CRONACA- Pagina 736

«Piemonte prima regione che da’ il via alla stabilizzazione degli operatori sanitari».

Sanità, Nursing De Palma:  «Oltre 1.137 tra infermieri e oss godrà, finalmente, del tanto atteso contratto a tempo indeterminato. La speranza è che presto anche altri territori seguano il medesimo esempio. La strada della valorizzazione non può e non deve diventare una corsa a ostacoli».

ROMA 7 GIU 2022 – «La Regione Piemonte, a quanto pare, è la prima in ordine di tempo che ha deciso di rendere concreta la tanto attesa stabilizzazione degli operatori sanitari. Ci arrivano conferme ufficiali, nelle ultime ore, che confortano quella che nei giorni scorsi sembrava una ipotesi concreta, ma su cui non avevamo ancora certezze. Adesso tutto è diventato realtà e naturalmente siamo di fronte a un momento importante per la sanità italiana, anche se strettamente collegato ad un territorio circoscritto. La speranza concreta è che anche altre Regioni seguano il medesimo esempio, affinché la valorizzazione degli infermieri non diventi una corsa a ostacoli, con un traguardo fantasma che sarebbe di fatto irraggiungibile. Tutto questo non è possibile: non lo è per i professionisti della sanità e non lo è per i cittadini, che meritano di godere di un sistema efficiente e incentrato sulla qualità di chi è in grado di mettere a disposizione della collettività la propria esperienza, le proprie conoscenze, il proprio spirito di sacrificio per la causa».

Così Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up.

Con un impegno di 58 milioni di euro la Regione si impegna ad assumere, con contratto a tempo indeterminato, nel sistema sanitario piemontese, 1.137 tra infermieri e operatori sociosanitari che erano stati ingaggiati con rapporti di lavoro a termine per affrontare l’emergenza pandemia.

Di questi 656 saranno “regolarizzati” entro l’anno in corso e i restanti il prossimo.

Non dimentichiamo che c’è una parte del personale che non rientra nei parametri fissati dalla norma. Per questi che sono oltre 500, si è deciso di prorogarli tutti in servizio fino a fine anno, finanziando questo intervento con soldi della Regione, circa 8 milioni.

«Non possiamo che essere soddisfatti di quanto sta accadendo, continua De Palma: tutto questo da’ un senso alla battaglia portata avanti da mesi da parte di sindacati come il nostro che ha non si è mai risparmiato nella lotta contro la precarietà del personale sanitario. Stiamo parlando di infermieri che hanno lottato faccia a faccia con la morte: è incredibile apprendere che la maggior parte degli operatori sanitari che hanno difeso le nostre vite negli ultimi due anni, a rischio della propria, che hanno pagato più di tutti lo scotto dell’emergenza in termini di decessi e contagi, per la maggior parte, da Nord a Sud, erano precari. La speranza è che altre Regioni seguano presto l’esempio del Piemonte», conclude De Palma.

Muore schiantandosi in moto contro un palo della luce

Aveva 49 anni l’uomo morto nella notte, finito  in moto contro un palo della luce all’altezza della nuova rotonda di corso 23 marzo alla Bicocca di Novara. Ancora in vita  è stato soccorso dal 118 e portato all’ospedale Maggiore dove è stato ricoverato in Rianimazione. Purtroppo, in seguito alle gravi ferite  è deceduto poco dopo.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Sottopassi Spezia e Mortara, chiusura temporanea

 

L’esecuzione di alcune prove tecniche sugli impianti di sicurezza da parte di Iren, comporterà nei prossimi giorni la chiusura temporanea al traffico veicolare dei due sottopassi Spezia e Mortara.

Nello specifico, lunedì 6 giugno dalle ore 9 alle 17 verrà chiuso in entrambe le direzioni il sottopasso Spezia. Martedì 7 e mercoledì 8 giugno, sempre dalle ore 9 alle 17 e in entrambe le direzioni, la chiusura riguarderà il sottopasso Mortara.

Io difendo Gianni Vattimo

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Premetto che non ho mai avuto tanta considerazione per Gianni Vattimo e il suo pensiero debole. L’unico vero filosofo torinese e’ Maurizio Ferraris,  noto ed apprezzato a livello internazionale. Ma quando leggo su “L a  S t a m p a” l’articolo “I silenzi di Vattimo” in cui l’assistente e compagno del prof. Vattimo, 85 anni, diventa protagonista di una infame conferenza stampa non posso tacere.  Dispiacerebbe se quel giornale,  dopo la direzione di Ronchey, Levi, Fattori, Sorgi,  dovesse rimeritarsi  il nomignolo di “Busiarda“.
G i a n n i n i  sta  a Frassati,  fondatore del quotidiano, come il commediografo omonimo, fondatore del Qualunquismo, sta al pensiero democratico. Vattimo, tra il resto, è stato autorevole collaboratore di quel giornale per molti anni anche se per questo non merita trattamenti privilegiati.   Ma le parole usate contro di lui,  dipinto come fosse persona quasi affetta da demenza senile o qualcosa di molto simile travalica il diritto di cronaca perché il rispetto verso un uomo malato e anziano e’ un obbligo morale e perfino deontologico. Definirlo “una fulgida mente in declino” appare un’inutile cattiveria, come lo è parlare di un suo silenzio che sembra quasi torpore. Sottolineare  che non sia più il professore che “ammaliava schiere di studenti“ è sintomo di una indelicatezza di sentimenti oltre che di stile giornalistico. Questo, più che un pezzo di cronaca, potrebbe configurarsi come un vero e proprio linciaggio verso una persona che non può difendersi, che cozza in modo stridente con le regole del giornalismo che deve aver rispetto per le persone delle quali scrive. Se non lo fanno altri, io difendo Gianni Vattimo in nome di diritti che non vanno calpestati. Distruggere la figura intellettuale di un uomo su sedia a rotelle e’ troppo facile ed e’ anche un atto poco umano.

Sindaco, perché sono state tolte le panchine in via Garibaldi e in corso Palestro?

LA LETTERA DI MINO GIACHINO

Egregio Signor Sindaco,
La bella panchina sistemata dalla precedente Amministrazione su mia richiesta è rimasta l’ultima di tante panchine di via Garibaldi e corso Palestro . La loro presenza era molto utile per i residenti ma anche per chi passeggiava nell’isola pedonale o sotto gli alberi di corso Palestro.
Mi auguro vengano rimesse al più presto.

Mino Giachino

Un incontro in solidarietà con Alaa Abd-el-Fattah

LUNEDÌ 6 GIUGNO A PALAZZO CIVICO

Lunedì 6 giugno 2022 alle ore 12,00 nella Sala Carpanini di Palazzo Civico, si svolgerà un incontro in solidarietà con Alaa Abd-el-Fattah. In prigione al Cairo dal 2013, Alaa è in digiuno dal 2 aprile. Una protesta che mette a rischio la sua vita e che ha una sola ragione: vedere rispettati i suoi diritti di persona e di cittadino.

L’incontro, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio Comunale, è promosso da Fondazione Sandretto Re RebaudengoFondazione MerzAmnesty International Italia, con la collaborazione di hopefulmonster editore.

Partecipano:

Beatrice Merz – Presidente Fondazione Merz

Danilo De Biasio – Presidente Festival dei Diritti

Modera:

Massimo Novelli – giornalista

Tre ventenni morti nello scontro frontale all’alba

Tre ragazzi di età tra i 20 e i 22 anni sono morti all’alba in uno schianto frontale tra due auto avvenuto sulla strada provinciale 230 a Villarboit, nel Vercellese.  Vi sono anche due feriti, uno grave. In un altro incidente, a Novara, è invece rimasto gravemente ferito un motociclista di 49 anni, contro un palo in una rotonda stradale.

Il Questore sospende la licenza di un bar per 10 giorni

In data 1 giugno 2022, il Questore di Torino, ha sospeso, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la licenza di un bar, sito in corso Vercelli 3 bis, nel cuore del quartiere “AURORA”.

Il provvedimento, adottato con estrema tempestività, è scaturito a seguito di un intervento delle Volanti del Commissariato “Dora Vanchiglia”, richiesto per sedare un litigio all’interno e davanti al bar, quest’ultimo, peraltro, spesso teatro di schiamazzi e disturbo della quiete pubblica, anche per l’uso smodato di sostanze alcooliche da parte degli avventori.

Negli ultimi dieci giorni il bar è stato sottoposto a controllo di polizia altre due volte, durante controlli straordinari del territorio, ed in tali occasioni sono stati controllati gli avventori del locale, alcuni dei quali gravati da precedenti di polizia. In particolare, il 25 maggio u.s. tra le fioriere del dehor di pertinenza del bar è stata rinvenuta sostanza stupefacente del tipo hashish, oltre ad alcune dosi di cocaina pronte per essere smerciate.

Tenuto conto del consumo incontrollato e molesto di sostanze alcoliche di alcuni degli avventori, del verificarsi dei gravi litigi all’interno del locale, come già avvenuto nei mesi scorsi, il Questore ha ritenuto che il locale costituisca fonte di concreto e attuale pericolo per la sicurezza dei cittadini, dei consociati e degli avventori, con indubbi riflessi negativi sull’ordine pubblico.

Pertanto, ha disposto, ai sensi dell’art. 100 Testo Unico leggi Pubblica Sicurezza, la sospensione dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande all’interno del bar che rimarrà chiuso per 10 giorni a decorrere dal 1 giugno 2022.

All’esercizio era già stata sospesa la licenza nel dicembre del 2017, sempre per 10 giorni, perché all’interno era stata trovata sostanza stupefacente e gli avventori erano gravati da precedenti di polizia.

 

Confagricoltura sulla peste suina: perché non si abbattono i cinghiali?

 

Enrico Allasia: a 150 giorni dallo scoppio dell’emergenza pochi risultati concreti, torniamo a chiedere un consiglio regionale aperto sull’argomento

 

“Apprezziamo l’impegno delle istituzioni, ma al tempo stesso evidenziamo che occorre osservare tutte le procedure previste per la gestione dell’emergenza da peste suina africana: sono passati 150 giorni dal ritrovamento del primo animale infetto e risultati tangibili sul fronte degli abbattimenti dei cinghiali,  purtroppo, non ne vediamo“.

Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Piemonte, intervenendo sull’avvio dei lavori per la sistemazione della recinzione per limitare i movimenti dei cinghiali e, di conseguenza, il propagarsi della peste suina africana, sottolinea come “il problema debba essere affrontato in modo più incisivo: la scoperta di un nuovo focolaio in provincia di Roma non può essere messo in connessione allo spostamento di cinghiali dalla zona infetta di Piemonte e Liguria, per cui occorre intensificare la vigilanza e capire come mai la malattia si stia estendendo in questo modo”.

Confagricoltura Piemonte torna sul tema dell’eccessiva proliferazione dei selvatici, che causano danni all’agricoltura e rappresentano un veicolo per la trasmissione di malattie.

Le recinzioni, come è previsto dal manuale ministeriale per l’emergenza peste suina africana https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_1670_10_file.pdf , rappresentano una delle misure da applicare nella zona infetta, ma occorrono anche altri interventi.

Il manuale per l’emergenza prevede che “al di fuori della zona di sorveglianza (o zona addizionale di sorveglianza), la caccia al cinghiale si svolge come da normativa venatoria e senza alcuna restrizione. Tuttavia la complessiva strategia di eradicazione prevede un ingente sforzo di depopolamento da operarsi sia tramite cacciatori sia tramite operatori abilitati in dipendenza dell’organizzazione locale. Un’efficace opera di depopolamento – è scritto nel manuale del Ministero della Sanità – si raggiunge quando vengono abbattuti il doppio dei cinghiali abbattuti normalmente durante l’attività venatoria”.

“Questo significa – spiega Allasia – che entro la fine dell’anno si dovranno abbattere almeno 50.000 cinghiali, ma i numeri che ci ha fornito la Regione al riguardo sono sconfortanti. Perché non si abbattono i cinghiali? Abbiamo chiesto un consiglio regionale aperto sull’argomento, ma al momento delle forze politiche non abbiamo ancora ottenuto risposte. Ribadiamo che occorre un piano straordinario di interventi urgenti, per non compromettere una filiera che in che interessa 1.400 allevamenti in Piemonte, per un valore complessivo a livello nazionale di oltre 8 miliardi di euro”.

 

La scuola non è una spiaggia: preside vieta infradito e pantaloncini corti

Una circolare della preside dell’istituto  comprensivo «Cosola» di Chivasso vieta abbigliamenti non consoni con l’ambiente scolastico: basta infradito, pantaloncini striminziti e minigonne. La dirigente già nei giorni scorsi aveva invitato alunni e personale docente ad indossare un abbigliamento adeguato in classe. Anche a causa del caldo, alcuni studenti si sono però  presentati in aula con sandali e bermuda. Da qui la circolare ufficiale.