CRONACA- Pagina 3

l Politecnico di Torino tra i protagonisti della ricerca

Finanziati 2 nuovi progetti Marie Skłodowska-Curie

Sicurezza energetica e contrasto all’inquinamento acustico i temi affrontati dai due progetti dell’ateneo torinese risultati vincitori dei bandi europei dedicati alla formazione, mobilità e sviluppo di carriera di ricercatrici e ricercatori

 

Il Politecnico di Torino ottiene un nuovo e significativo successo nei bandi Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) di Horizon Europe, con il finanziamento di due nuovi progetti che affrontano sfide rilevanti in differenti ambiti scientifici e tecnologici. Le Marie Skłodowska-Curie Actions rappresentano uno dei programmi più prestigiosi dell’Unione europea dedicati alla formazione, mobilità e sviluppo di carriera di ricercatrici e ricercatori. Attraverso bandi competitivi, sostengono progetti di ricerca di eccellenza, promuovendo la collaborazione internazionale e intersettoriale e rafforzando il legame tra mondo accademico, industria e società. Per favorirne la partecipazione, il Politecnico offre ai suoi ricercatori e ricercatrici un supporto dedicato attraverso un team specializzato, in particolare per le Postdoctoral Fellowships, Doctoral Networks e Staff Exchange: un risultato che premia la qualità scientifica, la capacità progettuale e l’impegno costante dell’ateneo torinese nel valorizzare i propri ricercatori e le proprie ricercatrici in un contesto internazionale altamente competitivo.

Per il bando MSCA Staff Exchange 2024, che promuove la collaborazione e lo scambio di conoscenze tra università, centri di ricerca, imprese e altre organizzazioni – sia europee che extraeuropee – è stato finanziato, con un budget complessivo di 1.578.000 euro, il progetto “SHIELD: Safety and Multi Hazard Identification for Resilient European Hydrogen Infrastructure and Logistics Development”: il Politecnico di Torino coordina il progetto e contribuirà, in partenariato con altre istituzioni ed enti internazionali, alla ricerca sul tema della sicurezza e della resilienza delle infrastrutture europee per l’idrogeno, risorsa chiave per la transizione energetica. Per l’ateneo torinese, rivestirà il ruolo di responsabile scientifico del progetto Gian Paolo Cimellaro, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG. L’obiettivo della ricerca è di sviluppare metodologie innovative di valutazione del rischio per proteggere reti e impianti da minacce naturali e antropiche, promuovendo così una gestione sicura e sostenibile dell’integrazione dell’idrogeno nella rete del gas naturale.

“LinerFun: Advanced Acoustic Liners Concept: An innovative Approach to Predicting Sound Propagation Using Physics-Improved Time-Domain Impedance Boundary Conditions” è invece il progetto risultato vincitore del bando MSCA Postdoctoral Fellowship 2024, che sostiene, con opportunità di mobilità internazionale, ricercatrici e ricercatori esperti nell’avanzamento della propria carriera accademica. “LinerFun”, che si aggiudica un budget complessivo di 309.154 euro, si aggiunge così alla lista degli altri quattro progetti finanziati al Politecnico di Torino, nel marzo scorso, dal medesimo bando MSCA: “RESILFIRE – Dynamic Infrastructures and Resilient Communities: a Systemic Approach to Wildfire Risk Mitigation and Adaptation”“I2I-StrokeCal – Image-to-Image-Translation for Data Calibration in Brain Stroke Microwave Imaging”“ROTurb – Resolving Ocean Macroscale Turbulence”, e “WEC-Pro Progressing Wave Energy Conversion via Large-Scale Additive Manufacturing”.

La ricerca sarà condotta da Tony Di Fabbio, sotto la guida di Francesco Avallone, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS: obiettivo dello studio è introdurre metodi e strumenti innovativi per ridurre l’inquinamento acustico generato dagli aerei, in particolare nelle fasi di decollo e atterraggio. Il progetto si propone di sviluppare nuovi rivestimenti fonoassorbenti compatti da utilizzare nei motori Ultra-High Bypass Ratio, per catturare parte del suono e ridurre di conseguenza il rumore percepito. Rivestimenti quindi più piccoli ed efficaci, per motori più silenziosi senza penalizzare tuttavia l’efficienza del volo. Al fine di ottimizzarne la progettazione, LinerFun svilupperà nuovi approcci numerici per riprodurre condizioni reali del flusso d’aria nel motore. Mettendo insieme le competenze di università e centri di ricerca di paesi diversi, il progetto promuoverà innovazione e collaborazione internazionale per nuove soluzioni nel contrasto all’inquinamento acustico, un problema che interessa oggi un numero sempre crescente di persone.

Bimba investita da auto: trauma cranico

Una bimba di tre anni è stata investita nelle scorse ore in corso Regio Parco.

L’automobilista si è fermato per prestare i soccorsi ma i parenti della bambina hanno minacciato il conducente  e sono intervenuti  carabinieri.

Il 118 di Azienda Zero ha stabilizzato la bambina che è stata portata al Regina Margherita. Ha riportato un trauma cranico ma non è in pericolo.

Tassazione delle banche? Parliamone

Di Gianluigi De Marchi *

Sissignori, sono d’accordo, totalmente d’accordo!

Sono d’accordo sulla opportunità di tassare le banche; ma non nella maniera soft e probabilmente inutile come progettato nella bozza di legge di bilancio, ma sul serio, e vi spiego perché.

Le banche, come tutte le aziende, sono soggette alla normale tassazione sugli utili di bilancio: attualmente pagano l’IRES (ex IRPEG), imposta sul reddito delle società, con un’aliquota del 24%. In totale il sistema bancario ha versato al Tesoro circa 7 miliardi di euro di imposte.

Ma – e qui emerge un primo punto critico- tre gruppi bancari (Monte Paschi, Unicredit e Banca Popolare Emilia Romagna) non hanno pagato un centesimo sfruttando benefici ed agevolazioni speciali.

Da cosa derivano gli utili delle banche?

Due sono le fonti principali: lo scarto fra il costo della raccolta ed il ricavo dai finanziamenti erogati (la cosiddetta “forbice dei tassi”), e l’incasso di provvigioni sui servizi (intermediazione in titoli, vendita di polizze assicurative, negoziazione valute, ecc.).

Mentre sulle secondo non ho nulla da ridire, trattandosi del compenso per un’attività di consulenza (ad esempio per investire i risparmi in BTP, ETF, fondi o altro), sulla prima nutro dubbi sotto il profilo dell’etica e della logica.

Ricordo che l’attività bancaria è costituita principalmente dalla raccolta di risparmi da parte dei depositanti e dall’erogazione di prestiti ad imprese e famiglie (scoperto di conto, anticipazione su crediti, mutui, ecc.).

Poiché il denaro ha un costo, sui depositi viene corrisposto un interesse, così come viene prelevato un interesse sulle somme prestate. Da una parte un costo, dall’altra un ricavo.

Come in tutte le aziende, ma…

Ma mentre un’azienda produttiva sostiene un costo per creare valore (ad esempio una fabbrica di mobili compra il legno e lo trasforma in un mobile), una banca sostiene un costo per trasferire un valore senza creare nulla. Prende i soldi di Rossi, Bianchi e Verdi per prestarli al mobilificio Rebaudengo & C.

Per secoli è stato così, fino allo scoppio della pandemia del Covid. In quel periodo, per sostenere l’economia, le autorità monetarie hanno azzerato i tassi d’interesse, applicando addirittura tassi negativi pur di mantenere attivo il sistema produttivo; ovviamente le banche hanno azzerato la remunerazione dei depositi. Ma appena finita la pandemia, il costo del denaro è risalito su livelli fisiologici, ma le banche hanno applicato tassi “strabici”: hanno aumentato i tassi attivi (applicati sui finanziamenti), dimenticandosi di aumentare anche quelli passivi (applicati ai depositi).

Una situazione anomala e moralmente inaccettabile: se il tasso di riferimento delle banche centrali indica il “costo base” del denaro, è logico ed etico che la traslazione degli aumenti avvenga sia nel campo dei tassi attivi che in quello dei tassi passivi. Magari non con la stessa entità numerica, ma comunque con lo stesso trend.

Invece cosa è successo?

Nel 2019 la differenza fra tassi attivi e passivi (Ila cosiddetta “forbice” che fa guadagnare le banche) è stata apri all’1,25%, è poi cresciuta fino al 4% nel 2024 per poi calare di poco nel 2025.

Ecco perché gli utili bancari sono schizzati alle stelle, a tutto vantaggio di due categorie: gli azionisti (che hanno beneficiato di corposi dividendi) ed i dirigenti (che si sono spartiti premi faraonici), senza nessun merito particolare, ma beneficiando di una vera e propria “rendita di posizione”. Le cifre parlano chiaro: nel 2022 il sistema bancario ha guadagnato 25,5 miliardi di euro, nel 2023 quasi 41.000 e nel 2024 ben 46.466 euro! In un triennio 112.710 euro sono affluiti nelle casse degli istituti di credito!

Il governo ha ipotizzato una blanda forma di tassazione che, secondo i calcoli degli uffici tecnici, dovrebbe produrre 5 miliardi; ma come sempre l’importo reale sarà ben inferiore se non addirittura nulla, date le fortissime resistenze già emerse all’interno dello stesso governo.

A questo punto mi permetto di avanzare una proposta sicuramente provocatoria ma altrettanto sicuramente non del tutto fuori luogo: introdurre un’imposta sulla “forbice” che colpisca, in maniera crescente, il divario tra tassi attivi e tassi passivi.

Prendiamo ad esempio il bilancio di una delle maggiori banche italiane: nel 2024 ha evidenziato interessi netti per 15,7 miliardi di euro, con un utile di quasi 9 miliardi. Tassando al 10% gli interessi netti, lo Stato incasserebbe 1,6 miliardi e l’utile scenderebbe a7,4 miliardi, senza creare veri sacrifici al pingue bilancio. Se la banca fosse più generosa con i depositanti e meno esosa con i finanziati, potrebbe conseguire magari “solo” 12 miliardi di interessi netti e, ipotizzando un’aliquota ridotta del 6% che premia la “generosità!” verso i clienti, pagherebbe 700 milioni d’imposta con un utile di 8,3 miliardi.

Capito il meccanismo?

Se i banchieri vogliono pagare meno tasse, hanno una strada facile da percorrere: pagare il giusto sui depositi e pretendere il giusto sui finanziamenti, ottenendo due importanti risultati: un risparmio sulle odiate imposte e la riconoscenza di milioni di clienti.

Utopia? Parliamone!

·        Giornalista e scrittore

·        demarketing2008@libero.it

Il legno locale: convegno a Bardonecchia

 

A Bardonecchia amministratori, tecnici, professionisti e realtà del territorio si confrontano su
prospettive e sviluppo della filiera del legno locale.

Si intitola “Il legno locale: la filiera corta come motore di sviluppo”, il convegno in programma il
prossimo 10 novembre, alle 15, al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, per fare il punto su
quella che è certamente una realtà importante del territorio, un settore in crescita che, se
giustamente valorizzato, può essere ancora di più volano di occupazione e sviluppo.
L’appuntamento, organizzato dall’Amministrazione Comunale, dopo il saluto delle Autorità,
proseguirà con gli interventi di Marco Bussone, presidente Uncem, di Mauro Carena, presidente
dell’Unione montana Alta Valle Susa, Mauro Meneguzzi, presidente Unione Montana Comuni
Olimpici Via Lattea, Pacifico Banchieri, presidente Unione Montana Valle di Susa, Danilo
Breusa, presidente dell’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca e Patrizia Giachero,
presidente Gal Escartons.
Seguirà un confronto dei rappresentanti di enti ed ordini professionali con gli interventi del
direttore del Parco Alpi Cozie Luca Marello, di Federico Morra Di Cella del Consorzio Forestale
Alta Valle di Susa e di Paolo Terzolo, componente Commissione Dipartimentale Foreste del
Consiglio Nazionale oltre alle ‘voci’ degli Ordini di Architetti, Ingegneri, Geometri ed Agronomi
Forestali.
Interverranno, inoltre, per parlare di “Esperienze sul territorio e casi pratici”, alcuni
rappresentanti di aziende e studi di architettura.
Le conclusioni saranno fatte da Luca Mercalli, Presidente della Società Meteorologica Italiana,
intervistato dalla giornalista Maria Chiara Voci su “Cambiamento climatico, transizione ecologica
e uso del legno locale”.

“Questo convegno – sottolinea il sindaco di Bardonecchia Chiara Rossetti – ha l’obiettivo di
promuovere un dialogo tra istituzioni, imprese, tecnici, rappresentanti delle diverse realtà
territoriali su un tema, quello del legno locale, risorsa per il territorio, elemento importante per lo
sviluppo sostenibile ed allo stesso tempo simbolo di identità territoriale e culturale”.

 

Tre adolescenti indagati per le violenze nei confronti di un coetaneo a Moncalieri

/

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, sono tre adolescenti — due ragazzi e una ragazza, di età compresa tra i 14 e i 16 anni — ad avere sequestrato a Moncalieri la notte di Halloween un loro coetaneo, sottoponendolo a una serie di violenze fisiche e psicologiche.

L’inchiesta, coordinata dalla procuratrice Emma Avezzù, è stata affidata a un sostituto procuratore che ha formulato le prime ipotesi di reato: sequestro di persona e violenza privata. I tre giovani, già noti alle forze dell’ordine per episodi di vandalismo e danneggiamento, sono attualmente indagati.

Su disposizione della Procura per i minorenni, i carabinieri hanno sequestrato i telefoni cellulari dei ragazzi, che potrebbero contenere video o immagini utili a ricostruire quanto accaduto. Gli indagati, al momento, non sono ancora stati ascoltati formalmente.

La procuratrice Avezzù ha inoltre disposto che la vittima venga sentita nelle prossime ore, alla presenza di uno psicologo, per delineare con precisione la dinamica degli eventi. Secondo le prime informazioni trapelate, i presunti autori delle violenze conoscevano la vittima nell’ambiente scolastico — un dettaglio che ha spinto gli investigatori a estendere gli accertamenti anche al contesto frequentato dai ragazzi.

Furto sventato all’ufficio postale di Lungodora Firenze

1.677 telecamere di videosorveglianza installate in tutta la provincia. Nell’ultimo anno sventato il 55% di rapine e furti negli Uffici Postali in tutta Italia

Torino, 03 novembre 2025 Nelle prime ore del mattino di domenica 2 novembre cè stato un tentativo di furto ai danni dell’Ufficio Postale di Torino 70, in Lungodora Firenze 71/A. Il colpo, che avrebbe potuto causare seri danni, è stato sventato grazie alla tempestiva reazione degli operatori della Situation Room (SR) di Genova, la sala di controllo H24 di Poste Italiane competente per il territorio. L’allarme è scattato alle ore 06:07, quando i sensori volumetrici hanno segnalato un movimento sospetto all’interno dei locali. Gli operatori della SR, collegati in tempo reale con le telecamere, non hanno inizialmente riscontrato anomalie, ma analizzando le immagini registrate poco prima, hanno notato un individuo che aveva sfondato una vetrata per introdursi nell’ufficio.

Immediatamente, è scattato il protocollo di sicurezza: attivazione del nebbiogeno e della sirena con messaggio vocale di allerta. In pochi secondi i locali si sono saturati di fumo artificiale, rendendo impossibile la visibilità all’interno. La reazione è stata decisiva: ilmalintenzionato si è dato alla fuga, rinunciando al colpo. E’ stato richiesto un presidio di vigilanza fisso, per garantire la sicurezza del sito fino all’arrivo dei responsabili. La situazione è tornata completamente sotto controllo nella tarda mattinata quando il referente di filiale, insieme alle Forze dell’Ordine, hanno effettuato un’ispezione interna per verificare eventuali danni e assicurarsi che non vi fossero altre intrusioni.

I sistemi di custodia del denaro di Poste Italiane sono decisamente all’avanguardia tanto che nell’ultimo anno sono stati sventati il 55% degli eventi criminosi tentati in tutta Italia. Tale risultato è stato possibile grazie agli investimenti dell’azienda in materia di protezione e sicurezza che hanno consentito, ad esempio, di dotare tutti i 420 uffici postali di Torino e provincia, di dispositivi a protezione del contante, tra i quali speciali casseforti ad apertura temporizzata, e di attivare 817 sportelli dotati di rollercash, particolari casseforti collegate alle postazioni operative i cui cassetti possono essere aperti solo alla conclusione di un’operazione. Ulteriori sistemi antieffrazione sono stati introdotti a protezione degli ATM, come ad esempio la c.d. Ghigliottina che, attraverso una paratia mobile, impedisce l’introduzione di esplosivo all’interno della cassaforte stessa. La “ghigliottina” è una struttura blindata che garantisce la protezione della feritoia interna attraverso cui passa il denaro per uscire dalla cassaforte dell’atm. Questo sistema non consente l’introduzione dell’esplosivo all’interno della cassaforte stessa rendendo vano il tentativo di attacco. L’effetto deterrente generato da tali accorgimenti, ha contribuito notevolmente alla riduzione del numero di eventi criminosi negli ultimi anni.

Poste Italiane, inoltre, ha previsto per gli uffici postali di Torino e provincia, l’introduzione di numerosi servizi di vigilanza armata e la presenza di impianti di videosorveglianza a circuito chiuso composti da oltre 1.677 telecamere che, oltre a monitorare possibili intrusioni notturne nei locali di Poste Italiane e contribuire al riconoscimento di eventuali rapinatori, consentono attraverso un sofisticato software di videoanalisi predittiva di riconoscere automaticamente comportamenti sospetti e potenziali attacchi agli ATM, facendo partire in tempo reale la richiesta di intervento alle forze dell’ordine.

Ancora una volta l’impegno di Poste Italiane per garantire standard di sicurezza sempre più elevati, a tutela delle persone e dei beni aziendali, la dotazione di sistemi di sicurezza tecnologicamente evoluti e la stretta collaborazione con le Forze dell’ordine hanno consentito di contrastare efficacemente l’attacco predatorio.

Rinviato l’esame dei dispositivi elettronici del magistrato Venditti

L’esame dei dispositivi elettronici del magistrato Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, è stato rinviato su richiesta del suo legale. Le verifiche si sarebbero dovute tenere in un laboratorio di Pinerolo. La difesa ha segnalato irregolarità nei tempi previsti per l’accertamento, e il rinvio è stato accolto. I dispositivi — computer, smartphone e tablet — erano stati sequestrati nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Pavia”, con potenziali riferimenti al caso Garlasco e all’indagato Andrea Sempio. In precedenza il Tribunale del Riesame di Brescia aveva disposto la restituzione di parte del materiale, annullando un sequestro risalente a settembre. La nuova data per l’analisi tecnica non è ancora stata fissata.

Operazione della polizia contro le droghe sintetiche nel Torinese

/

Negli ultimi giorni di ottobre, è stata intensificata l’attività di contrasto della Squadra Mobile torinese sul consumo e spaccio di stupefacenti, con un focus particolare sulle droghe sintetiche. Seguendo le tracce dello smercio e conseguente consumo di metanfetamine, Ketamina ed MDMA, gli investigatori della Mobile hanno effettuato un arresto ed individuato un deposito di droghe sintetiche a Pinerolo (TO); nel medesimo contesto investigativo, sono stati arrestati a Torino e a Moncalieri altri due spacciatori.

In particolare, nella serata del 16 ottobre scorso, nel quartiere “Mirafiori”, gli operatori della Sezione Falchi hanno arrestato un cittadino italiano di 25 anni. Avendo fondati elementi per ritenere che presso la sua abitazione fosse in corso un’attività di spaccio di droghe sintetiche, è stato predisposto un servizio di osservazione, a seguito del quale è stata eseguita una perquisizione personale e domiciliare. All’interno della cucina del giovane, sono stati rinvenuti e sequestrati cristalli bianchi di metanfetamina e cristalli blu di MDMA, contenuti in un pentolino e in alcune buste in cellophane.

Due giorni dopo, l’attenzione degli Agenti della Sezione antidroga si è focalizzata sulla città di Pinerolo (TO). Anche in questo caso, un segnalato via vai di consumatori di droghe sintetiche presso l’abitazione di una cittadina italiana di 25 anni, lì residente, ha consentito di ipotizzare che l’alloggio potesse essere una centrale di stoccaggio dello stupefacente. Si è quindi proceduto a perquisizione: nell’immobile sono stati rinvenuti e sequestrati quasi 17 kg di ketamina, oltre 200 pasticche di ecstasy/MDMA per un totale di circa 175 grammi e 1 grammo di eroina, nascosti all’interno di una borsa da viaggio. Sono stati, inoltre, sequestrati due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento. La perquisizione è stata poi estesa ad un camper in uso alla proprietaria dell’abitazione, parcheggiato presso un’area di sosta adiacente al Parco Ruffini, a Torino. La perquisizione del veicolo ha consentito il rinvenimento di ulteriori 500 grammi circa di ketamina, nascosti sotto un divano; 35 grammi circa di MDMA, collocati in una busta all’interno di un mobile della cucina e 170 grammi circa di metanfetamina, occultati nel frigorifero. La donna è stata quindi arrestata.

Nella stessa cornice operativa rientra l’operazione svolta nella mattinata del 20 ottobre, nel corso della quale la Squadra Mobile ha arrestato un cittadino italiano di 58 anni, residente a Moncalieri (TO). Avendo il sospetto che l’uomo stesse trasportando stupefacente, gli Agenti lo hanno fermato mentre stava per salire a bordo della propria auto e lo hanno sottoposto a perquisizione personale. Il controllo ha dato esito positivo: sono stati infatti trovati circa 10 grammi di cocaina suddivisa in dosi, nascosti all’interno di un pacco di fazzoletti. L’attività è proseguita poi presso l’abitazione e in un garage in uso all’uomo, dove sono stati sequestrati ulteriori 31 grammi di cocaina in pietra, 36 grammi di cocaina già suddivisa in dosi, 60 grammi di hashish e 8,3 grammi di marijuana, occultati all’interno di alcuni calzini e in una credenza del soggiorno.

Donna investita muore schiacciata tra due auto

/

A Chivasso questa mattina verso le 8 in via Tellini una donna di 79 anni è stata investita ed  morta schiacciata tra due vetture. I soccorsi del 118 hanno tentato la rianimazione, ma la donna è morta sul posto per via delle gravi ferite. È al vaglio dei carabinieri la dinamica dell’incidente.

Detenuto scambia con il padre scarpe contenenti cocaina

Nel carcere di Torino un detenuto a colloquio col padre è stato sorpreso a scambiarsi le scarpe col genitore: nelle scarpe c’erano 52 grammi di cocaina. Lo comunica l’Osapp, in una nota, in cui spiega  che entrambi sono stati arrestati, quando il detenuto ha spaccato suppellettili e oggetti sia nella sala colloqui che nel padiglione in cui è stato riportato.