CRONACA- Pagina 55

Soccorso, Croce Verde Pinerolo cerca volontari

La Croce Verde Pinerolo cerca nuove risorse invita la cittadinanza alla serata di presentazione del corso gratuito per diventare volontarie soccorritrici e volontari soccorritori e operare sulle ambulanze del servizio di emergenza urgenza 118. L’incontro informativo, aperto a tutti, si terrà lunedì 23 settembre, alle ore 21, presso la sede della Croce Verde di Pinerolo in via Saluzzo, 68.

Per informazioni e adesioni scrivere a info@croceverdepinerolo.org, tel. Tel. 0121 322664.

Il corso, al quale è ancora possibile iscriversi, è riconosciuto e certificato dalla Regione Piemonte secondo lo standard formativo regionale.

Gli argomenti trattati durante le lezioni teoriche e pratiche riguarderanno diversi temi, tra cui la gestione del soccorso in collaborazione con professionisti dell’emergenza sanitaria e con altri operatori, la chiamata di soccorso e le comunicazioni radio, i codici di intervento, i mezzi di soccorso, il supporto di base delle funzioni vitali anche con l’utilizzo del defibrillatore, nonché la relazione d’aiuto con il supporto psicologico al paziente e altro ancora.

Dopo la parte pratica e teorica, di 54 ore, il corso proseguirà con il tirocinio pratico protetto per un totale di 100 ore di servizio in Croce Verde durante il quale le soccorritrici e i soccorritori dovranno svolgere, affiancati da personale esperto, trasporti in emergenza su autoambulanza e servizi ordinari.

La Croce Verde di Pinerolo, associata Anpas, può contare sull’impegno di 166 volontari, di cui 72 donne, e 22 dipendenti i quali svolgono, ogni anno, oltre 15 mila servizi con circa 380 mila chilometri percorsi. Le attività sono diverse, si va dal soccorso in emergenza ai trasporti ordinari a mezzo ambulanza come dialisi, terapie e visite ai servizi interospedalieri, all’accompagnamento disabili, all’assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni fino a interventi di protezione civile.

Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta 80 associazioni di volontariato con 15 sezioni distaccate, 10.658 volontari (di cui 4.254 donne), 5.498 soci, 698 dipendenti, di cui 81 amministrativi che, con 460 autoambulanze, 249 automezzi per il trasporto disabili, 266 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 2 imbarcazioni, svolgono annualmente 586.458 servizi con una percorrenza complessiva di 19.532.181 chilometri.

Morto l’uomo investito dal fidanzato della figlia dopo una lite

È deceduto in ospedale questa mattina L’uomo di  44 anni, il genitore di Chiavazza nel Biellese che nel mese di agosto era stato investito dall’auto del fidanzato della figlia,  26 anni. La vittima dopo un intervento chirurgico a Novara, era stata ricoverata all’ospedale di Biella dove è morto. La lite cui è seguito l’investimento in auto è legata alla visita per una presenta gravidanza della ragazza.
NOTIZIE DAL PIEMONTE

Ragazzina abusata per dieci anni. Indagati il fratello e un vicino di casa

A fine novembre si terrà il processo che  coinvolge un giovane ventenne, fratello delle presunta vittima  e un ultrasessantenne, residenti nella provincia di Biella. I due sono indagati per molestie sessuali nei confronti di una minore biellese, che nel momento in cui si sarebbero verificati gli abusi non era ancora maggiorenne. Le violenze sarebbero iniziate una decina di anni fa. La vicenda è venuta a galla dalle confidenze della ragazzina all’insegnante di sostegno.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Piazza San Carlo, le motivazioni della sentenza: “Appendino sottovalutò i rischi”

Le motivazioni della sentenza con cui la Cassazione ha confermato la responsabilità penale dell’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, per i fatti drammatici di Piazza San Carlo del 2017  affermano che la prima cittadina di allora “non si è limitata a ideare la proiezione della partita di calcio ma ha dato impulso alle scelte riguardanti il luogo di svolgimento e l’ente deputato ad organizzare la manifestazione, senza preoccuparsi di valutare la sostenibilità in termini di sicurezza di tali scelte”. Secondo i giudici “Appendino ha mancato negligentemente di adottare la cosiddetta ‘ordinanza antivetro’. Circostanza che ricade nella fase organizzativa dell’evento, con innegabili conseguenze sulla sicurezza della manifestazione”. Sono le motivazioni  della sentenza con cui lo scorso 17 giugno i giudici hanno disposto un nuovo processo di appello nei confronti di Appendino per ricalcolare la pena. L’ex sindaca era stata condannata a 18 mesi. I supremi giudici avevano dichiarato irrevocabile la responsabilità penale per Appendino e Paolo Giordana, l’ ex capo di gabinetto del comune di Torino.

Presente e futuro del Motovelodromo di Torino

Da tempio della velocità e dell’atletismo a polo sportivo all’avanguardia e luogo di rigenerazione urbana, sport e benessere.

Costruito nel 1920, il Motovelodromo Torino “Fausto Coppi” ha ospitato 60 anni di storia torinese e sportiva prima di venire abbandonato e ritrovare solo dal 2021 la sua vocazione sportiva ad impatto sociale. Il progetto di implementazione – a cura della benefit company Sport4Good che ha acquisito dalla Città di Torino il diritto di superficie per 60 anni, a partire dal 4 luglio 2021 – è attualmente in corso e interessa l’intero complesso sportivo che si estende su oltre 24mila metri quadrati con una visione polisportiva 4.0, inclusiva e smart, nel rispetto dei canoni storici caratterizzanti l’immobile e della sua vocazione ciclistica.

Dopo aver raggiunto i primi obiettivi di riqualificazione e rifunzionalizzazione, la ristrutturazione sarà completata secondo gli stessi principi adottati fino ad ora che uniscono innovazione e rispetto per la storia. Il futuro del Motovelodromo, quindi, vedrà la realizzazione di due strutture all’avanguardia integrate nelle iconiche, ma decadenti, Tribune Nord e Sud. La Tribuna Nord, affacciata su corso Casale, diventerà un centro fitness dotato di attrezzature di ultima generazione. Dall’altra parte, la storica Tribuna Sud e l’ex Sala Stampa, situate lungo via Lomellina, si trasformeranno in un centro diagnostico dedicato alla medicina dello sport e alla fisioterapia con una piscina riabilitativa per la fisioterapia in acqua e palestre specializzate per la riabilitazione.

Per l’avvio e la realizzazione dei lavori di completamento dell’intervento sono state presentate le necessarie richieste agli enti competenti, in particolare alla Città di Torino e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino, sono stati coinvolti stakeholder locali per lo sviluppo e la sostenibilità degli interventi, dialogando in particolare anche con la Città metropolitana di Torino, Compagnia di San Paolo e le istituzioni bancarie. L’obiettivo è l’avvio dei lavori entro la fine dell’autunno 2024 e l’ultimazione entro la fine del 2025.

Oggi sono stati presentati i lavori e, con il sostegno dei “Centri Logopedici dell’età evolutiva metodo MAMA”, sono state donate 10 city bike a Casa UGI, l’associazione torinese che accoglie e supporta bambini e adolescenti affetti da tumore e le loro famiglie. Un gesto di solidarietà a seguito del recente furto subìto dalla struttura di biciclette, fondamentali per i genitori dei piccoli pazienti per spostarsi in città e raggiungere gli ospedali.

Alla presentazione era presente l’assessore allo Sport Domenico Carretta che ha commentato: “Il Motovelodromo è esempio di rigenerazione urbana che funziona e che ha saputo restituire alla cittadinanza spazi e occasioni nuove per fare sport. Il sogno messo in campo in questo luogo genera altri sogni e sostiene realtà importanti come Casa Ugi, a cui oggi sono state donate biciclette per le famiglie dei bambini presi in carico. Il Motovelodromo è luogo che siamo certi continuerà a stimolare aggregazione sociale e occasioni per stare insieme, offrendo sempre spunti diversi. L’ aspetto polivalente del motovelodromo è il suo più grande punto di forza, uno spazio che la Città è orgogliosa di affiancare nelle sue tante iniziative”.

Oggi il Motovelodromo ha 8 campi padel, 4 campi da beach volley e beach tennis, un Bike Cave con simulatori di bici indoor, un Pump Track, una piscina di 25 metri outdoor con aree solarium e chiringuito, oltre alla riqualificata storica pista ciclistica di 400 metri, l’unica in città, e all’anello di atletica. L’impegno è anche quello di eliminare le barriere all’accesso allo sport, lavorando per garantire che nessuno sia escluso. Grazie a specifici interventi architettonici e programmi dedicati, la struttura offre supporto a persone con disabilità creando spazi inclusivi dove ogni individuo può praticare sport in un ambiente accogliente e privo di ostacoli. La Città di Torino e la Regione Piemonte hanno contribuito all’acquisto di quattro sedie a rotelle attrezzate per il padel che sono sempre a disposizione delle persone con disabilità.
Le Borse di Sport, infine, in avvio da questo settembre 2024, mirano a integrare l’attività fisica nella vita quotidiana extrascolastica di chi non ne ha la possibilità, offrendo corsi gratuiti per dare l’opportunità a tutti di partecipare e contribuendo a scoprire nuovi talenti.

TORINO CLICK

Studi contro la sclerosi multipla

Verranno presentati a Torino il 23 settembre prossimo, presso l’Aula Magna Dogliotti delle Molinette, gli studi sui due nuovi percorsi finalizzati a contrastare la Sclerosi Multipla

 

Nasce a Torino il primo osservatorio sull’impatto di due percorsi terapeutici finalizzati al miglioramento della qualità di vita delle persone affette da Sclerosi Multipla, malattia cronica e progressivamente invalidante che, solo in Piemonte, conta un numero di 10.000 persone che ne soffrono, 130.000 in Italia.

Due studi, basati su onde d’urto radiali e attività fisica adattata, confermano l’utilità e i benefici dei due percorsi quando sono accompagnati alle terapie già approvate. Condotti da Città della Salute e Università di Torino, saranno presentati in anteprima il 23 settembre prossimo, dalle 17 alle 19, presso l’Aula Magna A.M. Dogliotti dell’Ospedale Molinette di Torino (ingresso da C.so Bramante 88).

Gli studi sono stati realizzati grazie all’impegno dell’ex atleta Fabio Guglierminotti, in arte Fabio Wolf, colpito da Sclerosi Multipla, e al grande lavoro dell’Associazione 160CM, da egli fondata. Nasce così il primo osservatorio sull’impatto dei due iter, che prospettano nuove cure e assistenza. Per partecipare alla presentazione del 23 settembre, si può consultare: Percorsi integrativi per la Sclerosi Multipla | Torino | 2024 – 160cm. La malattia in questione rappresenta una delle più frequenti cause di disabilità nei giovani, può influenzare la funzione delle aree cognitive, emotive, motorie, sensoriali, visive. Lo studio sull’AFA (Attività Fisica Adattata) ha evidenziato miglioramenti significativi di alcuni parametri della deambulazione, della forza degli arti inferiori e della capacità aerobica, con effetti positivi sul benessere psico-fisico. Anche le onde d’urto radiali (ODU) si sono dimostrate efficaci nella riduzione dell’ipertono (ovvero contrazione continua, parziale e involontaria dei muscoli, anche a riposo). I due percorsi risultano in grado di apportare innumerevoli benefici sulla salute e sulla funzionalità fisica delle persone con SM. Gli studi, effettuati su un campione complessivo di circa 70 pazienti, sono frutto dell’impegno di Fabio Guglierminotti, fondatore, animatore e Presidente dell’Associazione 160CM che due anni fa, attraverso una raccolta fondi, ha donato il macchinario a onde d’urto radiali MP100 alle Molinette, dando parallelamente vita allo studio sulla loro efficacia, condotto dalla AOU Città della Salute e della Scienza di Torino in collaborazione con l’Università di Torino. La ricerca sugli effetti della Attività Fisica Adattata è poi frutto di una convenzione di 160CM con l’Università degli Studi di Torino – Centro Servizi SUISM (Struttura Universitaria di Igiene e Scienze Motorie).   La proposta dello studio “Valutazione dell’efficacia delle Onde d’urto radiali nella riduzione della spasticità focale in pazienti affetti da Sclerosi Multipla” è stata accolta dal Direttore Generale Giovanni La Valle. Lo studio è stato portato avanti nel 2023 dalla dottoressa Paola Cavalla, Responsabile S.S. Centro Sclerosi Multipla, dal professor Adriano Chiò, Direttore della SC Neurologia 1 Universitaria e del Centro Sclerosi Multipla e dai professori Giuseppe Massazza, Direttore del Dipartimento Ortopedia Traumatologia e Riabilitazione e Marco Alessandro Minetto, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa. Lo studio, in corso di pubblicazione, ha coinvolto 30 persone con SM e spasticità, trattate con un ciclo di 4 applicazioni di ODU, una volta alla settimana e seguite per i 6 mesi successivi con scale validate della spasticità e della capacità di movimento. È stata dimostrata una riduzione dell’ipertono in tutti i tempi e fino a 6 mesi. È stato riscontrato inoltre un miglioramento sulla velocità nel percorrere brevi tratti di cammino (test degli 8 metri) e nel test di equilibrio e movimento detto TUG (tempo necessario per alzarsi, camminare 3 metri e risedersi) con un picco dopo 1 mese dal ciclo di ODU, ma effetti ancora obiettivabili a 3 mesi. Un ulteriore studio potrebbe pertanto andare a valutare se l’effetto del ciclo di ODU (realizzato come nel presente studio) può essere mantenuto con una seduta ogni 2 mesi. Lo studio sull’AFA, anch’esso in corso di pubblicazione, denominato “Fattibilità ed effetti di un programma di Esercizio Fisico Adattato”, è stato condotto dai professori Anna Mulasso e Alberto Rainoldi, Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Torino, e dal professore Andrea Benso, Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico, Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Torino. Lo studio ha previsto sessioni di valutazione pre e post percorso con esame obiettivo, test funzionali e questionari validati. L’esercizio fisico si è basato sulla prescrizione medica (principio FITT – frequenza, intensità, tempo, tipologia) ed è stato articolato in sessioni di allenamento intervallato ad alta intensità (HIIT) e/o di allenamento multicomponente. I dati hanno confermato l’efficacia del programma (ad es. incremento della capacità aerobica e della forza, miglioramento di alcuni parametri della deambulazione ecc.) ed evidenziato l’importanza di promuovere strategie per incrementare la pratica di attività fisica e l’adozione di stili di vita attivi nelle persone con SM, suggerendo un approccio interdisciplinare e proposte individualizzate. L’efficacia dei due percorsi, evidenziata dagli studi, mostra nuove prospettive: da una parte la valutazione di un iter di integrazione tra l’impiego di onde d’urto radiali e AFA, dall’altra la possibilità che entrambe le terapie possano essere prescritte nei Livelli essenziali di assistenza (LEA), ossia le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), tenendo conto che le Regioni sono chiamate a garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelle incluse nei LEA, utilizzando risorse proprie. Oltre a proporre, e ottenere, l’avvio degli studi, l’Associazione 160CM ha cercato i fondi per realizzarli e proposto le terapie ai propri associati. La sostenibilità dei percorsi è stata resa possibile da tutti i donatori e dai finanziamenti che sono arrivati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dalla Regione Piemonte, dai Club Rotary Torino Europea, Torino 150, Torino Contemporanea, Torino Lagrange, Torino Palazzo Reale, Torino Superga e Susa e Val Susa, che hanno permesso di acquistare l’attrezzatura per l’AFA, da Fondazione CRT, da aziende private, tra le quali Storz Medical, produttrice dell’apparecchiatura per le onde d’urto radiali. Fondamentale, inoltre, il supporto dell’ALS TO3.  

Nel corso degli ultimi due anni abbiamo avviato numerosi servizi, oltre a onde d’urto radiali e AFA, anche supporto psicologico individuale e di gruppo, counseling, yoga, mindfulness, danza-movimento-terapia, supporto legale, rivolti sia alle persone con SM che ai caregiver – spiega Fabio Guglierminotti – La sigla SM che sta per Sclerosi Multipla la vivo e la propongo come Sempre in Movimento, per non fermarsi davanti alla malattia. Sclerosi infatti non significa necessariamente sedia a rotelle, anzi, lo sport può fare molto: dal 2014 ho percorso più di 100.000 chilometri in bicicletta, con 160CM voglio diffondere questa consapevolezza. Così come voglio testimoniare l’importanza di affiancare al metodo farmacologico un sistema terapeutico integrato, che comprenda servizi di supporto psico-fisico oltre a iniziative di aggregazione e inclusione sociale che facciano sentire il malato meno solo”.

Testimone dell’efficacia di entrambi i trattamenti, Guglierminotti, in arte Fabio Wolf, lotta per creare le condizioni affinché altri pazienti possano avere accesso a queste terapie e rimanere autonomi più a lungo, a vantaggio della loro qualità di vita fisica e psicologica, e con un conseguente beneficio anche in termini di costi sociali. Attraverso l’Associazione 160CM, Wolf dà quindi voce a chi vive la Sclerosi Multipla in prima persona o al fianco di una persona cara, e contribuisce alla definizione di servizi territoriali concreti.  

 

Mara Martellotta

Addestramento “Stella alpina”: nuove tecnologie per l’Esercito

Stella Alpina 2024: l’Esercito si addestra per gli scenari operativi odierni e futuri impiegando le più moderne tecnologie militari emergenti

 

 

Passo Fedaia – Canazei (TN), 18 settembre 2024. Si è conclusa oggi l’esercitazione “Stella Alpina” che ha visto addestrarsi per oltre due settimane, ai piedi della Marmolada, più di 600 militari dell’Esercito Italiano provenienti da Reparti altamente specializzati.

 

Il Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto, ha assistito all’attività e rivolgendosi agli uomini e alle donne protagonisti dell’esercitazione ha sottolineato: “In pochissimi mesi avete fatto passi da gigante. Alcune delle attività che abbiamo visto oggi, fino a poco tempo fa, non esistevano. Non potevamo nemmeno parlare di “bolla tattica” cioè la capacità di difenderci nello spettro elettromagnetico, e ora possiamo farlo. Oggi avete dimostrato capacità che ci mettono ai primi posti nel mondo, e questo è stato possibile grazie al lavoro congiunto tra l’Esercito e le aziende italiane. È infatti cruciale avere catene di approvvigionamento interne e affidabili. Questo ci dà un’autonomia strategica che è essenziale per il nostro futuro”.

 

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello prima di dare avvio all’esercitazione ha ricordato che: “le operazioni di combattimento odierne hanno mutato forma e schemi sul campo. Da un lato abbiamo capacità e sistemi d’arma che ben conosciamo e sappiamo impiegare, ma che vent’anni di operazioni di supporto alla pace avevano messo nei depositi: carri, artiglierie, mezzi blindati; a questi si aggiungono forme di conflitto quasi dimenticate, come il combattimento in trincea e i campi minati. Dall’altro lato ci sono l’impiego di tecnologie avanzate come droni, missili ipersonici, munizioni intelligenti, sistemi d’arma che operano nello spazio elettromagnetico, nel dominio cibernetico e attraverso quello spaziale.

In sintesi, un condensato di passato – il conflitto convenzionale su larga scala – e futuro – i domini emergenti e la tecnologia digitale – che pone allo strumento militare terrestre sfide decisamente complesse per fronteggiare le quali l’Esercito Italiano deve essere pronto.

I valori rappresentano le nostre regole di vita, l’impegno che ognuno di noi ha assunto giurando fedeltà alla Repubblica al cospetto del tricolore. Sono racchiuse nelle stellette cucite sui nostri baveri. Le rispettiamo sino al sacrificio estremo!

L’addestramento si estrinseca nel duro impegno quotidiano che poniamo per essere sempre pronti e all’altezza delle aspettative che il Paese ripone nelle sue Forze Armate. La tecnologia è il collante della cooperazione fra moderne unità di combattimento – ovviamente in un’ottica interforze e multidominio – per il conseguimento degli obiettivi militari attraverso, a parità di altri fattori, una superiore capacità di ingaggio e di difese”.

 

L’Esercitazione “Stella Alpina 24” è stata programmata per mostrare il processo di adeguamento capacitivo e di innovazione tecnologica che l’Esercito sta portando avanti, in chiave multi-dominio, per far fronte alle minacce degli attuali scenari di guerra e alle sfide connesse con le nuove frontiere di confronto. Tra gli obiettivi principali dell’esercitazione da sottolineare il dispiegamento di sistemi, mezzi ed equipaggiamenti appena entrati in servizio o in via di acquisizione, per adattare lo strumento militare terrestre ai nuovi paradigmi di gestione dei conflitti e ai nuovi modi di combattere in un’ottica tecnologica e digitale.

Nell’esercitazione è stato svolto un atto tattico finalizzato alla riconquista di una Diga, condotto con capacità di combattimento convenzionali, affiancate e supportate dalle principali innovazioni tecnologiche protagoniste della trasformazione dell’Esercito. In particolare, l’integrazione delle capacità che operano nell’ambiente cibernetico con quelle dello spettro elettromagnetico si sono dimostrate determinanti per riuscire a mantenere il vantaggio strategico rispetto a potenziali avversari con pari capacità di combattimento.

 

Protagonista della gestione delle nuove tecnologie è stato il neo-costituito 9° Reparto Sicurezza Cibernetica “Rombo”, che, ha realizzato una rete combat e una bolla tattica Multi-Dominio, cioè una serie di misure di protezione cibernetica ed elettromagnetica, per salvaguardare le unità, i sistemi e le connessioni tra di essi e conseguire la superiorità Cyber e di gestione dello spettro elettromagnetico. La “bolla tattica” permette di massimizzare l’efficacia delle azioni cinetiche e la protezione delle forze impiegate presso la diga di Fedaia: unità di fanteria, cavalleria, artiglieria e genio della Brigata Alpina “Julia”, Forze Speciali del 185° Reggimento Paracadutisti Ricognizione ed Acquisizione Obiettivi ed elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito.

 

Sistemi a pilotaggio remoto aerei, terrestri e acquatici, nuove tecnologie di comunicazione satellitari, sistemi di difesa anti-drone, mezzi e sistemi d’arma a guida autonoma o remotizzata, strumenti di acquisizione delle minacce supportati dall’intelligenza artificiale e sistemi di Comando e Controllo avanzati rappresentano la nuova dimensione di un Esercito sempre più tecnologico e proiettato nel futuro.

Auto contromano in tangenziale, morti due 20enni. Conducente positivo all’alcoltest

Hanno preso la tangenziale di Asti contromano nella notte dopo la discoteca. Il bilancio è di due morti e due feriti.

L’incidente è avvenuto sulla statale 456 del Turchino a Isola d’Asti. Lo schianto alle due di questa mattina. Alla guida di una Bmw 140 bianca, un ventiseienne di Albano Laziale, poi risultato positivo all’alcol test, ha imboccato contromano la statale tra Asti e Vigliano, e si è schiantato contro il guard rail. Ora è ricoverato all’ospedale di Asti, ha riportato contusioni ed è piantonato dai carabinieri in arresto con l’accusa di omicidio stradale.

La giovane sul sedile vicino, una ventottenne di Asti, ferita, non è in pericolo di vita.

Due loro amici sul sedile posteriore sono morti sul colpo. Si tratta di un venticinquenne di Marino e una ventottenne di Calliano, nell’Astigiano.

Molinette, le corde per riparare il cuore già operato

36e Giornate Cardiologiche Torinesi, che si terranno a Torino dal 19 al 21 settembre

 

È possibile riparare per la seconda volta la valvola mitrale con corde in goretex a cuore battente, presso la Cardiochirurgia dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Mauro Rinaldi).   La riparazione della valvola mitralica è ormai un intervento eseguito in molti Centri in tutto il mondo. Alle Molinette sono ormai vent’anni che questo intervento viene eseguito in chirurgia mininvasiva, mediante un’incisione di pochi centimetri nel torace di destra. Durante le 36e Giornate Cardiologiche Torinesi, che si terranno a Torino dal 19 al 21 settembre 2024, presso il Polo Aldo Moro dell’Università degli Studi di Torino (via Sant’Ottavio 18), dirette dai professori Mauro Rinaldi, Gaetano Maria De Ferrari e Fabio Verzini, la dottoressa Cristina Barbero presenterà l’esperienza del Centro, riportando i dati di quasi 2500 pazienti. Ma come anche nei migliori Centri del mondo non sempre l’intervento è risolutivo e così una piccola percentuale di pazienti (1 – 2% dopo un anno e 8 – 10% dopo dieci anni) è necessario un secondo intervento. Nessuno vorrebbe mai essere rioperato al cuore, tanto più se questo secondo intervento deve essere eseguito con una sternotomia completa (poiché passare due volte dalla stessa via comporta dei rischi) e fermando una seconda volta il cuore. E così l’équipe del professor Rinaldi ha ideato una strategia per riparare per la seconda volta la valvola mitrale, ma senza dover riaprire né fermare il cuore. Il professor Stefano Salizzoni presenterà, sempre in occasione delle Giornate Cardiologiche Torinesi, la più grossa casistica mondiale di impianto di neocorde a cuore battente in quei pazienti nei quali l’insufficienza mitralica si è ripresentata, questa volta facendo però una piccola incisione nel torace di sinistra. E senza l’utilizzo della circolazione extracorporea. E così la Cardiochirurgia universitaria dell’ospedale Molinette di Torino continua a rimanere nell’élite mondiale della chirurgia mitralica, diffondendo le proprie tecniche ed “esportando” i medici formati alle Molinette: il dottor Paolo Centofanti all’ospedale Mauriziano di Torino; il dottor Matteo Attisani al San Giovanni Bosco di Torino; il professor Giovanni Marchetto all’ospedale San Gerardo di Monza; la dottoressa Suad El Qarra all’AOU di Parma; il professor Francesco Patanè al Papardo di Messina; il professor Davide Ricci al San Martino di Genova. Inoltre il professor Salizzoni continua a diffondere queste tecniche, assieme all’indispensabile cardiologo ecocardiografista, il dottor Alessandro Vairo, in tutto il mondo con numerose missioni di insegnamento in Cina, Giappone, Canada e numerosi Paesi europei.

Paura tra i passanti: uomo si aggira brandendo un’ascia

Nei giorni scorsi aveva spaventato i vicini sparando colpi di pistola (poi rivelatasi una scacciacani) in aria. Affidato dai Carabinieri agli servizi  assistenziali, una volta liberato l’uomo ha minacciato i passanti brandendo un’ascia e urlando per le strade. I fatti si sono verificati a Fontanetto Po. Sono nuovamente intervenuti i carabinieri, un’ambulanza della Pat e una medicalizzata della Croce rossa di Chivasso.