CRONACA- Pagina 48

Cede ancoraggio, morti due torinesi in montagna

Le vittime sono Marco Bagliani, di 59 anni, di Torino, e Luca Giribone (34) di Bricherasio (Torino). I due sono morti  ieri sul Mont Greuvetta, in Val Ferret (Courmayeur), sul versante italiano del Monte Bianco. La causa dell’incidente è un possibile cedimento di un ancoraggio durante la scalata che li ha fatti precipitare per 200 metri. Un altro alpinista rimasto in parete ha dato  l’allarme ed è stato recuperato a quota 3.500 metri.

Operaio muore nello schianto in moto contro un’auto

Un incidente  mortale è avvenuto questa mattina a Gozzano nel Novarese nella strada dei muraglioni poco dopo lo stadio D’Albertas verso San Maurizio d’Opaglio. Vittima un operaio della Giacomini residente a Cesara. Si è schiantato contro un’auto mentre era a bordo della sua moto. Il 118 giunto sul posto non ha potuto far altro che constatare il decesso. I carabinieri che hanno dovuto gestire  il traffico della strada molto congestionato data l’ora di punta.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Sauze d’Oulx, c’era una volta il laghetto delle trote…

Breve news dal “Balcone delle Alpi”. Sembra quasi sparito il laghetto delle trote immerso nella natura e nel verde che piaceva ai tanti amanti della montagna che d’estate lo raggiungevano, alle porte del paese di Sauze, per trascorrere qualche ora di serenità, al sole, al fresco e in compagnia per mangiare un’ottima trota salmonata.
Per carità il laghetto c’è ancora e anche il piacevole ristorantino-bar che lo sovrasta ma il fascino del luogo non è più lo stesso da qualche anno. Il paesaggio oggi risulta stravolto, la zona è circondata da nuove ville, baite, condomini e parcheggi, ogni anno sempre di più. Continueranno a sbancare la montagna? Cemento, tanto cemento, polvere, tanta polvere.
Un’oasi di verde sconvolta dall’edilizia “selvaggia”. Si passa accanto e si ammirano le splendide ville appena costruite, perbacco che belle, dicono tutti. È nata la Sauze 2, una zona quasi residenziale per la felicità dei proprietari del ristorantino e anche del Comune, manca solo qualche negozio, poi verrà il supermercato e magari qualche piscina… ci faremo l’abitudine e magari affitteremo una baita per l’estate ma il laghetto delle trote dov’è? C’è ancora?
Filippo Re

Dalla Regione 87 milioni per la messa in sicurezza dei Comuni

Finanziati, d’intesa col ministero dell’Ambiente, 18 interventi strategici di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

L’Assessorato alla difesa del suolo ha condiviso con il Ministero dell’Ambiente, all’interno delle procedure del programma Rendis, un piano di interventi di varia natura con il comune intento di migliorare la sicurezza di fiumi e versanti.

La collaborazione operativa con il ministro Pichetto ci consente di mettere in pratica la volontà che spesso enunciamo: intervenire in prevenzione più che in emergenza. La nostra regione con questo piano mette in sicurezza realtà territoriali che da tempo necessitavano di una risposta concreta” affermano il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’Assessore regionale Marco GabusiSi tratta di interventi, frutto di un accordo precedente, che consentono di dare risposte efficaci a numerose situazioni da tempo in atto sul territorio.

I PRINCIPALI INTERVENTI: ALESSANDRIA, SALUGGIA ED ASTI
Gli interventi maggiormente significativi riguardano Alessandria, Saluggia e Asti.

Alessandria

L’intervento, per un importo complessivo di 21 milioni di euro, rappresenta un ulteriore passo in avanti per la messa in sicurezza della città di Alessandria e consiste nell’abbassamento della briglia dell’ex ponte Cittadella, che aumenterà la capacità di contenere le piene in alveo, e nel rafforzamento delle opere arginali esistenti nel tratto a monte al fine di renderle più sicure.

Saluggia

Saranno realizzate opere arginali per la difesa dalle piene della Dora Baltea per un importo complessivo di 17 milioni di euro. Gli interventi, attesi da molti anni, consentiranno di mettere in sicurezza l’area industriale posta alla sinistra del fiume Dora Baltea nel comune di Saluggia, in cui si colloca il polo biomedicale Livanova –DiaSorin, che rappresenta il più importante insediamento industriale della provincia di Vercelli, al cui interno operano oltre 1700 occupati. Inoltre, le opere previste contribuiranno ad aumentare ulteriormente il grado di protezione del deposito nucleare del reattore Avogadro ubicato nello stesso sito.

Asti

Gli interventi previsti, per un importo complessivo pari a 15 milioni di euro, si collocano lungo il tratto di fiume Tanaro immediatamente a monte della città di Asti e hanno il duplice obiettivo di migliorare la funzionalità del corso d’acqua e di migliorarne la qualità ecologica.

Rappresentano l’attuazione della prima parte di uno scenario progettuale più vasto che si estende sino a Castagnole delle Lanze, da realizzarsi anche con il contributo di soggetti economici privati, il quale, una volta completato nella sua interezza, contribuirà a ridurre ulteriormente il rischio alluvionale per la città di Asti e, allo stesso tempo, consentirà un miglioramento delle caratteristiche ambientali del tratto fluviale interessato.

Il quadro si completa con opere di minor impatto economico ma altrettanto fondamentali per i territori interessati e che spesso sono attese da anni.

Blogger alla scoperta della Val di Susa

Blogger alla scoperta di borghi, forti e città della Val di Susa, ecco le tappe del tour, organizzato durante Borgate dal Vivo come occasione di scoperta di posti meravigliosi e inediti:
📍 Avigliana e i suoi Laghi
📍 Susa, il centro storico e la sua storia
📍 Il Forte di Bramafam
📍 Bardonecchia e le sue montagne

Segui i loro racconti:
Alzati e Viaggia
EST Travel
Five In Travel – Vivi il viaggio attraverso i 5 sensi
Sonia Frattallone (su Instagram @girinsoliti_piemonte_)

E scopri il territorio e cosa fare d’estate sul sito: https://www.turismotorino.org/…/terr…/val-susa-e-sangone

(Facebook Ufficio Turismo Bardonecchia – Turismo Torino)

Con i Night Buster la notte a Torino è senza confini

Night Buster Estate

Si viaggia fino al 7 settembre, sulla linea estiva potenziata della rete notturna che collega i Comuni della prima cintura al centro città anche di notte.

17 linee uniscono il centro città ai Comuni limitrofi, coprendo la fascia oraria dalle 23:00 alle 5:00.

Tutte le linee effettuano il Capolinea centrale in Piazza Vittorio e si può viaggiare con gli stessi biglietti ed abbonamenti utilizzati durante il giorno.

 

#nightbusterGTT

Torino accoglie il mondo delle Equipes Notre-Dame


XIII Raduno Internazionale all’Inalpi Arena dal 15 al 20 luglio

Si svolge dal 15 al 20 luglio il XIII Raduno Internazionale di Torino 2024: oltre 7500 gli equipiers provenienti da ogni parte del mondo vivranno una settimana intensa e ricca di momenti di spiritualità e riflessione.

Il tema scelto per il raduno “Andiamo con cuore ardente” richiama l’episodio del Vangelo dei discepoli di Emmaus (Lc 24:15.35) e sarà vissuto in giornate intense con la celebrazione eucaristica tutti giorni, momenti di meditazione, conferenze, incontri plenari e spettacoli. Negli hotel distribuiti a Torino e in provincia da Ivrea ad Asti ci saranno momenti di confronto in gruppi ristretti. 

Saranno 86 i paesi rappresentati: primi i brasiliani quasi duemila, seguiti dai francesi, a comporre il podio, gli spagnoli, seguiti dagli italiani e dai colombiani. Ci saranno anche coppie provenienti dalla Nuova Zelanda, dall’Australia, dal Botswana, dalla Repubblica Domenicana e dalla Guinea.  L’organizzazione coinvolgerà anche 400 volontari che sosterranno le attività in gran parte svolte all’interno dell’Inalpi Arena.

Tra i relatori il cardinale José Tolentino de Mendonça, la professoressa Marina Marcolini, la dottoressa Gabriella Gambino, Maria Clara Lucchetti Bingemere la coppia Masu e Xosè Manuel Dominguez de la Fuente, suor Nathalie Becquart e Elisabeth SaléonTerras collaboratrice a Troussures per oltre vent’anni di padre Henri Caffarel, fondatore del Movimento. 

Torino, città ricca di storia, cultura, tradizione sociale religiosa e laica, e la sua  Chiesa locale viva e ricca di spiritualità, custode della S. Sindone, sono pronte a dare il benvenuto ed accogliere gli Equipiers. Durante il Raduno i partecipanti avranno l’opportunità di percorrere degli itinerari spirituali nei luoghi simbolo a Torino, Chieri e Castelnuovo Don Bosco per conoscere esperienze e tradizioni religiose ricche di santità nate e ancora oggi presenti in città e nel territorio piemontese. 




Nel salutare Torino Clarita e Edgardo Bernal i Responsabili internazionali del Movimento affermano: «il movimento conta circa 160.000 membri ed è presente in più di 90 paesi nei cinque continenti. Ogni sei anni teniamo un incontro internazionale in qualche parte del mondo, come quello che si terrà qui a Torino, dove circa 8000 membri del movimento, coppie e sacerdoti si riuniranno per celebrare questo cammino di fede, per comprendere il nostro ruolo nella chiesa e nel mondo di oggi e per stabilire gli orientamenti di vita che costituiscono la road map che guiderà il movimento nei prossimi sei anni. L’incontro, che ha come motto “Andiamo con il cuore ardente”, prevede momenti di preghiera ed Eucaristia, relatori laici e religiosi di spicco, che tratteranno temi di attualità legati al momento di vita che stiamo vivendo come cattolici, testimonianze di vita provenienti da diverse realtà culturali e incontri di riflessione e scambio di idee».

L’arcivescovo di Torino mons. Roberto Repole dice:«Le Equipes Notre Dame sono una realtà radicata e diffusa nella Chiesa piemontese, che vede coinvolte in questo movimento centinaia di coppie. Come le altre associazioni e movimenti ecclesiali di famiglie, credo che le Equipes offrano oggi una testimonianza molto importante per la comunità cristiana e per la società civile: testimoniano la centralità della dimensione spirituale nella vita delle coppie, cioè il bisogno fondamentale dell’uomo e della donna, di non guardarsi solo negli occhi, ma di guardare in alto, all’origine della vita e dell’amore».

Il vescovo ausiliare mons. Alessandro Giraudosottolinea: «Le Equipes di Torino e del Piemonte si sono preparate con grande impegno all’accoglienza delle coppie provenienti da tutto il mondo. Tutta la Chiesa torinese parteciperà con gioia all’incontro internazionale, non solo seguendo i lavori e condividendo i momenti di preghiera, ma anche accompagnando le coppie in alcuni luoghi che aiutano a conoscere la storia di questa Chiesa locale e in particolare la testimonianza dei santi in questo territorio».

Michela Favaro, Vicesindaca della Città di Torino afferma «Accogliere a Torino il XIII incontro Internazionale delle Equipes Notre-Dame è motivo di orgoglio per la nostra città. Torino, città dei Santi Sociali, è un laboratorio di accoglienza e solidarietà e ha tra le sue priorità quello di pensare al benessere delle persone e delle famiglie di oggi e di domani.  Ci auguriamo che per le migliaia di coppie provenienti da tutto il mondo che parteciperanno all’appuntamento questo rappresenti una importante opportunità di condivisione, di riflessione e crescita spirituale ma anche l’occasione di scoprire quanto di meglio Torino ha da offrire tra storia, arte, cultura ed enogastronomia».

Maurizio Marrone, Assessore della Regione Piemonte alle Politiche Sociali con delega alle Famiglie, dichiara:«Il Piemonte, terra della Sindone e dei Santi sociali, accoglierà a braccia aperte le oltre settemila persone che accorreranno a Torino per celebrare la famiglia nel solco dell’insegnamento cristiano».

Giampiero Leo, Coordinatore Commissione Cultura e Welfare della Fondazione CRT in rappresentanza della presidente Prof.ssa Anna Poggi ha dichiarato «La Fondazione CRT considera appuntamenti come questi importantissimi perchè fanno conoscere e valorizzano il nostro territorio, ma anche e soprattutto perchè metto al centro dei valori- come quelli di una famiglia salda e quindi aperta e inclusiva, nella comunità contemporanea. Tutto ciò è fondamentale da sempre, ma più importante che mai in un contesto storico di cambio d’epoca, come afferma Papa Francesco, nel quale la transizione e sovente anche la confusione aumentano le fragilità e le insicurezze della società. Per queste ragioni la presidente Poggi ha voluto che la Fondazione CRT desse il massimo sostegno possibile al Raduno».

Giovane mamma di due bimbi muore in bici travolta da un minivan

Doveva partecipare anche lei  alla festa di compleanno del bambino di un’amica. Ma la mamma di due bambini, 36enne è invece morta per strada speronata da un minivan. In sella alla propria bici, era partita da Cameri verso Novara sulla strada statale 32, quando per causa da accertare è stata investita dal veicolo. A nulla sono valsi i soccorsi del 118 per salvarla.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Bambino salvato al Regina Margherita: intervento ad altissimo rischio al polmone

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Salvato con un intervento ad altissimo rischio un bambino di 11 anni della provincia di Cuneo, affetto da una rarissima patologia infettiva che aveva causato lo sviluppo di una cisti di grandi dimensioni che comprimeva il polmone sinistro, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. In seguito ad una crisi respiratoria il bambino era stato portato all’ospedale di Cuneo per le prime cure, ma successivamente è stato trasferito al Regina Margherita di Torino quando si è concretizzato il sospetto di un’infezione da echinococco che comprometteva la respirazione del piccolo e che poteva richiedere un delicato intervento chirurgico. L’echinococcosi o idatidosi è causata dall’infezione con larve di Echinococcus Granulosus, tenia delle dimensioni di 2-7 mm ospitata dai cani, dalle pecore, dalle capre e dai maiali. Il bambino aveva probabilmente contratto l’infezione in ambiente rurale. Questo difficile e delicato intervento, fondamentale per restituire il bimbo ad una vita normale, è stato eseguito da un’équipe composta dal dottor Luca Lonati dell’équipe della Chirurgia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita (diretta dal dottor Fabrizio Gennari) e dal dottor Paraskevas Lyberis dell’équipe della Chirurgia toracica universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Enrico Ruffini). L’intervento chirurgico, durato più di dieci ore, era particolarmente delicato per la posizione della cisti da echinocco che raggiungeva la dimensione di 8 centimetri e che si localizzava tra il lobo superiore ed il lobo inferiore del polmone sinistro del bambino, rischiando che si dovesse arrivare all’asportazione dell’intero polmone per essere rimossa. Durante l’intervento il team di chirurghi è riuscito ad isolare tutti i vasi polmonari ed a separare delicatamente la cisti dal tessuto polmonare e dai linfonodi del mediastino, riuscendo nell’asportazione della cisti senza romperla, evento che avrebbe potuto causare anche la morte del bambino per complicanze infettive o di shock anafilattico. Fondamentale il supporto del team anestesiologico pediatrico del dottor Lorenzo Moscaritolo del servizio di Anestesia e Rianimazione pediatrica (diretto dalla dottoressa Simona Quaglia). Un risultato davvero sorprendente per una patologia tanto rara quanto pericolosa, che può causare improvvisamente crisi respiratorie e shock anafilattico, mettendo a serio rischio la vita del piccolo paziente. Il bimbo ora è in ottime condizioni generali ed è già rientrato a casa dopo pochissimi giorni di ricovero per riprendere la sua vita di tutti i giorni insieme a mamma, papà e fratellino. Ancora un intervento con un altissimo tasso di difficoltà che conferma per l’ennesima volta le eccellenze dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, coordinato dal Dipartimento di Patologia e Cura del bambino (diretto dalla professoressa Franca Fagioli), in collaborazione con le eccellenze della Città della Salute di Torino (diretta dal Direttore generale dottor Giovanni La Valle). L’Addetto Stampa Pierpaolo Berra

Coltellate nel centro accoglienza, un uomo in ospedale

Nel centro di accoglienza in Strada della Pellerina 26 a Torino un ospite di origini maliane di 24 anni ha accoltellato più volte un uomo di 39 anni della Sierra Leone. Il ferito è ricoverato all’ospedale Maria Vittoria non in pericolo di vita, mentre l’aggressore è stato arrestato dai carabinieri. Non si conoscono i motivi dell’aggressione.