Incidente mortale nella notte a Torino. Una ragazza di 29 anni è deceduta a causa dell’impatto della Fiat Tipo su cui viaggiava come passeggera, schiantatasi contro un palo della luce nella rotonda di piazza Derna.
Carnevale di Ivrea, servizio postale sempre attivo
Nella foto tutto il personale del centro di Distribuzione delle Poste di Ivrea, al centro il direttore Davide Burbatti, che indossano il caratteristico berretto frigio.
Il servizio di recapito durante il carnevale non si è mai fermato.
La Regione ha deciso di riconoscere un contributo ai proprietari dei veicoli danneggiati dalla colata di fango che si è abbattuta su Bardonecchia la scorsa estate.
L’assessorato alla Protezione Civile aveva chiesto ai Comuni coinvolti di raccogliere le segnalazioni dei cittadini che avevano avuto l’auto distrutta o fortemente danneggiata e ha stanziato 500 mila euro per far fronte alle richieste di rimborso danni da parte degli automobilisti dell’evento di Bardonecchia e delle grandinate che hanno colpito alcune zone del Cuneese a luglio.
La ricognizione effettuata dai comuni coinvolti ha portato all’impegno di un contributo di circa 500 mila euro per circa 300 veicoli di cui un centinaio che hanno subito danni la notte del 13 agosto a Bardonecchia.
In particolare per Bardonecchia si tratta di 292 mila euro, di cui 250 mila per 50 veicoli demoliti e 42 mila euro per 42 automobili danneggiate.
«Mai la Regione aveva riconosciuto un contributo per le auto, o comunque per i beni assicurabili. A fronte dell’eccezionalità degli eventi, abbiamo però deciso di erogato questo contributo perché pensiamo che sia giusto sostenere chi, senza alcuna colpa, si è visto distruggere il parabrezza o, nei casi più gravi, tutta l’auto» spiegano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore alle Infrastrutture Marco Gabusi.
«Fin dai primi momenti dopo la drammatica esondazione di agosto, la Regione Piemonte è stata vicina a Bardonecchia: il giorno successivo all’evento, l’assessore Gabusi era con noi sul territorio per avere una prima stima dei gravi danni. Da allora l’attenzione del presidente Alberto Cirio e dei suoi assessori è stata costante e preziosa per noi – sottolinea il sindaco di Bardonecchia Chiara Rossetti – La notizia di oggi, del riconoscimento di un contributo anche per i numerosi veicoli travolti e danneggiati da fango e acqua è un’ulteriore conferma dell’impegno della Regione per la nostra cittadina. Sapere di poter contare su questo appoggio ci aiuta nel lavoro di pieno ritorno alla normalità, intrapreso da subito, dopo gli eventi di agosto, con un grande sforzo finanziario da parte del Comune. Sforzo che tuttora prosegue».
Caro direttore, come temevamo, lunedì 12 febbraio, approfittando della chiusura dei Giardini Reali, è stata eseguita la “condanna a morte senza appello” di altri cinque alberi, da quello che abbiamo potuto vedere dalla recinzione esterna. Oggi, a giardini aperti, potremmo fare una verifica completa.
Nonostante le quasi mille firme della nostra petizione su Change.org, con la quale chiediamo di fermare i tagli allo scopo di poter effettuare ulteriori analisi tecniche e le centinaia di mail dei cittadini, nelle quali chiedevamo di pubblicare la documentazione attestante i motivi dell’abbattimento di altri dieci alberi, dopo cinque giorni, al posto di risponderci, hanno avviato le motoseghe.
Finora le proteste dei vari comitati, sui tagli arborei nei vari punti della città di Torino, erano rivolte all’amministrazione politica della città. In questo caso invece ci stiamo rivolgendo ad un ente museale e culturale statale e non ci saremmo mai aspettati lo stesso esito.
Confidavamo nella sensibilità dei Musei Reali nei confronti degli alberi in virtù della recente mostra fotografica, da loro organizzata, sull’Agenda 2030 dell’ONU con l’esposizione di immagini riguardanti i tagli arborei in Amazzonia.
Noi vorremmo ancora credere alla buona fede della direzione dei Musei Reali, alla quale ribadiamo la richiesta di rendere pubblica la documentazione riguardante lo stato di salute degli alberi che si è deciso di eliminare e di sospendere gli abbattimenti per svolgere ulteriori analisi tecniche.
Campagna “Salviamo i Giardini Reali di Torino”
Link della petizione https://www.change.org/p/campagna-salviamo-i-giardini-reali-di-torino
Più sicurezza nel mercato di piazza Foroni
E’ stata approvata in Sala Rossa, con trenta voti favorevoli, un contrario, un astenuto, una mozione riguardante la richiesta di maggiore sicurezza nell’area mercatale di piazza Foroni, con l’obiettivo di tutelare il lavoro quotidiano degli ambulanti e dei commercianti della zona.
Nel presentare la mozione, il primo firmatario Antonio Ledda (PD) ha ricordato l’importanza del mercato, uno dei più grandi della città, che svolge la propria attività in via Baltea, tra corso Palermo e via Crescentino, e si estende alle vie Monte Rosa, Foroni, Santhià, Candia e Sesia, oltre a piazzetta Cerignola e alla porzione ovest di piazza Bottesini, per una superficie totale di circa settemila metri quadrati. Luogo di scambio ad alto valore sociale, il mercato è un crocevia di tradizioni e culture diverse, punto d’incontro fra venditori di varie provenienze regionali e nazionali, che contribuiscono a favorire politiche di integrazione e inclusione nel quartiere.
Il documento votato oggi, impegna il sindaco e gli assessori competenti in materia ad intraprendere un percorso concreto per tutelare e garantire le attività del mercato, attraverso la realizzazione di azioni definite e durature per contrastare il clima di degrado, insicurezza e illegalità che interessa la zona, situata all’interno di un quartiere (Barriera di Milano) contrassegnato da diverse fragilità.
Segnalando molteplici episodi di criminalità legati allo spaccio e all’uso di sostanze stupefacenti, che preoccupano gli ambulanti e i residenti di quella porzione di territorio e spaventano i frequentatori del mercato, il consigliere propone una serie di iniziative politiche, sociali, economiche e sanitarie, che vanno dalla promozione nelle scuole limitrofe di una campagna di sensibilizzazione contro le droghe al rendere strutturale e visibile la presenza delle forze dell’ordine nelle ore dell’attività commerciale.
L’efficacia delle misure adottate andrà poi valutata periodicamente al fine di apportare eventuali miglioramenti alle varie iniziative realizzate, nell’intento di costruire un piano di sicurezza calibrato e adeguato alla situazione specifica.
Facciamo giocare i bimbi nei cortili!
Facciamo giocare i bimbi nei cortili! È l’obiettivo di una mozione, approvata dal Consiglio comunale con 27 voti favorevoli e 3 astenuti, che propone di incentivare e promuovere il gioco nei cortili condominiali, come già avviene in altre città, favorendo in particolare la possibilità di farlo nei cortili degli immobili di proprietà comunale gestiti da ATC e nelle social housing convenzionate con il Comune.
Il documento, presentato dal consigliere Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima), prendendo lo spunto dal suggerimento di noti pedagogisti che sottolineano l’importanza del tempo trascorso a giocare all’aperto, ricorda come il cortile dovrebbe essere concepito come spazio d’incontro e di gioco, con regole chiare che garantiscano la sicurezza e facilitino la convivenza.
Per questo, chiede a Sindaco e Giunta di avviare un confronto con ANACI Torino (Associazione nazionale Amministratori condominio) per verificare che i regolamenti condominiali non prevedano il divieto per i bambini di giocare nei cortili, come previsto dalle disposizioni contenute nel Regolamento di Polizia urbana all’articolo 42, commi 5 e 6: “la Città di Torino riconosce il diritto dei bambini al gioco e alle attività ricreative proprie della loro età”.
In caso contrario, il consigliere chiede che i regolamenti vengano adeguati per garantire la possibilità di svolgere attività ludiche negli spazi comuni, negli orari consentiti e nel rispetto della quiete pubblica.
Infine, Sindaco e Giunta dovrebbero realizzare una campagna informativa per pubblicizzare le disposizioni che prevedono per bambine e bambini la possibilità di giocare nei cortili condominiali.
Supporto psicologico in carcere: richiesta di fondi
Il sovraffollamento del carcere “Lorusso e Cutugno”, al pari di quello che avviene in altri penitenziari, sembra ormai divenuto strutturale e il disagio di chi vi è detenuto e di coloro che ci lavorano rischia di mettere in discussione la funzione rieducativa della pena e la dignità delle persone.
A fronte di questa situazione, appare ancor più necessaria la presenza nella struttura carceraria di adeguati servizi di supporto psicologico, con specialisti professionisti esperti in psicologia, servizio sociale, pedagogia, psichiatria e criminologia clinica, nonché di mediatori culturali e interpretati. Personale qualificato e che deve essere adeguatamente retribuito. Ad oggi, gli specialisti e le specialiste disponibili presso l’istituto di pena di via Adelaide Aglietta appaiono insufficienti come numero e copertura oraria, oltre che retribuiti in misura non congrua.
Sulla base di queste considerazioni, il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno (prima firmataria, Amalia Santiangeli) che impegna l’Amministrazione comunale a farsi portavoce presso Governo, Ministero della Giustizia e Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinché vengano stanziati maggiori fondi per la figura dello psicologo all’interno degli istituti penitenziari italiani. Questo anche attraverso un ripensamento delle modalità di reclutamento del servizio psicologico penitenziario, così da assicurare risorse umane e materiali adeguate alle necessità.
Le strutture detentive, sottolinea il documento, devono essere messe in grado di rappresentare spazi concretamente rieducativi. Per questo occorre intervenire in primo luogo sul disagio psicologico, che spesso condiziona la storia di ciascun detenuto. E bisogna agire nella consapevolezza che cura e prevenzione devono tornare ad essere strumenti con i quali si fa sicurezza, conclude l’ordine del giorno.
Addio a Romina, morta a 36 anni
Lutto nel mondo del commercio per la scomparsa di Romina Colombero, la 36enne titolare del negozio di abbigliamento «Pepenero» di Cuneo, deceduta per un tumore. La giovane donna aveva raccontato sui social la sua lotta contro il cancro. Originaria di San Lorenzo di Peveragno, lasci una bimba di quattro anni.
NOTIZIE DAL PIEMONTE
Oltre 155 mila Euro: è il valore dell’assegno consegnato nelle mani di donna Allegra Agnelli dal Presidente di Nova Coop Delle Rive a favore della Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro di Candiolo, nel corso della conferenza stampa nella sede di Fior Food in galleria San Federico a Torino.
Donna Allegra ha già indicato come verranno spesi i soldi: per acquistare un nuovo angiografo digitale, strumento usato per la radioterapia a più alta efficacia e bassa invasività nella cura dei timori.
Il ricavato è frutto della campagna “ Scegli il prodotto Coop e insieme sosteniamo la ricerca contro il cancro” giunta alla quina edizione. L’iniziativa ha cumulato in questi anni oltre 665 mila Euro a favore dell’Istituto di Candiolo. La collaborazione fra Nova Coop e Candiolo proseguirà per tutto il 2024 con otre 3 mila visite gratuite di prevenzione e screening del tumore al seno, dedicata al soci Nova Coop di Piemonte e Lombardia. Gli screening saranno svolti da specialisti di Candiolo su appuntamento. Per prenotarsi bisogna andate sul sito www.novacoop.it e telefonare al numero verde 800.23.83.80, filo diretto di Nova Coop.
Il carcinoma alla mammella è il più diagnosticato fra le donne italiane, ha ricordato il dott. Corrado Lorenzo, coordinatore della Brest Unit di Candiolo, e attualmente la sopravvivenza a 5 anni è dell’88%.. Molto importante a questo proposito la diagnosi precoce e un corretto stile di vita.
Ancora una volta donna Allegra Agnelli ha voluto ringraziare « le migliaia di donatori, una intera comunità che ha voluto l’Istituto contro il cancro di Candiolo., che si sta dotando di nuovi spazi e nuove attrezzature messe a disposizione di ricercatori e medici per servire sempre meglio pazienti parenti. Da poche settimane è in funzione una nuova Tomotherapy e una nuova Pet-CT»
Per il Presidente Delle Rive «l’iniziativa che ha prodotto un risultato migliore dell’anno scorso vuole andare a braccetto con la promozione di una sana alimentazione nell’ambito di un corretto stile di vita».
Infine Carlo Ghisoni , direttore Politiche sociali Nova Coop, ha sottolineato come « la campagna di screening gratuito che partirà nei prossimi mesi riproporrà le visite anche in alcuni punti vendita sul territorio per facilitare l’accesso a chi ha problemi di spostamento e offrire una prestazione di grande valore scientifico alla nostra comunità»