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Rianima.TO, l’expo delle nuove tecniche e tecnologie per la rianimazione

Venerdì 27 settembre in via Roma a Torino si apre Rianima.TO, l’expo delle nuove tecniche e tecnologie elettromedicali per la rianimazione cardiopolmonare, la defibrillazione precoce, la telemedicina e la cura con impianti. Appuntamento dal 27 al 29 settembre, nel tratto di via Roma compreso tra le vie Bertola e Battisti, dalle ore 9,30 alle 19,30, con apertura serale fino alle ore 23,00 in occasione della Notte Europea dei Ricercatori di venerdì 27 settembre.

Rianima.TO si inserisce nel ricco programma di appuntamenti della Giornata Mondiale per il Cuore – World Heart Day 2024 e prevede incontri formativi ed informativi per studenti del settore, personale ospedaliero, professionisti e personale dell’emergenza/urgenza sanitaria e cittadini, con laboratori teorici e pratici, sessioni di presentazioni accademiche e sviluppo delle attività pratiche e la presentazione in anteprima italiana del massaggiatore cardiaco Amoul E6. Tra i temi trattati la morte cardiaca improvvisa, la fibrillazione atriale, la rianimazione cardiopolmonare, la cardiopatia ischemica e lo scompenso cardiaco.

Venerdì 27 settembre, alle ore 12, l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi sarà presente in via Roma per la giornata d’apertura di Rianima.TO e riceverà da Marcello Segre, presidente dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus, il premio “Messaggero del Cuore” per l’opera di cardioprotezione del Grattacielo della Regione Piemonte con 20 defibrillatori e per il sostegno alle attività di prevenzione cardiovascolare.

La Giornata Mondiale per il Cuore è promossa dalla World Heart Federation (WHF) ed è coordinata in Italia dall’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus, in collaborazione con ANPAS – Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, IRC Comunità e l’Associazione Progetto Vita e con il sostegno dei partner sostenitori Reale Foundation, Fondazione Compagnia di San Paolo e Poste Italiane.

Tutte le info relative alla Giornata Mondiale per il Cuore 2024 le potete trovare a questi link:

Sindacato Sappe: “Carceri nel caos”

“Avrebbe potuto essere un giorno di straordinaria follia, invece quella di ieri è stata una delle tante, troppe, giornate di ordinaria violenza nei penitenziari piemontesi”. Lo denuncia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario del Piemonte Vicente Santilli. “La nostra cronaca inizia alla Casa di Reclusione di Alessandria quando, intorno alle 10.30, un detenuto si è recato in infermeria e, appena il poliziotto penitenziario addetto alla vigilanza gli ha detto che avrebbe dovuto attendere il proprio turno, questo ha preso ad insultarlo pesantemente e gli ha anche sputato in faccia. Quando è stato il suo turno, il detenuto è stato fatto accomodare nell’infermeria, ma anziché consentire al personale sanitario di fare il proprio lavoro, tra insulti ed improperi di ogni genere, il detenuto ha iniziato a distruggere le suppellettili e gli arredi presenti nell’ambulatorio. L’intervento del personale i Polizia Penitenziaria è stato immediato ma, mentre il primo agente intervenuto cercava di contenere il soggetto questo lo ha colpito al volto con un violento pugno. Solo il rinforzo di ulteriore personale ha consentito di porre fine alla violenta devastazione e riportare l’ordine nella sezione detentiva”. Poco più tardi, è stata la volta della Casa Circondariale di Novara a far parlare di sé, “quando“, prosegue il sindacalista, “intorno alle 19.30 l’agente di sezione ha aperto una cella per farvi accedere un detenuto che era legittimamente uscito in precedenza. In quell’istante, il compagno di stanza ha spintonato violentemente l’agente ed è uscito nel corridoio rifiutandosi poi di rientrare. Mentre si cercava di ricondurre alla ragione il soggetto, questo ha afferrato la manichetta dell’antincendio e, una volta aperta l’acqua, ha allagato la sezione danneggiando anche alcuni neon di illuminazione”. Infine, quasi in contemporanea, “nella Casa Circondariale di Torino si consumava uno dei più gravi episodi di violenza degli ultimi tempi”, denuncia Santilli. “Intorno alle 18.30, durante il periodo di permanenza fuori dalle celle per effettuare socialità, alcuni detenuti del padiglione C assaltavano letteralmente la rotonda del primo piano, armati di sbarre di ferro, piedi dei tavoli in legno e altri corpi contundenti. La rapidità della loro azione gli ha consentito di prendere di sorpresa il personale presente che non ha potuto far altro che arretrare e proteggersi come possibile abbandonando la postazione. Una volta occupata la rotonda del piano i detenuti hanno distrutto tutti gli arredi presenti, tutto il sistema di videosorveglianza, i computer e le attrezzature presenti. Sono poi riusciti a sfondare la porta dell’infermeria saccheggiandola di tutti i farmaci e degli strumenti lì conservati, ivi compresi forbici e bisturi poi usati per offendere il personale accorso in supporto. Lo scontro con il personale è stato di una ferocia inaudita e i detenuti non solo non volevano deporre le armi con cui tentavano di ferire i poliziotti, ma hanno anche iniziato a lanciare di tutto contro il personale, compresi gli estintori. La comandante di reparto è stata colpita al volto dal lancio di un pesante oggetto che ha causato una profonda ferita per la cui sutura sono stati necessari due punti. Solo intorno alla mezzanotte si è riusciti a ricondurre la situazione alla normalità e riassicurare l’ordine”. “Quanto deve andare ancora avanti questa situazione? Cosa deve ancora succedere per comprendere ed accettare che il sistema penitenziario italiano non funziona più?”, conclude Santilli che auspica “con grandi speranze l’approvazione anche al Senato del nuovo ddl sicurezza che introduce il reato di rivolta ed inasprisce le pene per altri reati commessi durante la detenzione, anche se consapevoli che non sarà sufficiente”
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che esprime solidarietà e vicinanza ai poliziotti di Alessandria, Novara, Torino e di tutto il Piemonte, servono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze. Bisogna applicare ai violenti l’arresto in flagranza di reato per i detenuti che aggrediscono poliziotti penitenziari o mettono in grave pericolo la sicurezza del carcere, il carcere duro con isolamento fino a 6 mesi (articolo 14 bis dell’Ordinamento penitenziario) ed il trasferimento immediato in particolari sezioni detentive a centinaia di chilometri dalla propria residenza, come prevede il successivo articolo 32 del Regolamento. Sicuramente a molti detenuti violenti la voglia di creare disordini mettendo a rischio la sicurezza delle carceri oppure  aggredire  il personale passerà”. Il riferimento del leader nazionale del SAPPE è alla necessità di “prevedere l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”. Ma Capece torna anche a sollecitare, per la Polizia Penitenziaria, “la dotazione del taser, che potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza in chiave anti aggressione (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici)”.

Algoritmi infermieristici, incontro in Regione

«Due advisor nelle prossime quattro / sei settimane faranno la sintesi di quanto emerso oggi, tenendo conto delle considerazioni e delle esigenze di tutti, in modo da poterci ritrovare tra due mesi per discuterne insieme e uscire con una soluzione condivisa per il bene dei pazienti e della sanità piemontese».

Queste le parole dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi in occasione del tavolo di confronto con gli ordini professionali, i sindacati, le associazioni di rappresentanza e i portatori in interesse della sanità piemontese in merito agli algoritmi clinico-assistenziali infermieristici (ACAI) per il Sistema di Emergenza Sanitaria Preospedaliera 118 della Regione Piemonte.

Un tavolo che ha permesso di spiegare nel dettaglio il percorso che ha portato alla delibera, poi sospesa a fine agosto proprio per permettere un approfondimento condiviso. A questo proposito il direttore di Azienda Zero, Adriano Leli, ha spiegato: «Il percorso intrapreso per arrivare alla delibera è stato lungo, attento e condiviso, nel pieno rispetto delle leggi e della normativa. Oggi siamo qui per approfondire e per trovare una soluzione e come Azienda Zero daremo il nostro pieno supporto».

Tra le soluzioni proposte durante l’incontro anche un utilizzo maggiore e più capillare delle automediche, cioè un mezzo di soccorso non adibito al trasporto di pazienti ma il cui equipaggio comprende la presenza di un medico: «Colgo questa occasione – ha annunciato l’assessore Riboldi – per informavi che a breve avremo dieci nuove automediche da destinare al sistema di emergenza regionale e se serviranno le potenzieremo ulteriormente. Una notizia importante che va proprio nella direzione di un potenziamento della rete sul territorio».

Numerosi gli interventi da parte dei presenti e, dopo l’esortazione «Il punto di caduta deve essere da un lato smentire l’affermazione che “il medico scende dalle ambulanze” e dall’altro la piena valorizzazione della professione infermieristica, che negli ultimi lustri è cresciuta dal punto di vista tecnica e scientifica con percorsi universitari ad acta», Federico Riboldi ha sottolineato: «Al termine del percorso faremo una DGR perché sono convinto che la politica debba alla fine prendersi le proprie responsabilità; probabilmente non accontenteremo tutte le parti, ma ciò che assicuro è che sarà la scelta migliore nel rispetto e nel riconoscimento dei ruoli, per il bene dei piemontesi».

158 i docenti del Politecnico nella lista dei “2% Top Scientists”

Spiccano le scienziate e gli scienziati dell’Ateneo, riconosciuti tra i migliori al mondo per l’elevato impatto della loro produttività scientifica: sono infatti 158 i docenti del Politecnico nella lista dei “2% Top Scientists” elaborata dalla Stanford University in collaborazione con Elsevier, utilizzando i dati bibliometrici estratti dal database citazionale Scopus”. Un numero che risulta in costante crescita – l’anno scorso i docenti dell’Ateneo in lista erano 139, nel precedente 128.

Si tratta senza dubbio di un ottimo risultato per il Politecnico, che conferma non solo la qualità della nostra ricerca ma evidenzia anche la visibilità che questa ha a livello internazionale – ha commentato il Rettore Stefano Corgnati, che prosegue – Contestualmente mi preme evidenziare come il nostro Ateneo, che ha aderito alla Coalition for Advancing Research Assessment – CoARA, è attivo sui tavoli europei per contribuire ad operare una riforma complessiva del sistema di valutazione della ricerca che, al momento e non solo nel nostro Paese, privilegia in alcuni casi in modo eccessivo, e a volte anche esclusivo, gli indicatori quantitativi. Da qui – continua il Rettore – il nostro impegno, ben espresso nel programma di mandato rettorale, è non solo volto a riconoscere il contributo dei nostri e delle nostre docenti in tutte le missioni di Ateneo, ma anche ad applicare una valutazione, che salvaguardando il riconoscimento della qualità delle pubblicazioni e delle collaborazioni interdisciplinari e internazionali nella ricerca, arricchisca considerandone l’effettivo impatto sulla società e sul territorio, sulla base di indicatori non solo quantitativi”.

Donna ferita a coltellate, Usic: “Senso civico di due operai evita tragedia”

 

La Segreteria Regionale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC) esprime gratitudine ai due operai che unitamente a una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Arona, hanno scongiurato che si potesse compiere un violento crimine nei confronti di una donna davanti a una scuola. Il tempestivo intervento degli operai ha evitato che l’uomo, dopo aver investito l’ex moglie con la propria auto, potesse portare a termine il suo disegno criminoso finendola con delle coltellate. Grazie al senso civico dei due operai che sono prontamente intervenuti per bloccare l’aggressore fino all’arrivo delle forze dell’ordine si è evitato il peggio.

Il Segretario Generale Regionale, Dott. Leonardo Silvestri, ha dichiarato: “Questo intervento dimostra quanto sia importante la collaborazione tra cittadini e carabinieri per garantire la sicurezza della comunità. I due operai, senza esitazione, si sono messi in gioco, mostrando un grande coraggio e un altissimo senso di responsabilità, contribuendo a fermare l’aggressore. La prontezza con cui i carabinieri sono intervenuti subito dopo ha completato l’operazione, consentendo l’arresto dell’uomo. Questo è un esempio concreto di come la sinergia tra la collettività e le forze dell’ordine possa salvare vite.
La violenza di genere è un fenomeno che crea allarme sociale, ed è per questo che la Segreteria Regionale ha promosso una giornata dedicata alle donne unitamente alla FDKM che si terrà sabato mattina, 28 settembre a partire dalle 08:45 presso la palestra della scuola Borione in via Borione 5 a Gassino Torinese (TO). L’evento, aperto al pubblico, vedrà la presenza di esponenti delle istituzioni e sarà occasione per fare il punto sul tema della violenza contro le donne e sulle iniziative da adottare, ad incominciare dal corso di difesa che verrà presentato. Si tratta di un primo appuntamento al quale ne seguiranno altri due rispettivamente il 26 ottobre e 24 novembre.”

Lo comunica, in una nota, la Segreteria Regionale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC).

Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori nel Cuneese

Venerdì 27 e sabato 28 settembre la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, la più grande manifestazione dedicata alla ricerca, torna a CuneoSavigliano e Mondovì con caffè scientifici, mostre, presentazione di prototipi, esperimenti, spettacoli e giochi per tutte le età.

Cuneo la manifestazione si aprirà venerdì 27 settembre nelle sedi UniTo del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (Piazza Torino 3) e della Biblioteca Universitaria Cuneese (via A. Ferraris di Celle 2). L’Università di Torino con i Dipartimenti di GiurisprudenzaManagement “Valter Cantino”Scienze Cliniche e BiologicheScienze AgrarieForestali e AlimentariScienze della Vita e Biologia dei SistemiScienze Veterinarie e l’Ente Parco Fluviale Gesso e Stura proporrà al mattino attività dedicate alle scuole del territorio, mentre dalle 14.00 fino alle 23.00, ricercatori e ricercatrici intratterranno la cittadinanza presentando gli ultimi risultati delle loro ricerche. L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Cuneo, del FAI Cuneo e del CIBAN (Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cibo ed Antifrode dell’Università di Torino), e in collaborazione con Europe Direct CuneoParco Fluviale Gesso e SturaColdiretti CuneoAssociazione Alte Terre DOP e Associazione Produttori Formaggio Blu di Cuneo.

Savigliano aprirà le porte della sede UniTo dell’ex Monastero di Santa Monica dell’ordine di Sant’Agostino per il pubblico che vorrà partecipare alle attività proposte dai Dipartimenti di Scienza e Tecnologia del FarmacoFilosofia e Scienze dell’Educazione, Scienze Cliniche e Biologiche e Scienze della Terra dell’Università di Torino. Dalle 17.00 alle 22.00 di venerdì 27 settembre più di 20 laboratori permetteranno di esplorare l’arte, la musica e la letteratura come mezzi per conoscere sé stessi, di scoprire come nasce e funziona un farmaco e di come diventare investigatori e investigatrici per un giorno.

Mondovì sarà la scena di “La via del futuro”, un programma di UNIGHT dedicato a questa città che si aprirà ufficialmente sabato 28 settembre alle 16:30, presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino, con la conferenza dal titolo “L’importanza della ricerca e del contributo femminile alla ricerca” tenuta da Piera Levi-Montalcini. A seguire, a partire dalle 17:30, il quartiere di Breo si animerà con incontri, caffè scientifici, presentazioni di libri e laboratori a cielo aperto a cura dei ricercatori e delle ricercatrici del Politecnico di Torino e delle classi dei Licei “Vasco Beccaria Govone” a tema “futuro sostenibile”.

“La Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori rappresenta un appuntamento ormai da anni tra i più apprezzati sul territorio e che inserisce il Politecnico e l’Università di Torino nel grande network accademico internazionale, permettendoci di vivere questa esperienza di divulgazione insieme agli altri Atenei e centri di ricerca di tutta Europa  dichiara Silvia Barbero, Vicerettrice per la Comunicazione e la Promozione del Politecnico di Torino – Le nostre ricercatrici e i nostri ricercatori torneranno così a raccontare di persona, in un evento che si estenderà da Torino alle diverse realtà locali distribuite sul territorio piemontese, l’importanza della ricerca nell’affrontare le sfide del nostro tempo, coinvolgendo attivamente la cittadinanza per fornire una risposta il più possibile responsabile e collettiva per migliorare la qualità della vita e affrontare le sfide globali. Molti i temi che animeranno le attività proposte dal Politecnico, dalla sostenibilità ai cambiamenti climatici, dall’intelligenza artificiale all’innovazione tecnologica per la ricerca biomedica, passando quindi per la valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale, dimostrando come la scienza e l’innovazione possano dare risposte concrete ai bisogni del territorio”.

“La Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori è un evento molto atteso e di grande importanza sia per la comunità scientifica che per i cittadini – sottolinea Gianpiero Vigani, membro del comitato scientifico UNIGHT per l’Università di Torino – È una festa della Ricerca dove i ricercatori e i cittadini dialogano e interagiscono tra di loro. Il processo di valorizzazione della conoscenza che ne deriva è fondamentale per lo sviluppo culturale della società. Perciò, è necessario che eventi di questo tipo si sviluppino sul territorio. In questo contesto, UniTo, sfruttando le diverse sedi extrametropolitane, intende estendere sul territorio piemontese questo processo di valorizzazione della conoscenza”.

 

“Un piacere e un orgoglio poter accogliere quest’anno nella nostra città l’iniziativa UNIGHT che intende celebrare la Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori – commentano il Sindaco della Città di Mondovì, Luca Robaldo, e l’Assessore all’Urbanistica, Edilizia, Istruzione e Formazione professionale, Pari opportunità, Francesca Bertazzoli – Grazie, quindi, all’Università degli Studi di Torino e al Politecnico di Torino per aver organizzato una manifestazione capace di amalgamare la dimensione aggregativa a quella più informativa, nell’ottica di accorciare le distanze tra il mondo della ricerca accademica e l’opinione pubblica generica, provando parimenti ad accrescere la partecipazione attiva dei singoli individui rispetto a tematiche di stretta attualità del presente e del futuro. Tra venerdì 27 e sabato 28 settembre, insomma, grazie anche alle proposte del Liceo “Vasco-Beccaria-Govone”, i quartieri di Piazza e di Breo saranno impreziositi da diversi incontri divulgativi e laboratori di ricerca, per una contaminazione scientifica che rispecchia la nostra morfologia urbana, per una storica “Città degli Studi” distesa su più livelli collegati da una funicolare quasi a rimarcare il valore di una cerniera, di un collante, di un linguaggio universale che sappia unire e non dividere. La funicolare, appunto, ma soprattutto la cultura, la conoscenza, il desiderio di imparare e di confrontarsi come suggerito dalla stessa filosofia di UNIGHT”.

“La Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori è un’occasione molto importante per gli studenti liceali, almeno per due grandi motivi – conclude Bruno Gabetti, Dirigente Scolastico del Liceo “Vasco-Beccaria-Govone” di Mondovì – da una parte sensibilizzare alle tematiche di grande attualità – salute, clima, progresso sostenibile – e dall’altra aumentare la motivazione allo studio delle materie scientifiche, talvolta percepite difficili ed astratte,  cogliendone il grande valore potenziale e i molti collegamenti con la vita reale attraverso la scoperta del lavoro in team in ottica interdisciplinare compiuto dai giovani ricercatori”.

Il programma completo di tutte le città è disponibile sul sito https://unightproject.eu/it

L’obiettivo condiviso con le altre centinaia di città che in Italia e in Europa aderiscono alla Notte delle Ricercatrici e dei Ricercatori è quello di incoraggiare la partecipazione attiva al progresso della conoscenza per migliorare l’impatto che la ricerca ha sulla nostra vita quotidiana e rispondere insieme alle sfide più urgenti che riguardano la nostra salute e quella del pianeta. UNIGHT è un evento associato alla Notte Europea delle Ricercatrici e dei Ricercatori, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Marie Skłodowska-Curie Actions.

Grave bimbo di 9 anni investito mentre era in bici

E’ grave il bambino di 9 anni investito da un’auto mentre era in sella alla sua bici a Castagnole Lanze.

Un medico che era sul posto gli ha prestato soccorso fino all’arrivo dell’ambulanza.

Il bimbo è stato poi trasportato con l’elisoccorso all’ospedale di Alessandria.

Comitato diritti umani, Nicco: “Situazioni drammatiche nel mondo, meritano la nostra attenzione”

La situazione politica in Venezuela dopo le ultime elezioni è stata al centro della prima riunione della legislatura del Comitato Diritti Umani e Civili, condotta dal presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Davide Nicco.

Dalla voce di Mariela Magallanes, già deputata del Venezuela, è arrivato forte “l’allarme per una situazione che mette a rischio la democrazia nel mondo. Chiediamo che il Piemonte sia protagonista nel riconoscere la vittoria di Gonzalez Urrutiacontro Maduro, che sta usando violenza, torture, arresti arbitrari per affermare una vittoria illegittima”.

“È molto importante che il Comitato sia tornato a riunirsi a pochi mesi dall’inizio della legislatura. Il mondo è scosso da diversi fronti di guerra e di tensione, per questo è ancora più fondamentale che questo organismo continui a essere crocevia di dialogo, confronto e azione pubblica. Il Comitato ha recepito una proposta di risoluzione sulla crisi in Venezuela che verrà trasformato in un documento da discutere in Aula su cui auspico la più ampia convergenza”, ha dichiarato Nicco.

“Ringraziamo il presidente Nicco per aver permesso al Comitato di proseguire la sua attività in attesa della nuova composizione – hannospiegato i vicepresidenti Sara Zambaia e Gianpiero Leoi temi trattati, dalla questione delle elezioni in Venezuela, alla drammatica situazione della Striscia di Gaza, richiedono la massima attenzione delle istituzioni. Il ruolo del Comitato è proprio quello di supportare il Consiglio regionale in simili questioni: il documento che abbiamo approvato sulla questione venezuelana e che sarà trattato in Aula va in questa direzione”.

Tutti i membri del Comitato e le associazioni hanno espresso grande favore per la scelta del presidente Nicco di convocare questa riunione perché la situazione nel mondo è drammatica e non potevamo permetterci una sosta lunga.

Sono stati affrontati anche temi che riguardano i territori di Mosul, del Kurdistan e della condizione delle donne afghane, iraniane e yazide, così come la proposta di una dichiarazione a sostegno della messa al bando delle armi nucleari.

Infine è stato preso l’impegno di organizzare un convegno internazionale sui diritti umani entro il mese di dicembre.

Daspo urbano a quattro ventenni

La Stazione Carabinieri di Cuorgnè (TO), all’esito di una costante attività d’analisi info investigativa, ha richiesto ed ottenuto dal Questore della Provincia di Torino l’emissione di quattro provvedimento di “DASPO URBANO” nei confronti di altrettanti ventenni residenti in città.
Il provvedimento, notificato qualche giorno fa dai militari dell’Arma di Cuorgnè (TO), scaturisce dall’episodio verificatosi alcuni mesi prima, durante il quale i destinatari della misura, già in passato segnalati all’Autorità Giudiziaria per fatti analoghi, nei pressi di un esercizio pubblico del centro storico curgnatese, malmenarono per futili motivi un coetaneo, procurandogli lesioni guaribili in una decina di giorni.
Considerato che dalle condotte dei quattro giovani potesse derivare un pericolo concreto e attuale per la sicurezza pubblica, i militari dell’Arma hanno ottenuto e notificato la misura di prevenzione che costringerà i destinatari, per il periodo di due anni, a rimanere lontano dai locali pubblici o esercizi analoghi ubicati nel centro storico di Cuorgnè, nonché di stazionare nei pressi degli stessi.
Questo tipo di provvedimento, DACUR o DASPO URBANO, (divieto d’accesso alle aree urbane) è una misura di prevenzione emessa dall’Autorità di Pubblica Sicurezza e va contestualizzata nell’ambito delle attività volte ad anticipare la commissione dei reati e nell’ottica di contrasto a possibili fenomeni di degrado delle aree urbane dei centri storici; in particolare, viene utilizzata per impedire a chi si è già reso
responsabile di atti gravi, di frequentare determinate zone della città. L’autore può essere allontanato per un periodo fino a due anni, non solo da un determinato locale o pubblico esercizio, ma anche da un’intera zona cittadina. La violazione del divieto prevede l’arresto sino a tre anni di reclusione ed il pagamento di una multa sino a 24.000 euro.

Scossa di terremoto nel Torinese

Nessun danno per la scossa di terremoto che è stata registrata dai sismografi ieri. L’ipocentro a tre chilometri  da Pinasca, a una profondità di nove chilometri con magnitudo di 1.5. I residenti hanno avvertito la scossa nella notte.