Due uomini, un italiano di origini maghrebine di 29 anni e un marocchino di 34 anni, residenti nel Biellese, considerati autori di una serie di rapine aggravate commesse tra il 30 agosto e il 18 settembre scorsi in diversi esercizi commerciali del capoluogo piemontese, sono stati arrestati dalla polizia di Torino mentre si trovavano in un parco di Biella.
Le indagini, coordinate dalla Procura torinese e svolte dalla Squadra Mobile hanno portato al fermo dei due. Sono accusati di avere rapinato due supermercati, una farmacia e una gioielleria, per un bottino di oltre 47mila euro. I rapinatori agivano con estrema violenza: hanno persino minacciato un cassiere di un supermercato del quartiere Parella con un coccio di bottiglia.
Dal 16 al 18 ottobre prossimi, a Torino, si terrà il Congresso Europeo dei concessionari di macchine agricole da giardinaggio, organizzato da Federacma Confcommercio, con le associazioni di 17 Paesi e con il patrocinio del Masaf. L’evento rappresenta l’edizione 2025 del Climmar Congress, congresso annuale della Confederazione Internazionale delle associazioni nazionali dei rivenditori e riparatori di macchine agricole e da giardinaggio.
L’evento si terrà presso il Pacific Hotel Fortino. Il Climmar Congress rappresenta il principale appuntamento internazionale del settore, riunendo i rappresentanti delle associazioni di 17 Paesi per discutere strategie comuni, innovazione e sviluppo della filiera, della meccanizzazione agricola e da giardinaggio. Per la prima volta nella storia del Climmar, saranno riuniti, in un unico evento, i costruttori, i rivenditori, i contoterzisti e gli agricoltori.
“Portare il Climmar Congress in Italia è per noi un onore e una responsabilità – dichiara il presidente di Federacma Andrea Borio – abbiamo scelto Torino perché incarna perfettamente l’anima industriale e innovativa del nostro Paese, ma anche per la sua storia, cultura e la straordinaria offerta enogastronomica. Sarà l’occasione per valorizzare la nostra filiera e rafforzare la voce italiana in Europa”.
Il programma prevede tre giornate dense di contenuti, tre sessioni tecniche, tavoli di lavoro, momenti istituzionali e attività culturali. Il clou sarà venerdì 17 ottobre prossimo, che vedrà la partecipazione di alcune delle principali personalità del settore. A inaugurare i lavori sarà il presidente del Climmar Tomáš Kvapil, che introdurrà il confronto tra le associazioni nazionali. A fare gli onori di casa sarà il presidente di Federacma Andrea Borio, cui seguiranno i contributi del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dell’europarlamentare Giovanni Crosetto, del presidente di Confagricoltura e Copa Cogeca Massimiliano Giansanti, del Vicepresidente del CEMA Alessandro Malavolti e del Vicepresidente Ceettar Jacob Chr. Nielsen. Nel pomeriggio il congresso entrerà nel vivo con un momento dedicato alla ricerca e all’innovazione, temi centrali per il futuro della distribuzione agricola. La sessione si aprirà con l’intervento di Fabian Haybach, segretario generale di Climmar, seguito dai responsabili dei gruppi di lavoro della Confederazione, che condivideranno esperienze e proposte sul ruolo sempre più strategico dei concessionari nell’adozione e nella diffusione delle nuove tecnologie. Il confronto proseguirà con l’intervento del dottor Cristiano Spadoni, esperto di agricoltura digitale, e del prof. Paolo Gay, dell’Università di Torino, che guideranno una riflessione su come strumenti digitali, dati e competenze possano trasformare concretamente il settore. Dalle macchine intelligenti agli scenari emergenti, dalle dotazioni tecnologiche alle politiche di supporto all’innovazione, il dialogo si svolgerà in modo dinamico e partecipato grazie a un sondaggio Interattivo in tempo reale rivolto alla platea. Al termine di questa sessione, seguiranno le presentazioni tecniche del DSI (Dealer Satifaction Index) e del Branch Report. A concludere i lavori un confronto fra le associazioni nazionali su priorità e impegni futuri, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo del Climmar su scala europea. I lavori verranno chiusi dal presidente della Confederazione Kvapil, tracciando un bilancio della giornata.
La partecipazione all’evento è riservata agli associati, ai partner e agli operatori del settore, previa registrazione.
L’evento si svolge con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), della Regione Piemonte e della Città di Torino.
Mara Martellotta
Torino, 16 ottobre 2025 – Il Consigliere Regionale del Piemonte e Presidente della V Commissione (Ambiente), Sergio Bartoli, ha portato il saluto istituzionale della Regione Piemonte all’evento “La gestione delle malattie rare in Regione Piemonte”, svoltosi questa mattina all’Hotel NH Collection Santo Stefano di Torino.
Nel suo intervento, Bartoli ha sottolineato come “le malattie rare ci ricordino quanto la sanità pubblica debba essere anche una comunità di ascolto, di prossimità e di solidarietà: è da qui che passa la qualità del nostro sistema sanitario e la fiducia dei cittadini”.
L’incontro, promosso da Motore Sanità, ha rappresentato un importante momento di confronto tra istituzioni, mondo scientifico e associazioni dei pazienti, con l’obiettivo di fare il punto sullo stato della rete piemontese delle malattie rare e sul suo percorso di riordino.
Tra gli interventi di rilievo, quelli di Franco Ripa, Dirigente della Direzione Sanità e Welfare della Regione Piemonte; Federica Riccio, Direttore S.C. Medicina Territoriale e Reti di Patologia di Azienda Zero; Roberta Rossini, Direttore di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera “Santa Croce e Carle” di Cuneo; Giuseppe Limongelli, Professore di Scienze Mediche Traslazionali all’Università “Luigi Vanvitelli” ed esperto ERN Guard-Heart; Walter Grosso Marra, Direttore di Cardiologia dell’Ospedale di Ivrea (ASL TO4); e Alessandra Chinaglia, Direttore di Cardiologia e del Dipartimento Area Medica Specialistica dell’AOU San Luigi Gonzaga.
Il confronto ha posto l’accento sulla necessità di una rete regionale più capillare e omogenea, capace di ridurre la mobilità passiva dei pazienti e garantire diagnosi tempestive, formazione continua del personale sanitario e percorsi terapeutici personalizzati.
“Il Piemonte – ha ricordato Bartoli – sta lavorando per rafforzare i centri prescrittori, migliorare l’integrazione tra ospedale e territorio e valorizzare il ruolo delle associazioni, che rappresentano un punto di riferimento indispensabile per i pazienti e le loro famiglie.”
L’evento ha confermato il ruolo del Piemonte come Regione impegnata a costruire una sanità più equa, solidale e innovativa anche nel campo delle malattie rare.
Una bozza di atto di donazione relativa a quote della società Dicembre da Gianni Agnelli al figlio Edoardo, datata 14 novembre 2000, sarebbe stata ritrovata nel corso di perquisizioni effettuate in alcuni studi legali e notarili nell’ambito dell’indagine penale condotta dalla Procura di Torino sull’eredità Agnelli, avviata diversi anni fa.
Il documento, incompleto, non firmato e mai convertito in atto definitivo, reca la dicitura “bozza” e un timbro del 14 novembre 2000. Secondo quanto emerge, l’Avvocato avrebbe previsto la donazione al figlio Edoardo della nuda proprietà, riservandosi l’usufrutto generale vitalizio, di una quota del valore di 5 miliardi di lire della Dicembre, la holding di famiglia.
Il giorno successivo alla redazione del documento, il 15 novembre 2000, Edoardo Agnelli perse la vita. La bozza, insieme ad altri documenti, è oggi al centro della causa civile promossa da Margherita Agnelli contro i tre figli John, Lapo e Ginevra Elkann.
Rapina e inseguimento da film: sei poliziotti feriti
Inseguimento da film: una rapina violenta in strada, un posto di blocco dei carabinieri seguito da una fuga folle e un inseguimento delle forze dell’ordine per 14 chilometri. Alcune auto della polizia sono state speronate, fino all’arresto dei responsabili e il ferimento di sei agenti. L’episodio è avvenuto tra la serata di martedì 14 e la notte di mercoledì 15 ottobre 2025, nelle zone di Torino, Collegno e Grugliasco, per poi finire nuovamente a Torino. In manette due giovani di origine marocchina di 19 e 17 anni, accusati di rapina e resistenza a pubblico ufficiale.
Il Polo del ‘900 diventa “Istituto della Cultura”
Un importante passo in avanti per il futuro del Polo del ‘900 è stata l’approvazione, avvenuta il 14 ottobre scorso, con voto all’unanimità da parte del Consiglio Regionale del Piemonte, della revisione dello Statuto dell’Ente, presentata dall’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli. Questo passo fa seguito al lavoro congiunto con gli altri enti fondatori, il Comune di Torino e la Fondazione Compagnia di Sanpaolo, sancendo il riconoscimento ufficiale come “Istituto della Cultura”, prorogandone la durata fino al 2075. Due novità sostanziali che rafforzano il ruolo strategico del Polo all’interno del sistema culturale piemontese nazionale. Grazie a questa modifica, il Polo potrà accreditarsi presso il Ministero della Cultura, accedendo direttamente ai bandi di finanziamento e riconoscendo la propria funzione istituzionale come presidio culturale permanente. Inoltre, la possibilità di avere un patrimonio proprio conferisce all’Ente un’autonomia gestionale e operativa, fondamentale per affrontare con continuità e visione le sfide culturali dei prossimi decenni.
“Con la revisione dello Statuto diamo seguito all’evoluzione naturale del Polo del ‘900, che negli anni ha acquisito un ruolo sempre più importante sul nostro territorio – ha dichiarato l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli – il lavoro sinergico delle realtà che operano all’interno del Polo, unito a un patrimonio storico, fisico e digitale di straordinario valore, ha reso questo spazio un laboratorio permanente di cultura, memoria, cittadinanza attiva e innovazione sociale. Il riconoscimento da parte del Ministero della Cultura, e l’estensione della durata dell’Ente, rappresentano un investimento sul lungo periodo, un volano per progetti di ampio respiro che sapranno coinvolgere sempre di più le giovani generazioni”.
Situato nel cuore di Torino, in piazzetta Antonicelli, il Polo del ‘900 è molto più di uno spazio fisico: è un ecosistema culturale che unisce 26 enti partner tra istituti storici, archivi, fondazioni e associazioni che lavorano per valorizzare la cultura del Novecento e stimolare il dialogo sul presente e sul futuro. In pochi anni, il Polo si è affermato come uno dei luoghi principali della memoria attiva, punto di riferimento per cittadini, studiosi, studenti e nuove generazioni grazie a un’offerta culturale ricca e multidisciplinare.
Tra le altre novità all’interno dello Statuto, l’esclusione della figura del direttore degli organi della Fondazione, in quanto si tratta di una figura gestionale nominata con procedura a evidenza pubblica dal CDA, che ne delimita i poteri; la durata del CDA, che passa dai tre anni attuali a quattro esercizi, fino all’approvazione del bilancio consuntivo relativo al quarto esercizio; la designazione del presidente, che avverrà a turno da parte della Regione Piemonte e della Città di Torino, d’intesa con la Fondazione Compagnia di Sanpaolo; la riduzione da cinque a tre componenti del Collegio dei Garanti; l’incremento del mandato del direttore da tre a cinque anni.
Negli anni il Polo del ‘900 ha saputo valorizzare la memoria storica con una offerta culturale innovativa, accessibile e aperta alla contemporaneità, fatta da mostre, incontri, laboratori, attività Educative per le scuole, progetti digitali e iniziative sul territorio. Uno spazio dinamico e inclusivo, capace di affrontare le grandi questioni del nostro tempo. Con la nuova configurazione giuridica, e il sostegno delle istituzioni, il Polo del ‘900 si appresta ad affrontare una nuova fase del proprio percorso, rafforzando la sua missione di luogo della memoria e, al tempo stesso, laboratorio del futuro al servizio delle nuove generazioni.
Mara Martellotta
Paesaggio con figure e temporale sullo sfondo (1899) di Lorenzo Delleani torna alla Gam di Torino. Qui era stata rubata insieme ad altre tele negli anni Ottanta.
Dopo oltre quarant’anni a restituirla sono stati i carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Monza, incrociando i dati del database che contiene 1,2 milioni di opere d’arte rubate con quelli di gallerie d’arte e case d’asta. Il quadro era in vendita in una casa d’asta del Bresciano con una base che partiva da mille euro. L’opera era stata venduta da una ignara signora che l’aveva avuta in eredità dal padre che aveva avuto in dono il dipinto come compenso per avere installato un impianto antifurto in una galleria d’arte di Torino. “Qui non ci sono indagati ma c’è il ritorno a casa di un’opera d’arte – ha spiegato all’Ansa il maggiore Michele Minetti, comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza -. La nostra attività quotidiana è quella di controllare case d’asta e gallerie per verificare quello che hanno in vendita e confrontarlo con il nostro database che è il più ampio che abbiamo al mondo”. Alla riconsegna del quadro era presente anche il sindaco, Stefano Lo Russo, che ha ringraziato i carabinieri per il lavoro fatto e ha evidenziato come la Gam sia “un polo culturale che deve continuare ad avere una grande ambizione e ha bisogno di un piano di rilancio.”
Un pacchetto di interventi straordinari del valore di quasi 1 milione e 200mila euro per la manutenzione degli impianti termici e di trattamento aria in numerosi edifici pubblici è stato approvato dalla Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alle Politiche per l’Ambiente e alla Transizione Ecologica, Chiara Foglietta.
Il piano, che verrà realizzato da Iren Smart Solutions, coinvolge scuole, impianti sportivi e altre sedi comunali e rappresenta un’azione concreta per garantire l’efficienza energetica, la continuità dei servizi e la sicurezza degli ambienti destinati a studenti, operatori e cittadine e cittadini.
Tra gli interventi approvati figurano il rifacimento delle reti di distribuzione degli impianti di riscaldamento nei complessi scolastici di via Romita, via Collino e via Paoli, la sostituzione degli aerotermi nella palestra della scuola di via Cecchi, l’ammodernamento della centrale termica del campo sportivo di via Monteverdi e l’integrazione dell’impianto di riscaldamento nella piscina di via Ragazzoni. A questi si aggiungono interventi su altre sedi comunali.
Le opere saranno finanziate con entrate straordinarie da alienazioni immobiliari.
TORINO CLICK
Trasporti, gli investimenti regionali
L’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi in occasione della manifestazione svoltasi davanti al Grattacielo Piemonte su iniziativa di Cgil e altre associazioni di categoria ha fatto il punto sugli interventi regionali a favore dei trasporti:
Rinnovo autobus: 650 mezzi già sostituiti, altri 200 in arrivo
Grazie all’unione di diversi programmi di finanziamento, tra il 2021 e il 2024 sono stati sostituiti circa 650 autobus, a cui si aggiungono 90 mezzi finanziati direttamente dallo Stato alle aziende che gestiscono il servizio di trasporto pubblico locale.
La nuova programmazione 2024-28 garantirà ulteriori risorse per sostituire oltre 200 mezzi, eliminando di fatto tutte le categorie più inquinanti ancora circolanti in Piemonte e garantendo maggiore comfort e sicurezza agli utenti.
Treni nuovi e linee riaperte
Analogo il lavoro svolto sul trasporto ferroviario grazie al rinnovo dei contratti del Servizio Ferroviario Regionale e del Servizio Ferroviario Metropolitano. Entro giugno 2026 saranno 71 i nuovi treni in servizio, di cui 51 già operativi.
La Regione ha inoltre riaperto importanti linee chiuse da anni, restituendo mobilità a territori rimasti isolati: a settembre 2023 l’Asti-Alba e la Casale-Mortara, a gennaio 2024 il collegamento per l’aeroporto di Caselle, a gennaio 2025 la Saluzzo-Savigliano. Entro il 2026 avverrà il completamento del collegamento ferroviario fino a Ceres, con connessione diretta alla rete metropolitana di Torino.
Passeggeri in crescita
Secondo i dati ufficiali pubblicati sulla Carta dei Servizi di Trenitalia, nel 2024 i passeggeri trasportati in Piemonte sono tornati ai livelli pre-Covid (-0,7%). Dopo il drastico calo del 2020 e la ripresa graduale del 2021, la crescita è stata costante negli anni successivi, con incrementi a doppia cifra e un ulteriore aumento nei primi mesi del 2025. «Un risultato tutt’altro che scontato – sottolinea Gabusi – se pensiamo che nel frattempo sono cambiate le abitudini di lavoro e di vita, con lo smart working che ha ridotto la necessità di spostarsi. Nonostante questo, il trasporto pubblico piemontese è tornato ai livelli pre-pandemia e continua a migliorare. È la dimostrazione concreta che la direzione intrapresa è quella giusta».
Un sistema che guarda al futuro
Con oltre 400 milioni di euro investiti tra autobus e treni nuovi, il Piemonte si conferma tra le Regioni italiane più attive nella mobilità sostenibile, con l’obiettivo di ridurre le emissioni, migliorare l’efficienza del servizio e garantire ai cittadini un trasporto pubblico moderno, accessibile e sicuro.
Ridurre la velocità dei veicoli in transito sulla Strada Provinciale 184 tra Rivoli e Villarbasse, per incrementarne la sicurezza, soprattutto per ciclisti e pedoni. Ne hanno discusso nei giorni scorsi il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, che ha la delega ai lavori pubblici, e l’Assessore ai trasporti e alla viabilità della Città di Rivoli, Marco Tilelli. Il tratto della SP 184 oggetto del confronto si trova fuori dal centro abitato di Rivoli, è interessato da fermate del trasporto pubblico locale e da un attraversamento pedonale con un pannello luminoso che ne indica la presenza ai conducenti. Recentemente è stata migliorata la segnaletica verticale e sono state collocate luci spot a Led per richiamare l’attenzione dei conducenti sulla necessità di rallentare.
Il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e l’Assessore Tilelli hanno espresso l’intenzione di approfondire la fattibilità di un attraversamento pedonale illuminato e servito da un impianto semaforico. L’eventuale collocazione di una piattaforma rialzata per il rallentamento dei veicoli sarebbe invece possibile solo se il tratto stradale venisse riclassificato come traversa urbana e ceduto dalla Città metropolitana di Torino alla Città di Rivoli.