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Il “Lombardo-Veneto” dice NO all’Oval di Torino per le Olimpiadi invernali

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Il Governatore della Lombardia Attilio Fontana dice “No” all’Oval di Torino come impianto per il pattinaggio in occasione delle Olimpiadi invernali del 2026.

Secondo Fontana Chiara Appendino, da sindaca, rifiutò di far partecipare Torino ai Giochi invernali insieme a Milano e Cortina e quindi “le Olimpiadi devono restare in Lombardia e in Veneto”. Ma il sindaco di Torino Lo Russo e il presidente del Piemonte Cirio rilanciano la disponibilità, affermando che l’Oval, già praticamente allestito per il pattinaggio su ghiaccio, eviterebbe i costi abnormi per allestire nuovi impianti “lombardo-veneti”.

Sport, università e turismo: il ‘Sistema Piemonte’ a New York

Dopo la consegna della bandiera dei Giochi Universitari 2025,  la delegazione piemontese incontra istituzioni e operatori economici  per attrarre investitori e visitatori con eventi, arte ed enogastronomia

Il Piemonte ha incontrato New York alle Nazioni Unite mercoledì  sera, in una delle iniziative di chiusura del programma della delegazione piemontese che si trova negli Stati Uniti per la consegna della bandiera dei Giochi Mondiali Universitari del 2025.

All’evento, voluto dalla regione Piemonte e organizzato in collaborazione con Unca (The United Nations Correspondant Association, l’associazione che raggruppa tutti i giornalisti presenti all’ONU), il Consolato d’Italia a New York, l’ENIT, ICE, Visit Piemonte e Ceipiemonte, hanno preso parte Camera di Commercio di Torino, Edisu Piemonte, Università e Politecnico di Torino, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Istituto Salesiano Torino Rebaudengo, Comitato Torino 2025 FISU Games, IC World, Monferrato Travel, Langhe Experience – Tours & Events, Sapori d’Italia – Lago Maggiore, ATL del Cuneese, Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Turismo Torino e Provincia, Consorzio Turismo Bardonecchia..

Obiettivo dell’incontro, completare la costruzione della rete di rapporti e le attività di promozione e comunicazione del “Sistema Piemonte” con le eccellenze sportive, culturali, produttive ed enogastronomiche e con il Piemonte Regione Europea dello sport, che si conferma così non solo attrattore di eventi sportivi internazionali ma anche facilitatore dei rapporti commerciali con l’estero a favore del mondo delle imprese che vogliono aprirsi al mercato internazionale.

«Siamo arrivati negli Stati Uniti per prendere la bandiera delle Universiadi e portarla in Italia ma la nostra missione, fin da subito, ha avuto anche altre ambizioni. Questo incontro all’Onu, cuore pulsante della vita politica internazionale, è il coronamento di una lunga serie di appuntamenti con realtà turistiche, economiche, imprenditoriali e sportive statunitensi. Soggetti che vogliamo attrarre grazie alle potenzialità del nostro territorio, convincendole che il Piemonte è la Regione giusta in cui investire – afferma l’assessore regionale all’Internazionalizzazione Fabrizio Ricca -. Così come abbiamo portato le Universiadi con noi, vogliamo portare turisti e investitori a scoprire le bellezze artistiche, sportive e gastronomiche del nostro territorio. Con questo appuntamento alle Nazioni Unite mostriamo a New York e agli Stati Uniti che dall’altra parte dell’Oceano c’è un tesoro da scoprire».

La presenza del Piemonte a New York, dopo le tappe di dicembre a Chicago e a Orlando, conferma il nostro impegno per la promozione delle eccellenze regionali negli Stati Uniti, che sono tra i nostri principali mercati internazionali di riferimentodichiara Vittoria Poggio, assessore alla cultura, al turismo e al commercio della Regione PiemonteL’outdoor, la cultura, i grandi eventi e il nostro patrimonio enogastronomico compongono un mix di grande rilevanza per il posizionamento del Piemonte a livello mondiale. E con questi incontri rafforziamo un percorso che vuol essere un motore di crescita, tanto per il turismo quanto per altre attività produttive ad esso collegate».

«Dopo il workshop “We are Piemonte” del 24 gennaio, che ha messo in contatto oltre 60 fra tour operator e agenzie di viaggio americani con il mondo del turismo piemontese, l’incontro alla sede ONU con i rappresentanti istituzionali e gli operatori economici newyorkesi ci ha offerto una nuova occasione per presentare il nostro territorio ad una qualificata platea di ospiti – sottolinea Beppe Carlevaris, presidente del CdA di Visit PiemonteÈ con orgoglio che siamo qui per aprire nuovi canali di collaborazione e sviluppo a favore di tutte gli imprenditori piemontesi del turismo e non solo».

A dare il benvenuto nel Palazzo di Vetro alla delegazione piemontese, la presidente di Unca, Valeria Robecco, e il responsabile della rappresentanza permanente dell’Italia alle Nazioni Unite, l’ambasciatore Maurizio Massari, vice presidente del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. Dopo il suo saluto, sono intervenuti l’assessore regionale Fabrizio Ricca, il presidente del CdA di Visit Piemonte Beppe Carlevaris e il presidente del Ceip Dario Peirone.

A raccontare il Piemonte, oltre le parole dei protagonisti, è stata la cucina dello chef stellato Massimo Camia che ha realizzato un menu in collaborazione con Moreno Cerutti, il torinese che, prima al ristorante San Carlo e poi all’osteria Carlina, sta portando avanti con successo il racconto della nuova cucina piemontese a New York. Cerutti e Camia con la supervisione del direttore dei ilgusto Luca Ferrua, hanno selezionato una serie di prodotti per raccontare tutti i volti del Piemonte che faranno innamorare New York: grandi formaggi come Bettelmatt, Gorgonzola e Castelmagno, il cioccolato e il torrone, i grissini torinesi fatti secondo la ricetta tradizionale e da poco in portati in America. Vini che svelano il territorio come l’Erbaluce, il Ruchè, il Nizza, la Barbera d’Asti, il Roero e il Nebbiolo. E uno dei grandi protagonisti è stato il vermouth, in questo momento di gran moda a New York.

Hanno animato la serata anche alcuni testimonial con il racconto delle proprie esperienze in Piemonte, come Stacy Stout che dopo la formazione a Pollenzo è diventata un’importante manager della ristorazione in una grande azienda newyorkese, oppure lo stesso Moreno Cerutti che ha svelato come i piatti della tradizione piemontese e torinese sono diventati di culto a New York.

 

Giornata della Memoria, laboratorio anziani a Volvera

Nella RSA “Soggiorno Mariuccia” di Volvera, gestita da Sereni Orizzonti, per il 27 gennaio 2023, Giornata della Memoria, gli anziani ospiti della struttura hanno preso parte ad un laboratorio creativo, finalizzato a onorare il senso del giorno.

In questa occasione gli ospiti, soprattutto quelli un po’ più anziani, avranno la possibilità di ricordare e raccontare ciò che ricordano degli anni della guerra. Successivamente, dopo aver letto alcuni frammenti del “Diario” di Anna Frank, gli anziani realizzeranno alcuni cartelloni appesi alle pareti della struttura e alcuni segnalibri contenenti una frase molto famosa del libro: «quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo». I segnalibri, poi, verranno distribuiti in occasione del banchetto della festa patronale.

«La Giornata della Memoria rappresenta un momento importante, ancor più in questo periodo storico, proprio per non dimenticare» – dichiara Angelo Alvaro, direttore della struttura – «Una giornata di cui volevamo onorare il senso, dal momento che ogni giorno assistiamo persone che spesso hanno un ricordo ancora molto vivo degli anni della guerra. Abbiamo molto parlato di quel periodo insieme a loro: quasi tutti ricordano la paura delle bombe e la fame. Questo ci aiuta a ricordare, e talvolta anche apprendere, partendo dalle vivide esperienze di chi ha vissuto in prima persona tutto ciò. Ci aiuta anche a guardare con occhi diversi ai piccoli e grandi problemi che quotidianamente viviamo imparando allo stesso tempo a godere, dare valore e apprezzare ciò che invece abbiamo. Non dimenticando e anzi ponendoci l’obiettivo di sensibilizzare le generazioni, perché chi non conosce la storia è destinato a ripercorrerla».

La struttura “Soggiorno Mariuccia” di Volvera è gestita da Sereni Orizzonti, uno dei primi tre gruppi a livello nazionale che opera nella costruzione e gestione di residenze sanitarie assistenziali, con circa 80 Rsa e più di 5mila posti letto in Italia e all’estero.

In scooter scappa all’alt dei vigili urbani: multa da 6 mila euro

E’ fuggito all’alt dei vigili in sella al suo scooter. Il conducente percorreva via Nizza a Cuneo sorpassando alcuni veicoli a destra. Gli agenti hanno mostrato la paletta ma lui è scappato accelerando  e salendo sul marciapiede.  Inseguito dalla pattuglia è stato fermato. Dovrà pagare una multa di 6 mila euro per aver infranto diverse norme del codice stradale.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Auto contro camion, schianto mortale: vittima una donna

Una donna di 68 anni di Asti è morta  in un incidente frontale avvenuto sulla provinciale 7 a Pollenzo. La sua auto, una Lancia Y, si è scontrata con un camion cisterna all’altezza della Pedaggera, località a poca distanza dalla frazione in direzione di Cherasco. Coinvolto anche un furgone, ma l’autista ha riportato solo contusioni. Sul posto il 118 e i Vigili del fuoco di Alba.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Semaforo antismog: prosegue il livello 0 (zero). In vigore le misure strutturali

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog.

Fino a venerdì 27 gennaio 2023 – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaam

“Legàmi Familiari”, nuova comunità residenziale per persone con disabilità

Inaugurazione pubblica, il27 gennaio 2023 alle ore 16, di una nuova comunità residenziale per persone con disabilità a Torino, presso i locali della “Fabbrica del Chinino” in Via Taggia 25/A.

“Legàmi Familiari” è la seconda comunità aperta dalla Cooperativa Paradigma sul territorio della Circoscrizione 8. I suoi numeri: 380 mq, 10 posti per residenti fissi con disabilità medio-grave,  2 posti come pronto intervento, 15 operatori (educatori e O.S.S.), 0 barriere architettoniche.

Sarà un momento di condivisione e festa per un’intera comunità. Parteciperanno le famiglie, i ragazzi e gli operatori dei servizi per la disabilità della Cooperativa, i volontari, le associazioni e gli amici che hanno sostenuto il progetto nei 3 anni di lavori, i rappresentanti delle istituzioni cittadine e territoriali e gli operatori dei Servizi sociali e sanitari.

Saranno presenti all’inaugurazione, tra gli altri, l’Assessore alle Politiche Sociali della Città di Torino Jacopo Rosatelli e il Presidente della Circoscrizione 8 Massimiliano Miano.

Perquisizioni al centro sociale Askatasuna

Dalle prime ore di questa mattina è in corso una perquisizione presso il centro sociale occupato Askatasuna di Torino. La Digos, nell’ambito dell’inchiesta sull’associazione a delinquere, sta sequestrando materiale idoneo ad organizzare iniziative di autofinanziamento quali casse, mixer, luci e bevande. Askatasuna, infatti, nel mese di  ottobre, nonostante il divieto aveva organizzato un concerto bloccando un tratto del controviale di corso Regina Margherita, dove si trova l’edificio occupato. Alcuni attivisti erano stati multati  per un totale di oltre duecentomila euro.

Al via i lavori di valorizzazione dei parchi e dei boschi collinari di Torino

Sono iniziati in questi giorni gli interventi di cura e di valorizzazione dei parchi e dei boschi collinari di proprietà della Città di Torino, finanziati con fondi REACT EU PON METRO.

 

La collina di Torino (includendo il Parco del Po), riconosciuta nel 2015 Riserva Uomo e Biosfera (MaB) dell’Unesco, conta oltre 900 ettari di boschi (circa un terzo di proprietà comunale) e una rete di sentieri che si estende per oltre 70 km. “Un capitale ambientale unico, dalle potenzialità in buona parte ancora inespresse, che l’Amministrazione ha intenzione di valorizzare – ha dichiarato l’assessore al Verde Pubblico e presidente del MaB UNESCO Collina Po, Francesco Tresso -. Il censimento aggiornato dei boschi di proprietà comunale, la redazione di un Piano Forestale Aziendale a cui è seguita nel 2022 la certificazione FSC (Forest Stewardship Council), sono tasselli di una strategia di valorizzazione della collina torinese nell’ottica di una gestione responsabile finalizzata all’incremento della produzione di benefici ambientali, i cosiddetti servizi ecosistemici, e a migliorare la fruizione di questi spazi da parte di tutti i cittadini”.

 I lavori, il cui completamento è previsto per il prossimo autunno, comprendono interventi di miglioramento selvicolturale dei boschi, con operazioni di diradamento e di contenimento delle specie esotiche, di cura del patrimonio arboreo e degli arredi nei principali parchi collinari (Maddalena, Leopardi, Europa, San Vito), includendo anche le aree boschive (Panoramica) limitrofe alla viabilità collinare. Si interverrà inoltre su alcuni sentieri collinari molto frequentati (i numeri 16, 26, 29) con il ripristino del fondo, la rimozione di alberi morti o pericolanti presenti sui bordi e altre lavorazioni idonee a migliorarne la fruizione da parte di escursionisti, runner e ciclisti.

“Si tratta di un progetto articolato – aggiunge l’assessore Tresso – e auspico che gli interventi che stiamo realizzando possano innescare ulteriori risorse e azioni, e che anche altri enti proprietari di aree boschive, possano attivare iniziative simili”.

Alcuni dei sentieri che saranno oggetto degli interventi attraversano particelle private. In questi casi, qualora si riscontrassero alberi pericolosi, si procederà con il taglio (ai sensi dell’art. 22 comma 3 del Regolamento attuativo della L.R. 28 febbraio 2010 n.12) in un’ottica di salvaguardia della pubblica incolumità, con il rilascio del legname che potrà essere prelevato dai privati.

Le aree di cantiere saranno segnalate, delimitate e presidiate come da normativa, e in corrispondenza dei sentieri la percorribilità sarà temporaneamente limitata.

Con le stesse modalità si interverrà anche nel comune di Val della Torre, dove la Città di Torino è proprietaria di quasi 80 ettari di boschi.

Tutti gli interventi sono stati autorizzati dall’Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese e dalla Commissione Locale per il Paesaggio.

Vauda: “tagliare i confini del parco indebolisce il controllo dei cinghiali”

Un possibile ridimensionamento della Riserva naturale della Vauda, chiesto dal Comune di Vauda Canavese, potrebbe peggiorare la gestione dei cinghiali e rendere meno efficaci le azioni di depopolamento che, in quel territorio, oggi hanno almeno un ente deputato: l’ente di gestione dei parchi reali che ha in carico La Mandria, Stupinigi e, appunto la Riserva della Vauda.

Di questo tema si è parlato in un incontro tra i vertici di Coldiretti Torino, rappresentati dal presidente Bruno Mecca Cici, il direttore Andrea Repossini e il vicedirettore Giancarlo Chiesa, e l’Ente Parchi Reali con la direttrice Stefania Grella e il comandante dei guardiaparco Massimo Crovini.

«Il parco della Mandria – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – ha una lunga esperienza di abbattimenti di cinghiali e dispone di personale impegnato in questo specifico compito di cui riconosciamo l’alta professionalità, le ottima capacità organizzative e l’aggiornamento tecnologico. Per noi agricoltori la presenza sul territorio di operatori così preparati (guardiaparco e selecontrollori del Parco) va incrementata e non inibita».

In base alle possibilità offerte da una legge regionale, il Comune ha infatti chiesto di restringere i confini della Riserva sottraendo 140 ettari all’attuale parco. L’area rimarrebbe vincolata anche se classificata non più come “parco” ma come Zona Speciale di Conservazione. Con questa classificazione il personale del parco non potrebbe più intervenire perché il territorio sarebbe fuori dalla giurisdizione dell’Ente Parchi Reali. Il depopolamento dei cinghiali sarebbe affidato ai cacciatori dell’Ambito territoriale di caccia ma con molte limitazioni rispetto alle possibilità attuali di intervento. Intanto, agli agricoltori non verrebbero più consegnate le gabbie di cattura di proprietà dell’Ente parco. Poi, gli abbattimenti con la caccia ordinaria sarebbero limitati ai mesi di caccia (mentre ora è possibile effettuare interventi tutto l’anno); sarebbero vietati gli interventi nelle ore notturne; sarebbe vietato l’uso di fonti luminose o di sensori termici. Inoltre, il metodo della braccata in una ZSC è limitato dall’utilizzo di soli quattro cani ed è obbligatorio l’uso di munizioni senza piombo che possono essere utilizzate solo con fucili adatti, armi di nuova concezione che non sono ancora molto diffuse tra i cacciatori.

Inoltre, è possibile che le attività di caccia al cinghiale nella nuova ZSC siano sottoposte all’approvazione preventiva in base a piani di incidenza per evitare l’impatto sulla fauna protetta.

«La nostra esperienza di agricoltori che tutti i giorni e le notti vivono sulla propria pelle il problema dei cinghiali ci insegna che i cacciatori da soli non bastano per effettuare un efficace depopolamento. Chiediamo semmai un coordinamento tra i vari soggetti che sono deputati alle catture e agli abbattimenti per migliorare sempre più le attività di controllo. Non ci convincono soluzioni che limitano le possibilità di intervento».

Fori dal territorio protetto della Vauda l’ammontare dei danni riconosciuti alle attività agricole è quasi il triplo dei danni verificati nel parco. La Vauda è quindi soprattutto un’area di rifugio e riproduzione del cinghiale che negli ultimi anni è diventato sempre più prolifico arrivando addirittura ad aumentare, ogni anno, del 200% le popolazioni.

«I cinghiali che trovano rifugio nei boschi della Vauda, di notte, vanno a devastare i campi di mais e i prati delle aziende agricole che si trovano soprattutto fuori dall’area protetta. Se dovesse mancare un efficace controllo nel bosco i nostri agricoltori sarebbero ancora più colpiti con danni alle produzioni pregiate degli allevamenti da carne e latte e agli agriturismi della zona. Al contrario, chiediamo un coordinamento tra enti che gestiscono la fauna selvatica dentro e fuori la Riserva e un maggiore impiego delle gabbie distribuite agli agricoltori. Le gabbie, secondo l’esperienza degli operatori del Parco, si stanno rivelando il sistema più efficace per catturare e abbattere i cinghiali».

Coldiretti Torino chiede anche che venga avvita al più presto la bonifica della cosiddetta Zona Rossa delle Vaude, l’area compresa nell’ex poligono militare che oggi è totalmente interdetta a chiunque, compresi e guardiaparco, dove non può essere effettuato nessun contenimento faunistico.

«Non è possibile che una porzione così ampia di parco non sia gestibile. Chiediamo che i terreni siano definitivamente ceduti dal Demanio alla Regione e che venga avviata al più presto la bonifica. Siamo al fianco dei Comuni che si sono proposti per gestire questo spazio naturale con progetti che valorizzino le potenzialità legate ai prodotti agricoli, all’escursionismo e al cicloturismo».