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Riaperto lo storico Carrefour di corso Montecucco

INTERVENTO DI RINNOVAMENTO DA € 5 MILIONI

Il punto vendita è ancora più accogliente e vicino alle esigenze del quartiere e della città: spazi rinnovati, nuovi servizi e tanti prodotti locali

Torino, 8 settembre 2025 – Carrefour Italia ha inaugurato oggi la riapertura dello storico Ipermercato di Corso Monte Cucco, al termine di un mese di lavori di ristrutturazione. Alla cerimonia hanno partecipato l’Assessore al Commercio e ai Mercati del Comune di Torino, Paolo Chiavarino, il CEO di Carrefour Italia, Christophe Rabatel, e il Chief Operation Officer, Michele Stefanoni.

Grazie a un investimento di circa 5 milioni di euro, l’ipermercato – 7.500 metri quadrati complessivi – si presenta completamente rinnovato: spazi più moderni, reparti ripensati e nuovi servizi per la clientela. Il restyling ha coinvolto l’intera struttura interna, con il rinnovo della pescheria, l’apertura di un laboratorio di panetteria e pasticceria a marchio Carrefour e un reparto ortofrutta che ogni giorno offre frutta e verdura freschissime, insieme a soluzioni “ready to eat”.

Grande attenzione è stata dedicata anche alle eccellenze piemontesi: sugli scaffali non mancano Amaretti di Mombaruzzo, grissini Rubatà, Buon Riso Roma, torcetti e paste di meliga. La cantina vini è stata ampliata con etichette regionali, dai bianchi e rossi tipici fino alle bollicine Alta Langa, oltre alla linea “Terre d’Italia”.

L’offerta si arricchisce inoltre di servizi innovativi: un corner per la clientela Horeca, con oltre 400 prodotti destinati alla ristorazione locale, e un Corner Disney, pensato per rendere la spesa più divertente per i più piccoli.

“Siamo particolarmente orgogliosi di poter vivere questo momento di riapertura dell’ipermercato di Monte Cucco insieme ai rappresentanti delle istituzioni e alla cittadinanza torinese. Abbiamo deciso di investire risorse importanti nel territorio di Torino per completare un percorso intrapreso da tempo che ha l’obiettivo di offrire ai nostri clienti locali un’esperienza di spesa di qualità, sostenibile e sempre più legata alle eccellenze del territorio” – ha dichiarato Christophe Rabatel, CEO di Carrefour Italia. “Oggi rafforziamo con convinzione il nostro legame con Torino e confermiamo l’importanza che questa città ricopre per tutta l’azienda”.

L’Assessore Paolo Chiavarino ha aggiunto: “La riapertura del Carrefour Iper di Corso Montecucco restituisce ai cittadini uno spazio moderno e rinnovato, valorizzando l’intero quartiere. La nostra visione di sviluppo del territorio è quella di una città dinamica e inclusiva, dove ogni realtà commerciale, dalla grande alla piccola, contribuisce a creare un tessuto economico forte. Tale iniziativa rappresenta, insieme al prezioso servizio offerto dai negozi di vicinato, un importante sostegno per lo sviluppo economico e per l’innovazione, offrendo nel contempo un’ulteriore opportunità di scelta per i cittadini”.

Biblioteche, in Piemonte al via il sistema integrato più grande d’Italia

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 L’assessore alla Cultura Chiarelli: «Il Piemonte è Torino confermano la loro vocazione culturale presentando un modello di inclusione unico nel panorama nazionale»

 

Dal 15 settembre 2025 prende ufficialmente avvio BI.TO – Biblioteche Integrate del Torinese, il nuovo sistema che unisce le Biblioteche Civiche Torinesi e le biblioteche associate al Sistema Bibliotecario Urbano con le strutture aderenti allo SBAM – Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana.

Attraverso il portale unico www.bi-to.it, i cittadini potranno cercare documenti, consultare e-book, accedere a banche dati e risorse digitali, informarsi su attività ed eventi, usufruendo di un catalogo condiviso e di una biblioteca digitale comune. L’iniziativa prevede inoltre attività capillari di alfabetizzazione informativa su tutto il territorio.

“Con l’arrivo di BI.TO, il Piemonte e Torino confermano la loro vocazione culturale, dando vita al più grande sistema bibliotecario italiano. Il nuovo servizio segna un passo decisivo verso una cultura più moderna e accessibile a tutti i cittadini. La semplificazione dei processi permetterà di rendere più rapide le ricerche e aprire nuove prospettive di approfondimento per studiosi e appassionati – dichiara l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli -. In un’epoca in cui la conoscenza si diffonde con crescente rapidità e i bisogni informativi si evolvono continuamente, è nostro dovere offrire strumenti all’altezza delle nuove sfide. In questo senso, il sistema delle Biblioteche Integrate del Torinese rappresenta un modello di inclusione unico nel panorama nazionale, pensato non solo per i lettori di oggi, ma anche come lascito per le generazioni a venire”.

“BI.TO non è solo un nuovo servizio, ma un progetto culturale che mette al centro i cittadini e il loro diritto alla conoscenza – dichiara l’assessora alla Cultura della Città di Torino Rosanna Purchia –. Con una sola tessera e un catalogo condiviso sarà possibile accedere, senza confini tra Torino e i comuni dell’area, al più grande sistema bibliotecario d’Italia. È il frutto di una collaborazione preziosa tra istituzioni e un investimento sul futuro: le risorse digitali e i servizi innovativi avvicineranno alla cultura nuove generazioni, facendo del torinese un modello nazionale e dimostrando come la cultura possa essere motore di crescita civile e sociale”.

“Il circuito Sbam ha una storia ventennale di collaborazione tra biblioteche dell’area metropolitana torinese e ha permesso di valorizzare anche quelle più piccole creando un’unica grande comunità di lettrici e di lettori – dichiara l’assessora della Città di Moncalieri e presidente dello SBAM Antonella Parigi -. Oggi si intraprende una nuova sfida che unisce il circuito Sbam al circuito bibliotecario della città di Torino grazie al progetto Bi.To. Nasce una comunità ancora più estesa, un esempio virtuoso e unico di coesione tra città e area metropolitana che pensiamo possa essere uno stimolo per una sempre maggiore integrazione”.

Con una sola tessera sarà possibile accedere a tutte le biblioteche della rete e ai servizi disponibili, entrando a far parte di una comunità diffusa della conoscenza. Attualmente il sistema conta oltre 143 sedi distribuite tra Torino e i Comuni della cintura, con un patrimonio di più di 3,8 milioni di volumi, numeri che ne fanno la più grande realtà bibliotecaria italiana.

L’avvio del 15 settembre rappresenta la prima tappa di un percorso di progressiva integrazione che porterà alla piena condivisione dei cataloghi e dei servizi di prestito. Per ora la circolazione libraria resta distinta, ma la fusione è già in preparazione grazie anche al supporto economico della Regione Piemonte.

Nella sola giornata di lunedì 15 settembre alcune biblioteche potrebbero rimodulare gli orari o ridurre i servizi: sarà garantita la restituzione e la lettura in sede, mentre prestiti e ritiro prenotazioni potrebbero subire limitazioni. Anche martedì 16 settembre sono possibili temporanei rallentamenti nei prestiti e nelle iscrizioni, in quanto l’avvio di BI.TO comporterà l’integrazione dell’OPAC e della piattaforma digitale MediaLibraryOnLine.

Per celebrare la nascita del nuovo sistema, dal 22 al 27 settembre si svolgerà la prima festa BI.TO, un evento diffuso in tutte le biblioteche aderenti, con letture, incontri e attività per i cittadini dell’intera area metropolitana.

Consiglio regionale: i giovanissimi e la guerra di liberazione

45° EDIZIONE DEL “PROGETTO DI STORIA CONTEMPORANEA”

Il progetto, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione

del Consiglio regionale del Piemonte, in collaborazione con Istoreto,

si rivolge alle scuole secondarie e agli Enti di formazione professionale

Cinque categorie (elaborato scritto, cortometraggio, foto, podcast, dibattito)

I vincitori premiati con viaggi a Ventotene, Trieste e nei luoghi della Memoria del Piemonte

 

La partecipazione di ragazze e ragazzi molto giovani alla guerra di Liberazione in Italia: questo il tema scelto per la 45° edizione del “Progetto di Storiacontemporanea” per l’anno scolastico 2025-2026, bandito dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte (USRPiemonte), i sei Istituti storici della Resistenza e della società contemporanea, Camera-Centro Italiano per la Fotografia, Intesa Sanpaolo On Air e l’Ordine degli Avvocati di Torino.

Cinque le categorie di partecipazione:

  • un elaborato scritto;
  • tre foto;
  • un podcast;
  • un soggetto per la realizzazione di un cortometraggio. Verrà scelto 1 cortometraggio per ogni quadrante del Piemonte – ovvero Cittàmetropolitana di Torino; Nord-Est (Province diBiella, Novara, V.C.O, Vercelli); Sud-Est(Province di Alessandria e Asti) e Sud-Ovest(Provincia di Cuneo) – al fine di comporre un film sulla Resistenza in Piemonte;
  • un Torneo di Dibattito.

Al progetto possono partecipare gli studenti delle classidegli Istituti di istruzione secondaria di II grado e degli Enti di formazione professionale del Piemonte.

Per partecipare, i docenti devono effettuare l’iscrizione entro e non oltre martedì 11 novembre 2025 alle ore 12:00. Info su: www.cr.piemonte.it/storia

Gli Istituti scolastici, nell’ambito della loro autonomia scolastica, possono riconoscere le attività progettuali per i PCTO, per i Percorsi di educazione civica e per l’attribuzione di crediti formativi agli studenti partecipanti.

I vincitori parteciperanno entro la fine dell’anno scolastico 2025/2026 ad uno dei viaggi studio nei luoghi della memoria (a Ventotene e a Trieste, prevedendo anche una tappa piemontese).

Le prime classi classificate nella categoriacortometraggio, parteciperanno a un percorso formativo e di accompagnamento alla realizzazione del soggettoproposto e ad una giornata formativa in uno dei luoghi della Resistenza piemontese.

I vincitori saranno invitati dal Consiglio regionale del Piemonte nell’ambito della XXXVIII edizione del Salone internazionale del Libro di Torino.

 

Dichiara Domenico Ravetti, vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione: «Il Comitato Resistenza e Costituzione, sin dalla sua nascita nel 1976, porta avanti un impegno non solo istituzionale ma culturale ed educativo. Un ruolo centrale è svolto dal “Progetto di Storia contemporanea” che da ben 45 anni vede protagonisti gli studenti delle nostre scuole secondarie e degli enti di formazione, insieme ai loro docenti. Un’occasione di studio e di riflessione critica sulla storia del Novecento. Quest’anno, insieme agli Istituti storici, abbiamo scelto come tema il ruolo dei giovanissimi nella guerra di Liberazione. Chi parteciperà a questo progetto, scoprirà come 80 anni fa ragazzi e ragazze loro coetanei hanno contribuito alla lotta contro il nazifascismo. Potranno immedesimarsi in quelle microstorie, comprendere meglio il dramma della guerra e come l’essere partigiani e partigiane sia stata una scelta morale. Riscoprendo così le ragioni della contemporaneità e dando più forza alla libertà e alla democrazia, che dopo 80 anni sono di nuovo messe in pericolo. Nella categoria dedicata al cortometraggio l’obiettivo è quello di sviluppare in un unico film una “storia piemontese”, così da consentire ai giovani di Fondotoce di riconoscersi nelle storie dei giovani del Colle del Lys, e a quelli dell’Appennino alessandrino di riconoscersi nelle storie dei giovani di Borgo San Dalmazzo o di Vesime. E sarà un’occasione, anche attraverso i viaggi e i momenti formativi, per visitare i luoghi della Memoria del nostro Piemonte».

Commentano Paolo Borgna e Barbara Berruti,Presidente e Direttrice di Istoreto-Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”: «Il progetto di Storia contemporanea che arriva ora alla 45° edizione, promosso fin dalle sue origini dal Consiglio regionale del Piemonte, nel prossimo anno scolastico 2025-2026 si sofferma su un tema che può essere di grande interesse per gli studenti, dal momento che è al centro la partecipazione dei giovanissimi alla Resistenza. Un momento cruciale della storia d’Italia, nel quale più generazioni hanno dovuto confrontarsi con le devastazioni provocate dalla guerra voluta dal fascismo e prendere decisioni difficili, e spesso pagate a caro prezzo, che riguardavano il loro futuro e il futuro del Paese. In Piemonte i ragazzi non interessati dai bandi di leva della Rsi e quindi non condizionati sotto questo aspetto nella loro scelta di combattere contro l’occupazione e contro il fascismo sono molti. Nella banca dati del partigianato piemontese, che raggruppa i nominativi di coloro che alla fine del conflitto hanno ottenuto riconoscimento come combattenti o come patrioti, risultano oltre 8000 ragazzi nati tra il 1927 e il 1930. Nella stessa fascia di età e allora non soggette agli obblighi di leva ci sono anche le ragazze. Un esercito di volontari e volontarie dunque che, cresciuti avendo il fascismo come unico orizzonte, si impegnano in città e in montagna, fornendo un apporto significativo alla lotta in corso. Questa scelta cambierà la loro vita per sempre e li traghetterà con una consapevolezza nell’Italia democratica e repubblicana. L’Istituto piemontese per la storia della Resistenza della società contemporanea “Giorgio Agosti” ritiene che lavorare su questo tema, con questa prospettiva, con i documenti e con gli strumenti della ricerca possa offrire un percorso formativo utile, non solo in chiave storica, ma anche per la costruzione della cittadinanza.».

Il bando è scaricabile ai seguenti links:

www.cr.piemonte.it/storia

https://www.cr.piemonte.it/cms/assemblea/organi-istituzionali/comitati-e-consulte/comitato-resistenza-e-costituzione

Contatti:

Istoreto-Istituto        Piemontese    per      lastoria          della    Resistenza e della      società contemporanea “Giorgio Agosti”:

formazione.corsi@istoreto.it

Il cappio di Piazza Baldissera

FRECCIATE

Il Comune di Torino ha rimesso mano a piazza Baldissera. Obiettivo: sbloccare il nodo del traffico. Risultato: il nodo è diventato cappio. Ma guai a lamentarsi: gli ingegneri hanno studiato, i politici hanno inaugurato, le ditte hanno fatturato. Se poi i torinesi restano imbottigliati, è un dettaglio. In fondo, mica si governa per i cittadini: si governa su di loro.

Iago Antonelli

Piemonte, mercoledì si torna a scuola: meno studenti, più attenzione a inclusione e innovazione

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Mercoledì 10 settembre in Piemonte si aprirà ufficialmente l’anno scolastico 2025/2026. Sarà un avvio segnato dal calo demografico, che si riflette anche sui banchi: gli studenti iscritti sono 485.830, circa ottomila in meno rispetto allo scorso anno. Le classi complessive saranno 25.133, con una diminuzione di 250 sezioni, e il numero medio di alunni per aula scende leggermente da 20,8 a 20,6. La contrazione è visibile soprattutto nelle scuole superiori, che passano da 180.374 a 179.201 iscritti.

Sul fronte del personale, la macchina organizzativa è già a pieno regime. Sono stati autorizzati più di cinquemila posti per docenti di ruolo, con circa 2.700 assegnazioni concluse entro fine agosto e altre centinaia in fase di completamento entro dicembre. Particolare attenzione è rivolta al sostegno: restano confermati quasi 3.900 insegnanti dedicati, a garanzia di continuità educativa per gli alunni con disabilità, che rappresentano ormai il 4,5% del totale, in crescita rispetto al 4,2% dell’anno scorso. Per le supplenze, la maggior parte delle nomine è già stata coperta e in diverse province, come nel Verbano-Cusio-Ossola, si registrano centinaia di contratti assegnati tra insegnanti curricolari e di sostegno. Anche il personale ATA vede un contingente di oltre novecento unità stabilizzate, con ulteriori posti da attribuire tramite graduatorie di istituto.

Accanto alla gestione quotidiana, il nuovo anno porta con sé alcune sfide strategiche. La Regione e l’Ufficio scolastico insistono sulla necessità di una scuola sempre più inclusiva e innovativa, capace di affrontare il calo demografico senza ridurre la qualità dell’offerta. Si punta sul potenziamento dei percorsi tecnico-professionali, con nuovi indirizzi che arricchiscono la filiera “4+2” e con il sostegno di fondazioni locali che investono risorse per legare formazione e mondo del lavoro. Parallelamente proseguono i progetti legati al PNRR e le iniziative di internazionalizzazione, come il nuovo consorzio regionale Erasmus+ che rafforza il plurilinguismo e la formazione digitale, con attenzione particolare all’inclusione e alle lingue straniere fin dalla scuola primaria.

Il primo suono della campanella, dunque, non segnerà soltanto il ritorno in classe dopo l’estate, ma sarà anche il punto di partenza di un anno che mette al centro la capacità di adattarsi ai cambiamenti demografici, l’inclusione di tutti gli studenti e la sfida dell’innovazione.

Don Bosco vince il Palio di Asti

Trionfa al  750° Palio di Asti il fantino Giovanni Atzeni sul cavallo Anacleto per il Borgo Don Bosco. San Damiano, è in seconda posizione, terza Santa Caterina, quarta Torretta ambedue su cavallo scosso. Seguono  San Martino-San Rocco, San Lazzaro e Nizza. Tanaro su cavallo scossò non riesce a fare neanche un giro.

Una cerimonia in memoria di Mara Favro

Ieri, in memoria di Mara Favro, la donna scomparsa un anno e mezzo fa i cui resti vennero ritrovati nei boschi di Chiomonte, è stata celebrata una funzione nella Cattedrale di San Giusto a Susa, senza bara poiché i resti di Mara sono stati sepolti nel cimitero di Mompantero.  “Le persone che purtroppo la vita ha reso più fragili di altri meritano più attenzione, rispetto, amore e comprensione, non devono e non possono mai essere sottovalutate, sfruttate e ignorate per le loro vulnerabilità” ha detto il fratello della donna.

Inaugurato il nuovo plesso scolastico “Giovanni Cena” a Cuorgnè

Questo pomeriggio  a Cuorgnè è stato inaugurato il nuovo plesso della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Cena”, che torna nella storica sede di via XXIV Maggio, completamente rinnovata, sicura e moderna.

La cerimonia, molto partecipata, ha visto la presenza del Prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna, del nuovo Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Ivrea, Armir Gjeci, delle autorità civili, religiose e militari, oltre a studenti, famiglie e insegnanti.

Il taglio del nastro è stato un momento di grande emozione per tutta la comunità, simbolo concreto di rinascita e di investimento nel futuro delle nuove generazioni.

Il commento del Consigliere Regionale Sergio Bartoli:
«L’inaugurazione del nuovo plesso “Giovanni Cena” rappresenta un traguardo straordinario per Cuorgnè e per il nostro territorio. Dietro a questo risultato ci sono la bravura, la determinazione e la visione della Sindaca Giovanna Cresto e della sua Amministrazione, che hanno saputo affrontare con coraggio difficoltà e ostacoli, portando a termine un progetto fondamentale per i cittadini e per i nostri ragazzi.

Una scuola moderna non è solo un edificio: è un investimento sul futuro, un luogo dove si coltivano sogni, conoscenze e speranze. Per questo oggi, insieme alla comunità e alle autorità presenti, abbiamo scritto una bella pagina di impegno civico e di responsabilità istituzionale.

Desidero anche rivolgere i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Capitano dei Carabinieri di Ivrea, Armir Gjeci, certo che saprà garantire con professionalità e vicinanza la sicurezza del territorio».

L’inaugurazione si è conclusa con la benedizione del parroco e con l’entusiasmo degli studenti che, già nei prossimi giorni, potranno vivere gli spazi rinnovati della loro nuova scuola.

Cirio alla Fiera del Peperone di Carmagnola

Carmagnola (TO) – “in questo peperone c’è la stessa cultura che troviamo in un romanzo, è la cultura quella vera che racconta lo stretto legame con il territorio” commenta il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio in visita alla 76esima edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola.

“Questo peperone è buono così perché è nato qui, poteva esserci lo stesso seme o lo stesso agricoltore ma non sarebbe stato questo stesso peperone. Abbiamo un legame inscindibile tra prodotto e territorio e in questo peperone c’è cultura materiale, quella vera dei nostri nonni di cui siamo orgogliosi perché è quella che non ti tradisce”.

Ieri mattina all’arrivo del Presidente Cirio era in preparazione una maxi-peperonata realizzata con 300kg di peperoni di Carmagnola nella variante quadrato e 100kg di salsiccia. Una prelibatezza che è stata poi distribuita a oltre 1000 persone presenti in Piazza Sant’Agostino a Carmagnola, nell’ultima giornata di Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola.

“Questa manifestazione racconta una cultura, una tradizione, una storia ma anche economia. – conclude il Presidente Cirio – nel peperone c’è tutto questo così come nei prodotti agricoli d’eccellenza del Piemonte. Oggi siamo qui ad onorare la tradizione di Carmagnola attraverso un evento che in 10 giorni ha accompagnato i turisti alla scoperta di una tradizione e di una cultura e che muove l’economia portando lavoro. Un contributo importante al nostro turismo, che rappresenta per noi oltre il 10 per cento del Pil regionale”.

Un aiuto per ridurre il consumo di suolo: ecco i fondi regionali

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Passo decisivo della Regione Piemonte nella lotta al consumo di suolo con la messa a disposizione dei Comuni e delle Province di oltre 12 milioni di euro per progetti di rinaturalizzazione di suoli degradati nei centri abitati nell’ambito di politiche più complesse di rigenerazione urbana.

La misura, presentata nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte dal presidente Alberto Cirio e dagli assessori all’Urbanistica Marco Gallo e alle Opere pubbliche e Difesa del suolo Marco Gabusi, si inserisce all’interno del Fondo nazionale per il contrasto al consumo di suolo 2023-2027, istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e destinato a tutte le Regioni italiane.

Si tratta di un’iniziativa che guarda al futuro con una prospettiva chiara: raggiungere entro il 2050 l’obiettivo europeo del “consumo di suolo zero”, traguardo ambizioso ma imprescindibile. Tra il 2022 ed il 2023 in Piemonte si sono consumati altri 533 ettari netti di suolo, per un totale di suolo occupato da superfici artificiali di 170.769 ettari, il 6,72 % dell’intero territorio, con conseguenze negative sull’ambiente, sulla sicurezza idrogeologica e sulla qualità della vita dei cittadini.

Il bando regionale, aperto dal 15 settembre al 13 novembre prossimi, inviterà le Amministrazioni locali e le Province a proporre progetti che possano restituire spazi verdi sicuri, accessibili e fruibili. Saranno infatti finanziati interventi di de-impermeabilizzazione di aree pubbliche da rinaturalizzare attraverso la realizzazione di un’area verde non più edificabile, capaci di migliorare il microclima cittadino, ridurre le isole di calore, favorire l’infiltrazione delle acque piovane e incrementare la biodiversità. Ci sarà anche un impatto diretto sulla sicurezza del territorio in quanto si contribuisce alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, tema sempre più urgente alla luce dei cambiamenti climatici.

Le risorse saranno distribuite in maniera equilibrata, in modo da coinvolgere sia i grandi centri urbani sia i piccoli Comuni. Una scelta che risponde alla volontà di rendere questa misura non soltanto uno strumento tecnico, ma un’opportunità diffusa e condivisa capace di migliorare la qualità ambientale e sociale dell’intero territorio regionale.

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«Affrontiamo le difficoltà delle persone con pragmatismo, ma senza mai dimenticare la tutela dell’ambiente – sottolinea il presidente Cirio – Ogni volta che abbiamo la possibilità di reperire risorse economiche per salvaguardare il territorio lo facciamo perché crediamo in un equilibrio tra la qualità della vita delle comunità e nella necessità di proteggere l’ambiente. Con questo intervento dimostriamo che sviluppo e sostenibilità possono camminare insieme: tuteliamo la bellezza del nostro territorio, perché il vero valore è consegnare alle future generazioni un Piemonte più verde, vivibile e competitivo».

«Con questo bando diamo una risposta concreta a una delle sfide più urgenti per il nostro territorio: arrestare il consumo di suolo e ripristinare gli equilibri naturali nelle nostre città – ha sostenuto l’assessore Gallo – Non si tratta soltanto di un intervento ambientale, ma di una vera e propria strategia per migliorare la qualità della vita nei centri urbani, aumentando gli spazi verdi e rafforzando la resilienza del Piemonte di fronte alle sfide climatiche».

Sulla stessa linea l’assessore Gabusi: «Il bando per la de-impermeabilizzazione di aree pubbliche rappresenta un tassello importante delle molteplici azioni che la Regione Piemonte sta portando avanti per la riduzione del rischio idrogeologico. Un impegno che rinnoviamo quotidianamente insieme agli enti locali, con l’obiettivo di rendere i nostri territori più sicuri e resilienti».

cs