CRONACA- Pagina 37

Tecnico accusato di molestie a scuola

Un tecnico di una scuola torinese è finito a processo per violenza sessuale. È stato denunciato da dieci studentesse, tra i 15 e i 17 anni, che sarebbero state molestate durante le lezioni di chimica. La preside e la reggente dell’istituto sono rinviate a giudizio per omessa denuncia.Le ragazze avevano provato a segnalare i comportamenti ai vertici della scuola, senza ottenere risposta. Poi si sono rivolte  ai carabinieri. La prima udienza è fissata per il 26 novembre.

“Verso una chiesa sinodale” alla Casa della Madia

 

La giornata di riflessione che si è tenuta a Casa della Madia domenica 9 novembre ha avuto come ospite il teologo Dario Vitali, professore ordinario di Ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana. Fr. Enzo Bianchi lo introduce all’incontro presentandolo come uno dei maggiori esperti di sinodalità e membro del gruppo di lavoro che accompagna il cammino sinodale voluto da Papa Francesco.

Il professor Vitali ci illustra, con una riflessione profonda, come la Chiesa cattolica stia vivendo un periodo decisivo di trasformazione: con la chiarezza che lo contraddistingue, spiega che la sfida di oggi non sia tanto costruire una nuova struttura ecclesiale, quanto rinnovare il modo in cui la comunità cristiana comprende sé stessa e il proprio modo di vivere la fede.

Secondo il teologo, infatti, la Chiesa ha assunto per lungo tempo un’immagine “monarchica”, con un assetto verticale e centralizzato, in cui il potere decisionale era concentrato nei vertici. Tuttavia, l’orizzonte verso cui tendeva Papa Francesco era quello di una Chiesa comunitaria, in cui il dialogo, l’ascolto e la partecipazione non rappresentavano delle eccezioni, ma delle vere e proprie regole di vita.

Vitali precisa che questo passaggio non caratterizza una rottura con la tradizione, bensì una sua evoluzione coerente: il Concilio Vaticano II, infatti, aveva già delineato una Chiesa intesa come Popolo di Dio e come un unico corpo, dove ogni battezzato ha una responsabilità ed una voce.

Uno dei punti centrali del discorso riguarda la relazione tra primato e collegialità. Dario Vitali affronta questo tema spiegando che il primato petrino, cioè il ruolo del Papa come segno di unità e guida spirituale, non deve essere visto come una forma di potere solitario. Anzi, al contrario, trova il suo senso più autentico proprio quando si inserisce in un contesto di partecipazione e discernimento condiviso. La collegialità e la sinodalità, in questa prospettiva, non tolgono autorevolezza al Papa o ai vescovi, ma completano il loro servizio, rendendolo più radicato nella realtà del popolo cristiano.

La vera sfida, sottolinea il teologo, consiste nel saper integrare autorità e ascolto, guida e corresponsabilità, in modo tale che la Chiesa non rappresenti un sistema chiuso, ma una comunità viva che cresce insieme.

Vitali invita ad evitare le scorciatoie: la sinodalità non è un semplice esperimento organizzativo, ma uno stile di Chiesa che richiede formazione, umiltà e disponibilità ad ascoltare davvero. È un cammino in cui ogni credente è chiamato a contribuire, non come spettatore ma come protagonista della vita comunitaria.

Nel suo sguardo conclusivo, il professore parla di una Chiesa in cammino, consapevole delle sue fatiche, ma anche delle sue enormi potenzialità. Il processo sinodale, spiega, non è una riforma amministrativa, ma un percorso spirituale che mira a ricucire il legame tra fede e vita.

Costruire una Chiesa di comunione significa, quindi, imparare a pensarsi come parte di un corpo più grande, in cui la diversità diventa una ricchezza e la corresponsabilità un segno di maturità. Come afferma Vitali, non si tratta di cambiare per seguire una moda, ma di cambiare per tornare al cuore del Vangelo, creando una comunità che cammina insieme, si ascolta e si ritrova unita nel perseguire la stessa missione.

Nel pomeriggio il prof. Vitali ha interagito con le domande e le riflessioni proposte dai partecipanti, dando vita a un fecondo e intenso scambio sulla natura della chiesa, sulla sua vita, le attese e le speranze legate alla conversione sinodale.

IRENE CANE

Vol.To ETS, meno risorse dal Fondo Unico Nazionale

Nel 2026 Vol.To potrà contare su circa due milioni e mezzo di euro, composti da 1 milione 742 mila euro di Assegnazione annuale del Fondo Unico Nazionale, 285 mila euro come Fondo Unico  Economie e 431mila euro provenienti da fondi diversi dal Fondo Unico Nazionale. Nonostante la riduzione del Fondo Unico Nazionale rispetto al 2025 (–135.561,27 euro), l’offerta non diminuirà: Vol.To non solo garantirà gli stessi servizi del 2025, ma aumenterà le proprie attività grazie alla crescita delle risorse provenienti da fondi diversi dal Fondo Unico Nazionale (+188.453,64 euro). Un risultato possibile grazie a una gestione più efficiente delle disponibilità e a un lavoro mirato per individuare e attivare nuove linee di finanziamento, così da rafforzare la sostenibilità economica del Centro Servizi e garantire continuità al supporto per gli ETS.
La Programmazione 2026 conferma e rafforza le sei aree strategiche attraverso cui Vol.To struttura il proprio intervento: la promozione e l’orientamento al volontariato, con attività rivolte ai cittadini e ai giovani; la formazione, intesa come sviluppo continuo delle competenze dei volontari; la consulenza e l’accompagnamento, che supportano gli ETS negli aspetti gestionali, normativi e organizzativi; l’area dedicata a informazione e comunicazione, che comprende strumenti digitali, ufficio stampa, servizi per raccontare le attività del Terzo Settore; la ricerca e documentazione, finalizzata alla raccolta e alla sistematizzazione dei dati sugli ETS; e infine il supporto tecnico-logistico, che mette a disposizione spazi, attrezzature e strumenti digitali per agevolare il lavoro delle associazioni.

Attraverso queste aree, Vol.To intende garantire agli Enti del Terzo Settore della Città Metropolitana di Torino servizi gratuiti, accessibili e progettati in modo da rispondere alle esigenze del territorio, accompagnandoli nell’affrontare le trasformazioni sociali, economiche e normative che caratterizzano il contesto attuale. L’obiettivo è fornire un sostegno stabile e qualificato, capace di rafforzare la capacità operativa degli ETS e di valorizzare il ruolo del volontariato come componente essenziale della vita comunitaria.

Tra gli aspetti più significativi della Programmazione 2026, ai Soci è stato presentato il progetto dedicato al rapporto tra volontariato e scuole, parte integrante del percorso triennale 2025–2027 sul ricambio generazionale. Durante l’assemblea è stato illustrato come questa iniziativa punti a consolidare in modo stabile la collaborazione tra il mondo educativo e gli Enti del Terzo Settore, prevedendo la mappatura delle realtà già attive, l’ampliamento della rete a nuovi soggetti e la realizzazione di un database e di un catalogo condiviso delle proposte rivolte agli istituti scolastici di Torino e della Città Metropolitana. Il progetto prevede anche il rafforzamento delle collaborazioni con i principali soggetti del sistema formativo, dall’Ufficio Scolastico Regionale all’Università di Torino, passando per gli istituti superiori e le realtà studentesche. L’obiettivo, illustrato ai Soci, è costruire un canale stabile che permetta a ragazze e ragazzi di avvicinarsi al volontariato, conoscere le associazioni del territorio e vivere esperienze civiche che possano contribuire alla loro crescita personale e alla vitalità futura del Terzo Settore.

“Il quadro economico che accompagna la Programmazione 2026 presenta elementi di complessità, ma questo non ci ha impedito di rafforzare il nostro impegno. Abbiamo scelto di investire energie e competenze per garantire agli ETS un sostegno ancora più strutturato, ottimizzando le risorse disponibili e individuando nuove opportunità di finanziamento. È un lavoro che richiede pianificazione, ascolto e una capacità costante di adattamento, ma che riteniamo essenziale per mantenere saldo il nostro ruolo di riferimento per il Terzo Settore della Città Metropolitana di Torino – ha dichiarato Stefano Meneghello, Presidente di Vol.To ETS – proseguiamo così nel nostro accompagnamento quotidiano agli enti, dalla gestione amministrativa alla digitalizzazione, dai percorsi di crescita organizzativa alla costruzione di reti collaborative che rendano più forte l’intero sistema. Il volontariato si fonda su valori chiari di gratuità, fiducia, responsabilità e partecipazione. Continuare a sostenerli significa contribuire in modo concreto alla coesione sociale e alla vitalità civica del territorio”.

Mara Martellotta

A Prarostino si commemorano le vittime dell’eccidio nazista del Bric

Uno dei tanti, tragici episodi accaduti nel pinerolese durante la seconda guerra mondiale è rappresentato dell’eccidio del Bric, a Prarostino, dove il 17 novembre del 1944 novembre civili furono barbaramente uccisi da una squadra nazista giunta il giorno pretendete e insediatasi in un’abitazione isolata, non lontana da San Bartolomeo. L’episodio viene ricordato ogni anno dall’amministrazione comunale con una commovente cerimonia che culmina con la posa di un mazzo di fiori al Cippo dei Martiri del Bric, situato nel luogo in cui avvenne la tragedia. Domenica 16 novembre prossimo la celebrazione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, avrà inizio alle ore 10, con partenza del corteo dal piazzale del Municipio verso il Cippo dei Martiri del Bric. Sono previsti saluti istituzionali del Sindaco di Prarostino, Luciano Nocera, del Presidente dell’Unione Montana Pinerolese Mauro Vignola e di Riccardo Vercelli, in rappresentanza della sezione di Pinerolo dell’ANPI. L’orazione ufficiale sarà tenuta da Leonardo Crosetti, Vicesindaco di Cavour, e la cerimonia sarà accompagnata dalle musiche del Quartetto di Clarinetti dell’Istituto Civico Musicale Corelli di Pinerolo.

La dinamica del tragico episodio si basa essenzialmente su fonti orali, secondo le quali pare che alcuni militari tedeschi, forse con qualche fascista, si fossero già appostati alla prime luci del giorno presso la cascina della famiglia Porcero al Bric, in quanto ritenuta rifugio dei partigiani. Sempre nella mattinata del 16, si sarebbero recati al Bric i civili Ernesto Paschetto, Giuseppe Barotto, Cesare Simondetto e Michele Magnano, per aiutare la famiglia Porcero nella raccolta delle mele. I quattro vennero presi in ostaggio per il giorno e la notte successiva. Il giorno seguente, Remo Paschetto, figlio di Ernesto, si recò al Bric insieme a Costantino Arnaud per capire i motivi del mancato ritorno del padre. Anche i due nuovi arrivati vennero catturati. I sei ostaggi vennero fucilati il pomeriggio del 17 novembre, dopo che i tedeschi ebbero liberato la famiglia Porcero. La scia di vittime, tuttavia, non si fermò: mentre scendevano a valle, in borgata Ramate, i nazisti si imbatterono in Aldo Nadasio, Cesare Paget e Alberto Coisson, che vennero uccisi sul posto.

Mara Martellotta

Piano Neve del Comune di Monteu da Po

Il Comune di Monteu da Po informa la cittadinanza che, dal 15 novembre 2025 al 15 aprile 2026, è attivo il Piano Neve Comunale 2025-2026, pubblicato sul sito istituzionale del Comune.

“Il Piano Neve è l’insieme delle procedure e delle attività necessarie per fronteggiare i possibili disagi e rischi in caso di precipitazioni nevose – spiegano il Sindaco Elisa Ghion e l’Assessore alla Manutenzione e Protezione Civile Giuseppe Deluca -. Per garantirne il buon funzionamento è fondamentale la collaborazione responsabile di ogni cittadino, accanto al lavoro degli operatori comunali”.

Il dispositivo di intervento prevede l’azione coordinata dell’Ufficio Tecnico, della Polizia Municipale, del Servizio Tecnico-Manutentivo e del Gruppo Comunale di Protezione Civile, pronti a intervenire tempestivamente in caso di neve o formazione di ghiaccio. Al superamento dei 5 cm di accumulo nevoso, verrà attivato il servizio di sgombero mediante l’utilizzo del mezzo comunale attrezzato.

Il punto operativo del Piano è situato presso il magazzino comunale in Piazza F.lli Bandiera, dove sono custoditi i mezzi, le attrezzature e le scorte di sale antigelo. Il punto di coordinamento è collocato nella sede municipale di Via Municipio 3.

Per garantire un intervento efficace, l’Amministrazione ha provveduto all’approvvigionamento del sale da disgelo e ha definito le priorità operative, con l’obiettivo di salvaguardare l’incolumità delle persone e degli animali d’affezione e di mantenere accessibili le principali vie di collegamento verso ambulatorio medico, uffici pubblici, scuole e attività commerciali.

Priorità di intervento in caso di nevicate

Gli interventi seguiranno il seguente ordine di urgenza:

  1. Viabilità principale comunale e strade di accesso ad ambulatorio medico, ufficio postale, ufficio comunale e scuola.
  2. Strade collinari comunali.
  3. Viabilità comunale secondaria.

Qualora se ne verifichi la necessità, sarà attivato un punto di distribuzione del sale antigelo e di pale da neve in Piazza Bava, previa comunicazione alla popolazione.

Comportamento richiesto ai cittadini

Per un’efficace gestione delle nevicate, si ricorda ai residenti che:

  • proprietari di abitazioni o esercizi pubblici devono provvedere allo sgombero della neve dai marciapiedi antistanti le proprie proprietà, garantendone la libera e sicura fruibilità.
  • I proprietari di edifici, cortili o aree verdi confinanti con strade pubbliche devono rimuovere la neve lungo tutto il fronte della loro proprietà, per una fascia adeguata.
  • In caso di nevicata o di presenza di neve sul manto stradale è obbligatorio avere catene da neve a bordo o utilizzare pneumatici invernali, come previsto dal 15/11/2025 al 15/04/2026.
  • Per agevolare il passaggio dei mezzi spazzaneve, è importante rimuovere le auto in sosta lungo le strade comunali e provinciali, soprattutto quelle più strette. Ove possibile, i veicoli devono essere parcheggiati in garage, cortili o aree private.

Per necessità, richieste di informazioni o segnalazioni di emergenza è possibile contattare il Comune al numero 011 9187813.

Si ricorda infine che la rimozione della neve sulle S.P. 590 e S.P. 105 è di competenza del Servizio Tecnico-Manutentivo della Città Metropolitana di Torino e non rientra nei servizi gestiti dal Comune di Monteu da Po.

Restructura, innovare attraverso la rigenerazione

Nella giornata dedicata alla rigenerazione urbana premiati i vincitori della Call4Ideas 2025: interventi che costruiscono nuovi equilibri tra spazi e comunità
 

Torino, 14 novembre 2025 – Innovare attraverso la rigenerazione: è il filo conduttore della seconda giornata di Restructura, il salone dedicato alla riqualificazione edilizia e alla sostenibilità organizzato da GL events Italia all’Oval Lingotto Fiere di Torino. Svelati i progetti vincitori della Call4Ideas 2025, promossa nell’ambito del salone: tre progetti che, in modo diverso, affrontano le sfide contemporanee del recupero edilizio, della valorizzazione dello spazio pubblico e del dialogo tra architettura e paesaggio. Vista la qualità complessiva dei progetti candidati, la giuria ha inoltre attribuito quattro menzioni speciali.

La Call4Ideas di Restructura 2025 conferma la manifestazione come osservatorio permanente sulle tendenze del costruire: «attraverso l’incontro tra progettisti, imprese, istituzioni e comunità locali, Restructura promuove la cultura della rigenerazione come atto culturale prima ancora che tecnico, capace di restituire identità ai luoghi e costruire città più sostenibili, accessibili» commenta l’amministratore delegato di GL events Italia, Gábor Ganczer.

L’impegno verso l’innovazione, quest’anno si esprime inoltre nello Startup Village, che riunisce 11 imprese emergenti provenienti da tre hub di eccellenza – Fondazione Piemonte Innova-Polo ICT, I3P incubatore del Politecnico di Torino e Impact Hub Torino– impegnate a ripensare processi, materiali e servizi per il futuro del costruire.

I vincitori dell’edizione 2025

  1. Spazio Elementare Parco Urbano – Architetto Alberto Becherini
    Il progetto trasforma l’area dell’ex scuola elementare di Rivarolo Canavese (TO) in un nuovo spazio verde permeabile e inclusivo, pensato come luogo di apprendimento e incontro. L’intervento amplia la riflessione sull’impatto sociale e ambientale della rigenerazione, che rigenera fisicamente il territorio e lo fa integrando la dimensione educativa.
  2. Masterplan Costa dei Trabocchi – Architetto Roberto Ricci
    Un piano di rigenerazione paesaggistica che valorizza un tratto di costa abruzzese nella provincia di Chieti attraverso una rete integrata di spazi pubblici, mobilità dolce e servizi diffusi. La capacità di coniugare tutela del paesaggio, nuove opportunità di fruizione e valorizzazione, offre un modello replicabile di connessione tra territorio e comunità.
  3. HQ Iren – Architetto Silvia Rossi
    La nuova sede Iren in piazza Raggi, a Genova, nasce come restituzione al committente e all’intera collettività di un un edificio obsoleto, trasformandolo in spazio di connessione tra quartieri e flussi urbani. Una dimostrazione di come anche il settore privato possa svolgere un ruolo attivo nella trasformazione sostenibile e condivisa della città.

Le menzioni speciali

  • Rigenerazione Urbana a Intermesoli di Pietracamela (TE) – Architetto Salvatore Settecasi
    Per la capacità di intervenire con rispetto nel contesto fragile di un borgo montano abruzzese, restituendo vitalità al patrimonio rurale.
  • Manualetto 2023, Ravenna – Architetto Francesco Rambelli
    Per la reinterpretazione originale del tema della rigenerazione temporanea, che dimostra come anche interventi effimeri possano generare valore e riuso duraturo.
  • Casa delle Tradizioni, Simala (OR) – Martino Picchedda
    Per l’attenzione rigorosa al patrimonio storico e territoriale, con un progetto che si confronta profondamente con l’identità locale.
  • Sella 137, Torino – Alberto Nada
    Per la scelta di un sistema costruttivo innovativo (LEED) in un intervento residenziale urbano. Primo edificio in Europa a ottenere la Certificazione WELL Residence 2025.

Startup Village

Con oltre 150 espositori, Restructura si conferma la piattaforma di riferimento per edilizia, architettura e progettazione. Con l’edizione 2025 si rafforza il ruolo di attrattore della manifestazione per le realtà più innovative del settore, grazie anche allo Startup Village, cuore dell’area dedicata all’innovazione: 11 imprese emergenti provenienti da tre hub di eccellenza portano idee e soluzioni all’avanguardia per ripensare processi, materiali e servizi.

Per Fondazione Piemonte Innova-Polo ICT: Plinn, che aiuta le imprese edili a ritrovare equilibrio e redditività, unendo consulenza, formazione e tecnologia; Codeploy, specializzata in sviluppo software e consulenza IT; GReD Geomatics Research & Development, Spin-off del Politecnico di Milano, che sviluppa tecnologie geodetiche per il monitoraggio del territorio e l’esplorazione del sottosuolo; Be-St, che presenta WOLL, innovativo termoarredo di design, personalizzabile; Elemento che rinnova il modo di usare il Cloud; Lilitech, un’azienda torinese che rende la domotica accessibile, affidabile e utile per professionisti e utenti.
Per I3P incubatore del Politecnico di Torino: Plino, che ha sviluppato un software che aiuta centinaia di aziende a semplificare e velocizzare le analisi e la gestione cassa; Reefilla, specializzata in sistemi mobili di accumulo energia da batterie di veicoli elettrici a fine vita; Smartotum, che propone una soluzione IoT per domotica wireless avanzata, facile da installare e a basso costo.
Per Impact Hub Torino: Enercade, specializzata in soluzioni di energy storage e power generation mobili; Newarc, proptech di ristrutturazioni smart chiavi in mano che ha l’obiettivo di sbloccare tutto il potenziale nascosto degli immobili.

Sabato 15 novembre

L’ultima giornata di Restructura propone appuntamenti dedicati al tema del restauro e alla trasformazione. Tra gli eventi principali del Restructura Stage: alle 9.30 Subtraction in architecture: progettare per sottrazione, che esplora il tema della riduzione come scelta architettonica; alle 14 Addizione: nuove strutture e materiali per trasformare l’esistente con focus sulle soluzioni off-site e sul concetto di “addizione” nel recupero edilizio attraverso l’uso di legno e acciaio.

www.restructura.com – organizzato da GL events Italia
Location: Oval Lingotto Fiere, Torino
Date: 13-15 novembre 2025
Orari di apertura: 09:00 – 19:00
Doppio l’accesso per facilitare i visitatori che arrivano dalla stazione ferroviaria Torino Lingotto e dalla fermata della Metropolitana Italia 61 (ingresso Oval Sud), per chi arriva in auto consigliato l’ingresso Oval Nord, dove è disponibile il parcheggio
Ingresso gratuito previo accredito per operatori professionali e studenti del settore edilizia.

Protocollo multi-agenzia contro la tratta di esseri umani

 

Donne e bambini, migranti, sono soprattutto loro al centro del nuovo Protocollo di Intesa sottoscritto questa mattina in Prefettura, contenente «procedure operative per la protezione e l’assistenza delle vittime di tratta e di sfruttamento e per la prevenzione e il contrasto della tratta di esseri umani», che si richiama al Meccanismo Nazionale di Referral adottato dal dipartimento Pari Opportunità per le persone trafficate in Italia.

«La tratta di esseri umani – ha spiegato il Prefetto di Torino Donato Cafagna – è un fenomeno connesso al flusso irregolare di migranti e si pone come uno degli aspetti più critici in quanto ne sono spesso vittime donne, bambini, persone fragili. Prevenirlo e contrastarlo è l’obiettivo di un Protocollo che rilancia e rafforza la rete torinese anti-tratta, armonizzando ulteriormente la cooperazione tra tutti i soggetti – istituzionali e del privato sociale – che hanno a che fare in base alle proprie competenze con le possibili vittime. Si vuole consolidare così un approccio sempre più concreto e proattivo che favorisce l’identificazione e l’assistenza delle potenziali vittime di tratta, anche attraverso lo scambio di informazioni e la promozione della formazione congiunta degli operatori del settore».

Tra i firmatari la Prefettura di Torino, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, la Regione Piemonte, la Questura di Torino, la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Torino, l’Ispettorato nazionale del lavoro – Ispettorato d’Area metropolitana Torino – Aosta, l’IRES Piemonte, l’ANCI Piemonte, la Città di Torino, la Città Metropolitana di Torino, il Comando della Legione Piemonte e Valle D’Osta dell’Arma dei Carabinieri, il Comando Regionale della Guardia di Finanza del Piemonte-Valle D’Aosta, la Procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle D’Aosta, il Tribunale di Torino, il Tribunale per i minorenni di Torino; con la partecipazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino, del Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino e delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.

Una partnership importante che testimonia l’approccio multi-agenzia voluto proprio per trarre dal coordinamento operativo la maggior efficacia possibile sia sul fronte investigativo, per il contrasto del fenomeno, che su quello, centrale dell’assistenza e della tutela alle vittime.

«La protezione delle vittime – ha continuato il Prefetto Donato Cafagna – è uno dei punti-cardine del protocollo che punta a unire la forte attività di repressione dei traffici criminali con le competenze e la capacità di empatia e umanità nei confronti di persone fragili per un approccio interdisciplinare, con l’obiettivo della tutela della persona umana».

«La tutela delle persone più fragili e il contrasto alla criminalità organizzata che sfrutta esseri umani richiedono responsabilità, metodo e cooperazione – ha dichiarato l’assessore alla Sicurezza e Immigrazione, Enrico Bussalino. Con questo Protocollo il Piemonte rafforza una rete istituzionale che lavora insieme, con regole condivise e con obiettivi chiari: proteggere le vittime, prevenire gli abusi e colpire con decisione chi trae profitto dalla tratta e dallo sfruttamento.

La Regione continuerà a impegnarsi affinché accoglienza, legalità e sicurezza procedano insieme, nella certezza che la coesione tra istituzioni sia l’unica strada efficace per garantire dignità e diritti a tutte le persone coinvolte».

Anche per Il Procuratore della Repubblica di Torino Giovanni Bombardieri «L’importanza di questo Protocollo, finalizzato alla emersione ed al contrasto delle situazioni di tratta e di sfruttamento a fini sessuali o lavorativi di soggetti deboli, è data dalle tante Istituzioni ed Enti   pubblici e privati che vi concorrono. Uno dei suoi aspetti fondamentali è proprio la formazione di quegli operatori che sono deputati ad “intercettare” le situazioni di disagio che nascondono veri e propri casi di sfruttamento: la professionalità e la capacità di relazionarsi alle vittime sin dai primi momenti risulta fondamentale per il successivo contrasto giudiziario dei vari fenomeni. Mettere insieme tutti i protagonisti di tali vicende è un risultato molto importante per il quale ringrazio il Prefetto di Torino».

Infine secondo Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche sociali della Città di Torino «Con la firma di questo protocollo, la Città conferma il proprio impegno pluriennale al fianco delle persone vittime di tratta e sfruttamento sessuale e lavorativo, che beneficiano di interventi di prima assistenza, accoglienza residenziale e inclusione sociale. Il protocollo rafforza la cooperazione interistituzionale per la protezione delle persone e il contrasto del fenomeno, anche attraverso la formazione e l’aggiornamento degli operatori. Per la Città, sono coinvolti quelli sia del Dipartimento servizi sociali, sia della Polizia locale, e desidero per questo ringraziare l’Assessore Porcedda che ha condiviso con me il percorso di questo protocollo».

Al Protocollo hanno manifestato l’intenzione di aderire anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo e organismi internazionali quali l’Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo (EUAA), dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).

TORINO CLICK

Spaccate e furti di auto: sei arresti nella notte

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La Polizia di Stato ha arrestato a Torino nella notte sei persone, quattro di loro per  “spaccate” di vetrine ai danni di un ristorante e negozi. Due invece per furto di auto.

Le manette sono scattate in meno di un’ora nelle zone diBarriera di Milano, Madonna di Campagna, Rebaudengo e Cenisia.

Una Serra per Mirafiori

Inaugurazione a Torino della prima “serra aeroponica” urbana al servizio della ristorazione sociale

Mercoledì 19 novembre, ore 15

“Serra aeroponica”Mercoledì 19 novembre, presso lo “Spazio WOW” (“Spazio di Quartiere” all’interno di un complesso dismesso di proprietà del “Comune”, in via Onorato Vigliani, 102) verrà inaugurata, alle 15, la prima realizzata a Torino e destinata alla “ristorazione sociale”. Ma, attenzione!, prima di recarci in loco, per chi vorrà, cerchiamo di capire ben bene di che si tratta. Sicuramente, diciamo subito trattarsi di un progetto innovativo di “agricoltura sostenibile e inclusiva” che unisce ambiente, comunità e lavoro nel cuore del quartiere periferico di “Mirafiori Sud”. Poche parole. Ma tanto bastano per renderci una prima idea dell’importanza del progetto realizzato dalla “Cooperativa Sociale Mirafiori” grazie al sostegno della “Compagnia di San Paolo” e del “Programma PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021 – 2027”. Per essere più chiari e per usare un linguaggio il più possibile consono e scientifico, chiariamo: dicesi “tecnologia aeroponica” un sistema di coltivazione fuori suolo basato sulla nebulizzazione dosata e diretta di acqua e sostanze nutritive sulle radici delle piante, “metodo che garantisce un’idratazione, una nutrizione ed un’ossigenazione ottimali, favorendo lo sviluppo delle colture in modo efficiente e sostenibile”.

Nello specifico. La “serra aeroponica” di Mirafiori sarà realizzata dall’Azienda piemontese “Agricooltur” su un’area di 100 mq, permettendo di recuperare uno spazio urbano precedentemente impermeabilizzato e, in tal modo, restituendolo alla produzione agricola. La tecnologia utilizzata consentirà un risparmio idrico del 98% rispetto alla coltivazione tradizionale in campo aperto, equivalente a 277mila litri d’acqua all’anno, un risparmio del 90% dei fertilizzanti utilizzati e nessun pesticida, permettendo di avere un prodotto a “residuo zero” di altissima qualità.

Con una capacità produttiva di circa 25mila cespi l’anno, la “serra” rifornirà inoltre “La Locanda nel Parco”, il ristorante sociale gestito dalla Cooperativa e situato a soli 500 metri di distanza, oltre che i numerosi “servizi socio-assistenziali” gestiti, come i pasti diretti alle mense dei dormitori “Caritas”. Il trasporto dalla serra al ristorante avverrà tramite “bici cargo”, azzerando completamente le emissioni di “CO2”.

La “serra” rappresenterà, dunque, un esemplare modello di “sostenibilità ambientale”. Ma non solo. Il Progetto, infatti, nasce anche come concreta iniziativa di “inclusione sociale” e come “strumento educativo” per scuole, giovani e famiglie del quartiere. In previsione ci sono infatti l’assunzione di due giovani provenienti dai servizi educativi e socio-riabilitativi della stessa “Cooperativa Mirafiori”, nonché “percorsi formativi” gratuiti dedicati alla “sostenibilità alimentare e ambientale”.

Sottolineano a ragione i responsabili: “Il progetto si inserisce nel quadro del patto di collaborazione per i beni comuni stipulato tra il ‘Comune di Torino’, la ‘Cooperativa Mirafiori’ ed altri attori sociali per la gestione dello ‘Spazio WOW’. Questa collaborazione dimostra come la sinergia tra istituzioni pubbliche, terzo settore e comunità locale possa generare innovazione e valore sociale, riqualificando spazi urbani dismessi e trasformandoli in luoghi di produzione sostenibile e coesione sociale”.

Nel pomeriggio di mercoledì 19 novembre, dopo l’apertura al pubblico in visita e i saluti istituzionali, è in programma anche lo spettacolo di magia e bolle giganti “Willo Bubbles e Magic Show”, con merenda per i bimbi seguita da un aperitivo a cura di “Locanda nel Parco Catering ed Engim San Luca”.

Per info“Cooperativa Sociale Mirafiori”, Strada del Drosso 33/7, Torino; tel. 340/3051954 www.cooperativamirafiori.com

  1. m.

Nelle foto: immagini di repertorio “SerraMirafiori”

Aperto il Mercato del Corso di Campagna Amica 

È  stato inaugurato venerdì 14 novembre scorso il Mercato del Corso in Corso Vittorio Emanuele II 50. Si tratta del primo mercato contadino coperto di Campagna Amica a Torino, una vera e propria “casa del cibo contadino” dove , oltre allo spazio riservato ai 30 banchi del mercato, sono presenti l’enoteca Divinorum con oltre 400 etichette di vini del Piemonte e della valle d’Aosta, un ristorante di prossima apertura, che cucinerà piatti con i prodotti provenienti dalle aziende agricole, in vendita diretta, sposando la filosofia circolare, una scuola di cucina showcooking, gli spazi didattici ed espositivi ed una sala convegni.

Al taglio del nastro hanno preso parte, insieme alla presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari, al delegato confederale Bruno Rivarossa e al presidente e direttore di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici e Carlo Loffreda, il segretario generale Vincenzo Gesmundo, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, la presidente di Campagna Amica, Dominga Cotarella. Presenti anche gli assessori all’Agricoltura Paolo Bongiovanni, alla Sanità,  Federico Riboldi, al Bilancio, Andrea Tronzano, alla Cultura Marina Chiarelli, e, per il Comune di Torino l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino.
Il mercato del Corso di Campagna Amica sorge nei locali dell’ex Cinema del Corso, raffinato gioiello liberty che è stato il più grande cinema d’Italia negli anni Venti e che fu poi colpito da un incendio nel 1980. Oggi rinasce come luogo di cultura alimentare. Qui l’arte e la memoria del passato  si intrecciano con i suoni, i profumi, i sapori del presente contadino, creando un legame naturale  tra la cultura delle arti e quella del cibo, due espressioni del genio  e del lavoro umano che trovano nella terra il loro valore e la loro voce più autentica.
“Grazie al sistema Campagna Amica, ai nostri mercati contadini e all’obbligo di indicare l’origine in etichetta, abbiamo ridato dignità  a migliaia di produttori,  stringendo al contempo un’alleanza forte con i cittadini consumatori sui temi della sana alimentazione,  della sostenibilità e della dieta mediterranea – ha spiegato il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo – Siamo la quarta rete di distribuzione agroalimentare del Paese, ma anche un fenomeno culturale che rappresenta un baluardo fondamentale rispetto ai rischi legati al dilagare del cibo ultra formulato, che mettono in pericolo  il futuro delle nuove generazioni.
“La vendita diretta nei mercati contadini rappresenta molto più  di una semplice innovazione agricola. Si tratta di una leva per responsabilizzare l’intera filiera, promuovendo la trasparenza, l’origine territoriale,  il prodotto locale, la consapevolezza nel consumo e la lotta agli sprechi – ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini. Favorisce la sostenibilità,  rafforza i legami di comunità e stimola nuove opportunità economiche per produttori e consumatori”.

Mara Martellotta