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Polizia e Moige a tutela dei minori su treni e strade

È stato rinnovato l’accordo di collaborazione tra la Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, della Comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato del Dipartimento della Pubblica Sicurezza ed il Moige – Movimento Italiano Genitori, già sottoscritto nel 2008, che permetterà di continuare a realizzare azioni incisive su fronti strategici per l’incolumità e la sicurezza dei bambini e degli adolescenti in ambito della circolazione stradale e ferroviaria.

Il precedente accordo riguardava soltanto la sicurezza stradale, ma visti i risultati apprezzabili ottenuti, si è ritenuto di allargare l’ambito di applicazione anche a quella ferroviaria, per sensibilizzare i giovani, i loro educatori ed i genitori sui rischi che possono incorrere in caso di non rispetto delle norme sulla sicurezza.

La nuova intesa, con validità triennale, prevede, in particolare, che le Parti sviluppino e valutino forme di collaborazione per iniziative congiunte nei settori della formazione, dell’informazione e dell’educazione ad una mobilità sicura, finalizzate al miglioramento dei livelli di sicurezza dei richiamati settori, anche mediante l’istituzione di un apposito gruppo di lavoro paritetico, denominato “Tavolo Tecnico di Coordinamento”.

Dichiara Antonio Affinita, direttore del Moige: <<In virtù di questo accordo sarà ora possibile raggiungere decine di migliaia di giovanissimi assieme a rappresentanti della Polizia di Stato che davvero credono nella missione di accrescere la cultura della sicurezza, che da sempre è uno dei temi centrali per il Moige. Assieme alla Direzione Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, della Comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato coinvolti, lavoreremo sulla formazione, l’informazione e l’educazione ad una mobilità sicura per la prevenzione degli incidenti in ambito stradale e ferroviario, con i Progetti “Icaro” e “Train… to be cool”. >>

<<Inoltre – continua Affinita – collaboreremo nell’ambito dell’iniziativa del MOIGE “Un anno di zapping”, al fine di valorizzare i contenuti web e tv di maggiore valore didattico ed educativo in tema sia di sicurezza web, stradale e ferroviaria. >>

Afferma la dr.ssa Daniela Stradiotto, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, Ferroviaria, della Comunicazioni e per i Reparti speciali della Polizia di Stato: <<È estremamente importante che i giovani comprendano appieno il valore delle regole nei citati ambiti, frequentati abitualmente, al fine di avere la corretta percezione dei rischi e di rifuggire non solo da quei comportamenti che costituiscono reato, ma anche da tutte quelle azioni di evidente superficialità o disattenzione, che “trasformano” il divertimento in danni – anche fisici – spesso permanenti. Non si è grandi se si riesce a vincere la sfida di tirare il freno d’emergenza o di attendere il treno posizionandosi oltre la linea gialla, mentre è più concreto il rischio di farsi (e fare) male!

Le regole non sono soltanto “degli adulti” e violarle non deve costituire motivo di soddisfazione per aver trasgredito qualcosa a cui “i grandi” sono, invece, sottoposti! Al contrario, rispettarle significa essere diventati “adulti” per una vita insieme all’insegna della solidarietà e della convivenza civile. >>

Donna avvolta dalle fiamme gravissima al Cto

Un’anziana gravemente ustionata nella sua abitazione, a Chiavazza, a causa  di un incendio le cui  cause sono da verificare è ricoverata in fin di vita al Cto. Sul posto i vigili del fuoco e il 118  hanno prestato i primi soccorsi alla donna, 86 anni, che ha ustioni sul 90 per cento del corpo.

 

Frode fiscale: la Gdf sequestra tre aziende, uno yacht e 4 milioni e mezzo

Guardia di Finanza Torino, operazione “Tabula Rasa”: sequestrati nei confronti di due imprenditori 3 complessi aziendali, 10 immobili, 1 terreno, 13 conti correnti, dei quali 10 accesi all’estero, 2 autovetture, una imbarcazione da diporto battente bandiera slovacca e denaro per un valore complessivo di circa 4,5 milioni di euro.

 

Frode fiscale, bancarotta e autoriciclaggio con proiezione internazionale: società, costituite ad hoc, alcune delle quali aventi proiezione e ramificazione in più Stati (Regno Unito, Romania e Marocco) e paradisi fiscali (Panama).

 

La Guardia di Finanza di Torino ha eseguito la misura di prevenzione patrimoniale del sequestro, emessa dal Tribunale del capoluogo piemontese, nei confronti di due imprenditori pinerolesi gravati da precedenti penali per reati fiscali, bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.

 

Il provvedimento giudiziario è giunto a conclusione di articolate indagini di polizia giudiziaria che hanno visto impegnati, per oltre due anni, i finanzieri della Compagnia Pinerolo con la costante direzione della Procura della Repubblica di Torino.  Le indagini, hanno tratto origine da tre verifiche fiscali eseguite, negli anni scorsi, nei confronti di altrettante società operanti nei settori dei rottami e della vendita di autovetture usate, all’esito delle quali erano state accertate plurime violazioni alla normativa tributaria, con la constatazione, complessivamente, di oltre 10 milioni di imposte sui redditi e imposta sul valore aggiunto evase, ed in materia fallimentare.

 

I successivi approfondimenti delegati dal magistrato inquirente, effettuati attraverso l’espletamento di indagini finanziarie, patrimoniali e tecniche, avevano consentito di scoprire  un vasto e intricato sistema criminoso, messo in piedi dai due soggetti i quali, dopo aver proceduto al sistematico e fraudolento depauperamento dei patrimoni aziendali delle 3 imprese, si erano adoperati, avvalendosi della fattiva collaborazione di un commercialista di stanza nella provincia di Novara e di una collaboratrice di quest’ultimo, per reimpiegarli in nuove società, costituite ad hoc, alcune delle quali aventi proiezione e ramificazione in più Stati (Regno Unito, Romania e Marocco) e paradisi fiscali (Panama).

 

Per tali condotte di autoriciclaggio, il GIP presso il Tribunale di Torino, accogliendo la richiesta del pubblico ministero titolare del fascicolo processuale, aveva emesso un provvedimento cautelare preventivo, finalizzato alla confisca, nei confronti degli indagati, sulla cui base erano stati sottoposti a sequestro beni mobili ed immobili per oltre 4 milioni di euro, quali profitto del reato.

 

Sulla base di tali evidenze, i Finanzieri hanno sviluppato mirati accertamenti di natura economico-patrimoniale, che hanno fatto emergere una rilevante sproporzione tra il profilo patrimoniale e quello reddituale dei due imprenditori i quali, pur avendo percepito per anni minimi emolumenti, sono risultati direttamente o indirettamente intestatari di numerosi beni mobili e immobili, acquistati nel tempo attraverso l’impiego dei capitali di matrice illecita.

 

Tenuto conto, quindi, dei riscontri emersi nel corso delle investigazioni e alla luce dei diversi capi di imputazione gravanti sugli imprenditori, l’Autorità giudiziaria, condividendo le proposte avanzate dalle Fiamme Gialle, ha disposto, in armonia con la normativa recata dal “Codice antimafia”, il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, quale misura di prevenzione patrimoniale propedeutica alla successiva confisca.

 

L’odierna attività ha, così, consentito di cautelare 3 complessi aziendali, 10 immobili, 1 terreno, 13 conti correnti, dei quali 10 accesi all’estero, 2 autovetture, una imbarcazione da diporto battente bandiera slovacca e denaro per un valore complessivo di circa 4,5 milioni di euro.

Nascondeva in casa etti di marijuana

Lo scorso sabato pomeriggio, nel contesto di controlli nella zona di corso Palermo, una pattuglia del Commissariato Barriera Milano ha notato un cittadino senegalese sospetto e lo ha sottoposto a controllo. L’uomo, 35 anni, con precedenti di polizia specifici per reati inerenti agli stupefacenti, emanava un forte odore di cannabis e, tentando di non farsi vedere dagli operatori, sbriciolava per terra un involucro di marijuana del peso di circa 1 grammo: veniva però notato in questa operazione; pertanto, gli agenti decidevano di effettuare una perquisizione presso il suo domicilio in via Ciamarella. Nel suo alloggio, sono stati rinvenuti 11 involucri di cellophane trasparente contenenti 650 grammi circa di marijuana; sequestrato anche un rotolo di cellophane utilizzato per creare le dosi e la somma in contanti di 325 €. L’uomo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Trovato in casa riverso a terra anziano è stato soccorso dagli agenti 

Nel primo pomeriggio di mercoledì scorso una cittadina si è rivolta agli agenti del commissariato Barriera Nizza preoccupata di non vedere da alcuni giorni un anziano signore, assiduo frequentatore della zona in cui vive. La donna conosce nome e cognome del soggetto ma non è in grado di indicarne l’indirizzo di residenza.

L’attività investigativa svolta dagli operatori ha permesso il rintraccio dell’abitazione dell’uomo. Dopo aver suonato diverse volte il campanello, i poliziotti hanno avvertito un flebile lamento provenire dall’interno. Immediata la richiesta d’intervento dei VV.FF e di personale medico. Una volta dentro, gli operatori hanno trovato l’anziano disteso a terra, impossibilitato a muoversi. L’uomo è stato trasportato presso un nosocomio cittadino per le cure del caso.

Lavori sulla statale 460 “di Ceresole”

Anas ha programmato la sostituzione e l’adeguamento delle barriere laterali in tratti saltuari lungo la strada statale 460 “di Ceresole”, nell’ambito della Città Metropolitana di Torino.

Gli interventi riguarderanno la statale all’altezza di Leinì (km 3), Cascina Vittoria, nel comune di Rivarolo Canavese (km 13), e Feletto (km 17). Per consentire lo svolgimento dei lavori, che saranno eseguiti in successione, a partire da lunedì 29 novembre e fino a venerdì 10 dicembre sarà in vigore il senso unico alternato.

Inoltre, sempre sulla strada statale 460 “di Ceresole” martedì 30 novembre partiranno i lavori di manutenzione del ponte al km 5,200, in località Tedeschi, nel comune di Leinì.

Il progetto di intervento prevede la sostituzione delle barriere laterali di sicurezza, il rifacimento ex novo dell’impermeabilizzazione e della pavimentazione oltre al ripristino dei giunti di dilatazione e alla sistemazione delle componenti idrauliche di scolo delle acque. Per consentire l’esecuzione dei lavori, fino a fine dicembre sarà in vigore il senso unico alternato.

La manutenzione rientra in un corpo di interventi da circa 3,3 milioni di euro che prevede il risanamento di cinque diversi ponti lungo la statale 460 “di Ceresole”, infrastruttura entrata nella gestione di Anas a partire da maggio.

L’abito non fa il muratore Arrestato dopo aver rubato attrezzi edili

Transitando in corso Vittorio Emanuele II gli agenti delle Pegaso notano un uomo alla guida di un auto colma di attrezzatura edile. L’uomo alla guida però si presentava impeccabile: nessuna abito da lavoro o indumento sporco che lasciasse pensare a un lavoro in cantiere. Gli agenti fermano il veicolo per il controllo in Lungo Po Diaz.

All’interno dell’auto vengono trovati numerosi attrezzi di ogni genere, tra questi un trapano, un martello pneumatico, una pinzatrice idraulica, una motosega e un laser dei quali il conducente dell’auto non sa dare spiegazione. In un primo tempo il reo dice agli agenti che gli attrezzi gli sono stati prestati da un amico. Una volta interrogato sulla proprietà del veicolo, l’uomo, un quarantacinquenne italiano si mostra incapace di fornire indicazioni fino a quando non emerge che si è impossessato dell’auto nei pressi di un cantiere in Borgo Filadelfia da dove si è poi allontanato.

A seguito dei fatti, il quarantacinquenne viene arrestato per furto mentre l’auto e il materiale vengono restituiti al legittimo proprietario.

Scontro frontale nella nebbia, muore ragazzo di 23 anni

Un ragazzo di 23 anni è morto nello scontro frontale tra due auto sulla Sp 165 a Marene, nel Cuneese,  in direzione di Carmagnola. L’incidente è avvenuto sulla “Strada reale”.  Sono intervenuti i vigili del fuoco di Saluzzo e Savigliano, il 118 e i carabinieri.

Tenta di rubare un telefonino. Denunciato

Nei giorni scorsi  una giovane è in attesa dell’autobus in corso Vittorio Emanuele quando nota a pochi metri da lei un signore, che la guarda. La ragazza sta ascoltando della musica con gli auricolari tramite lo smartphone, che ripone nella tasca del giubbotto. Dopo qualche secondo, avverte uno strano movimento alle sue spalle. L’uomo che la stava guardando, le sta sfilando il telefono dalla tasca, ma vistosi sorpreso si ferma. Il ladro  cerca di allontanarsi e chiede alle vittima di non dire nulla, altrimenti passerà dei guai. Ma la ragazza si rivolge a degli operatori della GTT lì presenti, che lo bloccano, in attesa che arrivano una volante della polizia. Alla presenza degli agenti del Comm.to Barriera Nizza l’uomo, un quarantacinquenne di nazionalità marocchina, sottoposto all’obbligo di firma, viene perquisito;  nascosto all’interno di un calzino,  è stato ritrovato un telefonino di provento furtivo: pertanto, l’uomo è stato denunciato per ricettazione del cellulare e per il tentato furto.

Un nuovo bosco urbano in strada del Portone

Il verde pubblico di Torino si arricchisce di un nuovo bosco urbano in strada del Portone, grazie all’intervento realizzato da alcune aziende – Bitron, Lyreco, Saint Gobain, Sekurit e Collins – con il coordinamento di Rete Clima, ente non profit che supporta le Aziende in progetti di Corporate Social Responsibility, di sostenibilità e di decarbonizzazione.

 

Alla presenza dell’assessore al Verde della Città di Torino, Francesco Tresso, nei giorni scorsi si è svolta un’attività di piantagione sulle banchine del tratto di strada interessato, nell’ambito di un intervento che prevede la realizzazione di fasce di forestazione urbana e la messa a dimora di alberi all’interno delle aiuole e rotatorie verdi in prossimità di strada del Portone. Con l’aiuto dei professionisti di Rete Clima, i volontari delle aziende coinvolte hanno ultimato la messa a dimora di 600 piantine forestali e di 30 alberi ad alto fusto, in un’area che è stata identificata insieme ai responsabili dell’Unità Operativa Alberate dell’Area Verde della Città di Torino.

Obiettivo del progetto, oltre che abbellire l’area, è di ridurre l’inquinamento legato al traffico veicolare e beneficiare dei “servizi ecosistemici” forniti dal verde, come lo stoccaggio di CO2, la riduzione delle temperature e l’aumento della biodiversità urbana.

Commenta l’assessore Tresso: “Ringrazio tutti i soggetti coinvolti in questo progetto, le volontarie e i volontari che sono oggi presenti per questa attività. La nostra amministrazione continua nel suo impegno di coinvolgimento di partner e di aziende del territorio su azioni e iniziative concrete di sostenibilità ambientale. Le sfide ambientali sono una priorità da affrontare nell’immediato, e iniziative come questa sono un tassello importante di una strategia più ampia, che mira a valorizzare e incrementare la ‘foresta urbana’ con l’obiettivo di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici nei centri urbani”.

L’attività è inserita all’interno del Protocollo tecnico Forestazione Italiana® di Rete Clima, che prevede l’utilizzo di specie arboree ed arbustive autoctone, coltivate in vivai italiani e attività di cura post impianto per tre anni.

Per la Città di Torino, da tempo attenta e sensibile alle tematiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, è una opportunità di riqualificazione della zona e di sviluppo del verde che va ad arricchire un patrimonio arboreo importante costituito da circa 147 mila piante su alberate urbane e in parchi e giardini, e da oltre 233 mila alberi presenti nei boschi collinari di proprietà della Città.

Per le aziende coinvolte l’iniziativa climate-friendly è l’occasione per contribuire, in modo concreto, agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs 13 e 15) fissati dall’Agenda 2030 che, insieme al Protocollo di Kyoto, mirano a proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri, mitigando l’impatto umano sull’ambiente, contrastando il cambiamento climatico e tutelando la salute delle persone.

Il progetto prevede l’utilizzo di piante scelte nei vivai italiani, di provenienza certificata, accompagnate dal nuovo Passaporto delle piante, in vigore dal 2019, che garantisce il controllo e la salute delle piante. In questo modo, oltre che a promuovere la filiera florovivaistica italiana, si ostacola l’introduzione e la diffusione di malattie e organismi nocivi particolarmente pericolosi per i vegetali, che potrebbero causare danni ecologici, sociali ed economici