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Incontro tra Thomas Schael e il Sindaco Stefano Lo Russo

Con le dovute proporzioni è stato un incontro tra due Sindaci quello che è avvenuto questa mattina tra il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo ed il Commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino Thomas Schael. E sì, perché nel piccolo anche la CDSS è una piccola città con 9600 dipendenti, 2500 studenti e specializzandi e 15000 cittadini che entrano al giorno, e con la gestione di situazioni, soprattutto strutturali, molto simili a quelle di un comune. Non per niente Thomas Schael si definisce un “city manager”.  Si è parlato del futuro del Parco della Salute, della Scienza, della Ricerca e dell’Innovazione di Torino. Lo Russo ha condiviso l’intenzione di accelerare che ha espresso Schael, che gli ha presentato quanto già esposto il giorno precedente al Magnifico Rettore Stefano Geuna per dare un quadro prospettico su quello che dovrà entrare nel futuro Parco e quanto invece dovrà essere ricollocato e in quali sedi. In particolare si dovrà decidere il futuro delle attuali Molinette dal punto di vista clinico assistenziale e dal punto di vista universitario, qualora una parte dovesse diventare uno studentato. E’ evidente che una parte fondamentale della discussione ha toccato l’aspetto urbanistico della zona tra Molinette e zona Lingotto, dove sorgerà il Parco. Cogenti gli argomenti relativi i parcheggi vicini alla nuova location e la viabilità che dovrà unire gli ospedali attuali e quello del futuro. Il Sindaco ha apprezzato le proposte del Commissario. I due si sono aggiornati per incontrarsi nuovamente al più presto proprio nell’ottica di un’accelerazione, che mai come in questo momento è diventata indispensabile per il futuro della sanità torinese e piemontese, grazie ad una nuova struttura che dovrà allargare gli orizzonti a livello europeo.
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Piemonte: col Piano rifiuti speciali arrivano due bandi da 36 e 80 milioni

Durante la discussione generale sul Piano Rifiuti speciali che si è svolta oggi in Commissione Ambiente, presidente Sergio Bartoli, l’assessore Matteo Marnati ha presentato gli aggiornamenti al 2024 del piano: “Attraverso l’approvazione di questo piano per i Rifiuti speciali – ha detto – con il regolamento interno aggiornato alle nuove direttive europee, sbloccheremo a breve i fondi necessari per attivare due nuovi bandi: 36 milioni per sviluppare le filiere dell’economia circolare piemontese e circa 80 milioni per le imprese, con un bando per il miglioramento dei processi produttivi, sia per risparmio e efficientamento energetico, ma anche per sostenere l’economia dei processi industriali”.

Il presidente Bartoli e l’assessore Marnati

“Con il tavolo rifiuti – ha proseguito l’assessore – realizzato con le associazioni di categoria per sviluppare tutte le filiere dei sottoprodotti, stiamo puntando tantissimo sul tema dell’economia circolare e della bioeconomia: sarà uno dei punti chiave all’interno delle prossime programmazioni per utilizzare gli scarti di lavorazione e farli diventare nuovi prodotti o nuova materia prima”.
I consiglieri Mauro Calderoni (Pd), Alberto Unia (M5s), Paola Antonetto (Fdi), Alberto Avetta (Pd), Vittoria Nallo (Sue), sono intervenuti per chiedere chiarimenti all’assessore.

La Commissione ha anche espresso voto favorevole a maggioranza sul parere preventivo circa la proposta di regolamento regionale “Criteri per la redazione del progetto di gestione degli invasi”.

Ad Avigliana due fratelli feriti a coltellate dal cognato

Nella giornata di mercoledì 19 marzo, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino ha convalidato il fermo di indiziato di delitto – operato d’urgenza e d’iniziativa della Polizia Giudiziaria – eseguito dai militari della Compagnia di Rivoli nei confronti di un cittadino quarantunenne di nazionalità marocchina che lo scorso 12 marzo si sarebbe reso responsabile di un duplice tentato omicidio verso due connazionali suoi parenti.
Il presunto reo, cognato delle vittime, la sera dei fatti, dopo una discussione scoppiata per futili motivi e probabilmente legata al difficile rapporto di convivenza dei tre, avrebbe inferto alcune coltellate alle braccia di entrambi.
I Carabinieri, allertati dal personale del 118 intervenuto nell’abitazione dove si è consumata l’aggressione, hanno dovuto ricostruire con attenzione la dinamica, in considerazione di una prima versione dei fatti poco credibile resa agli investigatori che attribuiva il tentato omicidio ad un quarto soggetto dall’identità ignota.
La speditiva attività di indagine condotta dai militari ha fatto emergere come il quarantunenne abbia di fatto aggredito in un primo momento una delle due vittime, ferendola gravemente alle braccia con un coltello, per poi colpire anche la seconda intervenuta per separarli. L’uomo, prima dell’arrivo dei sanitari e dei Carabinieri, si sarebbe poi lui stesso inferto dei tagli superficiali alle braccia, con il chiaro intento di dissimulare un’aggressione commessa da un quarto individuo.
Il quarantunenne, ristretto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è ora gravemente indiziato di tentato omicidio aggravato e continuato. Le due vittime sono invece ricoverate e non versano in pericolo di vita.

La telemedicina per deospedalizzare i pazienti con malattia renale cronica

«Sono un paziente seguito dalla Nefrologia dell’Asl VCO dal 2013, epoca in cui sono stato sottoposto a biopsia renale. Nel 2022 purtroppo la mia insufficienza renale è giunta ad uno stadio che mi ha portato alla necessita della dialisi, ma grazie al direttore Borzumati e alle infermiere dell’ambulatorio di Malattia Renale Avanzata mi è stato proposta una terapia da eseguirsi direttamente a domicilio. Oltre al fatto di non essere obbligato a dovere andare in ospedale, l’utilizzo della telemedicina mi ha permesso di essere costantemente in contatto con il centro di riferimento che si trova all’ospedale di Verbania».

Questo il racconto di Cristiano, un paziente che ha potuto usufruire del sistema informatico di gestione della telemedicina utilizzato dalla struttura di Nefrologia e Dialisi e composto da diversi device medicali, tra cui una stazione periferica (Totem trasportabile) a domicilio del paziente (casa/RSA), una stazione di controllo in sede ospedaliera, un centro di controllo informatico con server cloud, che consente agli Operatori Sanitari in Ospedale di addestrare i pazienti/caregivers a domicilio nel processo di Dialisi Peritoneale e di effettuare Teleassistenze e Televisite. Il sistema ad oggi permette di seguire i pazienti trattati a domicilio con dialisi peritoneale (in media 25-30 pz /anno) in condizioni di maggiore sicurezza e qualità in termini di prestazione erogata.

«Attraverso la videodialisi – ha proseguito Cristiano – ho potuto essere seguito dalle infermiere e dalla dottoressa Bonvegna con videovisite e collegamenti con cui mi seguivano nel post addestramento. Successivamente, dopo essere diventato autonomo nella gestione della dialisi, mi è stato fornito un altro strumento: la webApp, che mi permette di inviare i miei parametri tutti i giorni, direttamente al centro dialisi. Sono soddisfatto della gestione della mia malattia dal punto di vista clinico e dell’assistenza, nonostante la realtà di provincia i dottori e le infermiere che mi seguono sono all’avanguardia e il poter restare a casa mi permette una buona qualità di vita nonostante la malattia. Ora aspetto il trapianto di rene fiducioso».

I dati parlano di 113 tra televisite e teleleassistenza nel 2022, 196 nel 2023 e 443 nel 2024. Da sottolineare anche la riduzione del rischio infettivo, perché grazie al sistema di telemedicina si è ridotto in modo significativo il numero dei viaggi dei pazienti verso l’ospedale e degli operatori sanitari verso il domicilio del paziente, consentendo una sensibile riduzione del drop-out.

Come ha raccontato il paziente Cristiano, dal 2021 è stato anche avviato l’utilizzo di un secondo modulo, che consente agli Operatori Sanitari in Ospedale di utilizzare una web App per inviare direttamente su smartphone, tablet o PC del paziente una scheda digitale per il recupero dei parametri richiesti (pressione, frequenza cardiaca, glicemia, peso, terapia assunta), i dati condotti su canale digitale protetto giungono al cruscotto paziente e resi disponibili ai Sanitari in forma di grafico. Ciò ha permesso di effettuare un telemonitoraggio per valutare l’andamento clinico e l’aderenza della terapia, migliorando la qualità delle cure nell’ottica di una medicina di prossimità e precisione.

Dal 2024 il programma di telemedicina in ambito nefrologico è stato inoltre esteso ai pazienti con malattia renale cronica avanzata che si accingono ad avviare il trattamento dialitico, per permettere una scelta del tipo di dialisi più consapevole e condivisa con il nucleo familiare, senza la necessità di continui viaggi fra domicilio ed ospedale.

Nel corso dell’anno otto famiglie, diffusamente dislocate nel VCO sono state supportate con tale tipo di sistema.

Oltre a ottimizzare quanto già fatto, nel 2025 è anche intenzione dell’Asl VCO sviluppare ulteriormente il programma, avviando una stabile interazione con i Medici di Medicina Generale (MMG) associati e le Case di Comunità per la gestione clinica condivisa, secondo Percorsi di Salute e Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PSDTA) opportunamente redatti, dei pazienti affetti da malattia renale cronica di grado moderato, cui possono essere evitate periodiche visite in presenza in ospedale attraverso l’utilizzo della telemedicina (televisite di controllo o teleconsulto) fruibili nelle opportune sedi della medicina territoriale e prenotabili su apposite agende CUP.

Tutto questo, oltre a migliorare l’interazione ospedale-territorio, tra Specialisti Ospedalieri e MMG nella gestione delle patologie croniche, ha l’obiettivo di determinare un miglioramento della appropriatezza prescrittiva e generare un riverbero positivo sulle liste d’attesa nell’ambito specifico.

Nell’esperienza condotta si è toccato con mano l’efficace utilizzo della sanità digitale a domicilio, applicabile anche per lo svolgimento di procedure sanitarie relativamente complesse come l’effettuazione di un programma di dialisi, con un’operatività improntata alla semplificazione e migliore fruibilità delle cure abbinate a un adeguato profilo di sicurezza.

Il Direttore di Nefrologia e Dialisi, Maurizio Borzumati: «Il progetto di videodialisi consente una migliore qualità di vita per i pazienti che possono effettuare a casa, in sicurezza, con una riduzione degli accessi ospedalieri, la terapia. Inoltre ha migliorato la modalità operativa delle figure professionali coinvolte, soprattutto dei caregiver. La videodialisi ha permesso di toccare con mano nell’ambito dell’assistenza e delle terapie erogate a domicilio, il valore della medicina di prossimità e della sanità digitale applicabile anche allo svolgimento di procedure sanitarie relativamente complesse, quale può essere un programma di dialisi».

La Coordinatrice del Servizio di dialisi peritoneale, Michela De Nicola: «L’utilizzo della videoassistenza ha consentito di ridurre le complicanze e di far sentire i pazienti e i loro caregiver sicuri nella gestione di una terapia salvavita effettuata al domicilio. Oltre alla videodialisi e alla WebApp, con un programma scientifico abbiamo sviluppato la presa in carico dei pazienti con malattia renale avanzata che stanno per iniziare il trattamento dialitico, seguendoli con il programma di telemedicina per visite e counseling evitando loro la necessità di frequenti viaggi in ospedale».

Il Direttore Generale, Francesco Cattel: «Mi complimento con il Direttore, con la Coordinatrice e con gli operatori della Nefrologia e Dialisi per i risultati ottenuti che pongono il paziente e le sue esigenze al centro del percorso di diagnosi e cura utilizzando una procedura di telemedicina avanzata. Il progetto consente una migliore presa in carico da parte dei caregiver e dà attuazione a una medicina di prossimità molto utile e importante per i pazienti cronici, in un territorio di montagna come il Verbano Cusio Ossola».

L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi: «L’esempio dell’Asl VCO conferma come la telemedicina non sia solo vantaggiosa per i pazienti, ma anche per i professionisti e, più in generale, per la sanità pubblica; riuscendo a ottimizzare le prestazioni e incidere positivamente sulle liste di attesa. Inoltre, in zone particolarmente disagiate come quelle comprese all’interno del VCO, la telemedicina permette di garantire l’assistenza ai pazienti direttamente al loro domicilio, un vantaggio importante anche per le famiglie e i caregiver».

Ferrovie: sempre meno le “linee sospese”

“Nel 2019 c’erano 500 chilometri di linee ferroviarie sospese che oggi sono scesi a 372, cerchiamo di migliorare il servizio ai viaggiatori pur essendoci ancora molto da lavorare”, con la riapertura quindi di 128 chilometri.

Con queste parole l’assessore Marco Gabusi sintetizza l’informativa illustrata nella seconda Commissione dela Regione , presieduta da Mauro Fava, in merito alle linee ferroviarie sospese o soppresse.

Nei prossimi anni per riuscire a riaprire tutte le linee attualmente sospese ci vorranno quattrocento milioni di euro di investimenti, oltre a quarantacinque milioni all’anno aggiuntivi per i costi dell’esercizio.

Intanto alcune linee sono state riaperte, tipo la Casale-Mortara e la Asti-Alba che completano l’anello di collegamento tra i territori delle Province di Cuneo, Asti, Alessandria e la Lombardia.

Nel corso della seduta sono intervenuti per richiedere precisazioni e chiarimenti Monica CanalisNadia ConticelliAlberto AvettaDomenico Ravetti (Pd), Alice Ravinale (Avs), Alberto Unia (M5s) e Roberto Ravello (Fdi).

Sollecitato dagli interventi dei commissari, l’assessore ha concordato sull’importanza del biglietto unico integrato che si cercherà di adottare ed estendere con le riaperture e i nuovi contratti.

Gabusi ha anche svolto l’informativa in merito alla fermata di Bardonecchia sulla linea ferroviaria ad alta velocità, rilevando che non avere due fermate tra Oulx e Bardonecchia e quale delle due mantenere è una valutazione del gestore.

Panchine smart nel centro di Chieri

Sei panchine “Smart” sono state installate in diversi punti del centro storico di Chieri: lo annunciano l’assessore al Commercio e all’Artigianato Biagio Fabrizio CARILLO e l’assessore all’Innovazione, Smart City e Tecnologie Flavio GAGLIARDI: «Si tratta di uno degli interventi relativi all’arredo urbano finanziati dal DUC-Distretto Urbano del Commercio attraverso un apposito bando della Regione Piemonte. Dopo la filodiffusione, ecco un’altra azione concreta volta a rendere Chieri più attrattiva e più innovativa, valorizzando l’area lungo via Vittorio Emanuele ricompresa tra la Biblioteca Civica e la chiesa di San Domenico, ovvero i due punti di ingresso al nostro centro storico. Queste isole digitali vogliono essere al contempo un luogo di socialità e un modo per offrire ai cittadini servizi di carattere “smart”. Ad esempio, si potrà navigare tramite wifi gratuito e ricaricare cellulari e altri dispositivi e micro elettrodomestici portatili (attivando la presa elettrica attraverso un apposito QR Code da inquadrare e una app da scaricare). Le panchine sono tutte abbellite da fioriere e le due più grandi sono vere e proprie “vetrine digitali”, grazie ad un display attraverso il quale saranno date comunicazioni e informazioni di varia natura, dal meteo agli eventi. Sono anche dotate di porta biciclette con possibilità di ricaricare quelle elettriche. Oltre a servire ciclisti e pedoni, vogliamo rendere più facile la vita di chi ha difficoltà motorie, offrendo una soluzione concreta per la ricarica delle carrozzine elettriche in mobilità».

Questo arredo urbano smart è parte di un ecosistema denominato “Igate”, progettato per semplificare l’accesso a informazioni e servizi attraverso un’app intuitiva e rendere le città più connesse e accessibili. Grazie alla geolocalizzazione, gli utenti possono facilmente scoprire cosa offre il Comune in cui si trovano e anche accedere a informazioni sui Comuni limitrofi.

Le due panchine “Smart” più grandi sono collocate in piazza Cavour (lato chiesa di San Antonio) e nell’ultimo tratto di via Vittorio Emanuele (lato chiesa San Domenico). Le altre quattro panchine di dimensioni più piccole si trovano in piazza Mazzini, piazza Umberto ed in via Vittorio Emanuele (altezza civico 36 e davanti alla Biblioteca Civica).

Le panchine, realizzate e installate da Tecno World Group, sono in acciaio inox verniciate a polvere e con telaio in doghe di materiale ecocompatibile. Chieri è il primo Comune del torinese a installare questa tipologia di isole digitali, che svolgono un ruolo non solo di stazioni di ricarica ma anche di punti di aggregazione sociale. Progetti analoghi sono stati realizzati o sono in fase di realizzazione in importanti parchi archeologici italiani, nel borgo antico La Pigna a Sanremo e lungo la ciclabile dei fiori tra Santo Stefano al mare e Ospedaletti, a Catania e nel Distretto Urbano del Commercio di Cuneo.

Riaperto al pubblico l’Ufficio postale di Ceres

Disponibili nella sede i certificati previdenziali (cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M”)

 

Sono terminati nella sede  i lavori di ristrutturazione e ammodernamento finalizzati ad accogliere tutti i principali servizi della Pubblica Amministrazione grazie al progetto “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, l’iniziativa ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.

Tra gli interventi effettuati il rinnovo della pavimentazione, lavori di tinteggiatura, nuovi arredi e postazioni ergonomiche. Oltre ai servizi postali, finanziari, di assicurazione ed energia presso gli uffici postali sono disponibili anche i servizi INPS (il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M” che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico).

L’ufficio postale sarà a disposizione dei cittadini con il consueto orario dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle ore 13.45 e il sabato fino alle 12.45

Poste Italiane conferma, ancora una volta, non solo la missione al servizio del sistema Paese ma anche il valore della capillarità, elemento fondante del proprio fare impresa, in netta controtendenza con il progressivo abbandono dei territori.

Dopo l’autorizzazione della Commissione Europea a fine ottobre 2022 i lavori di ristrutturazione sono stati avviati in oltre 3390 Uffici Postali in tutta Italia ed entro la fine del 2026 saranno complessivamente 7000 i nuovi uffici Polis.

A Pescheria del Garda la Borsa dei Laghi del Nord Italia

Ottantuno buyer provenienti da 27 Paesi del mondo per un matching con oltre cento operatori turistici di alto livello. Sono questi i numeri della quarta Borsa Internazionale dei Laghi, la manifestazione itinerante di incoming dedicata al turismo lacustre del Nord Italia presentata il 17 marzo alla Camera di Commercio di Verona, ente organizzatore per l’edizione 2025. Quest’anno la Borsa Internazionale dei Laghi si terrà a Peschiera del Garda dal 19 al 23 marzo. Con una domanda proveniente dagli Stati Uniti, dall’India, dalla Cina alla Gran Bretagna, fino alla Germania e al Belgio, l’iniziativa punta a promuovere i Laghi prealpini come una destinazione unica sui mercati internazionali, sviluppando un’offerta turistica da 34,4 milioni di presenze l’anno, competitiva e attrattiva per i viaggiatori provenienti da tutto il mondo e, al tempo stesso, favorire la cooperazione tra istituzioni pubbliche, associazioni e imprese private del settore.

“Per cinque giorni l’attenzione degli operatori internazionali sarà focalizzata sulle cinque principali destinazioni lacustri del Nord, a partire proprio dal lago di Garda – ha dichiarato il componente della Giunta della Camera di Commercio di Verona, Paolo Tosi – Per noi essere capofila dell’edizione 2025 rappresenta un’opportunità strategica per valorizzare ulteriormente il nostro territorio a livello internazionale. Da tempo siamo infatti impegnati nella promozione del turismo veronese anche attraverso iniziative come Great Wine Capitals, la rete Internazionale dell’esoterismo e soprattutto Destination Verona & Garda Foundation, la fondazione istituita per rafforzare la visibilità e l’attrattività turistica dell’intera provincia”.

Per tutta la durata della Borsa i buyer partecipanti prenderanno parte ad incontri b 2b, presentazioni sulle destinazioni turistiche lacustri e visite esperienziali alla scoperta delle specialità e attrazioni locali. Si parte mercoledì 19 marzo con il tour introduttivo dedicato, per proseguire giovedì 20 marzo con la giornata business a bordo della Motonave Tonale, nel porto turistico di Pescheria, con oltre duemila appuntamenti fissati. Gli ultimi tre giorni dal 21 al 23 marzo si concentreranno sulla scoperta delle destinazioni coinvolte a partire dalla sponda scaligera del lago di Garda, al lago di Como e a quello di Varese, dal lago d’Orta al lago Maggiore, senza dimenticare il lago d’Iseo e le sponde bresciane e trentina dello stesso lago di Garda. Tra le novità del 2025, anche il media trip organizzato in collaborazione con Enit Usa, che vedrà cinque giornalisti americani impegnati, dal 18 al 24 marzo, in una settimana di full immersion fra le varie mete lacustri.

Nel 2023, secondo le elaborazioni del Servizio Studi e Ricerca della Camera di Commercio di Verona su base Istat, i Comuni che si affacciano sui laghi del Nord Italia con i rispettivi entroterra hanno registrato oltre 9,1 milioni di arrivi e 34,4 milioni di presenze, con pernottamenti presso strutture alberghiere e extralberghiere, con una media di 4 giornate di permanenza. A farla da padroni, a livello geografico, sono soprattutto i turisti provenienti dall’estero, protagonisti di quasi tre quarti degli arrivi e di oltre l’80% delle presenze.

 

Mara Martellotta

Schianto sulla provinciale: muore 32enne, due feriti

A Virle Piemonte nel Torinese un uomo di 32 anni è morto in un incidente stradale alla guida della sua auto. I due passeggeri  di 30 e 24 anni a bordo con lui  sono rimasti feriti e sono ricoverati al Cto. Stavano viaggiando sulla strada provinciale quando, per cause da verificare, avrebbero avuto un incidente autonomo che non ha coinvolto altri mezzi.

Alle Molinette: fuori dal tunnel della droga dona un rene alla compagna

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Le storie a lieto fine non capitano solo nei film e anche di questi tempi possono esistere anche nella realtà.
Lei ha 34 anni ed affronta fin da piccola una malattia renale, la Granulomatosi di Wegener, che l’ha portata nel 2015 al trapianto di rene grazie alla donazione di sua mamma. Per anni le ha dato respiro dalla malattia, ma di recente il rene aveva esaurito la sua funzione e lei era rientrata in dialisi.
Anche a lui, 46 anni, la vita non ha fatto sconti. Sa cosa vuol dire la sofferenza ed il tunnel della tossicodipendenza, ma grazie agli anni di recupero a San Patrignano ne è uscito. Purtroppo la droga gli ha lasciato un segno indelebile perché gli ha portato via il figlio che non si è salvato da questa “malattia”. Sa cosa vuol dire perdere le persone a cui si vuole bene, sa cosa sia assistere alla loro sofferenza. Tre anni fa conosce lei e la sua vita svolta. Nel momento in cui si affaccia una nuova sfida lui conosce il significato della generosità di chi aiuta quando uno non ce la fa. Adesso lei affrontava la dialisi dopo un lungo periodo di trapianto di rene ed il primo istinto di lui è stato di proporsi per donarle un rene per amore e, per suo tramite, la salute ritrovata.
Dopo un attento periodo di analisi ed esami sia sul ricevente sia sulla donatrice, giunge finalmente l’approvazione per il trapianto. La procedura avviene presso la Nefrologia Dialisi Trapianti (diretta dal professor Luigi Biancone – responsabile del Programma di Trapianto Rene). A questo punto si è immediatamente proceduto all’intervento chirurgico. Questo è stato eseguito  dal dottor Aldo Verri (Direttore della Chirurgia Vascolare ospedaliera) e dal dottor Andrea Agostinucci e dal professor Paolo Gontero (Direttore della Clinica Urologica universitaria) e dal dottor Andrea Bosio con l’assistenza anestesiologica della dottoressa Chiara Melchiorri (Anestesia e Rianimanzione 2 – diretta dal dottor Maurizio Berardino). Successivamente la coppia è stata ricoverata presso l’Unità semintensiva della Nefrologia, gestita dall’équipe nefrologica del professor Biancone.
Cinque giorni dopo il trapianto lui era già a casa e lei fuori dalla dialisi con una funzione renale ottima. La forza della generosità ha ribaltato la prospettiva rispetto a qualche giorno prima, adesso volano verso un nuovo futuro, anzi convolano…. «Quella del donatore è una doppia vittoria: contro la malattia di lei e per una nuova vita insieme» spiega il professor Luigi Biancone.
Il Centro di Trapianti renali della Città della Salute e della Scienza di Torino (ospedale Molinette), intitolato al fondatore della Nefrologia piemontese Antonio Vercellone, rinnova e rinforza nel 2025 il suo primato in Italia per numero e complessità dei trapianti di rene. Il numero globale dal 1981 è di circa 4700. Tutto questo sempre grazie alla generosità dei donatori e delle loro famiglie.
“Questa storia a lieto fine è l’ennesima conferma del fatto che la Città della Salute e della Scienza di Torino sia un DEA di terzo livello. Ci confermiamo nel cam,po dei trapianti al top in Italia e in Europa” dichiara Thomas Schael (Commissario della Città della Salute e della Scienza di Torino).
“Ancora una volta un plauso ai professionisti della Città della Salute e della Scienza per questo intervento multidisciplinare. Alla coppia una grande complimento per questo enorme gesto di amore e un in bocca al lupo per il prosieguo di una vita insieme all’insegna della salute e della felicità” commenta l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi.