CRONACA- Pagina 80

La sanità è gratis?

Uno dei cardini del nostro sistema giuridico o, meglio, socio-assistenziale, è che nel nostro Paese la sanità è gratuita.

Gli italiani sono famosi per non avere le idee molto chiare su quali siano i propri diritti e su quali siano i costi che sostengono, in generale, e previdenza ed assistenza ne sono un esempio lampante.

Ci si lamenta, in particolare negli ultimi anni, che la sanità sia in crisi, che oscuri centri di potere stiano tramando per modificare l’attuale regime sanitario in un sistema privato, dove paghi anche per entrare al pronto soccorso, al pari di quanto avviene da sempre negli USA.

Tutti sono sempre molto attenti, quando si parla di pensioni, a rimarcare il fatto che noi versiamo anche per chi non lavora, con il risultato che poi tutti avranno diritto alla pensione ma a noi (noi chi?) tocca lavorare sempre di più.

Ho chiesto a venti persone come funzionino il regime assistenziale e quello previdenziale in Italia, e solo 4 hanno saputo rispondermi correttamente.

Premesso che in Italia, dopo la nascita del Servizio Sanitario Nazionale per effetto della legge 833/78, esiste un solo sistema sanitario principale mentre sussistono ancora alcune casse previdenziali di categoria (ENASARCO, Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense, ed altre): parliamo di INPS che è l’Ente che accomuna la quasi totalità degli italiani.

Noi paghiamo (attraverso il gettito IRPEF) un tot, calcolato sul reddito lordo, quale quota per l’assistenza (malattia, per intenderci) e previdenza (la pensione).

Pur essendo i versamenti riconducibili al singolo che li effettua, l’Ente va visto come un enorme calderone nel quale arrivano soldi di tutti gli iscritti e ne escono per prestazioni sanitarie (farmaci compresi) e pensioni.

Se abbiamo un minimo di dimestichezza con la matematica, è intuibile che se, per ragioni varie, gli introiti diminuiscono diventa difficile mantenere invariate le uscite. Allo stesso modo, se aumentano le uscite, diventa molto difficile pareggiare i conti.

Mi spiego meglio: in un periodo come la pandemia quando molte attività sono state costrette alla chiusura gli introiti sono stati ridotti drasticamente ma, per contro e per la stessa causa, sono aumentate le spese (tamponi, ricoveri, visite specialistiche, presidi medico-chirurgici).

Aggiungiamo, inoltre, che da anni è sorta la tendenza a creare sempre nuovi malati (non entro nel merito della correttezza della tendenza). Un esempio? L’ipertensione: anni fa valeva la formula del “100 + l’età” almeno per gli adulti; va da sé che un 70enne con una pressione sistolica di 170 era “sano”. Ora se mantieni nel tempo una massima di 140 sei considerato iperteso e, quindi, inizi ad assumere farmaci antiipertensivi a vita. L’ASL ti assegnerà l’esenzione per patologia ed ecco che i farmaci saranno per sempre a totale carico INPS.

Lo stesso dicasi per il colesterolo, nei confronti del quale vengono ogni tot anni rivisti al ribasso i valori, cosicché se qualche anno fa con 220 eri “nella norma”, ora devi stare sotto i 200. E se superi quei valori? Basta assumere delle statine (per tutta la vita) a totale carico INPS e anche questa è fatta.

Ovviamente non è importante che il contribuente guarisca, basta che le casse dell’INPS non reclamino vendetta altrimenti bisogna correre ai ripari introducendo tickets su alcuni farmaci o sulle prescrizioni.

Noi siamo uno dei popoli col minor senso civico: basterebbe mantenere uno stile di vita adeguata, evitare di ricorrere al pronto soccorso per un’influenza o un attacco di diarrea, evitare di chiamare l’ambulanza se ci si può recare al P.S. con mezzi propri e già le cose cambierebbero. Certo, se lo fa un italiano su 60 milioni non cambia nulla, ma se venisse adottato come stile di vita generalizzato le cose cambierebbero eccome.

Se quando finiamo una terapia portassimo al nostro medico i farmaci avanzati (e non scaduti, ovviamente) questi potrebbero essere consegnati a chi ne abbia bisogno, senza ulteriori aggravi per il S.S.N.

Se evitassimo di provocarci le patologie (mangiando schifezze, bevendo come se non ci fosse un domani, fumando anche il posacenere, ingurgitando dolci e grassi come se fossero aria) sicuramente eviteremmo di caricare il S.S.N. di costi.

Allo stesso modo, se stiamo a casa “in mutua” per un unghia incarnita o perché devo ritinteggiare casa, va da sé che incidiamo non poco sull’INPS e, col passare del tempo, le sue casse cominceranno a colorarsi di rosso.

Una buona gestione dell’Ente è sicuramente auspicabile, e non ho motivo di ritenere che non avvenga così già ora; mi sento, invece, di credere che da un cambiamento nel comportamento di tutti noi Italiani possa nascere la differenza.

Sergio Motta

“Aquiloni nella tempesta”, l’esperienza del Covid raccontata a più voci

Il 16 ottobre, alle ore 18, a Cuneo, un incontro pubblico alle Mille Foglie

Le conseguenze del Covid sono state di natura sanitaria, ma anche psicologica e sociale. Su questo ultimo aspetto il libro omonimo dell’evento raccoglie le testimonianze di cittadine e cittadini di diverse categorie a distanza di 5 anni dal sorgere dell’epidemia. L’erboristeria Mille Foglie di Cuneo, in via Monsignor Bologna 5, ospiterà il 16  ottobre, alle ore 18, un incontro sul tema, prima occasione in Piemonte per proporre un dialogo serio e aperto su una tematica piuttosto travagliata. Elisa Bertinato e Fernanda Mazzoli, due insegnanti del pesarese urbinate, hanno lanciato nei canali social il questionario a cui hanno risposto in modo meditato 42 persone, quelle che se la sono sentita di tornare con la memoria a quel periodo, contrassegnato da decisioni e interrogativi drammatici, e di autorizzare poi la pubblicazione della loro testimonianza.

Le scelte di ciascuno, nate nella pandemia, hanno procurato fratture nei rapporti familiari e lavorativi, non tutte ancora ricucite. Il libro le descrive e tenta di aprire il confronto fra chi, forzatamente, è stato incasellato nelle definizioni di pro vax o no vax. All’incontro interverranno tre degli autori del libro: Guido Fea, di Fossano, analista informatico; Alessia Garda, torinese, insegnante di filosofia e Maria Antonietta Bálzola, milanese, psichiatra. Modererà il dibattito l’editore R. Labanca.

Mara Martellotta

A Villa Lascaris “Memoria e Accoglienza: Storie di mondi in cammino”

Si è inaugurata venerdì 3 ottobre a Villa Lascaris la mostra fotografica Memoria e Accoglienza – Storie di mondi in cammino, alla presenza delle istituzioni e delle associazioni del territorio. Realizzata con il contributo della Fondazione CRT e dell’Associazione Generazioni Migranti, e inserita nel programma del Festival dell’Accoglienza di Torino, la mostra esplora il tema delle migrazioni nel tempo: dal grande esodo italiano tra l’Unità d’Italia e gli anni Venti del Novecento fino ai movimenti contemporanei.

Migrazioni, umanità, riconciliazione

Nel suo intervento, il direttore di Villa Lascaris don Marco Fracon ha ricordato come i fenomeni migratori abbiano da sempre accompagnato la storia dell’umanità, intensificandosi nei periodi di guerra e di sconvolgimento climatico come quello attuale. Ha inoltre sottolineato una doppia coincidenza simbolica nella data di apertura al pubblico: il 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco d’Assisi – il santo dell’incontro con l’altro, del dialogo e della fraternità – e la vicinanza con lo Yom Kippur, la festa ebraica dell’espiazione e della riconciliazione.

Le parole delle istituzioni

Giampiero Leo, consigliere e coordinatore della Commissione Arte, Cultura, Welfare e Territorio della Fondazione CRT, ha portato i saluti della Presidente della Fondazione, prof.ssa Anna Maria Poggi e della Segretaria Generale avv. Patrizia Polliotto, soffermandosi sul valore culturale ed educativo di iniziative come Memoria e Accoglienza. Eventi che ricordano le esperienze dei nostri connazionali emigrati nel corso dei secoli, e che insieme mostrano esempi di integrazione riuscita e di futuro condiviso. Citando l’avvocata e attivista iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace nel 2003 – “Voi siete come quelli che, avendo l’acqua tutti i giorni, non si accorgono di quanto valga l’acqua” – Leo ha invitato a riscoprire il valore della consapevolezza, della partecipazione democratica e della cittadinanza attiva. Elementi che , come ha voluto anticipare  il Consigliere Leo, saranno parte fondamentale e qualificante del prossimo piano triennale della Fondazione CRT. L’inaugurazione si è conclusa con la visita al percorso espositivo, che si è rivelato tanto profondo quanto coinvolgente. Il tutto si è infine arricchito con una raffinata performance dal vivo dell’attrice Silvia Mercuriati.

Messa in sicurezza della Provinciale di Massello

Nell’ultimo anno e mezzo la Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino ha realizzato alcuni importanti interventi lungo la Strada Provinciale 170 che collega il Comune di Massello con il fondovalle della Val Germanasca.Nell’ambito di un primo appalto, finanziato con fondi PNRR per 400.000 euro, è stato effettuato un intervento per la mitigazione del rischio di dissesto del versante roccioso lungo il tratto che va dal km 3 al km 4+400, a protezione del traffico veicolare. In particolare sono stati effettuati interventi di disaggio-demolizione delle porzioni di roccia pericolanti e sono stati inseriti sistemi di protezione attivi, quali ancoraggichiodature e reti in aderenza, finalizzati al consolidamento delle pareti. Nell’ambito di un secondo appalto, finanziato con fondi regionali derivanti dalla riscossione dei canoni idrici per 450.000 euro, sono stati effettuati interventi di manutenzione straordinaria:

– il rinforzo di un muro in pietra a secco al km 5+900 soggetto a fenomeni di spanciamento, mediante pannelli in fune e travi in acciaio di ripartizione ancorate in profondità;

– l’installazione di nuove barriere stradali in tratti privi di protezione o la sostituzione di quelle esistenti in sei tratti di strada tra il km 1+800 e il km 5+900 e al km 0+700 della diramazione 1 della Provinciale 170, in corrispondenza di muri di sottoscarpaponti e ponticelli, al di sopra di nuovi cordoli in calcestruzzo armato gettato in opera;

– il rinnovamento della pavimentazione in conglomerato bituminoso in corrispondenza dei tratti della Provinciale 170 sopra citati, con il ripristino degli strati profondi nei punti più ammalorati e la correzione delle pendenze trasversali, per favorire il deflusso delle acque di piattaforma.

Ragazza 18enne muore in un incidente

Un incidente stradale ha coinvolto quattro giovani di Oulx, Salbertrand e Sestriere. Mentre viaggiavano sulla provinciale di Settimo Vittone a bordo di una Land Rover Defender, per motivi ancora da accertare, il conducente ha perso il controllo ed è uscito dalla carreggiata finendo in una scarpata. Una giovane del gruppo, di 18 anni, è morta durante il trasporto verso l’ospedale di Ivrea. Feriti non gravemente gli altri ragazzi.

FIAIP Piemonte: il presidente Marco Pusceddu eletto vice nazionale 

Entrerà a far parte della squadra guidata dal nuovo presidente nazionale Fabrizio Segalerba eletto al 16° Congresso Nazionale FIAIP.

Marco Pusceddu, presidente di FIAIP Piemonte, è stato eletto vicepresidente nazionale della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali con delega all’Antiabusivismo, durante il 16° Congresso Nazionale Fiaip, che si è concluso sabato 4 ottobre a Riccione e che ha visto l’elezione del nuovo presidente nazionale Fabrizio Segalerba.

“Ogni incarico non è un titolo, ma una responsabilità: questo è il principio che mi ha sempre guidato. Le decisioni che prendiamo oggi si riflettono sulla vita professionale di tanti colleghi agenti immobiliari e sui cittadini che comprano e vendono casa”, ha dichiarato Marco Pusceddu. Ringrazio per la fiducia la Federazione, il presidente uscente Gian Battista Baccarini e il nuovo presidente Fabrizio Segalerba: sono orgoglioso di far parte di questa squadra”.

Nel nuovo ruolo, Pusceddu guiderà le politiche e le iniziative della Federazione contro l’abusivismo nel settore immobiliare.

“Sarà mio impegno – sottolinea il nuovo vicepresidente nazionale – dare voce ai bisogni della categoria e tradurre in azioni concrete il lavoro di squadra contro l’abusivismo: una piaga che penalizza chi esercita la professione con onestà e mette a rischio i cittadini, esponendoli a truffe e contenziosi. Formazione continua, protocolli di collaborazione con autorità e istituzioni e un’informazione chiara verso i cittadini saranno le prime azioni di questa battaglia.”

“Far parte di Fiaip è una scelta di qualità, non solo un’iscrizione: Fiaip è un sindacato, l’unico ad aver sottoscritto un contratto collettivo nazionale di categoria, ed è un presidio di legalità. Significa appartenere a una comunità di professionisti guidati da valori di lealtà, trasparenza e correttezza, che costruiscono insieme il futuro della professione a tutela dei cittadini e dei consumatori”, conclude Pusceddu.

La Fiaip rappresenta oggi oltre il 53% delle agenzie immobiliari italiane e più di 10.000 agenti immobiliari. Nei prossimi anni, l’obiettivo sarà quello di consolidare un sindacato che include, partecipa e difende.

 Il Congresso nazionale ha riunito oltre 500 delegati, esponenti politici e stakeholder del comparto.

Insieme al presidente nazionale Fabrizio Segalerba, sono stati eletti i vicepresidenti nazionali Marco PuscedduGiuliana TarantoCorrado MirraRiccardo CeciFranco Lepidi ed Elena Lui, i componenti del Comitato Esecutivo, il vicepresidente nazionale vicario Francesco La Commare, il segretario nazionale Marco Bettiol e il tesoriere nazionale Carmelo Mazzeppi.

Nuovo furto nella notte da Borello in via Giolitti

E’ il secondo furto in 8 giorni avvenuto nella notte nel punto vendita Borello Supermercati in pieno centro a Torino in via Giolitti. Prese di mira in particolare le bottiglie di champagne e liquori di valore. Soltanto due notti fa era stato derubato il supermercato della nota catena a Settimo Torinese.  Il responsabile di Borello Supermercati, Fiorenzo Borello (nella foto) sottolinea come il fenomeno delle spaccate a Torino e provincia stia assumendo proporzioni preoccupanti.

Autoscuola recuperava punti patente senza corsi

Prima che la Polizia di Stato di Torino ne interrompesse le attività illecite, era diventata l’autoscuola di riferimento per tutto il nord Italia alla quale in tantissimi si rivolgevano per recuperare i punti decurtati dalla patente di guida senza frequentare i previsti corsi di recupero.

La platea dei finti frequentatori dei predetti corsi era quanto mai variegata, dagli autisti professionali ai manager, sino a comprendere anche una persona agli arresti domiciliari.

L’indagine, nata alla fine dell’anno scorso e condotta dalla Squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Torino, si è svolta attraverso una meticolosa attività investigativa, sia mediante metodi tradizionali che grazie ad attività tecnica, al termine della quale si è appurato che decine di iscritti ai corsi di recupero punti patente ottenevano il reintegro degli stessi senza aver mai messo piede all’interno dell’autoscuola incriminata, i cui responsabili provvedevano personalmente a falsificare i registri presenza dei candidati.

Responsabilità in tal senso erano state confermate anche dall’esito di perquisizioni disposte dall’A.G. nel mese di febbraio di quest’anno. È stata dunque depositata una complessa informativa all’Autorità Giudiziaria di Torino, che emetteva un’ordinanza di custodia cautelare (obbligo di dimora) nei confronti del titolare e di una dipendente dell’autoscuola torinese in questione, poi eseguita dagli Agenti della Polizia Stradale.

La Polizia Stradale ribadisce l’importanza del rispetto delle regole e della correttezza nelle procedure di formazione dei conducenti, sottolineando che la sicurezza stradale passa anche attraverso una preparazione adeguata, senza espedienti che possono comportare rischi seri per la collettività, oltre a ricadere nell’illecito.

Pedone investito muore nella notte

E’ morto nella notte dopo che era stato investito da una vettura a Fossano mentre camminava sulla provinciale 165. L’uomo non aveva con sé documenti e non è ancora stato identificato. È la 31esima vittima sulle strade cuneesi nel 202. Feriti anche il conducente dell’auto che nell’impatto è finita a bordo carreggiata.

 

Controlli a San Salvario, due arresti per rapina. Sanzioni per 20mila euro

Nei giorni scorsi si è svolto un controllo straordinario del territorio coordinato dalla Polizia di Stato con la collaborazione di personale della Polizia Municipale, dell’ASL-Spresa e dell’Ispettorato del Lavoro. L’attività è stata diretta da personale del Commissariato di P.S. Barriera Nizza.

Controllato un esercizio pubblico di corso Moncalieri nel quale sono state riscontrate diverse irregolarità: la Polizia Municipale ha emesso sanzioni per oltre 4.100 euro per carenze igienico-sanitarie e strutturali e per la mancanza di alcune certificazioni. Personale dell’Ispettorato del Lavoro ne ha, inoltre, sospeso l’attività, avendo riscontrato la presenza di sette lavoratori senza regolare contratto di assunzione, con l’emissione di una sanzione di oltre 18.000 euro. Nella circostanza, è stata riscontrata anche la presenza di un lavoratore gravato dal divieto di allontanarsi dall’abitazione proprio nelle ore in cui è stato effettuato il controllo.

Tre esercizi nel quartiere San Salvario, inoltre, sono stati sanzionati complessivamente per 480 euro per la vendita di alcolici dopo le ore 21.

Nel corso del servizio straordinario di controllo organizzato dalla Questura, due cittadini marocchini, di 39 e 20 anni, sono stati arrestati dagli agenti del Commissariato per essersi resi responsabili di rapina in concorso. I due, mentre erano a bordo di un autobus, avevano obbligato la vittima a consegnare il cellulare per poi fuggire, non prima di aver aggredito il malcapitato che cercava di recuperare il proprio telefono. La fuga, però, è stata interrotta in corso Moncalieri dall’intervento degli operatori della Polizia di Stato allertati dalle urla e impegnati nel servizio congiunto di controllo in zona.

La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida degli arresti, disponendo la custodia cautelare in carcere per entrambi. Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

I controlli continueranno con cadenza regolare.