CRONACA- Pagina 41

Prorogata la scadenza dei concorsi del Consiglio regionale per gli studenti

C’è ancora tempo per partecipare ai concorsi per gli studenti banditi dal Consiglio regionale.

La scadenza per le iscrizioni è stata infatti prorogata a martedì 25 novembre alle ore 12 e dovrà avvenire da parte dei docenti attraverso la piattaforma MOON.

Tre sono quest’anno i concorsi promossi dall’Assemblea legislativa piemontese, tramite i Comitati e le Consulte, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e rivolti agli istituti di istruzione secondaria di II grado e agli enti di formazione professionale del Piemonte.

  • la 45ª edizione del “Progetto di Storia contemporanea” del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte, in collaborazione con gli Istituti storici della Resistenza, prevede la trattazione di un tema legato alla storia contemporanea o lo sviluppo di una mozione che sarà oggetto di un torneo di dibattito tra studenti che si terrà nell’Aula del Consiglio regionale. Quest’anno agli studenti sarà richiesto di riflettere sulla partecipazione dei ragazzi minorenni alla guerra di Liberazione in Italia. Il lavoro potrà essere svolto secondo svariate modalità: dall’elaborato scritto alla fotografia, dal cortometraggio al podcast fino all’adesione al torneo di dibattito.
    –    la 42ª edizione del bando “Diventiamo Cittadini Europei” della Consulta regionale europea, in collaborazione con l’Istituto universitario di Studi Europei (IUSE), offre agli studenti la possibilità di affrontare temi di stretta attualità. Due le tracce proposte: la prima sul ruolo presente e futuro dell’Ue nella regolazione dell’intelligenza artificiale, che incide sempre più in molti ambiti della vita umana e la seconda sul regolamento Ue 2024 sul ripristino della natura per la tutela degli ecosistemi.
    –     la 23ª edizione di “Ragazzi in Aula”, il progetto di “Open Government” che consente ai giovani di entrare in Consiglio regionale per conoscere l’istituzione e i processi decisionali dell’assemblea legislativa. Gli studenti potranno lavorare sulle tematiche promosse dall’Osservatorio regionale sull’usura, dagli Stati generali della prevenzione e del benessere e dal Comitato diritti umani, sperimenteranno i meccanismi alla base delle decisioni democratiche e diventeranno “Ambasciatori del Consiglio regionale del Piemonte”.

In premio per i vincitori i viaggi studio che si terranno in primavera e che saranno l’occasione per visitare i luoghi sede delle principali istituzioni italiane ed europee o teatro di eventi legati alla storia recente. Tra le mete previste per il “Progetto di Storia contemporanea”, Trieste con la risiera di San Sabba, la foiba di Basovizza e il campo profughi di Padriciano, l’isola di Ventotene, la Casa della Resistenza di Verbania e il Centro di documentazione La Benedicta di Alessandria. È invece Strasburgo, con l’Europarlamento e il Fort de Schoenenbourg, sulla “linea Maginot”, la destinazione per i vincitori del bando “Diventiamo cittadini europei” e Roma, con Montecitorio, Palazzo Madama, Palazzo Borromeo e il Quirinale, quella per chi risulterà vincitore del bando “Ragazzi in Aula”.

I dettagli informativi sui concorsi e sulle modalità di partecipazione sono disponibili al seguente indirizzo:
https://www.cr.piemonte.it/cms/il-cittadino/visite-ed-eventi/spazio-ragazzi/concorsi-le-scuole

Ufficio stampa CRP

 

Crolla il Pil pro capite piemontese: è ora di smetterla di raccontare una realtà rosea

Caro Direttore, 
mi chiedi perché sono sempre così severo nelle mie analisi sulla nostra situazione  economica mentre chi governa Comune e Regione, le Banche e i veri componenti del Sistema Torino esprimono sempre ottimismo. La classifica europea  del PIL procapite delle varie regioni purtroppo mi dà ragione e  retrocede il Piemonte che ha un PIL procapite inferiore alla media europea ,che è tenuta bassa dalle regioni ex comuniste.  Il punto è che nel 2003 il PIL procapite piemontese era 120 sui 100 della media europea. Certo è la bassa crescita della economia torinese che abbassa il dato piemontese. Ma tant’è. In ventidue anni abbiamo perso oltre 20 punti e questo calo pesa soprattutto sulla metà della Città che sta male come disse inascoltato l’Arcivescovo NOSIGLIA. Scrivo a Te per dirlo a tutti, Sindaco di Torino, Presidente della Regione, giornali, presidenti delle  associazioni, sindacati etc: e’ ora di smetterla di fare analisi ottimistiche perché questi vent’anni ci hanno impoverito. Non aver difeso la nostra industria e pensare che puntare tutto sul turismo potesse bastare e’ stato un grave errore che pagano i più deboli, dai disoccupati ai cassaintegrati . La politica non è il Rotary dove persone per bene si riuniscono  per discutere attorno a un piatto di agnolotti. La politica è la ricerca del bene comune attraverso il buon governo della cosa pubblica. I risultati di questi ultimi vent’anni sono negativi.  Chiediamo la convocazione degli Stati generali per chiedere a tutti i torinesi e piemontesi di fare la propria parte. Occorre che chi ha ricevuto importanti eredità di aziende e patrimoni abbia un forte senso di responsabilità verso il nostro territorio prima di investirli all’estero. Occorre senso di responsabilità delle Banche e delle Fondazioni bancarie che in questi stessi vent’anni hanno versato al territorio cinque miliardi ma con risultati scarsi sulla economia e sulla società torinese. I partiti che studiano le tattiche per non perdere le prossime elezioni sono chiamati a rispondere sui risultati poco lusinghieri delle loro scelte. E per fortuna noi SITAV abbiamo salvato l’opera più importante.
Mino GIACHINO 
SITAV SILAVORO

Mario Coda, il socialista monarchico di Biella

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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E’ morto a Biella a 91 anni il commendatore dell ‘Ordine Mauriziano Mario Coda, una vita per il socialismo democratico e l’ideale monarchico. Le sue idee potevano essere  anche considerate un ossimoro vivente, mentre l’idea di una monarchia nordeuropea poteva essere un’ipotesi possibile, anche se oggettivamente  lontana dalla storia sabauda. Fu un socialista saragattiano in un terra, quella biellese , ricca di tradizioni socialiste riformiste, che espresse anche dei parlamentari. Coda ,che fu consigliere e assessore comunale di Biella, avrebbe potuto rappresentare in Parlamento la sua zona, ma gli fu preferito un tal Barbera che non aveva storia e venne eletto al Senato. La politica anche nella prima repubblica andava così. Coda aveva un rapporto diretto con Saragat che lo invitava a pranzo quando era in vacanza in Valle d’Aosta. Sicuramente ha conservato testimonianze preziose di questa lunga amicizia che in parte ho condiviso. Il PSDI era il partito di Nicolazzi e di  Magliano e un uomo di vasti interessi culturali come lui  doveva sentirsi a disagio in un partito di grandi e nobili ideali , ma totalmente assoggettato al clientelismo che privilegiava i mediocri e i procacciatori di tessere. Un suo grande amico Marziano Magliola che fu anche lui assessore a Biella , scelse di entrare nel PRI, stanco di una stagnazione politica mortificante.
Ricordo che una volta in cui mi trovai in un caso pazzesco e mi avevano clonato una mia lettera del tutto falsa pubblicata su un giornale a mia firma, fu il primo a scendere in campo a mia difesa senza neppure chiedermi la benché minima spiegazione. Nell’ambiente monarchico fu una rara avis, considerato al pari di un eretico. Nell’ Umi ebbe pochi amici come Vincenzo Pich e Guido  Aghina che fu assessore socialista a Milano. I vari gerarchi monarchici  da Boschiero al generale Mazzara lo detestavano e fecero di tutto per farlo tacere, ma il suo giornale “Il sentiero“ continuò ad uscire imperterrito. I capi non capirono che Coda dimostrava che la monarchia era al di sopra delle parti e che l’Umi raccoglieva monarchici di ogni orientamento. A loro andava bene un’associazione di fatto allineata con la destra reazionaria, in alcuni casi anche fascista. Solo il Re Umberto, come disse anche a me più volte, stimava ed apprezzava Coda insignito di una onorificenza sabauda che lo nobilitava. Su un punto dissentivamo: Piero  Gobetti che lui vedeva come un mito. Quando lesse  un mio libro, Mario si convinse che Gobetti non meritava il culto ostentato da molti  che più che liberali progressisti  erano  in realtà dei veri comunisti. Credo  si sia dissociato  dal centro Gobetti di Torino, covo di gente incompatibile con le nostre idee democratiche ed europeiste. E’  stato anche uno studioso e un cultore  scrupoloso di storia locale. Ebbe una predilezione per il Santuario di Oropa dove ricoprì incarichi di responsabilità.
A Pollone nella biblioteca “Benedetto Croce”  il 25 aprile di quest’anno venne insieme a Marziano Magliola a presentare il mio libro su Matteotti. Io ero ancora un po’ acciaccato dall’intervento del ‘24, mentre il novantenne Coda fu  molto brillante e fonte inesauribile di ricordi precisi e lucidissimi. Sarei stato tentato di chiedergli la ricetta dell’elisir della sua  lunga vita, poi ritenni la battuta fuori posto perché Mario era rimasto giovane nella mente e nel fisico. Era inevitabile ricordare insieme un convegno a Sauze d’ Oulx nel 1967 di cui siamo unici superstiti Magliola e chi scrive . Al ritorno Vittorio Prunas Tola ci invitò a cena a Cavour alla Locanda della Posta. Prunas che era un uomo colto ed onesto ,aveva capito chi era Coda. Viene da dire: O gran nobiltà dei cavalieri antiqui. In riferimento ovviamente  a Prunas e a Coda. Ci sarebbero tanti altri ricordi di una lunga amicizia che era iniziata nel  1963  e che segnò anche incontri a me non graditi, legati ad una rancorosa invidia  giovanile nei miei confronti. Di quegli anni l’unico amico che resta  oggi, è  il conte Giorgio Brinatti, gentiluomo di antico stampo ritrovato in questi ultimi anni con gli stessi sentimenti di allora. Con Mario c’erano anche idee  diverse e persino contrastanti – io sono rimasto soprattutto un liberale – , ma l’onestà intellettuale che improntava il nostro rapporto, ci consentì di vivere un’esperienza che non ha  eguali. Nella mia vita ho conosciuto tanta gente e sono stato amico di molti , ma la longevità del rapporto con Coda e con Magliola resta unica insieme a quella con Brinatti  fortunatamente “recuperato” di recente quando venne ad ascoltarmi a ricordare Umberto II. Coda fu molto legato a Gustavo Buratti Zanchi , imprenditore illuminato, politico che dal PNM passò al PSI  , poeta raffinato e molto altro. Pur riconoscendone l’importanza, non ho mai legato con Buratti che finì anche di condividere posizioni un po’ estremiste a me lontanissime. Buratti, non a caso, si riteneva un gobettiano. Coda seppe tenere salda una coerenza che resta la parte più nobile della sua lunga vita e rende ancor più  dolorosa la sua morte. Resta di lui un ricordo pieno di dignità e di cultura. Un esempio da indicare ai giovani che non appartengono  alla generazione Z e che vogliano riscoprire le radici della storia e della vita.

La squadra mobile arresta altri cinque spacciatori a Torino

Continua a Torino l’attività della Polizia di Stato volta al contrasto dello spaccio di stupefacente; gli investigatori della Squadra Mobile torinese, sotto le direttive della Procura della Repubblica di Torino, hanno proceduto ad altri 5 arresti, in diversi quartieri cittadini, portando a 8 il bilancio complessivo delle ultime due settimane.

In particolare, gli investigatori della Sezione Falchi, nel corso di un servizio in borghese di pattugliamento in via Livorno, hanno arrestato un cittadino marocchino di trentaquattro anni che, prima di essere sottoposto a controllo, ha cercato di allontanarsi a bordo di un monopattino per eludere il controllo, ma è stato fermato dai poliziotti. All’atto della perquisizione, l’uomo ha cercato di disfarsi di un involucro, risultato poi contenere cocaina. Il cittadino straniero è stato anche trovato in possesso di 350 euro in contanti.

Stessa sorte è toccata ad un cittadino gabonese di 30 anni. L’uomo spacciava sostanze stupefacenti nel Parco Sempione. Fermato per strada, il cittadino straniero è stato trovato in possesso, dagli agenti della Squadra Mobile, di numerosi involucri e frammenti di droga tra eroina, cocaina e crack; a casa dell’uomo poi, sono stati trovati 334 grammi di cocaina, 240 di eroina e altro crack, oltre a 420 euro in denaro contante. Complessivamente sono stati sequestrati oltre 300 grammi di eroina, 350 di cocaina e più di una cinquantina di crack.

Sempre nel quartiere “Barriera di Milano”, i poliziotti hanno arrestato un cittadino ghanese (classe 1990), nel corso di un servizio mirato, tra via Livorno e corso Umbria. L’uomo, all’altezza di una fermata dell’autobus, effettuava una cessione di droga ad una donna. La perquisizione ha permesso di trovare, in possesso della donna, del crack già pronto per l’uso, motivo per cui l’uomo è arrestato.

Due gli arresti nel quartiere San Donato: un cittadino senegalese fermato in corso Inghilterra dopo che aveva ceduto sostanza stupefacente a una donna, in cambio di una banconota. Al termine dello scambio il cittadino senegalese veniva fermato dai poliziotti, mentre stava cercando di allontanarsi in bici.

E, infine, un cittadino italiano di 20 anni: è stato arrestato sempre in zona San Donato. Il giovane, fermato per un controllo nei pressi della propria abitazione, è stato trovato in possesso di un panetto di hashish superiore ad un etto e di 250 euro in denaro contante. Altri 750 euro sono stati poi rinvenuti nel corso della perquisizione domiciliare insieme a tutto il materiale necessario al confezionamento delle dosi.

E’ morto l’imprenditore Alberto Bertone

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Acqua Sant’Anna, la famiglia Bertone, i suoi dipendenti e collaboratori, annunciano «con immenso dolore» la scomparsa di Alberto Bertone. L’imprenditore torinese era presidente e amministratore delegato della società. Fondatore dell’azienda nel 1996, Alberto Bertone, 59 anni, «imprenditore visionario e coraggioso, ha saputo coniugare visione imprenditoriale, capacità d’innovazione e una profonda attenzione per le persone, diventando nel tempo un punto di riferimento non solo per il suo settore, ma per l’intero tessuto economico e sociale del Paese» sottolinea la società.

Vi riproponiamo un’intervista a Bertone pubblicata alcuni anni fa dal “Torinese”.

Chi è Alberto Bertone, presidente e ad di Acqua Sant’Anna

Affidamento in House GTT, FILT CGIL: ponte tra Torino e Regione per TPL potenziato e unificato

La Segreteria della FILT CGIL Torino e Piemonte interviene nel dibattito sull’affidamento in house del servizio di Trasporto Pubblico Locale urbano e periurbano alla GTT, proponendo un pianoconcreto per superare le attuali distanze politiche tra il Comune di Torino/GTT e la Regione Piemonte/Agenzia della Mobilità Piemontese.

Pur riconoscendo che le recenti gare bandite da Regione e Agenzia, se gestite con attenzione, potrebbero soddisfare il criterio promosso da anni dal sindacato di riduzione del numero di aziende operanti sul territorio – condizione essenziale per maggiore controllo e standardizzazione – e che le clausole sociali in discussione potrebbero mettere in sicurezza il personale, la FILT CGIL ritienenecessario un atto di coraggio politico per potenziare il sistema.

Giuseppe Santomauro e Ivano Esposto, della FILT CGIL Torino e Piemonte, dichiarano: “Non possiamo accontentarci. La mobilità è la chiave di volta dello sviluppo e non può essere ostaggio di contrapposizioni politiche. La FILT CGIL lancia una proposta a due punti che è la chiave di volta per avvicinare la politica, garantire un TPL di qualità ed estendere le tutele per i lavoratori della GTT e dell’intera Città Metropolitana.”

La Proposta:

Due Punti per un TPL Integrato
La proposta sindacale mira a sbloccare l’impasse finanziario e operativo, garantendo al contempo stabilità e sviluppo:

1. Potenziamento Strutturale della Metropolitana (Linea 1 e Estensioni): Si chiede un ulteriore e specifico finanziamento del servizio di trasporto, finalizzato a garantire un uso più efficace ed esteso della Linea 1 della Metropolitana di Torino e della sua estensione verso Cascine Vica.

Impegno Finanziario: A partire dall’anno 2028, le risorse per il contratto di servizio (che include la Linea 1) dovranno essere adeguatamente incrementate. Si propone l’aumento del Fondo Regionale Trasporti per il finanziamento dei servizi minimi con un incremento di 7,5 milioni di euro l’anno per l’esercizio della metropolitana e di ulteriori 7,5 milioni di euro l’anno per il connesso canone di infrastruttura.

2. Apertura alla Gara del Servizio Extraurbano: Si richiede l’apertura alla possibilità per GTT di partecipare alle gare per l’affidamento del servizio extraurbano di Torino.

Obiettivo: Questa partecipazione garantirebbe una maggiore integrazione tra i servizi urbani e quelli extraurbani gestiti dalla stessa Azienda, portando a benefici in termini di efficienza operativa, economie di scala e maggiore sicurezza per il personale GTT, che potrebbe diversificare le proprie attività.

Appello all’Unità Istituzionale

“Raccogliamo con favore le aperture al confronto e all’estensione dei finanziamenti relative al servizio di trasporto pubblico già manifestate dall’Assessore Regionale Marco Gabusi,”

proseguono Santomauro ed Esposto. “Avendo ben chiari i problemi sollevati dalle Assessore comunali Chiara Foglietta e Gabriella Nardelli, crediamo fermamente che questi due spunti siano

l’unica chiave per superare le frizioni politiche, mettere definitivamente in sicurezza il personale di GTT e potenziare il servizio per l’intera provincia e la regione. La politica faccia ora la sua parte,

auspichiamo che dopo l’incontro convocato per il 24 p.v. ne venga convocato un altro con tutti i soggetti istituzionali interessati”

La FILT CGIL Torino e Piemonte

A processo 16 ex manager delle Molinette

Sono stati rinviati a giudizio 16 ex manager delle Molinette di Torino, che avevano gestito l’azienda ospedaliera tra il 2013 e il 2023. Tra le accuse  a seconda dei ruoli, truffa e falso ideologico in atto pubblico nell’inchiesta relativa ai bilanci in rosso con buchi nei conti per crediti non incassati e falsi in bilancio. Il danno erariale, secondo l’accusa, si aggirerebbe intorno ai 10 milioni di euro,  riguardanti in particolare la  libera professione.

Ladri di rame in parrocchia

Sono stati disturbati da alcuni residenti che li hanno notati, i ladri di rame che nei giorni scorsi hanno scalato le pareti della chiesa parrocchiale di Villastellone per rubare le grondaie. I malviventi sono fuggiti riuscendo a rubare un quantitativo di rame. I carabinieri stanno indagando.

Precari: “La ricerca in Piemonte non può fermarsi!”

“Non chiediamo privilegi, ma la possibilità di continuare a fare bene il nostro lavoro,
contribuendo alla crescita del Piemonte, perché la ricerca non si rottama: si valorizza, si
stabilizza e si finanzia!”

I Precari Uniti CNR di Torino aderiscono alla manifestazione nazionale convocata dalla FLC
CGIL per martedì 11 novembre a Roma, in Piazza Capranica, dalle ore 10:00.
La mobilitazione riguarda tutto il personale precario degli Enti Pubblici di Ricerca, poiché si
contano circa 6.000 lavoratrici e lavoratori precari negli EPR, già in fase di espulsione e, ad
oggi, nessuna risorsa è prevista nella legge di bilancio per le loro stabilizzazioni.

Oltre il 15% di tale personale si concentra in Piemonte. I numeri che descrivono questa
situazione sono chiari, mentre resta oscuro il loro futuro professionale. Ad oggi non vi sono
risposte né in merito all’assegnazione di risorse specifiche né riguardo alla stabilizzazione di
tutti i precari che operano all’interno della regione.

In questo contesto, i Precari Uniti CNR di Torino intendono richiamare l’attenzione della stampa
e delle istituzioni locali sulla loro delicata situazione vista anche la conclusione del PNRR.
Il blocco delle stabilizzazioni e il ritardo nell’introduzione dei nuovi contratti che sostituiscono
l’ex “assegno di ricerca” hanno creato un vuoto normativo che penalizza enti e giovani
ricercatori, privando la ricerca di continuità e prospettive.

Si tratta di salvaguardare professionalità altamente qualificate, che mettono a disposizione
dell’intero territorio competenze, esperienza e passione, contribuendo in modo determinante
allo sviluppo scientifico e tecnologico dell’area. La mancanza di continuità professionale mette
a rischio un consolidato patrimonio di conoscenze, indebolendo anche la capacità degli istituti
di ricerca piemontesi di pianificare progetti di lungo periodo.
Eppure esistono strumenti normativi per superare questa situazione.

La Legge Madia (d.lgs. 75/2017, art. 20) permette agli enti di ricerca di assumere a tempo
indeterminato, nell’ambito dei propri piani triennali dei fabbisogni, personale che abbia
maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni, a seguito di
reclutamento tramite procedure concorsuali, e che sia stato in servizio dopo l’entrata in vigore
della legge 124/2015. La norma, prorogata fino al 31 dicembre 2026, può divenire lo strumento
principale per il superamento del precariato nel settore. Inoltre, l’articolo 12-bis del d.lgs.
218/2016 consente concorsi riservati per coloro che, pur non rientrando nei requisiti della
Legge Madia, hanno prestato servizio pluriennale in tali enti.

Si chiede ai rappresentanti istituzionali della Regione Piemonte, del Comune di Torino e di tutti
gli altri enti territoriali di restare accanto a queste professionalità, anche attraverso specifiche
iniziative locali, poiché il sostegno a tali figure si traduce nella difesa della ricerca pubblica sul
territorio piemontese.

Il Gruppo Precari Uniti di Torino

Giornata mondiale del Diabete il 14 novembre

La Prevenzione in Piemonte e la Rete Endocrino-Diabetologica

Diabete e benessere” (Diabetes and Well-being) è il tema della Giornata Mondiale del Diabete 2025, che si celebrerà il prossimo 14 novembre, data in cui ricorre la nascita di Frederick Grant Banting, co-scopritore dell’insulina.

Nata per sensibilizzare la popolazione sul diabete, sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce e sulla gestione della malattia, la giornata avrà l’obiettivo di porre l’accento non solo sul controllo glicemico, ma anche sul benessere fisico, mentale e sociale delle persone con diabete.

Che cos’è il diabete

Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata dalle potenziali complicanze indotte dalla presenza di un aumento cronico dei livelli di glucosio nel sangue, dovuto a un difetto di produzione o di utilizzo dell’insulina, l’ormone che regola il metabolismo degli zuccheri.

I dati in Piemonte

In Piemonte si stima che oltre 300.000 persone siano affette da diabete, pari a circa il 7% della popolazione regionale. A questa cifra si aggiunge una quota significativa di cittadini che non sanno ancora di essere diabetici ma, senza avere sintomi, possono già stare sviluppando le complicanze.

Gli effetti del diabete

Il diabete non controllato può avere effetti su molti organi e apparati. Le principali complicanze riguardano:

  • Apparato cardiovascolare (infarto, ictus, arteriopatia periferica)

  • Occhi (retinopatia diabetica, principale causa di cecità acquisita nell’adulto)

  • Reni (nefropatia diabetica, fino all’insufficienza renale)

  • Nervi (neuropatia con alterazioni della sensibilità o dolore e piede diabetico, con rischio di ulcere e amputazioni)

  • Aumentato rischio di tumori

  • Aumentato rischio di contrarre patologie infettive

  • Aumentato rischio di demenza e stati di ansia e depressione

Quali sono i fattori di rischio e come prevenirlo?

Il diabete di tipo 2, la forma più comune, è strettamente legato allo stile di vita. Tra i principali fattori di rischio ci sono:

  • sovrappeso e obesità,

  • sedentarietà e inattività fisica,

  • dieta ricca di zuccheri e grassi saturi,

  • ridotte ore di sonno

  • presenza di ipertensione, alterati lipidi nel sangue, stati di ansia e depressione e familiarità per diabete

Come prevenire il diabete

La prevenzione passa attraverso un’alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, cura del sonno, ricerca del benessere psicologico, conduzione di una vita socialmente attiva, abolizione del fumo e controlli periodici, soprattutto nei soggetti a rischio. La diagnosi precoce è infatti un elemento di primaria importanza per un controllo tempestivo della malattia e per ridurre il rischio delle sue complicanze.

Come si cura il Diabete

Il trattamento del diabete richiede un approccio personalizzato e multidisciplinare. Oltre all’ottimizzazione dello stile di vita, sono spesso necessari farmaci ipoglicemizzanti secondo schemi personalizzati a seconda del quadro clinico complessivo della singola persona. L’obiettivo è la riduzione del rischio di sviluppare complicanze e il controllo della glicemia.

La Rete Endocrino-Diabetologica del Piemonte

In Piemonte, la Rete Endocrino-Diabetologica Regionale coordina l’attività dei centri diabetologici e, in sinergia con il sistema di Gestione Integrata dei Medici di Medicina Generale e in collaborazione con le Associazioni dei Pazienti Diabetici, garantisce la gestione multidisciplinare delle persone con diabete.

Attraverso i PDTA (Percorsi Diagnostico-Terapeutico-Assistenziali), la Rete favorisce:

  • la diagnosi precoce e il follow-up periodico

  • la condivisione di protocolli clinici tra specialisti e territorio

  • la promozione dell’educazione terapeutica e dell’autogestione

  • l’uso di strumenti innovativi di telemedicina e monitoraggio continuo

Questo modello organizzativo permette di offrire un’assistenza uniforme e di qualità su tutto il territorio regionale, ponendo la persona al centro del percorso di cura.

Link

https://worlddiabetesday.org/ (in inglese)

https://www.aziendazero.piemonte.it/s-c-medicina-territoriale-e-reti-di-patologia/