CRONACA- Pagina 37

Motociclista 24enne muore nello schianto contro un’auto

Un giovane di 24 anni ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto sulla provinciale 82, nel territorio della frazione di Castelceriolo, ad Alessandria. Il ragazzo, alla guida della sua moto, ha invaso la corsia opposta, andando a scontrarsi frontalmente con una vettura proveniente dal senso inverso.

Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118, per il giovane motociclista non c’è stato nulla da fare: le sue condizioni erano apparse da subito gravissime. La conducente dell’automobile, una donna di 50 anni, è stata portata in codice giallo, al pronto soccorso dell’ospedale di Alessandria

In arrivo da Arpea per 30mila aziende agricole 135 milioni di saldi Pac

È in arrivo nelle casse di circa 30mila aziende agricole piemontesi l’importante somma di 134 milioni e 800mila euro. Lo annuncia l’Assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni. Si tratta dei pagamenti erogati da Arpea – l’organismo pagatore della Regione Piemonte per il mondo agricolo – a titolo di saldo degli interventi a sostegno previsti dalla programmazione Pac (Politica Agricola Comune) 2023-27 e relativi ai fondi Feaga e Feasr 2024. Essi vanno ad aggiungersi ai circa 106 milioni già erogati in fase di anticipo a novembre 2024: i suddetti pagamenti sono partiti a inizio marzo e saranno completati alla fine di aprile. L’ultima tranche dei pagamenti dei saldi, di circa 120 milioni, verrà erogata entro giugno.

Soddisfazione dall’assessore Bongioanni, che spiega: «I quasi 135 milioni che in queste settimane stanno entrando nelle casse di 30mila aziende piemontesi sono un’importante iniezione di liquidità per i nostri imprenditori e rappresentano il frutto del lavoro svolto dalle associazioni agricole nel predisporre i fascicoli aziendali necessari per l’accesso agli aiuti diretti Ue e dei bandi pubblicati dalla Direzione Agricoltura della Regione Piemonte. Tutto questo testimonia la straordinaria risposta delle nostre aziende a una programmazione che abbiamo scritto sempre con il metodo dell’ascolto e della consultazioneSiamo arrivati a questo risultato grazie alla vicinanza del ministro Francesco Lollobrigida e al nuovo e stretto rapporto che si è costituito con l’organismo pagatore nazionale Agea e i suoi vertici, e che consolideremo nell’incontro con il direttore Fabio Vitale già in agenda per il prossimo 22 maggioÈ un volano che sul territorio coinvolge la Direzione regionale Agricoltura, Arpea e i Centri di Assistenza Agricola, che hanno sempre dimostrato grande disponibilità ad accompagnare le nostre imprese e a trovare le soluzioni più favorevoli nell’interesse del mondo agricolo piemontese e del ruolo centrale che esso riveste nel nostro sistema produttivo».

Un grande lavoro di innovazione è stato compiuto da Arpea per aggiornare i propri sistemi informativi e allinearli alle linee indicate dall’agenzia nazionale Agea per accelerare le tempistiche e risolvere le eventuali criticità. Sul fronte sementi, e in particolare per il riso, il pagamento per le domande oggi ha raggiunto una percentuale di avanzamento del 95,5%, con un’erogazione di circa 37 milioni di euro. Nella tranche di pagamento di aprile sono inoltre state incluse anche le erogazioni relative alle superfici dei pascoli condivisi, precedentemente escluse per poter terminare le procedure di controllo.

L’importo complessivo dei quasi 135 milioni comprende anche il pagamento delle liste di liquidazione del precedente Psr 2014-22 per quasi 29 milioni di euro, come risultato della modifica delle percentuali di pagamento voluta dall’assessore Bongioanni per permettere un maggior utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo rurale non ancora spesi.

Molesta i clienti e aggredisce i poliziotti al supermercato: fermato con il taser

Attimi di paura per  i clienti del Penny Market di corso Risorgimento a Novara, dove un uomo di 30 anni ha iniziato a molestare le persone all’interno del supermercato.

Il personale, preoccupato per la situazione, ha allertato immediatamente la polizia. All’arrivo degli agenti, l’uomo ha reagito in modo aggressivo, rifiutandosi di collaborare.

Nel tentativo di ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine, ha lanciato diversi oggetti contro di loro.

Data l’escalation della violenza, i poliziotti sono stati costretti a utilizzare il taser per immobilizzarlo. L’uomo è stato poi arrestato con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Martedì i funerali di Antonio Longo, inventore dei “tomini a rotolo”

E’ morto all’età di 90 anni Antonio Longo, titolare dello storico Caseificio Longo e pioniere del
famoso Tomino a Rotolo, uno dei prodotti caseari più amati e apprezzati in tutta la regione.
Antonio Longo, che ha dedicato la sua vita alla produzione di formaggi di alta qualità, è stato un
punto di riferimento per molti. La sua passione per l’arte casearia e l’innovazione hanno portato il
Caseificio Longo ad essere uno dei più antichi ed apprezzati del territorio piemontese, diventando
così simbolo di tradizione e qualità.
Longo infatti negli anni ’50 iniziò la sua attività in un piccolo laboratorio famigliare con la moglie
Franca. All’interno del laboratorio si produceva un unico prodotto: il Tomino del Canavese,
preparato con il latte raccolto nelle vicine stalle, che ancora oggi è confezionato a rotolo
manualmente. Successivamente passò anche ai tomini da cuocere con il Tomino del Boscaiolo e fu
così che la sua azienda, situata a Bosconero, divenne famosa in tutta Italia.
La sua dedizione e la sua capacità di trasformare il Tomino in un prodotto amato da tanti lo hanno
portato fino alla fine a seguire il Caseificio e sono state riconosciute a livello locale, nazionale e
internazionale. Negli anni, ha tramandato i suoi saperi e la passione per l’arte casearia ai figli
Maurizio, Dario, Silvana e alle generazioni successive che oggi guidano l’impresa.
I funerali si terranno martedì 29 aprile alle ore 17:00 presso la Chiesa Parrocchiale di Bosconero.

Sottopasso Lingotto, dal 28 aprile riapre la semicarreggiata nord

Riapriranno al traffico nella tarda mattinata di lunedì 28 aprile la semicarreggiata nord del sottopasso Lingotto (da corso Unità d’Italia verso corso Giambone) e l’entrata di via Ventimiglia.

La parziale riapertura arriva alla conclusione dei lavori di rinforzo strutturale e di risanamento conservativo della galleria nord del sottopasso, nel tratto sottostante il parco Millefonti e corso Unità d’Italia.

In quel tratto l’infrastruttura è costituita da due gallerie separate. Gli interventi proseguiranno quindi spostandosi sulla galleria sud, ragione per cui, sempre a partire dalla mattinata di lunedì 28, verrà chiusa la semicarreggiata sud (da corso Giambone verso corso Unità d’Italia).

La fine del lavori, con la riapertura completa del sottopasso in entrambe le direzioni, è prevista per il mese di settembre 2025.

TORINO CLICK

Cisl Torino – Canavese a congresso

“IL CORAGGIO DELLA PARTECIPAZIONE”:
Il segretario Filippone: “Invertire la rotta per guardare con ottimismo al futuro”
Si è aperto questa mattina, al Centro congressi Santo Volto, a Torino, il quarto congresso della Cisl Torino-Canavese, con lo slogan “Il coraggio della partecipazione”. Sono intervenuti, dopo la relazione introduttiva del segretario generale Giuseppe Filippone, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e, tra gli altri, i segretari generali di Cgil e Uil torinesi, Federico Bellono e Gianni Cortese.
Nel pomeriggio interviene anche la leader nazionale Cisl, Daniela Fumarola, che ha anticipato di un giorno la sua partecipazione al congresso della Cisl torinese per improvvisi e inderogabili impegni istituzionali nella giornata di venerdì 4 aprile. Domani tocca al segretario regionale Cisl, Luca Caretti. 

“Disagi e Disturbi Mentali: Viaggio nella Psichiatria tra Umanità e Controversie”

  
Dopo cinque anni, il Dott. Pino Luciano torna sugli scaffali con “Disagi e disturbi mentali ieri, oggi e domani” (Franco Angeli Editore), un saggio lucido e appassionato che ripercorre l’evoluzione della legislazione psichiatrica italiana e il suo impatto sulla società.
Al centro del libro, la storica Legge 180 del 1978, che sancì la chiusura dei manicomi, rivoluzionando il trattamento dei disturbi mentali e ponendo l’Italia all’avanguardia nella tutela dei diritti umani. Un cambiamento profondo, che il Presidente della Repubblica ha definito “una svolta di civiltà”.
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Dottor Luciano, perché la Legge 180 è considerata così rivoluzionaria?

Perché ha cambiato radicalmente il nostro approccio verso le persone con disturbi mentali. Fino a quel momento, bastava un comportamento considerato “anormale” per finire in manicomio, spesso per tutta la vita. La legge ha messo fine a questa pratica, chiudendo le strutture e promuovendo cure più umane, fondate sulla prevenzione e sul reinserimento sociale. È stato un cambiamento epocale, che ha visto l’Italia tra i pionieri in questo campo.

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È stata una svolta solo italiana?
No, la questione dei diritti umani è globale, ma l’Italia è stata tra le prime a intraprendere questo percorso. Dopo la Seconda guerra mondiale, il mondo intero ha iniziato a riflettere sui diritti umani, specialmente dopo gli orrori del nazifascismo. La Legge 180 è figlia di questo risveglio culturale e civile. È stata una mossa in anticipo sui tempi, che ha portato l’Italia a un nuovo standard di civiltà, come ha sottolineato anche il Presidente della Repubblica nel recente anniversario della legge.
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Cosa c’era prima della Legge 180?

Gli ospedali psichiatrici erano luoghi di segregazione e degradazione, più che di cura e riabilitazione. La psichiatria somigliava più a una punizione che a un trattamento. I manicomi non erano spazi di guarigione, ma di isolamento. Le persone venivano internate, legate, private di ogni diritto. Era facile finire in una sezione chiamata “furia” solo per aver espresso disagio o rabbia.

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E la medicina, cosa faceva?
All’inizio, poco o nulla. La psichiatria veniva spesso utilizzata come una giustificazione per l’emarginazione. Si finiva internati per “pubblico scandalo”: bastava vivere sotto un portico o comportarsi in modo considerato inaccettabile. Era uno stigma sociale, non una diagnosi clinica.
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Quando si è iniziato a cambiare davvero?
I primi segnali di cambiamento sono arrivati nel 1968, con l’introduzione del ricovero volontario. Ma la vera svolta è arrivata nel 1978, con la Legge 180: da quel momento, il termine “internamento” è stato sostituito con concetti come cura, prevenzione e servizi territoriali integrati nel Sistema Sanitario Nazionale.
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Un cambiamento sanitario o anche culturale?
Profondamente culturale. La Legge 180 ha trasformato la concezione stessa di malattia mentale, spostando l’attenzione dalla “devianza” alla persona. È stato il primo passo verso una psichiatria che vede la fragilità umana e non solo la patologia. Da allora, sono nati servizi sociali, centri di salute mentale e percorsi riabilitativi che mettono al centro la persona e non la sua malattia.
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E oggi? C’è ancora qualcosa da fare?
Molto. Le malattie mentali non sono solo il risultato di fattori genetici, ma anche di fattori psicopatogeni legati alla cultura, alla società e alle relazioni familiari, scolastiche e lavorative. La prevenzione primaria dovrebbe intervenire su questi fattori sociali e culturali, ma i servizi di salute mentale attivati dalla Legge 180 fanno ancora molto poco in questo senso. Inoltre, la prevenzione secondaria, che consiste nella diagnosi e cura precoce, è insufficiente. Lo stesso vale per la prevenzione terziaria, che cerca di evitare le ricadute nei pazienti che hanno recuperato lo stato di salute mentale.

Quali sono, secondo lei, gli aspetti più critici di questa legge?
La nuova legislazione ha mantenuto alcuni aspetti segregativi della psichiatria, come il TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio). L’imposizione forzata non è mai la soluzione ideale. È fondamentale instaurare una connessione con il paziente, piuttosto che ricorrere al trattamento coattivo, che può portare a problemi gravi, talvolta violenti. Se si riesce a mantenere un buon rapporto, il paziente si presenterà volontariamente per i controlli. Il punto cruciale è l’alleanza terapeutica: non è sempre facile, ma è essenziale per il percorso di cura. Questi pazienti non sono pericolosi, e la perdita della loro libertà è un’ingiustizia rispetto alla loro reale condizione. Inoltre, c’è una dimensione ideologica che non può essere ignorata: l’introduzione della comunità terapeutica. Spesso viene vista come un “nuovo manicomio”, ma la vera differenza sta nel fatto che nella comunità terapeutica le persone non solo ricevono supporto, ma partecipano attivamente alla gestione della struttura. Si confrontano, litigano e imparano a gestire la loro conflittualità. Quando abbiamo trasformato il nostro reparto in una comunità terapeutica, seguendo le raccomandazioni dell’ONU, non è stato facile. Ci voleva un piano d’azione concreto, con obiettivi chiari, risorse adeguate e tempi definiti. Come diceva Antoine de Saint-Exupéry, “senza un piano, gli obiettivi rimangono semplici desideri”. Il problema è che ogni regione ha interpretato la legge a modo suo, senza una visione unitaria.
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E l’aspetto positivo della legge?
Innegabilmente, la Legge 180 ha restituito la libertà a migliaia di persone che un tempo erano segregate negli ospedali psichiatrici. A Torino, negli anni ’70 e ’80, quando l’immigrazione si era fermata, molti cittadini si sono mostrati disposti ad accogliere coloro che erano stati confinati in queste strutture. È stato un segno di grande apertura sociale.
C’è stata una crescente attenzione verso la psicologia e l’analisi introspettiva.
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La salute mentale è diventata una priorità. Alla luce della sua esperienza, cosa ne pensa?
È sicuramente una cosa positiva. Tuttavia, l’introspezione fatta da soli, senza un supporto esterno, può risultare difficile. Spesso non siamo in grado di cogliere la profondità della nostra sofferenza senza una prospettiva esterna. È importante avere uno sguardo oggettivo, che non provenga solo dal digitale o dai social, ma da una figura competente come uno psicoterapeuta. L’approccio psicologico è positivo, ma bisogna capire come le persone vengano effettivamente supportate in questo processo. Spesso, ciò che sembra una “scoperta di sé” può rivelarsi l’appropriazione di un’identità falsa, quella che la società o lo stesso terapeuta ci impongono. In realtà, lo psicoterapeuta non è una guida, ma un osservatore che aiuta il paziente a intraprendere il proprio cammino.
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Esiste un modo per arrivare alla vera conoscenza di sé?
Per arrivare alla vera conoscenza di sé, è necessaria una forte motivazione. Si tratta di un cammino che, spesso, richiede di affrontare aspetti dolorosi e difficili di noi stessi. È fondamentale avere un professionista che ci aiuti a superare questi ostacoli. Ma lo psicoterapeuta non deve essere troppo direttivo; deve essere una figura con cui “contrattare” insieme, per trovare la via migliore nel processo di autoconoscenza.
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VALERIA ROMBOLA’

Volpiano ricorda papa Francesco e Mario Carletto

Il Consiglio Comunale di Volpiano, riunitosi giovedì 24 aprile 2025, si è aperto con un momento di raccoglimento in memoria di Papa Francesco, scomparso il lunedì di Pasqua, e dell’ex sindaco di Volpiano Mario Carletto. Il Sindaco Giovanni Panichelli ha ricordato Papa Francesco come “una figura che ha rappresentato qualcosa di importante per il mondo intero, ponendo sempre in primo piano l’umiltà, la giustizia sociale e la cura dei più fragili”, e Mario Carletto come “esponente di spicco della Democrazia Cristiana tra gli anni ’70 e ’90, protagonista anche in ruoli regionali”.

Tra le principali comunicazioni portate all’attenzione del Consiglio:

Aggiornamenti sul caso Pasquetta Castellar: il Sindaco ha informato del ritrovamento della bicicletta e di alcuni resti riconducibili all’anziana scomparsa nel luglio 2024.

“Le indagini sono ancora in corso – ha spiegato Panichelli – ma i ritrovamenti nell’area boschiva tra Volpiano e San Benigno non lascerebbero dubbi sulla sua identificazione. Una notizia triste per tutta la comunità, che non aveva mai smesso di sperare”.

Emergenza meteo del 16-17 aprile: il Sindaco ha ringraziato la Protezione Civile, la Polizia Locale e i cantonieri per la gestione dell’emergenza. Le criticità principali si sono registrate fuori dal centro abitato, con l’esondazione di diversi corsi d’acqua e la chiusura della SP 39 per danni strutturali.

“Danni tutto sommato circoscritti – ha commentato – grazie anche ai lavori di difesa idrogeologica realizzati negli anni e ai finanziamenti PNRR ottenuti per la messa in sicurezza del territorio”.

Modifica al regolamento della tariffa rifiuti: approvata l’introduzione del bonus sociale per la TARI, imposto dalla normativa nazionale (DPCM del 21 gennaio 2025), che comporta un prelievo forzoso di 6 euro per abitante. Il Sindaco ha evidenziato la volontà di mantenere, accanto al nuovo meccanismo, le agevolazioni storiche offerte dal Comune alle famiglie in difficoltà, assicurando il massimo sostegno nonostante i vincoli normativi. ANCI e IFEL hanno intanto avviato un confronto con il Governo per valutare il rinvio dell’applicazione della misura al 2026.

Approvazione del regolamento per le spese di rappresentanza: il Comune si è dotato di una disciplina specifica per i rimborsi delle spese di rappresentanza, finora sostenute di tasca propria dagli amministratori.

Mozione sui PC rubati alla scuola media “Dante Alighieri”: bocciata la proposta dei gruppi “Gente di Volpiano” e “Cambiamo Volpiano” di destinare immediatamente 3.000 euro (variazione n.8 al Bilancio di previsione 2025/27) alla scuola per l’acquisto di nuovi pc portatili dopo il furto che la scuola ha subito tra il 14 e 15 aprile . Il Sindaco ha spiegato che le somme, in accordo con l’Istituto Comprensivo stesso, resteranno vincolate a progetti contro bullismo e dispersione scolastica, mentre sarà ricercata un’altra modalità di sostegno, anche grazie alla mobilitazione di aziende e cittadini.

cs

Motociclista finisce in un fosso e muore

Un motociclista ha perso il controllo della sua moto Bmw ed è morto schiantandosi in un fosso alla periferia di Fubine, nell’Alessandrino. La vittima è un 41enne residente a Vignale Monferrato e originario del Messinese.

Auto in fiamme, palazzo evacuato

Alcune auto parcheggiate a Torino in via Sineo sono andate a fuoco rendendo necessaria l’evacuazione di un palazzo e il soccorso per una persona, che è stata ricoverata in ospedale. L’intervento dei vigili del fuoco ha consentito di spegnere le fiamme.