CRONACA- Pagina 587

Nursing Up: “Emergenza influenza”

Nostra indagine sul delicatissimo momento degli ospedali italiani, in gravissima difficoltà. La situazione regione per regione


«Fino a 4 milioni di chiamate al giorno ai medici di base. Centinaia di telefonate giornaliere anche al 118, accessi in massa ai pronto soccorsi, con picchi di afflussi che superano anche i 200 pazienti al giorno.

Ospedali in ginocchio da Nord a Sud, in particolare in Lombardia, Piemonte, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Toscana e Sicilia: sono queste le realtà sanitarie che vivono le emergenze più gravi.

Decine e decine sono i pazienti in coda nei pronto soccorsi, molti per un semplice controllo, classificati con un codice non grave, arrivano ad attendere anche 24 ore per un esame, per una visita. Il panico in troppi casi regna sovrano, anche ingiustificato. 

Sono tanti, troppi coloro che bypassano il medico di famiglia, nella speranza di essere subito sottoposti a controlli nei pronto soccorsi, quando in molti casi potrebbero curarsi a casa.

I casi gravi ci sono, per carità, l’influenza non può essere certo sottovalutata: in territori come il Lazio si arriva a cifre allarmanti, stiamo parlando di oltre 1000 malati in attesa di ricovero. Perché, di fatto, per chi ha bisogno davvero delle cure ospedaliere, il posto letto oggi non c’è.

In Campania, a Napoli, il San Paolo e il Cardarelli, sono letteralmente in ginocchio da tempo.

Tutto pesa maledettamente sulle spalle dei professionisti sanitari, i pochi rimasti sul campo, sia chiaro, perché tra carenza strutturale dei singoli territori e infermieri e medici che “si ammalano come gli altri comuni mortali ”, la situazione rischia solo di peggiorare di ora in ora.

Gli esperti del Ministero della Salute, confortati dai report dell’Istituto Superiore della Sanità, non hanno dubbi. Si tratta del peggior ceppo influenzale dell’ultimo decennio.

A farne le spese, come da prassi, sono i bambini, gli anziani e i soggetti fragili.

«Non è finita certo qui, le indagini che seguiamo di ora in ora non ci confortano. Il picco dei contagi deve ancora arrivare. No, non siamo di fronte al Covid, ma di fronte a una influenza che colpisce le vie respiratorie e che diventa pericolosa anche per la vita stessa, in particolare nei casi di patologie pregresse.

Con la riapertura delle scuole, poi, i casi sono destinati ad aumentare, lo dimostra il fatto che, oltre ai pronto soccorsi, ad andare in tilt, potrebbero essere ancora i reparti di pediatria.

«E’ evidente che si tratta di una influenza particolarmente aggressiva, continua Antonio De Palma, ma non siamo certo di fronte ad una nuova pandemia. Potremmo e dovremmo dire per fortuna, eppure la realtà delle cose non cambia. Il nostro modo di fronteggiare le nuove sfide sanitarie non muta, anzi paradossalmente peggiora.

Nel senso che non siamo pronti a gestire l’emergenza in maniera ottimale, questo è davanti agli occhi di tutti.

Strutture ospedaliere vetuste, con posti letto insufficienti. E poi quella carenza di personale che rappresenta una spada di Damocle a cui ormai dovremmo essere abituati, ma che, sia chiaro, va ricordato, rappresenta la peggiore piaga della nostra realtà sanitaria.

Provate a immaginare, allora, cosa potrebbe accadere nei prossimi giorni, complice anche il calo delle temperature. 

E se alla carenza strutturale di personale, aggiungiamo gli infermieri e i medici che restano a casa colpiti a loro volta dall’influenza, la prospettiva non può certo essere confortante.

L’Italia della sanità è questa, ovvero quella della carenza cronica di infermieri, 175mila mancano all’appello da nord a sud. L’Italia della sanità è quella che traballa oggi come un castello di sabbia di fronte al picco influenzale».

NURSING UP

SNCF Voyageurs riapre il collegamento di TGV INOUI tra l’Italia e la Francia

 

I BIGLIETTI GIÀ IN VENDITA, PRESTO SARANNO DISPONIBILI ANCHE PER I PROSSIMI MESI

 

 Dopo quattro mesi dalla frana verificatasi nella Valle della Maurienne il 27 agosto 2023, SNCF Voyageurs riapre il collegamento ferroviario di TGV INOUI tra l’Italia e la Francia.

Come annunciato alcune settimane fa, il 10 gennaio 2024 riprenderà il servizio TGV INOUI tra Milano e Parigi. Il viaggio sarà effettuato in treno e in bus nel segmento interrotto alla circolazione ferroviaria, tra Oulx e Saint-Jean de Maurienne.

Il primo treno da Milano a Parigi parte dalla stazione di Milano Porta Garibaldi alle 14H10. I passeggeri diretti in Francia viaggeranno in TGV INOUI da Milano e da Torino a Oulx, poi in bus da Oulx a Saint-Jean de Maurienne, dove un TGV INOUI li attenderà per completare il viaggio da Saint-Jean de Maurienne verso Chambéry e Parigi.

SNCF Voyageurs ha già messo in vendita i biglietti dal 10 gennaio al 24 marzo. L’azienda ha però deciso di prorogare la disponibilità dei biglietti, per cui prossimamente saranno presto messi in vendita anche quelli per le date successive al 24 marzo.

L’offerta TGV INOUI è disponibile a partire da 39 euro e può essere acquistata sui canali di vendita abituali, sul sito e applicazione SNCF CONNECT e presso le agenzie di viaggio autorizzate SNCF. I clienti in possesso della Carta Avantage potranno continuare ad utilizzarla, usufruendo degli stessi vantaggi su tutto il tragitto, in particolare la riduzione del prezzo dei biglietti.

A bordo dei treni, il personale di bordo franco-italiano assicurerà ai clienti il massimo del comfort, il Wi-Fi sarà disponibile per rimanere connessi e su una parte del percorso sarà ugualmente disponibile un’offerta di ristorazione.

La riapertura del collegamento tra i due Paesi è stata accolta con entusiasmo sui social, soprattutto da coloro che privilegiano una tipologia di viaggio che sia economica e sostenibile, contribuendo così attivamente alla salvaguardia del pianeta.

«Oggi è un giorno di estrema importanza. Dopo 4 mesi di stop, TGV INOUI è lieta di annunciare il lancio del primo servizio sostitutivo di collegamento tra Italia e Francia. Si tratta di un’alternativa pratica e sostenibile al trasporto aereo, per la ripresa dei collegamenti tra due nazioni che sono sempre state interconnesse e il cui collegamento è per noi di fondamentale importanza. L’impegno verso i nostri clienti è il volano di ogni nostra azione e strategia, e la riapertura ne rappresenta una chiara dimostrazione», ha dichiarato il Dott. Ancora, Amministratore Delegato di Sncf Voyages Italia.

Addio allo storico titolare di trattoria

Grande cordoglio per la morte di Ivo Gorreri. Aveva 85 anni. Da giovane a Cuneo aveva lavorato nel settore  del commercio e della zootecnia. Ma è ricordato soprattutto perché per 13 anni, con la moglie Teresa, aveva gestito la nota trattoria “La Fermata” a Tetti Croce. È stato anche  a lungo animatore del gruppo alpini.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Grande freddo: l’aiuto della Città alle persone in difficoltà

In questi giorni le temperature saranno più basse, soprattutto di notte. Torino ha servizi di strada e di accoglienza  diurni e notturni rivolti alle persone più in difficoltà. E’ possibile scrivere al Servizio Adulti in difficoltà, all’indirizzo mail adulti@comune.torino.it per aiutare persone che vivono in strada, in zone isolate, indicando via e numero civico più vicino a loro.

Non c’è pace per la lapide dei Murazzi dedicata a Mario Soldati

“Siamo lieti di apprendere del pronto intervento per lo sfregio  inqualificabile alla lapide dell’eroico  maresciallo Berardi , ma non possiamo non segnalare che la lapide dedicata a Mario Soldati che alleghiamo, è in condizioni peggiori da più di due anni. Recentemente si sono aggiunti altri sfregi”. Così  Pier Franco Quaglieni, fondatore e “anima” del Centro Pannunzio, si rivolge al Comune di Torino. “Chiediamo un intervento altrettanto immediato  e anche due misure preventive: l’innalzamento della lapide e la sua verniciatura con prodotto atto a preservarla dai vandali.
La famiglia Soldati è indignata della situazione è solo torinese”, conclude Quaglieni.

Addio al prof di ginnastica pioniere dello sport

Conosciutissimo e apprezzato come insegnante e pioniere della promozione e diffusione dello sport a Cuneo. È morto a 86 anni Giovanni D’Ulisse, professore di Educazione fisica nelle scuole superiori cuneesi, fu tra i primi diplomati all’Isef. Nel 1961 divenne direttore del collegio delle squadre giovanili della Juventus. Poi insegnò all’Itis Del Pozzo e fu una vera e propria eccellenza dell’istituto Bonelli in viale degli Angeli, dove termino l’attività nel 1998.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Frontale tra auto e camion, grave il conducente della vettura

Un camion e un’auto si sono scontrati frontalmente a Casalino nel Novarese. In codice rosso l’uomo di 43 anni che viaggiava a bordo dell’auto, è stato soccorso dal personale del 118 e portato in ospedale. Sono intervenuti la polizia locale di Novara, che ha garantito i rallentamenti del traffico causati dall’incidente  e i vigili del fuoco.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Cure palliative: la Samco insieme a Fondazione Faro

L’obiettivo primario è garantire le migliori cure palliative possibili sul territorio
La Fondazione FARO e l’Associazione SAMCO annunciano la comunione di intenti nel voler garantire insieme una sempre migliore assistenza in cure palliative specialistiche, obiettivo al centro della mission di entrambi gli enti.
L’Associazione SAMCO, nata nel 1989, opera sul territorio dell’ASL TO4 nei distretti di Chivasso e Settimo, a domicilio e all’interno dell’hospice di Foglizzo con la sua équipe multidisciplinare di cui fanno parte anche volontari appositamente formati.
La nuova sinergia prevede la fusione dell’Associazione SAMCO all’interno della Fondazione FARO, scelta dettata dalla piena condivisione di mission, spinta etica e visione del proprio ruolo. Questa unione permetterà inoltre di raggiungere, per entrambi gli enti, una maggiore sostenibilità economica in una struttura organizzativa più articolata. Ciò consentirà lo sviluppo di aree e servizi, la valorizzazione di capacità ed esperienze reciproche.
A tutto il personale dell’Associazione SAMCO sarà garantito il mantenimento della propria posizione lavorativa all’interno della Fondazione FARO. Inoltre, a seguito di una modifica dello statuto della Fondazione FARO, i volontari di SAMCO saranno integrati all’interno della FARO, dove potranno usufruire dei servizi di formazione specialistica patrimonio della Fondazione, mantenendo il ruolo centrale che da sempre hanno nell’erogazione dei servizi sul territorio. Inoltre, continuerà incessante l’attività di accompagnamento dei pazienti del territorio SAMCO presso i Centri Oncologici con il progetto “Con noi meno soli”.
L’Associazione SAMCO ribadisce la volontà, ferma e decisa, di continuare a tutelare il diritto dei cittadini di accedere a cure palliative della migliore qualità possibile, sostenendo il paziente e i suoi cari. A questa esigenza risponde la richiesta di fusione all’interno della FARO, che nei suoi primi 40 anni di attività si è presa cura di oltre 35mila famiglie, dedicandosi anche ad attività di ricerca in cure palliative e sostenendo i nuclei più in difficoltà con il suo servizio di psicologia.
La SAMCO manterrà attive le proprie sedi di Chivasso e Leinì e invariati i propri specifici servizi. Il progetto di fusione risponde, anzi, proprio all’esigenza di una maggiore presenza all’interno dei rispettivi territori, salvaguardando e valorizzando l’identità di entrambi gli enti.
L’Associazione SAMCO e la Fondazione FARO sono certe che la fusione consentirà un arricchimento prezioso per l’operatività quotidiana e un’opportunità unica per accrescere il patrimonio di competenze ed esperienze che entrambe metteranno a disposizione.

Suicidio assistito, audizione a Palazzo Lascaris

Nella giornata dell’8 gennaio sono stati auditi dalla Commissione sanità del Consiglio Regionale del Piemonte i primi firmatari della Pdl “Liberi Subito” promossa dall’Associazione Luca Coscioni.

Riceviamo e pubblichiamo 

LA PROPOSTA DI LEGGE

Nonostante la sentenza Cappato Antoniani della Corte Costituzionale (vedi approfondimento) abbia legalizzato la morte volontaria assistita, il Servizio Sanitario non garantisce tempi certi per effettuare le verifiche e rispondere alle persone malate in determinate condizioni che chiedono la verifica del proprio stato, per poter accedere alla morte volontaria assistita nel rispetto della loro volontà nelle scelte di fine vita. Così chi intende farlo rimane in attesa di Aziende Sanitarie Locali e dei Comitati etici territoriali i quali, per svolgere le funzioni di verifica delle condizioni, possono impiegare mesi. Un tempo del quale molte persone in quelle condizioni non dispongono. Per questo, l’Associazione Luca Coscioni ha promosso la campagna “Liberi Subito”, con raccolta firme per proposte di legge regionali di iniziativa popolare che garantiscano in tutta Italia il percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito e i controlli necessari in tempi adeguati e definiti.

 

“Abbiamo spiegato la nostra proposta – dichiarano i firmatari Davide Di Mauro, Ludovica Poli e Paola Stringa -, che mira a garantire tempi certi e assistenza sanitaria a chi sceglie liberamente di accedere alla morte volontaria assistita. Un doveroso ringraziamento va al Presidente Stecco e alla Commissione, per la serietà e la disponibilità dimostrata, a cui abbiamo ribadito le finalità della norma che vuole affiancare il lavoro delle pubbliche amministrazioni, garantendo certezza nell’attuazione di diritti già esistenti. Questa è  l’occasione per il consiglio regionale del Piemonte di difendere la credibilità delle istituzioni stesse esprimendo un voto che sia coerente con i principi costituzionali, facendo leva su un sentire Popolare sempre più diffuso e radicato che prescinde dall’appartenenza politica”.

 

“Auspichiamo che il consiglio regionale del Piemonte voglia esprimersi sulla proposta di legge prima delle elezioni regionali del 2024 – aggiungono Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria Nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -, perché le persone che soffrono non possono aspettare anni, ma hanno bisogno di risposte in tempi rapidi e certi, assicurando il rispetto dei valori costituzionali e dei principi generali dell’ordinamento”.

 

L’ACCESSO ALLA MORTE VOLONTARIA ASSISTITA IN ITALIA

In assenza di una legge nazionale che regolamenti l’aiuto alla morte volontaria, ovvero l’accesso al “suicidio assistito”, in Italia questa scelta di fine vita è normata dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato\Antoniani, che ha legalizzato l’accesso alla procedura ma solo a 4 condizioni di salute dei richiedenti: 1) essere capaci di autodeterminarsi; 2) affetti da patologia irreversibile; 3) fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute dalla persona intollerabili;  4) essere dipendenti da trattamenti di sostegno vitale.

Tali requisiti, insieme alle modalità per procedere, devono essere verificati dal Servizio Sanitario

Nazionale con le modalità previste dalla legge (articoli 1 e 2 delle Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, 219/17), previo parere del Comitato etico territorialmente competente