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Brucia magazzino, una persona ustionata dalle fiamme

Un incendio ha bruciato un deposito che si trova vicino a una abitazione a Ghiffa nel Verbano.  In tre ore di lavoro vigili del fuoco sono riusciti a domare il rogo ed evitare che si propagasse alla vicina casa. Ingenti i danni all’interno del deposito. Si tratta di un incidente domestico. Per le ustioni una persona è stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Novara.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

(Foto archivio)

 

Si abbattono le piante malate

A seguito dei recenti controlli di stabilità sulle alberate – effettuati dalle ditte specializzate con il coordinamento e la supervisione dei tecnici comunali dall’area unità alberate – al fine di garantire la sicurezza dei cittadini è stato programmato l’abbattimento di alcune piante gravemente compromesse e a rischio caduta, sui corsi Belgio (intervento in corso) e Novara (domenica 19 giugno).

L’intervento in corso Belgio riguarda l’abbattimento di sette aceri, necessario perché la stabilità delle piante è così pregiudicata da non permetterne la conservazione con un sufficiente livello di sicurezza. È inoltre in corso un intervento di pulizia dei fusti e di contenimento delle chiome dal lato della linea tranviaria, richiesto con urgenza da GTT, per garantire una sufficiente visibilità ai conducenti dei tram agli incroci e in corrispondenza dei passi carrai, e per evitare danneggiamenti a carico dei pantografi dei tram in transito per la presenza di rami nelle vicinanze dei cavi dell’alimentazione elettrica.

Il doppio filare di aceri (Acer negundo) di corso Belgio è oramai a fine ciclo e al centro di continue richieste di interventi manutentivi, in gran parte collegati al suo cattivo stato di salute e allo scarso spazio a disposizione per il corretto sviluppo delle chiome degli alberi. Per questo motivo la Città ha predisposto un progetto di riqualificazione dell’alberata, inserito nei progetti REACT che sono in corso di approvazione, i cui lavori dovrebbero iniziare nel prossimo autunno/inverno. Considerato il prossimo intervento di riqualificazione dell’intero asse, non si procederà quindi ad una potatura completa dell’alberata dal lato degli edifici.

L’intervento in corso Novara consiste invece nell’abbattimento di cinque platani nei pressi del Cimitero Generale, colpiti da cancro colorato. Si tratta di una malattia provocata dal fungo Ceratocystis fimbriata che, una volta penetrato nell’albero attraverso lesioni o ferite della corteccia o delle radici, ne provoca irreversibilmente la morte, occludendo i vasi che trasportano acqua e linfa e provocando il conseguente totale, e a volte rapidissimo, disseccamento della chioma.

L’abbattimento tempestivo delle piante malate e di quelle limitrofe è l’unica opzione possibile, non esistendo ad oggi alcun metodo di cura per ridurre la diffusione della malattia e salvaguardare le alberate di platano. In questo caso l’intervento è ancora più necessario in quanto il focolaio d’infezione è situato nei pressi dei due grandi platani di corso Novara che si affacciano sul fiume Dora, uno dei quali è inserito nell’elenco nazionale degli alberi monumentali, e che vanno assolutamente preservati da questo patogeno. L’abbattimento è inoltre un obbligo di legge, che ha permesso a Torino – dal 1979, anno di comparsa della malattia – di circoscrivere le perdite di platani a pochi individui l’anno.

La modalità di esecuzione dell’intervento è complessa e deve rispettare alcune precise procedure, per ridurre al minimo la possibilità che parti infette di segatura e di legno si disperdano nell’ambiente e possano propagare la malattia. In questo caso specifico sarà utilizzato un macchinario di derivazione forestale, costituito da un braccio telescopico con all’estremità una coppia di ganasce ed una sega circolare, in grado di afferrare, tagliare e posare a terra intere parti di albero, riducendo così il numero di tagli e velocizzando i tempi dell’intervento, due aspetti contribuiscono in modo significativo ad abbassare il rischio di trasmissione della malattia.

Nelle zone dove sono presenti focolai di cancro non sarà possibile sostituire le piante malate con nuovi alberi, per almeno cinque anni dalla scomparsa degli ultimi sintomi della malattia. Potranno essere messi a dimora solo individui di un clone di platano brevetto e resistente al patogeno, come è stato fatto negli ultimi anni con interventi analoghi nei pressi della Madonna del Pilone e su Corso Vittorio Emanuele II, di fronte alle ex Carceri Le Nuove.

Guidavano camion senza rispettare le ore di riposo

Nei giorni scorsi, personale specialistico del Reparto Radiomobile della Polizia Locale impegnato in un servizio di controllo di sicurezza stradale sui mezzi pesanti in Piazza Cattaneo, ha fermato un autoarticolato, dotato di cella frigo per il trasporto di alimenti soggetti a temperatura controllata, condotto in multi presenza cioè con l’alternanza di più autisti alla guida.

Alla vista della pattuglia, il conducente del mezzo pesante ha frettolosamente tentato di inserire la propria carta conducente dentro lo slot del tachigrafo digitale di ultima generazione. L’esame della memoria del tachigrafo effettuato dagli agenti specializzati ha confermato che entrambi i conducenti avevano guidato senza aver inserito la propria carta personale, operazione obbligatoria e necessaria per il controllo dei tempi di guida e di riposo.

Ad entrambi è stata contestata immediatamente la violazione dell’art. 179 commi 2 e 9 del Codice della Strada che oltre alla sanzione prevede il ritiro della patente finalizzata alla sospensione per la durata che deciderà la locale Prefettura e la decurtazione di 10 punti sulla carta di qualificazione del conducente.

L’analisi dei dati digitali scaricati dal tachigrafo ha fatto emergere che, anche nei ventotto giorni precedenti al controllo, i conducenti che si erano alternati alla guida del veicolo non avevano inserito la carta tachigrafica, percorrendo fino a 800 chilometri giornalieri. I dati in memoria hanno anche evidenziato l’inserimento di carte tachigrafiche denunciate per smarrimento.  Inoltre, per non fare rilevare l’allarme di guida senza carta, i conducenti avrebbero attivato una particolare funzione di settaggio che gli consentiva di non riposare mai, mettendo in tal modo a serio rischio la sicurezza stradale.

Alla ditta proprietaria del veicolo sono state notificate violazioni ai sensi dell’art. 179 del Codice della Strada per un totale di oltre 15.000 euro e l’invito a fornire i dati di chi avesse guidato senza carta e/o utilizzato impropriamente carte che risultavano smarrite a seguito di denuncia. La ditta proprietaria sarà segnalata agli organi competenti.

Torino Pride è ‘Queer e ora’

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Appuntamento sabato 18 giugno alle 16,30, in corso Principe Eugenio angolo corso San Martino. Il corteo sfilerà per il centro e si concluderà in piazza Vittorio dove si susseguiranno gli interventi delle associazioni del Coordinamento e delle compagnǝ di lotta, con un’attenzione per le realtà e movimenti maggiormente invisibilizzati.  

Al motto di ‘Queer e ora’, il Torino Pride si prepara a sfilare per le strade della città e a rivendicare maggiori diritti: una legge per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali, una legge contro l’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia, politiche più efficaci di contrasto alla violenza maschile e di genere, maggiori tutele per i migranti LGBTQIA+, il matrimonio egualitario, la difesa della legge 194. Queste e tante altre le richieste che saranno portate in piazza sabato 18 giugno, riunite nel documento politico che è la somma delle rivendicazioni e delle riflessioni che il Coordinamento Torino Pride e le associazioni che lo compongono offrono alla città.

Si parte alle 16,30 da corso Principe Eugenio per sfilare a testa alta, senza limiti o vergogna, raccontando attraverso i corpi che inonderanno come una marea  le vie del centro le “stupefacenti eccezionalità” che compongono la nostra società, anche in ricordo della prima manifestazione che fu un gesto di rivolta. Era infatti il 5 aprile 1972 quando un gruppo di militanti interruppe un congresso di sessuologia a Sanremo, contestando le teorie riparative e rivendicando il primo spazio di protagonismo e parola. Da allora molto è cambiato, ma la strada dei diritti e di affermazione delle identità è ancora lunga.

Ecco che le persone queer, lesbiche, bisessuali, trans e transgender, gay, aromantiche, asessuali, intersessuali, non binarie e molto altro, infiniti siderali di galassie in movimento, sono determinate a continuare in un percorso di sfida e di lotta contro chi vuole limitare diritti, non riconoscere le diversità, ostacolare il diritto a essere felici. Secondo il Coordinamento è necessaria una città aperta, la revisione della legge sul cambio di genere verso una prospettiva di autodeterminazione e una maggiore attenzione ai servizi di accompagnamento, in particolare verso le persone più giovani, ma anche diritti per le persone con disabilità, contrasto al razzismo, tutela del clima, richiesta di una corretta narrazione dei movimenti e all’autodeterminazione sul fine vita e ai diritti nel mondo .

“Siamo stanchә di avanzare un centimetro per volta, stanchә delle mediazioni al ribasso sui nostri corpi e sulle nostre vite e sulle nostre relazioni, stanchә di dover conquistare spazi sicuri di libertà e condivisione. Per questo scendiamo per le strade al grido di “Queer e ora!”. Perché non è solo questione di diritti, di giustizia, di uguaglianza. È questione di orgoglio per le nostre identità, le nostre non conformità, che ci appartengono e vogliamo scoprire e abbracciare; è questione di rabbia, verso chi tenta di limitarci; è questione di felicità, che non vogliamo più rimandare. È questione di noi, e dovete averci a che fare”, spiega Marco Giusta, coordinatore del Torino Pride.

In testa al corteo ci saranno gli esponenti del movimento, rappresentanti delle 22 associazioni che compongono il Coordinamento Torino Pride, e compagnǝ di lotta, come Vladimir Luxuria, direttrice del Lovers Film Festival. Presenti anche le istituzioni con il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e l’assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli. Ai patrocini ricevuti quest’anno, oltre a quello della Città di Torino e della Città Metropolitana di Torino, si confermano quelli di Università degli studi e del Politecnico, a cui si aggiunge quello dell’Accademia Albertina.

“Torino è orgogliosa di ospitare il Pride del 18 giugno e l’Amministrazione è certa di rappresentare il sentimento di una comunità cittadina accogliente ed inclusiva”,  commenta l’assessore comunale Rosatelli. Che aggiunge: “La Città sarà sempre al fianco della comunità LGBT+ e di chi si impegna per una società libera da ogni pregiudizio, discriminazione e violenza, nella quale sia garantita pari dignità ad ogni persona. Per questo abbiamo chiesto ai parlamentari eletti in Piemonte un intervento legislativo urgente che permetta il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie omogenitoriali, e sosteniamo una riforma organica del diritto di famiglia, come quella proposta da Rete Lenford e Famiglie Arcobaleno”.

“Il Torino Pride torna ad invadere le strade con la sua moltitudine colorata e festante e come sempre determinata a proseguire con convinzione il cammino del riconoscimento dei diritti di tutt3. Continua ad esserci bisogno di leggi che tutelino diritti umani fondamentali. Il cammino è lungo, c’è ancora bisogno di impegnarsi in progettualità come PortoSicuro, che vede impegnata la Città metropolitana di Torino insieme alle associazioni LGBTQIA+, per prendersi cura delle persone e per costruire una società più giusta. È per me un onore partecipare al Torino Pride anche quest’anno. Le istituzioni devono essere sempre più parte di questo cammino di civiltà, al fianco della comunità LGBTQIA+, perché la rivoluzione culturale che serve possiamo farla solo insieme”, spiega Valentina Cera Consigliera Delegata alle politiche di parità della città metropolitana.

Nel corso del Pride verranno raccolte le firme per la proposta di legge promossa da Torino Città per le Donne per introdurre la doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale, insieme all’ordine alternato di candidati e candidate.

La manifestazione sarà trasmessa in diretta da Toradio, media partner dell’evento.

Quest’anno inoltre il Pride compie uno sforzo per essere maggiormente inclusivo, grazie alla consolidata collaborazione con SMAT che installerà quattro punti acqua lungo il percorso, alla creazione di spazi di decompressione e punti di scarico sensoriale all’interno del corteo, la traduzione in linguaggio dei segni per gli interventi dal palco, fino ad arrivare alla segnalazione dei servizi igienici per le persone con disabilità lungo il percorso e alla distribuzione di tappi per le orecchie per il corteo. Anche la festa finale, che sarà ospitata al Centralino in via delle Rosine 16, si caratterizza per essere una festa accessibile, con ingresso per le persone con disabilità motoria da via Giolitti 35/a, bagni accessibili, gender free e spazi di decompressione all’interno del cortile.

Durante la manifestazione sarà possibile, per chiunque lo richieda, effettuare gratis i test a risposta rapida HIV e sifilide grazie alle attività delle associazioni che fanno parte di Fast Track Cities.

Al termine della manifestazione, grazie all’interessamento dell’assessorato ai Trasporti della città di Torino, GTT fornirà un passaggio di navette per le persone che vogliono tornare in piazza 18 dicembre da dove il corteo è partito.

Tranquilla serata in pizzeria disturbata da un ubriaco

Pensavano di trascorrere una tranquilla serata in una pizzeria a di Biella. Ma i numerosi clienti sono stati disturbati da un ubriaco che urlava e faceva gestacci. Finché il titolare ha chiamato i carabinieri.

Arrivati i militari l’uomo si è allontanato, ma poco dopo è stato rintracciato. È un quarantenne conosciuto dalle forze dell’ordine. E’ stato deferito all’autorità giudiziaria in quanto sottoposto alla sorveglianza speciale che gli vieta di uscire di casa.

Alla guida di uno scooter muore nello schianto contro un furgone

A seguito di un incidente sulla provinciale tra Cuneo e Mondovì, nello scontro tra un furgone e uno scooter è morto il conducente del motorino. L’uomo, 39 anni, era stato soccorso dai sanitari del 118 e trasportato all’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo in codice rosso, dove e’ successivamente deceduto.

Donna lancia vasi sui passanti

Una donna ha iniziato a lanciare vasi dal balcone sui passanti, in via Caduti per la libertà a Chivasso, nei giorni scorsi. Sono intervenuti i sanitari del 118, la Croce Rossa, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. La strada è stata momentaneamente chiusa al traffico. Poi i vigili del fuoco sono riusciti a entrare nell’appartamento e a fermare la donna che minacciava anche i vicini urlando.

Foto archivio

Infermieri, Nursind scrive alle Asl: “Come avete speso i soldi?”

 

Vogliamo sapere come avete speso i soldi.

Nursind Piemonte scrive alla regione e alle aziende e chiede conto su come siano state impegnate le risorse economiche previste dal DL 34/2020, convertito in Legge 77/2020 ( oltre 80 milioni di euro ) con specifiche finalità, destinate dalla stato alla regione Piemonte e da questa ripartite alle aziende.

Risorse, come si evince dalla missiva inviata, totalmente destinate all’assunzione di personale, in particolare infermieristico che tra l’altro sono a disposizione della Regione anche per gli anni successivi.

Pretendiamo di sapere come tali risorse sono state utilizzate e anche come si intendono impegnare per i prossimi anni. Crediamo sia un atto dovuto spiegare questo a lavoratori e cittadini conclude Francesco Coppolella, Segretario Regionale del NurSind.

Riteniamo che risorse arrivate per precise finalità che incideranno anche sulla nostra sanità futura non debbano essere utilizzate per pareggiare i conti e che dovrebbero essere oggetto di verifica degli organi competenti.

In allegato, nota inviata alla regione e alle aziende.

Un giardino per Massimo “Bubi” Ottolenghi

INTITOLAZIONE PER IL PARTIGIANO 

Si è tenuta ieri la cerimonia per l’intitolazione a Massimo “Bubi” Ottolenghi del giardino situato fra i corsi Sicilia e Monterotondo, all’interno del quartiere Pilonetto (Circoscrizione 8). Alla cerimonia erano presenti: la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo; la vicepresidente del Senato Anna Rossomando; il presidente della Circoscrizione 8 Massimiliano Miano; la figlia Lauretta e gli altri familiari di Ottolenghi; il collega di studio legale Alessandro Re.

“La scelta di questo giardino è stata attenta ed accurata – ha esordito Miano nel suo saluto – per dare il giusto risalto alla figura di Massimo Ottolenghi che per il Borgo Pilonetto è stato punto di riferimento di valore indiscutibile: come uomo di legge, come intellettuale e scrittore, come Resistente”.

Nel suo intervento, Grippo ha definito Ottolenghi “memorabile figura di riferimento della nostra città, uomo libero e ribelle che trasmetteva ai più giovani valori e strumenti per diventare cittadini consapevoli e chiedeva in cambio la disponibilità a difendere la costituzione e i suoi principi fondamentali: libertà, giustizia, democrazia”. Per la presidente del Consiglio comunale Ottolenghi è stato un democratico in servizio permanente effettivo da ricordare con una delle sue affermazioni più note: “La libertà è un bene che non si conquista una volta sola, ma che va conquistato ogni giorno. La Libertà è un bene che va difeso”.

Commosso, infine, il ricordo della figlia Lauretta che, nel ripercorrere la vita e le azioni del padre, ebreo della Diaspora, italiano legato al territorio, alle origini monferrine, alla sua città, al Borgo Pilonetto, ha tracciato un affresco della storia e delle trasformazioni che hanno attraversato la Torino negli anni bui del Fascismo, in quelli della speranza per la Costituzione “risultato della Resistenza e strumento per rendere migliore il Paese, negli anni dell’impegno professionale e civile, in quelli della maturità da scrittore, circondato dall’affetto della famiglia.

Massimo Ottolenghi (Torino, 20.6.1915 – 18.1.2016) Dopo la laurea in legge, partecipa alla lotta di Liberazione sulle montagne piemontesi aderendo, insieme ad Alessandro Galante Garrone, Ada Gobetti, Giorgio Agosti, al Partito d’Azione, con il nome di battaglia di “Bubi”. Preferì non usare le armi, ritagliandosi invece un ruolo importante nel mantenere i contatti fra comandi militari, formazioni partigiane e istituzioni locali, sia nelle Valli di Lanzo, sia fra le Valli e Torino, e si adoperò efficacemente, non senza correre gravi rischi personali, per proteggere combattenti, sfollati, ebrei e popolazione civile da arresti, rastrellamenti e rappresaglie. Con il Dopoguerra arriva l’impegno professionale, prima come magistrato, successivamente come avvocato civilista, mentre il terzo tempo della sua vita lo vede impegnato nella scrittura, con la pubblicazione di numerosi libri.