FRECCIATE
La recente aggressione a un agente della polizia penitenziaria nel carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino è solo l’ennesimo episodio di una lunga serie. Sono numerosi infatti gli agenti feriti da inizio anno. Numeri che raccontano un disagio profondo, non più ignorabile.
Il carcere, oggi, è un luogo dove convivono due forme di prigionia, quella dei detenuti, privati della libertà, e quella degli agenti, costretti a lavorare in condizioni di rischio e abbandono. Mentre i primi chiedono diritti, i secondi reclamano sicurezza e nessuno dei due, quasi mai ottiene risposte.
Non si può parlare di civiltà finché il sistema penitenziario resta un girone dantesco per tutti. Restituire dignità ai detenuti e tutela agli agenti non sono obiettivi opposti, ma due facce della stessa giustizia, quella che difende l’uomo, qualunque uniforme o condanna indossi.
Iago Antonelli