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Volpiano, iniziati i lavori per la sistemazione idrogeologica del Rio Malone


L’assessore Andrea Cisotto: «Un’opera importante per la protezione del territorio»

Sono iniziati i lavori per il consolidamento spondale del Rio Malone, nel territorio del Comune di Volpiano in località Cascina Bruciata, con il taglio della vegetazione e la ricostruzione delle scogliere. «Si prevede – sottolinea la relazione tecnica – di ricostruire la difesa spondale a secco recuperando per il 60/70 per cento del volume i massi oggi disposti fuori sagoma, integrando il resto con nuovi massi. I tre nuovi tratti di scogliera avranno uno sviluppo longitudinale complessivo di 45 metri lineari ed un volume di 750 metri cubi di massi»; l’importo complessivo dei lavori è di 103mila euro, finanziati dalla Regione Piemonte per 50mila euro e dal Comune di Volpiano per la restante parte.

«Si tratta – commenta Andrea Cisotto, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Volpiano – di un‘opera importante per la sistemazione idrogeologica del territorio e per mettere in protezione i terreni agricoli della zona».

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Scandurra: “Caso Segre-Seymandi: forse che due pesi e due misure?”

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione aperta del giornalista e saggista Maurizio Scandurra, già opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’.

 

Caro Direttore: aperta parentesi. Forse che due pesi e due misure? Potrebbe essere, o magari mi sbaglio? Tutto potenzialmente probabile. Mi riferisco alla ‘Fondazione  Ricerca  Molinette ETS’, ente prestigioso e di indubbia utilità alla collettività nell’attività nobile di fundraising a fini scientifici e di tutela della salute pubblica.

Desidererei, con tutto il garbo, l’assenza di giudizio, il rispetto e l’analisi oggettiva possibili, condividere alcune semplici riflessioni frutto di libero pensiero.

In principio fu la querelle Segre-Seymandi: con quest’ultima che, in seguito alle vicende della scorsa estate, decise di dimettersi dal ruolo di Segretario Generale di predetta realtà, in quanto allora il suo ruolo parrebbe essere stato messo in discussione da alcuni fra i soci fondatori, (come riportano le cronache dell’epoca), in virtù di fatti esclusivamente di natura  privata.

Passano intanto i mesi dalla rovente estate degli involontari protagonisti del gossip 2023: e della manager torinese ho sempre letto fatti e notizie riguardanti esclusivamente la sua presenza nei parterre di eventi di rilievo torinesi e nazionali legati a cultura o all’ascolto e sostegno delle periferie della Città, così come pure a lodevoli campagne solidali in aiuto dei meno fortunati. Null’altro.

Del Professor Massimo   Segre, finanziere e imprenditore di comprovata esperienza e altrettanta fama, invece, ho appreso recentemente – sempre da fonti terze pubbliche unicamente mediatiche – essere suo malgrado coinvolto in indagini attualmente al vaglio della Magistratura: dalle quali, umanamente gli auguro con tutto il bene del caso, spero presto possa uscirne indenne.

Ma, essendo Egli Presidente della Fondazione di cui la Dottoressa Seymandi rimane al momento in carica solo quale Consigliere di Amministrazione, mi domando per quale motivo al momento nessuno degli aventi diritto di parola e di voto in Consiglio abbia pensato di proporre – dato il delicato momento in corso – anche solo temporaneamente, al Professor  Segre, un passo indietro.

Innanzitutto per una primaria questione di tutela preventiva della buona immagine dell’Ente in oggetto, viste le acque ancora agitate.

Per manlevare e tutelare – eventualmente, e preventivamente –  anche il medesimo Presidente e la stessa Fondazione da potenziali ipotesi di rischi di eventuali imbarazzi, dato che viviamo tutti – ahinoi! – immersi nella società delle polemiche a ogni costo.

Ma anche, terzo ma non ultimo per importanza, per un mero fatto di eguaglianza di trattamento riservato mesi fa all’ex Segretario Generale.

Mio spontaneo approfondimento: apprendo dallo Statuto della Fondazione (pubblicamente scaricabile dal sito àwww.fondazionemolinette.it), all’articolo 9 che, cito testualmente,“Il Presidente nominato in sede di costituzione resterà in carica a vita nella propria funzione, salvo rinuncia, dimissioni o permanente impedimento (omissis)”.

Più che una Fondazione, quasi un ‘feudo’, di primo acchito mi verrebbe da pensare. Forse, una discendenza, parrebbe: e il condizionale è d’obbligo, trattandosi nel mio caso di una personale e soggettiva suggestione lungi dall’apparire o essere scambiata quale giudizio e/o parere tecnico da esperto titolato sul tema che peraltro, per nulla, sono.

Ma tant’è: la cosa stupisce, anche perché la prima Presidente della ‘Fondazione Ricerca Molinette ETS’ fu, all’atto di nascita della stessa, nel 2001, proprio la Dottoressa Franca Bruna Segre: storica e rinomata commercialista torinese nonché madre del ricoprente attualmente il medesimo ruolo.

Aspetto quantomeno curioso, considerato altresì il fatto che, relata refero sempre da quanto pubblicamente si sa, il patrimonio per la costituzione dell’Ente sarebbe stato erogato in gran parte, se non addirittura esclusivamente, grazie all’iniziativa congiunta dei due soci-soggetti fondatori: l’Università degli Studi di Torino e L’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza. Parentesi chiusa.

Maurizio Scandurra

 

Giovane attraversa passaggio a livello, treno lo investe

È morto travolto da un treno regionale diretto a Torino. Si tratta di un 30 enne di origine nordafricana che ha attraversato un passaggio a livello di Novara poco dopo le 19.  Il traffico ferroviario della linea Torino-Milano è stato sospeso nel tratto tra Novara e Vercelli e il regionale partito alle 18.15 da Milano Centrale con arrivo previsto a Torino Porta Nuova per le 20.11 è rimasto bloccato a Novara.

La vicina non lo vedeva da un mese: era morto in casa

Macabra scoperta a Cuorgne’ dove un uomo di 74 anni è stato trovato senza vita nella sua abitazione. La  vicina di casa, preoccupatasi perché non lo vedeva da un mese, ha dato l’allarme.  Sono intervenuti i vigili del fuoco di Ivrea il 118, e i carabinieri che hanno solo potuto constatare il decesso.

Topi nelle cucine dell’ospedale, blitz dei Nas

I carabinieri del Nas – Nucleo Antisofisticazioni e Sanità hanno chiuso la mensa dell’ospedale San Luigi di Orbassano. È stata riscontrata la presenza di escrementi di topo nel corso di un sopralluogo nelle cucine avvenuto dopo una segnalazione.

La Polizia Locale è tornata a scuola a Sauze d’Oulx

 SAUZE D’OULX – Cambia solo la location, ma si conferma di grande successo anche la terza Giornata di studio per operatori di Polizia Locale “3° Seminario dei Comuni Olimpici”. La terza edizione del convegno si è tenuta giovedì 25 gennaio sempre presso il Comune di Sauze d’Oulx, ma nella nuova location della sala conferenze dell’Ufficio del Turismo. Un successo dettato dai numeri con un centinaio di adesioni tra Dirigenti ed Agenti della Polizia Locale, cui si sono uniti, come graditi ospiti, i rappresentanti di Carabinieri e Polizia di Stato e con otto stands del settore. Il convegno, organizzato dalla Maggioli Editore in collaborazione con l’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea e con il Comune di Sauze d’Oulx, è stato aperto da Massimo Blanc, Comandante della Polizia Locale dell’Unione Montana Comuni Olimpici Vialattea che, con i suoi colleghi, è anche quest’anno il grande artefice dell’organizzazione e del successo dell’iniziativa. I saluti istituzionali sono stati portati dal Vicepresidente dell’Unione Montana Comuni Olimpici Vialattea nonché Sindaco di Cesana Roberto Vaglio e dal ViceSindaco di Sauze d’Oulx Marco Tintinelli. Un saluto a tutti i partecipanti è poi stato portato in collegamento telefonico dal Piero Gros che ha ricordato il 50° della nascita della “Valanga Azzurra” ed il 50° della sua vittoria in Coppa del Mondo.

Massimo Blanc esprime la soddisfazione per il successo dell’iniziativa e dei ringraziamenti: “Vista l’ottima riuscita delle prime due edizioni abbiamo voluto organizzare questa terza edizione del seminario per le Polizie Locali portando all’attenzione dei partecipanti degli argomenti che sono risultati di notevole interesse per tutte le forze di Polizia presenti. Ringrazio l’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea, il Comune di Sauze d’Oulx e la società Maggioli che hanno permesso la realizzazione dell’evento e l’Ufficio Turistico di Sauze d’Oulx che ci ha ospitato. Un ringraziamento particolare va al dottor Alberto Bassani, comandante della Polizia Locale di Alessandria che ha messo a nostra disposizione le sue capacità organizzative nonché ai colleghi della Polizia Locale di Sauze d’Oulx e dell’Unione che si sono adoperati per tutta la logistica. Ringrazio inoltre i Comandanti e gli appartenenti alle Polizie Locali e le forze di Polizia presenti in sala (Carabinieri e Polizia di Stato) che hanno voluto onorarci con la loro presenza”.

La giornata di studio ha quindi affrontato come primo tema “Il contrasto della violenza sulle donne e la violenza domestica” con la dottoressa Fiorella Passerini, con nella seconda parte il dottor Giuseppe Greco trattare il tema “Il DL Caivano: indagati minorenni”.

La giornata si è poi conclusa presso il centro sportivo “Pin Court” con il buffet preparato dagli allievi del Formont di Oulx che hanno dato nuovamente prova della loro professionalità.

Parkinson, più risorse per cura e riabilitazione

«Le risorse destinate alle strutture che si occupano della cura e della riabilitazione dei malati di Parkinson, negli ultimi anni sono state confermate, con un lieve incremento. Nel dettaglio, infatti, gli stanziamenti per la struttura San Camillo di Torino nel 2018 ammontavano a 10.028.820 e nel 2023 a euro 10.064.784; per la struttura Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese nel 2018 ammontavano a euro 12.022.583 e nel 2023 a 12.030.395 euro.

Parallelamente non risultano affatto diminuite le prestazioni erogate per questa patologia in regime pubblico e privato convenzionato: sono state 5.754 nel 2018 e 6.591 nel 2023, quindi 837 in più.

Sono aumentati anche i ricoveri di questi pazienti: dai 581 del 2018 si è passati ai 693 nel 2023, oltre 100 in più. I fondi dedicati consentono una copertura del fabbisogno territoriale e si provvederà ad un adeguamento degli stessi in corrispondenza a nuove evidenze».

Così l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi in risposta all’interrogazione consiliare sulle risorse per la cura della malattia di Parkinson.

Epilessie rare: Piemonte, Liguria e Sardegna a confronto

 Ecco le grandi sfide da affrontare in rete per assicurare ai pazienti il migliore percorso di cura e di assistenza

 

30 gennaio 2023 – I bisogni rappresentati dalle epilessie rare sono trasversali al mondo delle malattie rare e riguardano la diagnosi precoce, la complessità, la multidisciplinarietà, la difficoltà e necessità di portare avanti progetti di ricerca e di tracciare percorsi di continuità terapeutica, la realizzazione di raccordi interaziendali, interregionali e ospedale-territorio (per facilitare l’assistenza domiciliare), l’accesso alle nuove terapie e l’assistenza riabilitativa psicologica. Questi bisogni sono stati discussi nell’evento “EPILESSIE RARE: STATO DELL’ARTE E NUOVI ORIZZONTI DI CURA” che ha coinvolto Piemonte, Liguria, Sardegna. L’evento, organizzato da Motore Sanità con il contributo non condizionante di Jazz Pharmaceuticals, si pone diversi obiettivi, in particolare mettere in luce il tema delle epilessie rare, patologie neurologiche croniche ad alto impatto sociale, stigmatizzate e scarsamente attenzionate dai mezzi di comunicazione, provare a dare soluzioni ai bisogni dei pazienti e favorire la conoscenza del mondo delle epilessie al pari delle altre malattie rare.

‘L’evento rappresenta un’opportunità unica per approfondire la diagnosi precoce, il management clinico e la presa in carico dei giovani pazienti con epilessie rare” ha spiegato il professore Pasquale Striano, Direttore Unità Operativa di Neurologia Pediatrica e Malattie Muscolari, IRCCS Istituto ‘G. Gaslini’ e Professore Pediatria Generale e Specialistica Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili (DINOGMI), Università di Genova, che ha condiviso le più recenti scoperte e migliori pratiche in questo campo, fornendo un quadro completo delle sfide da affrontare: “una presa in carico globale, una valutazione e un follow up regolare, una gestione migliore delle situazioni che coinvolgono i pazienti e che sono molto impattanti. Inoltre, ha continuato: “è importante capire quali sono i farmaci che impattano sia in senso positivo sia in senso negativo sul contesto cognitivo del paziente; bisogna comprendere meglio le correlazioni genotipo-fenotipo, quindi offrire degli elementi prognostici e anche gli aspetti di farmacogenomica possono aiutare a capire se un paziente è un metabolizzatore lento o rapido e di conseguenza se un farmaco è più o meno indicato. Questo comporta anche l’innovativo disegno di nuovi trials clinici. Infine, la transizione dall’età pediatrica a quella adulta, che vuol dire assegnare il paziente al medico dell’adulto deve assicurare una presa in carico olistica che comprende anche gli aspetti riabilitativi, sociali e di gestione globale del paziente”.

Sulla complessità del quadro clinico del paziente con epilessia rara è intervenuto Walter Merella, Coordinatore LICE – Lega Italiana contro l’Epilessia per la regione Sardegna. “Il 70% delle persone con epilessia è farmacoresistente e tra di loro un discreto numero è anche affetto da malattia rara – spiega Merella -. La complessità di tali condizioni ha un’influenza negativa sulla qualità di vita generale dei pazienti e dei loro familiari, con elevato rischio di esclusione sociale. La presa in carico globale di queste persone non può quindi che essere multidisciplinare. La risposta alla necessità, imprescindibile, di una presa in carico globale della persona con epilessia si realizza solo attraverso l’adozione di percorsi diagnostico terapeutici (PDTA) al fine di adattare le linee guida alle risorse sanitarie locali. Il PDTA è uno strumento fondamentale per il governo clinico dell’assistenza delle patologie croniche e complesse, ma queste persone devono essere assistite da specialisti (neuropsichiatri infatili, neurologi epilettologi). Il Tavolo tecnico sull’epilessia della Regione Autonoma della Sardegna è stato reinsediato, per la terza volta, un anno fa; ha redatto il PDTA regionale Epilessia e un progetto di Rete integrata di cure dell’epilessia. La RAS è prevista entro il prossimo febbraio.

La RAS nel 2017 ha stilato la lista dei centri di riferimento per patologia e l’elenco delle malattie rare ove è presente solo una forma di epilessia (l’epilessia mioclonica progressiva). Il Decreto indica gli ambulatori di “epilettologia” neurologici (per minori o adulti) di riferimento per le malattie rare che si associano in misura a epilessia. “La difficoltà ad attuare l’integrazione tra servizi era ed è dovuta all’insufficienza di risorse umane/professionali con competenza “epilettologica”, indispensabili per offrire le cure più appropriate alle persone con malattie rare ed epilessia associata o forme di epilessia “rare” (Dravet, West, Lennox Gastaut, Angelman, GNA01)” ha spiegato Walter Merella.

Il progetto di Rete integrata di cure dell’epilessia, che considera un percorso di cure fondato su centri epilessia di primo e secondo livello (per intensità di cura), prevede: centri per le epilessie esistenti che operanti da anni divengono realtà ufficiale; la necessità di istituire Centri di epilessia di primo livello sul territorio, soprattutto per gli adulti; si riconoscono due livelli di intensità di cura e si prevedono una serie di strumenti che consentano di attuare la Rete dei Centri esistenti (cartella clinica unica regionale, rete telematica informatica, protocollo della transizione, assistenza).

In Liguria il quadro generale è stato presentato dalla professoressa Paola BarabinoDirettore UOC Farmacia dell’IRCCS Gaslini di Genova, la quale ha sottolineato che essere un centro di riferimento consente sicuramente un accesso al farmaco in ospedale veloce e rapido. Inoltre ha evidenziato il ruolo della formazione: “un aspetto fondamentale sia per i neurologi dell’adulto e i neurologi del bambino ma anche per i farmacisti affinché sappiano in quale contesto e in quale patologia si muovono e possano così erogare una dispensazione che sia all’altezza della complessità del quadro clinico del paziente”.

Ha portato l’esperienza piemonteseSimone Baldovino, referente della Regione Piemonte presso il Tavolo interregionale delle Malattie Rare e del Centro di Coordinamento della Rete interregionale per le malattie rare del Piemonte e della Valle d’Aosta, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche Università di Torino, sottolineando che il Piemonte ha istituito una rete organizzata che coinvolge tutti i presidi, sanitari e locali e i grandi ospedali. “L’esempio della rete piemontese che poi si è espansa anche alla Valle d’Aosta – ha ricordato Baldovino – ci fa vedere come il paziente può essere preso in carico in maniera adeguata e più vicina alle sue esigenze, soprattutto se si sviluppa una rete di presa in carico diffusa che riservi agli ospedali hub la gestione delle attività di terzo livello e di ricerca”.

E proprio sulla presa in carico è intervenuta Irene Bagnasco, Coordinatore LICE – Lega Italiana Contro l’Epilessia per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: “la presa in carico delle epilessie rare e complesse deve essere necessariamente di tipo globale sia per quanto concerne le problematiche sanitarie sia quelle socioriabilitativeCon l’avvicinamento all’età adulta le comorbidità neuropsichiatriche possono diventare prevalenti rispetto all’epilessia in sé e questo può comportare difficoltà nel reperire specialisti e operatori di riferimento. Il delicato percorso della transizione deve tenere in conto questi aspetti che differenziano il setting pediatrico da quello dell’adulto, il primo maggiormente orientato ad una comprehensive care e alla multidisciplinarietà spesso sinergica con gli operatori del mondo della riabilitazione e del sociale“.

Aggiornamento dei LEA con riconoscimento delle ESE, Percorsi Diagnostici Terapeutici alla ricerca dell’assistenza, continuità delle cure quindi transizione dall’età pediatrica all’età adulta. Questi, infine, i nodi cruciali portati all’attenzione di Katia Santoro, Presidente dell’Associazione Famiglie LGS Italia e rappresentante dell’Alleanza Epilessie Rare e Complesse. “Manca l’assistenza perché non c’è il collegamento con il territorio – spiega Santoro -, nel PDTA la parte Assistenziale deve essere considerata parte della cura, non “una cosa a parte”Per quanto riguarda la transizione viene ancora considerata come un momento, ma in realtà essa rappresenta l’inizio di una nuova fase della vita, che non è né transitoria né breve, pertanto deve risultare costruttiva e non riduttiva. Il team multidisciplinare pediatrico deve essere replicato, con i dovuti accorgimenti, anche nella fase adulta perché le cronicità e le comorbidità dei nostri bambini, ahimè, li accompagnano per tutta la vita, non spariscono con la maggiore età, anzi”. Secondo Santoro, è importante che le regioni facciano una mappatura dei sistemi e delle risorse territoriali per monitorare ciò che esiste e ciò che manca, c’è bisogno di fare rete (i vari livelli del sistema sanitario devono comunicare) e quindi gli sforzi di ogni regione andrebbero convogliati verso un fascicolo sanitario elettronico; poi serve uniformare e migliorare la distribuzione e l’accesso dei farmaci.

 

Anpas, 258 autisti formati nel  2023 dalla scuola guida mezzi di soccorso 

Anpas Comitato Regionale Piemonte per la formazione degli autisti dei mezzi di soccorso si avvale dell’esperienza decennale della prestigiosa scuola guida “Luigi Vigna- Ilario Naretto” di Anpas Piemonte e Croce Verde di Torino che, nel solo 2023, ha organizzato ben 27 corsi divisi in sessioni teoriche e pratiche di guida, formando 258 autisti soccorritori delle associazioni Anpas del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria.

Il percorso formativo degli autisti delle ambulanze è molto selettivo e impegnativo e la finalità è quella di migliorare la qualità di guida del conducente, che si traduce in una maggior sicurezza per l’autista stesso, per i pazienti e per gli operatori trasportati, nonché nella riduzione del rischio di incidenti stradali, soprattutto durante la guida in stato di emergenza.

La novità del 2023 è stata l’organizzazione di corsi avanzati di guida plus, nei quali, oltre ai già previsti esercizi, come il percorso lento tra i birilli che simula un tragitto cittadino con paziente a bordo, la frenata d’emergenza per un ostacolo improvviso da evitare, la guida in retromarcia, l’esercizio a otto per imparare a usare correttamente lo sterzo, il freno e l’acceleratore, sono state inserite delle prove di guida più complesse. In particolare, nel corso avanzato, è stato inserito l’utilizzo dello skid car, un carrellino che viene posto sulle ruote posteriori del mezzo simulando la perdita di aderenza, costringendo l’allievo a porre in atto metodi di guida utili a riprendere il controllo del veicolo. Altro esercizio è lo slalom lungo nel quale diventa importante gestire l’acceleratore, la giusta frenata e l’impostazione della traiettoria della curva intorno al birillo.

Grazie a questi corsi si apprendono le tecniche di guida sicura e le peculiarità del mezzo di soccorso, oltre agli aggiornamenti del codice della strada.

“Ringrazio tutti coloro che hanno creduto nel progetto della scuola guida mezzi di soccorso e che ci hanno sostenuto in questi anni – afferma Massimiliano Manzini, direttore scuola guida per conducente mezzi di soccorso Anpas Piemonte Croce Verde di Torino – un doveroso ringraziamento va ai formatori per l’impegno profuso e la disponibilità in questi anni, dietro a ogni corso vi è una struttura organizzativa complessa che implica un impegno da non sottovalutare. Un ringraziamento ancora Cnh industriale e ai Comuni di Orbassano, Rivalta di Torino, Savigliano e Saluzzo per la messa a disposizione gratuita dei circuiti per le prove di guida in sicurezza”.

Nei dieci anni di attività la scuola guida Mezzi di soccorso Anpas Piemonte e Croce Verde ha formato 1812 autisti soccorritori con una media ei circa 180 discenti l’anno. 40 sono i formatori della scuola guida.

MARA MARTELLOTTA