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Gli Stati generali della frutticoltura piemontese

Analisi del mercato, finanziamenti pubblici, gestione del rischio e innovazione si discuteranno nel convegno di venerdì 24 ottobre prossimo a Manta

L’evento degli Stati generali della frutticoltura è in programma venerdì 24 ottobre prossimo alle ore 14 e si svolgerà presso il Centro Sperimentale per la frutticoltura di Fondazione Agrion, in via Falicetto 24, a Manta, nel Cuneese. L’incontro si propone come un vero e proprio momento di approfondimento e dialogo che vedrà la partecipazione di esperti del settore agricolo, rappresentanti della filiera e istituzioni. Riunirà, infatti, rappresentanti della ricerca e della filiera produttiva  per approfondire le sfide e le prospettive di uno dei comparti più strategici per l’agricoltura piemontese.
A dare il via all’evento, alle 14, sarà l’inaugurazione del nuovo Digi Open lab di Fondazione Agrion, nato per offrire al settore un laboratorio di alto livello e ospitare università, centri di ricerca e aziende che nei prossimi anni vorranno dedicarsi allo sviluppo di tecnologie a servizio dei produttori frutticoli. Un vero e proprio polo di attrazione dove le migliori competenze, la creatività di ricercatori e il fabbisogno del comparto frutta si possono incontrare per dare vita a progetti  di sviluppo di nuove tecnologie, in grado di rispondere alle sfide del momento: salute delle piante e qualità dei prodotti, produttività costante  e elevata, calo del fabbisogno  di manodopera, ulteriore limitazione dell’utilizzo dei principali fattori di produzione e agrofarmaci, riduzione dei costi energetici e incremento delle fonti di energia rinnovabile, efficientamento dei sistemi di conservazione e stoccaggio. Si tratta di un lavoro importante per il quale il Piemonte può candidarsi ed essere riferimento a livello nazionale e europeo nel fornire alle imprese agricole soluzioni tecnologiche e pratiche agronomiche innovative tali da consentire l’efficientamento dei processi produttivi, l’ottimizzazione dell’organizzazione del lavoro e la sostenibilità economica dell’impresa.
Nell’occasione sarà anche firmato un protocollo d’intesa con i principali poli universitari piemontesi, a testimonianza dell’impegno congiunto per sostenere il comparto agricolo.

Seguirà il convegno introdotto dall’assessore al Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, Caccia e pesca, Peste Suina, Turismo, Sport e post olimpico Paolo Bongioanni e del presidente della Fondazione Agrion Giacomo Ballari, che vedrà gli interventi di esperti quali Angelo  Frascarelli, professore di Economia e Politica Agraria all’Università di Perugia, Luca Nari, responsabile dell’area tecnica di Fondazione Agrion, Bruno Mezzetti, professore ordinario di Arboricultura Generale e Coltivazioni Arboree all’Università politecnica delle Marche, Andrea Berti, direttore di Asnacodi ed Elisa Macchi , direttrice del Cso Italy.
Particolare attenzione sarà data al tavolo di confronto con la filiera, che coinvolgerà protagonisti dell’imprenditoria e della distribuzione ortofrutticola, tra cui Marco Rivoira, Ceo del gruppo Rivoira, Domenico Sacchetto,  presidente AOP Piemonte, Fabrizio Galliati, presidente del Caat di Torino e Domenico Paschetta di Orbita SB.
Durante la giornata sarà consegnata a giornalisti e istituzioni la Carta della frutticoltura, un documento di analisi e proposte realizzato e condiviso da tutti gli attori della frutticoltura piemontese, che delinea in modo chiaro le priorità future e le proposte strategiche su cui si chiede un forte impegno di tutti a livello regionale, nazionale e europeo. I suoi contenuti saranno esposti direttamente dagli attori della filiera presenti durante la giornata e potranno essere arricchiti dal dibattito e intervento degli esperti. Si tratta di una carta che vuole contribuire a definire una strategia chiara e condivisa per il Piemonte, ma che si candida ad essere un documento di riferimento per le altre principali regioni frutticoltura italiane ed europee.
Le conclusioni saranno affidate al direttore dell’Assessorato Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, Paolo Balocco.

Mara Martellotta

Intitolate tre nuove vie limitrofe all’Urban District To Dream 

Sabato 18 ottobre 2025, alle ore 11, si terrà la cerimonia di intitolazione delle vie limitrofe all’Urban District To Dream (già corso Giulio Cesare 424/51). Tra i nuovi toponimi figura quello dedicato a Florence Nightingale, fondatrice dell’infermieristica moderna e simbolo universale di dedizione, competenza e umanità nella cura.

Contestualmente, saranno intitolate nello stesso comprensorio di To Dream due altre vie, alle artiste Evangelina Gemma Alciati Jessie Boswell, figure femminili che hanno segnato il mondo culturale torinese.

Nel corso della cerimonia prenderanno la parola, prima dello scoprimento delle nuove targhe viarie, la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo, il Coordinatore della II Commissione della Circoscrizione 6 Maurizio Anastasia, il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Torino Ivan Bufalo e Guglielmo Marciano, presidente della Commissione d’albo Infermieri pediatrici.

«Sono lieta di avere portato a buon fine la proposta di intitolazione di un sedime cittadino a Florence Nightingale, che era stata caldeggiata dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche e poi unanimemente approvata dalla Commissione comunale per la Toponomastica» commenta la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo. «Con il suo coraggio e la sua determinazione, non comuni ai tempi nostri e ancor di più nel XIX secolo, Florence Nightingale seppe non solo alleviare le sofferenze di feriti e malati, ma anche e soprattutto promuovere un cambiamento complessivo nell’idea stessa dei servizi sanitari, aprendo la strada alla moderna concezione delle professioni infermieristiche».

«La cerimonia di sabato» – ha concluso Grippo – «rappresenterà un passo in avanti importante nel percorso di riequilibrio di genere nella toponomastica torinese, che ho perseguito sin dall’inizio del mio mandato. Sarà inoltre l’occasione per rendere un ideale e meritato omaggio a tre donne di eccezionale valore e di grandi capacità di innovare e rompere gli schemi, svolgendo un ruolo pionieristico nei rispettivi campi di attività.

«Ringraziamo il Comune di Torino per questa scelta di valore, che riconosce e istituzionalizza il ruolo della professione infermieristica, e in particolare la presidente Grippo, da anni sempre vicina alla nostra categoria e alle nostre attività, sino ad essere ormai come una nostra iscritta honoris causa» dichiara Ivan Bufalo, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino, aggiungendo: «Questo percorso comune rende la giornata dell’intitolazione il riconoscimento di un cammini condiviso che la Città di Torino, attraverso la sua presidente, ha intrapreso con il mondo infermieristico.

Dedicare una via a Florence Nightingale – conclude Bufalo – significa ricordare non solo la fondatrice dell’infermieristica moderna, ma anche l’impegno quotidiano, spesso silenzioso, di migliaia di professionisti che operano nel nostro territorio».

Il presidente Cirio in visita alla Biraghi

Giovedì 9 ottobre, l’azienda Biraghi – storica realtà del settore lattiero-caseario con sede a Cavallermaggiore (CN) – ha ospitato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, accompagnato dal Sindaco di Cavallermaggiore Davide Sannazzaro.

Accolti dal Presidente Bruno Biraghi e da alcuni rappresentanti del Consiglio d’Amministrazione, gli ospiti hanno preso parte a una visita approfondita dello stabilimento, durante la quale hanno potuto osservare da vicino le linee produttiveconoscere il lavoro quotidiano degli operatori e apprezzare l’impegno dell’azienda per la qualità, la sicurezza alimentare e l’innovazione, sempre nel rispetto della tradizione.

Fondata nel 1934, Biraghi è oggi una delle realtà d’eccellenza dell’agroalimentare piemontese, riconosciuta in Italia e all’estero per la produzione di formaggi di alta qualità – come il Gran Biraghi e il Gorgonzola DOP – e per la valorizzazione delle materie prime locali. L’azienda si distingue per il forte radicamento nel territorio, il sostegno alla filiera corta e l’attenzione costante ai temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale.

“Accogliere il Presidente Cirio è stato per noi un grande onore” ha dichiarato Bruno Biraghi, Presidente dell’azienda“Abbiamo avuto l’opportunità di condividere con lui i nostri progetti futuri e ribadire il nostro impegno a investire sul territorio. La sua visita rappresenta un riconoscimento importante per il lavoro svolto ogni giorno da tutte le persone che fanno parte del team Biraghi.”

Anche il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato il valore dell’incontro: “Biraghi è un’eccellenza piemontese conosciuta in tutto il mondo per la qualità dei suoi prodotti e il forte legame con il territorio. Una realtà che unisce tradizione, innovazione e passione, valorizzando ogni giorno la filiera locale. Un grande esempio di come si può crescere facendo della qualità e del legame con la comunità la propria forza.”

Sicurezza dei presidi sanitari, firmato protocollo tra Prefettura,  Asl Città di Torino e Regione

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«L’iniziativa che oggi sottoscriviamo realizza un programma di interventi volti a venire sempre più incontro alle esigenze di sicurezza e serenità di chi quotidianamente è impegnato in prima linea per la salute dei cittadini».  
Lo ha sottolineato il Prefetto Donato Cafagna, firmando  insieme al Direttore Generale dell’ASL Città di Torino Carlo Picco e agli Assessori Regionali alla Sanità e alle Politiche Sociali e all’Integrazione Socio-Sanitaria, Federico Riboldi e Maurizio Marrone, il Protocollo di Intesa per la sicurezza dei presidi sanitari che prevede percorsi condivisi, con modalità d’azione prestabilite, concordate ed efficaci, per affrontare, e possibilmente prevenire, un’aggressione o atteggiamenti violenti all’interno delle strutture sanitarie e dei servizi sanitari.
L’attenzione sarà maggiormente rivolta alle strutture ritenute ad alto rischio, come i Pronto Soccorso, i punti di primo intervento – i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, i Centri di Salute Mentale, i Servizi Dipendenze Patologiche e gli altri servizi delle strutture sanitarie. Sarà implementato l’utilizzo di strumenti di videosorveglianza, e/o dei sistemi di teleallarme e di vigilanza diurna/notturna.
«C’è una richiesta di maggiore presenza delle Forze dell’Ordine da parte degli Ordini, delle Organizzazioni sindacali, delle Asl – ha spiegato il Prefetto ­- e l’obiettivo è quello di corrispondere a questa richiesta in maniera dinamica e coordinata, potenziando la presenza all’interno dei presidi e implementando i sistemi di videosorveglianza, ma anche consolidando quelle forme di collaborazione tra mondo sanitario e mondo della sicurezza in modo da rendere più incisivi possibili gli interventi. Grazie a questo protocollo, inoltre, alla prevenzione e alla deterrenza, si affiancheranno iniziative di formazione e comunicazione, volte a rinsaldare il dialogo e il rapporto di fiducia che deve intercorrere tra sanitari e pazienti.  
«Al fine di contrastare le aggressioni  – ha spiegato il Direttore Carlo Picco – l’ASL Città di Torino ha messo in atto una serie di azioni, tra cui la vigilanza armata, i pulsanti antipanico, le telecamere e i video collegamenti, la collaborazione con la Prefettura e la Questura, le convenzioni con il “Nucleo Associazione Nazionale Carabinieri di Protezione Civile della Provincia di Torino” e “Capitano Ultimo Volontari di Protezione Civile Piemonte” nei Pronto Soccorso degli Ospedali Maria Vittoria e San Giovanni Bosco. Con la firma del Protocollo siglato oggi, per il quale ringrazio il Prefetto, le Forze dell’Ordine e gli Assessori Regionali alla Sanità e alle Politiche Sociali e all’Integrazione Socio-Sanitaria, si intende rafforzare la collaborazione tra l’ASL Città di Torino e le Forze dell’Ordine per tutelare gli operatori sanitari da aggressioni o atti di violenza, definendo le modalità di attivazione delle Forze dell’Ordine per garantire il loro tempestivo intervento in caso di episodi di violenza che coinvolgano il personale sanitario».
L’Assessore Regionale Federico Riboldi ha tenuto a sottolineare che: «Il protocollo per la sicurezza nei Pronto Soccorso firmato oggi a Torino è il secondo in Piemonte dopo quello sottoscritto ad Asti nel mese di aprile. Ringrazio il Prefetto di Torino Donato Cafagna, il Direttore Generale ASL Città di Torino Carlo Picco e tutti coloro che si sono impegnati per raggiungere questo obiettivo che è una priorità assoluta per l’assessorato alla Sanità. La Regione Piemonte continuerà ad investire nella sicurezza per garantire agli operatori la serenità di poter svolgere il proprio lavoro senza dover temere per la propria incolumità personale e ai pazienti e alle famiglie di essere curati in ambienti dove non si verificano fatti incresciosi. È in svolgimento una gara d’appalto per la presenza di guardie armate in tutti i Pronto Soccorso aziendali, con prevista aggiudicazione entro la fine dell’anno. Fino a pochi anni fa il personale del Pronto Soccorso era rispettato e anche ringraziato: si vede che alcuni schemi nella società sono saltati. Per questo motivo, la Regione ha avviato quest’anno un monitoraggio in tutte le aziende sanitarie sulla presenza di misure di sicurezza e la prevenzione della violenza a danno degli operatori sanitari. Infine, un ringraziamento alle Forze dell’Ordine che ogni giorno lavorano per la nostra sicurezza e che sono certo daranno il loro fondamentale contributo anche in questo ambito».
Per l’Assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone: «La vera sicurezza in luoghi sempre aperti e accessibili come gli ospedali la si garantisce solo rafforzando la presenza delle Forze dell’Ordine e questo stanno facendo le Istituzioni unendo le energie. Grazie anche alle associazioni d’Arma, come l’Associazione Nazionale Carabinieri, per la loro disponibilità a garantire la loro presenza rassicurante. Siamo orgogliosi di sostenerli con le risorse regionali per l’Invecchiamento Attivo».
Alla firma del documento erano presenti i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine e i presidenti dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Torino, dell’Ordine delle Professioni infermieristiche e dell’Ordine delle Professioni Sanitarie tecniche.

Rapina in pieno giorno ai Murazzi, coppia aggredita con spray al peperoncino

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Nelle scorse ore, la Polizia di Stato ha arrestato a Torino tre giovani per rapina aggravata in concorso.

Attorno alle due mezza di domenica, una coppia di amici a passeggio lungo la riva del Po è stata avvicinata, all’altezza di via Sineo, da tre giovani cittadini egiziani che, dopo aver chiesto loro una sigaretta, li hanno aggrediti utilizzando uno spray urticante.

I tre, tutti di 20 anni, sono riusciti a impossessarsi della borsetta della ragazza e dello zaino del ragazzo, per poi fuggire in direzione di via Balbo.

I poliziotti dei “Falchi” della Squadra Mobile torinese, acquisite le descrizioni, hanno svolto attive ricerche in zona, fino a quando hanno notato il gruppetto in Viale dei Partigiani e, seguendoli fino a via XX Settembre, dove li hanno fermati.

Addosso ai giovani, gli investigatori hanno rinvenuto alcuni documenti sottratti a una delle vittime, che le sono stati riconsegnati, nonché un coltello a lama fissa e lo spray urticante utilizzato durante la rapina.

Gli arresti sono stato convalidati dall’Autorità Giudiziaria, che ha disposto come misura l’obbligo di presentazione alla P.G.

Gli studenti del Politecnico in mostra a Urban lab per immaginare la Torino del futuro

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Dodici mesi di lavoro, 52 luoghi, 14 atelier, 543 studenti coinvolti, 41 docenti e 46 tutor. Questi i numeri di “Scenario Torino”, la 2ª edizione della mostra realizzata da alcuni studenti del Politecnico su come immaginano il futuro di Torino e che sarà inaugurata alle 18 di oggi, presso la sede di Urban Lab e sotto i portici di piazza Palazzo di Città.

Ieri si è svolta un’anteprima riservata ai giornalisti che hanno potuto apprezzare il lavoro degli studenti dei corsi di Laurea Triennale, Laurea Magistrale in Architettura, Design, Pianificazione urbanistica e territoriale e Architettura del paesaggio del Politecnico di Torino. I futuri architetti si sono cimentati con esercizi progettuali su diverse aree urbane e tematiche di lavoro, a stretto contatto con l’Amministrazione comunale e in particolare con l’assessorato all’urbanistica della città di Torino. Gli esiti di questa stimolante mostra saranno visibili a tutti proprio da questo pomeriggio. Le fotografie sotto i portici della piazza illustrano i luoghi di progetto. Negli spazi di Urban Lab, invece, analisi, disegni e modelli mettono in mostra molteplici possibili destini per edifici, isolati e intere zone di una Torino che si immagina più sostenibile e accessibile.

La Città di Torino sta affrontando un momento di straordinario cambiamento: rilevanti investimenti pubblici e privati hanno avviato una nuova stagione di rigenerazione e ripensamento del territorio. Il numero delle trasformazioni urbane che si stanno avviando sul territorio comunale e le sfide attuali, mettono in luce la possibilità di ragionare in termini esplorativi intorno alla trasformazione di aree, edifici, brani di città. E il nuovo Piano regolatore presentato lo scorso 14 ottobre alla ESCP Business School ne è un esempio.

«Il lavoro che si fa con “Scenario Torino” – spiega l’assessore all’urbanistica Paolo Mazzoleni – è straordinario per noi e per gli studenti che si mettono all’opera su aree esistenti della città con progetti migliorativi che riqualificano interi quartieri. È un esercizio utilissimo per la città da cui poter prendere anche spunto ed è interessante capire come gli studenti immaginino la loro visione della città con modellini fisici e disegni tecnici. Un enorme mole di lavoro per gli studenti e i loro tutor e docenti del Politecnico che ringrazio».

L’iniziativa è stata curata dai docenti Caterina Barioglio, Nadia Caruso, Valerio Della Scala e Saskia Gribling, e ha coinvolto più di 14 insegnamenti di Ateneo.

Un’opportunità unica, che ha consentito da una parte ai ragazzi e alle ragazze di confrontare le proprie conoscenze teoriche con le sfide reali dell’urbanistica contemporanea, e dall’altra alla Città di Torino di beneficiare di una serie più variegata di immaginari ed esplorazioni meta-progettuali sul territorio e sulla sua trasformazione.

La mostra sarà visitabile fino all’8 novembre 2025 dal mercoledì al venerdì, dalle 14 alle 18 e il sabato dalle 12 alle 19.

All’inaugurazione sono previsti gli interventi di Paolo Mazzoleni, Assessore all’Urbanistica della Città di Torino, Andrea Bocco, Direttore del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST del Politecnico di Torino, Michele Bonino, Direttore del Dipartimento di Architettura e Design-DAD del Politecnico di Torino e Piero Boccardo, Presidente di Urban Lab.

Soggetti coinvolti:

Assessorato all’Urbanistica della Città di Torino
Urban Lab
Dipartimento DAD (Architettura e Design) del Politecnico di Torino
Dipartimento DIST (Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio) del Politecnico di Torino.

TORINO CLICK

La pensione è poca, il furto è tanto

FRECCIATE

C’è un limite all’indecenza? Probabilmente no, almeno a giudicare da questa realtà che non risparmia neanche i più deboli. Un uomo di 54 anni, reduce da un ictus, viene derubato della sua carrozzella elettrica, come riporta la cronaca torinese di Repubblica: il suo strumento di autonomia, comprato a caro prezzo, tre volte la sua misera pensione. Il figlio urla, giustamente: “Non è un gioco”. E infatti non lo è. È la cruda realtà di un mondo dove la pietà sembra un optional, dove la miseria si mescola all’irrazionalità, e chi osserva resta impotente, sbalordito e disgustato di fronte a tanta crudeltà.

Iago Antonelli

Sequestrano un minore per debiti di droga

Nelle scorse ore, la Polizia di Stato ha arrestato a Torino un quarantenne italiano e un ventottenne cittadino rumeno, per sequestro di persona a scopo di estorsione in concorso.

L’attività ha avuto inizio dopo la segnalazione di un uomo per la scomparsa del nipote. Dopo due giorni, lo stesso viene contattato, sulla piattaforma Instagram, da un utente sconosciuto; all’altro capo, però, c’è il nipote scomparso, il quale dice allo zio di attenersi alle indicazioni che gli verranno riferite; a questo punto, nella conversazione subentra una terza persona che chiede all’uomo una somma di denaro per ripianare un debito contratto dal proprio nipote. Lo zio contatta quindi il numero di emergenza 112 NUE e, insieme a personale della Squadra Volanti della Questura di Torino, si reca presso il Parco Sempione, luogo concordato per l’incontro. Lì individua il nipote, tallonato da due uomini, i quali, accortisi della presenza del personale di Polizia, hanno tentato di allontanarsi ma sono stati bloccati dagli operatori, dislocati strategicamente sulle vie di fuga del parco.

Da una prima ricostruzione dei fatti, ancora al vaglio degli inquirenti, è emerso come il minore, per un debito di droga di 50 euro maturato due giorni prima e da estinguere, fosse stato trattenuto contro la sua volontà all’interno del Parco Sempione per due giorni, sotto minaccia di ripercussioni, sino all’intervento del personale della Polizia.

Gli arresti sono stato convalidati dall’Autorità Giudiziaria.

Schianto mortale: vittima un motociclista 24 enne

Aveva 24 anni il motociclista  in sella alla propria moto, una Aprilia 125, che proveniente da Montanaro è caduto sulla strada finendo sotto un furgoncino Fiat Ducato che viaggiava in direzione opposta. Il giovane è morto sul colpo. Sono intervenuti i sanitari del  118, l’elisoccorso,  i carabinieri di Chivasso  e i vigili del fuoco.

Auto in crisi, futuro incerto per l’economia: Torino rischia

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Il settore dell’automotive sta vivendo una fase di profonda trasformazione e incertezza, che a Torino e in Piemonte assume una valenza particolarmente delicata. L’area che per decenni è stata il cuore pulsante dell’industria automobilistica italiana, con la Fiat prima e poi con Stellantis, oggi affronta una crisi strutturale dovuta a una combinazione di fattori: la transizione verso l’elettrico, il rallentamento della domanda in Europa, la riorganizzazione delle strategie produttive globali e la perdita progressiva di occupazione.

Negli ultimi anni, la produzione automobilistica in Italia ha subito un calo costante, e il Piemonte ne è uno degli epicentri. I dati diffusi dai sindacati mostrano che Stellantis ha ridotto di diverse migliaia il numero di dipendenti nel Paese, con una parte consistente degli esuberi concentrata tra Torino e Mirafiori. Lo storico stabilimento torinese, simbolo del “miracolo industriale” del Novecento, è oggi al centro di un difficile processo di riconversione: la produzione della Fiat 500 elettrica, su cui si erano riposte molte speranze, non ha raggiunto i volumi attesi, e l’azienda ha dovuto fare ricorso a cassa integrazione e programmi di uscite volontarie per centinaia di lavoratori. Le linee produttive funzionano a ritmo ridotto e, in più occasioni, sono state sospese per mancanza di domanda.

Le cause di questa crisi sono molteplici. Da un lato, la transizione ecologica impone investimenti enormi per aggiornare impianti e competenze, mettendo in difficoltà i territori che per decenni hanno basato la loro forza su motori termici e componentistica tradizionale. Dall’altro, la concorrenza internazionale — in particolare dei produttori cinesi di veicoli elettrici a basso costo — sta erodendo quote di mercato, mentre l’Unione Europea si trova a dover bilanciare le politiche ambientali con la tutela della propria base industriale. A ciò si aggiunge la strategia di Stellantis, che tende a razionalizzare la produzione su scala europea, concentrando le catene di montaggio nei siti più competitivi e lasciando in secondo piano alcuni stabilimenti italiani.

Le ripercussioni per il Piemonte sono significative. Oltre agli effetti diretti sull’occupazione nelle fabbriche torinesi, si osservano difficoltà diffuse nella rete dei fornitori locali, composta da centinaia di piccole e medie imprese specializzate in componentistica meccanica, elettronica e servizi di supporto. Molte di queste aziende rischiano di non reggere l’urto della trasformazione se non riusciranno a riconvertire rapidamente le proprie produzioni. Tuttavia, la regione conserva un patrimonio di competenze tecnico-industriali e di ricerca di altissimo livello, sostenuto da poli universitari e centri di innovazione che potrebbero diventare un punto di forza nella filiera dell’elettrico, della mobilità sostenibile e delle tecnologie digitali applicate all’automotive.

Per evitare che la crisi si traduca in un declino irreversibile, occorre un impegno coordinato tra istituzioni, imprese e sistema formativo. Le priorità riguardano la riqualificazione dei lavoratori, il sostegno alla riconversione delle PMI, la creazione di infrastrutture per la produzione di batterie e componenti per veicoli elettrici, e una politica industriale capace di attrarre nuovi investimenti. Alcune iniziative in questa direzione sono già in corso, ma serviranno tempi rapidi e strategie condivise per restituire competitività a un comparto che ha costruito la storia economica e sociale del Piemonte.

La crisi dell’automotive torinese, insomma, non è solo la fine di un ciclo produttivo, ma il segnale di una transizione epocale. Se affrontata con visione e coraggio, potrebbe diventare l’occasione per ridisegnare il futuro industriale della regione, mantenendo viva una tradizione manifatturiera che ha dato al Paese alcuni dei suoi momenti più alti di innovazione e sviluppo.