E’ calato domenica sera il sipario sulla terza edizione di Monferrato Green Farm, Fiera del Verde e dell’Agricoltura, che si è svolta da venerdì (inaugurata con il taglio del nastro del sindaco di Casale Monferrato Emanuele Capra) a domenica al Pala Riccardo Coppo di Casale Monferrato, fregiandosi per il primo anno dl titolo di Fiera Nazionale. Arrivavano, infatti, da 7 regioni gli espositori che vi hanno preso parte. L’edizione 2025 è stata all’insegna della grande qualità delle proposte presentate nelle aree in cui era suddivisa: Area di esposizione e mostra di animali -Area Bimbi-Maneggio, Agricoltura- Fattoria Didattica, Salone delle Eccellenze Alimentari-Ristorante e Birrificio, Benessere e cura naturale della persona. A queste si sono aggiunti i momenti culturali nel Campus Eventi coordinati dal direttore tecnico Elena Maggiora – tra i quali ha spiccato l’alto contributo del professor Claudio Cassardo docente all’Università di Torino sul clima e le sue ripercussioni sulle colture agricole – le ‘incursioni’ nel mondo dello spettacolo con i dialoghi di Paolo Formia con il regista Salvatore Gatto e Cristian Imparato vincitore della prima edizione di ‘Io Canto’, l’esibizione sabato sera dei ‘Mellanurca’, l’ampio spazio dedicato all’arte coordinato dal Maestro Piergiorgio Panelli con ‘A New Journey 3’ dove la natura attraverso la sua bellezza ha cercato un dialogo etico ed estetico con l’essere umano. E poi ancora con le esposizioni artistiche, fotografiche e pittoriche nel Campus Eventi curate dal Direttore Tecnico Elena Maggiora e l’allestimento di prestigio curato dal garden designer Marco Marinone arricchito dalle sculture del grande artista piemontese Giovanni Tamburelli, già presente alla Biennale di Venezia. Una novità di questa edizione è stata la presenza dell’Istituto di istruzione superiore Galileo Ferraris di Vercelli (con l’Agrario Calamandrei di Crescentino e l’alberghiero Ronco di Trino) accanto a quella ormai tradizionale dell’Istituto Tecnico Vincenzo Luparia di San Martino di Rosignano.
L’evento, organizzato da D&N Eventi S.R.L. in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato, l’Unione dei Comuni della Valcerrina, Associazione dei Comuni del Monferrato e Confartigianato Imprese Alessandria inoltre per la prima volta con visto una presenza dedicata al sociale grazie all’impegno del direttore scientifico Giancarlo Durando.

La manifestazione, nelle sue varie componenti ha avuto un denominatore comune nel valorizzare il rapporto esistente tra la natura, la sostenibilità, colture e culture del territorio (e non solo) a trecentosessanta gradi. Monferrato Green Farm, infatti, è si una Fiera Nazionale del Verde e dell’Agricoltura ma da subito ha fortemente condiviso il coinvolgimento di tutti i comparti produttivi , artigianato, industria e commercio in una prospettiva di crescita del territorio sostenibile per l’ambiente. E la scelta di Casale Monferrato, nel cuore di un territorio rurale patrimonio dell’Umanità Unesco, non è casuale, per la sua storia e le sue tipicità
Monferrato Green Farm 2025 ha avuto il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, del Comune di Olivola (Prima Città dell’Olio del Piemonte, presente con un proprio stand in Fiera),della Provincia di Alessandria, Provincia di Mantova, Camera di Commercio di Alessandria Asti e la partnership di Enti, Aziende ed Associazioni tra cui Asproflor Comuni fioriti, Confartigianato Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Fai Delegazione di Casale Monferrato, Garden club di Alessandria, Istituto Tecnico Vincenzo Luparia, Ediltecnica Ferrari BK, Vivai Varallo, Marco Marinone Garden Designer, Provera, Occhio con Occhio


E’ mancata Valeria Bugnone – Martin di Montu’ Beccaria. Era la figlia del cavaliere del lavoro Aldo Bugnone che, “partendo dal nulla“- così è scritto nella scheda della federazione dei cavalieri del Lavoro del 1972 -creò macchinari di sua invenzione che lo portarono al successo imprenditoriale prima a Rivoli e poi nel grande stabilimento di Volpiano dove diede lavoro ad oltre 1500 dipendenti. Sono stato compagno al liceo classico di Valeria con cui ho intrattenuto nel corso di tanti decenni un rapporto amichevole nato sui banchi di scuola, quando a volte ci scambiavamo dei bigliettini affettuosamente innocenti. Lei apparteneva ad una nota famiglia di imprenditori che abitava in un bel palazzo situato in via San Quintino. A volte mi invitava a studiare insieme soprattutto in vista della Maturità, ma spesso si finiva di parlare d’altro, forse anche perché, fin da allora, io non sapevo lavorare in gruppo nel mio individualismo liberale. La mia e la sua famiglia si conoscevano perché mio nonno, anche lui cavaliere del Lavoro, aveva dato una mano, agli inizi della sua attività imprenditoriale, ad Aldo Bugnone che, pur nel pieno del suo successo anche internazionale, non aveva dimenticato l’aiuto di mio nonno. E con lui trattenni un buon rapporto durato anni , a prescindere dalla figlia soprattutto dopo che venni eletto consigliere comunale. Valeria veniva a scuola in macchina, la famosa sportivetta Fiat, unica in una classe in cui c’erano prevalentemente rampolli di famiglie abbastanza importanti. Ma nessuno poteva disporre di una macchina propria prima della Maturità. Era una ragazza bella ed elegante con cui era piacevole parlare. Il nostro rapporto è durato negli anni. Una volta andammo insieme a Venezia e si dimostrò molto interessata alle mie spiegazioni storiche. Anche in rapporto ad una situazione sindacale ingestibile e molto conflittuale, forse non affrontata nel modo opportuno dal capo del personale, l’azienda di Volpiano andò in crisi e questo fatto segnò in modo profondo la vita di Valeria che mantenne anche nelle difficoltà in cui si trovò la fermezza, il coraggio e la dignità di sempre. Si sposò con il conte Enrico di Montù di antica famiglia nobile di origini pavesi ,ma da lungo tempo piemontese. Visse prevalentemente in campagna nel castello di Campiglione Fenile dopo aver abitato nel palazzo famigliare nel quadrilatero romano di Torino. In passato frequentò anche il Centro Pannunzio e l’ultima volta che la sentii mi scrisse che leggeva sempre i miei articoli. Il fatto è che dopo il suo trasferimento fuori Torino, per un accavallarsi di impegni, non siamo più riusciti a rivederci. Doveva venire alla presentazione di un mio libro a Pinerolo, ma poi l’impegno saltò . Venne invece un comune amico Paolo Macchi Cacherano di Bricherasio che a volte mi dava anche notizie di Valeria. Laureata brillantemente in Scienze politiche, non credo avesse mai esercitato specifiche attività lavorative se non in modo saltuario. Era una lettrice che amava tenersi aggiornata ed a volte mi chiedeva consigli e suggerimenti sulle novità in campo storico. Era molto consapevole dell’ importanza della famiglia in cui era entrata con il matrimonio, ma alcune volte mi disse confidenzialmente che alcuni parenti le sembravano con idee un po’ “reazionarie“. Amava gli animali, i cani in modo particolare, e si impegnò a favore dei randagi e di quelli rinchiusi nei canili. Era da anni malata e diventò difficile anche comunicare con il cellulare. Stamattina mi ha fatto impressione leggere il suo necrologio. Mi sono sentito all’improvviso più vecchio ed ho pensato con nostalgia alla giovinezza negli anni del liceo, quando in tanti eravamo innamorati di Valeria.