CRONACA- Pagina 584

Pestato a sangue muore dopo due giorni di agonia

Ieri avrebbe compiuto 35 anni un uomo che è morto dopo essere stato picchiato tre giorni fa vicino alla  stazione ferroviaria di Casale Monferrato. La vittima era di Trino, e aveva raccontato ai sanitari dell’ospedale di essere stato aggredito e picchiato violentemente. Aveva perso conoscenza e per due giorni è rimasto nel reparto di Rianimazione. Poi  le sue condizioni si sono aggravate, fino alla morte. I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona per definire i contorni di una vicenda ancora poco chiara.
NOTIZIE DAL PIEMONTE (Foto di repertorio)

Intelligenza artificiale per prevedere chi avrà aritmie

Dopo un intervento di ablazione della fibrillazione atriale, presso l’ospedale Molinette di Torino

Grazie all’Intelligenza artificiale ora si potrà prevedere chi avrà ancora aritmie dopo un intervento di ablazione della fibrillazione atriale. Una applicazione innovativa dell’IA in campo medico da parte della Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Gaetano Maria De Ferrari).
E’ stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale di aritmologia, Europace, il primo studio al mondo che utilizza con successo l’intelligenza artificiale per prevedere chi avrà ancora aritmie dopo un intervento di ablazione della fibrillazione atriale e chi no.
La fibrillazione atriale è la più comune aritmia cardiaca, la cui frequenza continua ad aumentare; colpisce una persona ogni 20 a 60 anni ed una ogni 10 dopo i 70 anni. Oltre ai farmaci, sempre più spesso si propone oggi un intervento di ablazione per curare l’aritmia.
L’ablazione transcatetere è un intervento eseguito attraverso l’inguine del paziente (passando dalle vene femorali), che permette di applicare energia (radiofrequenza) per bruciare la porzione di cuore (atrio sinistro) dalla quale la aritmia si genera. Non sempre però l’ablazione abolisce efficacemente l’aritmia, in particolare in pazienti con cuore “affaticato” (dilatazione dell’atrio sinistro) o con aritmie di lunga data. Prevedere la probabilità di successo dell’intervento consentirebbe di eseguire la procedura nei candidati con ottima probabilità di successo ed evitare invece l’intervento in quelli in cui la previsione di successo sia bassa.
Purtroppo non esistono al momento metodi affidabili per prevedere il successo dell’ablazione. Per questo i cardiologi dell’ospedale Molinette hanno pensato di rivolgersi all’Intelligenza artificiale, uno strumento che in campo sanitario sta dimostrando di poter efficacemente aiutare il medico nella scelta della strategia migliore per il paziente.
E’ stato così sviluppato, grazie all’intelligenza artificiale, un sistema per predire le recidive di aritmia dopo un intervento di ablazione. Il sistema è stato creato utilizzando il più grosso registro multicentrico europeo di ablazioni della Società Europea di Cardiologia (ESC-EORP). Inserendo le caratteristiche specifiche del singolo paziente, il calcolatore (AFA-Recur), che, grazie al supporto del Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino (professor Marco Beccuti e professor Marco Aldinucci), risulta liberamente accessibile online (http://afarec.hpc4ai.unito.it/), è in grado di prevedere la probabilità di avere ancora aritmie dopo la procedura.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato. Ringraziamo la Società Europea di Cardiologia e tutti i colleghi dei Centri aritmologici europei coinvolti, con i quali abbiamo collaborato in questi lunghi mesi di lavoro” dice Matteo Anselmino, aritmologo dell’ospedale Molinette e professore associato presso il Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino, nonché coordinatore dello studio.
“L’intelligenza artificiale ed il machine learning hanno il potenziale di rivoluzionare la normale pratica clinica, affiancando il medico a vari livelli dell’iter diagnostico – terapeutico. Ci auguriamo che questo strumento possa permettere ai cardiologi, che ogni giorno trattano numerosi pazienti affetti da fibrillazione atriale, di poter ulteriormente adattare le proprie strategie terapeutiche alle specifiche peculiarità di ogni singolo paziente” afferma il dottor Andrea Saglietto, progettista del sistema e studente del Dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale (Area Salute e Scienza della Vita).

Rischio alluvioni, nuovi fondi dalla Regione

Nuovi interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e per rendere funzionali le infrastrutture pubbliche danneggiate sono stati ottenuti, informa la Giunta regionale, grazie al  lavoro degli uffici regionali dell’Assessorato alle Opere Pubbliche con il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.

Sono 605.000 euro per la provincia di Torino (Comuni e Città Metropolitana), su un totale di 6,5 milioni.

L’ordinanza è stata firmata dal Presidente della Regione Alberto Cirio come Commissario delegato per il superamento dell’emergenza.

“Sono passati molti mesi da quel disastroso ottobre, ma non abbiamo smesso di articolare le nostre richieste e oggi possiamo disporre di questi ulteriori stanziamenti che ci consentono di realizzare oltre 90 interventi in favore di comuni e consorzi di bonifica”- affermano il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla difesa del suolo Marco Gabusi. In complesso, con gli stanziamenti precedenti, arriviamo ad oltre 150 milioni di euro per i territori devastati dall’alluvione il 2 ed il 3 ottobre 2020”.

Corpo carbonizzato nell’auto, la vittima è di Torino: giallo nel Canavese

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A San Maurizio Canavese un’auto stava bruciando nei pressi dell’ecocentro comunale. Arrivati sul posto i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Venaria hanno trovato all’interno  un cadavere carbonizzato. Sono in corso i rilievi per accertare le cause. I carabinieri sono risaliti alla vittima, si tratta di un uomo di Torino. Potrebbe essersi trattato di suicidio ma sono al vaglio altre ipotesi.  (foto archivio)

Spadoni torinese-alassina fuori ordinanza

IL RICORDO  di Pier Franco Quaglieni
Con Chiara Spadoni ci siamo conosciuti molti anni fa alla cerimonia del IV novembre quando, con il Sindaco Enzo Canepa, partecipai alla cerimonia della festa della Vittoria. Gentilmente Chiara mi aiutò ad indossare la fascia di cavaliere di gran croce che metto nelle cerimonie solenni quando vengo invitato a ricordare feste  civili. In quella occasione scambiammo qualche parola che mi fece ricordare che Chiara l’avevo conosciuta anni prima ad un ricordo di Umberto II ad Alassio e alla presentazione del bel libro di Massimo Coco sulla tragedia che coinvolse lui e la sua famiglia con l’assassinio di suo padre Francesco Coco, Procuratore Generale di Genova ucciso dalle Br a cui intervenne il comune carissimo amico avv. Alfredo Biondi. Bastano questi elementi per cogliere la cifra di Chiara che sentiva da persona  che era vissuta in Inghilterra come docente, l’orgoglio di essere italiana e di amare la Patria e la sua storia. Chiara fu con me nel Centro “Pannunzio” alassino come protagonista e fu mia vice presidente della FIVL di Alassio ai tempi gloriosi del comandante e patriota Lelio Speranza . Il nostro era un mondo fatto di grandi ideali che Chiara manifestò  sempre con coraggio e coerenza. Anche la devozione religiosa di Chiara mi fu di ammaestramento perché mi  consenti’ approfondire il mio rapporto con mons. Angelo De Canis che divenne mia guida spirituale nell’anno terribile della prima pandemia. Chiara fu determinante nella inaugurazione della piastrella dedicata al capitano Franco Balbis medaglia d’oro al Valor Militare ,ex allievo del collegio salesiano di Alassio, fucilato al Martinetto di Torino. Ebbe una parte di rilievo anche per l’inaugurazione della targa in ricordo alla biblioteca  di Alassio per Giovannino Guareschi e fu decisiva per l’inaugurazione di una panchina con il logo del Centro “Pannunzio” che la sua lunga malattia e una certa incuria hanno impedito di conservare nel modo più opportuno. Chiara ebbe anche un ruolo importante  nella fondazione del Rotary di Albenga di cui fu Presidente ma da cui si distacco ‘in modo rapido. Abbiamo passato tante serate al”Toscana” dove non riesco più ad andare senza di lei e persino abbiamo condiviso dei capodanni insieme .La sua compagnia era davvero unica come la sua raffinata eleganza .Su facebook abbiamo condiviso tante idee in nome della libertà e dell’anticoncormismo. I due lunghi anni della sua malattia mi avevano già privato della sua compagnia.Apprendere della sua morte mi riempe di tristezza .Un stella della mia vita si spegne per sempre. E’ un dolore grande. Fui io a ricordare nella chiesa francescana di Alassio la morte di suo marito, medico insigne anche lui colpito da una grave malattia. Per ricordare Chiara vale oggi solo una preghiera e l’amico  mons . De Canis celebrerà una Messa in suo suffragio. Il modo migliore per ricordare un’anima eletta e un’amica gioiosa davvero fuori ordinanza. La sua elegante e raffinata figura resterà nella nostra memoria come il simbolo di una Torino e di una Alassio che non ci sono più e che vedevano in suo padre l’avvocato torinese che aveva scelto di vivere ad Alassio il simbolo di uno stile oggi scomparso.

Detenuto sfonda muro della cella

 

DAL PIEMONTE – Ancora un grave fatto violento all’interno della Casa circondariale di Vercelli

“Dopo il detenuto che a settembre aveva minacciato di morte e poi aggredito un poliziotto ed una altro ristretto nei giorni scorsi aveva divelto e devastato le plafoniere dei neon del cortile della sezione detentiva“, spiega Mario Corvino, vice segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “questa notte un altro “ospite” del carcere ha pensato bene di spaccare, con un bastone ricavato da un tavolo in legno, parte del muro della cella in cui è ristretto. La situazione si era subito aggravata, anche perché gli altri detenuti stavano dormendo e i forti colpi iniziavano a ingenerare malesseri e malumori, il provvidenziale intervento e la mediazione del personale di Polizia Penitenziaria ha permesso di far cessare la protesta. A suo dire, il detenuto protestava per fatti che gli erano accaduti prima dell’arresto, ma è stato convincente il personale operante ha evidenziato che se voleva rilasciare dichiarazioni in merito avrebbe potuto farlo solamente in mattinata, in presenza del personale addetto all’Ufficio competente. L’uomo, extracomunitario, si è calmato, la situazione si è normalizzata e si è provveduto anche a medicare alcune ferite che si era procurato alle mani con i ripetuti colpi che aveva dato al muro “.

Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ricorda che “la settimana scorsa un altro detenuto extracomunitario si era reso protagonista di una violenta protesta. Anche in questo caso nessun ferito grazie alla prontezza degli agenti ma è indice del clima di tensione. La situazione a Vercelli è molto critica e servono urgenti provvedimenti”.

Il segretario generale del SAPPE Donato Capece esprime “solidarietà ai poliziotti intervenuti. Urgono interventi concreti da parte dell’Amministrazione Penitenziaria regionale a tutela del personale che lavora nelle carceri italiane, del Piemonte e in particolare a Vercelli“. Capece evidenzia come la protesta del detenuto è “sintomatica del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E che a poco serve un calo parziale dei detenuti, da un anno all’altro, se non si promuovono riforme davvero strutturali nel sistema penitenziario e dell’esecuzione della pena nazionale, a cominciare dall’espulsione dei detenuti stranieri, specie quelli – e sono sempre di più – che, ristretti in carceri italiani, si rendono protagonisti di eventi critici e di violenza durante la detenzione”.

 

Il cane poliziotto Evan trova la droga nel giubbotto: due arresti

Mercoledì pomeriggio, personale del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia ha tratto in arresto due cittadini  marocchini, un uomo di 31 anni ed una donna di 39, gravemente indiziati del delitto di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

L’attività d’indagine condotta dagli investigatori del Comm.to ha portato all’individuazione di un alloggio in una piccola traversa di Corso Regina Margherita, dal quale la coppia avrebbe condotto l’illecita attività utilizzando una finestra per la consegna dello stupefacente. In particolare, i poliziotti hanno assistito ad una presunta cessione, quando il trentunenne si è fatto consegnare in strada una banconota da 50 € da un terzo soggetto, e pochi istanti dopo la sua complice, che era alla finestra, ha gettato  a costui un pezzo di hashish di 14 grammi ed il resto, una banconota da 10 €. Sia lo stupefacente che la banconota venivano immediatamente recuperati dai poliziotti, che sanzionavano amministrativamente l’acquirente.

Nell’ambito della successiva perquisizione dell’appartamento in uso alla coppia, sono stati rinvenuti e sequestrati altri tre frammenti di hashish, per un peso di 55 grammi, nascosti nei mobili di casa. Inoltre, l’unità cinofila dell’UPGSP intervenuta ha segnalato la probabile presenza di altro stupefacente sul ballatoio. Fra i panni bagnati stesi, è stato effettivamente rinvenuto un giubbotto asciutto, nelle cui tasche erano presenti 3 panetti di hashish, per un peso di 320 grammi.  Sequestrata a carico della coppia anche la somma in denaro contante di 1990 €, di verosimile provenienza delittuosa.

Sfrattato si arrampica sul balcone, lo scambiano per ladro

La sera di sabato in via Baveno a Torino un uomo, sfrattato, ha tentato di rientrare nel suo ex appartamento. Si è così arrampicato sulla facciata del condominio salendo sulla grondaia. I vigili del fuoco e la polizia sono intervenuti chiamati dai condomini che lo  avevano scambiato per un ladro.
(Foto archivio)

Episodi di microcriminalità da prendere sul serio

IVREA – Sugli ultimi due episodi di cronaca avvenuti ad Ivrea, ferimento al Movicentro ed autista pullman aggredito, interviene anche la web community PiazzaEporedia evidenziando che “tocca sottolineare come le forze politiche e sociali devono prendere sul serio questi episodi ed intervenire immediatamente per attuare la sicurezza dichiarata nei loro programmi. Anche con le politiche di riqualificazione delle aree più esposte.

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Donna ferita da un capriolo nei boschi

Una donna di 57 anni che stava camminando nei boschi è stata ferita da un capriolo nei pressi di Cossato, in provincia di Biella. È stata ricoverata in ospedale in codice giallo. Resta ancora da chiarire l’esatta dinamica dei fatti. Ha riportato diverse ferite. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118.

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