CRONACA- Pagina 461

Nella carrozzeria smontavano le auto: arrestati per furto, riciclaggio e ricettazione

5 PERSONE SOTTOPOSTE A MISURA CAUTELARE 

Nei mesi scorsi, nell’ambito dei controlli di natura amministrativa pianificati dalla Polizia di Stato per la verifica della attività commerciali del settore automobilistico veniva individuata ad Alpignano (TO), una carrozzeria, gestita da due fratelli, la cui conduzione aveva destato sospetti negli investigatori per le troppe irregolarità rilevate.

Gli approfondimenti investigativi predisposti, a cura dalla Polizia Stradale, portavano ad una complessa attività di indagine che consentiva di ipotizzare in capo ai gestori dell’attività gravi indizi sull’utilizzo della carrozzeria come centro di smontaggio di veicoli provento di furto per tutta la provincia torinese.

A conferma della bontà della ricostruzione investigativa al termine delle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari di Torino, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica che aveva coordinato le indagini, ritenendo sussistere il presupposto dei gravi inizi di colpevolezza, emetteva un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 5 persone (tre uomini e due donne): 3 di natura restrittiva in carcere, 1 agli arresti domiciliari ed 1 di sottoposizione all’obbligo di presentazione quotidiano alla P.G.

Le misure cautelari sono state eseguite dagli uomini della Polizia Stradale tra le provincie di Torino e Cuneo e gli arrestati sono stati condotti nei relativi istituti di custodia.

Anche le perquisizioni eseguite hanno permesso di reperire materiale che potrebbe fornire numerosi riscontri all’ipotesi accusatoria delineata dagli investigatori.

Grave bimbo di 11 anni caduto dal quad guidato dal padre

È in condizioni critiche, ricoverato  al Regina Margherita di Torino il ragazzino undicenne ferito in un incidente stradale avvenuto  a Leini’. Era a bordo del quad guidato da suo padre, di 38 anni, quando il mezzo si è cappottato ed è finito contro un muro. I due sono stati trasportati in ospedale con l’elisoccorso.

Antisionismo e antisemitismo a Torino?

La Sala Rossa ha discusso, ieri pomeriggio, un’interpellanza generale avanzata dal consigliere Giovanni Crosetto (Fratelli d’Italia) attraverso la quale ha chiesto al Sindaco quali siano gli intendimenti e la posizione dell’Amministrazione in materia di antisionismo e antisemitismo. Il documento nasce in seguito al convegno pubblico che si è svolto il 1 febbraio scorso sul tema della “situazione dei Territori occupati palestinesi” durante il quale è stato presentato un report di Amnesty international dal titolo “Apartheid di Israele contro la popolazione palestinese”

Il sindaco Stefano Lo Russo ha risposto che la Città di Torino è contraria ad ogni forma di antisemitismo e di antisionismo, confermando che, su questo tema, la posizione non si discosta da quella che è la posizione italiana ed europea.

L’Amministrazione comunale, ha concluso, continuerà ad essere pienamente disponibile ad accogliere e promuovere formali atti di indirizzo e di impulso in materia di antisemitismo che si collochino su una linea di continuità rispetto a posizioni diplomatiche italiane ed europee come in più occasioni sintetizzate dal Capo dello Stato.

Dopo il Il dibattito

Alice Ravinale (Sinistra Ecologista) vuole rispondere all’accusa di volere fomentare l’antisemitismo. Lo fa citando Amnesty international che in alcuni documenti paragona le modalità espresse dal governo Israeliano nei confronti dei sette milioni di Palestinesi come un sistema di discriminazione su base etnica, definibile come Apartheid nel diritto internazionale. Denunciare gli effetti delle politiche Israeliane sui Palestinesi non ha nulla a che vedere con la discriminazione degli ebrei, né contro lo Stato di Israele.

Silvio Viale (Lista Civica per Torino) non tollera chi ritiene di sostenere gruppi che chiedono la fine dello Stato di Israele, è antisemitismo. E ritiene un errore che Amnesty definisca il governo Israeliano come simile a quello che ha praticato l’Apartheid. Viale sostiene poi che sui diritti civili non c’è partita fra Israele e i partiti che lo circondano. Ma Israele deve potersi difendere da chi lo attacca. Tiziana Ciampolini (Torino Domani) richiama attenzione sull’utilizzo dell’antisemitismo come arma politica e lamenta la ricerca dell’antisemitismo dove in realtà non c’è. Si può discutere di tutto ma va evitata la caccia al nemico. Serve la democrazia del dialogo perché non le piace il rischio di odio ideologico e ritiene pericolose le contrapposizioni assolute. E l’interpellanza in discussione le ricorda tanto modalità da guerra santa.

Giuseppe Catizone (Lega), ritiene il report di Amnesty International non veritiero e pensa che il sindaco avrebbe dovuto prendere una posizione più netta. In Israele non c’è alcuna apartheid, i cittadini arabi vi hanno rappresentanza politica e istituzionale, ha aggiunto, può darsi che a Gaza ci sia preclusione di alcuni diritti ma è così anche in altri Paesi: infine ha proposto atti concreti di solidarietà con Israele, magari in toponomastica

Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha attaccato Sinistra ecologista perché critica verso la TAV, le forze dell’ordine, ora su Israele, chiedendosi quale sia il suo ruolo nella maggioranza

Paola Ambrogio (Fratelli d’Italia) ha segnalato come nella lotta contro discriminazioni e antisemitismo si dovrebbe essere uniti, ma suo avviso si è lontani dal raggiungere questo risultato, visto il dibattito. Ci sono stati episodi e dichiarazioni di antisemitismo a Palazzo Civico. Oggi, ha aggiunto, il primo cittadino è sembrato invitare la maggioranza a tacere. Fd’I, ha concluso, ha una posizione chiara e più volte ha preso le distanze dell’antisemitismo.

L’antisemitismo non è scomparso e basta poco per ripropagarsi ha spiegato Nadia Conticelli (PD) evidenziando gli attacchi a esponenti del Pd – non ultimo alla neo segretaria Elly Schlein – per poi ricordare come nessun esponente della maggioranza di Palazzo civico abbia espresso posizioni antisemite e antisioniste, definiti due concetti da combattere sempre.

La consigliera Elena Apollonio (Misto di maggioranza) ha espresso ferma condanna nelle varie declinazioni si esprimano oggi l’antisemitismo e l’antisionismo ricordando come l’Amministrazione comunale abbia dimostrato vicinanza alla comunità ebraica evidenziando che oggi in Aula si è riproposto un dibattito strumentale.

Valentina Sganga (M5S) ha condiviso le posizioni di Ravinale ringraziandola di aver organizzato il convegno con Amnesty International dove si è ricordato quel poco che resta del territorio palestinese. Nel ricordare la discussione di un atto da calendarizzare in Commissione di accordi fra Iren e una società israeliana, la consigliera si è detta solidale con il popolo palestinese, definito parte debole del conflitto.

Secondo Giovanni Crosetto (FDI), il dibattito odierno è stato più utile per le cose non dette che per quelle dette. Non c’è stata nessuna condanna per le parole usate nel convegno nel quale si è accusato Israele di apartheid quando è l’unico Stato con una democrazia compiuta in tutta quella zona.

Pierino Crema (PD) ricorda come in Commissione, egli stesso, a nome della maggioranza, abbia condannato ogni forma di antisemitismo e antisionismo, evidenziando come altra cosa sia contestare le scelte dello Stato di Israele.

Per Ludovica Cioria (PD) ci sono state ben tre occasioni durante le quali il tema è stato affrontato: durante il convegno, quando è stata data la parola a chi non condivideva le posizioni emerse, in Commissione, con i rappresentanti della Comunità Ebraica, e nel Consiglio odierno.

Enzo Liardo (FDI) ha l’impressione che si metta in discussione la democrazia di Israele. Non ha sentito nessuna parola di condanna per il convegno ed evidenzia un “doppiopesismo” della maggioranza che non dice nulla rispetto a chi, anche in Francia, sta lottando per una forma di libertà.

Per Andrea Russi (M5S) se non c’è illegalità, tutti hanno il diritto di organizzare un convegno e dire quello che pensano. Che in quei territori qualcosa non funziona è risaputo da anni: i coloni nei territori Palestinesi sono un problema, i razionamenti dell’energia sono un problema, il muro è inaccettabile. In una situazione di conflitto è lo spiegamento di forze in campo, anche mediatiche, ad essere inaccettabile.

Nella sua replica il Sindaco Stefano Lo Russo ha ribadito di essere stato chiaro nella sua risposta, nel dire che la Città lavora nell’ottica della cooperazione internazionale nell’ambito di una politica di Pace che prova a tradurre in opere concrete un’azione amministrativa coerente con questa impostazione. Il Sindaco ha ricordato che Torino ha una lunga storia di cooperazione internazionale sia con il governo Israeliano sia con l’autorità nazionale Palestinese. Senza nulla togliere all’importanza della discussione odierna, ha poi insistito sul fatto che il Comune di Torino continuerà a fare quello che ha sempre fatto in passato: raccordare le proprie politiche con il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

Semaforo antismog, livello 0 fino a mercoledì 29 marzo

In vigore le sole misure strutturali

 

Sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti da Arpa Piemonte è stato confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog. Fino a mercoledì 29 marzo 2023 compreso – prossimo giorno di controllo – resteranno pertanto in vigore le sole misure strutturali di limitazione al traffico.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

Semaforo antismog, prosegue il livello 0 (bianco). Fino a mercoledì 29 marzo in vigore le sole misure strutturali

 

Il Comune di Torino vuole salvare le bocciofile

In chiusura di seduta, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità, una mozione che chiede di cambiare il futuro delle bocciofile torinesi che in questo momento non vengono utilizzate.

Il testo del documento ricorda che l69 bocciofile di proprietà della Città rappresentano la storia sociale del territorio, soprattutto nei quartieri più periferici dove hanno svolto, in particolare negli anni Settanta e Ottanta, la funzione di centri per l’aggregazione e l’integrazione.

Oggi però, i costi di gestione e canoni di locazione elevati, unitamente alla scarsa propensione al gioco delle bocce delle nuove generazioni, provocano l’abbandono e il conseguente stato di degrado di queste strutture .

Così, dopo una serie di approfondimenti svolti nel corso di alcune sedute della Commissione Controllo di gestione, il consigliere Simone Tosto (PD) ha presentato il documento votato oggi, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, che impegna Sindaco e Giunta comunale a valutare la possibilità di modificare la destinazione d’uso per tutte le strutture non più utilizzate, confermandone comunque la natura aggregativa, sportiva o culturale.

La mozione chiede inoltre di portare avanti un lavoro di concerto con le realtà del Terzo settore e con le federazioni sportive rappresentative di discipline emergenti con l’obiettivo di valutare la possibilità di un diverso utilizzo delle strutture, salvaguardando le bocciofile ancora operative.

Un giardino intitolato ad Alda Croce

VENERDÌ 31 MARZO ALLE ORE 11.15, in piazza Adriano angolo via Frejus, verrà solennemente inaugurato dalla Città di Torino il giardino intitolato ad Alda CROCE scrittrice, pioniera dell’ambientalismo, presidente del centro “Pannunzio”. Tra gli altri parteciperanno la nipote di Alda Marta HERLING, segretario generale dell’ Istituto italiano di studi storici “Benedetto Croce” e Pier Franco QUAGLIENI che propose al Sindaco di Torino l’intitolazione di un ricordo di Alda nata a Torino, figlia di Adele Rossi torinese e del filosofo Benedetto Croce.

Campagna anti-truffa promossa dai Carabinieri con la Centrale del Latte 

Al via dal 1° aprile, e per tutto il mese, la nuova campagna di sensibilizzazione e
di prevenzione contro le truffe, in particolare quelle ai danni degli anziani e delle
fasce deboli della popolazione, lanciata dal Comando Provinciale dei Carabinieri
di Torino, in collaborazione con Centrale del Latte di Torino. L’iniziativa ha
l’obiettivo di catturare l’attenzione dei consumatori attraverso il fianchetto delle
bottiglie del latte, creato ad hoc con una simpatica raffigurazione grafica del
carabiniere “Fedele”, che avvisa il consumatore di stare attento alle truffe.
Notoriamente il latte è un prodotto di frequente ed elevato consumo da parte della
popolazione e, dunque, le occasioni di lettura e di attenta visione dell’importante
messaggio posto sul contenitore sono sicuramente maggiori rispetto ai tanti altri
mezzi utilizzati per diffondere questi avvertimenti.

In particolare, nel mese di aprile, su oltre 500.000 confezioni di latte fresco in
bottiglia in plastica rpet di Alta Qualità e Parzialmente Scremato da un litro, a
marchio “Tapporosso”, distribuite principalmente in Piemonte, sarà riportato il
messaggio di “NON APRIRE LA PORTA AGLI SCONOSCIUTI” e l’invito a
chiamare il numero telefonico del pronto intervento “112” in caso di dubbi, per
evitare di essere oggetto di tentativi di frode, furto o estorsione.

“Questa campagna anti-truffa, rivolta principalmente agli anziani e alle fasce
deboli della popolazione, rappresenta un ulteriore tassello nell’attività informativa
che da tempo vede impegnati, su tutto il territorio della Città Metropolitana, i
carabinieri del Comando Provinciale di Torino in incontri con i cittadini presso
associazioni, parrocchie, eventi e manifestazioni pubbliche, commenta il Tenente
Colonnello Andrea Corinaldesi – Comandante del Reparto Operativo dei
Carabinieri di Torino. “Diamo una grande importanza alle attività di prevenzione,
al pari di quelle investigative, e la collaborazione con la Centrale del Latte di
Torino ci permette di entrare nelle case di 500.000 piemontesi con il messaggio:

“NON APRIRE LA PORTA AGLI SCONOSCIUTI” e l’invito a chiamare sempre il
numero telefonico del pronto intervento “112” nel caso si abbiano dubbi su chi si
presenta presso le nostre abitazioni, ma non solo. Il messaggio,
necessariamente sintetico per gli spazi a disposizione, vuole mettere in guardia
da tutti quei truffatori che, telefonicamente o di persona, sull’uscio di casa o
dando un appuntamento in strada, cercano di carpire la fiducia delle loro vittime”.
La scelta della Centrale del Latte di Torino, quale partner dell’iniziativa, conferma
la grande capacità logistica, di penetrazione e copertura del territorio piemontese.
“La nostra azienda è da sempre attenta e impegnata in iniziative di pubblico
interesse legate al territorio in cui è inserita” Commenta il Dott. Mario Restano –
Direttore Marketing. “Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta del
Comandante Provinciale dei Carabinieri di Torino, confermando il nostro
impegno civico”.

Da oltre 70 anni, Centrale del Latte di Torino, con oggi 5.000 clienti serviti ogni
giorno, 4 piattaforme distributive, un parco mezzi di oltre 70 camioncini, è leader
in Piemonte per la produzione e distribuzione di latte (fresco, a lunga durata ESL
e a lunga conservazione UHT). L’azienda, parte di Centrale del Latte d’Italia e
Newlat Food, (rappresentano oggi il terzo operatore italiano del settore Milk &
Dairy) commercializza anche prodotti freschi/freschissimi (panna, insalate di IV
gamma, yogurt, latticini, bevanda a base di soia, avena e riso, uova, pasta fresca
e molti altri). I marchi di proprietà sono Tapporosso, Piemonte, LATTE
Tapporosso, Fiordovo e Cappuccino Lovers. La ricerca della qualità e il controllo
della sicurezza di tutta la filiera sono massime e la mission aziendale è produrre
e commercializzare prodotti di alta qualità, sviluppando e rafforzando il proprio
ruolo di polo interregionale collocato tra i grandi gruppi di riferimento e i numerosi
operatori di piccole dimensioni

Al grattacielo della Regione Baby e Pet room

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Baby room e Pet room al grattacielo della Regione e, auspicabilmente, anche nelle aziende piemontesi. La notizia è emersa in prima Commissione presieduta da Carlo Riva Vercellotti, dove l’assessore Chiara Caucino ha illustrato, per il Bilancio di previsione, i capitoli su organizzazione, sviluppo, capitale umano e pari opportunità.
Alla domanda di Sean Sacco (M5s), che chiedeva circa l’opportunità di creare un asilo all’interno della nuova struttura che ospiterà in pratica tutti i 2.800 dipendenti di Giunta, Caucino ha risposto che la sua realizzazione non è esclusa, “anche se al momento non ci sono progetti concreti a riguardo”. Ciò che invece è già stato deciso, è la realizzazione di una baby room e di una pet room, così come molte aziende in Lombardia stanno facendo. Per questo vogliamo anche lanciare un bando per tutte le aziende piemontesi, in modo da incentivare lo sviluppo di tali iniziative”.

L’assessore ha spiegato che si tratta di strutture in grado di ospitare sia i figli dei dipendenti in circostanze eccezionali (il forfait improvviso dei baby sitter o uno sciopero del personale di asili e scuole) e non continuativa come un asilo aziendale, così come le Pet room possono ospitgare gli animali da compagnia, magari dopo un’operazione veterinaria o in altre situazioni imprevedibili, che impongono ai dipendenti di doverli tenere vicini a sé in via straordinaria.

La consigliera Monica Canalis (Pd) ha chiesto ragguagli sulla politica della Giunta in materia di smart-working e l’assessore Caucino ha chiarito che “c’è attenzione particolare sulla conciliazione vita e lavoro dei nostri dipendenti, stiamo lavorando al nuovo regolamento sullo smart working con i sindacati, ci sarà un borsellino di ore con al massimo due giornate di smart a casa. Stiamo dando grande fiducia ai lavoratori regionali, pensiamo di dover uniformarci a quanto si fa in Consiglio”.

Anche il presidente Riva Vercellotti è intervenuto per sollecitare la possibilità di effettuare il telelavoro, specie per i dipendenti che arrivano da fuori Torino e che avranno più difficoltà a raggiungere la sede di lavoro, “poiché il grattacielo non è prossimo né a Porta Nuova, né a Porta Susa”.

 

Auto si scontra con un’altra vettura e investe un ciclista che muore sul colpo

In un incidente stradale avvenuto in via Di Nanni, nel pomeriggio a Torino è morto un ciclista di 46 anni. La sua bicicletta è stata travolta da un’auto coinvolta nello scontro con un’altra vettura. A scontrarsi sono state una Dacia e una Ford, all’incrocio tra via Di Nanni e via Vinadio. La Dacia ha urtato un’auto posteggiata e poi uno scooter finendo contro la bici. Il conducente dell’auto è rimasto incastrato ed è stato liberato dai vigili del fuoco.

Al Bano autografa il suo vino da Borello Supermercati al Punto 13 di Mirafiori

Al Bano protagonista al Punto 13 di via Farinelli a Mirafiori Sud, il centro commerciale rivitalizzato grazie all’intervento di Borello Supermercati, che ha aperto sul posto un nuovo supermarket.

Un grande successo: il celebre cantante,  pur essendo arrivato un po’ in ritardo, ha autografato ben 800 bottiglie del vino prodotto dalla sua azienda. Circa 1550 le persone presenti. È stata un’opera di beneficenza, poiché dal ricavo verranno destinate risorse all’associazione Aief che si occupa di opere sociali. Soddisfazione di Fiorenzo Borello (nella foto di copertina con Al Bano), responsabile della catena di supermercati: “una giornata di festa per Mirafiori Sud, un quartiere storico di Torino che merita di essere rilanciato anche con iniziative come quella di oggi”.