CRONACA- Pagina 49

La Città ricorda le vittime del Bardo nel decimo anniversario

“Le note de Il Silenzio” hanno accompagnato ieri di fronte a Palazzo Civico, la commemorazione per le vittime della strage del Museo del Bardo, nel decimo anniversario.

Insieme ad alcuni familiari delle vittime erano presenti il sindaco Stefano Lo Russo, la vicesindaca Michela Favaro, la Procuratrice Generale di Torino Lucia Musti, alcuni rappresentanti del Consiglio Comunale e una delegazione di dipendenti dell’amministrazione.

“Siamo qui per l’importante anniversario di una tragedia. – ha commentato il primo cittadino – Abbiamo commemorato le vittime di un attentato terroristico. Il pensiero oggi va a loro e alle famiglie che hanno subito questa grave perdita, un trauma per la città”.

Era il 18 marzo del 2015 quando un gruppo di terroristi fece irruzione nel museo di Tunisi, causando la morte di 23 persone, oltre a numerosi feriti. Tra gli scomparsi i torinesi Antonella Sesino, dipendente comunale e Orazio Conte, marito di Carolina Bottari, anche lei dipendente della Città, che rimase ferita insieme alla collega Anna Abbagnale.

TORINO CLICK

Truffatore finge di essere investito per farsi pagare

Simula un investimento e poi prova a convincere il malcapitato automobilista a risarcirlo subito, in contanti. Questo il modus operandi di un truffatore sul quale indaga la Polizia Locale di Torino, che lo ha già individuato e deferito all’Autorità Giudiziaria per truffa e danneggiamento.

Le vittime descrivono il protagonista di queste truffe come un uomo sulla sessantina, alto, magro, un po’ stempiato, solitamente vestito in abiti eleganti. Talvolta indossa un cappotto o un abito gessato con un vistoso strappo sui pantaloni: tutti elementi che gli servono per mostrarsi credibile e convincere i conducenti che è stato investito.

La Polizia Locale di Torino sta cercando ulteriori vittime che possano fornire elementi utili alle indagini, che possono rivolgersi al 011 011 011.

Le segnalazioni sono cominciate una decina di giorni fa, quando una signora visibilmente scossa si è avvicinata a una pattuglia del Reparto Aliquota Pronto Impiego per raccontare quanto le era appena accaduto. Gli agenti, dopo aver raccolto la denuncia, hanno iniziato ad indagare sull’episodio insieme ai colleghi del Reparto Operativo Speciale fino a individuare il presunto colpevole, che è stato denunciato ed è stato riconosciuto da alcune altre vittime, che avevano inizialmente sporto querela contro ignoti.

Secondo la ricostruzione fatta dagli agenti, il modus operandi sarebbe questo: l’autore del raggiro si apposta fra le auto parcheggiate in un controviale o in una via particolarmente stretta e, individuata la potenziale vittima, si avvicina all’auto di passaggio, sferrando un calcio al cerchione della ruota o alla fiancata. Poi si fa trovare disteso a terra, dolorante, con i pantaloni strappati o, in qualche caso, con gli abiti macchiati di rosso tali da sembrare insanguinati. Il conducente si ferma per soccorrerlo e questi lo convince, alimentando il senso di colpa per l’accaduto e con modi aggressivi, a risolvere il problema con un risarcimento in denaro. In alcuni casi accompagna anche le vittime al bancomat, se non dispongono di contanti.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, si muove tra il centro e la zona nord della città, seguendo l’asse di corso Francia o di corso Regina Margherita. Talvolta abbandona sulla carreggiata una bicicletta o un monopattino, per mettere in difficoltà il passaggio delle auto e costringerle a rallentare.

Secondo gli agenti, sarebbero molte le vittime che sono incappate in questa truffa e non hanno denunciato l’accaduto. Per questo motivo, chi riconoscesse di essersi trovato in un episodio del genere, può mettersi in contatto con la Polizia Locale di Torino per denunciare.

Il procedimento penale oggetto del presente comunicato si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

Torino, Usic: “Solidarietà al Procuratore Lucia Musti”

“La Segreteria Regionale USIC Piemonte e Valle d’Aosta condanna fermamente il vergognoso attacco patito dal Procuratore Generale di Torino dottoressa Lucia Musti, a cui va la nostra vicinanza e solidarietà e il nostro più totale supporto. Un attacco ignobile e spregevole nei confronti di un magistrato di altissima levatura morale e professionale, un attacco volto a minare la democrazia delle stesse istituzioni con il tentativo di delegittimarle con più azioni criminali contro lo Stato.

Il documento anonimo diffuso da N-Pci, Nuovo Partito Comunista Italiano, un comitato clandestino legato ai Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il comunismo), diffuso a seguito delle condanne richieste nel processo contro alcuni esponenti del centro sociale torinese Askatasuna, nel quale il magistrato viene definita “prezzolata e serva della mafia del Tav”.

Questo ennesimo “spregevole e inqualificabile attacco” contro lo Stato e le istituzioni ci convince ancora di più che lo sgombero di Askatasuna è doveroso e necessario. L’amministrazione comunale, con il Sindaco Lo Russo in prima linea, dimostra ancora una volta una preoccupante inerzia. Permettere al centro di Askatasuna di continuare indisturbato la sua attività in corso Regina Margherita, da dove si “pianifica” la guerriglia contro le Forze dell’Ordine e contro i magistrati Torinesi – che stanno lottando in prima linea con le forze dell’ordine contro alcuni esponenti del centro sociale Askatasuna- dimostra che é la strada giusta da percorrere. Coperture politiche, falso buonismo e sobillatori di popolo, nel nome strumentale dei diritti e delle libertà, alimentano irresponsabilmente violenze che mettono a rischio la sicurezza dei cittadini. Minacciare esponenti dello Stato non ha nulla di Sociale, fomentare odio nei confronti dello Stato non ha nulla di democratico.
Questa Segreteria continuerà a tutelare gli uomini e le donne dello Stato che hanno quale unico obiettivo la difesa della legalità, della sicurezza dei cittadini e di tutte le istituzione che garantiscono la vera democrazia”. Lo comunica, in una nota il Segretario Generale Regionale Dr. Leonardo Silvestri dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC).

ANAP Confartigianato e Questura per gli over 65 contro il pericolo di truffe

Giovedì 20 marzo alle ore 16.00. Presso la sede di Confartigianato Torino – Largo Turati, 49

 

 

Nell’ambito della campagna “Più sicuri insieme” che viene rilanciata anche a Torino e che è realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Interno e il contributo di Polizia, Carabinieri e della Guardia di Finanza, ANAP Confartigianato Torino (Associazione nazionale degli Anziani e dei Pensionati di Confartigianato) organizza un incontro (nella sede di Confartigianato Torino) per sensibilizzare gli over 65 rispetto al pericolo di truffe, raggiri, furti e rapine.

All’incontro, presentato da Giuseppe Falcocchio, Presidente ANAP Torino, parteciperà il Dott. Luigi Belgiovine Commissario della Polizia di Stato della Questura di Torino.

 

L’iniziativa prevede la distribuzione, di vademecum e depliant che contengono alcune regole, suggerite dalle forze di polizia, per difendersi dai rischi di truffe, raggiri, furti e rapine in casa, per strada, sui mezzi di trasporto, nei luoghi pubblici ma anche utilizzando Internet.

ANAP Torino sottolinea la necessità di intensificare le campagne di informazione e formazione per gli over 65, affinché possano riconoscere i segnali di pericolo ed evitare di cadere nelle trappole dei truffatori, che creano danni non solo economici ma anche psicologici e di ulteriore isolamento sociale di chi ne è vittima.

Il 50% delle truffe agli anziani va a buon fine e solo il 47% dei danneggiati sporge denuncia alla Polizia.

Sono le percentuali “poco incoraggianti” che ANAP Confartigianato, ha elaborato attraverso un’indagine che a ha coinvolto quasi 10mila cittadini over65 in tutta Italia, tra questi anche molti piemontesi.

L’indagine ha messo in rilievo che, ormai, la percentuale più alta di frodi avviene attraverso Internet, che anche gli over 65 frequentano sempre di più. La fraudolenta attivazione di servizi per via telefonica (6%) o con visite al domicilio (15%) e le frodi online (20%) hanno una percentuale di denuncia inferiore a un caso su cinque.

Va sottolineato, inoltre, che la percentuale di truffe colpisce gli anziani anche se inseriti in contesti familiari allargati con coniugi o figli.

Dall’indagine emerge anche come non sia da sottovalutare l’impatto psicologico che le truffe o i tentativi di raggiro producono sulle persone che le subiscono, in termini di atteggiamento nei confronti del mondo esterno, di diffidenza, ostilità, rabbia, frustrazione e disagio, anche verso i propri familiari ed amici più stretti. Un quarto degli intervistati, infatti, dopo aver subito una truffa, ha modificato i propri comportamenti e ridotto le occasioni di incontro e di rischio, per il timore di poter essere nuovamente vittime di reati di questo genere.

“I dati generalizzati sono perfettamente sovrapponibili alla condizione che registriamo anche nel nostro territorio – commenta Giuseppe Falcocchio, Presidente ANAP Torino – purtroppo continua a essere troppo alta la percentuale di anziani che cade nella rete dei truffatori senza scrupoli. Persiste, inoltre, una certa ritrosia alla denuncia una volta rimasti vittime di impostori”.

“Bisogna stare molto attenti a non dare dati personali o le proprie coordinate bancarie – avverte Falcocchio-. Chiediamo l’aiuto di tutti, in particolare dei familiari, affinché informino i propri cari che vivono da soli su questi pericoli. Noi facciamo la nostra parte aiutando i soci a utilizzare nel modo corretto lo smartphone. Gli anziani sono particolarmente vulnerabili a questi attacchi, spesso perché meno abituati all’uso delle tecnologie digitali e meno consapevoli dei pericoli del phishing”.

“Diventa, dunque, strategico creare una rete di protezione familiare e sociale – conclude Falcocchio. Figli, nipoti, amici e operatori sociosanitari devono essere coinvolti attivamente nel sensibilizzare gli anziani su questi rischi.”

La nuova campagna 5×1000 della Fondazione FARO

Protagonisti i pazienti e gli operatori della Fondazione
È stata presentata  la nuova campagna 5×1000 della Fondazione FARO. Per la prima volta, protagonisti sono stati gli operatori e i pazienti che hanno voluto partecipare e portare la loro testimonianza.
«I fondi del 5×1000 sono fondamentali per la FARO – ha commentato il presidente Giuseppe Cravetto – ci consentono di colmare parte del nostro deficit e soprattutto di mantenere la qualità elevata della nostra assistenza. Inoltre, è anche grazie al 5×1000 che possiamo portare avanti tutte le attività di assistenza psicosociale che altrimenti non potremmo realizzare».
Nel 2024 la Fondazione FARO si è presa cura di 1.007 pazienti a casa e di 685 persone all’interno dei propri hospice, offrendo cura e sostegno anche ai loro familiari. Inoltre, il servizio di psicologia, attraverso il supporto al lutto e il Progetto Protezione Famiglie Fragili, ha assistito 745 famiglie durante e dopo il percorso di malattia.
«Il 5×1000 non è importante solo per i fondi erogati – aggiunge il direttore generale Luigi Stella – ma soprattutto per il numero delle firme che quantifica il numero di persone che sostengono la FARO e che le sentiamo come facenti parte della nostra organizzazione. È grazie a loro che possiamo avere a disposizione il bene più prezioso e non acquistabile: il tempo, che per noi è tempo di cura, garantendo un organico adeguato per l’assistenza ai nostri pazienti».
Gli operatori coinvolti, Gloria GalloElena Timar e Samuel Zaccaro, hanno portato la loro testimonianza durante la realizzazione della campagna: «ogni piccolo gesto, che sia una parola o la semplice presenza, può illuminare il cammino di chi affronta la malattia con dignità. Grazie ai nostri sostenitori abbiamo l’opportunità di stringere una relazione profonda con i nostri pazienti, un regalo per tutti i noi operatori».
Paolo Saglia, dello studio Giusti Eventi che ha realizzato la campagna, commenta: «Le cure palliative sono un gesto di profonda umanità, un atto che va oltre la medicina, toccando il cuore della dignità umana. Quando una persona affronta la fase più delicata della vita, è nei piccoli gesti che trova conforto e sollievo. La fotografia ha il potere straordinario di fissare un istante, di catturare un frammento di vita che, altrimenti, potrebbe sfuggire. Quando parliamo di cura, parliamo di un intreccio di gesti, di sguardi, di presenza che raccontano molto più delle parole».
«Quello che vediamo in queste immagini è ciò accade ogni giorno all’interno dei nostri hospice e nelle case dei nostri pazienti – racconta il direttore sanitario Alessandro Valle -. Sono istantanee di umanità che fanno la differenza e danno conforto e sollievo nei momenti più delicati della vita».

Allieva Martina Anzellini, giuramento alla scuola militare Teulié

Sono l’allievo Martina Anzellini ho 16 anni e vengo da Moncalieri in provincia di Torino. La mia famiglia è formata da mia mamma Caterina, mio papà Rosario e da mio fratello maggiore Jacopo. Prima di entrare in questa scuola ho frequentato il biennio nel liceo scientifico Ettore Majorana. Ho sempre avuto una grande passione per lo sport: in particolare la corsa; inoltre mi piace leggere, cucinare e soprattutto viaggiare.

Hai avuto modelli di riferimento, come familiari o conoscenti, che hanno influenzato la tua scelta?

Fortunatamente sì e credo che potrei definirla come la ricchezza più grande: grazie a mio padre, 1° Luogotenente dell’Esercito, ho avuto modo di conoscere questa realtà militare. Inoltre, dovrei ringraziare mio fratello che come me quattro anni fa a deciso di intraprendere questa nuova esperienza e ora si trova in accademia. Ho sempre preso ispirazione da lui e la sua figura è diventata ancora più importante da quando sono in questa scuola e continua ad essere il mio punto di riferimento per tutto ciò che ha fatto e continua a fare.

Quanto tempo hai dedicato alla preparazione e come ti sei organizzato per superare il concorso?

La prima cosa che mi viene da dire per quanto riguarda il mio approccio alla fase concorsuale è che fin dal momento in cui ho cliccato sul tasto partecipa per effettuare la domanda al concorso ho cercato di impegnarmi al massimo. Ammetto che richiede un grande sforzo: spesso ho rinunciato a uscite con gli amici e a tempo libero soprattutto perché oltre alla preparazione dovevo continuare a studiare per la scuola e ad allenarmi. Un consiglio per prepararsi è quello di fare riferimento al bando dell’anno scorso e concentrarsi a una prova alla volta. Attualmente è in atto il bando per l’ammissione al prossimo corso delle Scuole Militari, un passaggio fondamentale per chi desidera intraprendere questa carriera.

Quali sono state le tue prime impressioni quando sei arrivato alla Teulié?

Mentirei se dicessi che è stato semplice fin dall’inizio: da un giorno all’altro ci si ritrova catapultati in una realtà completamente differente rispetto a quella in cui si è abituati a vivere. Nonostante lo smarrimento iniziale, fin dal primo momento sapevo che sarebbe stata un’esperienza che, da una parte avrebbe comportato numerosi sacrifici ma dall’altra mi avrebbe riservato tante soddisfazioni. Inoltre, il primo impatto è stato particolare soprattutto perché avevo già vissuto questa esperienza indirettamente durante la permanenza di mio fratello in questa scuola.

Quali sono le attività extra-scolastiche e come contribuiscono alla formazione?

Le attività extra-scolastiche sono numerose: a partire da quelle sportive, dalle conferenze, i cui temi trattati possono essere molto differenti, dalle rappresentanze a diversi eventi civili e militari, alle attività svolte durante il campo invernale ed estivo, che oltre all’addestramento militare prevedono visite presso delle caserme. Nel complesso tutto ciò fornisce a noi allievi una formazione completa che permette di godere di una serie di conoscenze ed esperienze che aiutano a rendere più chiari anche i propri piani per il futuro.

Come affronti la lontananza dalla famiglia e dagli amici della tua città?

Prima di partire credevo che la lontananza da casa sarebbe stata l’aspetto meno difficile di questa nuova esperienza ma un po’ l’ho sentita e la mia famiglia mi manca. Qui mi ritrovo giorno e notte con altre ragazze e ragazzi provenienti da qualsiasi parte d’Italia non è sempre facile ma ci si abitua e si creano legami molto importanti e solidi. Questa esperienza insegna anche ad essere più riconoscenti e a dare valore alle piccole cose e ai piccoli gesti.

Cosa diresti a un ragazzo o a una ragazza che sta pensando di intraprendere questo percorso?

Il primo consiglio che mi viene da dare è quello di impegnarsi fin da subito soprattutto perché la possibilità di entrare in questa scuola è una sola. Importantissimo è riflettere sulle motivazioni per cui si vuole frequentare questo Istituto perché ci si riesce senza problemi solo se si è veramente motivati non lo si fa solo per il gusto di indossare una divisa, perché gli ostacoli che si incontrano durante il percorso sono numerosi. In ogni caso è giusto provarci.

Quali opportunità offre la scuola militare Teulié per il futuro, sia in ambito militare sia civile?

Per quanto riguarda il futuro, è inevitabile affermare che la formazione che da questa scuola se si vuole poi intraprendere la carriera militare è notevole. Ottimale è anche la formazione di cui si può usufruire nel caso in cui si decidesse di frequentare un’università civile soprattutto grazie al contributo dei professori durante i tre anni. In ogni caso la miglior definizione per questo istituto è “palestra di vita” quindi al termine della permanenza si è in generale pronti ad affrontare nel migliore dei modi ogni situazione presentata dalla vita.

Cosa rappresenta per te prestare giuramento alla Repubblica Italiana?

Si tratta di una tappa fondamentale per un allievo della Scuola Militare. Mi è stata ribadita più volte l’importanza di questo evento sia da mio papà che ha prestato giuramento 33 anni fa e da mio fratello che ha giurato sia durante gli anni della Scuola Militare che in Accademia. Prestare giuramento alla Repubblica Italiana significa diventare parte della famiglia dell’Esercito e impegnarsi ad adempiere determinati doveri e ad assumere un certo comportamento sempre.

Burocrazia, CNA: 100 semplificazioni per le piccole imprese

 

Costantini: È la principale riforma che serve al Paese

 

Roma – La CNA presenta un pacchetto di 100 proposte di semplificazioni per liberare le energie delle piccole imprese. Una robusta e ampia opera di semplificazione amministrativa e normativa continua a rappresentare una priorità per il Paese, per favorire la competitività, rafforzare la produttività e dare vigore alla crescita. Le 100 proposte sono contenute nel VI Rapporto dell’Osservatorio CNA Burocrazia presentato oggi a Roma, alla presenza del giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese, del presidente nazionale della CNA, Dario Costantini, e con un videomessaggio del ministro per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo.

 

LA FORESTA PIETRIFICATA

Sono state numerose le semplificazioni realizzate nel corso degli anni ma imprese e cittadini non avvertono il necessario cambio di marcia, la cattiva burocrazia rimane una foresta pietrificata che penalizza e frena il dinamismo delle imprese. Le 100 semplificazioni contenute nell’Osservatorio non si limitano a segnalare lacci e ostacoli, offrono la soluzione operativa senza pregiudicare le necessarie tutele o abbassare il livello dei controlli puntando a migliorare il rapporto tra imprese e pubblica amministrazione. Molte delle semplificazioni proposte sono accompagnate da un’analisi dell’impatto economico. Alcune semplificazioni contenute nell’Osservatorio sono di sistema e riguardano l’intera platea imprenditoriale, le altre si concentrano su 29 settori (dal tessile alle costruzioni, dalla meccatronica all’oreficeria) che esprimono circa 830mila imprese e 3,6 milioni di lavoratori. In termini percentuali l’impatto interessa poco meno del 18% delle imprese attive e del 20% degli addetti. Il Centro studi della CNA ha stimato in modo prudenziale che la messa a terra delle 100 proposte può contribuire a ridurre da 313 a 263 ore l’anno il tempo dedicato alle pratiche burocratiche con un risparmio netto di quasi 1.500 euro a impresa e un taglio da 7 miliardi di costi della burocrazia che pesano oltre 43 miliardi l’anno.

 

CAMBIAMENTI A COSTO ZERO

Oltre a ridurre i costi della burocrazia, le 100 proposte della CNA non comportano oneri per le finanze statali, snelliscono il lavoro della Pubblica amministrazione e migliorano l’efficienza del sistema economico.
Il presidente nazionale della CNA, Dario Costantini, afferma che ‘la semplificazione amministrativa e normativa è la principale riforma che serve al Paese, alle imprese, ai cittadini e alla stessa pubblica amministrazione. Semplificare non significa ridurre controlli e tutele, al contrario rendere più trasparente il rapporto con il sistema burocratico a tutti i livelli assicura una maggiore efficacia delle norme’.

 

‘CNA con l’Osservatorio Burocrazia – sottolinea – offre un contributo al decisore politico nella consapevolezza che il processo di semplificazione è un motore che non si deve mai arrestare. Le 100 proposte che presentiamo oggi si possono realizzare rapidamente senza pesare sui conti pubblici, con consistenti benefici – conclude Costantini – per l’intero sistema economico italiano’.
ALCUNE SEMPLIFICAZIONI CONTENUTE NELL’OSSERVATORIO

Classificazione rifiuto tessile – La mancanza di una chiara definizione di rifiuto tessile spinge le imprese a portare gli scarti in discarica per evitare le sanzioni. Soluzione: con una chiara classificazione invece gli scarti potrebbero essere avviati a riciclo. Per un distretto di 15 piccole imprese significa un beneficio economico fino a 430mila euro l’anno tra costi di smaltimento, risparmio energetico e vendita dei materiali. A livello nazionale uno spreco da oltre 2 miliardi di euro.

 

Industria insalubre – Anche se da 20 anni esiste il codice ambientale, è ancora in vigore un decreto del 1934 che obbliga l’imprenditore a inviare al sindaco, 15 giorni prima di avviare l’attività, una dichiarazione di industria insalubre, che si sostanzia nella presentazione di un modulo e dei relativi allegati che attestino la salubrità dell’ambiente. In caso di abrogazione della dichiarazione, i costi per preparare la documentazione, in media oltre 3mila euro, si ridurrebbero di oltre il 50%.

 

Insegne di esercizio – Posizionare un’insegna può diventare un incubo. Fino a 9 enti coinvolti (Comune, Soprintendenza se l’edificio è storico, ANAS se è vicino a una strada statale, e in alcuni casi anche della Regione), moduli e istruttorie diverse da comune a comune e in base alla zona di insediamento. Il risultato? Un’attesa di 90/120 giorni e costi che possono superare i 1.500 euro. Un’impresa deve poter installare un’insegna senza dover aspettare mesi, semplicemente attraverso una Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) al Suap (Sportello unico attività produttive).

 

Autorizzazione nei porti – Un’impresa che ripara le vele delle imbarcazioni deve essere autorizzata dall’Autorità portuale e inserita in un registro con regole. Ad esempio per lavorare in sei porti dell’Alto Tirreno occorrono le autorizzazioni di 4 autorità portuali con documenti (fino a 20), durata e regole diversi tra loro. Noi proponiamo un’unica autorizzazione valida su tutto il territorio nazionale per almeno due anni.

 

Oltre 50 piattaforme appalti – Per partecipare al mercato degli appalti una piccola imprese si registra in media a 25 piattaforme con una spesa di 5mila euro (200 euro a piattaforma), dedicandovi 5 giorni di lavoro e altrettanti di formazione per replicare gli stessi documenti. Un registro nazionale dei fornitori accreditati e un’unica piattaforma farebbero scendere i costi del 70%.

 

Super Suap – Lo sportello unico attività produttive (Suap), quello per l’edilizia (Sue) e quello ambientale dovevano semplificare il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione, ma i procedimenti sono ancora frammentati e articolati (per aprire un forno occorre rivolgersi a sei enti diversi). Con l’accorpamento digitale degli sportelli unici (Super Suap) i tempi di rilascio delle autorizzazioni si dimezzerebbero a 30-45 giorni.

 

Privacy e data breach piccole imprese – Per un fioraio perdere il tablet contenente i dati dei clienti per le consegne (dati non sensibili) può diventare una tragedia, essendo qualificato come data breach. Vale a dire una violazione di sicurezza che comporta la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati. La mancata notifica al Garante entro 72 gironi comporta una sanzione. Esentando dall’obbligo di notifica le violazioni minori e di basso impatto, le micro imprese potrebbero evitare spese pari a 500?euro per la gestione del problema, nonché ridurre il rischio di sanzioni per mancata notifica.

 

Rendiconto spese cinema – I produttori cinematografici devono presentare i moduli di rendicontazione delle spese e per le richieste di sostegno in ogni regione dove lavorano. Ma ogni regione o Film commission locale chiede documenti e informazioni diverse (es. firma digitale, firma olografa, cronoprogramma, rendicontazione spese del personale, stipendi, attrezzature, clausole sull’utilizzo di manovalanza). CNA propone l’istituzione di moduli standard e di un unico registro per tutto il territorio.

 

Registro alcool etilico – Le imprese di trasformazione alimentare devono avere il registro per l’utilizzo di alcool etilico ad accisa assolta (già pagata al fornitore) che si traduce in una duplicazione della registrazione dell’accisa con costi fino a 2mila euro l’anno per la tenuta del registro.

 

Imprese orafe – Svolgere attività marginale di compro oro (un volume di attività inferiore al 20% del totale acquistato) comporta molti adempimenti che richiedono 2-3 giorni di lavoro al mese e costi di consulenza tra 500 e mille euro per le norme fiscali e di antiriciclaggio.

 

Start up innovative – Se la Apple fosse nata in un garage in Italia non avrebbe potuto definirsi start-up innovativa. Titolo riservato in via esclusiva alle società di capitali. Allargare le forme societarie per scongiurare di perdere qualche potenziale nuovo Steve Jobs italiano.

 

Rent white list – Per contrastare l’abusivismo, è diventata obbligatoria l’iscrizione al Rent (Registro elettronico nazionale) da parte di taxi e di Ncc. Molti comuni però utilizzano delle specifiche anagrafi per formulare un elenco di operatori del trasporto non di linea, ai fini della percorrenza di corsie riservate e per l’accesso alle Ztl. Per l’iscrizione serve in genere una domanda con allegati, rispettare precise modalità di trasmissione, ecc. Per tale ragione, il Rent potrebbe superare l’iscrizione alle c.d. whitelist (anagrafi comunali), snellendo di molto la burocrazia.

 

Comunicazione delle sovvenzioni pubbliche – La legge impone alle imprese di pubblicare nella nota integrativa di bilancio o sui siti web le informazioni sui contributi pubblici ricevuti sopra una certa soglia. Si tratta di un’inutile duplicazione di dati già disponibili sui siti delle Pubbliche Amministrazioni che li erogano e sul registro nazionale degli aiuti di Stato che, peraltro, espone le imprese a sanzioni minime di 2mila euro. CNA propone di abolire l’obbligo di comunicazione per le imprese che ricevono sovvenzioni.

 

Ispettori centri di revisioni – La difficoltà di reperire nuovi ispettori sta causando un blocco del turnover nel settore delle revisioni, compromettendo l’efficienza del sistema e la sicurezza dei cittadini. CNA propone di razionalizzare le ore di formazione, che da 30 sono passate a 300, e di semplificare il linguaggio dell’esame, rendendolo più chiaro e basato sui contenuti dei corsi di formazione, abbandonando il burocratese ermetico. Mai più esami con domande come: ‘La responsabilità contrattuale consegue alla violazione del dovere di non cagionare ad altri un danno ingiusto o al compimento di un altro atto o fatto cui la legge riconduce un obbligazione V/F’.

 

Codice identificativo nazionale (Cin) – Per contrastare le forme irregolari di ospitalità turistica e favorire il coordinamento dei dati, dal primo gennaio 2025, lo Stato richiede per gli immobili a uso ricettivo il possesso del codice identificativo nazionale (Cin). Tuttavia molte Regioni avevano già provveduto a disciplinare l’attribuzione di specifici codici identificativi con identico contenuto. Da qui un doppione, superabile soltanto con l’adozione di un’unica procedura.

 

 

Via Alfieri, alle Poste per la Festa del papà

Poste Italiane festeggia la Festa del Papà, in calendario mercoledì 19 marzo, con una cartolina filatelica e alcuni annulli dedicati. Un’occasione unica per ogni collezionista o per chi, semplicemente, vuole ricordare in modo originale una giornata particolare.

La colorata cartolina “Cuore di papà” sarà in vendita al prezzo di 1,00€ nei 19 uffici postali della provincia di Torino oltre che nello Spazio Filatelia di Via Alfieri 10.

Nello stesso Spazio Filatelia sarà anche disponibile, dal 17 al 23 marzo, un annullo speciale a datario mobile.

Per qualsiasi informazione o curiosità su tutto il mondo della filatelia è online il sito filatelia.poste.it/index.html.

Infrastrutture in Piemonte, emerge un quadro in chiaroscuro

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L’analisi dell’Osservatorio di Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte su 67 infrastrutture del Nord Ovest registra progressi per le opere finanziate Pnrr. Rallentano il Terzo Valico e i collegamenti con Malpensa. Bene A33 AT-CN, Tenda e Frejus

A poco più di un anno dalla fine del Pnrr, sulle infrastrutture monitorate dal Rapporto OTI Piemonte 2025 emerge un quadro in chiaroscuro. Se sono infatti 11 su 67 le opere monitorate che registreranno avanzamenti rilevanti o saranno completate nel corso di quest’anno, salgono da 16 a 22 quelle che hanno subito un ritardo, mentre scendono da 9 a 5 quelle in grave ritardo. Passano poi da 30 a 31 le infrastrutture in linea con il programma, e cresce anche il numero complessivo di opere monitorate dall’Osservatorio Territoriale Infrastrutture, grazie all’aggiunta della Tangenziale di Carmagnola e del Quadrante casalese per lo sviluppo logistico. Scendono infine da 12 a 8 le opere in fase di proposta progettuale. Queste le principali evidenze del rapporto Oti Piemonte 2025 di Confindustria Piemonte e Unioncamere Piemonte presentato a Cuneo questo pomeriggio, presso la sede della locale associazione territoriale.

Oti Piemonte si conferma uno strumento imprescindibile per le nostre imprese, perché infrastrutture materiali e immateriali rappresentano sempre di più un elemento cruciale per la competitività dei territori. Le multinazionali, così come i grandi gruppi nazionali, scelgono il Piemonte anche in virtù della posizione geografica, è un asset su cui dobbiamo continuare a lavorare, imprese e pubblica amministrazione per arrivare a progettazioni che raccolgano le esigenze delle tante filiere che compongono il tessuto economico del Piemonte e del Nord Ovest” commenta Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte.

Il Rapporto OTI Piemonte 2025 offre un’analisi dettagliata dello stato delle infrastrutture nella nostra regione, delineando un quadro che presenta sia elementi positivi che sfide da affrontare. A poco più di un anno dalla conclusione del PNRR, è motivo di soddisfazione constatare che 11 delle 67 opere monitorate sono in fase di completamento o registreranno progressi significativi nel corso del 2025. L’apertura della seconda canna del Frejus e il ripristino della storica linea Torino-Lione rappresentano traguardi importanti, che miglioreranno la connettività e la mobilità nel nostro territorio. Tuttavia, non possiamo ignorare le criticità. Questo richiede un’attenta valutazione delle cause e l’adozione di misure correttive efficaci. La collaborazione tra istituzioni, imprese e territorio è essenziale per superare le sfide e garantire che le infrastrutture siano adeguate alle esigenze del tessuto economico e sociale. L’Osservatorio Territoriale Infrastrutture si conferma uno strumento prezioso per monitorare l’andamento dei progetti, identificare le criticità e promuovere soluzioni condivise. Continueremo a lavorare con determinazione per un Piemonte dotato di infrastrutture moderne, efficienti e sostenibili, in grado di sostenere la crescita economica, attrarre investimenti e migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini” commenta Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte.

Scendendo nel dettaglio dei dati Oti Piemonte 2025 emerge come delle 67 opere monitorate, 34 opere sono lavori in corso 8 sono proposte progettuali, e 25 sono in fase di progettazione fattiva di cui 8 con progetto preliminare (invariate rispetto al 2024); 14 con progetto definitivo (-1 rispetto al 2024); 3 con progetto esecutivo (-1 rispetto al 2024). Il valore complessivo dei cantieri da completare entro il 2033 è pari a 27,4 miliardi, ci dui 2,5 miliardi quest’anno con 11 opere attese e 1,1 miliardi entro il 2026 con la conclusione del Pnrr con la previsione di 16 opere

Proprio riguardo al Piano nazionale di ripresa e resilienza, le su 9 opere monitorate e finanziate da fondi PNRR, 8 procedono: quadruplicamento della linea ferroviaria Tortona-Voghera, potenziamento e ammodernamento delle linee Acqui Terme-Ovada-Genova, Linee ferroviarie Torino-Ceres e Canavesana, elettrificazione della Ivrea-Aosta, SP460 tra Lombardore e Salassa, Superstrada Novara-Vercelli e scalo di Torino Orbassano, mentre sul Terzo Valico dei Giovi ci sono stati rallentamenti (previsione attivazione nuova linea marzo 2027). Ulteriori 16,4 miliardi saranno spesi entro il 2030 e si attendono 13 opere in conclusione e infine altri 7,4 miliardi entro il 2033, grazie all’attivazione del tunnel di base del Moncenisio ovvero la tratta binazionale nota come Torino Lione e il primo lotto della Metro 2 di Torino.

Scendendo sulle , 11 opere che nel 2025 dovrebbero registrare passi avanti significativi o essere completate, cui spiccano: apertura al traffico della seconda canna autostradale del Frejus, forse già a luglio; dal primo aprile ritorno all’operatività della linea ferroviaria storica Torino-Lione chiusa da agosto 2023 per una frana in Francia; sulla A33 Asti-Cuneo entro fine anno sarà completata la tratta Verduno-Cherasco; a giugno in funzione la nuova canna del tunnel del Colle di Tenda. A queste si aggiungono: adeguamento SS33 del Sempione; potenziamento stazione ferroviaria di Rivalta Scrivia; adeguamento raccordo con scalo Boschetto per il CIM di Novara; completamento Tangenziale di Fossano; sul passante ferroviario di Torino, ultimazione della stazione Rebaudengo-Fossata; ultimazione tangenziale di Novara; apertura della tangenziale di Romagnano Sesia.

Focalizzando l’attenzione poi sui corridoi europei Ten-T, per quello Mediterraneo, che comprende la Torino-Lione, Oti Piemonte rileva una situazione complessivamente migliorata poiché procedono i lavori di realizzazione del tunnel di base del Moncenisio 40 km scavati totali circa il 25% dei 162 km di gallerie previste, con data di attivazione fissata al 2033, mentre nelle prossime settimane riapriranno sia il collegamento ferroviario storico, che la seconda canna del tunne autostradale del Frejus. A Chiomonte si sta lavorando allo svincolo autostradale a servizio e del cantiere per il tunnel di base lato Italia. Segnali contrastanti arrivano dal Corridoio Mediterraneo-Reno-Mare del Nord, dove sulla tratta italiana negli ultimi mesi sono emerse criticità legate alla situazione geologica particolarmente complessa sotto l’Appennino, tra Alessandria e Genova, dove si sta scavando il tunnel ferroviario, che sta condizionando il completamento del Terzo Valico. Positivo l’avanzamento sulle linee ferroviarie del Sempione e la linea Acqui Terme-Ovada-Genova che sono passate da una fase progettuale all’avvio dei lavori, e lo sblocco dell’iter per la riattivazione del servizio sulla linea ferroviaria Novara-Varallo.

Per quanto riguarda il sistema aeroportuale, positivo l’avvio dei lavori sulla linea Fossano-Cuneo per il collegamento con l’aeroporto cuneese e la prosecuzione dei lavori di messa in sicurezza sulla linea Torino-Ceres che dovrebbe concludersi nel primo trimestre 2026, mentre restano in stallo i progetti per il miglioramento dei collegamenti con l’aeroporto di Malpensa e il raccordo tra la SP662 e la A6 nel cuneese. Sui centri intermodali avanzano i lavori sui nodi logistici di S.I.TO Orbassano, C.I.M. Novara, Domo 2 e polo logistico alessandrino e l’interesse nella logistica aumenta in quanto abbiamo inserito come nuova proposta progettuale il Quadrante casalese. Per quanto riguarda i valichi alpini, oltre a Frejus e Tenda, sul traforo del Monte Bianco sono finora stati completati i primi due cantieri-test di risanamento della volta e in merito al raddoppio, l’ipotesi è stata accolta dalla regione Valle d’Aosta ed è stabilmente oggetto di discussione tra i Governi italiano e francese. Proseguono i progetti di viabilità stradale per l’accesso da sud al Sempione, mentre lato ferrovia si segnala positivamente l’avvio dei lavori di potenziamento dell’imbarco autotreni della stazione di Iselle di Trasquera. Infine, per i nodi urbani, si segnala positivamente il lancio dei bandi per Metro 2 previsti per fine 2025, la Tangenziale Cuneo, il passaggio da proposta progettuale a progetto preliminare per l’interconnessione con linea AV a Chivasso e rifacimento ponte Preti della SP665 nel canavese.

Passando alle connessioni immateriali, proseguono i lavori di posa della Banda Ultralarga, seppur a ritmi più lenti rispetto all’anno precedente. A febbraio 2025 sono 793 Comuni con cantieri chiusi con collaudo certificato (+170 rispetto al 2023); 293 Comuni con cantieri chiusi con collaudo certificato (+76 rispetto al 2023) e 992 cantieri chiusi (+113 rispetto al 2023).

Inaugurato l’anno accademico dell’Universita’ di Torino

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Si è svolta ieri  mattina al Teatro Regio la cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/2025 dell’Università di Torino. La cerimonia dal titolo “Università e cittadinanza europea. La conoscenza come ponte verso il futuro” ha visto tra gli altri la partecipazione di Enrico Letta e il contributo musicale del Coro delle Voci Bianche del Teatro Regio e degli allievi e le allieve del Teatro Stabile di Torino.

Sul palco è intervenuto il sindaco Stefano Lo Russo che ha ribadito la vocazione universitaria di Torino. «Essere città universitaria – ha detto – significa anche pensare alla trasformazione della città fisica, sociale, economica, culturale con un’ottica che vede l’alta formazione scientifica e l’alta formazione di carattere universitario come una cifra caratterizzante di sviluppo. Credo davvero che la prospettiva che ha l’Università di Torino, in sinergia con noi, con la Regione, con l’altro sistema che compone questo territorio, sarà la chiave di volta vincente anche per il proseguo del nostro lavoro nei prossimi anni».

L’intervento è stato anche l’occasione per una riflessione sullo scenario internazionale “quello che sta succedendo a livello internazionale – ha aggiunto – sconvolge schemi che erano consolidati da decenni e, intorno alle risposte che daremo a queste nuove sfide, credo che si giocheranno i futuri decenni di prosperità e sviluppo dell’Europa, che uscì dal secondo conflitto mondiale praticamente distrutta, divisa, lacerata, e che è stata capace in questi ottant’anni di rappresentare per milioni di persone un modello di sviluppo, di inclusione sociale, di un’economia sociale di mercato, che è stata capace di garantire i diritti civili e i sociali in un mondo e in un contesto estremamente complesso”.

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