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Sciopero Gradenigo: “Adesione compatta”

HA SUPERATO L’80% L’ADESIONE DI MEDICI CHE HANNO PARTECIPATO ALLO SCIOPERO INDETTO IL 19 MARZO DA A.N.M.I.R.S (ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI ISTITUTI RELIGIOSI SPEDALIERI) CHE RAPPRESENTA I MEDICI ASSUNTI DALL’OSPEDALE HUMANITAS GRADENIGO PER OTTENERE ASCOLTO E DIALOGO CON LA PROPRIETÀ

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Più dell’80% dei medici ha aderito al primo sciopero che si sia registrato nell’Ospedale Gradenigo. Anche i sanitari designati a mantenere i servizi essenziali, pur non potendo partecipare al presidio, hanno fatto avere il loro sostegno ai colleghi. Immediata e solidale la reazione dei pazienti che si sono dimostrati sensibili alle istanze presentate dai medici: le condizioni eque di lavoro sono le caratteristiche essenziali per poter garantire una buona cura.

Il Gradenigo non è una clinica privata, ma un ospedale “classificato” provvisto di un pronto soccorso, pertanto eroga un servizio pubblico e universale a tutti gli effetti. Ciò significa che i requisiti strutturali e l’organizzazione delle attività e servizi devono essere qualitativamente gli stessi delle strutture ospedaliere pubbliche e che, per poter erogare qualsiasi prestazione, devono attenersi e rispettare i L.E.A. – Livelli Essenziali di Assistenza, strumentali alla fornitura di prestazioni e servizi a tutti i cittadini indipendentemente dal reddito e luogo di residenza da parte degli enti del SSN.

Anche i medici che vi operano sono pertanto equiparati ai dipendenti di strutture pubbliche e devono essere assunti solo con un concorso pubblico, invece possono trasferirsi ad altri ospedali SSN senza più sottoporvisi. È questo uno dei motivi che determina la mobilità dei medici del Gradenigo, dove le remunerazioni, a parità di incarico e responsabilità, sono più basse del 30% rispetto ai colleghi che operano nel SSN. Da qui la patologica carenza di organico, comune anche alle altre professionalità come infermieri e tecnici, che rischia di creare una pericolosa ricaduta sulla qualità delle cure e sulla sicurezza dei pazienti.

Siamo stati costretti a ricorrere a uno strumento che per noi medici è difficile da accettare. Ma quando ci siamo resi conto che gli investimenti in capitale umano non sono la priorità della proprietà del Gradenigo, la Humanitas spa che fa parte della multinazionale Thechint da 34 miliardi di fatturato, abbiamo indetto il nostro primo sciopero, con l’intento di ottenere ascolto dalla direzione e dalla proprietà e di poter affrontare un dialogo che porti a migliorare la condizione di lavoro e all’adeguamento dei contratti e della retribuzione. Siamo rimasti anche impressionati dalla reazione dei pazienti che si sono fermati ad ascoltare le nostre motivazioni: hanno solidarizzato con noi nella richiesta di una condizione di lavoro che garantisca la qualità delle cure migliore possibile”, dichiara il dottor Piero Mandelli, Consigliere Nazionale e Delegato Regionale di A.N.M.I.R.S, oltre che Segretario della Sezione ANMIRS del Gradenigo.

Siamo pronti a intavolare una discussione che tenga conto delle motivazioni espresse con forza dai medici di tutti i reparti, che abbia come oggetto la politica Aziendale di Humanitas riguardo alle risorse umane, che sono appunto il patrimonio e la forza di una struttura fortemente radicata e riconosciuta sul territorio, il cui valore non può essere disperso. Ci auguriamo che la proprietà voglia prendere in considerazione le nostre proposte, che hanno come intento il buon funzionamento dell’Ospedale”, sottolinea Donato Menichella, Segretario Nazionale A.N.M.I.R.S.

LE MOTIVAZIONI DELLO SCIOPERO

Il disallineamento contrattuale tra il trattamento erogato dal Gradenigo (con un contratto ormai scaduto da oltre 4 anni e mai più rinnovato) e quello erogato dagli Ospedali Pubblici ha determinato un ritardo di ben due contratti collettivi, gli aumenti salariali previsti nel settore Pubblico e mai applicati al Gradenigo hanno determinato una grande differenza di retribuzione (di circa il 30%) per i medici del Gradenigo, a fronte di un’attività lavorativa qualitativamente sovrapponibile a quella degli Ospedali Pubblici.

Le politiche oscurantistiche aziendali stanno causando la fuga dall’ospedale di alcuni dei medici e degli infermieri di maggiore esperienza, sostituiti (spesso solo parzialmente), nella maggior parte dei casi, da medici e infermieri altrettanto bravi ma più giovani e con meno esperienza. A questi ultimi, peraltro, per convincerli ad accettare il lavoro, viene spesso garantita una retribuzione analoga a quella degli Ospedali Pubblici, creando così la paradossale situazione in cui i medici e gli infermieri fedeli all’ospedale da tanti anni sono retribuiti in misura minore rispetto a quelli appena arrivati.

La carenza di organico, insieme al taglio dei costi in generale, incidono sulla organizzazione interna costringendo a turni di reperibilità mensili che superano il numero massimo previsto dalle normative europee e nazionali, o a saltare i turni di riposo, accumulando così ore di straordinario che non vengono retribuite né tanto meno recuperate. Queste sono condizioni che influiscono sulla qualità dei servizi offerti dalla struttura mettendo in pericolo la sicurezza degli operatori e dei pazienti.

 

Aief e Forum delle Associazioni Familiari al Castello di Lucento

Una giornata di aggregazione con giochi e momenti di intrattenimento per i più piccoli e non solo. Si è tenuta domenica scorsa grazie ad Aief e Forum delle Associazioni Familiari al Castello di Lucento. Aief (nella foto di copertina il fondatore e presidente Tommaso Varaldo) è un’associazione di promozione sociale impegnata da anni a supportare le famiglie, con particolare attenzione alla tutela dei diritti dell’infanzia, dell’adolescenza e della genitorialita’.

Ferrovia Torino-Ivrea, la Regione: “Da gennaio treni in doppia composizione”

A partire da gennaio, come era stato annunciato, sulla tratta ferroviaria Torino-Ivrea viaggiano treni in doppia composizione. Questi convogli più capienti, messi a disposizione nell’ambito del contratto di servizio della Regione Valle d’Aosta, sono in funzione principalmente negli orari di punta per rispondere alla necessità di rendere le carrozze meno affollate. I pochissimi casi in cui i treni in doppia composizione vengono sostituiti con le altre carrozze sono dovuti a circostanze urgenti, conseguenti alla necessità di eseguire interventi di manutenzione». È quanto ha dichiarato in Consiglio regionale l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, rispondendo a un’interrogazione sul tema.
Il servizio mette a disposizione dei viaggiatori treni in doppia composizione sia da Torino (con partenza alle 5.25, alle 16.25, alle 17.30 e alle 22.25) sia da Ivrea (con partenza alle 6.41, alle 7.41, alle 18.41 e alle 19.41). «Questo servizio, concordato tra le amministrazioni regionali e le società di Trenitalia di Piemonte e Valle d’Aosta, verrà garantito anche nei prossimi due anni, periodo durante il quale saranno completati i lavori per l’elettrificazione della Ivrea-Aosta. Un intervento tanto atteso che migliorerà in maniera significativa la fruibilità della linea».

Incinta del padre a 13 anni, indagata anche la madre: non poteva non sapere

Una ragazzina 13enne di Torino era incinta del padre. L’uomo la stuprava a casa e anche in ospedale, quando è stata ricoverata ormai al settimo mese di gravidanza. Le telecamere della stanza di ospedale  che ospitava la ragazza hanno dimostrato la violenza da parte del genitore 45enne che si infilava sotto le lenzuola della figlia costringendola  a un rapporto sessuale. L’uomo è stato arrestato e la madre indagata in quanto gli investigatori sostengono che non potesse non essere a conoscenza della situazione.

Camion prende fuoco: strage di vitelli in autostrada

Molti animali sono morti, altri sono riusciti a fuggire dal camion carico di vitelli che ha preso fuoco sulla A5 Torino-Aosta all’alba di oggi. L’incidente è avvenuto nei pressi  di Volpiano, in direzione Torino. Sul posto la polizia stradale e i vigili del fuoco. Il traffico è stato interrotto. (Foto archivio)

Un minuto di silenzio per le vittime del Bardo nel nono anniversario

Il Sindaco Stefano Lo Russo e una delegazione di rappresentanti del Consiglio Comunale e di dipendenti dell’amministrazione hanno osservato un minuto di silenzio ieri mattina di fronte a Palazzo Civico in occasione del nono Anniversario della strage al Museo del Bardo.

“Il 18 marzo 2015 – ha ricordato il Sindaco nel suo intervento – segna una pagina dolorosissima anche per Torino”. Tra le 24 persone che persero la vita nell’attentato terroristico c’erano infatti anche Antonella Sesino, dipendente del Comune di Torino e Orazio Conte, marito di Carolina Bottari, anche lei dipendente comunale, rimasta ferita insieme alla collega Anna Abbagnale. “La cerimonia di oggi – ha concluso Lo Russo – è un segno di commossa vicinanza ai loro cari: continuiamo a mantenere viva la memoria e a coltivare il ricordo di Antonella e Orazio”.

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Misure antismog, confermato il livello 0 (bianco) fino a mercoledì 20 marzo

 

Restano in vigore almeno fino a mercoledì 20 marzo 2024 compreso – prossimo giorno di controllo – le sole misure strutturali di limitazione al traffico: sulla base dei dati previsionali sulla qualità dell’aria forniti oggi da Arpa Piemonte è stato infatti confermato il livello 0 (bianco) delle misure antismog.

Eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, verranno comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entreranno in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e del percorsi stradali esclusi dai blocchi è disponibile alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale

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Apre il Centro Autismo dell’ASL TO5

Autismo – A seguito dell’accordo con la casa di riposo RSA G. Forchino di Santena, proprietaria dei locali e che ha realizzato i lavori di ristrutturazione, sarà operativo uno spazio dedicato all’assistenza dei pazienti autistici nella fascia 0-16 anni.

L’apertura del Centro, che avviene in concomitanza con la Giornata Mondiale dell’Autismo, sarà l’occasione per confrontarsi sulle esigenze dei pazienti e dei loro caregivers ponendo maggior attenzione alla qualità del servizio offerto, a cominciare dagli spazi: un luogo tranquillo, dotato di un’ampia area verde ad uso esclusivo dei bambini dove si potranno avviare anche attività e laboratori che non possono essere oggi realizzati nei poliambulatori e nei presidi ospedalieri.

Un parco pubblico nell’area ex Thyssen Krupp

Il Consiglio comunale ha approvato una delibera di iniziativa consiliare (prima firmataria Nadia Conticelli), con la quale si stabilisce di avviare il procedimento di una variante al Piano Regolatore Generale finalizzata ad una rilettura dell’intera ZUT (zona di trasformazione urbanistica) ambito “4.15 Regina Margherita” e delle sue destinazioni d’uso e di destinare la maggior parte delle aree ex Thyssen Krupp a “parco pubblico urbano”.

Il documento ricorda come nel luglio scorso sia pervenuta alla Presidenza del Consiglio Comunale una proposta di iniziativa popolare (oggi respinta) con la quale i firmatari chiedevano che l’area industriale venisse utilizzata per la collocazione del nuovo ospedale della zona nord-ovest di Torino, da realizzarsi con fondi INAIL ottenuti dalla Regione Piemonte e per la realizzazione di un parco pubblico. Questo anche a titolo di risarcimento alla collettività per il danno di immagine subito da Torino a fronte della strage sul lavoro del 6 dicembre 2007 nella quale rimasero uccisi i sette operai della Thyssen Krupp.

La delibera approvata oggi sottolinea come, a fronte dell’urgenza di realizzazione del nuovo ospedale, poiché le strutture esistenti del Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia non potranno garantire ancora a lungo la piena operatività, l’area Thyssen Krupp non è stata ritenuta idonea perché la Regione Piemonte richiede aree di proprietà pubblica, ai fini dell’impegno delle risorse. Inoltre, vi è un ritardo nelle opere di bonifica, da parte delle aziende, che non consente di portare a termine l’opera nei tempi richiesti da INAIL.

Il Consiglio Comunale, evidenzia la delibera, condivide tuttavia la proposta, esplicitata nel provvedimento di iniziativa popolare di variare la destinazione urbanistica dell’area Thyssen, al fine di realizzarvi un parco pubblico, che si colleghi con l’attuale Parco della Pellerina per dar vita ad una estesa infrastruttura verde.

La delibera, che ha ottenuto 24 voti a favore e 4 conrtari, è stata approvata anche con un emendamento proposto dalla consigliera Alice Ravinale.

Corso Unicef: Diritti, cambiamento climatico e crisi globali

UNICEF e RUS Piemonte corso CUMED 2024 per costruire nuovi paradigmi culturali e società solidali
 Diritti dei bambini, cambiamento climatico e crisi globali. Temi mai come ora interconnessi in ogni parte del mondo. Prime in Italia, le quattro università piemontesi uniscono le forze nell corso universitario promosso fin dagli anni ottanta dal Comintato Italiano dell’Unicef. Avviato il 6 marzo, è riproposto in una nuova prospettiva : << Diritto alla sopravvivenza e allo sviluppo, senza discriminazioni >>.
Sul tavolo, la giustizia intergenerazionale, le risorse finite del Pianeta, la crisi climatica e le ricadute su salute, migrazioni, sicurezza alimentare. Una formazione a 360°declinata in chiave di tutela delle generazioni future. Il corso (chiuso con 170 iscrizioni rispetto alle 60 dello scorso anno ), prevede 5 incontri, uno gestito dall’Unicef e gli altri dai singoli atenei a seconda delle competenze: Politecnico di Torino, Università di Torino, Università del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Nelle precedenti edizioni il corso dell’Unicef aveva invece sempre avuto un unico interlocutore e più segnatamente Unito. Non si tratta solo di una prima nazionale, ma anche locale. Sarà il debutto della rete piemontese dell’Università per lo sviluppo sostenibile ( Rus ) a cui aderiscono 86 atenei in tutta Italia.
<< Il corso, organizzato in collaborazione con i quattro atenei piemontesi che fanno parte della rete “Rus Piemonte”, esamina questioni di grande rilevanza nel campo dei diritti, con uno sguardo particolare alle generazioni più giovani e ai soggetti vulnerabili>>, spiega Carmen Aina presidente RUS Piemonte . <<Ogni intervento affronterà le disuguaglianze socio-economiche a cui le sfide
globali espongono tali gruppi, offrendo ai partecipanti un’opportunità unica per esplorare, discutere e riflettere su questioni significative che influenzano la società contemporanea, oltre alle possibili soluzioni per affrontarle>>.
E’ stata l’Università di Torino ad inaugurare gli incontri, con una prima lezione sulla giustizia intergenerazionale. Un concetto che parte da un presupposto: l’appartenenza ad una generazione piuttosto che a un’altra non dovrebbe portare alcun tipo di svantaggio. << Nella Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia, approvata nel 1989, è già stata esplicitata la responsabilità degli adulti nei confronti delle giovani generazioni >>, sottolinea l’Ufficio scuola e università del Comitato italiano per l’Unicef che si occuperà del secondo incontro. << Educare ai diritti è il primo passo che l’UNICEF propone di realizzare in tutti i contesti per garantire l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso la diffusione della conoscenza dei principi in essa sanciti>>.
Il terzo incontro che sarà curato da Professori del Politecnico di Torino esaminerà le condizioni di trasformazione di questo perido di grandi cambiamenti ambientali e socioeconomiche , nel quale lo sviluppo tecnologico potrà influire significatamente sull’evoluzione della società.
Il quarto incontro, che vedrà impegnato una Rappresentante dell’Università del Piemonte Orientale, sarà dedicato alle disuguaglianze tra le popolazioni migranti e non migranti nell’utilizzo dei servizi sanitari. La recente risposta globale alla pandemia della COVID 19 ha chiaramente dimostrato che sono ancora necessari notevoli interventi per proteggere i gruppi vulnerabili – donne, bambini, migranti o persone senza fissa dimora- dall’impatto dei disastri.
Chiuderà l’Università di scienze Gastronomiche, con un focus sulla discriminazione e violazione dei diritti umani che si accompagna allo sfruttamento minorile , soprattutto dei minorenni migranti , nella filiera dell’agroalimentare
A conclusione del corso, è previsto un seminario di 3 ore aperto a tutti dove verranno dibattuti i temi affrontati durante il corso attraverso una prospettiva multidisciplinare e un test a risposte multiple rivolto alle studentesse e studenti che hanno seguito il corso.