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USIC: Grazie ai Carabinieri della Radiomobile di Torino. Arrestati i malviventi che hanno derubato 92enne

La Segreteria Regionale ha promosso una giornata totalmente gratuita dedicata alle donne (di tutte le età) unitamente alla FDKM che si terrà sabato mattina, 26 ottobre a partire dalle 08:30 presso la palestra in via Bovetti SNC del Comune di Leinì (TO

È notizia di questi giorni che i Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Torino, hanno soccorso un anziana vittima di una rapina nei pressi di un’ospedale di Torino.

Un gruppo di malintenzionati aveva tentato di sottrarle la borsa, ma grazie alla tempestività dei militari, i responsabili sono stati fermati e la refurtiva recuperata e restituita all’anziana donna.

Questo episodio dimostra ancora una volta l’importanza dell’azione dei Carabinieri a tutela dei più deboli a dimostrazione di come la presenza costante dei Carabinieri sul territorio sia fondamentale per prevenire e contrastare la criminalità.
L’Unione Sindacale Italiana Carabinieri esprime il proprio apprezzamento per l’operato dei militari coinvolti a conferma dell’impegno costante della tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini, “I nostri colleghi hanno dimostrato ancora una volta di essere un punto di riferimento per la comunità”.

La violenza di genere è un fenomeno che crea allarme sociale, ed è per questo che la Segreteria Regionale ha promosso una giornata totalmente gratuita dedicata alle donne (di tutte le età) unitamente alla FDKM che si terrà sabato mattina, 26 ottobre a partire dalle 08:30 presso la palestra in via Bovetti SNC del Comune di Leinì (TO). L’evento, aperto al pubblico, vedrà la presenza di esponenti delle istituzioni e sarà occasione per fare il punto sul tema della violenza contro le donne e sulle iniziative da adottare, ad incominciare dal corso di difesa che verrà presentato. Si tratta del secondo appuntamento al quale ne seguiranno un altro il 24 novembre a Torino.

Lo comunica, in una nota, la Segreteria Regionale Piemonte e Valle d’Aosta dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC).

Torino, 13 ottobre 2024

Il Segretario Generale
Dr. Leonardo SILVESTRI

Nuovo arresto per droga in piazza Baldissera

200 GRAMMI DI HASHISH

 

La Polizia di Stato ha arrestato un diciottenne egiziano gravemente indiziato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Ancora una volta l’arresto è avvenuto in Piazza Baldissera, luogo già teatro di analoghi episodi.

In particolare, nel primo pomeriggio una pattuglia del Commissariato di P.S. Barriera Milano, impegnata nel controllo dell’area di Piazza Baldissera, nota due giovani che alla vista della Volante si danno a precipitosa fuga sulla passerella pedonale Saint Bon.

Gli agenti li inseguono e si accorgono che uno dei due si disfa di un involucro lanciandolo sotto un’auto parcheggiata per strada. L’uomo viene raggiunto e fermato dai poliziotti che, poco dopo, recuperano quanto da lui appena gettato: un panetto di hashish dal peso di circa 100 grammi.

Un secondo panetto dello stesso peso viene rinvenuto addosso al giovane, nascosto negli slip.

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato sino alla sentenza definitiva. 

Il nuovo Bibliobus delle Biblioteche civiche

È stato inaugurato questa mattina in piazza San Carlo il nuovo Bibliobus delle Biblioteche civiche della Città, in uno speciale allestimento dedicato ai temi della legalità in occasione della prima giornata di Portici di Carta.

“Sulla cultura, sul libro e sulle biblioteche abbiamo deciso di investire molte delle risorse del PNRR – ha dichiarato il sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo -. Una scelta che ha condotto alla riqualificazione di ben 18 biblioteche civiche e che porterà alla realizzazione della nuova Biblioteca Centrale al parco del Valentino. Le biblioteche sono luoghi di diffusione di cultura ma nella nostra visione sono anche centri di aggregazione e di socialità positiva. Luoghi inclusivi, intergenerazionali e interculturali, dove tutti possono entrare, ragazze e ragazzi, adulti e anziani, e trovare spazi adeguati e punti di accesso a tutti i tipi di servizi comunali. Torino è la città del Salone Internazionale del Libro e la nostra idea è di avvicinare tutti alla lettura, grazie a iniziative come Portici di Carta, alle nostre biblioteche e anche con l’azione sul territorio dei nostri Bibliobus”.

“Per il secondo anno Portici di Carta valica i confini dei portici e invade di libri piazza San Carlo – ha dichiarato l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia -, accogliendo anche le Giornate della Legalità. Questo secondo Bibliobus oggi e domani ospita la Biblioteca della Legalità, ma presto sarà operativo sul territorio portando tantissimi libri in ogni angolo della città”.

Il Servizio di Biblioteca mobile è un servizio innovativo  che porta la biblioteca nelle aree meno servite di Torino. Il primo bibliobus, ed equipaggiato con oltre 1200 volumi e connettività wi-fi, già dal 2018 offre attività culturali e di lettura per bambini, ragazzi e adulti, facilitazione digitale, anagrafe e prestito.

 

Da oggi il servizio sarà potenziato con l’introduzione del secondo Bibliobus, a cui se ne aggiungerà un terzo, progettato con una struttura flessibile, differente dai mezzi precedenti, pensata per attività nei parchi e all’aperto. I due nuovi bibliobus si inseriscono nel Piano Integrato Urbano della Città di Torino che prevede interventi per eliminare le barriere fisiche e socio-culturali e facilitare la socialità e l’inclusione, attraverso la lettura e l’informazione. I due bibliobus sono finanziati con fondi PNRR – Missione 5.2.2 del Piano integrato urbano.

Sorpreso con 123mila euro e gioielli nello zaino. Dove li ha presi?

Sono le 15 di un piovoso pomeriggio torinese quando una Volante dell’UPGeSP nota, nei pressi di piazza Bernini, un’autovettura con un fanalino rotto.

I poliziotti si avvicinano all’auto per controllarla, ma prima di raggiugerla vedono un giovane con un voluminoso zaino a tracolla scendere velocemente dalla stessa e imboccare via Cialdini a passo svelto.

Gli operatori lo seguono ma, svoltato l’angolo, si accorgono che l’uomo si era nel frattempo disfatto dello zaino.

Il giovane, un rumeno di 28 anni, durante il controllo tenta nuovamente di darsi alla fuga, ma viene bloccato qualche metro più in là. In un cassonetto della raccolta rifiuti, poco distante, i poliziotti ritrovano il voluminoso zaino: con grande sorpresa al suo interno vengono rinvenute centinaia di banconote per un totale di circa 123.000 euro, oltre ad alcuni gioielli.

Per il giovane, che non ha saputo fornire alcuna giustificazione in merito al possesso dei beni, è scattata la denuncia per ricettazione.

Regione Piemonte punta all’India per contrastare la carenza degli infermieri

 

 

La Regione Piemonte guarda all’India per reclutare infermieri con cui colmare le carenze di personale del servizio sanitario? Il Ministero, invece, mette a regime l’assistente infermiere. Non c’è pace per gli infermieri che, invece di venire valorizzati, meglio retribuiti e tutelati, si ritrovano messi ai margini o, per meglio dire, al confine.

“Perché con queste iniziative prive di una visione di sistema – rammenta Ivan Bufalo – Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino – l’unica certezza è che gli infermieri italiani saranno sempre più delusi e indotti ad andarsene in quei Paesi dove il salario e le condizioni di lavoro sono veramente vantaggiosi e, al contempo, le giovani generazioni avranno sempre meno stimoli a percorrere la strada di studi delle scienze Infermieristiche”.

Gli infermieri italiani, riconosciuti a livello internazionale per competenze e professionalità, si ritrovano a essere sempre più emarginati. La politica attuale, anziché migliorare le loro condizioni lavorative e retributive, per incentivare i giovani a intraprendere la professione e intrattenere i professionisti nel nostro Paese, sembra spingere a cercare nuove opportunità all’estero, dove le condizioni sono più vantaggiose.

“Nulla si muove nella direzione della collocazione degli infermieri – continua Bufalo – ogni volta che il mondo della politica pensa a un intervento atto ad affrontare la gravissima carenza di questi professionisti sanitari, lo fa escludendo dei ragionamenti, con l’effetto di alimentare ulteriormente le cause del problema. L’importazione di infermieri dall’estero, in deroga alle leggi dello Stato riguardanti l’esercizio professionale, non potrà che alimentare il malcontento. Pur avendo, questi infermieri indiani, competenze rispettabili, non sono formati secondo i nostri standard universitari, non conoscono la nostra lingua e non sono famigliari né al nostro sistema sanitario né ai nostri valori deontologici, e sono tenuti agli stringenti adempimenti di legge cui sottostanno tutti gli altri infermieri”.

Il risultato di queste scelte avverte l’Ordine di un progressivo peggioramento della qualità delle cure offerte ai pazienti, che rischiano di essere assistiti da personale non adeguatamente preparato per affrontare le specificità del nostro sistema sanitario.

“Chiediamo con forza un’inversione di rotta – conclude Ivan Bufalo – il rafforzamento e la valorizzazione degli infermieri attraverso una retribuzione adeguata, maggiori tutele e incentivi per i giovani che si affacciano alla professione. Importare personale dall’estero non è la soluzione a lungo termine, ma un palliativo che non farà altro che danneggiare la sanità italiana nel suo complesso.

 

Gian Giacomo Della Porta

Motociclista trentenne muore nello scontro con un’auto a Torino

Un motociclista di 30 anni è deceduto nella notte dopo uno scontro tra la sua Ducati e una vettura Citroen guidata da una donna. Lo schianto è avvenuto, per circostanze da accertare, in piazza Piatagora angolo corso Orbassano. La conducente dell’auto è in ospedale ma non in pericolo di vita.

Intitolato il giardino dedicato a Ernesto Schiaparelli, egittologo e filantropo

A Torino, igiardino compreso tra le vie Caserta, Dronero, Macerata e Savigliano è stato intitolato l’11 ottobre 2024 a ricordo di Ernesto Schiaparelli, egittologo e filantropo (Occhieppo Inferiore – Biella, 12.07.1856; Torino, 14.02.1928).

Sono intervenuti alla cerimonia la presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica del Comune di Torino, Maria Grazia Grippo, il presidente della Circoscrizione 4, Alberto Re, il curatore del Museo Egizio di Torino, Beppe Moiso, il presidente dell’Accademia delle Scienze di TorinoMarco MezzalamaAlberto Schiaparelli, pronipote di Ernesto Schiaparelli.

Numerose le autorità presenti. Tra queste: per il Museo Egizio la presidente della Fondazione Evelina Christillin e il direttore Christian Greco; la sindaca di Occhieppo Inferiore Monica Mosca; il consigliere della Regione Piemonte Silvio Magliano; i consiglieri del Comune di Torino Claudio Cerrato e Simone Fissolo.

Nell’aprire la cerimonia, il presidente della Circoscrizione 4 Alberto Re ha ringraziato la Commissione Toponomastica e la presidente Maria Grazia Grippo, l’Accademia delle Scienze, il consigliere comunale Simone Fissolo e le tante persone che hanno contributo alla realizzazione dell’iniziativa, in un’area tra San Donato e Aurora – ha spiegato – che è stata scelta per celebrare la memoria e rinnovare l’impegno per riqualificare i luoghi del nostro territorio. Mi auguro – ha concluso – che il Giardino Schiaparelli diventi un luogo di gioia e opportunità per tutte e tutti, in particolare per più piccoli.

Il pronipote Alberto Schiaparelli ha quindi ricordato la doppia attività di Errnesto Schiaparelli – egittologo e filantropo, che fondò l’Ansmi (Associazione Nazionale per Soccorrere i Missionari Italiani) – rallegrandosi per il fatto che l’intitolazione avvenga nell’anno del bicentenario del Museo Egizio, che fu diretto da Ernesto.

Ha quindi ringraziato le tante autorità presenti e coloro che hanno promosso l’intitolazione e gli studenti e le studentesse degli Istituti scolastici Gae Aulenti di Biella ed Ernesto Schiaparelli di Occhieppo Inferiore (Biella) intervenuti alla cerimonia.

Beppe Moiso, curatore del Museo Egizio di Torino, ha poi ricordato la figura di Ernesto Schiaparelli, personaggio straordinario, ma molto riservato. La sua vita – ha detto – fu sempre dedicata agli altri, grazie a un’intensa attività filantropica, iniziata con i frati francescani in Egitto, che portò in seguito alla fondazione dell’Ansmi.

Sollevò il Museo Egizio di Torino dal torpore – ha affermato – anche grazie alla creazione dellMai (Missione Archeologica Italiana) alle successive campagne di scavo, che condusse fino al 1920.

Il Museo Egizio – ha concluso Beppe Moiso – non può che plaudire a questo riconoscimento a un uomo straordinario che ha dedicato tutta la sua vita allo studio e alla ricerca e, ancor di più, agli altri.

Marco Mezzalama, presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino, ha sottolineato il forte legame dellAccademia, di cui dal 1910 Schiaparelli fu socio, con il Museo Egizio. Si è quindi soffermato sull’uso innovativo della fotografia da parte di Schiaparelli per documentare gli scavi archeologici e diffonderne la conoscenza.

Anche Mezzalama ha poi evidenziato l’altruismo di Ernesto Schiaparelli. Era un grande egittologo, ma anche un grande uomo – ha detto.

Infine, la presidente la presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica del Comune di Torino, Maria Grazia Grippo, ha ringraziato i presenti e il pronipote Alberto, il cui contributo è stato essenziale per l’intitolazione, assieme a quello del collega Fissolo e della Circoscrizione 4 – ha spiegato. Un percorso – ha rimarcato Maria Grazia Grippo – iniziato nel 2017 per iniziativa del compianto professore Alberto Piazza, allora presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino, poi sollecitato dall’Ansmi.

A nome della Città di Torino – ha dichiarato la presidente del Consiglio Comunale – esprimo immensa gratitudine per il lavoro svolto da Ernesto Schiaparelli. Abbiamo un grande debito di riconoscenza nei suoi confronti – ha spiegato – per aver cambiato la storia del Museo Egizio e quella di Torino. C’è un legame profondo, che verrà celebrato nelle prossime settimane con una serie di iniziative. Tra queste – ha ricordato – c’è la cerimonia per il conferimento del Sigillo civico a Christian Greco, in programma il prossimo 23 ottobre alle ore 11 in Sala Rossa. Sarà un ponte simbolico – ha concluso – tra passato, presente e futuro: un passaggio tra l’allora direttore Schiaparelli e l’attuale direttore Greco.

Ernesto Schiaparelli

Autore di numerose pubblicazioni e considerato tra i massimi egittologi a livello internazionale, Schiaparelli compie i suoi studi a Torino, dove consegue la laurea in lettere nel 1878, discutendo una tesi in Egittologia, per poi trasferirsi a Parigi per un corso di specializzazione alla Sorbona. Tali sono le sue competenze nella disciplina, che già nel 1880 diventa direttore della sezione egizia del Museo archeologico di Firenze, per poi passare alla direzione del Museo Egizio di Torino nel 1894 e assumere la carica di Soprintendente alle Antichità del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria nel 1908.

Si dedica con energia al riassetto del museo torinese, ne rinnova gli allestimenti e le sale e, compresa l’importanza delle ricerche sul campo, nel 1903 dà vita alla Missione Archeologica Italiana (Mai): nelle dodici campagne di scavi in Egitto, che lui stesso dirige fino al 1920, raccoglie oltre 30mila reperti di eccezionale valore scientifico e museale con cui arricchisce e integra la collezione Drovetti, fino ad allora principale nucleo di reperti del Museo Egizio. Suoi sono i ritrovamenti della tomba dell’architetto Kha e della consorte Merit, rimasta inviolata, con intatto il corredo funerario e le mummie dei coniugi, conservati oggi al Museo Egizio, e della tomba della regina Nefertari, moglie di Ramesse II, con la decorazione interna quasi intatta.

All’attività archeologica e museale associa quella filantropica: in seguito all’incontro con i Missionari Francescani durante i suoi primi viaggi in Egitto, nel 1886, nasce l’idea di fondare e poi dirigere l’Associazione Nazionale per Soccorrere i Missionari Italiani (Ansmi), ancora attiva nella gestione di ospedali, scuole e orfanotrofi in molte nazioni europee. Contribuisce inoltre alla creazione dell’Opera Bonomelli per l’Assistenza agli operai emigrati all’estero.

Figura di primo piano a livello nazionale, ricopre la carica di Senatore del Regno dal 1924 al 1928, anno in cui, dopo aver dominato la scena culturale per decenni, malato da tempo, si spegne a Torino.

“Troppe buche in città! Non si riesce a fare una mappatura?”

“Buche e voragini stradali sempre più numerose. In via Busca proprio all’inizio imboccando da via Nizza da diversi giorni fa bella mostra di sè un’enorme e pericolosa  buca proprio in curva. Ci spostiamo altrove e troviamo altre pericolose buche, in foto  una voragine che si é aperta in corso Corsica all’altezza dell’ingresso del Penny market.
Ci si sposta di alcune centinaia di metri in via Paoli incrocio con via Poirino ( foto coi vigili ), in borgo Filadelfia un’altra buca appena segnalata con un cartello dai vigili.
Ma andando in giro per la città il numero di buche ignote al Comune sono innumerevoli, buche non segnalate  che spesso causano gravi incidenti e danni agli automezzi i cui conducenti ignari  ci vanno a finire dentro. Ma si riesce a fare una seria mappatura  da parte  del Comune e fare immediati  interventi?”. E’ quanto ci scrive il nostro lettore Luigi Gagliano che ci invia le foto pubblicate.

Pmi, Confindustrie del Nord a confronto

Il 50% dell’export Made in Italy è destinato al mercato europeo; le regole europee stabiliscono oltre il 70% della normativa di riferimento per le imprese. Non si può e non si deve fare a meno dell’Europa. Ma di quale Europa hanno bisogno le piccole e medie imprese italiane?

L’evento che si è tenuto a Desenzano del Garda, organizzato da Confindustria Lombardia in collaborazione con Confindustria Brescia insieme con Confindustria Emilia-Romagna, Confindustria Piemonte e Confindustria Veneto, ha provato a rispondere a questi quesiti guardando alle necessità delle PMI e agli orientamenti strategici necessari, in un contesto di instabilità e cambiamenti epocali per continuare a garantire un alto livello di innovazione e competitività nel medio-lungo periodo.

“Le sfide che le PMI italiane hanno di fronte, in particolare le concomitanti transizioni energetica, ambientale e digitale, necessitano di pianificazione industriale, di tempo adeguato e di considerevoli risorse per gli investimenti: dall’Europa le piccole e medie imprese del Nord si aspettano più sostegno e meno vincoli regolatori, ma soprattutto vogliono un’Unione Europea che riporti al centro l’industria per competere alla pari con i principali player globali in termini economici e di incentivi a supporto delle imprese, perchè non esiste Europa senza industria” è la dichiarazione congiunta dei Presidenti Alberto Biraghi, Piccola Industria Confindustria Piemonte, Giorgio Luitprandi, Piccola Industria Confindustria Lombardia, Davide Piol, Piccola Industria Confindustria Veneto e Andrea Pizzardi, Piccola Industria Confindustria Emilia-Romagna.

Il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Giovanni Baroni, aprendo il convegno, ha dichiarato che “queste 4 regioni da sole valgono metà del PIL dell’Italia, terza economia UE. Stiamo parlando di uno dei cuori produttivi dell’Europa. Ed è un cuore manifatturiero e internazionalizzato. Da qui partono due terzi delle esportazioni italiane – 400 miliardi di controvalore – per metà dirette verso gli altri paesi UE. Dietro questi numeri c’è un tessuto largamente formato da Pmi spesso con una fortissima integrazione a livello industriale, commerciale e finanziario in cluster e filiere europee e internazionali. Per questo, è fondamentale che osservazioni e richieste che provengono dalle Pmi di questo territorio vengano ascoltate a Bruxelles con particolare attenzione, che si tratti di semplificazione, di infrastrutture materiali e immateriali, di facilitazione degli investimenti per l’innovazione o di capitale umano”.

 

Nel corso del suo intervento a Desenzano Stefan Pan, Vice Presidente di Confindustria per l’Unione europea e il Rapporto con le Confindustrie europee, ha indicato le priorità: “Accanto ai pilastri della competitività e di una politica industriale europea, nella nuova legislatura UE sarà essenziale introdurre una serie di azioni mirate a sostegno delle PMI, soprattutto in materia di semplificazione. In particolare, servirà un piano ambizioso dedicato alla riduzione degli oneri burocratici e di reporting e all’accelerazione delle procedure autorizzative (permitting), basato su strumenti come il “Controllo di competitività”, per valutare l’impatto delle nuove norme europee sulle aziende, e il “Test PMI”, per le ricadute dirette sulle piccole e medie imprese. La sostenibilità ambientale va integrata con quella economica e sociale, riconoscendo all’impresa il suo ruolo di creatrice di valore e di valori per tutti i cittadini.”

All’incontro “Gli orientamenti strategici dell’Europa a supporto delle PMI” sono intervenuti anche il Direttore della Delegazione di Confindustria presso l’UE, Matteo Borsani, l’europarlamentare Massimiliano Salini e il Presidente della Piccola Industria di Confindustria Brescia, Marco Capitanio.

Coldiretti Torino: “Accelerare la riapertura dei collegamenti alpini”

 

Coldiretti Torino esprime forte preoccupazione di fronte alla forte riduzione della capacità di transito delle merci tra Torino e la Francia.

Coldiretti Torino ricorda che dai valichi delle Alpi Occidentali che mettono in collegamento il sistema economico del nostro Nord Ovest con la Francia, con l’Europa occidentale e il Nord Europa transitano 46,4 milioni di tonnellate di merci l’anno. Solo dal tunnel ferroviario del Frejus passano ogni anno 3,4 milioni di tonnellate di merci con una significativa percentuale di merci alimentari rappresentata soprattutto da cereali.

Il sistema agroalimentare torinese esporta verso il Nord Europa, attraverso i valichi ferroviari e autostradali delle Alpi Occidentali, prodotti che sono il cuore del vanto del Made in Italy come frutta, carni, farine, vini, prodotti lattiero caseari, prodotti da forno.

In particolare, è il settore frutticolo a soffrire di più. La maggior parte della frutta, soprattutto mele e pere, che si sta raccogliendo in queste settimane nel Pinerolese, è destinata ai mercati del Nord Europa.

Proprio in queste settimane è in pieno svolgimento la raccolta e la spedizione della frutta torinese verso i mercati esteri.

Le aziende agricole e alimentari del nostro territorio esportano verso la Francia oltre 27 milioni 800mila tonnellate di prodotti dell’agricoltura e oltre 300 milioni e 900mila tonnellate di prodotti alimentari. Un export che vale l’8,7% della bilancia delle esportazioni del Torinese e che vede un trend in crescita rispetto al periodo pre-Covid rispettivamente del 48,6% e del 53,7%.

«La riduzione della capacità di transito delle merci attraverso le Alpi – osserva il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – allarma le aziende agricole che esportano verso il Nord Europa e le aziende agrituristiche che lavorano con i clienti francesi».

Per l’export agroalimentare torinese si profila anche il rischio che molti operatori della logistica ridimensionino la loro presenza al servizio degli hub torinesi. E con il crollo della logistica sarebbe anche il crollo dell’export agroalimentare. «È fondamentale per il nostro sistema agroalimentare che le imprese possano fare affidamento una logistica sempre più moderna ed efficiente che privilegi il trasporto su rotaia per le destinazioni di lunga percorrenza, modalità che ha già dimostrato il grande valore trasportistico e ambientale con l’Autostrada ferroviaria alpina dall’interporto di Orbassano ad Aiton (Chambery) che in venti anni, utilizzando la linea storica del Frejus, ha effettuato oltre 820mila passaggi di tir caricati sui carri ferroviari facendo risparmiare oltre 156mila tonnellate di CO2, senza contare lo smog risparmiato alla valle di Susa che oggi vede raddoppiare il traffico di Tir. Ricordiamo che la Linea Storica del Frejus avrebbe dovuto essere progressivamente saturata con lo spostamento delle merci dalla gomma alla rotaia. Era questo l’assunto che stava alla base della necessità di realizzare la Torino-Lione».