Nella serata di ieri tra Buriasco e Macello, sulla strada provinciale 129 per Vigone un pedone è morto investito da un’auto. Si tratta di una donna. Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Villafranca Piemonte e i soccorritori del 118 ma non è stato possibile salvare la persona investita.
Il Consiglio comunale chiede rinforzi per la Guardia di Finanza a Torino. Un ordine del giorno (prima firmataria, Anna Borasi) richiama l’attenzione del Ministro dell’Economia e delle Finanze sulla carenza di organici, sotto la Mole, del personale della Guardia di Finanza destinato, oltre che ai compiti di repressione dei reati finanziari, al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica in collaborazione con Polizia e Carabinieri.
Il documento approvato oggi sottolinea come la motivazione specifica della costante riduzione numerica dei “Baschi Verdi”, con competenza sul territorio comunale di Torino, risieda anche, come segnalato nel corso di un incontro con i sindacati di categoria, nel loro costante impiego in servizi svolti in altre Regioni o comunque fuori città, come nel caso della sorveglianza del cantiere per la linea ad alta velocità Torino-Lione.
La richiesta è quindi quella di utilizzare, per i suddetti servizi, personale proveniente da altri territori.
Droga e mannaia in casa: arrestato
Giovedì pomeriggio, personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino italiano di 36 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Gli agenti del Commissariato di P.S. Barriera Nizza si sono recati a casa dell’uomo, sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare dal febbraio scorso, per effettuare un controllo di routine.
Entrati nell’alloggio, i poliziotti hanno immediatamente percepito un forte odore di cannabinoidi e notato dei residui di sostanza stupefacente sul tavolo della cucina, ove era anche poggiata una mannaia con la lama visibilmente sporca di derivati della cannabis.
Ne è seguito un accurato controllo dell’appartamento, che ha portato al rinvenimento di diversi pezzi di hashish, per un peso complessivo di 411 grammi, di due buste contenenti 60 grammi di marijuana; sono stati, inoltre, sequestrati un rotolo di carta trasparente per imballare le dosi, una forbice anch’essa sporca di hashish e 2 schede sim; gli agenti appuravano che l’uomo utilizzava il cellulare per prendere accordi con gli acquirenti, che si recavano successivamente al suo domicilio per perfezionare l’acquisto della sostanza.
In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, il trentaseienne, peraltro colpito da una condanna già passata in giudicato per il medesimo reato, è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nuove tensioni nelle carceri piemontesi
ALESSANDRIA, CAOS ANCHE NEL CARCERE DI S. MICHELE: AGGREDITI AGENTI
Dal Sappe riceviamo e pubblichiamo
Dopo l’incubo di violenza e terrore vissuto nella Casa circondariale di Alessandria per le folli intemperanze di un gruppo di detenuti stranieri, anche nell’altro carcere cittadino, il S. Michele, si è registrato un evento delinquenziale tra le sbarre. Come spiega Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “dobbiamo segnalare l’ennesima aggressione ai danni degli uomini della Polizia Penitenziaria di Alessandria. Questa mattina, poco dopo le otto, durante una perquisizione ordinaria nella Casa di Reclusione di San Michele, un detenuto di origine nigeriana è stato invitato a uscire dalla cella per dar corso alle attività previste. Nonostante l’ordinarietà del tipo di perquisizione che quotidianamente vengono fatte a campione, il detenuto ha da subito messo in atto un comportamento agitato ed aggressivo, affermando di non volersi sottoporre al controllo. Repentinamente, si è poi avventato contro l’Assistente Capo di Polizia incaricato trascinandolo con forza all’interno della cella e cercando di chiudere il cancello in un maldestro tentativo di sequestro di personale. L’aggressione è proseguita all’interno della cella con pugni e calci rivolti verso l’operatore che è stato immediatamente soccorso da un collega il quale, prima che il soggetto venisse bloccato anche da altro personale, veniva anch’egli attinto con un pugno al viso. Ristabilita la calma il detenuto è stato visitato dal medico che non ha riscontrato traumi, mentre i due poliziotti sono stati trasportati al pronto soccorso per le cure del caso”. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, commenta con preoccupazione questo ennesimo fatto violento accaduto tra le sbarre: “Dopo la gravissima situazione vissuta sabato nella Casa circondariale “Cantiello e Gaeta”, continuano nelle carceri regionali piemontesi, senza tregua, le aggressioni a danno della Polizia Penitenziaria. Adesso il SAPPE dice basta veramente ed è pronto a manifestare in tutta la regione, attuando tutte le legittime forme di protesta”. Capece torna “a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità del personale di Polizia Penitenziaria che lavora nelle carceri del Piemonte, carceri che evidentemente non sono più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, spesso soggetti dalla personalità particolarmente violenta, senza alcuna possibilità di diversa collocazione all’interno della Regione”, conclude il segretario generale del SAPPE.
Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato, con 26 voti a favore e 2 astensioni, una mozione con la quale la Sala Rossa sottoscrive l’appello sui femminicidi del 7 ottobre scorso perpetrati da Hamas, promosso dall’associazione Parole de Femmes, per il “Riconoscimento come femminicidio di massa”. Viene inoltre dichiarato l’appoggio all’appello “Non si può restare in silenzio” promosso da Andrée Shammah, Silvia Grilli, Alessandra Kustermann, Manuela Ulivi e Anita Friedman.
È importante – si legge nel testo del provvedimento approvato (primo firmatario, Silvio Viale) – che il termine ‘femminicidio’, “spesso usato per descrivere gli omicidi di donne da parte del coniuge o dell’ex coniuge, di un partner o dell’ex partner, sia riconosciuto per la strage del 7 ottobre, che equivale ad un femminicidio di massa, essendo stati crimini diretti contro le donne in quanto donne”.
L’assemblea elettiva di Palazzo Civico, inoltre, impegna l’amministrazione comunale a invitare Università e Politecnico ad organizzare, insieme alla Città di Torino, delle iniziative sul tema delle violenze di genere nelle guerre.
Un coordinamento per promuovere la pace
Il Consiglio comunale ha approvato una mozione presentata dal consigliere Vincenzo Camarda e firmata da vari consiglieri, con la quale si impegna l’Amministrazione a promuovere un coordinamento tra le associazioni che unisca le molteplici realtà torinesi che hanno una mission di pace, come il Sermig, CoCoPa –Coordinamento Comuni per la pace, A-gi.te e altre.
L’obiettivo, sottolinea il documento, è quello di promuovere iniziative concrete che costruiscano una cultura di pace, creare sinergie e costruire una rete oltre a quello di sensibilizzare le cittadine e i cittadini rispetto al tema della Pace, della fratellanza e della solidarietà tra i popoli attraverso iniziative che coinvolgano le scuole.
La mozione, infine, impegna l’Amministrazione a farsi portavoce della proposta di istituire un ministero della Pace per rafforzare l’impegno politico dell’Italia nella cooperazione internazionale.
Venaria saluta la delegazione romena di Sinaia
Caro direttore, questa mattina abbiamo salutato la delegazione di Sinaia in partenza per la Romania dopo due giornate molto intense.
Abbiamo fatto conoscere Venaria Reale nella speranza di aver lasciato in tutti loro un buon ricordo.
Sono molti progetti di collaborazione da portare avanti sotto l’egida del Consulatul General al Romaniei la Torino.
Grazie a tutta la comunità romena venariese per la bella giornata di festa che ci ha regalato ieri, conclusasi con un pranzo comunitario all’interno della parrocchia: un momento di unione simbolica per celebrare il patto di amicizia tra i nostri paesi.
Ringrazio per questo progetto l’Assessore Pamela Palumbo e gli uffici comunali che hanno lavorato alla due giorni a partire dal dott. Luca Vivalda, Patrizia Mazzilli e l’ufficio comunicazione. Grazie anche agli Assessori, al Presidente del Consiglio e ai Consiglieri comunali che hanno partecipato alle iniziative.
Un ringraziamento anche a Padre Valeriu Draganescu e a tutti i volontari della Parohia Ortodoxă Venaria Reale per la grande collaborazione.
Grazie al Console Generale Cosmin Dumitrescu per averci seguito in molti aspetti organizzativi e burocratici.
Infine grazie al Sindaco Vlad Oprea e a alla sua delegazione per la simpatia e l’amicizia mostrata verso la nostra città.
Con tante brutte notizie che arrivano dalla comunità internazionale, con immagini di guerra e devastazioni, è bello poter lavorare nel nostro piccolo ad accordi di collaborazione tra paesi diversi ma legati da così tanti aspetti comuni.
Fabio Giulivi
FOTO MIHAI BURSUC
Nuovo Reparto di Medicina Interna a Candiolo
Candiolo (Torino), 11 marzo – Continua lo sviluppo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS attraverso nuovi spazi, che valorizzano l’offerta assistenziale e la qualità della ricerca. Oggi il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha inaugurato il nuovo Reparto di Medicina Interna, a disposizione non solo dei pazienti dell’Istituto, ma anche dei pazienti oncologici provenienti dalle strutture di Pronto Soccorso degli ospedali regionali. Il Presidente Cirio, guidato da Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ha inoltre potuto visionare il progetto della nuova Biobanca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.
Per Allegra Agnelli: “La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro continua il suo piano di sviluppo dell’Istituto di Candiolo, finalizzato a garantire cure sempre più moderne ed efficaci ai malati di tumore. Dopo la chiusura dei lavori di Oncolab, della Centrale Tecnologica e di Recycle Lab, Cantiere Candiolo procede secondo i tempi prefissati: è un doveroso segnale di serietà, un dovere verso i nostri sostenitori – imprese, istituzioni, cittadini – che sono al nostro fianco da 38 anni. Il legame con il territorio, ribadito anche con la presenza della bandiera della Regione Piemonte nel nostro logo, ci ha permesso di arrivare fino a qui, ed è ancora più saldo oggi che l’Istituto di Candiolo – IRCCS è una realtà di riferimento in ambito internazionale. Grazie alla comunità in cui operiamo abbiamo raggiunto in questi anni prestigiosi traguardi in ambito oncologico, ma ancora tante sfide ci aspettano in futuro, ed è per questo che proseguiamo nel nostro cammino, con lo stesso impegno e lo stesso senso di responsabilità che avevamo quando abbiamo iniziato questo progetto.”
“Ancora una volta Candiolo si conferma un’eccellenza della sanità piemontese non solo per le sue attività di ricerca nelle cure oncologiche, che cresceranno ancora di più con il progetto della Biobanca, ma anche per la sua vocazione a integrarsi con il sistema ospedaliero come dimostra il nuovo Reparto di Medicina Interna che mette a disposizione posti letto per accogliere i pazienti provenienti dai Pronto Soccorso di Torino e provincia. Un supporto prezioso e altamente qualificato, soprattutto per i pazienti oncologici che trovano qui competenze straordinarie e professionalità”, dichiara il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
Il Reparto di Medicina Interna prevede un accordo collaborativo con l’Azienda Zero del Servizio Sanitario Regionale e in questo primo periodo di attività due terzi dei pazienti ricoverati sono giunti da strutture sanitarie “esterne” (in un terzo dei casi si è trattato di pazienti già ricoverati presso altri reparti dell’Istituto). La nuova Biobanca è un investimento importante, che si pone come obiettivo quello di trovare cure sempre più efficaci contro il cancro.
REPARTO DI MEDICINA INTERNA
Il paziente oncologico, in ragione della sua fragilità, è soggetto a frequenti complicanze cliniche lungo il percorso terapeutico. Alla luce di tali peculiarità, l’Istituto di Candiolo – IRCCS ha attivato un Reparto di Medicina Interna per il trattamento delle complicanze e comorbidità, che molto spesso vengono impropriamente gestite presso i reparti di oncologia o le strutture di Pronto Soccorso.
Questo nuovo reparto ha 20 posti letto ed è diretto dal Professor Alberto Milan, già in servizio presso la AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e docente del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università degli Studi di Torino. Può contare su dotazioni tecnico-sanitarie di avanguardia. Sono attive apparecchiature per la ventilazione non invasiva e somministratori di ossigeno ad alto flusso, nonché un ambulatorio di ecocardiografia per la diagnosi urgente degli eventi cardiovascolari gravi. Presto saranno attive anche postazioni per la telemetria: “Ricoveriamo pazienti oncologici con complicanze mediche acute – dice Milan – in particolare, soggetti con problematiche di tipo cardio- respiratorio. Li curiamo per “restituirli” alle cure oncologiche elettive.”
Il settore persegue anche obiettivi di ricerca e didattici. L’attività di ricerca è orientata verso l’ambito della tossicità cardiovascolare, che prevede l’interazione multidisciplinare con oncologi e onco-ematologi. Il contesto didattico viene svolto sinergicamente con l’Università degli Studi di Torino e coinvolge anche studenti in medicina e specializzandi, che possono esercitarsi con simulazioni di intervento.
Per la realizzazione strutturale del nuovo reparto la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha investito oltre 400mila euro.
LA NUOVA BIOBANCA
Fiore all’occhiello di Candiolo sarà la nuova Biobanca, struttura di grande importanza per le ricerche oncologiche. È già in corso la progettazione e la fine dei lavori è prevista entro il 2025. Per questo nuovo edificio la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ha previsto un investimento di circa 8 milioni di euro. La Biobanca avrà una superficie totale di 2.900 metri quadrati, distribuita su tre piani.
Il progetto prevede, al piano terra un’area criogenica e un’area dedicata ai congelatori, laboratori e aree comuni. Il primo piano avrà studi medici e altre aree comuni. L’ultimo piano è destinato a ospitare il vano tecnico, dove saranno installate le apparecchiature a servizio della Biobanca, che rappresenta il secondo lotto di Cantiere Candiolo. Il primo è stato infatti terminato lo scorso mese di gennaio con l’Oncolab, 3mila metri quadrati di laboratori di ricerca dove si studiano nuove soluzioni farmacologiche per la cura dei tumori.
Attenendosi alle regole del Ministero della Salute, la nuova Biobanca “raccoglierà, conserverà e distribuirà, secondo norme di leggi nazionali e/o internazionali, materiale biologico umano e le informazioni ad essi collegate, nel pieno rispetto dei diritti e delle normative etico-legali e sociali dei pazienti che donano tale materiale.” I campioni “biobancati” potranno permettere studi avanzati sulla genetica, proteomica e metabolomica dei tumori. Inoltre, le cellule tumorali e i cosiddetti organoidi, vere e proprie copie in miniatura dei tumori originari, saranno crio-congelati in azoto liquido in modo “vitale” – ossia “ibernati” – e potranno essere scongelati mantenendo intatte tutte le loro caratteristiche e riutilizzati anche per lo studio dell’effetto e dell’efficacia di nuovi farmaci oncologici.
L’obiettivo finale della Biobanca è dunque di sviluppare studi diversificati e su larga scala su campioni biologici conservati in modo ottimale, con il fine di raggiungere diagnosi e terapie sempre più precise. Non ultimo, nell’ottica della sanità regionale, potranno essere ospitati anche i campioni biologici ottenuti da altre istituzioni.
Per la Professoressa Anna Sapino, Direttrice Scientifica dell’Istituto di Candiolo – IRCCS: “Le caratteristiche dimensionali, la dotazione di bio-banking per crio-conservazione, i Laboratori integrati di Ricerca e Clinica, renderanno la nuova Biobanca un’eccellenza nel panorama nazionale e internazionale.”
NUOVE APPARECCHIATURE
Intanto, grazie alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e ai tanti sostenitori, l’Istituto di Candiolo – IRCCS si arricchisce di nuove apparecchiature: è in arrivo dagli Stati Uniti la seconda Tomotherapy di ultima generazione (investimento di circa 3,5 milioni di euro, come la “gemella” macchina già in funzione) e nel Reparto di Radioterapia si sta ultimando lo speciale bunker idoneo a ospitarla. È un macchinario che consente di ridurre sensibilmente i tempi di trattamento con una precisione sempre maggiore. È in arrivo ed entrerà in funzione nei prossimi mesi, inoltre, una nuova PET-TAC, strumento all’avanguardia per la diagnostica delle malattie tumorali.
La generosità è da sempre il motore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, che grazie alle donazioni ha potuto destinare, nel 2023, oltre 20 milioni di euro alle attività di cura e ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, supportando tra l’altro il lavoro di oltre 275 ricercatori italiani e internazionali in 39 laboratori e unità di ricerca.
La sicurezza stradale ha un’altra direzione. Mobilitazioni contro la revisione del Codice della Strada proposta dal MIT. La richiesta: sicurezza delle persone e città più vivibili al primo posto.
La mobilitazione torinese è organizzata da “Torino 30”, campagna di sensibilizzazione sui benefici di Città 30 promossa da FIAB Torino Bike Pride, Fridays For Future Torino, Future Parade, Acmos, FIAB Torino Bici & Dintorni, Eco dalle Citta’, Toroller Collective, Extinction Rebellion Torino, Legambiente Metropolitano, Legambiente Molecola, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Legambiente GreenTO, Live the bike, Ecoborgo Campidoglio, Comitato Torino Respira.
Torino
martedì 12 marzo, h. 7.30
Porta Nuova (Lato Piazza Carlo Felice)
Torino si mobilita, insieme ad oltre 40 città in Italia, per fermare la revisione del Codice della Strada proposta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento e ribadire “Stop al Nuovo Codice della Strage”.
Appuntamento: martedì 12 marzo, dalle ore 7:30 alle 10:30 a Porta Nuova (banchina lato di Piazza Carlo Felice). L’invito è a tutte e tutti di aderire partecipando alla mobilitazione a piedi, con la propria bici o il proprio mezzo di micromobilità e sostenibile.
3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. L’assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent’anni.
Una situazione, quella italiana, che è un’anomalia in Europa: se in Gran Bretagna i morti in strada per milione di abitanti sono 26, in Germania 34, in Spagna 36, in Italia siamo a 53 (Fonte: Commissione Europea 2022), dato in crescita rispetto all’anno precedente.
Le principali cause di morte sono (secondo l’Istat) l’eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti.
Queste cause non vengono prese in considerazione dalla riforma del Codice della Strada voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento.
La riforma viene proposta “per salvare vite in strada”, ma nella sostanza prefigura il persistere della strage. Infatti, limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030.
La proposta di riforma da una parte promuove “misure-vetrina”, come l’inasprimento di alcune pene o l’alleggerimento delle limitazioni ai neopatentati, e dall’altra strizza l’occhio a chi vìola sistematicamente le regole. Vengono meno i presupposti per la tutela di chi è più vulnerabile e si indebolisce la convivenza tra i diversi utenti della città. Misure inefficaci e dannose che non migliorano le norme attuali e addirittura vanno ad aggravare la situazione, poiché non agiscono sulle cause della strage e sulla prevenzione.
La richiesta è una: città vivibili e strade sicure, la sicurezza stradale ha un’altra direzione.
Serve un approccio scientifico e sistemico: agendo sulla moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con controlli e ridisegno dello spazio pubblico.
Occorre realizzare interventi normativi a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico, e agevolare percorsi verso le città 30, prendendo esempio da Bologna.
“Stop al Nuovo Codice della Strage” è una mobilitazione che parte dalla piattaforma #Città30Subito[1] a cui si uniscono numerose associazioni e attiviste/i di tutta Italia.
Per conoscere il calendario delle mobilitazioni “Stop al Nuovo Codice della Strage” in programma in tutta Italia consultare la pagina dedicata, in continuo aggiornamento .
QUI per approfondire le norme pericolose per la sicurezza della riforma del Codice della strada
Mail collettiva a Parlamentari
Per far sapere che la riforma del codice della strada non va nella giusta direzione, si invitano anche le persone a scrivere ai e alle parlamentari coinvolte nel voto.
https://bit.ly/STOPCODICE-Regioni
Controlli movida, multe a pizzeria e kebab
Nella notte sono stati effettuati i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di Polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale – nelle aree maggiormente caratterizzate dal fenomeno della “movida”.
L’attività, iniziata alle ore 20 di sabato sera, si è concentrata nell’area di Piazza Vittorio Veneto, con particolare riferimento a Lungo Po, al quartiere San Salvario, a Piazza Santa Giulia e vie limitrofe.
L’attività ha portato:
- all’identificazione di 136 persone;
- al controllo di 6 esercizi pubblici;
- all’emissione di 2 sanzioni amministrative nei confronti di 2 locali: una pizzeria e un negozio di kebab in Corso Regina Margherita sanzionati entrambi ai sensi del regolamento d’igiene;
- 2 denunciati in stato di libertà: un soggetto, trovato in possesso di vari involucri contenenti hashish e di un coltello, è stato indagato per detenzione di sostanza stupefacente e porto d’armi per cui non è ammessa licenza, un altro individuo invece è stato deferito in stato di libertà per getto pericoloso di cose e resistenza a pubblico ufficiale.