CRONACA- Pagina 615

Uomo bloccato con il suo cane nella casa in fiamme, intervengono i vigili del fuoco

Nella frazione di Rivodora a Baldissero Torinese si è sviluppato un incendio in un condominio. Fortunatamente, i vigili del fuoco sono riusciti a salvare il proprietario di casa e il suo cane, entrambi bloccati nella palazzina. Al momento, non sembrano essere in pericolo di vita. Sul posto medici e carabinieri, insieme a diverse squadre di pompieri che hanno domato  l’incendio dopo ore. L’edificio in questione ha riportato danni ingenti. Le cause dell’incendio potrebbero essere legate a un cortocircuito.

(foto archivio)

 

Inaugurato lo sportello per i detenuti a fine pena

Fornire alle persone in procinto di concludere il periodo di detenzione strumenti utili per affrontare l’uscita dal carcere, evitando il disorientamento che caratterizza il ritorno alla libertà.

Con questo obiettivo nasce lo Sportello di Rete Civica – Dimittendi, inaugurato ieri nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino dagli assessori Pentenero, Rosatelli e Tresso e da numerosi enti e associazioni che operano nel carcere.

 

Lo Sportello si rivolge a tutti i cosiddetti dimittendi che sono residenti a Torino e che stanno scontando gli ultimi due anni di pena detentiva; a chi è, in particolare, privo di solide reti familiari, sociali ed economiche e ha bisogno di un accompagnamento nelle fasi delicate che precedono e seguono la conclusione del periodo di detenzione.

Nel concreto, lo Sportello supporterà i detenuti fornendo assistenza per l’iscrizione ai centri per l’impiego, per l’individuazione di soluzioni abitative per i permessi o per il dopo pena, per il rinnovo e la richiesta dei documenti di identità. E ancora, al dimittendo saranno proposte attività formative finalizzate a trovare un lavoro una volta uscito dal carcere, e messi a disposizione gli strumenti utili per rinforzare le reti sociali necessarie per il reinserimento e il rafforzamento dell’occupabilità.

Lo Sportello di Rete Civica – Dimittendi nasce all’interno di un percorso di co-progettazione che prevede quattro azioni integrate da svolgere nell’arco di dodici mesi in collaborazione con la rete dei soggetti e dei servizi già presenti nel carcere (l’ufficio della Garante, l’anagrafe, i servizi sociali) e gli enti selezionati tramite un apposito bando (Sinapsi, Si Può Fare, ACLI, Ovale Oltre le sbarre – Rugby, Casa di Carità) in sinergia con lo Sportello Lavoro della Regione Piemonte.

Il servizio sarà un punto strategico anche per l’erogazione di servizi di supporto al di fuori del carcere, nonché per l’attivazione di percorsi di riabilitazione al lavoro anche attraverso la collaborazione con gli enti che operano all’interno dello Sportello Lavoro finanziato dalla Regione Piemonte.

Per questo motivo all’interno del progetto di Sportello di Rete Civica sono anche previsti dei percorsi formativi altamente professionalizzanti: 36 persone (tra dimittendi e non) usufruiranno della parte formativa trasversale “Stem & Cultura del Lavoro” della durata di 12 ore; 12 persone usufruiranno della parte formativa professionalizzante “Formazione e Inserimento Professionale” della durata di 500 ore; almeno sei persone verranno avviate al lavoro attraverso tirocini di inclusione socio lavorativa della durata di sei mesi.

Per i dimittendi che avessero bisogno di un accompagnamento individualizzato per il reinserimento sociale e/o lavorativo è prevista la possibilità di attivare una “dote individuale di inclusione”, per poter rispondere alle necessità e ai bisogni che emergeranno durante il percorso di accompagnamento. Il budget messo a disposizione prevede un importo medio per ciascuna dote di 1800 euro, da utilizzare in acquisto di beni e servizi secondo le specifiche necessità della persona.

Inoltre, con l’obiettivo di supportare ulteriormente le persone che presto torneranno in libertà, si darà continuità all’interno del carcere alla pratica del rugby, sport di squadra che, per le sue caratteristiche, può contribuire a rinforzare le capacità relazionali e sociali utili per il prossimo reinserimento nella comunità e nel mondo del lavoro, a rafforzare l’autostima, ad educare al rispetto delle regole, al lavoro di gruppo e alla capacità di prevedere le conseguenze delle proprie azioni.

Il progetto che istituisce lo Sportello prevede anche una Cabina di Regia, di prossima costituzione con un protocollo d’intesa – di cui faranno parte Città di Torino, Ufficio del Garante della Città di Torino, direzione della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino e dal dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino (Clinica Giuridica) – che avrà i compiti di coordinamento, supervisione, monitoraggio e messa in rete.

L’assessora alla Sicurezza e al Sistema Carcerario della Città di Torino, Gianna Pentenero, ha dichiarato: “Con questo sportello forniremo gli strumenti concreti di cui possono aver bisogno le cittadine e i cittadini che rientrano in società dopo aver terminato di scontare la propria pena. L’esperienza del carcere deve diventare sempre più una parentesi rieducativa della vita e non un momento di sradicamento e alienazione che alimenta il circolo della recidiva che purtroppo caratterizza il sistema nel suo complesso. Questo strumento, inoltre, diminuendo il rischio di delinquere di chi esce e favorendo il suo reinserimento nella società contribuisce a rendere la nostra città più sicura e inclusiva”.

L’assessore ai servizi civici della Città di Torino, Francesco Tresso, ha aggiunto: “L’attivazione di questo sportello ha l’importante significato di considerare il carcere un quartiere della città, e come tale un luogo dove erogare servizi in un’ottica di prossimità. Servizi che in questo caso hanno la funzione, fondamentale, di accompagnare al reinserimento nella vita sociale la persona detenuta, una volta giunta a fine pena. Si tratta di un ulteriore sforzo della nostra amministrazione di andare incontro alle esigenze e ai bisogni di tutti i suoi cittadini”.

La Regione mantiene i servizi sanitari a Settimo

Su proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi,  ieri la Giunta regionale ha approvato il “Protocollo d’intesa” da sottoscriversi tra Regione Piemonte, Azienda sanitaria locale To4 e Comune di Settimo Torinese per il mantenimento dell’ubicazione dei servizi sanitari territoriali dell’Asl To4 sul territorio del Comune di Settimo Torinese.

Un provvedimento condiviso dalle parti e ritenuto opportuno dal momento che la prevista cessione dell’Ospedale di Settimo comporterà anche l’alienazione di beni immobili della Asl To4 e, in particolare, la porzione del piano terreno della struttura che oggi ospita alcuni servizi sanitari territoriali, quali la casa della salute, medicina legale, neuropsichiatria infantile, radiologia, guardia medica, consultorio, psicologia dell’attività evolutiva e il DSM.

Il presidente della Regione  Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità osservano quanto sia importante che questi servizi, qualora non risultasse possibile mantenerli presso l’attuale sede, trovino comunque collocazione sul territorio di Settimo Torinese, comune con il maggior numero di utenti dell’Asl To4 e facilmente accessibile attraverso il sistema dei trasporti locali, anche ai residenti nei comuni vicini.

Comunque andrà la gara d’asta per l’ospedale, quindi, sottolineano il presidente e l’assessore, i servizi territoriali che l’Asl eroga al piano terreno dell’attuale ospedale saranno garantiti, o nell’ospedale stesso o in una struttura cittadina a Settimo Torinese, in modo da tutelare i cittadini ed il loro diritto ad avere servizi sanitari sotto casa, soprattutto per gli anziani.

Secondo la sindaca di Settimo Torinese, l’impegno assunto su questo punto dalla Regione rappresenta un buon risultato, perché tutela servizi sanitari di primaria importanza per i cittadini e li garantisce, come richiesto, in città. Preso atto della scelta di Regione di vendere ai privati, mantenere i servizi del piano terra a Settimo è un elemento positivo.

Il passaggio successivo, altrettanto importante, evidenzia la sindaca, è la convocazione di un tavolo che affronti l’altra questione prioritaria in questa fase, quella della tutela dei 146 lavoratori dell’Ospedale.

L’attenzione della Regione sui lavoratori continua a essere massima, aggiungono presidente della Regione e assessore alla Sanità e, nelle prossime settimane, comunque entro il mese di maggio, verrà convocato un incontro con l’assessore regionale al Lavoro.

Nel dettaglio del Protocollo, l’Asl To4 si impegna a verificare la disponibilità della futura nuova proprietà dell’Ospedale di Settimo Torinese all’utilizzo, mediante idoneo strumento contrattuale, dei locali attualmente impiegati per continuare ad ospitare i servizi sanitari territoriali. In alternativa, l’Asl To4, in accordo con la Regione Piemonte, si impegna ad individuare sul territorio del Comune di Settimo Torinese idonei immobili per la ricollocazione degli stessi servizi sanitari territoriali presso locali di proprietà dell’Asl To4 già disponibili, ovvero in acquisizione, affitto o comodato d’uso.

La Città di Settimo Torinese si impegna a mettere a disposizione, ove disponibili, locali di sua proprietà utili all’eventuale ricollocazione dei servizi attualmente presenti presso l’Ospedale di Settimo. Si impegna, inoltre, ad individuare locali o aree idonee, attivando ogni forma di collaborazione possibile e utile al perseguimento di tale obiettivo, facilitando eventuali procedure di carattere edilizio e urbanistico, nonché offrendo ogni altro supporto amministrativo necessario, anche mediante procedure semplificate nell’ambito del contesto normativo vigente.

L’Asl To4 e il Comune di Settimo Torinese si impegnano, inoltre, a presentare alla Regione Piemonte la prima proposta di ricollocazione dei servizi sanitari territoriali entro il 31 maggio 2023.

 

A Caselette si inaugura uno studio cinematografico interno alla Scuola Secondaria

Quando il cinema va a scuola

Un progetto di film realizzato da una troupe di 50 ragazzi

Se c’è un mezzo espressivo che più degli altri si avvicina alla sensibilità delle nuove generazioni, è senz’altro il video. Guardare TikTok, Youtube, Instagram e serie TV ci impegna in media due ore al giorno, ma non siamo soltanto fruitori: la maggior parte dei ragazzi realizza i contenuti video che condivide sul web.

È dunque fondamentale, oltre che divertente, padroneggiare questo linguaggio da tutti i punti di vista. La scuola risponde a questo bisogno con progetti innovativi come Ciak! Si gira…Il cinema come non l’avete mai visto, che verrà presentato al pubblico mercoledì 3 maggio dalle 17.00 presso la Scuola Secondaria di I Grado di Caselette. Con l’occasione verrà inaugurato il nuovo Laboratorio Multimediale e Audiovisivo dell’Istituto, realizzato grazie a parte del finanziamento relativo al progetto “PNRR IC CASELETTE – Interactive Digit@l Classroomsdedicato a implementare l’ambiente di apprendimento.

Lo spazio, che resterà a disposizione dei ragazzi, sarà dotato di tutto ciò che serve per realizzare un video o un podcast: luci, camere, proiettore, microfoni e addirittura un green screen.
Chi interverrà alla presentazione del 3 maggio potrà cimentarsi, sotto la guida del regista Mattia Furlan e del fotografo Matteo Nisticò, nella realizzazione di un contenuto audiovisivo, provando l’esperienza di chi sta dietro la macchina da presa.

Il progetto Ciak! Si gira…Il cinema come non l’avete mai visto, redatto da Roberto Cavalcante e proposto dall’Istituto Comprensivo di Casellette diretto da Beatrice Pisa, ha preso il via lo scorso febbraio con una serie di incontri nelle classi sulla storia del cinema e sul linguaggio filmico, arricchiti di esercizi pratici. Il percorso coinvolgerà, nei prossimi mesi, oltre 50 ragazzi degli Istituti Comprensivi di Caselette, Collegno III e Orbassano I, che insieme ai propri insegnanti di lettere, arte e musica scriveranno e realizzeranno un cortometraggio. A condurli tra i segreti della settima arte saranno il direttore artistico del progetto Sergio Cavallaro, insieme ad attori, sceneggiatori e altri professionisti del settore. La prima proiezione aperta al pubblico è in programma per il 4 luglio 2023.

La nostra iniziativa ha ricevuto il finanziamento del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola promosso da Ministero della Cultura e Ministero dell’Istruzione e del Merito – spiega Gianni La Malfa, Direttore dei servizi generali e amministrativi dell’IC Casellette, e coordinatore del progetto. Lo scopo è valorizzare le potenzialità degli alunni, sperimentando attività di cooperative learning, utili a favorire l’interazione costruttiva e l’attuazione di abilità sociali.

Il tema scelto come filo conduttore dell’iniziativa è anch’esso molto vicino all’esperienza dei più giovani: il bullismo nelle sue varie forme. La riflessione sull’argomento, che sarà sviluppata dai ragazzi nel corso della scrittura e della produzione del film, prevede tappe di approfondimento come quella del 19 maggio al Teatro di Caselette. In quella occasione l’attore ed esperto di comunicazione Simone Faraon, dell’Associazione NuoveForme,porterà in scena lo spettacolo Tredicesimo Piano, incentrato sui pericoli del web e già protagonista di progetti di sensibilizzazione a cura della Polizia di Stato.

Anche questo evento, come la presentazione del 3 maggio, sarà aperto non sono agli studenti ma anche alle loro famiglie, nell’intento di mettere in dialogo diverse generazioni e l’intera comunità sui problemi dei più giovani, usando i loro linguaggi.  

L’addio a Renato Martellotta, ingegnere di grande umanità che ha contribuito a trasformare Torino

Questa mattina Torino e i torinesi rivolgono l’ultimo saluto all’ingegnere Renato Martellotta

86 anni,  originario di Genova, aveva eletto la città della Mole quale casa per sé e per la propria famiglia. È stato un professionista molto stimato, che ha sempre dimostrato una innata apertura al dialogo e al confronto, non solo per la sua vasta competenza tecnica, ma anche per la sua grande umanità.

 

Il suo lavoro ha consentito di cambiare il volto della città di Torino e di migliorare la qualità di vita dei torinesi. Numerose le opere che hanno avuto la sua “firma”. Tra queste ricordiamo la creazione del parcheggio interrato e la riqualificazione di piazza San Carlo.

Ma sono  molti altri gli interventi in città e non solo, come la Colonia Medail di Bardonecchia, i calcoli del cemento armato per l’impresa Strippoli nella realizzazione del Municipio di Bardonecchia, l’Unità Spinale del CTO, l’umanizzazione del Giovanni Bosco e del CTO, il parcheggio di corso Pascoli, il parcheggio delle Molinette, le torri di corso Giulio Cesare, la filiale del San Paolo di piazza San Carlo con il caveau, la filiale del San Paolo di via Broletto a Milano, la filiale del Sanpaolo di corso Sebastopoli, diverse filiali del San Paolo, molte scuole cittadine, la ristrutturazione della Coppino a Torino e il sottopasso di corso Grosseto. Grazie a queste opere possiamo  affermare che Martellotta ha davvero contributo alla trasformazione della città secondo una filosofia moderna e innovativa nel costruire.

Torino ha quindi perso una persona di rilievo che ha lasciato il segno nella storia cittadina degli ultimi decenni, sicuramente un uomo che ha contribuito al suo sviluppo, alla sua crescita e al suo progresso.

L’augurio è che i giovani  di oggi, avviati all’attività di ingegneri e architetti sappiano ispirarsi  alla sua figura di “costruttore di emozioni” e non soltanto di edifici e opere.

I funerali si terranno questa mattina alle 11:30 presso la chiesa dell’Immacolata Concezione in via San Donato a Torino.

 

Il direttore e la redazione de “il Torinese” partecipano al lutto della collega Mara e della mamma con l’auspicio che possano trovare conforto e serenità in questo momento di dolore.

 

Podcast, Caso Gancia: il rapimento che ha cambiato la storia delle BR 

La riapertura dell’inchiesta 48 anni dopo. La storia del figlio del Carabiniere D’Alfonso ucciso dalle BR nel primo episodio di “VIE D’USCITA”, il nuovo podcast originale del Sole 24 Ore e Radio 24.

On line su s24ore.it/viediuscita

“Chi ha ucciso mio padre?” è il titolo del primo episodio del podcast originale “VIE D’USCITA”, online sul sito del Sole 24 Ore, di Radio 24 e su tutte le piattaforme streaming, che racconta una storia tornata d’attualità: quella del carabiniere Giovanni D’Alfonso ucciso nel giugno del 1975 in uno scontro a fuoco con le Brigate rosse durante la liberazione dell’industriale Vittorio Vallarino Gancia, nella quale morì anche la moglie di Renato Curcio, Mara Cagol, fondatrice del nucleo storico delle Br. Un crimine per il quale nessuno ha ancora pagato e uno dei primi rapimenti a scopo di estorsione delle BR che è anche uno snodo fondamentale nella storia del terrorismo. Dopo la morte di Mara Cagol e l’arresto di Renato Curcio, avvenuto pochi mesi dopo, si realizzò una profonda inversione identitaria del gruppo armato. La nuova leadership di Mario Moretti portò alla vittoria dell’ala militare su quella ideologica. L’intensificarsi dei rapporti internazionali con gruppi paramilitari stranieri anticipò la tragica scelta della sfida finale allo Stato con il rapimento di Aldo Moro avvenuto solo tre anni più tardi. Tutto si svolse molto velocemente tra il quattro e il cinque giugno 1975.

Da allora il figlio Bruno è alla ricerca della verità che in 48 anni gli è sempre stata negata e che ora spera di ottenere con la riapertura delle indagini: il 20 aprile 2023 i giudici hanno infatti notificato un avviso di garanzia contro Lauro Azzolini, 79 anni, ex capo della colonna milanese delle Br, e il 9 maggio si terrà un’udienza davanti al gip del tribunale di Torino che dovrà decidere se riaprire o meno le indagini. Dopo tanti anni qualche mistero potrebbe essere risolto. E dunque anche dare un’identità a chi ha ucciso suo padre.

Con questo primo episodio prende il via un nuovo podcast originale del Sole 24 Ore  e Radio 24, “Vie di uscita” un appuntamento mensile per raccontare  storie di destini che voltano pagina, di luci che si riaccendono in fondo al tunnel senza speranza, di persone che non si sono arrese anche quando tutto intorno sembrava finire. Parole e voci di chi ha lottato per rinascere, raccolte dal giornalista del Sole 24 Ore Luca Benecchi che, in dieci episodi pubblicati ogni ultimo lunedì del mese, insegue racconti inaspettati, trasportando gli ascoltatori in luoghi fuori dai riflettori dei grandi media dove ogni giorno si lotta per trovare uno spiraglio di luce, un indizio che porti verso la libertà.

Nel primo episodio dedicato a Bruno, figlio del carabiniere D’Alfonso, Benecchi racconta come vive chi non ha pace con i propri ricordi. Chi passa un’esistenza in cerca della verità. Chi si sveglia ogni mattina con l’idea di svelare il mistero della propria esistenza, cercando la verità rinchiusa dentro uno dei tanti misteri della storia d’Italia.

Tra le altre storie raccontate nel podcast, Benecchi, già autore del podcast “Gabbie”, raccoglie le voci dal campo profughi di Lesbo crocevia per l’Europa di tanti migranti; racconta la storia di un ergastolano che ha trascorso in carcere 26 anni della sua vita per aver commesso diversi omicidi di mafia; le storie di maestre e alunni di una scuola elementare del quartiere San Siro di Milano dove ogni giorno si cerca un modo di rendere concreta una parola molto astratta: integrazione. O ancora la storia, purtroppo frequente, di un adolescente che durante la pandemia si è ritirato dalla scuola e dalla vita sociale, mantenendo come unico punto di contatto con il mondo esterno le tecnologie.

La prima stagione del podcast “Vie di uscita” è disponibile sul sito del Sole 24 Ore, di Radio 24 e su tutte le piattaforme streaming in 10 episodi in uscita ogni ultimo lunedì del mese.

Giovane donna muore in sala parto E’ salva la bimba ma in gravi condizioni

Non ce l’ha fatta una  donna di 33 anni, morta nella notte all’ospedale Santa Croce di Moncalieri. Era ricoverata da settimane per via di una gravidanza a rischio. È deceduta a causa di una emorragia improvvisa all’utero. I medici hanno salvato  la neonata ora ricoverata nel reparto di terapia intensiva neonatale in gravi condizioni.

Neopatentato contromano in autostrada per pagare il Telepass

Ha viaggiato contromano verso la barriera autostradale di Govone sulla A33, dopo avere fatto inversione per pagare  il pedaggio sulla corsia Telepass. È un un neopatentato, del 2002, è stato bloccato lo scorso venerdì 21 aprile dalla polizia stradale di Cuneo del distaccamento di Saluzzo. Alla guida della vettura, una Fiat Punto, il giovane aveva appena passato  il casello in direzione Asti.

Accoltellato e ucciso in strada forse per motivi passionali

Al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio di garanzia in carcere, il tunisino di 43 anni che domenica scorsa ha accoltellato e ucciso il connazionale Ramzi Arfaoui. La vittima era un trentenne operaio abitante a Novara. È stato ucciso durante una lite in strada nel rione di Sant’Agabio, sembra per motivi passionali.

Raccordo  Torino – Caselle, dal 7 maggio aperto anche in direzione Sud

 

Sono in via di ultimazione i lavori di sistemazione del Passante tra corso Grosseto e via Breglio per la completa apertura del collegamento diretto con il raccordo autostradale per Caselle.

Nella giornata di giovedì 27 aprile, con l’ausilio della Polizia Municipale, sarà attivato l’impianto semaforico tra corso Venezia e via Breglio – via Lauro Rossi.

Per la realizzazione della segnaletica stradale sul tratto di transizione fra corso Venezia e il raccordo RA10, a partire dalle ore 9.00 circa del 2 maggio sarà chiuso al traffico lo svincolo in uscita su Corso Grosseto. Tutti i veicoli provenienti da nord dovranno utilizzare l’uscita Cenisia-Vallette-Madonna di Campagna.

Al termine di questa fase, che dovrebbe concludersi il 7 maggio salvo imprevisti, sarà attivo definitivamente, nei due sensi di marcia, il raccordo tra la Torino-Caselle e corso Venezia, che consentirà anche ai veicoli provenienti dal raccordo autostradale di Caselle di proseguire fino al centro città, e verrà riaperto lo svincolo verso corso Grosseto – piazza Rebaudengo.

Intanto proseguono regolari i lavori relativi al secondo lotto con i quali sarà riqualificata l’area verde liberata dal cantiere della Torino-Ceres, e sarà realizzato il secondo accesso a corso Venezia da via Sospello. La conclusione del cantiere è prevista per ottobre 2023.