CRONACA- Pagina 259

Tredicenne morto forse per una sfida estrema sui social

Potrebbe essere una sfida sui social  la causa della morte di un ragazzo di 13 anni di Novi Ligure. Il ragazzino è morto oggi al Regina Margherita di Torino dove era stato  trasferito urgentemente.

Suo padre lo aveva trovato in fin di vita a casa della nonna. Si indaga per capire se  sul web qualcuno lo abbia convinto a partecipare a una  “challenge” in cui si  corrono  rischi estremi per vincere sfide tra giovani

 

Monitor con annunci immobiliari in vetrina: la Rai vuole il canone

Caro direttore,

siamo un’agenzia immobiliare aperta da pochi mesi. All’interno della nostra agenzia sono presenti 2 televisori adibiti a monitor posizionati in vetrina dove vengono esposti i nostri immobili in vendita. In data 26/10/2023 abbiamo ricevuto la visita di un incaricato RAI che ci intimava il pagamento del canone speciale Rai per i nostri monitor che espongono solo ed esclusivamente i nostri immobili tramite una chiavetta USB. Precisiamo che all’interno della nostra agenzia non è presente nessun impianto aereo (antenna) perciò troviamo abbastanza paradossale la richiesta del pagamento del canone soprattutto nella situazione di difficoltà in cui l’Italia intera si trova oggi. Come sempre accade, invece di favorire e agevolare i piccoli imprenditori che con fatica e tanti sacrifici cercano di mandare avanti la propria attività, si trova sempre il modo di penalizzarli con multe sanzioni e spese superflue come quelle che ora dovremmo sostenere nel sostituire i nostri monitor acquistati con una spesa di poche centinaia di euro a confronto di monitor appositi per una cifra che supera i 2500€ cadauno pur avendo la stessa funzionalità. Questa vuole essere una denuncia a nome di tutti i commercianti che come noi lamentano questa ingiustizia da parte delle istituzioni.

PAI Immobiliare Torino

A Chieri l’ufficio mobile della polizia locale

 

Il furgone attrezzato sarà presente periodicamente nei mercati e nei diversi quartieri di Chieri per raccogliere segnalazioni, espletare pratiche, svolgere attività di controllo e prevenzione

 

Questa mattina  in piazza Europa, a Chieri, in occasione del tradizionale Mercatone della Fiera nazionale di San Martino, si è svolta la presentazione dell’Ufficio Mobile della Polizia Locale. Un furgone attrezzato, con agenti esperti, che stazionerà periodicamente nei quartieri e nelle frazioni, svolgendo così un’attività di prevenzione, controllo e ascolto, instaurando un rapporto diretto in particolare con i commercianti e gli operatori mercatali. Uno strumento operativo importante per presidiare il territorio nell’ottica della “sicurezza di prossimità”.

«Si tratta di un vero e proprio ufficio decentrato della Polizia locale, un presidio coerente con una visione partecipata della sicurezza urbana attraverso l’ascolto e la condivisione di informazioni con i cittadini-dichiarano il Sindaco Alessandro SICCHIERO e l’assessore alla Legalità, Prevenzione e Sicurezza Biagio Fabrizio CARILLO-Ringraziamo Paolo Rainato che da assessore aveva pensato a questo strumento operativo di prossimità. Un ulteriore segnale di vicinanza ai cittadini e un’attività complementare rispetto a quanto si sta facendo attraverso la maggiore presenza degli agenti sul territorio, i controlli serali, i pattugliamenti con le unità cinofile e altri interventi che saranno previsti nel Regolamento di sicurezza. L’Ufficio Mobile nei prossimi mesi sarà presente nei mercati, in zona stazione, piazza Umberto, strada Andezeno e strada Baldissero, le Maddalene, via Monti e via Lombroso, le località di Airali e Pessione. Si potranno espletare anche alcune pratiche che normalmente vengono fatte negli uffici della Polizia locale (ad es. le denunce di smarrimento e fornire informazioni sulle sanzioni), venendo così incontro alle esigenze delle fasce più anziane della popolazione e di coloro che hanno difficoltà a spostarsi. Inoltre, si potranno raccogliere informazioni utili e segnalazioni di criticità utili per svolgere al meglio le attività di prevenzione, anche intercettando casi di pericolosità sociale».

Aggiunge il Comandante della Polizia Locale Luigi Vella«L’istituzione del nuovo servizio di prossimità rappresenta un importante passo in avanti verso un concetto di sicurezza più ampio e partecipato. Infatti, gli agenti di quartiere avranno il compito di implementare il contatto diretto col cittadino favorendo così anche il dialogo e non da ultimo anche il rapporto umano. È un ulteriore tassello che si aggiunge a quanto già fatto nel percorso di cambiamento già tracciato, con l’obiettivo di creare un sistema di sicurezza locale più performante».

Alla presentazione sono intervenuti anche il già assessore alla Polizia Locale Paolo Rainato e la presidente Ascom Chieri Monica Bucolo.

 

Il calendario, con l’indicazione delle date e dei luoghi dove sarà presente l’Ufficio Mobile, è consultabile sul sito www.comune.chieri.to.it e sui canali social istituzionali.

 

A sangue caldo, ciclo di incontri con giornalisti e reporter italiani

Il 16 novembre la Scuola Holden inaugura A sangue caldo, un ciclo di incontri gratuiti con giornalisti e reporter italiani che ci aiutino a fare luce sui peggiori conflitti in corso sul Pianeta. Perché in un mondo messo a ferro e fuoco dalla nostra incapacità di fermarci e immaginare insieme nuove strade, è nata alla Holden l’esigenza di ascoltare. Questi appuntamenti sono un’occasione per capire meglio la natura dei conflitti, per assumersi le proprie responsabilità, per mantenere una memoria degli errori ed evitare di ripeterli.

In programma ci sono al momento quattro appuntamenti: saranno tutti in General Store, l’aula magna della Scuola Holden, dalle 19.00 alle 20.30.
Il primo ospite sarà il giornalista
Domenico Quirico, che il 16 novembre parlerà dell’attuale guerra in corso nella Striscia di Gaza tra Israele, Palestina e Hamas. Il 30 novembre l’incontro con il reporter Simone Pieranni, esperto di Asia e fondatore dell’agenzia editoriale China Files con sede a Pechino, sarà dedicato alla complicata posizione della Cina nei conflitti del mondo. Il 7 dicembre Daniele Bellocchio parlerà della guerra in Nagorno Karabakh e del conflitto tra Armenia e Azerbaijan, mentre il 14 dicembre l’incontro con la giornalista Annalisa Camilli sarà incentrato su come i conflitti cambiano i flussi di migrazione.

La rassegna A sangue caldo continuerà anche il prossimo anno: l’idea è di tenere sempre aperto un canale di ascolto e connessione con quel che accade nel mondo, per restare informati su fatti, storie e problematiche attuali – da quelle più note a quelle che, per interessi economici e politici, restano sottotraccia. Agli ospiti invitati chiederemo di fornirci gli strumenti necessari per capire come raccontare in modo consapevole queste storie e come orientarci verso un’informazione approfondita, imparziale, accurata. Abbiamo in previsione anche incontri in streaming sul canale Instagram della Scuola Holden, per dare la possibilità al maggior numero di persone di poter partecipare agli appuntamenti.

Tutti gli incontri sono a ingresso libero e sono aperti al pubblico fino a esaurimento posti.
Ci si può prenotare alle serate compilando questo modulo:

scuolaholden.typeform.com/a-sangue-caldo
Tutte le informazioni si trovano sul sito della Scuola Holden, qui:
scuolaholden.it/a-sangue-caldo

Papilloma virus, in Piemonte vaccini sopra la media nazionale

In Piemonte le coperture vaccinali contro il Papilloma virus al 31 ottobre 2023 sono l’80,4% per le femmine e il 67,6% per i maschi per la coorte del 2007 (cioè gli adolescenti che nel 2007 erano nel 12° anno di età). Su scala nazionale i dati più recenti sono quelli rilevati al 31 dicembre 2021, quando le coperture per il 2007 sono il 66 e 54%, mentre scendono al 32,22 e al 26,75% per la coorte più giovane (2009), con il Piemonte comunque sopra la media nazionale per tutte le età.

Siamo anche la regione che ha esteso maggiormente le fasce di gratuità del vaccino: donne fino ai 26 anni, uomini fino ai 18 e donne trattate per lesioni precancerose da moderate a gravi.

Sono alcuni dei dati forniti in commissione Salute, presieduta da Alessandro Stecco, durante l’audizione delle associazioni e dei referenti tecnico-scientifici per le vaccinazioni anti Hpv, responsabile del 100% dei tumori alla cervice uterina nelle donne, ma anche di molte altre forme tumorali dell’apparato oro-genitale sia nelle donne che negli uomini.

Lorenza Ferrara, dirigente del Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (SEREMI) dell’ASL Alessandria, e la professoressa Roberta Siliquini, presidente della Società italiana di Igiene e docente presso l’Università degli Studi di Torino, hanno fatto il punto sullo stato delle coperture vaccinali e le problematiche correlate. La vaccinazione anti Hpv è appunto quella che a livello nazionale ha più sofferto la pandemia, con numeri che stanno risalendo ma “che sono lontani dall’obiettivo del 95% entro i 14 anni, come previsto dal Piano nazionale di prevenzione 2023-25”.

Per le associazioni sono intervenuti Domenico Manachino e Giuseppina Gambaro, della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt), Elisa Picardo dell’Alleanza contro il tumore ovarico (Acto), Maria Scagni e Alessio Terzi di Cittadinanzattiva, che hanno rilevato la necessità di campagne informative più capillari e innovative, in particolare nelle scuole e nei luoghi di aggregazione dei giovani, punti di accesso facilitati per la somministrazione del vaccino, maggior coordinamento tra amministrazioni, aziende sanitarie e associazioni del territorio e collaborazione tra pubblico e privato anche per la raccolta dei dati. Il risparmio stimato: 529 milioni per tutta Italia, se gli obiettivi del Piano vaccinale fossero rispettati.

Sono intervenuti per porre domande i consiglieri Andrea Cane (Lega), Silvio Magliano (Moderati) Sarah Disabato (M5s) e il presidente Stecco.

L’audizione è stata fatta in occasione del 17 novembre, Giornata mondiale per l’eliminazione del tumore della cervice uterina.

Fsp Polizia chiede mense aziendali decorose

PANTANELLA: “URGE UN CAMBIO DI ROTTA”

Gli agenti chiedono il rispetto dei patti alla stessa società che gestisce le mense scolastiche cittadine.

Al coro di voci che lamentano scarsa qualità nelle mense torinesi si aggiunge pure quella degli agenti di polizia.

Lo rende noto Luca Pantanella, segretario generale provinciale Fsp Polizia di Stato.Nelle caserme di via Veglia e Corso Valdocco la situazione è da mesi fuori controllo, nonostante le segnalazioni in tal senso inoltrate all’Amministrazione e direttamente anche al Signor Questore.

Al centro della polemica la stessa società che gestisce le mense scolastiche cittadine, già attenzionata dal Comune di Torino per le ampie proteste pervenute dalle famiglie degli studenti.

Ogni giorno sono più di 500 gli agenti che siedono a pranzo e cena nelle nostre strutture, per un volume complessivo di oltre 12.000 pasti mensili consumati. La mensa è un servizio fondamentale, specie in un momento in cui la ristorazione ha subito rincari importanti, e mangiare fuori giornalmente per lavoro diventa improponibile soprattutto per i nuovi assunti”.

Chiediamoaggiunge Pantanella – il rispetto degli accordi in termini di qualità e quantità che devono essere garantiti per l’intero orario di apertura, evitando che chi arriva per ultimo resti a bocca asciutta. I colleghi che a mensa si portano il baracchino preparato a casa è un fatto ormai ricorrente che testimonia la gravità del contesto”.

Approfondisce ancora il segretario generale provinciale FspPolizia di Stato Luca Pantanella: “Lamentiamo inoltre altre gravissime lacune, a cominciare da porzioni ridotte e risibili, assenza di personale in numero adeguato che cagiona code e lungaggini producendo in molti agenti la rinuncia al pasto per essere puntuali nell’inizio del servizio. A ciò si aggiunga altresì il fatto che spesso il menù e lo stesso, venendo meno, da parte della società fornitrice, a quella variegata pluralità di scelta prevista dai capitolati dei contratti di appalto. Tutto questo, in più, peggiora la qualità della vita professionale dei nostri agenti, costretti a turni massacranti per far fronte una imponente carenza di organico che, allo stato attuale, stimata, fatto ormai noto anche ai media a livello nazionale, attorno alle circa 500 unità. Va rilevato altresì il rapporto inversamente proporzionale che denota come aumentino i servizi a fronte della diminuzione del personale effettivamente impiegabile”.

Mozione della sala Rossa: salviamo il Goethe Institut

Nelle ultime settimane il Consiglio comunale è intervenuto sul tema della chiusura della sede torinese del Goethe Institut, l’istituto culturale presente in sei città italiane; la direzione ha annunciato che a partire dal 1° febbraio 2024 è disposta la chiusura della sede cittadina e l’apertura della procedura di licenziamento collettivo dei dipendenti come preannunciato lo scorso ottobre in Commissione Cultura da Roberta Canu, responsabile della sede locale.


Ieri la Sala Rossa ha approvato una mozione sottoscritta dalla presidente della Commissione Cultura Lorenza Patriarca (Pd) che impegna la Giunta di Palazzo civico ad adoperarsi con il governo tedesco per scongiurare la chiusura definitiva della sede operante sul nostro territorio.

Ove la decisione non si possa revocare la mozione invita Palazzo civico a verificare con Regione Piemonte, Camera di Commercio, Unione Industriale, Università e Politecnico di Torino la possibilità di garantire la prosecuzione delle attività culturali, didattiche e formative in altra forma anche a sostegno e tutela del personale attualmente impiegato.

Dopo la discussione del documento con gli interventi di Crema – Ravinale – Russi – Apollonio e Fissolo la Sala Rossa ha approvato il documento all’unanimità.

Regione, Eliminazione del Tumore della Cervice Uterina

Giornata Mondiale, chiamata all’unità della commissione Sanità del Consiglio regionale del Piemonte per sconfiggere l’HPV.
In occasione della Giornata Mondiale per l’Eliminazione del Tumore della Cervice Uterina, che si celebra il 17 novembre, la commissione Sanità guidata dal medico della Lega Alessandro Stecco, intensifica gli sforzi per raggiungere l’obiettivo ambizioso di avere tutti vaccinati e debellare il Papilloma Virus entro il 2030.
“Abbiamo incontrato in audizione associazioni di volontariato, del terzo settore e l’Università per fare il punto della situazione sul tema dell’Hpv – spiega il medico leghista Alessandro Stecco, presidente regionale della commissione Sanità –. Il Papilloma Virus è responsabile di circa il 20% dei 31mila casi di tumore causati da questo virus ogni anno, che va ben oltre il tumore della cervice uterina e della zona genitale”.
“Le aree di riflessione con cui abbiamo chiuso la commissione sono molteplici – aggiunge Stecco – tra queste l’importanza di un’azione congiunta tra gli assessorati all’Istruzione e alla Sanità. La dottoressa Elisa Picardo, Presidente Acto Piemonte, ha evidenziato il successo dell’iniziativa di prevenzione condotta nelle discoteche, per raggiungere i giovani nei luoghi dove si riuniscono. Le Associazioni LILT di Novara e Vercelli, rappresentate dai presidenti Gambaro e Manachino, hanno sottolineato l’importanza dei controlli regolari affiancati alla campagna vaccinale e l’importanza di una rete tra istituzioni sanitarie e non, con lo scopo comune di veicolare messaggi efficaci. Mara Scagni di Cittadinanzattiva si è raccomandata di recuperare i soggetti non ancora coinvolti nella campagna, coinvolgendo le scuole con informazioni mirate e sfruttando la rete delle farmacie”.
“Il Piemonte – ha aggiunto Andrea Cane, vicepresidente leghista della commissione consiliare che si occupa della salute dei piemontesi – lavora alacremente per il recepimento delle indicazioni del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale. Ribadisco che l’offerta gratuita della vaccinazione, oltre che agli adolescenti, si rivolge agli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, ai soggetti con infezione da HIV, per tutte le nate a partire dalla coorte del 1993, mentre per i maschi, per tutti i nati a partire dalla coorte del 2006. Oggi nel mio intervento ho voluto anche ricordare l’eccellenza piemontese unica al mondo rappresentata dal Ranch delle Donne, una realtà sociale sita a Nichelino in cui le donne e le loro famiglie possono vivere la loro malattia riscoprendo la sensorialità”.
“I rappresentanti del mondo clinico per conto della Regione – conclude il neuro radiologo e professore dell’ateneo del Piemonte Orientale Stecco – hanno evidenziato come si debba accompagnare il pubblico target delle iniziative a superare la stanchezza vaccinale, colmando il gap dell’inconsapevolezza dei rischi legati all’Hpv. I dati del Piemonte ci collocano tra le eccellenze italiane nel contrasto del Papilloma Virus, ma la nostra battaglia si prefigge di raggiungere la popolazione anche attraverso i nuovi mezzi educativi per debellare l’HPV e proteggere la salute di tutti”.
(comunicato stampa)

Accreditamento internazionale per gli ospedali Humanitas di Torino

1.200 i requisiti valutati: Joint Commission International premia Humanitas Cellini e Humanitas Gradenigo per la sicurezza delle cure e la qualità dei servizi.

 

 

Torino, novembre 2023 – Humanitas Cellini e Humanitas Gradenigo hanno ottenuto l’accreditamento Joint Commission Internationalprestigioso riconoscimento che si fonda sulla misurabilità oggettiva della sicurezza delle cure e della qualità dei servizi.

Sono 993 le strutture sanitarie accreditate nel mondo26 quelle che in Italia hanno raggiunto questo traguardo internazionale, a cui si aggiungono dunque gli ospedali Humanitas di Torino.

L’accreditamento di Joint Commission International è stato ottenuto dopo due survey che hanno coinvolto Humanitas Gradenigo dal 2 al 6 ottobre e Humanitas Cellini dal 9 al 12 ottobre 2023.

La commissione inviata dalla sede centrale di Chicago, composta da professionisti internazionali con esperienze in ambito sanitario e specifiche competenze in ambito medico, gestione del rischio, leadership e formazione del personale, hanno valutato oltre 1.200 requisiti di qualità e sicurezza indicati come elementi misurabili da Joint Commission International per l’accreditamento degli ospedali: tra questi, ad esempio, l’assistenza ai pazienti, la gestione e utilizzo dei farmaci, la prevenzione e il controllo delle infezioni.

Parametri che traducono in dati oggettivi lo stato della sicurezza e qualità delle cure e che indicano agli ospedali su cosa lavorare per migliorare e per elevare ulteriormente la cultura professionale di ciascuno.

 

“La cultura della sicurezza, della qualità dei servizi e delle cure – dichiara Luigi Albini, Amministratore Delegato di Humanitas Cellini – è da sempre al centro del nostro lavoro quotidiano ed è una grande soddisfazione che sia stata riconosciuta da un ente internazionale di eccellenza come Joint Commission International. In questo tempo sapremo migliorarci ulteriormente, per garantire ai pazienti e a chi lavora in Humanitas Cellini una sicurezza e una qualità ancora più alte”.

“Questo importante riconoscimento premia le nostre strutture Humanitas a Torino e in tutto il Piemonte per la sicurezza delle cure e dei servizi e per l’attenzione verso i pazienti che garantiamo ogni giorno – commenta Emma Lascialfare, Amministratore Delegato di Humanitas Gradenigo –. Un ruolo di primo piano lo hanno sicuramente avuto l’orgoglio di appartenere tutti alla stessa squadra e l’affiatamento dimostrato in questa sfida, affrontata nel migliore dei modi con grande impegno professionale, trasparenza, fiducia e tanta passione. Il valore umano espresso in questa occasione ha davvero fatto la differenza”.

 

La sicurezza e la qualità delle cure al centro del riconoscimento

La sicurezza e la qualità degli ospedali, misurata applicando gli standard internazionali previsti, è stata valutata osservando direttamente l’agire quotidiano delle équipe, in ogni aspetto: la commissione ha infatti ispezionato, lungo le due settimane di survey, gli spazi ospedalieri, intervistato operatori sanitari o pazienti, ha osservato i processi di accesso alle strutture sanitarie, dall’accettazione fino alla dimissione. Sono stati visionati anche documenti, procedure e linee guida delle pratiche cliniche adottate, verificando la sicurezza delle infrastrutture e la gestione dei farmaci.

Afferma il professor Roberto Russo, Direttore sanitario di Humanitas Cellini: “Questo accreditamento si conferma essere una tappa importante di un percorso di miglioramento orientato alla qualità e alla sicurezza del paziente e degli operatori sanitari. Ottenere la certificazione di Joint Commission International significa rispondere a oltre 1.200 requisiti dedicati alla cultura della sicurezza e della qualità, misurabili e dunque obiettivi: è stata una grande sfida che tutti noi abbiamo saputo cogliere, che ci accompagnerà per i prossimi anni e che orienta ed eleva anche la cultura della professionalità”.

Aggiunge il dottor Pierino Panarisi, Direttore sanitario di Humanitas Gradenigo: “Joint Commission International è stata una grande opportunità per tutto l’ospedale, perché ci ha permesso di misurarci sulla sicurezza delle cure e dei percorsi clinici, individuando punti di eccellenza e spunti di miglioramento su cui siamo già al lavoro. Con questo riconoscimento affianchiamo alle competenze e alle qualità che già esprimiamo ogni giorno, attraverso il lavoro di tutti i nostri professionisti – sanitari e non -, anche una lettura della nostra organizzazione per diventare un ospedale migliore, sotto ogni punto di vista”.

Joint Commission International: l’ente di accreditamento

Joint Commission International è l’ente di accreditamento internazionale che certifica la qualità degli ospedali in tutto il mondo. Nato in America negli anni ’50 ed oggi attivo in più di 80 Paesi, è diventato un punto di riferimento per la definizione della qualità delle strutture ospedaliere.

L’accreditamento Joint Commission International nasce dall’esigenza di una metodologia oggettiva, basata su standard di qualità internazionali, per la valutazione dei servizi sanitari. Il suo obiettivo è quello di stimolare nelle organizzazioni sanitarie la dimostrazione dei miglioramenti continui e duraturi messi in atto, tramite l’applicazione di standard internazionali condivisi, obiettivi internazionali per la sicurezza del paziente e la misurazione di indicatori.

Tir ribaltato all’imbocco della Torino – Savona, gravi disagi al traffico

Questa mattina verso le 10 un Tir si è ribaltato sulla sopraelevata di ingresso all’ autostrada To-Sv a Moncalieri. Il mezzo è finito adagiato su un fianco occludendo le corsie di marcia in ingresso in autostrada. Il camionista alla guida è rimasto ferito ed è stato portato in ospedale. Bloccato a lungo il traffico.