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Coltivato: tutti gli appuntamenti

Il Festival Internazionale dell’Agricoltura
prosegue  venerdì 21 marzo, al Circolo dei lettori – Torino

 

www.coltivato.com

 

A questo link la cartella stampa completa

 


Dopo le anteprime e l’inaugurazione prosegue domani, venerdì 21 marzo, la seconda edizione di Coltivato, il Festival Internazionale dell’Agricoltura diretto da Maria Lodovica Gullino Antonio Pascaleincontri, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, laboratori, interviste e spettacoli teatrali, per raccontare l’agricoltura in un grande evento scientifico-divulgativo con cadenza biennale.

 

La giornata inizia al Circolo dei lettori in Sala Gioco con tre incontri dedicati alle nuove prospettive per l’agricoltura e per il pianeta: alle ore 9.30, si terrà il panel Con i piedi ben saldi per terra, diversi modi di lavorare la terraPaolo Dubbini, imprenditore e responsabile dello Steering Committee e del Comitato Produzione e Logistica di Agrofarma, Maria Carola Gullino, presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta, Maria Lodovica Gullino, fitopatologa e imprenditore, nonché direttore scientifico di Coltivato, e Massimo Pugliese, professore associato di Patologia vegetale all’Università di Torino, moderati dal giornalista Francesco Antonioli, discuteranno delle opportunità che il settore agricolo offre ai giovani per aiutarli nelle loro scelte future; alle 10.45, in Spegnere la sete, accendere l’innovazione Alice Fanti racconterà alcuni progetti realizzati in Paesi africani dall’ONG CEFA-Il seme della solidarietà, di cui è direttrice; infine, alle ore 12.00, l’incontro Seminare creatività, raccogliere esperienze in collaborazione con IED Torino, vedrà Andrea Viberti, coordinatore del corso di Laurea Triennale in Graphic Design dello IED Torino e Founder e Creative Director di Hellobarrio, raccontare la genesi dell’immagine coordinata di Coltivato, nata dal confronto con gli studenti di IED Torino.

 

Alle ore 9.45 in Sala Grande, con Luca Corelli Grappadelli, Professore ordinario di colture arboree, e Paolo Inglese, professore di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree all’Università di Palermo, impareremo le ricerche e gli studi che rendono possibile il risparmio idrico nel corso dell’incontro Troppa acqua, poca acqua: impatto sulla frutticoltura.

 

Alle ore 11.00, sempre in Sala GrandeElisa Palazzi, docente di Fisica del Clima presso l’Università degli studi di Torino, parlerà di come il riscaldamento globale stia modificando profondamente gli ecosistemi di alta quota nell’incontro Clima, montagne, donne e nuove scalate per vedere meglio il mondoe di come questo cambiamento richieda strategie di adattamento e mitigazione urgenti, basate su dati scientifici e politiche di sostenibilità ambientale.

 

Alle ore 12.00 in Sala Musica, in Stili di vita, scelte di saluteMatteo Cattaneo, chief transformation & services development officer presso Reale Group, e Andrea Pezzana, medico nutrizionista clinico e dottore in Psicologia clinica, esploreranno la connessione tra cibo, salute e costi assicurativi, guidando il pubblico alla scoperta dei parametri su cui questa connessione viene valutata, portando esempi pratici tratti dalla propria esperienza professionale.

 

Alle 12.15 in Sala GrandeEmanuele Fantini, professore associato all’IHE Delft – Institute for Water Education, ripercorrerà la storia recente dei grandi fiumi del mondo e le guerre in corso in Ucraina e in Palestina nell’incontro Guerre per l’acqua?evidenziando come la relazione tra acqua e conflitti sia in realtà più complessa e controversa: raramente le guerre scoppiano per l’acqua, eppure tutte le guerre finiscono per essere contro l’acqua, in quanto contro la vita. L’incontro è in collaborazione con Biennale Democrazia.

 

In Anche il riso è come noiNatalia Bobba, vicepresidente di Confagricoltura Donna Piemonte, nonchè presidente dell’Ente Nazionale Risi, e Vittoria Brambilla, biologa molecolare e genetista delle piante, ci racconteranno come a partire da una rivoluzionaria tecnica, il CRISPR/Cas9, sia possibile risolvere alcune malattie del riso, soggetto a vari tipi di stress (alle 14.15 in Sala Gioco): in generale, le piante meno stressate riescono a difendersi da sole dai patogeni, nonché dagli stress ambientali.

 

Alle 14.30 in Sala Grande nell’incontro Lo stress delle fake news e quei tre litri d’acqua al giorno, Francesca Marino, nutrizionista e membro della Cattedra Unesco di Educazione alimentare e Sviluppo sostenibile dell’Università di Napoli Federico II, affronta l’importanza dell’idratazione per il mantenimento della salute, sfatando però i falsi miti legati al fabbisogno di acqua e spiegando come questo possa variare in base a età, attività fisica e condizioni ambientali. Parlerà anche delle funzioni vitali dell’acqua nel corpo umano, dai processi biochimici alla termoregolazione, e come i diversi tipi di acqua possono contribuire all’assunzione di minerali essenziali.

 

Alcune piante, prodotti e microrganismi chiedono la parola, hanno storie interessanti e affascinanti da raccontare. Quindi abbiamo bisogno di belle interviste impossibili attraverso le quali diamo voce al mondo vegetale che ha contribuito a formare il nostro mondo, umano e animale: tornano le Interviste impossibili di Antonio Pascale. Alle ore 15.30 in Sala Gioco Matteo Lorito, professore ordinario di Patologia vegetale e rettore dell’Università di Napoli, nonché presidente del Centro Nazionale Agritech, interpreterà il Trichoderma, simpatico fungo che riesce a dirci cose importanti sulla salute del nostro suolo.

 

Deborah Piovan, agronoma e imprenditrice, nell’incontro Donna, ovvero l’innovazione in agricoltura rievocherà alcune storie di donne che, a dispetto di tutti, caparbiamente hanno innovato l’agricoltura, spesso cambiando un punto di vista stantio sul mondo e offrendone un altro più vitale, di beneficio a tutti (alle ore 15.45 in Sala Grande).

 

Alle 16.45 in Sala Gioco, in collaborazione con Fondazione AgritechDebora Fino, professoressa ordinaria di Impianti Chimici presso il Politecnico di Torino e presidente della Fondazione Re Soil, e Patrizia Perego, preside della Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Genova e presidente del Centro Interdipartimentale Biologically Inspired Engineering Research Center in Vascular Medicine and Longevity (BELONG), ci racconteranno gli strumenti che abbiamo a disposizione per trasformare gli scarti dell’industria alimentare in un simbolico “boccone energetico”, nel corso dell’incontro Nella precedente vita ero…

 

Alle ore 17.00 in Sala Grande Maurizio Ferraris, giornalista, scrittore e presidente del Labont (Center for Ontology) e di Scienza Nuova ci spiegherà come e perché ci facciamo prendere dalla nostalgia canaglia ogni volta che ricordiamo il passato, idealizzandolo, nel corso dell’incontro Rousseau al supermercato. Gli inganni della nostalgia alimentare. Come nasce la propensione a idealizzare il passato invece di analizzarlo con cura? Cosa comporta questo pregiudizio sulla consapevolezza e la coscienza del presente?

 

Nell’incontro Quando diciamo respira Piero Bianucci, giornalista, divulgatore scientifico e scrittore, e Guido Saracco, professore ordinario di Fondamenti chimici delle tecnologie, ci racconteranno come sia possibile ricreare artificialmente la fotosintesi clorofilliana e come questa potrebbe rappresentare una boccata d’ossigeno rispetto alla crisi energetica (ore 18.00 in Sala Gioco).

 

Alle ore 18.15 in Sala Grande Lucia Galasso, antropologa dell’alimentazione con una passione per il cibo e le storie che si nascondono dietro ogni piatto, ci racconta la Storia del pane e dell’acqua, una benedizione quotidianaDue alimenti con un imponente portato culturale: senza acqua e pane il mondo non sarebbe lo stesso, e nemmeno il genere umano.

 

Il venerdì di Coltivato si concluderà alle 19.30 in Sala Grande con Tutti a cena dopo Carosello, un delizioso racconto “spettacolare”: Alberto Grandi, professore di Storia dell’Alimentazione all’Università di Parma, ci illustrerà la storia alimentare italiana a partire dalla vecchie e mai dimenticate pubblicità di Carosello, raccontandoci come e perché la cucina italiana, con tutti i suoi pregi, sia cresciuta e si sia perfezionata grazie al boom economico.

 

Coltivato proseguirà poi sabato 22, Giornata Mondiale dell’Acqua, e domenica 23 marzo al Circolo dei lettori, in Sala Grande, Sala Gioco e Sala Musica, con incontri, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, laboratori e interviste.

 

Il Festival Coltivato è patrocinato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dal Ministero dell’Università e della Ricerca, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino, dall’Università degli Studi di Torino e dal Politecnico di Torino. È sostenuto dalla Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Agritech, Federchimica Agrofarma, SMAT, Unioncamere Piemonte, Reale Mutua, Turismo Torino, in collaborazione con Teatro Stabile di Torino – Teatro NazionaleBiennale DemocraziaBiennale Tecnologia, Giornale della Legalità – Spazi aperti in luoghi chiusi, SaluTO, Rai Teche, IED Torino, ReSoil Foundation, AgriNewTech, weTree, Acquerello, Fantolino, Guido Gobino, Osteria Rabezzana. Media partner del Festival è Rai Radio 3. Si ringrazia Fondazione Circolo dei lettori.

L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, salvo dove diversamente indicato; il programma completo è disponibile su www.coltivato.com

 

Venerdì 21 marzo sciopero dei trasporti

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Venerdì 21 marzo 2025 è previsto uno sciopero nazionale indetto dalle Organizzazioni Sindacali ADL – COBAS – SGB – CUB Trasporti per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri di 24 ore.

IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio URBANOSUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI SERVIZIO AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
  • Servizio EXTRAURBANO, Servizio bus cooperativo Linea 3971 (tratta Ciriè – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Eternit Bis, la difesa indigna le vittime

Penultima udienza il 19 marzo 2025 al Tribunale di Torino del processo «Eternit Bis», in cui Sicurezza e Lavoro è stata ammessa come parte civile, dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello, presieduta da Cristina Domaneschi.

In aula ha preso la parola l’avvocato Astolfo Di Amato, in difesa del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di 392 omicidi, commessi sia in danno di lavoratori dello stabilimento Eternitdi Casale Monferrato (Alessandria) che della popolazione delle aree limitrofe.

Di Amato ha sollevato la questione dell’ammissibilità dell’appello del pubblico ministro, in seguito alla recente sentenza dello scorso febbraio della Cassazione in merito al processo Eternit ‘gemello’ celebrato a Napoli.

Ha quindi approfondito la posizione di garanzia dell’imputato Stephan Schmidheiny, affermando che «non può essere ritenuto responsabile di tutto ciò che accadeva nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato», anche perché «il Gruppo era enorme» e contava «60 stabilimenti in tutto il mondo».

Ha poi sostenuto che all’epoca era «inesistente il tema delle alternative all’amianto» ed era «difficilissimo» misurare le fibre di amianto e che comunque negli anni Settanta e Ottanta si riteneva che il mesotelioma fosse frutto di un’esposizione massiccia all’amianto e che soltanto nel 1997 in Italia si arrivò a sostenere che un’esposizione anche minima all’amianto può determinare il mesotelioma.

Affermazioni molto discutibili, alla quali hanno assistito in rispettoso silenzio i parenti delle vittime e alcuni studenti e studentesse arrivati da Casale Monferrato. Anche se qualcuno ha amaramente sorriso quando l’avvocato Di Amato ha ricordato che Max Schmidheiny, il padre dell’imputato Stephan, aveva mandato l’altro figlio, ThomasSchmidheiny, a «impratichirsi» in uno stabilimento Eternit in Brasile. Come a dire che l’amianto non era ritenuto pericoloso. Anche se non crediamo che il giovane rampollo dovesse spalare fibre di amianto o frantumarlo all’aperto, come avveniva nello stabilimento piemontese.

«Dopo il tentativo del consulente della difesa Canzio Romano di screditare autorevoli studi scientifici sull’amianto e le audaci tesi dell’avvocato Guido Carlo Alleva, arriva un altro ennesimo triste capitolo del processo Eternit bis di Torino – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavorocon affermazioni sempre più discutibili da parte della difesa dell’imputato Stephan Schmidheiny, accusato di 392 omicidi».

«In questo difficile momento del lungo e complesso percorso per ottenere giustizia – afferma Quirico – ci stringiamo ancora di più ai familiari delle vittime dell’amianto, che affrontano con grande dignità il dolore della perdita dei loro cari, al quale si aggiunge il dolore per le ardite argomentazionidella difesa, e attendiamo una sentenza giusta, che possa almeno in parte riparare i torti subiti».

Nella prossima udienza, in calendario alle ore 9 digiovedì 17 aprile 2025 nella maxi aula 6 del Palagiustizia di Torino, prenderà nuovamente la parola per la difesa l’avvocato Guido Carlo Alleva. Nel pomeriggio è attesa la sentenza.

Sicurezza e Lavoro

Incontro tra Thomas Schael e il Sindaco Stefano Lo Russo

Con le dovute proporzioni è stato un incontro tra due Sindaci quello che è avvenuto questa mattina tra il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo ed il Commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino Thomas Schael. E sì, perché nel piccolo anche la CDSS è una piccola città con 9600 dipendenti, 2500 studenti e specializzandi e 15000 cittadini che entrano al giorno, e con la gestione di situazioni, soprattutto strutturali, molto simili a quelle di un comune. Non per niente Thomas Schael si definisce un “city manager”.  Si è parlato del futuro del Parco della Salute, della Scienza, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino. Lo Russo ha condiviso l’intenzione di accelerare che ha espresso Schael, che gli ha presentato quanto già esposto il giorno precedente al Magnifico Rettore Stefano Geuna per dare un quadro prospettico su quello che dovrà entrare nel futuro Parco e quanto invece dovrà essere ricollocato e in quali sedi. In particolare si dovrà decidere il futuro delle attuali Molinette dal punto di vista clinico assistenziale e dal punto di vista universitario, qualora una parte dovesse diventare uno studentato. E’ evidente che una parte fondamentale della discussione ha toccato l’aspetto urbanistico della zona tra Molinette e zona Lingotto, dove sorgerà il Parco. Cogenti gli argomenti relativi i parcheggi vicini alla nuova location e la viabilità che dovrà unire gli ospedali attuali e quello del futuro. Il Sindaco ha apprezzato le proposte del Commissario. I due si sono aggiornati per incontrarsi nuovamente al più presto proprio nell’ottica di un’accelerazione, che mai come in questo momento è diventata indispensabile per il futuro della sanità torinese e piemontese, grazie ad una nuova struttura che dovrà allargare gli orizzonti a livello europeo.
cs

Piemonte: col Piano rifiuti speciali arrivano due bandi da 36 e 80 milioni

Durante la discussione generale sul Piano Rifiuti speciali che si è svolta oggi in Commissione Ambiente, presidente Sergio Bartoli, l’assessore Matteo Marnati ha presentato gli aggiornamenti al 2024 del piano: “Attraverso l’approvazione di questo piano per i Rifiuti speciali – ha detto – con il regolamento interno aggiornato alle nuove direttive europee, sbloccheremo a breve i fondi necessari per attivare due nuovi bandi: 36 milioni per sviluppare le filiere dell’economia circolare piemontese e circa 80 milioni per le imprese, con un bando per il miglioramento dei processi produttivi, sia per risparmio e efficientamento energetico, ma anche per sostenere l’economia dei processi industriali”.

Il presidente Bartoli e l’assessore Marnati

“Con il tavolo rifiuti – ha proseguito l’assessore – realizzato con le associazioni di categoria per sviluppare tutte le filiere dei sottoprodotti, stiamo puntando tantissimo sul tema dell’economia circolare e della bioeconomia: sarà uno dei punti chiave all’interno delle prossime programmazioni per utilizzare gli scarti di lavorazione e farli diventare nuovi prodotti o nuova materia prima”.
I consiglieri Mauro Calderoni (Pd), Alberto Unia (M5s), Paola Antonetto (Fdi), Alberto Avetta (Pd), Vittoria Nallo (Sue), sono intervenuti per chiedere chiarimenti all’assessore.

La Commissione ha anche espresso voto favorevole a maggioranza sul parere preventivo circa la proposta di regolamento regionale “Criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi”.

Ad Avigliana due fratelli feriti a coltellate dal cognato

Nella giornata di mercoledì 19 marzo, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino ha convalidato il fermo di indiziato di delitto – operato d’urgenza e d’iniziativa della Polizia Giudiziaria – eseguito dai militari della Compagnia di Rivoli nei confronti di un cittadino quarantunenne di nazionalità marocchina che lo scorso 12 marzo si sarebbe reso responsabile di un duplice tentato omicidio verso due connazionali suoi parenti.
Il presunto reo, cognato delle vittime, la sera dei fatti, dopo una discussione scoppiata per futili motivi e probabilmente legata al difficile rapporto di convivenza dei tre, avrebbe inferto alcune coltellate alle braccia di entrambi.
I Carabinieri, allertati dal personale del 118 intervenuto nell’abitazione dove si è consumata l’aggressione, hanno dovuto ricostruire con attenzione la dinamica, in considerazione di una prima versione dei fatti poco credibile resa agli investigatori che attribuiva il tentato omicidio ad un quarto soggetto dall’identità ignota.
La speditiva attività di indagine condotta dai militari ha fatto emergere come il quarantunenne abbia di fatto aggredito in un primo momento una delle due vittime, ferendola gravemente alle braccia con un coltello, per poi colpire anche la seconda intervenuta per separarli. L’uomo, prima dell’arrivo dei sanitari e dei Carabinieri, si sarebbe poi lui stesso inferto dei tagli superficiali alle braccia, con il chiaro intento di dissimulare un’aggressione commessa da un quarto individuo.
Il quarantunenne, ristretto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è ora gravemente indiziato di tentato omicidio aggravato e continuato. Le due vittime sono invece ricoverate e non versano in pericolo di vita.

La telemedicina per deospedalizzare i pazienti con malattia renale cronica

«Sono un paziente seguito dalla Nefrologia dell’Asl VCO dal 2013, epoca in cui sono stato sottoposto a biopsia renale. Nel 2022 purtroppo la mia insufficienza renale è giunta ad uno stadio che mi ha portato alla necessita della dialisi, ma grazie al direttore Borzumati e alle infermiere dell’ambulatorio di Malattia Renale Avanzata mi è stato proposta una terapia da eseguirsi direttamente a domicilio. Oltre al fatto di non essere obbligato a dovere andare in ospedale, l’utilizzo della telemedicina mi ha permesso di essere costantemente in contatto con il centro di riferimento che si trova all’ospedale di Verbania».

Questo il racconto di Cristiano, un paziente che ha potuto usufruire del sistema informatico di gestione della telemedicina utilizzato dalla struttura di Nefrologia e Dialisi e composto da diversi device medicali, tra cui una stazione periferica (Totem trasportabile) a domicilio del paziente (casa/RSA), una stazione di controllo in sede ospedaliera, un centro di controllo informatico con server cloud, che consente agli Operatori Sanitari in Ospedale di addestrare i pazienti/caregivers a domicilio nel processo di Dialisi Peritoneale e di effettuare Teleassistenze e Televisite. Il sistema ad oggi permette di seguire i pazienti trattati a domicilio con dialisi peritoneale (in media 25-30 pz /anno) in condizioni di maggiore sicurezza e qualità in termini di prestazione erogata.

«Attraverso la videodialisi – ha proseguito Cristiano – ho potuto essere seguito dalle infermiere e dalla dottoressa Bonvegna con videovisite e collegamenti con cui mi seguivano nel post addestramento. Successivamente, dopo essere diventato autonomo nella gestione della dialisi, mi è stato fornito un altro strumento: la webApp, che mi permette di inviare i miei parametri tutti i giorni, direttamente al centro dialisi. Sono soddisfatto della gestione della mia malattia dal punto di vista clinico e dell’assistenza, nonostante la realtà di provincia i dottori e le infermiere che mi seguono sono all’avanguardia e il poter restare a casa mi permette una buona qualità di vita nonostante la malattia. Ora aspetto il trapianto di rene fiducioso».

I dati parlano di 113 tra televisite e teleleassistenza nel 2022, 196 nel 2023 e 443 nel 2024. Da sottolineare anche la riduzione del rischio infettivo, perché grazie al sistema di telemedicina si è ridotto in modo significativo il numero dei viaggi dei pazienti verso l’ospedale e degli operatori sanitari verso il domicilio del paziente, consentendo una sensibile riduzione del drop-out.

Come ha raccontato il paziente Cristiano, dal 2021 è stato anche avviato l’utilizzo di un secondo modulo, che consente agli Operatori Sanitari in Ospedale di utilizzare una web App per inviare direttamente su smartphone, tablet o PC del paziente una scheda digitale per il recupero dei parametri richiesti (pressione, frequenza cardiaca, glicemia, peso, terapia assunta), i dati condotti su canale digitale protetto giungono al cruscotto paziente e resi disponibili ai Sanitari in forma di grafico. Ciò ha permesso di effettuare un telemonitoraggio per valutare l’andamento clinico e l’aderenza della terapia, migliorando la qualità delle cure nell’ottica di una medicina di prossimità e precisione.

Dal 2024 il programma di telemedicina in ambito nefrologico è stato inoltre esteso ai pazienti con malattia renale cronica avanzata che si accingono ad avviare il trattamento dialitico, per permettere una scelta del tipo di dialisi più consapevole e condivisa con il nucleo familiare, senza la necessità di continui viaggi fra domicilio ed ospedale.

Nel corso dell’anno otto famiglie, diffusamente dislocate nel VCO sono state supportate con tale tipo di sistema.

Oltre a ottimizzare quanto già fatto, nel 2025 è anche intenzione dell’Asl VCO sviluppare ulteriormente il programma, avviando una stabile interazione con i Medici di Medicina Generale (MMG) associati e le Case di Comunità per la gestione clinica condivisa, secondo Percorsi di Salute e Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PSDTA) opportunamente redatti, dei pazienti affetti da malattia renale cronica di grado moderato, cui possono essere evitate periodiche visite in presenza in ospedale attraverso l’utilizzo della telemedicina (televisite di controllo o teleconsulto) fruibili nelle opportune sedi della medicina territoriale e prenotabili su apposite agende CUP.

Tutto questo, oltre a migliorare l’interazione ospedale-territorio, tra Specialisti Ospedalieri e MMG nella gestione delle patologie croniche, ha l’obiettivo di determinare un miglioramento della appropriatezza prescrittiva e generare un riverbero positivo sulle liste d’attesa nell’ambito specifico.

Nell’esperienza condotta si è toccato con mano l’efficace utilizzo della sanità digitale a domicilio, applicabile anche per lo svolgimento di procedure sanitarie relativamente complesse come l’effettuazione di un programma di dialisi, con un’operatività improntata alla semplificazione e migliore fruibilità delle cure abbinate a un adeguato profilo di sicurezza.

Il Direttore di Nefrologia e Dialisi, Maurizio Borzumati: «Il progetto di videodialisi consente una migliore qualità di vita per i pazienti che possono effettuare a casa, in sicurezza, con una riduzione degli accessi ospedalieri, la terapia. Inoltre ha migliorato la modalità operativa delle figure professionali coinvolte, soprattutto dei caregiver. La videodialisi ha permesso di toccare con mano nell’ambito dell’assistenza e delle terapie erogate a domicilio, il valore della medicina di prossimità e della sanità digitale applicabile anche allo svolgimento di procedure sanitarie relativamente complesse, quale può essere un programma di dialisi».

La Coordinatrice del Servizio di dialisi peritoneale, Michela De Nicola: «L’utilizzo della videoassistenza ha consentito di ridurre le complicanze e di far sentire i pazienti e i loro caregiver sicuri nella gestione di una terapia salvavita effettuata al domicilio. Oltre alla videodialisi e alla WebApp, con un programma scientifico abbiamo sviluppato la presa in carico dei pazienti con malattia renale avanzata che stanno per iniziare il trattamento dialitico, seguendoli con il programma di telemedicina per visite e counseling evitando loro la necessità di frequenti viaggi in ospedale».

Il Direttore Generale, Francesco Cattel: «Mi complimento con il Direttore, con la Coordinatrice e con gli operatori della Nefrologia e Dialisi per i risultati ottenuti che pongono il paziente e le sue esigenze al centro del percorso di diagnosi e cura utilizzando una procedura di telemedicina avanzata. Il progetto consente una migliore presa in carico da parte dei caregiver e dà attuazione a una medicina di prossimità molto utile e importante per i pazienti cronici, in un territorio di montagna come il Verbano Cusio Ossola».

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi: «L’esempio dell’Asl VCO conferma come la telemedicina non sia solo vantaggiosa per i pazienti, ma anche per i professionisti e, più in generale, per la sanità pubblica; riuscendo a ottimizzare le prestazioni e incidere positivamente sulle liste di attesa. Inoltre, in zone particolarmente disagiate come quelle comprese all’interno del VCO, la telemedicina permette di garantire l’assistenza ai pazienti direttamente al loro domicilio, un vantaggio importante anche per le famiglie e i caregiver».

Ferrovie: sempre meno le “linee sospese”

“Nel 2019 c’erano 500 chilometri di linee ferroviarie sospese che oggi sono scesi a 372, cerchiamo di migliorare il servizio ai viaggiatori pur essendoci ancora molto da lavorare”, con la riapertura quindi di 128 chilometri.

Con queste parole l’assessore Marco Gabusi sintetizza l’informativa illustrata nella seconda Commissione dela Regione , presieduta da Mauro Fava, in merito alle linee ferroviarie sospese o soppresse.

Nei prossimi anni per riuscire a riaprire tutte le linee attualmente sospese ci vorranno quattrocento milioni di euro di investimenti, oltre a quarantacinque milioni all’anno aggiuntivi per i costi dell’esercizio.

Intanto alcune linee sono state riaperte, tipo la Casale-Mortara e la Asti-Alba che completano l’anello di collegamento tra i territori delle Province di Cuneo, Asti, Alessandria e la Lombardia.

Nel corso della seduta sono intervenuti per richiedere precisazioni e chiarimenti Monica CanalisNadia ConticelliAlberto AvettaDomenico Ravetti (Pd), Alice Ravinale (Avs), Alberto Unia (M5s) e Roberto Ravello (Fdi).

Sollecitato dagli interventi dei commissari, l’assessore ha concordato sull’importanza del biglietto unico integrato che si cercherà di adottare ed estendere con le riaperture e i nuovi contratti.

Gabusi ha anche svolto l’informativa in merito alla fermata di Bardonecchia sulla linea ferroviaria ad alta velocità, rilevando che non avere due fermate tra Oulx e Bardonecchia e quale delle due mantenere è una valutazione del gestore.

Panchine smart nel centro di Chieri

Sei panchine “Smart” sono state installate in diversi punti del centro storico di Chieri: lo annunciano l’assessore al Commercio e all’Artigianato Biagio Fabrizio CARILLO e l’assessore all’Innovazione, Smart City e Tecnologie Flavio GAGLIARDI: «Si tratta di uno degli interventi relativi all’arredo urbano finanziati dal DUC-Distretto Urbano del Commercio attraverso un apposito bando della Regione Piemonte. Dopo la filodiffusione, ecco un’altra azione concreta volta a rendere Chieri più attrattiva e più innovativa, valorizzando l’area lungo via Vittorio Emanuele ricompresa tra la Biblioteca Civica e la chiesa di San Domenico, ovvero i due punti di ingresso al nostro centro storico. Queste isole digitali vogliono essere al contempo un luogo di socialità e un modo per offrire ai cittadini servizi di carattere “smart”. Ad esempio, si potrà navigare tramite wifi gratuito e ricaricare cellulari e altri dispositivi e micro elettrodomestici portatili (attivando la presa elettrica attraverso un apposito QR Code da inquadrare e una app da scaricare). Le panchine sono tutte abbellite da fioriere e le due più grandi sono vere e proprie “vetrine digitali”, grazie ad un display attraverso il quale saranno date comunicazioni e informazioni di varia natura, dal meteo agli eventi. Sono anche dotate di porta biciclette con possibilità di ricaricare quelle elettriche. Oltre a servire ciclisti e pedoni, vogliamo rendere più facile la vita di chi ha difficoltà motorie, offrendo una soluzione concreta per la ricarica delle carrozzine elettriche in mobilità».

Questo arredo urbano smart è parte di un ecosistema denominato “Igate”, progettato per semplificare l’accesso a informazioni e servizi attraverso un’app intuitiva e rendere le città più connesse e accessibili. Grazie alla geolocalizzazione, gli utenti possono facilmente scoprire cosa offre il Comune in cui si trovano e anche accedere a informazioni sui Comuni limitrofi.

Le due panchine “Smart” più grandi sono collocate in piazza Cavour (lato chiesa di San Antonio) e nell’ultimo tratto di via Vittorio Emanuele (lato chiesa San Domenico). Le altre quattro panchine di dimensioni più piccole si trovano in piazza Mazzini, piazza Umberto ed in via Vittorio Emanuele (altezza civico 36 e davanti alla Biblioteca Civica).

Le panchine, realizzate e installate da Tecno World Group, sono in acciaio inox verniciate a polvere e con telaio in doghe di materiale ecocompatibile. Chieri è il primo Comune del torinese a installare questa tipologia di isole digitali, che svolgono un ruolo non solo di stazioni di ricarica ma anche di punti di aggregazione sociale. Progetti analoghi sono stati realizzati o sono in fase di realizzazione in importanti parchi archeologici italiani, nel borgo antico La Pigna a Sanremo e lungo la ciclabile dei fiori tra Santo Stefano al mare e Ospedaletti, a Catania e nel Distretto Urbano del Commercio di Cuneo.

Riaperto al pubblico l’Ufficio postale di Ceres

Disponibili nella sede i certificati previdenziali (cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M”)

 

Sono terminati nella sede  i lavori di ristrutturazione e ammodernamento finalizzati ad accogliere tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.

Tra gli interventi effettuati il rinnovo della pavimentazione, lavori di tinteggiatura, nuovi arredi e postazioni ergonomiche. Oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia presso gli uffici postali sono disponibili anche i servizi INPS (il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico).

L’ufficio postale sarà a disposizione dei cittadini con il consueto orario dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle ore 13.45 e il sabato fino alle 12.45

Poste Italiane conferma, ancora una volta, non solo la missione al servizio del sistema Paese ma anche il valore della capillarità, elemento fondante del proprio fare impresa, in netta controtendenza con il progressivo abbandono dei territori.

Dopo l’autorizzazione della Commissione Europea a fine ottobre 2022 i lavori di ristrutturazione sono stati avviati in oltre 3390 Uffici Postali in tutta Italia ed entro la fine del 2026 saranno complessivamente 7000 i nuovi uffici Polis.