pinerolo (12 posti); Croce Verde Porte (6 posti); Croce Bianca Rivalta (6 posti); Croce Verde Rivoli (14 posti); Pubblica Assistenza Sauze d’Oulx (2 posti); Volontari Croce Verde Bessolese di Scarmagno (2 posti); Croce Verde Torino (20 posti); Croce Verde Torino sezione di Ciriè (3 posti); Croce Verde Torino sezione Alpignano (2 posti); Croce Verde Torino sezione Borgaro (2 posti); Croce Verde Torino sezione di San Mauro T.se (2 posti); Croce Verde Torino sezione Venaria Reale (2 posti); Croce Giallo Azzurra Torino (4 posti); Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi (8 posti); Croce Bianca Volpiano (5 posti); Croce Bianca del Canavese di Valperga C.se (4 posti).
Per orientare le ragazze e i ragazzi nella scelta dei progetti di servizio civile e negli adempimenti richiesti, Anpas Piemonte ha predisposto un sito web dedicato http://serviziocivile.anpas.piemonte.it/.
La durata del servizio è di 12 mesi. Ai volontari in servizio civile spetta un assegno mensile di 444,30 euro per un impegno settimanale di 25 ore. La presentazione delle candidature va fatta esclusivamente su piattaforma on line del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: https://domandaonline.serviziocivile.it entro le ore 14.00 del 10 febbraio 2023.
I progetti di servizio civile in Anpas che riguardano l’ambito del socio sanitario in Piemonte prevedono lo svolgimento di servizi socio-sanitari sia su pulmini sia su autoambulanze per quei cittadini che devono effettuare terapie come dialisi, trasporti interospedalieri, essere dimessi da ospedali o case di cura, frequentare centri diurni di socializzazione o riabilitazione. In molti casi gli utenti possono essere persone con disabilità che spesso necessitano di essere accompagnate negli spostamenti in quanto non autosufficienti o perché bisognose di particolari accorgimenti durante la fase del trasporto.
I progetti di servizio civile in Pubblica Assistenza Anpas nel campo del soccorso di emergenza 118 in Piemonte includono, oltre alla possibilità di effettuare i servizi sociali precedentemente descritti, anche l’impiego in servizi di emergenza urgenza 118.
I volontari in servizio civile saranno quindi impegnati nel ruolo di soccorritore in ambulanza e in tutte le mansioni riguardanti le attività di emergenza e primo soccorso. I progetti prevedono l’inserimento e il tutoraggio degli operatori volontari in servizio civile a partire da una puntuale formazione certificata dalla Regione Piemonte e da un successivo periodo di affiancamento a personale più esperto.
I progetti nel settore educazione e promozione culturale hanno il fine di divulgare tra gli studenti delle scuole superiori e tra la cittadinanza la cultura del volontariato assistenziale e del primo soccorso nonché promuovere stili di vita più sani e salutari.
Qualche anno fa lo incontrai in un ufficio e con mio sommo stupore sentii che l’impiegata lo chiamò “signor Donat Cattin” all’italiana. Non mi trattenni e dissi a quella signorina quarantenne che non conosceva per nulla la storia italiana e piemontese recente. Ma l’impiegata non capi’ ed evitai di infierire. Eppure quel dottor Donat Cattin rappresentava un qualcosa di importante per il giornalismo anche televiso che neppure La Stampa ha voluto riconoscere oggi al figlio del ministro Donat Cattin. In quell’occasione facemmo un pezzo di strada a piedi e parlammo delle disastrose condizioni del Polo del ‘900 in preda alla sinistra più settaria. Lui aveva preso la guida della Fondazione intitolata a suo Padre e voleva salvaguardarne l’identita’. Era stato con Michele Torre il giornalista che fece rivivere la “Gazzetta del Popolo” dopo la “follia demagogica”dell’autogestione. In Tv aveva collaborato per anni con Bruno Vespa, malgrado il cognome ingombrante che solo l’impiegata non conosceva. E’ stato un uomo libero, aperto, leale. Sono pentito di non averlo frequentato abbastanza. L’avevo conosciuto in via Stampatori dove aveva originariamente la sede “Forze nuove“, la corrente di suo padre, uno dei pochi leader Dc capaci di essere se stessi anche sotto i colpi della mala sorte. Claudio ha rappresentato anche un esempio di indipendenza personale che non va sottaciuta. Con lui muore una pagina importante della vita culturale e giornalistica. Era bello rivederci a Finale vicino al palazzo della famiglia materna per la presentazione di un libro, un’iniziativa che la politica è riuscita anche qui a snaturare e lottizzare.